Qualche chiarimento sul termine usato da Magistratura Democratica nei confronti di Salvini. Le dichiarazioni cosiddette
"eversive" fatte da Salvini sarebbero l'aver ricordato che mentre lui è stato eletto dai cittadini(vero), loro non sono stati eletti da nessuno (verissimo). La verità non è "eversiva", e voler negare l'evidenza non li porterà lontano. Il problema è che la casta dei togati oggi mette paura ai cittadini italiani ma non viene stimata né ammirata. E' finito da un pezzo l'idillio di Tangentopoli, con le signore della Milano-bene che sfilavano coi palloncini bianchi. Si stima e si rispetta qualcuno che ispira fiducia, non chi incute spavento. Ma come abbiamo potuto arrivare a quanto è oggi sotto i nostri occhi? Una
manovra a tenaglia contro un ministro della Repubblica che si snoda da Agrigento (passando per Palermo) per aver impedito gli sbarchi di clandestini della motonave Diciotti. Mentre a Genova bloccano tutti i conti (anche le donazioni a futura memoria) alla Lega per impedirle di esistere, di avere quell'agibilità politica propria a tutti i partiti. A Sud si priva Salvini della sua libertà (rischia l'arresto), mentre in una città del Nord si provvede all
'esproprio di quel denaro senza il quale è impossibile muoversi. Tutto ciò ha l'aria di costituire il fuoco di sbarramento di un'artiglieria. I rischi sono alti e Salvini rischia la reclusione. Ma il
vulnus inferto a noi cittadini è altrettanto grave, perché il nostro voto è stato buttato con disprezzo e protervia nella pattumiera.
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Salvini mostra la busta recapitatagli dalla Procura |
Come ho già avuto modo di scrivere la vera "eversione", ma anche "sovversione" (tenuto conto che entrambi i termini stanno a significare che mirano al rovesciamento dell'ordine costituito) è in realtà uno strapotere giudiziario che soverchia, imbavaglia e impedisce alla politica (nella fattispecie alla "buona politica") di poter essere operativa ed efficace per noi elettori. Riceverne il mandato ed eseguirlo: è questo lo scopo di un parlamentare legittimamente eletto. In particolare se poi questo è anche titolare di un dicastero di peso come quello dell'Interno. Le conseguenze del gesto della lobby giudiziaria saranno esiziali per la democrazia e già fin d'ora se ne vedono gli effetti:
- Sfiducia nelle elezioni, tenuto conto che intanto il risultato può essere sovvertito a proprio bell'agio.
- Sfiducia nel comune senso di giustizia. Un individuo, una collettività e un paese senza questo sentimento non possono vivere.
- Sfiducia nelle istituzioni.
Voglio tornare però sul termine "eversore", "eversione" ed "eversivo" che ricorre in queste ore. Entrambi i termini "eversivo" e "sovversivo" stanno a significare - come già scritto sopra -
miranti al rovesciamento dell'ordine costituito. Curiosamente però il primo dei due, è molto usato a sinistra che sembra dargli una valenza ben più grave e peggiorativa di "sovversivo", "sovversione". Perché? Semplice, perché storicamente i "sovversivi" erano i "rossi". E allora le ribellioni comuniste vengono tollerate anche se violente, in quanto animate da una dottrina detta di " giustizia sociale", in qualche modo ritenuta riparatrice. Ecco perché il "sovversivo" che spacca vetrine o lancia oggetti contundenti contro la polizia, viene quasi subito rilasciato.
