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28 February 2023

Il teatrino mondialista ha creato "Eva contro Eva"


 Il nuovo teatrino mondialista non poteva accontentarsi solo di una donna premier in un paese latino considerato "maschilista", secondo il pensiero  femministicamente corretto. No, doveva trovare immediatamente il contraltare anche all'opposizione.   E se Giorgia si è fatta avanti con lo slogan  a suon di rap "Io sono Giorgia, sono una donna,  sono madre, io sono cristiana.." , ecco allora apparire all'orizzonte chi si vanta di non essere madre e di non essere cristiana e di stare insieme ad un'altra donna: Elena Schlein detta Elly. Poi, se c'è una bionda premier, deve esserci per forza la bruna antipremier; se c'è una premier eterosessuale, dev'esserci l'oppositrice bi o omosex: fa parte della sceneggiatura.  Del resto la prima cosa che ha garantito Elena detta Elly, è "saremo un bel problema per il governo Meloni".  Manca un  vero programmino per il rilancio di una sinistra in affanno, in quanto asservita alle grandi élite finanziarie  e paladina in esclusiva del baraccone LGBTQ+. Sarei quasi tentata di darglielo io il programmino, alla Elly. 

Un tempo la sinistra perbene si occupava di lavoratori, di salari, di rivalutazione degli stessi, di pensionati e di rivalutazioni delle pensioni, di  assegnazioni  di case popolari a mutuo agevolato, di soluzioni sociali in risposta a ingiustizie antisociali. Adesso vive di Sanremo, di gay pride, di cultura woke, di cancel culture, di mordacchia ai pensieri e alle  parole, di censura, di tasse, di falso ambientalismo sintetizzato nel pessimo termine "green", che suona un po' come i denti quando digrignano. Ma soprattutto di immigrazione senza limiti né confini. E la nuova leader piddina è la quintessenza di questo progetto.  Quando l'ho vista saltellare e sentita stonare tutta esaltata con due amiche la canzoncina di Cristina D'Avena "Occhi di gatto" (video sotto) ho pensato: vuoi vedere che in un paese di scimuniti sono capaci di far vincere proprio quella lì? Pare infatti che le loro  Pecorarie, dove oltretutto bisogna pagare 2 euro per mettersi  ovinamente in fila, fossero piene di lobotomizzati pronti a votarla.  E poi ci si stupisce se a Milano in una paninoteca si mettono in fila per mangiare un panino con hamburger di grilli e pagarli pure 13 euro? 



La Meloni ha usato il falso fair play  all'amerikana,  sentendosi in dovere di farle gli auguri per la nomina a segretaria-o, del maggior partito d'oppofinzione. Forse forse in cuor suo sa, che con un personaggio simile, rischia di rimanere in sella per almeno due lustri, secondo il ben noto detto nel paese dei ciechi, beato a chi ha un occhio.  A proposito, un 'opposizione che si rispetti, non dovrebbe essere ancora più "di sistema" del partito di governo. Non dovrebbe essere più eurocratica, più immigrazionista, più filo ong, più filo- tassazione eccetera di un partito di governo. Ma queste sono anomalie tutte italiane.  Chi volesse approfondire sulla rapida ascesa della candidata "sintetica" come le nuove bistecche che vogliono rifilarci in sostituzione di quella di manzo,  legga questo suo interessante curriculum vitae. Era un esito quasi scontato, il suo. 

https://avanti.it/elly-schlein-la-nuova-eroina-della-postpolitica/

Ma mi preme soffermarmi in particolare sul nuovo script hollywoodiano dell'Eva contro Eva (titolo, tra l'altro, di un vecchio film di Mankiewicz, con Bette Davis e Anne Baxter). Ovvero, Elly contro Giorgia. Riflettevo che con la creazione artificiosa del film di  due donne in perpetuo confronto, conflitto, competizione, con la stampa gossip e i media che ci inzuppano perennemente il biscottino e ce le proporranno in tutte le salse, sarà una formidabile arma di distrazione di massa e la gente verrà distolta da  tutta una serie di veri problemi, proprio grazie a questa falsa contrapposizione. La nuova truffa mondialista è servita in tavola, ancora una volta. 

