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23 December 2024

La Musica che salva l'anima



I Natali allestiti, o meglio, pre-allestiti troppo in anticipo (già da novembre) nelle nostre città ci fanno sentire più catapultati in un Luna Park che volti alla preparazione di un sacro evento. Aver bandito il sacro dalla nostra vita, circondati da troppe merci, da troppi oggetti, da troppa cibarie che straripa dai carrelli dei supermercati, ci rende scontenti e irascibili. A volte si ha come l'impressione che l'accensione delle luci (per lo più luminarie cinesi) spenga i nostri cuori. Lo chiamano con l'espressione del poeta Baudelaire "spleen", parola inglese che significa "milza" poiché credevano, nella concezione medievale e pre-medievale che fosse la milza a secernere la bile nera, quella della melanconia. E anch'io soffro un po' di questo "spleen de  Noël ". 
Anche la luce, in fondo, dev'essere desiderata attraverso la sua giusta interazione con le tenebre e non sparata a tutto ampère. Senza il buio non può esserci luce, fin dai tempi della creazione. Non starò a raccontare cose succede nelle diocesi senza sacerdoti (sacer- sacro) che la crisi delle vocazioni ha ridotto drasticamente e numericamente fino ad essere dei commessi viaggiatori da un centro all'altro, da un villaggio all'altro col rischio di far saltare le funzioni natalizie essenziali. Non parlerò dello svilimento dei Natali sempre più scristianizzati fatti di presepi vietati, quando non saccheggiati e di Bambinelli Gesù rapiti dalla greppia. Di bancarelle e mercatini natalizi presi d'assalto da agenti provocatori che magari si dichiarano anti-Islam, ma poi si guardano bene dall' attaccare moschee. Pertanto mi chiedo se esiste ancora qualcosa che sappia toccare le corde dell'anima, dato che la messa al bando del Sacro nelle nostre vite è qualcosa che ci riguarda direttamente, sia quando questo avviene in modo violento e protervo che quando emerge sotto traccia in maniera subdola e insinuante.

Sì, deve esistere per forza qualcosa di trascendente. La musica classica sacra, quella che viene bandita dalle scuole e dagli ascolti televisivi richiede impegno e c'è troppa superficialità e pressapochismo oggi, per apprezzarla. Scoprire musiche e cantici in latino (lingua solenne bandita dalle messe) significa rendersi conto che non tutte le culture sono uguali. Il grande maestro Claudio Abbado pensava al coro come ad una grande orchestra, ma con un aspetto umano molto più profondo:“Il canto è l’espressione musicale più spontanea e naturale e il coro è la forma più immediata del fare musica insieme. In un coro ogni persona è sempre concentrata sulla relazione della propria voce con le altre. L’ascolto dell’altro è quindi alla base del canto corale e in generale del fare musica insieme. Imparare a cantare insieme significa imparare ad ascoltarsi l’un l’altro".

E dato che non mi piace separarmi con l'immagine del Diavolo che sparge la sua nube sulfurea per creare panico e confusione (già ce n'è troppa nel mondo) vi lascio con questo messaggio di semplicità, innocenza e purezza. Ma anche di rigore stilistico canoro. Una è di A.C. Adam dal titolo "Cantique de  Noël " (Minuit chrétien) che è stato tradotto in molte lingue (ne esiste una versione italiana e inglese). Ma questa è l'originale. 



Il secondo pezzo, "Carol of the Bells"  è un canto di un compositore statunitense di origini ucraine ( Peter Wilhousky)  che spero serva a far finire questa guerra assurda in Ucraina, dove ormai vengono ingaggiati perfino poveri vecchi come carne da cannone.
E' una composizione musicale tradizionale nella forma della carola, tendenzialmente di origine inglese, che tratta argomenti relativi al Natale imitando con le voci educate a canone, il suono delle campane. I bambini in entrambi i pezzi sono davvero prodigiosi. Noterete che, nel secondo,  pur cantando in inglese ripetono in Latino, l'invocazione "Gloria in excelsis Deo".







Un Santo e sereno Natale e a tutti !  






Santa Vittoria  (antivigilia di Natale)








19 December 2024

Il Diavolo, probabilmente



Ho spedito questo post di commento al blog di Gioia Locati de "Il Giornale" dopo aver ascoltato con interesse il video di Massimo Del Papa detto Max. Ecco dove potete reperirlo e ascoltarlo: 
 
https://www.youtube.com/watch?v=LZlBhBaH94E

Ci sono cose, in questo video, che condivido e altre che meritano alcune precisazioni . Capisco il risentimento del caro Max (e chi non lo sarebbe al suo posto?), ma la faccenda delle multe e di chi le ha ricevute è ben più complessa. Intanto non è del tutto vero che a riceverle siano stati quelli che hanno fatto due dosi ma non la terza. Non si tratta in ogni caso, della regola, nonostante sia capitato. Le multe o meglio, gli avvisi di sanzione, sono stati spediti a casa un po' a random. Conosco una coppia di amici (entrambi non vaccinati), laddove l'ha ricevuta il marito, ma non la moglie (seppur non vaccinata). Conosco un'amica non vaccinata e già pensionata, che non l'ha neppure ricevuta. Ho già scritto e lo ripeto, che hanno creato un'altra divisione e discriminazione nelle già tante (troppe) discriminazioni, tra gli "over 50" e gli "under 50" non vaccinati. Una mia conoscente 49enne e non vaccinata, non ha ricevuto nulla, ovviamente. Perché hanno fatto questo?
Ritengono forse che a 50-51 anni si è più "fragili"? Pensano che sia più facile in caso di rifiuto, sospenderli dal lavoro? O magari avere il pretesto per licenziarli? Non si sa.
E perché anche all'interno della galassia detta "no vax" ci sono stati i miracolati dalle omissioni? Non si sa. Una cosa è certa: io non credo nella "distrazione" della burocrazia. Colpa forse dei loro miserabili algoritmi? E' probabile...
Credo invece nel fatto che se le avessero spedite a tutti quelli che non si sono vaccinati, avrebbero dato prova di palese insuccesso delle loro misure repressive. Dovevano - a mio avviso - far vedere che la galassia dei "no vax" (parola che detesto, perché creata da loro) era una minoranza da poter facilmente schiacciare e che l'inoculazione di massa è stata un successone. In altre parole, che l'esperimento è riuscito.
Detto ciò, hanno creato divisioni dappertutto, anche e soprattutto all'interno delle famiglie. Ci sono stati casi di familiari che pretendevano che un fratello o una sorella o altro parente, si presentassero al pranzo natalizio con un tampone che indicasse la negatività dal virus, prima di sedersi al desco. Pensa te! 
Un'amica mi ha confessato che sua sorella, cagionevole di salute, non l'ha mai fatto entrare a casa sua per tutto il periodo della cosiddetta "emergenza" (quella che non finisce mai)  per incontrarsi al bar, considerato "zona neutra". Come se il bar fosse un ambiente più antisettico e "sicuro" della propria casa!  Anche qui, cosa pensare, se non che a una fetta di umanità sia partito qualche embolo? 

Diavolo reca nella sua etimologia la parola "divisione". Perciò, è stata tutta colpa del demonio al quale si ispirano le élite, probabilmente.
Lo stesso diavolo che si insinuò nei presepi e nelle decorazioni natalizie, ma soprattutto nella mente distorta di qualche sindaco per impedire che la festa più attesa dell'anno non fosse per tutti. La stessa gente che poi si riempie la bocca con la  parola "inclusione". Ne parlammo in questo post del non remoto 2021 dal titolo "Green pass anche per vedere le luminarie".  
Ciò detto, Buon Natale (e non il commercialissimo Buone Feste) a tutti  senza più divisioni né più diavoli, specie in famiglia, che non sarà sacra come quelle che si vede in questi giorni nei presepi allestiti, ma che dovrebbe essere comunque un riparo dalle temperie che inevitabilmente ci sono, ci sono sempre state e ci saranno.

