Nessie New Logo

31 January 2020

Col virus dalla Cina s'inCorona il governo mondiale



Il governo bis-Conte ha chiuso le porte della stalla, quando i buoi sono scappati. Ce l'ha detto ieri sera Giuseppi e  il ministro Speranza, (nome di una virtù che lenisce i virus) in tv. Ora il virus è penetrato in Italia attraverso due turisti cinesi in giro da almeno 10 giorni  per l'l'Italia, ma nei talk aventi per ospiti i soliti ignobili noti, sapete di che si preoccupano? Del "virus" della Paura e delle Fake News. Ovviamente ora i compagnucci sono fortemente preoccupati per lo scatenarsi della "Sinofobia", la madre di tutte le emergenze.  L'OMS (che poi è la componente sanitaria del solito Onu) ha lanciato l'allarme di "emergenza globale". La Cina conta già finora i suoi 213 morti, se le cifre sono reali, e qualche migliaio di contagiati.

State in campana, amici, dato che però potete viaggiare per il mondo. Sì, viaggiare, evitando le buche più dure, senza per questo cader nelle tue paure- come dice la canzonetta. Ve lo dice l'OMS, potete farlo. L'importante è che il "mantra" della libera circolazione degli uomini, delle merci e dei capitali,  con annessi virus e cimici asiatiche veri flagelli dei raccolti agricoli, continui imperturbato come prima. Economy first! 
Ieri sera in tv su rete 4, con molti cinesi ospiti da Del Debbio, un luminare della scienza medica ha rassicurato: si può andare a mangiare nei ristoranti a lanterne rosse, perché il virus non si attacca, se non attraverso le goccioline di chi starnutisce. Oltre al Corona virus abbiamo anche gli untori dell'Impostura e della Mistificazione. Chissà se il luminare virologo in questione andrà di corsa con moglie e figli a mangiare pinne di pescecane e germogli di bambù in un ristorante cinese, per vedere l'effetto che fa.
Aspettavamo la III Guerra Mondiale, ma la guerra batteriologica è arrivata prima. La sporcizia dei negozi cinesi in Italia era già sotto gli occhi di tutti,  ma guai a parlarne! E l'Asl sempre così solerte contro i negozianti italiani, ha praticato uno strano laissez-faire.  Idem i loro banchi di frutta e verdura e di carni, nei mercati. Ora si specula intorno a come si contrae detto virus. Forse è colpa dei loro pipistrelli della frutta? Di animali selvatici portati vivi nei loro mercati e macellati con scarsi per non dire inesistenti criteri di macellazione?  E' un virus creato ad arte in laboratorio? non ci è dato di saperlo... 

Il mondo si divide già fra colpevolisti antiCina e   anti-regime comunista che soffoca la verità, e innocentisti alla Fusaro che pensano di trovare i mandanti nel mondo atlantico, occidentale e "civilizzato" tanto per mettere in ginocchio una della potenze globaliste più significative del mondo.  

Per il momento, noi dobbiamo occuparci  dei bugiardi di casa nostra. A quei cinque voli residui che sono arrivati e hanno fatto sbarcare ugualmente, persone sospette. A un hotel di cui hanno fatto chiudere e blindare solo la stanza degli "ospiti" cinesi. Alla nave tenuta in ostaggio a Civitavecchia che è stata fatta sbarcare solo in queste ultime ore, dopo giorni di "quarantena" per gli Italiani, mentre i cinesi  erano liberi di scorrazzare  ovunque, a piacere. Ma soprattutto ai barconi e ponti aerei che trasbordano "profughi" dall'Africa, un'Africa sempre più cinesizzata, pertanto già preda del virus. Per paradosso, con sistemi di protezione inesistenti, e perciò, ancora peggiori della Cina, dove almeno le misure  ora sono draconiane.
La Russia, a scanso di equivoci, ha già chiuso ogni via di comunicazione con la Cina, gli Usa pure, e anche la GB. Noi invece siamo gli accoglioni di turno, gli accoglioni di sempre, grazie ai nostri governanti. Garantisti con gli allogeni, potenziali killer con gli autoctoni.

Cinesi con mascherine in Galleria a Milano

L'OMS, associazione di lobbisti farmaceutici,  è già in agguato per dare le solite insindacabili  "linee guida" globali. Si spera nei vaccini. O forse li hanno già belli e pronti, ma non vogliono dircelo, dato che magari li tireranno fuori al momento "opportuno". Intanto si viene a sapere che le mascherine sanitarie made in China e più esattamente a Wuhan, la cittadina dove ha preso avvio la pandemia, non servono a niente.  Forse ci vorranno caschi spaziali e tute ad alta protezione, in uno scenario da  inquietante fantascienza! Benvenuti nel Governo Mondiale e nel teatro distopico della guerra batteriologica, laddove la prima vittima è la verità.