Faccio un esempio: la Meloni tiene la porta aperta all'immigrazione, la Schlein la vuole  addirittura spalancata. La prima vuole meno clandestini, la secondo di più. Riuscirà  la Schlein (in tedesco vuol dire poco) nel suo giochetto di compiere azioni di disturbo con sardine  & affini davanti alle università?  Sulla politica di sostanza, non farà un accidenti, ma c'è da aspettarsi che  solleverà polveroni e movimenti "antifa" su modello Greta con i suoi molesti Friday for Future. Poi c'è  pur sempre la lotta contro l'eterno "fassismo", fantasma del quale i comunisti del vecchio e del nuovo stampo, hanno costantemente bisogno, un po' come il sangue per il vampiro. Senza quello, non stanno in piedi.

 Perciò, B-Elly ciao! Anzi, ciaone. Con lei si fa largo il nuovo "Transpartito democratico" di massa. 

Beato Daniel Brottier 

22 February 2023

C'è il marchio in arrivo! Respingiamolo!


Marzo si avvicina ma ormai siamo smaliziati e abbiamo già capito che chi ci ha fatto tanto male ci riproverà. E se non è in inverno, può essere in primavera, ma è chiaro che non ci vogliono far vivere in santa pace. Ora vanno di moda i memorial day su Codogno e sull'inizio della pandemia. Non mettiamoci in pace la coscienza con la corona di fiori e le onoranze funebri magari presiedute dalle "autorità", (esequie che peraltro ci hanno negato durante i peggiori anni della nostra vita, quando servivano), perché qui non è affatto  finita e c'è di che raddrizzare le antenne. Leggete e ascoltate cosa c'è in arrivo: un nuovo (si fa per dire) portafoglio digitale della Ue. La nuova App (simile a quella Immuni) radunerà tutti i documenti (compresi quelli sanitari e digitali) e verrà utilizzata anche per i pagamenti per abituarci alla moneta digitale. NESSUNO SCARICHI QUESTA APP che ci renderà degli schiavi eternamente spiati  e monitorati!


E' proprio il caso di dire che passata la festa, gabbato lo santo! Intendo parlare dei buoni propositi del governo Meloni sulla Sanità, quando ancora la premier (che ora sembra più preoccuparsi delle sorti dell'Ucraina che di quelle dell'Italia) non aveva vinto le elezioni. E' di questi ultimi giorni la notizia che è stato rinnovato l'incarico direttivo a Silvio Brusaferro tornato a capo dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS).  Brusaferro è stato il collaboratore più stretto di Speranza e della sua catastrofica gestione. Ecco perché dico che non c'è tempo per piangere i morti di ieri, purtroppo. Perché costoro ne vogliono di più. 
Quanto alla fatidica commissione d' inchiesta sulla Pandemia che dovrebbe partire a marzo, ne hanno nominato a capo Davide Faraone, un renziano di Italia viva. Ovvero un vaccinista incallito nonché grande esegeta del green pass. Uno scenario mestamente déjà vu.  Ma c'era da immaginarselo. Avanti così e alle prossime elezioni nessuno andrà più a votare.

Ricordo che durante il G20  a Bali il governo italiano ha discusso insieme agli altri governi sulla possibilità concreta di imporre un lasciapassare universale  permanente. Fa già  discutere l'art. 23 del documento della dichiarazione della  Casa Bianca. Dietro a quella chiara volontà di creare sistemi di controllo che favoriscano sì i viaggi internazionali, ma vincolandoli a “soluzioni digitali e non digitali, inclusa la prova delle vaccinazioni”,  sembra nascondersi il tentativo di introdurre una sorta di Green pass universale e permanente, in assenza del quale ai cittadini saranno nuovamente proibite libertà come il diritto di spostamento e di viaggi. Un passaggio che ha già allarmato tanti utenti in tutto il mondo, che hanno subito iniziato a puntare il dito contro i rispettivi governi. Di questi tempi, purtroppo, non si può mai abbassare la guardia". (Fonte: "Un nuovo green pass permanente" del blog Il Paragone). 