Diego Fusaro (verso il quale nutro pure simpatia) non fa che citarci Antonio Gramsci come il giustiziere calpestato dall'attuale regime mondialista e "turbocapitalista". Sbaglia. Se oggi siamo arrivati all'impossibilità di avere una vera alternanza anche a nuovo governo avviato, è proprio per eccesso di gramscismo e di occupazione delle "casematte" gramsciane come Magistratura, Funzione Pubblica, scuola, università e atenei, ricerca scientifica, Rai tv, cinema, teatro e altro ancora. Molto lavoro di occupazione di tutti questi gangli è stato effettuato nel corso di decenni e decenni. Come abbiamo potuto ridurci in questo stato? Come abbiamo potuto consentire che ci scippassero perfino il voto? E in nome di quale "terzietà" e presunta superiorità di quale Ente?
Ci siamo arrivati proprio perché c'è stata prima
Mani Pulite. A forza di non reagire ai soprusi ci fanno trangugiare dosi sempre più massicce e letali di veleno. E' la strategia della tortura progressiva. Spodestare con l'uso della forza il tiranno è salutare per un popolo degno di questo nome e lo diceva perfino
S. Tommaso d'Aquino. Il popolo italiano non l'ha fatto, non ha cercato né la sua salvezza né la sua salute. Forse in cuor suo, sperava che la "salvezza" gli venisse proprio dai giudici, deputati a fare le "rivoluzioni" per conto loro: una scorciatoia rivelatasi del tutto fallace e ingannevole.
Un pensiero "dietrologico" (in realtà storico, dato che la storia è costretta a una disamina del passato) su
Mani Pulite. Le vicende di Mani Pulite - lo si è scoperto dopo diversi anni - avevano, come promotori e gestori, le grandi oligarchie internazionali: i banchieri del panfilo Britannia, i servizi segreti americani e inglesi, le consorterie finanziarie, le corporation, e via di seguito.
Tutti uniti nel progetto di distruggere il sistema economico italiano caratterizzato da una forte componente pubblica che andava privatizzata e fatta passare in mani straniere. Nasce, col pretesto di ovviare alla "corruzione" dei "grandi carrozzoni di stato", il Mito delle Privatizzazioni al quale si sono sottomessi di buon grado anche molti esponenti "di destra", visto come la panacea del risanamento dei conti. Come ho spiegato molte altre volte, le privatizzazioni funzionano in regime di sovranità nazionale. In caso contrario, diventano strumenti di esproprio e di ulteriore cessione di sovranità, oltre che di sfruttamento e ricatto per chi vi lavora (le delocalizzazioni numerose inferte alle multinazionali, accompagnate da drastiche riduzioni del personale).
Oggi si ha l'impressione che le cose stiano un po' diversamente: gli Stati Uniti hanno un'amministrazione detta "populista" e quindi in teoria, vicina al nostro governo.
Credo che l'azione contro Salvini sia da considerare una questione interna con l'appoggio di qualche nostalgico della globalizzazione alla Soros, duro a morire. E' chiaro che abbiamo anche noi, come Trump, il nostro"Deep State" all'italiana e un po' provinciale, che cerca di eliminare un governo che minaccia di toccare i privilegi delle varie corporazioni e gruppi d'interesse che lo compongono.
La questione di ridurre drasticamente le migrazioni con il loro largo giro d'affari e la costellazione di Ong, Onlus che vi campa sopra, l'eventuale nazionalizzazione delle autostrade deve aver fatto drizzare i capelli in testa ai Signori della cupola e probabilmente li ha spinti ad agire. Ma soprattutto emerge che anche la lobby giudiziaria è parte integrante del disegno eurocratico e ne è in qualche modo "la testa d'ariete" in Italia. Non dimentichiamo che la stessa Mani Pulite era transnazionale (Clean Hands).
Due cose sulla presunta "autonomia e indipendenza della magistratura" di cui si riempie la bocca in queste ore il ministro di Grazia e
Giustizia Bonafede. Funziona un po' come "l'indipendenza delle banche": alla fine comandano loro e impongono la loro legge, quella del più forte. Quella che non devi mai reagire né criticare, perché intanto sono loro ad aver "il coltello dalla parte del manico".
