Evidentemente NO e lo si è visto ieri sera venerdi 27 ottobre. Dove è andata in onda su La7, un'interessante puntata di Otto e Mezzo dal titolo emblematico "Si può ridere sui mussulmani?" condotta con astuzia e intelligenza sopraffina dal solito Ferrara. Erano ospiti in studio Khaled Fouad Allam della Margherita, Carlo Freccero e il vignettista Stefano Disegni. In collegamento, i comici di sinistra Maurizio Crozza e Lella Costa. Giulianone è riuscito a trascinare la sinistra in un'intelligente provocazione. E ora finalmente il pubblico italiano ne sa di più sul perché si può prendere a calci Gesù Cristo. Si può fare satira su Papa Ratzinger (vedi i travestimenti di Crozza e di Dario Fo in abito talare), si poteva chiamare, come ha fatto Benigni, "Il Wojtylaccio" , papa Giovanni Paolo II... Ma non solo non si possono toccare testi coranici e profeti, ma nemmeno ironizzare sulla way of life musulmana. Eppure non mancano gli spunti: barbe folte, gonnelloni e sottane, berci di muezzìn, burqa e niqab simili a Belfagor il Fantasma del Louvre, scafandri e così via...Ma ricapitoliamo....
Constatare l'imbarazzo di una simile intrigante domanda nel comico Maurizio Crozza (uso a sbeffeggiare il Papa) e in Lella Costa che fa la Franca Rame dei poveri a teatro, è stata una conferma di quanto già sapevamo. Anche Carlo Freccero, autore di dissacranti trasmissioni in tv , ha fatto del suo peggio per arrampicarsi sugli specchi in modo elusivo e svincolante. Crozza ha detto che non se la sente di cadere negli stereotipi del musulmano come si fa con gli Italiani: spaghetti-pizza-mandolino. Eppoi lui i musulmani non li conosce, non ci vive a contatto e non sa chi sono. Come ironizzare con chi ha un codice etnico-culturale così diverso dal nostro, a rischio di essere fraintesi? Idem la logorroica Lella Costa, questa volta, insolitamente laconica e sbrigativa:
"Vogliamo ridere con loro (cioè i musulmani) ma non contro di loro".
Puntualizzazioni:
a) Crozza, la satira ci viaggia e ci marcia sulle stereotipie: Tiberio Murgia e Lando Buzzanca si fingono più siculi e gelosi di quel che sono. Ma i siciliani non tirano fatwe. Gassman, Sordi e Verdone , fanno i cialtroni e i coatti più di quanto non lo siano i romani del quartiere del Testaccio: ma i romani non lanciano fatwe. Sullo stesso mondo arabo, c'era un tempo su cui si poteva ironizzare e lo fece il grande Totò in "Totò le Mokò" col fez in testa. Lo fece Gegé Di Giacomo con la kefiah in testa e il barracano addosso nell'orchestra Carosone quando cantava "Caravan Petrol". Ora perfino il ritornello di quella canzone è stato modificato da "Allah, Allah, Allah, ma chi te l'ha fatto fa'", in "Ah, ah, ah, ah, ah, ma chi te l 'ha fatto fa'." C' è poco da ridere!
E nel reality show "La Fattoria" dicono "Pascià pascià pascià ma chi te l'ha fatto fa'?. Quindi è evidente che gli integralisti hanno dettato l'agenda della satira e delle parodie non solo in Egitto, Magreb e Mashrek, ma anche a casa nostra e nel mondo europeo.
b) Lella Lella, di cosa godono i musulmani? Di uno statuto speciale? Non eravato voi quei sessantottini che dicevano "Una risata vi seppellirà?". Non avete sempre sostenuto che nei regimi dittatoriali è VIETATO RIDERE e che proprio per questo, la risata esorcizza i mali del mondo? E non inalberavate i cartelli con lo slogan VIETATO VIETARE?! Tutto sbagliato, tutto da rifare: povera donna, che sei!
Qualche "striscia" (è il caso di dirlo) di buon senso è venuta dal vignettista Stefano Disegni, il quale ha detto con onestà che è perfettamente inutile nascondersi dietro al dito; che è la paura delle minacce di morte a impedire che si faccia satira non solo contro il profeta e gli imam, ma anche contro la way of life musulmana.
Ben lo apprese a sue spese il comico Andy Luotto da Arbore, il quale nelle puntate di "Quelli della Notte" (si era negli anni '80) si vestì da sceicco bianco mangiando spaghetti crudi, per far vedere che al Sud del mondo la pasta è sempre più al dente. Beh, fu minacciato di morte: lui e alla sua famiglia. O il trio Solenghi, Marchesini e Lopez che in tv, si vestirono con i chador neri e spingevano la carrozzella di una bambina velata da portare a spasso: minacciati di morte addirittura dagli integralisti iraniani. Tutto questo avvenne nello sconcerto generale.
Che male c'è allora ammettere di aver paura? Di temere che le fatwe possano essere estese anche ai propri familiari? E soprattutto, perché non dirlo ad alta voce, cari comici sinistri? Non era il vostro Antonio Gramsci a dire che la verità è sempre rivoluzionaria? Poche palle: avete fifa! Ma questo è normale. Soprattutto, avete paura di confessare la vostra paura. E questo non è normale. Paura a dichiarare pubblicamente che quel mondo, non può essere rappresentato in satira né in burla. E questo è assai più grave.
Sul finire della trasmissione, Crozza pungolato da Ferrara ha fatto due brevissime parodie su due musulmani cittadini italiani: Magdi Allam (minacciato di morte dagli integralisti) e Khaled Fouad Allam che parla come l' ispettore Clouseau della Pantera Rosa. Complimenti per il coraggio! Gli unici due che fanno qualcosa per presentarci il volto umano del mondo arabo-musulmano. E il primo dei due, pure a suo rischio e pericolo.