Giorno di S. Giovanni Bosco

27 January 2020

Bonaccini e il "rosso relativo"




Giorno di Sant'Angela Merici. Non mi pento di essere stata forse troppo ottimista e di aver sognato il ribaltone l'indomani della disfida regionale, rovesciamento che  in Emilia-Romagna non c'è stato. La liberazione dal Pd e da tutti i suoi cespugli e accoliti, per il momento, è solo rinviata. Ovviamente ciò non vale per la Calabria che invece ha registrato un forte distacco dai grillocomunisti.  Che lo si voglia o meno, la Penisola ha 14 regioni blu e un residuo di 6 rosse, perciò si tratta di un "rosso relativo". Sempre più relativo fino ad esaurimento. La strategia del ragno condotta dalla Lega serve a rendere il governo bis-Conte sempre più debole e ora sarà costretto ad asserragliarsi nel suo bunker disperato. Disperata è stata la mossa della Lamorgese di tenere nelle acque al largo le navi dell'Ocean Viking che sono sbarcate solo stamattina a urne aperte e  dopo che era certa la vittoria di Bonaccini.  Ovviamente otterrà il beneficio della "non menzione" da parte della magistratura sempre più ingiusta e politicizzata a senso unico.  E pure dei media ufficiali. Ma si sapeva, e questo rende le cose piuttosto disperanti. Sì, perché se un ministro dell'Interno difende i nostri confini (caso Gregoretti) rischia 15 anni di carcere per "sequestro di persona". Viceversa, se una ministra dell'Interno li tiene "al largo" e fa la stessa cosa per altri fini (almeno finché non è passata la buriana delle elezioni in Emilia-Romagna allo scopo di non interferire nei risultati), allora non si muove una paglia e i media tacciono.

Il M5S si è polverizzato e in  Regione Calabria non entrano nemmeno  con un loro consigliere, mentre  in Emilia dove Grillo aveva fatto il suo quartier generale dei suoi Vaffa Day, non supera il 3 virgola qualcosa, per cento.

Ma Bonaccini dalla barba bolscevica per poter vincere anche di poco,  ha avuto bisogno di mobilitare il mondo:


  • Romano Prodi e le sardine 
  • Soros e tutto il forum di Davos dove lo speculatore ha esternato assumendosi praticamente la paternità del movimento delle sardine.
  • Tutto il comitato centrale piddino che ha fatto finta di rimanere nascosto, ma che c'era e lo supportava minuto per minuto.
  • La chiesa bergogliana, la CEI  e tutto l'arcivescovado emiliano 
  •  Si è servito in modo cinico del voto disgiunto.


Da ultimo, è ricorso pure al trucchetto di nascondere il logo del PD e di metterci come suol dirsi, direttamente la "faccia" (barbuta e bolscevica) di "amministratore virtuoso". Ma è poi così vero o è una forzatura mediatica? Ora lo vedremo...

Bonaccini, a onor del vero, ha fatto la campagna elettorale dell'apparatchik invisibile. E a dirla tutta, non ha fatto neanche dell'"antisalvinismo" di contrapposizione che invece ha lasciato fare astutamente dalle sardine in vece sua.
Lui ha fatto solo il Silente furbo Pescatore.
La cosa essenziale, a mio avviso, è che l'Emilia-Romagna, da feudo rosso dinastico, sia diventata una regione contendibile. E su questo ha ragione Lucia Borgonzoni. Non è poco a pensarci bene. Prima non c'era lotta e loro e solo loro,  erano gli amministratori-governatori intoccabili e incontestabili. Ora invece hanno il fiato sul collo e ci sono già 14 regioni blu, sul residuo "rosso". Un rosso, sempre più "relativo" di malapena sei regioni, destinate a cambiare in fretta colore con le prossime elezioni amministrative.
"Il voto di oggi (ndr: domenica 26) non è mai stato così importante", scrive Silvana De Mari su "La Verità" di ieri nel suo articolo "Se vince ancora il modello Bonaccini i nostri figli apparteranno allo Stato". Vero. 