San Dario 

12 December 2024

Multe e altre cattiverie collaterali

 







E' finita per davvero? Siamo sicuri? C'è da crederci? Parlo delle multe rinviate di anno in anno, ma mai del tutto cancellate. A distanza di quattro anni quando tutto è più chiaro, quando chi doveva essere immune dopo tre dosi di siero, si ammalò comunque; quando si parla di "effetti avversi" ( questo quando va bene) per chi credeva di salvarsi, quando altri paesi sono alle prese con interpellanze di luminari contro gli effetti del siero mRNA (GB e USA), si viene a scoprire che il governo non riusciva a cancellare quelle vergognose multe per gli over 50 che non si sono vaccinati. Non c'è la copertura, dicevano. Bisogna renderne conto alla Ue nei bilanci. Questa era la fase 1. Poi, in questi ultimi giorni è arrivato il Decreto Milleproroghe 2025 e allora le multe sarebbero (ma è d'uopo il condizionale) state cancellate. Ma solo per chi non ha pagato la sanzione pecuniaria. Chi ha pagato, requiescat in pace et amen, perché non c'è la copertura, e non saranno rimborsate. In attesa che lo stato si degni di ovviare a quest'altra stortura, ecco rispuntare all'orizzonte il trenino ciuf! ciuf! degli odiatori di professione contro chi non si è vaccinato.
A starnazzare con rinnovato livore contro la cancellazione di questo vergognoso obolo coniato su misura per gli "over 50" (altra ingiustizia nell'ingiustizia, quella di aver creato una specifica fascia anagrafica da multare), ecco farsi avanti anche la Boschi insieme ad una tale senatrice di Italia Viva a nome Silvia Fregolent e  naturalmente Licia  Ronzulli  di FI. Ma non basta ancora. 
Torna a rifarsi vivo lo spettrale Speranza che credevamo desaparicido, le boriose virostar con ciuffo laccato e pure quelle senza, il Boccia - quello  del Pd (da non confondersi con la Boccia pompeiana).  Tanti sgangherati e scomposti latrati si levano in queste ore contro il mai sopito nemico untore "no vax", ora finalmente graziato e  amnistiato. Ma non dovevano essere tutti migliori alla fine della cosiddetta "pandemia"?
Non manca il fronte interno al governo: rosica e ronza la Ronzulli, ex infermiera dell'Ospedale Galeazzi! Sperava la facessero ministra della Sanità (ricordate?). E ora per lei, impedire ad ogni costo che gli odiati no-vax possano godere di un condono tombale, è diventata la sua ultima crociata. Non è da meno Giorgio Mulé (sempre di FI) che paragona il non vaccinato a colui che passa col semaforo rosso: mette a repentaglio la propria vita e quella degli altri. Insomma, siamo sempre lì, fermi al "non ti vaccini, ti ammali, muori e fai morire gli altri" di draghesca memoria.
Per questi ultimi vale la teoria della "dialettica interna", giacché il loro partito, fa parte del governo - quello stesso che ha appena decretato la cancellazione delle inique multe. Speriamo che all'ultimo momento non saltino fuori altri ripensamenti contrari, perché siamo già stati abbondantemente angariati e presi per i fondelli. Da quel che mi risulta, un decreto legge deve passare per l’approvazione del parlamento. Perciò per me, vale la regola del finché non vedo non credo.  Personalmente non sono sicura che la Ronzulla & fanatici vari, non votino con la sinistra. Non dimentichiamo che in questi ultimi anni definiti i  più bui della storia della Repubblica, c'è stata una cordata bipartisan e trasversale a tutti i partiti, addetti all'architettura dell'Oppressione contro di noi.

NS. di Guadalupe 

05 December 2024

Due o tre cose sul Patriarcato

 


Ci sono usciti dalle orecchie in questi mesi le invettive e gli strepiti dei cortei femministi contro il cosiddetto Patriarcato. E credo che la domanda che in molti si saranno fatta è: ma lo sanno almeno queste sciamannate che significa? Lo avranno letto qualche saggio di antropologia? Chissà...Poi in tv all'ora di pranzo e di cena ci sbattono in faccia omiciattoli tremebondi che dormono con l'orsetto di pelouche, che assumono psicofarmaci e che quando la fidanzata dice di volersi laureare, vanno in escandescenza, ne controllano ossessivamente i movimenti più ovvi e banali durante la giornata, temono che abbia delle amiche, la fanno a pezzi con coltellate e allora mi chiedo come mai un simile personaggio non fosse stato oggetto di una perizia psichiatrica, ma deve passare per un antico  "patriarca" del Far West in stile John Wayne quando faceva lo zio Ethan tra i coloni in "Sentieri selvaggi" - personaggio sulle cui gesta si può anche dissentire, ma che non massacrava donne. Perciò, di che stiamo parlando?  Di una società rurale e parentale che non esiste più, dal momento che la figura del padre sembra essersi evaporata nell'etere cosmico. Un'altra cosa importante constatata da  Marcello Veneziani e da Francesco Borgonovo con i quali spesso concordo è  che, per paradosso, è  proprio la "società senza padri" che, produce mostriciattoli smidollati quanto potenziali assassini incapaci di assumersi ogni responsabilità come nei casi di cronaca nera che ci siamo sorbiti da mattina a sera a reti unificate, con tanto di relativi talk di sedicente "approfondimento" nei quali non manca mai il super-esperto. 

E allora, mi assale il sospetto che avessero bisogno di un modello negativo "mostruoso" e mostrificato  da sbattere in prima pagina.  Il patriarca dei tempi andati serve a  coprire disturbi psichici e perizie non eseguite.  

Presa dallo sconforto per tanto sfoggio di ignoranza di piazza prendo enciclopedie e dizionari Treccani e cerco: "In antropologia, tipo di sistema sociale in cui vige il 'diritto paterno', ossia il controllo esclusivo dell'autorità domestica, pubblica e politica da parte dei maschi più anziani del gruppo. La famiglia estesa dominata dal patriarca sarebbe stata, secondo alcuni antropologi evoluzionistici dell'Ottocento (H.J.S. Maine, N.-D. Fustel de Coulanges), l'istituzione centrale della società primitiva basata sulla parentela".

"In sociologia, il patriarcato è un sistema sociale in cui gli uomini (particolarmente quelli anziani) detengono in via esclusiva il potere nella società, tanto nella sfera domestica, quanto in quella pubblica, in termini dunque di leadership politica, autorità morale, privilegio sociale e controllo della proprietà privata. In ambito familiare, il padre o la figura paterna esercita la propria autorità sulla donna e i figli. Tale modello sociale ha inoltre carattere patrilineare, il che significa che i beni familiari e il titolo vengono ereditati dalla prole maschile".

Bene, mi si dica in quale parte d'Italia sopravvivono ancora simili modelli, se non nelle enclave di immigrati afro-islamici dove questo genere di cultura (ma sarebbe meglio chiamarla sub-cultura), non solo viene tollerata, ma addirittura incoraggiata da sinistre e femminismo mediante politiche migratorie particolarmente permissive e lassiste. Ricordo brevemente i casi di Hina Salem e di Saman Abbas. Queste ragazze che volevano vivere all'occidentale, furono barbaramente trucidate - occorre aggiungerlo - non solo per mano dei padri, con sgozzamento rituale (quello che si riserva agli "infedeli"), ma col consenso e la partecipazione attiva delle loro madri. Quindi l'argomento è ben più complesso di come viene semplificato e banalizzato da facili slogan.

C'è dell'altro. Mi si deve spiegare come mai nei paesi scandinavi dove la donna è particolarmente libera e la società è tutt'altro che chiusa, rurale e parentale, esistono uomini che picchiano le donne e ne mettono a rischio l'incolumità. Mi pare evidente che l'alcolismo, l'uso smodato di psicofarmaci, l'uso degli stupefacenti alteri la sfera umorale e comportamentistica, fenomeni tipici di società postindustriali basate su famiglie nucleari e mono-nucleari.
Il Patriarcato? Non c'entra nulla con queste casistiche e si perde nelle notti dei tempi. Ragazze che andate in piazza, leggetevi qualche saggetto di antropologia in più, prima di strillare nonsensi.
 
San Dalmazio

29 November 2024

A volte basta una foto....

 

Landini e Draghi ai tempi del green pass 


Mascherine obbligatorie e sospensione dal lavoro ai "cattivacci" non vaccinati, privi di green pass

Camusso della CGIL e il non eletto Mario Monti subentrato nel 2012 dopo la caduta (procurata) del governo Berlusconi: risate di  gioia a Cernobbio!

Post dedicato ad un'amica che per pigrizia resta iscritta alla CGIL. Lavoratori e pensionati non comunisti e non di sinistra  devono  negare recisamente qualsiasi forma di  collaborazione col sindacato, specie se rosso. Essi dovrebbero ricordarsi sempre, sempre, sempre, che il sindacato rosso è uno strumento di lotta mosso da idee e da interessi che sono in netto contrasto coi propri. Quei soldini prelevati dalle loro buste-paga o dai loro cedolini pensionistici sono, metaforicamente parlando, dei proiettili che verranno sparati contro di loro. Inoltre Landini, già iscritto al Partito Comunista Italiano (PCI) a soli vent'anni. Poi divenne per sette anni delegato della FIOM, la corrente più radicale del sindacato. Dal 2019  è leader della CGIL, sognando di diventare il leader di una sinistra assai male in arnese, ed è più concentrato nell'architettare una spallata contro l'attuale governo (comunque sia, "governo eletto") che a migliorare le condizioni di vita dei lavoratori. A proposito, questa sera ha ottenuto il plauso di Elsa Fornero che lo ha definito "uomo pacifico", quella stessa Fornero degli "esodati" e della tragica riforma delle pensioni, detta anche "taglia-pensionati". Lo sciopero-farsa della CGIL contro di lei e la sua riforma nel 2012? Quattro orette striminzite striminzite. 