Inoltre a Pesaro  il Pentagono trasferirà i bio-laboratori su modello Ucraina, qui in Italia. Se passa l'esperimento di Pesaro che ha già ottenuto il disco verde mediante delibera comunale dai componenti della giunta con a capo il sindaco piddino Matteo Ricci per l'acquisizione di un terreno nel quale dovrebbe sorgere il biolab,  tale esperimento si diffonderà a macchia di leopardo per altre città. Qualcuno ha interesse di fare dell'Italia la nuova Wuhan. In questo modo rischiamo di sprofondare in un incubo anche peggiore di quello che abbiamo già vissuto. Per favore, ascoltate e condividete questo video.  Non ci dev'essere nemmeno un  gatto randagio che non sappia cosa sta per accadere a Pesaro. 


14 February 2023

Bombe verdi sull'Italia

 


La vera bomba "verde"  è stato un parlamento europeo che ha votato per la casa green, ad ogni costo. C'è il SI' di Strasburgo, al compromesso raggiunto dalla commissione Industria dell'Europarlamento sulla direttiva Ue sulle case Green. Nessuna sorpresa per il testo appoggiato da Popolari (Ppe), Socialisti (S&D), Liberali (Renew), Verdi e Sinistra.  Dunque una maggioranza schiacciante, purtroppo. Contrari solo Ecr (di cui fa parte FdI) e Id (di cui fa parte la Lega). Qualche defezione  nel blocco "popolare" (tra le quali quella è da annoverare quella degli europarlamentari di Forza Italia, che pur facendo parte dei Popolari Europei hanno annunciato il loro voto contrario) la direttiva ha superato senza troppi problemi la prima barriera in commissione. Su questo tema ho già trattato in Paesaggio ostile. Ma il valore simbolico della casa è grande (in Inglese "home" si configura sia come focolare domestico che  con "Patria"). Bombardare le case dei civili durante  i conflitti bellici fa parte dell'arsenale strategico messo in atto per fiaccare il morale della popolazione ed espugnare il fronte "nemico", cosa che avvenne nella IIa Guerra Mondiale e pure durante i 180 giorni di bombardamento Nato a Belgrado nel corso del conflitto della guerra contro la Serbia. 

Tutti ricordano inoltre la cacciata degli esuli istriani a causa dell'esproprio delle loro abitazioni e dei loro beni durante il governo comunista di Tito in Jugoslavia. Questo, quando poi non persero la vita a causa delle persecuzioni con tortura delle Foibe, di cui è appena trascorsa la giornata di commemorazione. 

La cacciata degli esuli giuliani e dalmati

La confisca delle case è tipica dei regimi comunisti e l'Unione Sovietica Europea non poteva che replicare quel famigerato copione, con la scusa meschina dell'efficienza energetica.  Il risparmio in termini di riduzione di CO2, come abbiamo già avuto modo di riferire,  è minimo (1400 miliardi per risparmiare lo 0,1 di CO2), mentre la spesa per le famiglie, in caso di obbligo di ristrutturazione,  è enorme. Limitarsi a chiamarla "una patrimoniale" (come fa  banalmente Salvini) è un'idiozia.  Così come enorme è il danno ambientale provocato al paesaggio "artistico-architettonico" dell'Italia, unico paese al mondo con meravigliosi palazzi, chiese, campanili ed edifici d'epoca, disseminati per gli antichi borghi, cittadelle e città piccole, medie e grandi. Ma come si è capito, dobbiamo salvarci ad ogni costo dalla nuova barbarie eco-talebana.