Bonaccini, uomo d'apparato, ha nascosto il logo PD per tutta la campagna elettorale 

Il sistema Bibbiano di cui non si parlerà mai abbastanza, fa della Val d'Enza il "laboratorio sperimentale" della sottrazione dei minori alle loro famiglie. Con il "sistema Bibbiano" si dà per scontato che i figli non appartengano più alle famiglie, ma che siano proprietà dello Stato. Non era forse Engels ne "Le origini della famiglia" ad affermare quel comunismo che sostituisce con lo stato, quella famiglia considerata "la prima cellula dalla quale prende avvio la proprietà privata"? E  attraverso l'onlus Hansel e Gretel, stavano anticipando quell'adozione ai gay, negata dalle leggi dello stato.  I servizi sociali, con i suoi "assistenti" e "psicologi", stavano scavalcando la realtà,  le famiglie e il popolo per dimostrare che non è vero che i bambini hanno bisogno di mamma e papà.
Aberrante anche l'idea di rendere "obbligatorio" l'asilo-nido.  E perché mai estenderne l'obbligatorietà anche a quelle famiglie le cui  madri hanno tempo per occuparsi dei figli, allevandoli personalmente, crescendoli ed educandoli? Oltretutto all'asilo-nido i bambini contraggono ogni tipo di malattie, perché non hanno ancora sviluppato adeguate difese immunologiche. Inutile squadernare la psicopedagogia della "socializzazione" ad ogni costo. Quella viene da sé, dando al bambino tempo al  tempo, senza bruciare le tappe.
Meglio se Bonaccini (il quale non poteva non sapere le verità nascoste di Bibbiano) non fosse stato riconfermato  governatore. Ma almeno ora  ha un'agguerrita opposizione alle calcagna.

AGGIORNAMENTO del giorno 28

Toh! Si scopre a urne aperte e dati ben conteggiati  nel dettaglio, comune per comune, che l'Emilia-Romagna è più blu che rossa. Ah, le solite campagne in contrapposizione alle città!  (fonte: Corsera). 

24 January 2020

Dopo l'Umbria, l'Emilia-Romagna?


Giorno di S. Francesco di Sales. Domenica si vota e non sarà solo questione di realtà locali, come si dice in giro. Far cadere l'Emilia-Romagna ha un valore simbolico che travalica il dato puramente locale e  amministrativo, tenuto conto che questo è un feudo rosso che si tramanda da una generazione all'altra. C'è anche la Calabria, è vero. Ma qui le cose sembrano più tranquille e forse, i risultati,  più scontati. Vale la pena però di leggere questo post di un calabrese doc come  Nino Spirlì, il blogger del Giornale. Perché la percezione del popolo del Sud nei confronti di Salvini è cambiata e anche da quelle parti vogliono avanzare.
Ma torno all'Emilia.  Si sono giocati il tutto per tutto per impedire il cambiamento, per impedire che la regione potesse respirare una boccata d'aria fresca, scatenando banchi di pesci assai marci e puzzolenti: le sardine. Non hanno un vero programma politico strutturato, non hanno un vero leader ma un pirletta con i capelli ricci tenuti a bada da un cerchietto, a nome Mattia Santori, il quale ha confessato che sardine doveva essere un nome assonante a Salvini: mamma mia che programmino efficace!  E cosa fanno? Lo seguono a ruota in ogni cantone della regione per preparare "contromanifestazioni" da Bella Ciao.  Ma questo angioletto non è così buono e tenero come vorrebbe sembrare coi suoi discorsetti sull'odio.  E il suo cerchietto, non diventerà un'aureola. Prendiamoci  pure una visione delle pacifiche e innocue sardine a Siena, ad esempio. In nome del loro amore universale, della loro lotta contro l'odio, hanno cercato di impedire la conferenza di Antonio Socci e di Diego Fusaro che dovevano presentare i loro libri. Ovviamente pure un marxista "non allineato" ai loro disegni ittici (di cartone) come Fusaro, l'hanno fatto passar per "fascista" e hanno preparato dei cartelli minacciosi con i due saggisti a testa in giù. Un singolare esempio di "immaginazione al potere".

Sardine a Siena contro Socci e Fusaro
Ci sono stati  illustri antesignani tra chi impediva di diffondere libri e li bruciava nelle piazze, questi poveri dementi ignorantelli! Oggi su whatsapp un'amica mi ha girato queste notiziole sulle sarde con preghiera di divulgare al massimo.

"Mattia Santori, 30 anni è un ricercatore del RIE, società che si occupa di comunicazione sociale. Il RIE é una società di privata di consulenza fondata da R. Prodi e A. Clò. Questo secondo è membro del CdA della GeDi, società ed. di De Benedetti e degli Agnelli. Ricordiamo che GeDi è il maggior gruppo editoriale in Italia e controlla tra i tanti quotidiani e canali radio:
Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX, Huffington post, L'Espresso. Ecco svelato il trucco della grande risonanza mediatica. Diciamolo chiaramente: le sardine sono spinte dalle due famiglie più ricche e potenti d'Italia: De Benedetti e Agnelli" (fonte: " Il Mediterraneo").