San Saturnino

23 November 2024

Da Sleepy Joe a Rocket Man





Abbiamo assistito con lo sguardo attonito al gerovital di Biden. Ma come? Prima faceva fatica a passare dalla porta di ingresso o ad aprire una finestra che prendeva per porta e viceversa, ora che mancano solo poche settimane all'insediamento di the Donald si mette a sparare le ultime cartucce contro i russi nella guerra per procura che  dura da 1000 giorni? Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere, dato che di innocui petardi non si tratta. A meno di due mesi dall’insediamento del presidente eletto Donald Trump, che ha promesso di porre fine alla guerra in Ucraina “in 24 ore”, secondo quanto riportato dal New York Times, Joe Biden ha autorizzato per la prima volta l’uso di missili a lungo raggio di fabbricazione statunitense da parte dell’Ucraina per colpire obiettivi all’interno del territorio russo. Una decisione controversa e inusuale per un presidente uscente che, stando a quanto riportato dal New York Times avrebbe suscitato “divisioni” tra gli stessi consiglieri della Casa Bianca. C'è da proprio da crederci che ci siano state "divisioni"? Andiamo avanti. 

Gli ATACMS (Army Tactical Missile System), sono missili a lungo raggio guidati con una gittata massima di 300 km. “La decisione di Biden è stata presa in risposta alla scelta russa di coinvolgere forze nordcoreane nel conflitto”. Così hanno dichiarato funzionari americani citati dallo stesso NYT. Resta il mistero dei coreani, uno dei quali è stato catturato da forze del campo ucraino, ma non è ancora stato reso visibile dai media. Al momento, sempre secondo detta testata, pare che l’autorizzazione riguardi solo gli ATACMS con raggio massimo di 80 chilometri, non quelli da 300 chilometri. Ma è pur sempre chiaro che la tanto paventata "escalation" (detto in Italiano: estensione del conflitto) è stata scatenata a poche settimane dell'insediamento del governo Trump e che si fa largo il sospetto del "trappolone" preparato ad hoc per il neo-insediato presidente.
" Biden non è solo: secondo il Daily Mail, il premier britannico Keir Starmer si era dichiarato favorevole a dare il via libera all’utilizzo dei missili Storm Shadow così come è favorevole a dare l’ok all’uso di dispositivi a lungo raggio, come riportato da Le Figaro, anche il presidente francese Emmanuel Macron". "Colpisce la gravità di una scelta, politicamente grave e inopportuna, da parte di Biden per un’amministrazione uscente e per una linea, quella dell’impegno militare e dell’interventismo in Ucraina, uscita palesemente sconfitta dalle urne. Una decisione che, come ammettono gli stessi funzionari, è destinata a non cambiare le sorti della guerra ma che certamente complica il dialogo tra Stati uniti e Federazione Russa nei prossimi mesi, quando si insedierà la prossima amministrazione. Sembra quasi che l’attuale inquilino della Casa Bianca voglia rompere le uova nel paniere". (fonte: Inside Over).

“Il presidente Trump ha ottenuto un chiaro mandato per porre fine alla guerra in Ucraina. Quindi, cosa fa Biden nei suoi ultimi due mesi in carica? Intensifica la situazione in modo massiccio. Il suo obiettivo è quello di consegnare a Trump la peggiore situazione possibile?” si chiede su X David Sacks, l’ex capo di Paypal fan di Donald Trump e molto vicino a Elon Musk. È così oppure è solo un maldestro tentativo di salvare la faccia, quando esperti ed analisi convergono sul fatto che le sorti del conflitto sono ormai segnate per Kiev. (fonte cit.).
 
Trump e Biden, l'incontro alla Casa Bianca

Ovvio che Putin di fronte a una Nato che non si limita ad "abbaiare nel cortile di casa" russa (come dice il Papa), ma che morde da tre anni, non se ne stia con le mani in mano a incassare, dichiarando a reti unificate:  "Le forze armate russe hanno lanciato un attacco combinato contro le strutture dell’industria della difesa ucraina in risposta agli attacchi degli Stati Uniti e della Gran Bretagna contro la Russia. "
 E che si ritenga pure autorizzato a parlare di missili supersonici Oreshnik. "Ci consideriamo autorizzati a usare le nostre armi contro le installazioni militari di quei Paesi che permettono l’uso delle loro armi contro le nostre strutture.  La Russia risponderà sempre in modo deciso e speculare all’escalation". Tali missili possono trasportare testate nucleari.
Insomma l'anno bisesto sta per  chiudersi con questi scenari molto poco rassicuranti e siamo ancora più che mai in terra incognita.
 
Ma oltre alla tesi del deep state che avvelena i pozzi al neo presidente eletto che deve ancora insediarsi, esiste un'altra tesi iper e super-complottista. Quando i due si sono amabilmente incontrati alla Casa Bianca davanti ad un rassicurante caminetto acceso ad uso telecamere per il fatidico passaggio di consegne nel nome della democrazia dell'alternanza, è probabile che nel pacchetto di "buona uscita" Biden avesse messo al corrente il collega, assumendosi la responsabilità di dover fare "il lavoro sporco". 
C'è da crederci? O da non crederci?  Giudicate voi...

Fatto si è, che nel primo mandato presidenziale di Trump, guerre e interventi militari  di grande rilevanza mondiale non ce ne furono. E che ora la strada di una pacificazione e di una ripresa dei negoziati diplomatici appare più che mai in salita. Il vecchio Sleepy Joe, si ritrova per la prima volta nella storia americana, a dover fare l'Uomo- Razzo (Rocket Man) di fine mandato e di presidente scaduto. Forse penserà, in questo modo,  di darsi una botta di giovinezza. 


Cristo Re

14 November 2024

Musk, l'imbucato speciale al Toga Party

 


Nessuno vuole negare che Musk sia un miliardario il quale a breve avrà pure incarichi istituzionali importanti nel governo Trump, e  che non si tratti di un "cittadino qualunque". Nessuno vuole negare che Mr. X come lo chiamano, dato che ha trasformato l'uccellino azzurro di Twitter in un suo social con la sua lettera preferita, alla fine si sia espresso nei moduli di una piattaforma  che gli appartiene. Ma non è questo il punto. Non nego il piacere che mi ha prodotto il cataclisma  che ha causato con le sue affermazioni. E del resto, è un po'  vero il motto "il nemico del mio nemico è quasi mio amico". Diciamo che questo folletto un po' caratteriale rassomiglia molto agli intrusi delle commedie anglo-americane, quando si imbucano di soppiatto ai party senz'essere invitati, causando lo scompiglio. Chi non ricorda  il personaggio dell'attore indiano un po' picchiatello a nome Hrundi interpretato da  uno stralunato Peter Sellers che per sbaglio, si introduce in  una festa nella lussuosa villa di un produttore cinematografico a Hollywood, scatenando un incontenibile parapiglia che si conclude con un elefante nella piscina? 
Parlo di "Hollywood Party", la commedia-cult di Blake Edwards. Ma dato che intendo parlare anche  di toghe rosse e delle loro piccate dichiarazioni sulla sovranità giuridica e nazionale violata, il pensiero corre ad "Animal House", l'altro comicissimo film di John Landis col compianto John Belushi nella scena  del celebre Toga Party. Qui, la scena topica sulla danza scatenata di Belushi in toga romana con serto di alloro :

 https://www.youtube.com/watch?v=C7G1-IR2rrU


John Belushi in Animal House (scena del Toga Party)

Ma il toga-party a cura di Magistratura Democratica, associazione di togati che si definisce "indipendente" tenutosi in questi giorni,  non è stato altrettanto esilarante. Per cominciare, gli invitati erano tutte vecchie facce di comunisti stantii. Con buona pace per le rassicurazioni di qualche magistrata la quale garantisce che loro non impugnano né il libretto rosso di Mao né il Capitale di Marx, ma la costituzione. La "cinghia di trasmissione" di leninista memoria fra Magistratura, sindacato rosso e Partito "di classe", era più che mai visibile. Specie quando sono volati appelli - nemmeno troppo velati - alle rivolte di piazza da parte di Landini, lo stesso "difensore dei lavoratori" che si fece fotografare abbracciato a Draghi (entrambi con le mascherine), già immemore di aver autorizzato licenziamenti e sospensioni dal lavoro per chi non fosse stato vaccinato e quindi sprovveduto di green pass. Ecco dunque come si è rivolto in sala ai magistrati: “Vi chiedo in modo molto esplicito di essere parte come cittadini di questa battaglia per la democrazia e per il lavoro”.

I togati rossi (e le forze politiche che li sostengono, cioè il PD & cespugli) hanno sempre sostenuto che le leggi e i trattati europei devono avere la prevalenza sulle leggi italiane. E stanno spingendo presso la Corte europea perché si normalizzi quanto prima, questa cessione di sovranità. Con buona pace per il loro patriottismo fittizio e i neo-patrioti dell'ultima ora.  La faccenda dell'Albania sta a dimostrarlo: loro disapplicano i decreti nazionali per richiedere l'applicazione del "diritto comunitario", cioè europeo. Pertanto in realtà difendono il loro "internazionalismo" di matrice marxista-leninista e comunista, ed è perfettamente inutile in queste ore, stracciarsi le toghe in difesa di una sovranità che hanno mostrato di voler  liquidare. 

Elon Musk è stato un provvidenziale elefantino nella loro cristalleria, per questo viene osteggiato. E da qui che nasce anche il malcelato risentimento di Mattarella, capo supremo della Magistratura e il suo appello a non interferire. E' evidente che la nostra libertà e la nostra piena autodeterminazione non ce la regala nessuno, tanto meno i grandi magnati.  Questo, chi non lo capisce? 