Non è finita. La nuova "bomba" ecologista è lo smaltimento cadaveri nell'umido per fare "compostaggio", già in auge nello stato della California  e presentata come ultima novità per salvaguardare il nuovo Dio da adorare: il Pianeta. La scusa è sempre economica (il risparmio) e pure ecologico-ambientale: le cremazioni inquinano e le sepolture occupano spazio.  

"Lo Stato della California ha reso legale nel 2020 il processo di compostaggio umano, o “riduzione organica naturale” per volontà dell’amministrazione dem. Una norma che ha trovato la ferma indignazione della Conferenza episcopale cattolica della California. Il compostaggio riduce i corpi a “merce usa e getta”, hanno attaccato i vescovi Usa, aggiungendo che seppellire i corpi o onorare i resti cremati “è conforme alla norma praticamente universale di riverenza e cura verso i defunti”.

Analoga proposta è stata fatta dalla ministra francese Elodie Jacquier-Laforge che ha presentato un disegno di legge per sperimentare i "funerali green". 

"Il culto dei morti – ha replicato un follower – è apparso nel periodo neolitico e rappresenta l’inizio della civiltà. Che il vicepresidente dell’Assemblea nazionale in Francia arrivi a una dichiarazione così vergognosa, la dice lunga sul processo di decivilizzazione accelerata che sta attraversando il nostro Paese. Presto per essere utilizzato nella farina?” (fonte: Il Secolo d'Italia). 

Aggiungo che ogni civiltà che si rispetti praticava con deferenza il culto degli estinti. Da qui, la nascita di  intere Necropoli e di forme d'arte funeraria (arte etrusca a Tarquinia e Cerveteri ad esempio, famose necropoli del Lazio settentrionale, a pochi passi dalla costa tirrenica). Spesso negli affreschi che ornano le tombe sono rintracciabili scene di caccia, di agricoltura, banchetti, segni tangibili del legame speciale che univa i vivi e i morti. 

Affreschi su tombe etrusche che non di rado rappresentavano scene conviviali di vita

Siamo in presenza di un processo di inciviltà regressiva e di imbarbarimento a tutti i livelli, contro i quali ci attendono strenue inevitabili battaglie.  Ma la battaglia principale rimane da anni sempre la stessa, ma non viene più messa in Agenda da nessun partito politico detto "sovranista": uscire in fretta dall'Unione Sovietica Europea, vero e proprio Impero del Male.  In caso contrario, saremo sempre più sudditi e sempre meno esseri umani. I tempi sono maturi per comprendere che cercare di modificare le storture dall'interno, è una  pia illusione impossibile da realizzare.

PS : Dal Parlamento europeo non salta fuori mai niente di buono. Ora anche lo STOP alle auto diesel, benzina e perfino ibride, dette "inquinanti" entro il 2035. Indovinate chi sono i partiti più accaniti nell'assecondare questo scempio? 

https://www.corriere.it/economia/consumi/23_febbraio_14/stop-auto-benzina-diesel-2035-l-ok-definitivo-ue-029ee296-ac5e-11ed-90fc-0a28becedb3f.shtml


San Valentino




08 February 2023

Mattarella e Benigni: il pd all'Ariston


Penso che ormai molti Italiani di buona volontà abbiano capito che anche l'"effimero"  è caduto da tempo nelle mani delle sinistre (plurale voluto, dato che a loro piace la forma  plurale  di "le destre"). Sono forse tra i pochi italiani che ieri sera si è organizzata la controprogrammazione anti-festivaliera. Bella puntata, quella di Mario Giordano in  "Fuori dal coro", ma con un difetto: l'argomento-tabù sui decessi da vaccinazioni è andato in onda nientemeno che  alle 23,30. Già, gli spettatori erano in larga parte dirottati su  quel teatro Ariston che è diventato il teatrino delle provocazioni, dei gossip e delle baruffe.  Mi dicono che ci fosse stato un cantantino che ha imitato Jim Morrison e Jimi Hendrix   in versione cent'anni dopo, distruggendo il proscenio con i fiori. Che originalità! Poi hanno scritto che i fiori erano falsi e di plastica, ma quel che conta è "la provocazione" ad uso idioti che puntualmente ci sono cascati. 

