Estate. C''era da aspettarselo che ne avrebbero studiato un'altra. Sapevano già che la nuova legge Amato-Ferrero sulla cittadinanza abbreviata non avrebbe trovato il consenso degli italiani, i quali hanno già firmato, numerosi, per la sua cancellazione. In ogni caso occorrono dei tempi tecnici per applicarla. E allora che ti hanno inventato? tié : il decreto legge a breve termine già battezzato come legge N 68, un flagello, una vera calamità con la quale si ottiene il permesso di soggiorno rinnovabile in tre mesi. Basta l'autocertificazione. INCOSCIENTI ha titolato LIBERO di martedi 24 luglio - unico giornale ad aver dato ampio risalto alla cosa. Sì, e pure irresponsabili. Si potrebbe affermare traditori della Patria, se questa nozione per gli italiani avesse ancora un minimo di valore. Ma così non è più, visto che siamo tenuti a ottemperare ai famigerati trattati di Schengen, fingere di volerci tutti bene tra paesi eurobabbei e circolare con una moneta unica che ha dimezzato il potere d'acquisto dei nostri stipendi e/o pensioni. Del resto, lo ha detto lo stesso Amato che la legge è una norma europea, nell'intervista comparsa di recente sul Corriere. Già. Perciò non possiamo nemmeno pensare che con un eventuale cambio di governo, tale norma venga cancellata. Epperò nessun governo europeo ha tanta fretta di applicarla dando una brusca accelerata come l'attuale governo italiano in carica. In altri stati Ue si sta facendo resistenza e si studiano già delle opportune limitazioni. Nemmeno Sarkozy la vuole. Ecco alcune righe del famigerato ordine scritto proveniente dal Ministero dell'Interno e già diramato alle questure.
La legge è entrata in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Pertanto, ai sensi del comma 1 dell'art. 1 della cennata legge, lo straniero che si trattiene sul territorio nazionale per i richiamati motivi (ndr: affari, turismo e studio) per un periodo non superiore a tre mesi, non è più obbligato a richiedere il permesso di soggiorno.
Completo. Siamo al completo come un parcheggio troppo affollato di auto. Ma il fatidico cartello non lo vuole mettere fuori nessuno, nel timore di apparire razzista, xenofobo e... via con gli insulti. Completo, capito? Basta andare in una Milano svuotata dalla canicola estiva che arroventa l'asfalto per rendersene conto: una città interamente presidiata da extracomunitari d'ogni provenienza. Dal Cimitero monumentale, dove i tranvieri se ne stanno tutti insieme sotto un chiosco, nel timore di ricevere botte (le hanno ricevute quale risposta ogni volta che fanno rilevare a ciascuno di questi il non possesso del regolare biglietto), all'Arena; dalla zona del Castello Sforzesco alla Stazione Centrale. Eppure cosa ha il coraggio di dire Emma Bonino? Che grazie a questa norma gli ingegneri e i manager americani potranno più facilmente ottenere il permesso per lavorare da noi. Infatti, tutti quelli che sbarcano a Lampedusa in queste ore sono "ingegneri e manager americani". E pure quelli che si infiltrano dall'Est. Siamo su una nave di folli che ci espone a rischi e pericoli nei confronti di chi vuol fare del nostro paese, un fasullo Eldorado dalle frontiere colabrodo. E intanto i terroristi islamici ci minacciano apertamente.
A proposito, quanto ci costa giornalmente andarli a prelevare in acque internazionali per portarli sulle nostre coste e rifocillarli? Una cifra colossale che paghiamo (e pagheremo) noi contribuenti con tasse sempre più esose, gabelle e balzelli d'ogni tipo. Senza contare i problemi di sicurezza e di illegalità che comportano, una volta sbarcati.
Lo sapete che il cimitero di Lampedusa non ha più spazio per seppellire i "morti del mare" durante il viaggio della speranza e che sono costretti a trasferire i cadaveri ad Agrigento?
E lo sapete che quei "razzistoni" dei governanti di Malta hanno detto chiaro e tondo che loro non possono accettare le spoglie di tutti i dispersi del mare, perché altrimenti non c'è più terra né loculi per seppellire i maltesi? Ma quanto siamo "buoni", invece, noi italiani! E come è generoso e magnanimo Giuliano Amato. Anche a costo di condannarci all'estinzione. Anzi, all' autoestinzione. Idioti noi, che li lasciamo in sella per distruggerci.