Ma è altrettanto evidente che quando ci sono miliardari che inalberano la "bandiera rossa" (vedi De Benedetti, ex-tessera N. 1 del PD e Soros il quale paga e arma direttamente navi-Ong che sbarcano sulle nostre coste e pure i partitini "pro Europa"), allora, in questi casi, la Schlein & compari, se li fanno andare più che bene. L'importante per queste "false coscienze" (termine hegeliano) è accaparrarsi  il loro personale miliardario rosso - colui che può foraggiare la loro buona causa mondialista. 

Perciò, personalmente mi sento di dare il mio benvenuto all'intruso imbucato che ha osato fare il guastafeste nella Fabbrica delle Ipocrisie e delle Imposture ideologiche.  Augurando in cuor mio, che qualche politico "nostrano" oltre ad applaudirlo fino a spellarsi le mani, sappia usare la stessa franchezza e non la solita langue de bois in politichese che ci ha per davvero stancato. 

San Omobono

07 November 2024

Mai fidarsi dei "professionisti dell'informazione"




Ci risiamo. Dopo il primo mandato che vide le lacrime amare di Giovanna Botteri, allora inviata speciale della Rai, la quale a tutta prima  si sentiva già la vittoria di Hillary Clinton in tasca, ma poi a spoglio completato e vittoria di Trump, recriminava l'irrilevanza e l'ininfluenza dei "professionisti dell' informazione" qual è lei, ecco replicare la scena delle bugie "sul testa a testa", sulla vittoria di misura, sul filo di lana, quando non addirittura sulla netta vittoria di Kamala Harris già pregustata da uno che non ne ha mai azzeccata una: Paolo Mieli, stavolta ospite all'"Aria che tira" da Parenzo, quest'ultimo un gran cervellone, vero e proprio maitre-à- ne pas penser
 Anche i sondaggisti fanno parte di questa bella genia di maghi Merlini con tanto di palla di vetro che sonda soprattutto i loro desiderata. Hanno lavorato tutti copiandosi l'un l'altro, i guru internazionali delle proiezioni,  optando per una sorta di pareggio, tanto per non sentirsi superare l'un l'altro.  Domani sera mi offrono una pizza circa la scommessa fatta con amici, secondo cui avrebbe rivinto Trump. Non possiedo doti divinatorie e non  ci voleva poi molto a vincerla. In fondo, basta solo affermare il contrario di quanto affermano i canali ufficiali e i giornaloni stranieri ed italiani. Lo abbiamo ben visto ai tempi della Brexit dove fino all'ultimo, per la vulgata mediatica, gli inglesi erano ansiosi di rimanere in Ue. Lo abbiamo rivisto durante la pandemenza dove non hanno fatto che terrorizzarci col virus esaltando il salvifico e taumaturgico siero, il quale ci avrebbe immunizzato a vita. Perciò dovremmo, per questo, essere già  smaliziati, ma tant'è.... C'è chi si stupisce ancora di come vadano le cose. 

E  così, dopo aver speso 2, 7 miliardi di euro (tradurre in dollari) per quella trasferta hollywoodiana di celebrità del cinema, della musica, del rock, del pop, del rap e  di chi più ne ha più ne metta,  tutti volonterosi testimonial della sconfitta (i Vip non spostano voti), è stata Kamala stessa a silenziare la sarabanda quando stavano perdendo alla grande. Le campagne elettorali americane non mi piacciono, quali che siano le forze in campo, sempre con toni e scenografie circensi. Mi sembrano dei rodei di vaccari e di rancheros in libera uscita. 
La realizzazione delle promesse elettorali si vedranno durante il mandato presidenziale che, per loro fortuna,  a differenza del nostro dinastico mandato quirinalizio, dura solo 4 anni. Non voglio nascondermi dietro un'ipocrita terzietà. E' evidente che se avesse vinto un personaggio pompato dai media come la Harris, del tutto irrilevante come vice durante il mandato di Biden e spinta in  avanti "in quanto donna" e in in quanto "di colore", mi sarebbe risultato sgradevole e che sul piano personale Trump mi risulti più simpatico. "Poiché la Harris era una candidata così grossolanamente incompetente e totalmente priva di credibilità, gli sforzi dei media per proteggerla sono stati erculei" ( fonte: Zero Hedge). 
E ' pure possibile per noi che la vittoria di Trump, il quale ha ottenuto più seggi al Senato, alla Camera, rispetto alle elezioni passate,  mentre i Repubblicani controllano pure la Corte Suprema, rappresenti un buon segno. Quanto, però a voler credere che possa rappresentare un trionfo sul cosiddetto "deep state", mi pare una colossale ingenuità.

Faccio qualche previsione? Trump potrebbe fare qualcosa per frenare il conflitto russo-ucraino, ma da come si vede in queste ore esultare Netanyahu che è stato tra i primi a congratularsi, suppongo che gli lascerà le mani libere sul fronte del Medio Oriente e pure Iran. L'ingresso di Robert Kennedy jr.  nel suo governo potrebbe mettere un freno alle grandi lobby  farmaceutiche vacciniste e ai loro tracotanti obblighi sanitari, specie sui bambini.  

Frattanto ci sono mosche cocchiere di sinistra che si strappano i capelli come se le elezioni le riguardassero da vicino. Qualcuno nato a Ostia mette sul balcone la scritta. "Trump non è il mio presidente".   Capirai che  sfoggio di sovranismo! E che indipendenza di pensiero! 
La cosa più  triste dei sinistri, è che non imparano mai niente da tutte le tranvate in faccia che prendono. Non hanno né vogliono avere, il polso dell'elettorato. Nemmeno del loro. 
La mostrificazione del personaggio Trump è la solita reductio ad Benitum, già iniziata durante le lezioni del 2016; ma  ora si replica con toni ancora più accesi e  roboanti. Qualcun altro (il "fattarolo" Luca Sommi) si spinge ad accostarlo al Ku-Klux-Klan. Deve aver visto qualche lenzuolo di Halloween di troppo.



Ma ecco spuntare anche mosche cocchiere di destra, ansiose di saltare sul carro del vincitore. Salvini che gira con vistose cravatte rosse (rosso è il colore dei Rep). Meloni che dopo i bacetti in testa di Sleepy Joe e le passeggiatine manin-manetta insieme a lui, è già pronta a risvoltare la casacca e a ritagliarsi un ruolo di interlocutrice privilegiata di Trump presso la Ue, in nome delle "affinità elettive" repubblicane. Tra pochi giorni si spegneranno gli echi di una campagna elettorale anche troppo chiassosa e allora la parola passerà a ciò che verrà fatto o non fatto, per davvero. Quattro anni passano in fretta, ma non dimentichiamo che l'Italia è   pur sempre situata alla periferia dell'Impero a stelle e strisce. 

San Ercolano da Perugia

02 November 2024

L'intimo legame tra i vivi e i morti




In un tempo infinitamente lontano, il dialogo trai vivi e i morti era cosa ricorrente. Ce ne dà testimonianza Omero nell'Odissea nell'incontro tra Ulisse e i cari estinti nella sua discesa all'Ade, pagina toccante del poema omerico dove incontra la madre, ombra nel Regno delle Ombre. Oggi invece la solennità e commemorazione dei defunti viene semplicemente battezzata col nome generico de "il ponte di Ognissanti", un'occasione per fare viaggi, spostamenti con annessi divertimenti. Ho già trattato in altri post come "Se il riposo non è più eterno" anche il tema della cremazione, consuetudine diffusa negli Usa, che possiamo annoverare una società "mercuriale" e nomade (vedi il saggio "Il secolo ebraico" di Yuri Slezkine), a differenza di quella italiana che è stata a lungo una società stanziale, quindi sempre secondo le categorie di Slezkine "apollinea". Nelle società stanziali l 'estinto fa parte, a buon diritto, del paesaggio dei vivi e, sebbene mediante editto napoleonico i cimiteri fossero stati spostati in aree fuori città, chiunque può raggiungere i luoghi di sepoltura. Ma con la cremazione, ormai accettata anche dalla chiesa cattolica (ma non da quella Ortodossa) si arriva ai paradossi dell'urna cineraria in casa sottraendo il caro estinto al rituale passaggio di amici e parenti, davanti alle sue spoglie. La morte viene così sottratta alla sfera sociale. A proposito di vivi e di morti, come non ricordare le tombe etrusche con affreschi rappresentanti scene di caccia, di vendemmia, di agricoltura a Cerveteri e a Tarquinia, segno tangibile di quanto vita e morte fossero intimamente collegati in uno stesso rassicurante ciclo? 
 Anche la letteratura si è occupata dei morti nel carme di  Ugo Foscolo "I sepolcri" allorché, mediante editto napoleonico del 1804 di Saint Cloud, venne imposto che i cimiteri fossero ubicati oltre le mura della città e le lapidi, fossero tutte uguali e prive di decorazioni. Nella modernità, i  cimiteri di piccoli villaggi americani come Lewistown e Petersburg nell'Illinois ispirarono "L'antologia di Spoon River", di Edgar Lee Masters raccolta di poesie-epitaffio nella quale ogni morto racconta un po' della sua vita personale con assoluta sincerità, poiché non ha più nulla da temere dal giudizio altrui. 
"Il cimitero marino" è un altro poemetto di Paul Valéry nel quale il poeta, nativo di Sète in Languedoc, descrive un piccolo cimitero, posto in vicinanza del mare, dove le candide lapidi, risplendono fra i cipressi sotto la luce abbacinante del sole che ricava incanti dalla vicina superficie del mare. Alla descrizione visiva, il poeta intercala riflessioni e pensieri sulla vita e sulla morte.  