Torno a Giordano che ha mandato in onda il dramma di  quegli "invisibili" dei quali nessuno parla. Cioè i poveri  deceduti dopo i vaccini.  Così i parenti di questi morti per essersi fidati del "progresso scientifico", devono subire l'onta di non venire ascoltati (ricordate il "nessuna correlazione"?) né in ambito sanitario né in ambito mediatico. Oltre al danno irreparabile di una perdita insostituibile, anche la beffa atroce di non venire ascoltati: una ferita nelle ferita. 

La seconda parte è stata dedicata al rapporto tra sport e farmacologia dannosa, in particolare nel mondo del  calcio. Morti anche in quel caso per aver fatto flebo, infiltrazioni e preso farmaci che con la scusa di "aumentare le prestazioni"  poi creavano malattie degenerative, paralisi e paresi, distrofie,  o addirittura tumori. I recenti casi di Mihajlovic e di Gianluca Vialli, hanno posto il focus sul problema.  Erano presenti in studio il calciatore Massimo Brambati del Torino e Valter Sabatini, altro calciatore in pensione, oggi procuratore, che hanno portato le loro testimonianze.

Torno allo zoccolo duro del pd, incistato nell'effimero e nell'intrattenimento in generale. E' un'egemonia "gramsciana"  che il Pd si è è conquistato fin dai tempi del vecchio PCI.  E non la molla, chiunque vada al governo. Sanremo ai tempi del vecchio Partito Comunista, veniva snobbato perché considerato  uno spettacolo troppo "nazional-popolare", futile e disimpegnato.  I compagnucci li trovavi nei cinema d'essai, o tuttalpiù su Tele Kabul, gestito dai reduci del Gruppo 63.  Oltre che antropologicamente superiori, loro erano gli eterni "impegnati".

Poi piano piano, iniziò la loro scalata all'interno dell'intrattenimento ufficiale,  nei direttori artistici, manager, addetti alla conduzione sanremese, ecc. E allora giù con baci saffici, baci omo, baci trans, lustrini, paillettes, boa di piume di struzzo e nude look grandi firme, poliamore, e tutto quanto può essere volutamente destabilizzante. Si è avverato, nel tempo, quanto disse il filosofo Augusto Del Noce sulla metamorfosi del "Partito" un tempo detto "di classe": la nascita di un grosso Partito Radicale  di massa per i diritti delle cosiddette "minoranze". 

Mattarella era lì a offrire il suo vaticinio alla cosiddetta Agenda basata sul Gender fluid, e a dare la sua benedizione con la scusa del 75esimo anno della Costituzione -  quella stessa mai rispettata in questi tre anni passati tra chiusure, coprifuoco e discriminazioni di molti cittadini.  Ma intanto è venuto a rendersi conto della potenza del suo "deep power" in Rai, caso mai alla Meloni venisse in mente di procedere a  qualche "spoil system"  nella tv generalista, ormai al loro servizio. Se poi c'è  in ballo la scellerata idea di una riforma presidenziale, magari "di destra",  in grado di togliere lo scettro all'uomo del Quirinale (il quale costa più di Buckingham Palace),  allora è bene presidiare gli spazi e venire a  fare un bagno di folla all'Ariston.  La claque ha capito e ha applaudito a comando. 


