Dice Voltaire: "On a le droit de caricaturer Dieu". Noi non siamo dediti alle caricature sul sacro. Preferiamo asserire che abbiamo il diritto di sfruculiare un'altra divinità terrena: Madame la gauche. Dopotutto chi di caricatura ferisce, di caricatura perisce. Ma ricapitoliamo. Come partito a lungo all'opposizione la sinistra comunista e postcomunista ha sviluppato l'uso pervasivo della satira. Cominciò Fortebraccio ne l'Unità coi suoi corsivi al vetriolo. Poi ci fu il giornale satirico Re Nudo negli anni ''70 , manifesto della sinistra extraparlamentare diretto da Andrea Valcarenghi. Quindi Il Male e Cuore. Quest'ultimo diretto da Michele Serra e poi da Sabelli Fioretti, ora transitati rispettivamente a Repubblica e Io Donna, il magazine del Corriere. Si sa, la satira paga e promuove pure carriere. Vignette satiriche De Sinistra (e perciò "intelligenti") per Gianelli, Vauro, Staino. Satira anche in tv con la Gialappa's, Serena Dandini, sempre così comicamente corretta e compiaciuta del suo stesso humour; Sabina Guzzanti e le sue crociate satirico-zapatere contro Oriana Fallaci e il suo cancro e contro il solito Berlusca col naso a clown. Uhmm! Quali impavide trasgressioni! Per non dire di Beppe Grillo che suda, urla e puzza di sudore correndo come un pazzo da un capo all'altro del palcoscenico insultando selvaggiamente chi gli capita a tiro e aspergendo i suoi devoti con i suoi liquidi traspiratori. Amen.
Poi c'è Daniele Luttazzi il coprofilo-coprofago, dannunzianamente postlitteram e postdatato. Dario Fo dalla tripla pappagorgia mobile, la cui satira a senso unico gli ha fruttato un Nobel. Come pure il tosco guittone uscito dalle Case del Popolo comuniste e dalle emittenti rurali di Radio Vacca, Roberto Benigni, il quale ha guadagnato un Oscar per avere ridotto la Shoah a burletta. E non mancano priapi e satiri minori come quel povero minus habens di Dario Vergassola coi suoi pecorecci anatemi antiberluskaiser. Bisio a teatro declama che i bambini sono di sinistra perché dormono coi pugnetti chiusi: che tenero paparino!
In nome del diritto di satira a sinistra si marcia, si protesta, si fanno girotondi insieme ai GiroTonti, sit-in ai Palaforum, si versano carrettate di merda davanti a Palazzo Grazioli (dove c'è il Presidente del Consiglio) , si mostrano le chiappe nude con qualche scritta irriverente, ci si fa vittime della censura. Si diventa carnefici e insolenti per cultura. Eppoi ...eppoi...
La guerra
quando sia progressista
perché invade
violenta non violenta
ma sia l'ultima
e lo è sempre per sua costituzione
tu dimmi disingaggiato amico
a tutto questo
hai da fare obiezioni?
Così si chiedeva il povero Eugenio Montale in Satura I. E chi mai osa fare obiezioni di fronte al Moloch satirico-priapesco-pecoreccio-smitizzante-demitizzante- demistificante-dissacrante e dissacratorio di quelli che... Lo stato si abbatte e non si cambia?
Ma la mosca al naso, la vera mosca al naso mi è saltata nel leggere il trafiletto satirico di Sabelli Fioretti, sabato su Io donna (p.50).
Il Fioretti si stizzisce perché il giornalista Gigi Moncalvo come segno distintivo della sua trasmissione tv Confronti si fa il segno della Croce, scrivendo che trova disdicevole il suo uso pubblico e spettacolare. "Ogni volta che vedo un calciatore che si fa il segno della Croce prima di tirare un rigore spero sempre che sbagli", scrive l'ex giornalista di Cuore. Beh, si vede che - poverino - è accecato, ammutolito, reso sordo da quel che succede di questi tempi. In nome dell'Islam si prosternano 5 volte al giorno con le terga rialzate nelle nostre piazze, sui nostri marciapiedi delle nostre città e perfino davanti ai municipi (luoghi laici); si devastano ambasciate, si bruciano chiese, si uccidono e sgozzano "infedeli". E allora cari Sabelli Fioretti, Michele Serra, Vauro, Staino & Co. ce la vogliamo fare una bella satiretta sopra? O la mosca al naso vi salta solo per segno della Croce?
Adesso riscoprono pure il senso del sacro per "gli altri" i compagnucci -ucci- ucci. Conversione? Devozione?Rispetto? No, solo una gran fifa della fatwa e perciò di non poter portare a casa,incolumi, le proprie chiappe ben pasciute.
Scherza coi santi e lascia stare i lestofanti - è il loro coraggioso motto. E ditemi: quale sarà la prossima canzoncina riveduta e corretta che intonerete? Canterete in coro evviva il Komunislam e la libertà ? Sì, con gente come questa, j' ai le droit de caricaturer la gauche e stavolta il corsivo è tutto mio. Beccatevelo. (Nessie)