La "pandemia" impostaci coi metodi brutali che ben sappiamo, ha fatto scempio di questo intimo indissolubile legame tra i vivi e i morti, gettando nella disperazione le famiglie bandite dai capezzali degli ospedali, col rimorso di non poter porgere un ultimo abbraccio, una carezza ai loro cari. Durante la cosiddetta "emergenza" si sbarazzarono dei loro corpi mediante sommarie cremazioni collettive che hanno impedito di fatto le autopsie e le vere ricerche sanitarie, Non bastasse ciò, in molti casi, non sono nemmeno state garantite vere onoranze funebri in grado di dare dignità e conforto a questo doloroso evento, arrivando a  imporre funzioni con numero chiuso e volti coperti da maschera. 
Ma torno alla tradizione italiana dei grandi cimiteri monumentali dove vi si trovano autentiche opere d'arte come nel cimitero di Milano,  opere di valore artistico come edicole funerarie, sculture, statue di grande pregio,  un vero e proprio museo a cielo aperto. Lo stesso dicasi per quello di Staglieno a Genova, per Verona e per varie altre città italiane. Con buona pace per i furori rivoluzionari francesi che in nome dell'"uguaglianza" volevano lapidi tutte uguali.
Ma io prediligo i piccoli cimiteri marini della mia Liguria affacciati su falesie a picco sul mare o incastrati su pianori rocciosi, tra i profumi di erbe selvatiche. In quello di Manarola (una delle 5 Terre) costruito in stile neoclassico c'è, all'ingresso,  un verso di Cardarelli con grandi caratteri: 

O aperti ai venti e all'onde
Liguri cimiteri!
Una rosea tristezza vi colora
quando di sera, simile ad un fiore
che marcisce, la grande luce
si va sfacendo e muore.




Sono rimasta colpita dalla tomba del grande alpinista Walter Bonatti nel piccolo cimitero di Porto Venere (nella foto in alto). A tutta prima, credetti che le piogge frequenti vi avessero trascinato cumuli di detriti. In realtà,  erano pietruzze delle montagne, ramponi, piccoli moschettoni, pezzetti di corde e una piccola piccozza appesa alla Croce. Gli alpinisti e rocciatori scendono dai monti al mare rendendo omaggio a un grande delle vette. In più, poco distante esiste il monte Muzzerone, con una parete  a picco sul mare, già palestra dei rocciatori del corpo speciale Comsubin nel vicino Varignano, parete che Bonatti scalò varie volte, quasi per diletto.  Una testimonianza tangibile che i morti esistono grazie alla  memoria dei vivi, i quali col loro transito terrestre, li ricordano e li onorano.  Ma in questo caso,  anche un trait-d'union paesaggistico ideale tra monti e mari. 

2 novembre - Commemorazione dei Defunti

30 October 2024

Cyber-insicurezza e portafogli digitali

 


Confesso che mi sento spossata e perfino sfiduciata sull'ennesima iniquità propinataci dalla Ue, accolta da questo governo che non ha il coraggio di differenziarsi da quanto avrebbero fatto gli avversari-avversati comunisti. Oltretutto su questo blog ne parlò la sottoscritta - devo dire nell'indifferenza generale - già il 28 dicembre del 2023 in questo post. Capisco che alla vigilia di un Capodanno nessuno abbia voglia di intristirsi, ma il portadocumenti virtuale e digitale, purtroppo è una novità che pochi hanno voglia di approfondire, ma che incombe. La fregatura sta già nella parola inglese: WALLET ovvero portafoglio, portadocumenti....Digitale, naturalmente. Una prigione digitale ancora peggiore del green pass, in quanto più onnicomprensiva, vendutaci dai media come un passo verso la "semplificazione". Non sono l'unica ad averne parlato in rete. Lo ha fatto Blondet, l'ing Negri e Martina Pastorelli, in un memorabile video che ho già postato varie volte e fatto passare ad amici.

Il 23 ottobre scorso lo hanno sperimentato su 50 persone, non so se consenzienti o scelti a random. Tutti zitti e mosca!
Il calendario dei prossimi test di  questo Wallet è già stato definito:

- Il 6 novembre verrà aperto a 250.000 cittadini
-  Il 30 novembre sarà aperto a 1.000.000 di cittadini
 - Il 4 dicembre verrà aperto a tutti gli utenti che hanno l’app IO.
Con queste "finestre di Overton" progressive ci sospingono verso il comunismo alla cinese e al suo sistema totalitario del credito sociale. 
Ricordo che il  23 ottobre,  è pressappoco la stessa data nella quale fu instaurato quel green pass per chi doveva recarsi al lavoro, pena la sospensione da ogni attività per chi ne fosse stato sprovvisto. Sul web, infinite raccomandazioni a non scaricare l'app IO e a come disinstallarla nel caso foste il "prescelto". 
Abbiamo lottato tanto contro il "marchio verde" sanitario, e ora se verrà normalizzato questo portafoglio digitale, saremmo giunti alla "trappola finale". 



 Martina Pastorelli  nel video di cui sopra,  ci parla di come prenda corpo il progetto di trasformare i cittadini in utenti da sorvegliare e da qui a prigionieri il passo è breve. Con il progetto di trasformare gli stati non più sovrani,  in entità smaterializzate in stile "piattaforma". E il progetto  successivo dell'euro digitale va in questa direzione.  Ma è mai possibile che non ci lascino più  vivere in pace e che dobbiamo preoccuparci se hanno infiltrato abusivamente e a nostra insaputa un'APP che si chiama IO come il verso del somaro? Sono già al lavoro gli sbufalatori di regime che lanciano gli allerta dei nuovi pericolosi "NO Smart" per coloro i quali rifiutano questo nuovo abuso. Nessuno vuole rifiutare le comodità e il progresso. Si tratta semplicemente di non voler cedere ai ricatti e alle coercizioni che fanno parte del pacchetto. 

Scrivono pure, per consolarci, che l'Italia sarebbe la prima a sperimentare le meraviglie di questa digitalizzazione. Sì, ma chi è tanto stolto da essersi fatto avanti?  Se è così preferisco i  faldoni cartacei che arrivano fino al soffitto.

Frattanto,  per la cronaca fioccano inchieste su spionaggio informatico in grande stile e compra-vendita di dati che oramai sono più preziosi dell'oro e del petrolio. Il nostro sistema di cyber-sicurezza fa acqua da tutte le parti ed è dimostrato che ex poliziotti della squadra mobile di Milano (Carmine Gallo), ex uomini della Guardia di Finanza e alti manager della Bocconi (mi riferisco a Enrico Pazzali), possono reclutare eserciti di hacker per spiare e trafugare dati da 800.000 persone. Per conto di chi? sarebbe interessante saperlo. Ed è evidente che costoro non lavorano per l'Italia, ma per servizi segreti di  potentati stranieri interessati a distruggerla. Ecco, in  tutto questo quadro assai poco rassicurante, vorrei chiedere agli uomini e donne di questo governo se hanno il coraggio di procedere ancora con il calendario delle "riforme" digitali basati sulla "semplificazione" . Ovvero, offrire le nostre vite in un portafoglio-dossier che rischia di diventare un comodo dossieraggio on line permanente e ricattatorio di dati preziosi come il petrolio,  con buona pace per la privacy. Ovviamente il rischio non è solo questo. Il peggiore di tutti i rischi è la trappola-Matrix in atto che ci trasforma da uomini in topi, come nel romanzo di Steinbeck.

PS: Imperdibile video animato passatomi da Giovanni sul decadimento dell'Umanità: 

 https://www.youtube.com/watch?v=ccQPgb_eilc 

Senza santi né in Cielo né in Terra

22 October 2024

La guerra dei 30 anni tra magistratura e politica

 


A che punto è la notte italiana? Al punto in cui la Magistratura in neanche un annetto è riuscita nei suoi intenti destabilizzanti: imbastire un processo contro l'ex ministro dell'Interno per l'affare Open Arms (sic: Braccia Aperte), la nave ong che "bighellonava" per il Mediterraneo, la quale avrebbe potuto attraccare ovunque, ma si era fissata su quell'unico porto considerato "sicuro": l'Italia. Sono previsti, come è noto, sei anni di reclusione per Salvini. In seconda battuta c'è un presidente della Regione Liguria (Giovanni Toti) che può piacere o meno, ma che è stato spiato per 5 anni con intercettazioni e "cimici" d'ogni tipo, accusato di corruzione per fondi illeciti, messo agli arresti domiciliari e costretto con manifestazioni a dir poco sediziose sotto il Palazzo della Regione (non poteva difendersi né reagire), a dimettersi. La consultazione elettorale prevista per il 27 e 28 di questo mese, potrebbe far vincere quella sinistra che non ha nessun pudore di andare al potere in modo sleale mediante intrighi e inganni. La terza mossa "magistrale" è la questione di quell'esternalizzazione migratoria in Albania, grazie ai patti tra Meloni e Rama, il primo ministro albanese. La faccenda è ormai nota.