Non ho visto né ascoltato il giullare di Regime  Roberto Benigni, un comico che non mi strappa una risata. Ma intanto è già una  smaccata cortigianeria quella di fare l'esegeta di una Carta  costituzionale che voleva ritoccare con Renzi nel 2016 secondo i dettami della banca d'affari JP Morgan, a cui diede supporto dicendo che "la più bella del mondo" aveva bisogno di un lifting. Inoltre né lui né Mattarella hanno emesso un suono vocale di dissenso quando 60 milioni  di Italiani, con la scusa della pandemia,  sono stati messi al 41 bis, quello che vorrebbero togliere a Cospito con l'aiuto di quattro parlamentari del Pd. Con la differenza che noi non abbiamo fatto  del male ad una mosca, mentre l'anarchico ha gambizzato il direttore dell'Ansaldo e ha messo bombe su bombe alla caserma dei carabinieri. 

Un po' mummificato con una giacca amaranto in stile lift-man,  il povero Morandino  ha straziato  l'inno "Fratelli d'Italia" con voce malferma in omaggio al canuto presidente. Gli anni passano anche  per i ragazzi che come lui, amavano i Beatles e i Rolling Stones,  i quali crescono e fanno stecche. Mattarella si lascia sfuggire "una lacrima sul viso", quando gli parlano del padre Bernardo.  Il Pd vince e occupa  manu militari la tv e l'Ariston,  anche quando è in perdita disastrosa ed è costretto a  inventarsi perfino i tesseramenti tarocchi: è la sua forza.  Credevate che Zelensky con le sue comparsate in maglietta verde-militare,  fosse stato ridimensionato a furor di popolo?  O a colpi di petizioni? Spunta il binomio Benigni-Mattarella che è un po'  come la formula dei fustini della lavatrice: paghi uno e pigli due. Tié!  

I due fingono pure di essersi incontrati "per caso" lì a Sanremo, ma è stato tutto ben orchestrato.  E da tempo, senza informare il CdA Rai, adducendo ai soliti "motivi di sicurezza".  L'uno canta come un merlo la sua romanza (costituzionale), l'altro dal palchetto d'onore, si commuove.

Ma Sanscemo è San Scemo, e anche se non lo vedi o cambi canale, alla fine te lo immagini lo stesso in tutta la sua prevedibilità, il suo pessimo gusto da baraccone RAI: di niente, di meno.  Laddove  le canzoni e la musica, sono l'ultima cosa che conta. Se contassero qualcosa, non verrebbero trascinate per i capelli per ben cinque giorni come neanche il Carnevale di Rio riesce a fare.  

Dopo "Fuori dal coro" me ne sono andata a nanna, sognando le note di una canzone ascoltabile.  

San Girolamo

02 February 2023

Il Cinema, da fabbrica del Sogno a vetrina del Mondialismo

 



Se c'è una cosa che mi è mancata in questi tre anni di crisi sanitaria procurata, è non potermi recare in una sala cinematografica per assistere a un buon film. Solo film in tv o in Dvd a casa, naturalmente. La peggiore delle alienazioni ai tempi delle chiusure è farsi portare il cibo a casa, stravaccati sul divano davanti al film in tv. E' già diventato un angosciante spot pubblicitario.  E anche quando le misure si sono allentate è sempre una penitenza dover entrare in una sala cinematografica con la mascherina, starmene lì, immobile, per circa due ore a respirare in semi-apnea. Perciò, ho aspettato che venisse l'estate e ho ripreso le mie consuetudini col cinema all'aperto, a riveder le stelle con il grande schermo illuminato. Tuttavia occorre dire che il cinema in questi anni (già ben  prima della crisi pandemica) è sensibilmente peggiorato nella qualità. Un tempo che non è un tempo remoto, si andava al cinema per evadere dalla prosaicità della vita d'ogni giorno e il cinema adempiva alla funzione di  costruzione di un sogno vivido e ininterrotto, specie per i più giovani. Ora invece, sembra che gli orrori da cui fuggiamo, vengano riprodotti ed esasperati nel grande schermo, quasi a conferma che non c'è salvezza. 