Cose che sapevamo, ma che è bene che circolino. Del resto ci vogliono soldi, molti soldi  per organizzare meeting, eventi e raduni per l'Italia.
Insomma, da dove piovono tutti questi quattrini per gli spostamenti, i viaggi, per gli happening, per i concerti,gli ospiti, per gli effetti-sorpresa di andare a rompere i santissimi a chi presenta dei libri? Ma soprattutto, perché qualsiasi petardo sparato dalle sardine, finisce in prima pagina, ottiene visibilità ai TG tra le prime notizie? FOLLOW THE MONEY e chi ce li ha.

Poi ci sono state cattiverie su cattiverie, ignobili calunnie contro Lucia Borgonzoni. E da ultimo l'episodio squallido all'indirizzo di Sinisa Mihajlovic , l'allenatore del Bologna, reo di aver rilasciato un’intervista al Resto del Carlino per dire che avrebbe appoggiato Matteo Salvini.  E che, pertanto,  sosterrà la Borgonzoni quale candidata governatrice.  Malvagità e perfidie che si sono spinte fino ad augurargli la morte per la  grave malattia contro la quale si sta curando.
Quando si dice, la bassezza e l'abiezione!
I media insistono molto nel presentare positivamente l'efficientismo del governatore uscente Bonaccini, ma la verità è che i veri "efficienti" sono gli emiliani-romagnoli, e che proprio per questo la Regione può andare alla grande anche senza la soffocante "protezione" dei rossi. Anzi, assai meglio. Senza contare le politiche pro-accoglienza che hanno mandato in tilt non poche città emiliane, da me visitate recentemente. Parma, un tempo cittadella ridente e vivace culturalmente,  è irriconoscibile. Bologna, la Bologna universitaria dei bei portici, delle arcate, dei colonnati e degli androni, è un bivacco.
Tuttavia,  come ho già scritto per l'Umbria, nulla è mai eterno, anche se in Italia la dittatura comunista e postcomunista sta durando più del necessario, dato il loro zelo servile nel fare i tirapiedi dei "cravattari" di Bruxelles. Ecco perché è necessario far crollare questi ultimi muri di un'irrespirabile segregazione ideologica, politica, culturale e amministrativa. Ecco perché è importante liquidare questi cinici buoni a nulla, capaci delle peggiori cattiverie e nefandezze come  è avvenuto a Bibbiano e nel corso di  tutti gli abusi della Val d'Enza, di cui abbiamo già dato conto in altri post.
Il ragazzo con la valigia di cartone. Da Parvenu, a Revenu.. 
Un'ultima cosa. In caso di successo strepitoso e di crollo e capitolazione comunista, pentagrulla e sardinista, non facciamoci illusioni che Conte sloggi e che Mattarella sciolga con responsabilità  le camere, per ridare la parola agli Italiani. Credo che ci vorrà una spallata furiosamente collettiva di tutta la Penisola contro il Colle e il Palazzo. Le  dimissioni  istrionicamente partenopee di Di Maio dalla segreteria dei 5 stelle,  sono solo una penosa sceneggiata telecomandata. Lui dalla Farnesina, in realtà, non ha nessuna intenzione di sloggiare, anche se non serve. Ma il prosieguo di questo governo non sarà così facile.

17 January 2020

Un sistema blindato da cui non se ne viene a capo




Giorno di S. Antonio Abate. Ci risiamo. La Lega ha chiesto un referendum per l'abolizione della quota proporzionale dalla legge elettorale,  ma la Consulta l'ha bocciato, in quanto ha ritenuto che il quesito referendario fosse manipolativo.  E ora le stalle chiedono a squarciagola che torni  in auge il proporzionale puro. Ovvio, gli stallieri sono in via d'estinzione e difendono a spron battuto il loro zero virgola. E il bello è che attribuiscono a Salvini, reo di volere una legge elettorale in auge in molti paesi del mondo occidentale, quella sete di poltrone che hanno loro.
Come è noto il voto sull'autorizzazione a procedere contro Salvini, accusato per sequestro di persona "aggravato" sull'affaire della nave Gregoretti,  è stato rinviato in modo vile dall'esecutivo in carica. Perché? lo sanno anche i gatti che il governo ha una fifa boia che in caso di autorizzazione a procedere i cittadini avrebbero premiato Salvini alle elezioni emiliane-romagnole. Meglio, allora,  non arrischiarsi.  Perciò rinviano a data da determinarsi. Intanto si prendono del tempo per vedere da che parte tira il vento. Ma il diavolo si nasconde spesso nei dettagli e stamattina alle 9 la Giunta per il regolamento si riunisce per valutare se la giunta per l'Immunità potrà riunirsi lunedi prossimo (20 gennaio). Colpo di scena: la data prima delle elezioni è stata confermata, grazie al voto della presidente del Senato Casellati. Le forzature dei giallorossi per il rinvio ad ogni costo, non ci saranno!