Il provvedimento di trattenimento era stato disposto per i dodici stranieri dalla questura di Roma il 17 ottobre scorso: fanno parte dei 16 migranti (dieci provenienti dal Bangladesh e 6 dall’Egitto) trasportati in Albania dalla nave Libra della Marina Militare italiana e rinchiusi all’interno del centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader, località albanese. Bene, una magistrata a nome Silvia Albano, è riuscita nell'intento di bloccare il decreto sollevando questioni di "costituzionalità" europea nonché questioni di sicurezza, relativa ai paesi di provenienza dei richiedenti asilo : Egitto e Bangladesh. Va detto che tutti in Ue respingono migranti in modo anche duro e draconiano (lo fa Macron con la Gendarmeria di stato a Ventimiglia e  a Bardonecchia; lo fa Scholz che ha rimpatriati clandestini nientemeno che nell'Afghanistan dei Talebani). Lo fa pure la Svezia rimpatriando i richiedenti asilo in Iraq. Tutti paesi "sicuri"?
Ma Italia delenda est, pertanto deve starsene con le mani legate . Questo è un provvedimento che entra anche a gamba tesa nell'ambito della  diplomazia di uno stato con altri stati, dato che si arroga il diritto di stabilire quale stato di provenienza del cosiddetto "migrante" sia "sicuro" e quale no. Infine c'è stata la questione esplosiva dell'email di un giudice della Cassazione a nome Patarnello,  sulla Meloni che non sarebbe ricattabile e pertanto sarebbe anche più pericolosa di Berlusconi.  Qui il testo integrale della mail:

Si tratta di una palese ammissione nella quale non soltanto traspare l'obiettivo di vanificare la lotta contro l'immigrazione, ma anche quello di fermare ogni possibile tentativo di riforma della giustizia.
Questi gli ultimi fatti, ma come è naturale, tre spanne di ghiaccio non si formano in una notte sola, dato che la guerra punica tra Magistratura e Politica è quasi trentennale e molti italiani, nel frattempo ci hanno fatto i capelli bianchi. Nel mentre, la Magistratura in questi anni si è imbarbarita in un guazzabuglio di correnti, la più prepotente e arrogante delle quali è Magistratura Democratica (l'aggettivo non colga in inganno, si chiamava così anche la DDR) con al suo interno, punte di estrema sinistra. Esistono correnti di MD che sono legate alle Ong e la figura del magistrato-attivista in materia di "accoglienza" e ong  non è certo un' iperbole. MD, del resto, non ha mai fatto mistero di avere nel suo statuto l'obiettivo di interpretare le leggi per modellare la società e il diritto, secondo la propria ideologia. 

Vengo all'annosa parabola di Mani Pulite, quella nella quale una casta di magistrati fece piazza pulita della politica e dei suoi partiti con l'eccezione di uno (il PC- Pds oggi Pd).
Quanto c’entrano gli americani con l’operazione Mani Pulite? “Mani Pulite”, giova ricordarlo, è la traduzione pura e semplice di “Clean Hands”, nome di un’operazione americana da lungo tempo attiva per combattere criminalità e malaffare. Qualche "malpensante" l' ha messa in concomitanza con la crociera del Britannia del 2 giugno 1992 e non è un caso che è anche la data da cui prese avvio la sua "rivoluzione".
Se qualcuno si illude (o si è illuso) che questo furore da smantellamento di buona parte della nostra industria fosse dovuto solo a puri e semplici intenti moralizzatori giudiziari, sbaglia. Si doveva lavorare, dopo la Caduta del Muro, quanto prima, a un cambio di guardia: quell'ingresso di holding private straniere nel nostro tessuto economico. Certo, sarà stata - la nostra -  industria decotta e di stato, sgangherata finché si vuole, ma ancora italiana.
Dopo di allora, si è visto in che direzione stiamo andando: perdita progressiva di posti di lavoro, assoggettamento dell'industria a gruppi finanziari stranieri, aziende a scatole cinesi (le cosiddette bad company), orde di immigrazioni selvagge fatte entrare con lo scopo di tenere bassi i salari degli autoctoni, sempre ricattati, se non addirittura scalzati dall' "esercito di riserva" proveniente dai 4 angoli del mondo, e pronto a sottostare a quei salari da fame che avevamo dimenticato, grazie a un minimo di conquiste civili; ricatti morali e minacce perpetue di "razzismo" per chi si ribella a questo stato di cose, guerre tra i poveri autoctoni e neo-poveri allogeni, e via verso il precipizio.

Mani Pulite è stato il classico pied de biche per scardinare l'apparato politico e industriale e creare il vuoto in questione. Da cosa e da chi esso sia stato riempito lo si constata abbastanza chiaramente, sebbene il processo di occupazione continui con la pressoché totale complicità della classe politica. 
E a proposito di classe politica, mi corre altresì l'obbligo di ricordare che fu in quel periodo di furori giustizialisti, che si mostrò pavida e incapace di difendersi, votando contro l'immunità parlamentare, mostrandosi inetta nel mettere mano a una seria riforma della giustizia. Pusillanime e restia nell'essere solidale coi colleghi colpiti dalla ghigliottina giudiziaria in atto.  In buona sostanza, votò per accelerare la sua stessa  fineE oggi ne paghiamo ancora tutte le conseguenze.

San Donato

14 October 2024

Paradossi storici sul MO




Il conflitto israelo-palestinese (ma sarebbe più corretto dire oramai arabo-israeliano) rischia di diventare un'atroce guerra dei 100 anni. E quando le guerre diventano di durata secolare è difficile pensare che torti e ragioni stiano da una parte sola. Vale la pena di ritornare alla famosa dichiarazione di Balfour che spesso viene indicata dagli storici come l'atto fondativo dello stato di Israele. Ecco cosa scriveva il 2 novembre 1917 (e cioè durante la prima guerra mondiale) Lord Balfour a Lord Rothschild. Sopra in alto, l'originale della lettera: 

Egregio Lord Rothschild,

È mio piacere fornirle, in nome del governo di Sua Maestà, la seguente dichiarazione di simpatia per le aspirazioni dell'ebraismo sionista che è stata presentata, e approvata, dal governo.

"Il governo di Sua Maestà vede con favore la costituzione in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico, e si adopererà per facilitare il raggiungimento di questo scopo, essendo chiaro che nulla deve essere fatto che pregiudichi i diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche della Palestina, né i diritti e lo status politico degli ebrei nelle altre nazioni".

Le sarò grato se vorrà portare questa dichiarazione a conoscenza della federazione sionista.

Con sinceri saluti
Arthur James Balfour»



Ordunque, nel corso del tempo, dal "focolare nazionale" siamo passati al focolaio permanente, ai roghi, ai bombardamenti e alle macerie.

Se Israele intende aprire una guerra contro l'ONU, vale la pena di ricordare che la sua "esistenza" la deve proprio alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU del 14 maggio del '48. Non che abbia mai amato l'ONU e tutte le sue appendici (Oms, Unesco, Unicef, Fao ecc.) ma dare delle persone "poco gradite" che devono sloggiare dalle ambasciate a coloro ai quali si deve la propria "esistenza", mi pare un altro di quei paradossi sui quali riflettere.

Cartina della spartizione dei territori tra arabi e israeliani nel '48

La risoluzione 1701 della missione UNIFIL dei caschi blu sulla linea di demarcazione detta "linea blu" venne concordata dalle parti  in conflitto nel 2006, durante il conflitto israelo-libanese. Alla missione partecipa un migliaio di nostri soldati. C'era allora al governo Ehud Olmert del partito di Kadima che dovette succedere ad Ariel Sharon, il quale venne irrimediabilmente colpito da ictus. E fu instaurata col consenso pieno dei due attori in gioco nel conflitto: Libano e Israele. In Italia c'era al governo la sinistra (Governo  Prodi).  Era ministro degli Esteri Tzipi Livni, colei che ha denunciato Netanyahu accusandolo di frode. 

Ora come è noto, l'Unifil non va più bene agli stessi che l'avevano caldeggiata e  dovrebbe sloggiare, perché  i nostri soldati rischierebbero di diventare "scudi umani" di Hezbollah. Il curioso è che per ora sono stati colpiti e feriti dal IDF, ovvero l'esercito israeliano. Sarà anche, come dicono dell'Unifil, una "missione fallita"; sarà pure vero che le missioni di peace-keeping oltre ad essere onerose, non riescono mai a venirne a capo di nulla, ma chi deve smantellare la missione non deve  e non può essere Israele. La tempistica, in ogni caso, non può essere lei a deciderla in un territorio non suo. Credo che non sia piaciuta a nessuno l'esternazione carica di arroganza di Netanyahu, trasmessa in questi giorni in tv. E mi domando a parti invertite (sto parlando dei feriti, alcuni dei quali gravi) cosa sarebbe accaduto. 