Qualche marxista della domenica obbietterà che il cinema è nato già come strumento di propaganda (il western doveva celebrare il  grande Mito della Frontiera, i film che trattano gli argomenti legati alla guerra magnificano le gesta dei Vincitori sui vinti, le gangster story si concludono con le forze di polizia che prevalgono sui delinquenti, e via di questo passo).  Certo, anche Mussolini con Cinecittà, Hitler, Lenin e Stalin usavano il cinema (che allora si chiamava cinematografo) per far passare i loro messaggi propagandistici.  Ma si ammetterà che esisteva,  in tempi che non sono biblici, una capacità di  proporre e scrivere soggetti e sceneggiature in grado di catturare lo spettatore,  di mostrare ottime tecniche di recitazione; c'erano attori e interpreti magnifici che sapevano conquistare gli spettatori, stupendi paesaggi che fanno da cornice a sequenze, personaggi con costumi variopinti, scenografie,  suggestive colonne sonore ecc.  Insomma la Decima Musa,  seppur relativamente recente rispetto alle altre arti, deve moltissimo alla letteratura e  alle arti figurative dalle quali trae (o meglio, traeva) costante alimento. Il cinema come è noto, fu inventato dai fratelli Lumière nel 1895 e  da Georges Méliès  che in termini di importanza, ne fu il secondo padre per  la sperimentazione di numerose novità tecniche cinematografiche e narrative. Méliès viene considerato l'antesignano degli "effetti speciali" ben visibili in "Viaggio nella Luna" (Voyage dans la lune). Qualcuno ricorderà il tenero omaggio di Martin Scorsese a questo "padre nobile" nel film "Hugo Cabret".


Come si distingue un prodotto di egregia fattura artistica e artigianale da un mediocre filmetto istantaneo che tratta argomenti di moda?  Io ho un metodo quasi infallibile... Se rivedo un film anche per la decima volta e non mi annoio, ma al contrario ci ritrovo sempre una suggestione, una scena irripetibile, una tensione speciale, capisco che quello è un "classico", ovvero un bel film che non smette di suggerire qualcosa. Provate a vedere e rivedere "Il Terzo Uomo" e constaterete che non ha una sbavatura e che sa mantenere a tutt'oggi,  tensione narrativa. 

Oggi invece si preferisce inseguire comportamenti stereotipati, argomenti legati all'agenda  mondiale, penalizzando l'intrattenimento fine a se stesso.  Il nuovo dogma cinematografico è INDOTTRINARE, manipolare le menti  e non più  far sognare. Non c'è più spazio per la dilatazione dei sogni ad occhi aperti in una sala buia.  

Così,  assistiamo a storie di famiglie francesi  dove le figlie sposano arabi, africani, indiani con i genitori che all'inizio fanno i reticenti, ma poi devono capitolare di buon grado di fronte all'ineluttabile realtà "multiculturale".  O commedie col  figlio mammarolo che non riesce a trovare lavoro e che perciò si piazza a casa da mamma e da papà anche se 40enne, creando lo scompiglio. La commedia francese (quei francesi, un tempo inventori del Cinema e autori di quella che viene definita la sua "età dell'oro" con registi del calibro di Renoir, Carné, Becker, Clouzot) si è buttata a rifare la trama di un Cyrano di Bergerac virtuale con un vecchietto che rimorchia on line scrivendo email ispirate ad  una giovincella che può esserle nipote, facendole credere di  essere suo coetaneo. C'è spazio anche per una Fanny Ardant settantenne  affetta dal morbo di Parkinson che riesce a far girare la testa a un medico 40 enne, il quale per lei per lei abbandona  la moglie giovane e bella con tanto di figli. A che pro diffondere una storia così poco credibile che per paradosso reca il titolo "I giovani amanti"? Per buttare tutto per aria ed esibire un mondo "capovolto", laddove anche l'assurdo deve diventare credibile. 