Superior stabat...Magistratura. E ne sanno qualcosa anche singoli cittadini non necessariamente politici quando incappano, per sventura, nelle sue spire kafkiane. (il caso Tortora, il caso del povero Gigi Sabani morto di tumore, il caso Zornitta).
Ho detto un'infinità di volte che oggi (e in molti casi anche nei tempi passati) sono le élites a fare rivoluzioni. Vedere il libro di
Christopher Lasch. Ma i "Padroni del Linguaggio" sono riusciti ad attribuire un significato positivo a questa parola, anche quando lascia macerie, feriti, moribondi e morti in campo. A cominciare dalla pubblicità quando lancia un prodotto reclamizzato come "rivoluzionario", per indicare un prodotto con effetti "straordinari", praticamente "miracolosi". Scrive in proposito
Alexander Solgenitsin nel suo celebre discorso alla Vandea"
Contro ogni rivoluzione", discorso che è ormai diventato una
lectio magistralis da imprimere nella mente:
Ci si è a lungo rifiutati di ascoltare e di accettare le grida uscite dalla bocca di coloro che morivano, che venivano bruciati vivi: i contadini di una regione laboriosa, per cui sembrava che fosse stata fatta la Rivoluzione, ma che questa Rivoluzione oppresse e umiliò fino in fondo, ebbene sì, questi contadini si rivoltarono contro di essa.
Che ogni rivoluzione scateni negli uomini gl’istinti della barbarie più elementare, le opache forze dell’invidia, della rapacità e dell’odio, i contemporanei l’avevano capito bene. Pagarono un tributo molto pesante alla psicosi generale…
La stessa parola “rivoluzione” (dal latino
revolvo)
, significa “riportare indietro”, “tornare”, “riprovare”, “ridestare”, nel migliore dei casi mettere sottosopra: una sfilza di significati poco invidiabili. Ai nostri giorni, se la gente attribuisce a qualche rivoluzione l’epiteto di “grande” , lo fa solo per circospezione, e molto spesso con molta amarezza…(...)
E ancora:
Mai, a nessun paese, potrei augurare una “grande rivoluzione”…La Rivoluzione sovietica…ha trascinato il nostro popolo nell’abisso della perdizione. Mi dispiace che non ci siano qui oratori che possano aggiungere quel che ha insegnato loro alla resa dei conti l’esperienza della Cina, della Cambogia, del Vietnam, e ci possano spiegare quale prezzo hanno pagato questi paesi per la rivoluzione.
E' chiaro allora che la Magistratura in Italia rappresenta il braccio armato di questa "rivoluzione" globalista e mondialista, un vero e proprio cantiere di demolizione di tutto l'esistente. In pratica, esiste una sorta di guerra sorda e "non dichiarata" che passa per il tramite delle "procure". Morti, numerosi suicidi, malati di cancro dopo aver subito lunghissimi ingiusti processi: è questo il macabro scenario del quale è costellato il paesaggio italiano dopo Tangentopoli e quello successivo.
E allora qual è il rimedio? Il voto? Nuove elezioni? No, è tutto inutile perché cercheranno di prevalere, di soverchiare e di schiacciare ogni personaggio politico che sollevi giuste istanze dalla parte dei cittadini. Loro ormai hanno per referente, non la Patria, ma l'ONU. Non il diritto nazionale, ma quello mondiale. Pertanto ci saranno altri conflitti fra i vari corpi istituzionalli dello stato.
Se all'interno della corporazione giudiziaria ci saranno magistrati onesti, non ideologizzati, ebbene, è ora che si facciano avanti e combattano coraggiosamente contro gli abusi e le incongruenze di chi fa strame del diritto, come stiamo assistendo in questi giorni. In caso contrario, sarà la popolazione a dover provvedere a ripristinare l'equilibrio di quella bilancia delle Giustizia che ora è sbilenca. Ma non sarà indolore per nessuno. Ecco perché è preferibile e auspicabile una soluzione istituzionale.