Ma ecco intravvedere un altro cruciale paradosso. L'Italia ha versato la bellezza di oltre 2 milioni di euro per inviare armi a Israele. Ci mancherebbe solo che i nostri soldati venissero feriti e magari uccisi con le armi che noi stessi gli forniamo, sottraendole ai nostri bilanci! Ma l'argomento embargo è argomento tabù, e non solo in Italia. In Ue, manco a dirlo, non trovano un accordo.  In Usa c'è la campagna elettorale e gli Americani, fuori dal loro cortile di casa, si girano dall'altra parte. Pur continuando, nonostante qualche sporadico mal di pancia, a foraggiare Israele di armi. Non si può bofonchiare  generici appelli alla tregua, rispetto dei diritti umani e continuare ad armare le mani di chi non esita a colpire in modo indiscriminato creando atroci sofferenze sulla popolazione civile. E' di questi giorni un ulteriore accanito attacco sull''ospedale Al Aqsa di Gaza. Cenere su cenere in quello che è diventato un cimitero a cielo aperto. Sì, perché ora i fronti sono tre: Gaza, la Cisgiordania (già soffocata e ridotta all'irrilevanza dai pervasivi insediamenti dei coloni molti dei quali armati), il Libano. Poi ci sarebbe anche quello di cui non si parla ma che è già da tempo nei piani di Israele: l'Iran. Ma questa è un altro fronte e un'altra storia.

San Callisto papa

07 October 2024

Dalla Milano da bere a quella da spiare




Pare che lo scopo precipuo del sindaco milanese  Beppe Sala non sia quello di mettere a proprio agio i suoi cittadini, ma di mettere in atto sempre più sofisticati sistemi di sorveglianza. Non basta la segnaletica stradale perennemente spostata delle varie zone milanesi, non bastano i problemi di ecopass e di parcheggi, le multe e nemmeno l'incuria verso gli straripamenti del Lambro e del Seveso che allagano gli scantinati e i primi piani dei palazzi della città, se appena cade un po' di pioggia . Ora il sindaco-imprenditore vuol lasciare un altro segno del suo transito, prima della scadenza del suo mandato. La notizia è passata quasi inosservata. Se n'è già occupato il settimanale Panorama, quale unica eccezione. Il suo assessore alla Sicurezza Marco Granelli vorrebbe rendere "più sicura" la vita degli automobilisti con un radar dotato di IA per meglio controllare chi guida col cellulare. 
Click! Scatta la fotografia ma nessuno è certo se poi la foto è veritiera. Una cosa è certa: in caso di installazione di questi marchingegni c'è il rischio di venire sommersi  da una pioggia di contestazioni e ricorsi perché i cosiddetti "falsi positivi" (li chiamano così, come al tempo dei tamponi) sarebbero troppi.
"Granelli avrebbe deciso di prendere spunto dall'esperienza australiana, dove grazie a questi controlli avrebbero ridotto di oltre il 21% gli incidenti stradali". Qui, la fonte del citato settimanale: 


Metodo già in auge in Gran Bretagna dove oltre alle multe per il telefonino sono fioccate anche quelle per il mancato uso delle cinture di sicurezza. Ma anche in Australia. Ecco dunque un altro modo per far rinunciare alla privacy all'interno dell'abitacolo dell'autovettura, incamerando nel contempo denaro fresco.
Granelli, come potete leggere, si vanta di voler importare il metodo australiano con un sistema già sperimentato nel 2019 da quelle parti (un anno prima della "pandemia", per chi sa osservare le date), sviluppato dalla società ACUSENSUS, attiva nel settore "sicurezza stradale". Ma in cosa consisterebbero questi nuovi marchingegni?
"La struttura di questi apparecchi consiste in un'asta alla cui estremità è installata una fotocamera in grado di individuare la targa del veicolo e soprattutto di fotografare dall'alto e all'interno dell'abitacolo degli automobilisti". 

Un software che sarebbe in grado dunque di individuare se il povero conducente ha in mano, oppure all'orecchio, un cellulare. E' sanzionabile, in Australia,  anche chi avesse un telefonino spento, come risulta da lettura dell'articolo. 
 
Ma secondo gli esperti, nascono già problemi di intrusione potenziale nella sfera privata dei cittadini (che scoperta!). Inoltre, come verrebbero raccolti e utilizzati i dati rilevati dai cittadini?
 


 Va aggiunto a ciò, che già la semplice automobile "connessa" con tanto di webcam davanti e didietro, sistemi di geolocalizzazione, e app che raccolgono enormi quantità di dati, comprese le informazioni personali dei rispettivi conducenti, offre non pochi spunti per intercettare dati, conversazioni telefoniche eccetera, come ci riporta lo stesso Sole 24 ore .
 "Nel bene e nel male gli autoveicoli moderni non sono più un semplice mezzo di trasporto, ma stanno diventando sempre più digitali e simili proprio agli smartphone a cui vengono spesso collegati, con tanto di webcam davanti e didietro, sistemi di geolocalizzazione, e app che raccolgono enormi quantità di dati, comprese le informazioni personali dei rispettivi conducenti." 
Ma ora, coi nuovi software citati da Panorama, la frontiera della video-sorveglianza e dell'intrusione nel privato, pare allargarsi  a dismisura.

Le vite degli altri

Il vecchio agente della Stasi un po' guardone con le cuffie e il magnetofono con tanto di nastro che girava e registrava per tutta la giornata intento a spiare "le vite degli altri" dalla finestra, in confronto a questi sistemi Cyber e a chi intende adottarli, era quasi un dilettante. Sorge inoltre un altro interrogativo di non poco conto: nel comune meneghino non ci sono soldi per rappezzare le buche,  per sfalciare e rendere decenti le aiuole spartitraffico e il verde urbano (si sono inventati la teoria falso-ecologica dello "sfalcio pigro") e in quanto a incolumità, ordine pubblico e sicurezza, siamo alla Gotham City dei fumetti... E allora dove mai prenderebbero fondi per dotarsi di simili sofisticate apparecchiature? 


B.V. Maria del Rosario

01 October 2024

Patente a punti contro infortuni è andare a nozze coi fichi secchi.





Apprendo da un mio conoscente, un giovane artigiano di una piccola ditta per imbiancature che dal primo ottobre (cioè oggi) è stata applicato una sorta di patentino a punti per la sicurezza dagli infortuni nei cantieri. Ne danno conto parecchi giornali ufficiali, tra i quali questo: 

 
Scatta l’obbligo della patente a punti, voluta dal Governo nel tentativo di frenare l’emergenza infortuni dopo un anno - il 2023- che in Lombardia si era chiuso con 5.493 incidenti denunciati all’Inail solo nel settore costruzioni. Anche l’ultimo passo formale, la pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta ufficiale, è stato fatto: la patente è a tutti gli effetti legge. Le imprese dovranno richiederla attraverso il sito internet dell’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl). Spetterà al rappresentante legale o al lavoratore autonomo accompagnare la domanda con una serie di documenti tra cui l’iscrizione alla Camera di Commercio, il documento unico di regolarità contributiva (Durc) e fiscale (Durf), il documento di valutazione dei rischi (Dvr), e l’adempimento degli obblighi formativi. La patente a punti sarà rilasciata in forma digitale con un tesoretto di 30 crediti iniziale. Sarà obbligatoria per 832.500 imprese che ruotano attorno alla casa: edili, imbianchini, piastrellisti, elettricisti, termoidraulici, ascensoristi, falegnami, serramentisti, fabbri, lattonieri, carpentieri. Senza non potranno lavorare nei cantieri.

La regione maggiormente cointeressata ai nuovi obblighi, quella che comprende una costellazione di piccole e media imprese è - manco a dirlo - la Lombardia. Si tratta di 144.029 società. Già sono sul piede di guerra piccoli, medi imprenditori, artigiani, tutte categorie già abbondantemente stressate e angariate di tasse, balzelli e continui controlli fiscali.

“Non è uno strumento utile a ridurre la mortalità e l’incidentalità sul lavoro. Dobbiamo essere sinceri e non alterare la verità dei fatti: si tratta di un onere puramente burocratico, che non produrrà più sicurezza sul lavoro ma più adempimenti e più carta – attacca Giovanni Bozzini, presidente Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato) Lombardia –. Siamo perplessi: le imprese, infatti, entro il 31 ottobre dovranno inviare una Pec all’Ispettorato del lavoro contenente una serie di autocertificazioni per il nuovo sistema”.


Il sistema del patentino con punteggio ricorda molto il sistema del credito sociale alla cinese:  tanti punti significa cittadino "virtuoso" con diritto a lavorare. Si parte da 30 punti e si può arrivare fino a 100. Si retrocede in caso di incidenti o di irregolarità.