Sul cinema italiano non entro nemmeno in argomento, perché, a parte qualche rara eccezione, è  diventato nel tempo, sempre più sciatto, scritto male, con attori incapaci di avere una buona dizione. Inoltre è sempre stato lo zoccolo duro dei comunisti (oggi, sinistri). Curioso che invece i nostri bravi attori di teatro,  prestino la propria voce ad attori stranieri, nel doppiaggio, venendo addirittura apprezzati dagli attori che doppiano.  Questo, quando i primi che dovrebbero  essere "doppiati" sono proprio quegli attorucci nostrani che non nascondono sgradevoli influenze dialettali e regionali nei loro filmetti di cassetta.

Non va meglio col cinema americano made in Hollywood, un tempo "fabbrica del Sogno" che di fatto è all'avanguardia nello sdoganare omosessualità, cambiamenti di sesso e transgenderismo, pornografia, perfino pedofilia e incesto. Siamo passati in men che non si dica dal Sogno all'Incubo, anche grazie alle major di produzione cinematografica. Qualche esempio?  

"Boys don't cry" dramma di un transgender della provincia americana,  "The Danish Girl", altro drammone sul cambiamento di sesso e di identità, "Monster" con Cristina Ricci e Charlize Theron (una lesbica e l'altra prostituta, entrambe serial killer, tratto da un fattaccio di cronaca nera).  "Rumba Therapy" dove un padre separato ritrova la figlia in una scuola di ballo e tra i due sembra quasi nascere un idillio. "Birth - Io sono Sean", dove Nicole Kidman sembra accettare la corte di un bambino  che si fa passare per suo marito. E potrei fare tanti altri esempi che in questi ultimi anni vengono esibiti con toni  volutamente esasperati. Così come provocatoria al limite dello splatter, è la violenza ripugnante dei film di Quentin Tarantino, che gli esegeti di sinistra trattano da "genio".

Alla fine, non si sfugge alla famigerata Agenda e la ricerca di un'evasione creativa e ricreativa, si riduce a un nuovo martellamento ideologico fatto di varie finestre di Overton che man mano si spalancano sempre più, rendendoci prigionieri del solito discorso. 

Così si salva ben poco in materia filmica, se non qualche docufilm dove non si può manipolare più di tanto la realtà (segnalo "Ennio" di Tornatore, nel quale si ripercorre la carriera musicale e artistica del nostro Ennio Morricone,  grande compositore per musiche da film -  docufilm, fatto di interviste, ispirazioni e suggestioni musicali del Maestro). Inoltre c'è quel nuovo genere chiamato biopic (parola composta da biography + picture), sulle vite delle  rockstar e artisti vari. Il film “Elvis” di Baz Luhrmann, caleidoscopico, abbagliante a tratti volutamente baracconesco, ha riportato in auge il mito, il personaggio e la musica di Elvis Presley. Vita, musica rock, canzoni, amori e leggenda di colui che venne soprannominato “the King”, con costumi disegnati da Prada, sullo sfondo di un'America che cambiava velocemente,  anche in modo traumatico.  

In aggiunta a ciò, va detto che  si producono sempre più  film con trame esili, ma con spettacolari effetti speciali fatti al computer, i quali servono proprio a  far dimenticare quel racconto vero che non c'è, come "Avatar"  & sequel-  film ideati solamente per la gioia dei botteghini.


Nel cinema attuale manca la tensione verso l'assoluto che solo la capacità di fare "arte per arte" può generare.  Sarebbe ora di riprendere in mano il filo di un'arte fatta di sinergie di tanti  altri veri artigiani  grandi, medi e  piccoli (sarti, costumisti, musicisti, scrittori e sceneggiatori, cameramen e addetti al montaggio). Un tempo l'educazione sentimentale dei giovani, passava anche (ma non solo) attraverso il cinema. Le mode per le donne riprendevano i cappelli a larga falda di Audrey Hepburn, e i  suoi memorabili tubini neri.  O gli impermeabili alla Humphrey Bogart, per gli uomini. Oggi, meglio sarebbe tenere giovani e non,  al riparo da certi film che arrivano a sdoganare perfino il cannibalismo. 

A riveder le stelle dello schermo, e naturalmente quelle del Cielo!


Giorno della Candelora