"Terremoto: rompo il silenzio" è il titolo di un post scritto da Paolo Barnard ieri, ma subito dopo rimosso dal suo sito. Ne ignoro il motivo. Forse il suo autore avrà avuto timore di apparire troppo cinico nei confronti di oltre 290 nostri connazionali che hanno perduto la vita e di bellissimi paesi cancellati, diventati di colpo pietraie e macerie.
Dolore, affetto e commozione per questa catastrofe dalla quale non sappiamo come né quando ci rialzeremo. Semmai ci risolleveremo; sì, perché tutti ci vogliono aiutare, ma i prestiti per la ricostruzione si pagano, prima o poi. Ed è come una guerra che lascia morti, moribondi, feriti, ma anche pesanti debiti da pagare con tanti avvoltoi che si aggirano.
Comunque la sintesi del suo post era chiara e fotografa il pensiero di molti Italiani: il terremoto è piovuto come il cacio sui maccheroni per Renzi che ora può ottenere maggior "flessibilità" dalle consorterie della Ue (quel famoso 3% che non si può sforare). Non solo. Dato che il PD è ai minimi storici in quanto a popolarità, faranno in modo da riacquistarla, poiché come è noto, è il partito più euroservo di tutta la costellazione partitocratica.
Vado avanti per mio conto. Scommettiamo che il terremoto è piovuto a fagiolo anche per il referendum, con ogni probabilità rinviato a chissà quando? Ancora....
Scommettiamo che l'esodo biblico di immigrati dall'Africa e dall'Asia non cesserà nonostante l'emergenza terremotati (questi nostri sì, "veri profughi" e sfollati da vere calamità)? Scommettiamo che assisteremo a disgustose ingiustizie di immigrati che avranno preferenza di alloggi in lussuosi alberghi, sui poveri terremotati in tendopoli e container? Scommettiamo che ora dovremo subire pure la fòla che gli immigrati sono qui per "aiutare gli Italiani in difficoltà", con pagine strappalacrime come "gara di solidarietà anche da parte degli immigrati"? E ancora...
Scommettiamo che se anche dovesse vincere al referendum quel NO, paventato tanto dai giornali finanziari britannici (ma si facessero gli affari loro), Renzi troverà una scusa per non schiodarsi dalla cadrega (ci sono le riforme da completare, c'è la ricostruzione delle zone colpite), e via con le panzane.
Intanto Renzi da buon Fregoli qual è dopo la pagliacciata di Ventotene, ha già in mente un'altra parte in commedia pur nella tragedia in atto: Schackleton, il grande esploratore dell'Antartide di origine irlandese che corse a salvare tutti i suoi uomini prigionieri dei ghiacci. "Non lasceremo indietro nessuno", promette con audacia e ardimento, ostentando nobiltà d'animo.
Spedizione Endurance made in Rignano sull'Arno.
Aggiungo che non mi è piaciuto per niente il titolo de "Il Giornale" dato ieri da Sallusti nel suo articolo: "Forza Italiani, Forza Renzi" .Non vorrei che fosse stato direttamente suggerito dal Bollito di Arcore e che dovesse nascere un governo di "solidarietà nazionale" su modello del Nazareno 2, versione post terremoto. Anche De Benedetti voleva essere parte in causa con la ricostruzione del terremoto dell'Aquila, per chi si ricorda. Niente di più facile che Berlusconi voglia bissare. Renzi non merita nessuna mano, perché morde certamente quella dei gonzi che gliela offrono e perché gli Italiani sono stufi di inciuci e accordi sottobanco. Soprattutto, perché la buona politica non può subire ricatti emergenziali, nella sua agenda.
Ogni volta che il nostro paese è in gravi condizioni di "emergenza" (cioè sempre perché da noi l'emergenza è un'abitudine quotidiana) salta fuori la purga del "governo di solidarietà nazionale" e delle responsabilità "condivise".
Giuro che vorrei tanto sbagliarmi e magari perdere tutte le scommesse qui elencate.