Questo è il Banner che Forza Italia (prima della fusione con AN e la conseguente costituzione del PdL) aveva messo in molti suoi siti. Prima di tutto, l'on. Antonio Palmieri che viene spesso ospitato su Tocqueville, già noto per altre battaglie identitarie sul presepe come "Il Natale siamo noi".
Poi venne Fini che dall'alto del suo ruolo super-partes (si fa per dire) di Presidente della Camera ha iniziato la sua personale crociata sullo ius soli e la cittadinanza abbreviata. Qualcuno dei suoi luogotenenti gli va dietro (Granata), qualcun altro si barcamena non senza ambiguità (La Russa). Una cosa è certa: da quando Fini ha iniziato a parlare di voto agli immigrati e di cittadinanza abbreviata, la sinistra che era in fase terminale, ha ripreso fiato, sussiego e boria, premendo per ottenere dibattiti parlamentari su un tema che il governo non aveva nemmeno in agenda.
Ricordo all'on. Palmieri (di cui ricevo le sue newsletter) che questo banner fu determinante per vincere la campagna elettorale nel 2008 contro la sinistra e per far cadere quel governo Prodi che aveva in cantiere analogo progetto-legge a firma Amato-Ferrero. Che senso ha, ripescare ora un disegno di legge che gli Italiani hanno rifiutato con Prodi due anni fa?
Ricordo pure che gli elettori non sono degli allocchi smemorati. Perciò, se non terrete fede alle vostre promesse, aspettatevi una defezione di massa verso la Lega per le prossime elezioni regionali del marzo 2010, nonché la drastica riduzione e assottigliamento del vostro partito, il quale, purtroppo, ospita degli alieni che vi remano contro, remando contro gli interessi degli Italiani e del nostro Paese.
Ecco almeno 8 buone ragioni per non suicidarci con le cittadinanze abbreviate e lo ius soli :
Non è vero che gli immigrati fanno crescere il PIL: è dimostrato perfino nei paesi scandinavi, dove i pensionati autoctoni si sono visti decurtare il welfare per favorire l'assistenzialismo alle new entries.
Non è vero che i tentativi di integrazione siano destinati al successo. L'integrazione per poter essere tale dev'essere altamente selettiva sia sul piano quantitativo che qualitativo.
Le società multietniche, multiculturali e multiconfessionali sono delle "società liquide" (melting pot) destinate allo sfilacciamento del tessuto connettivo interno e a ospitare clan ed enclaves separate. Non di rado diventano delle autentiche bombe a orologeria (vedi la ex Jugoslavia o il Libano).
Cresce l'insicurezza, la sporcizia, le sacche di malavita e il degrado nelle nostre città e nei nostri borghi, un tempo apprezzati in tutto il mondo per essere i luoghi dell'Anima, della Bellezza, dell' Arte e della Cultura.
Aumentano stupri, rapine, furti, aggressioni, crimini e altri misfatti ad opera di stranieri che campano di espedienti.
E' illusorio pensare di rimpolpare il proprio elettorato con questi numeri di "nuovi elettori". Ogni etnia cercherà quanto prima di costituire partiti a carattere etnico-confessionale immettendo propri candidati e non voterà più nemmeno per quella sinistra (o per quella pseudodestra finiana) che ora rincorre disperatamente quei voti e quel consenso, perdendo quello degli Italiani.
Peggiorerà il welfare, la qualità dei servizi sempre più sovraffollati, e nasceranno guerre tra poveri per l'accaparramento dei pochi posti di lavoro che già ci sono.
L'Italia che perde lo ius sanguinis sarà un'Italia senza più linfa identitaria, destinata a far sentire alieni e insicuri i suoi cittadini autoctoni, mentre viceversa i "nuovi italiani" si allargheranno facendola da padroni (effetto Olanda).
Italiani in 5 anni? Assolutamente No, grazie! Ma che non sia solo una moratoria temporanea, poichè l'Italia rischia di diventare il moscerino schiacciato dagli elefanti africani e asiatici.
Pensate e ripensate, per favore, ad un modello d' Italia più vivibile per noi e non solo alla convenienza delle immediate scadenze elettorali prossime venture. Perché, chi non ha un progetto a vasto raggio, resta in balia delle intemperie.