  • 20 crediti, in caso di decesso di un dipendente causato dalla mancata osservanza delle norme di sicurezza sul lavoro.
  • 15 crediti, per mancato rispetto delle regole di prevenzione degli incidenti sul lavoro.
  • 10 crediti, per malattia professionale di un lavoratore riconducibile alla violazione delle norme di prevenzione sugli infortuni sul lavoro.

Il tutto però non convince. Se un governo detto di "centrodestra" copia i modelli di sinistra (più controlli, più burocrazia, forme di pretesa meritocrazia basata surrettiziamente su tesserini a raccolta dei punti) non solo non farà crescere l'economia né il PIL, ma costringerà questi poveretti del "patentino" a cambiare attività. Controllare i cantieri, vagliarne i sistemi di sicurezza (che sono principalmente gli impianti. gli strumenti e gli utensili) non significa vessare chi lavora con altre cartacce, App da scaricare e Pec da spedire. Ma mi rendo conto che si vuole andare a nozze coi soliti fichi secchi. Non ci sono abbastanza soldi per aiutare a rendere sicuri i cantieri e magari a rammodernarli? meglio allora mettere sotto il torchio chi lavora e dà lavoro. C'est plus facile.

Santa Teresa di Lisieux

26 September 2024

Cari Amici vi scrivo per...




Cari Amici lettori che avete partecipato alla discussione del mio post precedente circa le intenzioni di Schillaci di "raccomandare" i nuovi vaccini per la stagione invernale, 

vi comunico che detto post mi è stato cassato. Ed è  la seconda volta in un anno col pretesto che viola le norme della "policy".  Il titolo non era né un fake né fuorviante rispetto alla realtà dei fatti ("Schillaci raccomanda 3 dosi per i più piccoli"). E' vero o no, che "raccomanda"? 

La prima volta che subii censura fu  nel marzo scorso. Il mio recente e risalente a 4 giorni fa,  è  un post, come ricorderete, semplicemente informativo, che conteneva rimandi a quanto è stato decretato dal ministero della Salute. Ma per paradosso, ci si poteva sfogare su Speranza (1 e 2) , su Conte e su Draghi (e infatti lo abbiamo fatto), ma non sull'attuale ministro.  Forse perché non era ancora entrato in vigore il  famigerato DSA (Digital Service Act) europeo?  Posso chiamarlo "famigerato"? O è  questo un aggettivo meritevole di altra censura nella censura? 

 Era un post che rimandava ai siti del Ministero della Sanità e a quanto decretato di recente, ma ovviamente, avremmo dovuto forse darne informazione neutra e "neutrale" senza criticare, senza aver nulla da  obbiettare circa le decisioni prese?  Circa il denaro pubblico con cui si acquistano vaccini di major private? Tutti i giornali, perfino quelli mainstream hanno riportato la notizia, ma con ogni probabilità sono i commenti relativi  al pezzullo (19 per l'esattezza) che danno fastidio. Un mio collegamento rimandava al Quotidiano Sanità

https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=124343.  

Pensate un po' che sovversivi, che eversori! Infine, un secondo link, al sito di Byoblu il quale è andato a spulciare il pdf delle circolari sanitarie: 

https://www.byoblu.com/2024/09/19/vaccini-covid-nuova-circolare-del-ministero-della-salute-3-dosi-per-i-bambini-non-vaccinati/

Ovviamente anche Byoblu non si è limitato a darne solo notizia, ma ha puntualmente criticato il provvedimento.  Sto prendendo in considerazione il fatto di cambiare piattaforma. Ma prima devo togliermi qualche sassolino dalle scarpe. 

Gran bella figura ci stanno facendo! Arriveranno le loro autocritiche  tardive e a posteriori come ha fatto Zuckerberg con Facebook, quando ha censurato  durante la "pandemia"  "contenuti sensibili e potenzialmente fuorvianti" sotto la spinta della Casa Bianca?  

Caro Team di Google-Blogger, 

sono registrata da voi dal 2005 (19 anni, per l'esattezza), ma vedo che non volete farmi festeggiare i fatidici 20 anni di "matrimonio".  E io che avevo in serbo una buona bottiglia di champagne...Ma va bene, vorrà dire che divorzierò, niente drammi.  Però vi dico che  è inutile che minacciate di rivedere tutta la produzione pregressa, nel caso in cui non la riterrete compatibile con le vostre attuali linee-guida, perché molti di quei post sono  già volati per l'aere informatica presso altri siti e per altre piattaforme che li hanno ospitati, rilanciati, letti e commentati. Ho regalato alla vostra piattaforma numerosi clic, numerose visualizzazioni, tanto è vero che mi avevate proposto la raccolta  pubblicitaria per i miei articoli - cosa che ho rifiutato. Vi prude trovare gente libera?  

E voi altri, invece di ringraziarmi, che fate? Censurate? Come minimo la "censura retroattiva" è roba che rassomiglia tanto alla subcultura "woke", quella che abbatte statue storicamente non gradite e vorrebbe modificare libri e scritti del passato non graditi, i quali grazie alla censura e alla "messa all'indice", in seguito sono diventati popolari e famosi. 

Ciao ciao, cuoricini miei. E ricordatevi che nelle autostrade informatiche nessuna censura è mai PER SEMPRE. Pensateci...


Cari Amici Lettori, ogni eventuale cambio di piattaforma (per fortuna non sono tutte ugualmente costruite su modello Stasi e KGB), vi sarà comunicato. 

SS. Cosma e Damiano

17 September 2024

I 400 colpi di Draghi


 A volte ritornano; anche perché purtroppo non sono mai andati via. E' il caso di Draghi il Revenant, il quale, ai tempi della sua presidenza del Consiglio dei ministri, si era autodefinito un "nonno d'Italia", ma nessuno di noi era tanto fesso da credere che si sarebbe dedicato ai nipotini da accompagnare ai giardinetti. Dalle nubi di incenso sparse dalla nostra stampaglia asservita al potere, c'è subito da intuire che la sua ricetta di 400 pagine su come salvare questa Europa, non poteva che essere l'ennesima turlupinatura. E' curioso come i media siano sempre pronti ad andare in deliquio per lui, se solo usa termini come "pilota automatico", "bazooka", "what ever it takes", "quantitative easing". E siccome ho compilato da poco un "Somario"asinino di bestialità in globish, mi sono resa conto che quando parlo del suo caso personale,  andrebbe compilato uno speciale Dragario. Non certo per fargli onore, ma per sottolineare come il Nulla e il Male riscuotano facilmente e inevitabilmente applausi. Quattrocento pagine di rapporto con ben 170 proposte, che andrebbero battezzate "i 400 colpi di Draghi"  con un’ipotesi di 800 miliardi di euro di investimenti all’anno. Abbiamo ancora da digerire il suo "Non ti vaccini, ti ammali muori e fai morire",  abbiamo da metabolizzare lo choc per l'orrendo marchio verde senza il quale non si poteva lavorare né studiare né vivere, che già arriva un nuovo decalogo su come raddrizzare questa Ue. 

Inutile illudersi o sperare che gente della sua risma possa cadere sotto la mannaia di qualche inchiesta giudiziaria nell'anno 2021-22 per tutto quanto ci ha fatto sopportare e patire. Gli ermellini sono mustelidi rosicanti che amano troppo il Potere per pensare di opporvisi. Tuttalpiù si possono cimentare nell'arte del bowling e far cadere qualche birillo (amministratori locali accusati di "corruzione", politici ad essi non graditi) e null'altro. Ma torno alla sostanza politica dei suoi 400 colpi nella speranza che si tratti di petardi. E dico politica e non economia che nel caso della Ue, ne è una semplice rivestitura.

"Quando Draghi parla di fiscalità comune, quando nel suo Rapporto dice che sarà opportuno condividere il debito, non sta parlando solo di economia, ed è lo stesso identico modo quando qualcuno parla di "esercito comune" o di "politica estera comune", non sta parlando solo di economia" (Boni Castellane).  

Analogamente, quando Draghi nasconde nel rapporto "il seme velenoso" che trasformerebbe la Ue in impero europeo relegando gli altri stati al definitivo irrevocabile rango di colonie (si parla di far sparire il diritto di veto dei singoli stati), superando il principio di unanimità, non sta parlando di "normative" (fonte cit.).  No, non solo.  Certamente c'è in questo rapporto, l'ambizione draghista di mettere "a regime" in tempi accelerati un vero e proprio Superstato eurocratico, senza che nessuno di noi cittadini, ne sia stato interpellato. Se poi riflettiamo anche sui sistemi di controllo  digitale in perenne via di perfezionamento, allora possiamo dire  già fin d'ora che la democrazia, per questi eurocrati, è l'ultimo futile intralcio di cui sbarazzarsi alla chetichella. E' scontato che per raddrizzare questa Ue la ricetta sia la solita trita ricetta: per guarire da questa Europa ci vuole più Europa ( o + Europa, come  recita il logo di un pessimo servile partitino). Ovvero,  per curare il malato ci vuole più malattia. La visione di Draghi è chiara: solo un’Europa unita, innovativa e sostenibile potrà tornare a essere protagonista nell'economia globale. Al Dragario e alla sua Ue, manca solo una paroletta  a lui tanto cara: "resiliente". Olé!

Stimmate di S. Francesco