"Abbiamo un problema di democrazia - riflette   Paolo Becchi, editorialista di Libero su Twitter -. Qui comanda un partito che ha perso le elezioni (il Pd, ndr) e un altro che ha perso tutto il consenso che aveva e che si sta sciogliendo in Parlamento come neve al sole". E questi due partiti hanno messo a punto la legge elettorale. "Sono dei ladri di democrazia - incalza il professore -. Sperano di durare imbalsamati sino al 2023, mentre il Paese muore. Sperano di fiaccare il Capitano ma la sua ascesa è incontenibile". Quindi la profezia su Matteo Salvini: "Vincerà in Emilia e vincerà in Calabria e si farà tutte le altre regioni in primavera. E alla fine avremo una Italia delle Regioni finalmente ripulita da Nord a Sud contro un potere centrale autoritario che vuole solo autoconservarsi".

Fiaccare, tirare in lungo,  frustrare ogni aspettativa da parte dei cittadini, mettere pietre sepolcrali, bavagli e museruole al dissenso attraverso la commissione Segre, per ciò che concernono gli sbarchi. Possono sbarcare ma vietato dissentire se poi c'è la marea umana dall'Africa: c'è l'antisemitismo non disgiunto dall'antirazzismo, per decreto.   E ora si parla di rivedere  i decreti sicurezza e quegli strumenti in mano ai cittadini per la propria autodifesa.
Abbiamo capito che ci sono molti grimaldelli da incuneare in questa blindatura asfissiante. In caso contrario, il Paese muore, come già sta morendo. Ma non dimentichiamo: è quello che vogliono, per questo non dobbiamo rassegnarci.

Le ultime voci delle animucce belle, riguardano le elezioni regionali: non vanno prese come un test nazionale, dice  con sussiego e pruderie la piddina Alessandra Moretti. Ah, no? Se non ci fanno votare da nessuna parte, è evidente che quelle consultazioni assumano un peso specifico notevole, come è già avvenuto per l'Umbria. Del resto, quando si ha una repubblica sotto sequestro come la nostra,  quello locale, diventa un test nazionale, le europee diventano un altro test nazionale.
Purché da qualche parte ci siano elezioni con scheda e matita, sempre più negate. O il cui risultato viene rovesciato in qualcos'altro (vedi le elezioni del 4 marzo 2018).



Un ultimo esempio per mostrare il  doppiopesismo relativo alla casta magistrale. Mentre vengono (e giustamente) inasprite le pene per gli ubriachi al volante che compiono stragi di innocenti, c'è chi se la cava a buon mercato: la figlia della Boccassini  Alice Nobili che ha patteggiato 9 mesi per l'omicidio colposo del medico Voltolin. Era una notizia vecchia dello scorso anno, già fatta filtrare assai in sordina da ambienti giornalistici che seguono la cronaca giudiziaria milanese, ma i giornaloni  e il resto dei media, hanno applicato l'omertà più ignominiosa, al riguardo. Sul luogo del sinistro era intervenuto il capo dei vigili urbani Marco Ciacci ex responsabile della polizia giudiziaria nonché collega della Boccassini. Qui tutti i dettagli di una faccenda invero assai poco limpida. Alla ragazza non sono state somministrate prove per il tasso alcolemico  né alcun esame tossicologico riservato ad altri :

http://www.imolaoggi.it/2020/01/12/investe-e-uccide-un-medico-figlia-della-boccassini-patteggia-9-mesi/

Signori, that's Italia! E da qualche parte si deve cercare di creare una breccia contro questa insopportabile blindatura. Sennò si muore.



11 January 2020

A' la grève comme à la grève!




Curioso paese la Francia, così vicino all'Italia eppure così lontano! La sua storia oscilla sempre tra rivoluzioni e restaurazioni. E del resto la figura del corso-italo-francese Napoleone Bonaparte fu quella di un rivoluzionario nell'età giovanile, ma anche  di un restauratore del suo grande impero in età più matura. Tra jacqueries  di massa e presidenzialismi autoritari: voilà la République.  Il fenomeno dei Gilet gialli sembra non avere mai fine. Ma nel contempo Macron non vuole mollare la presa. E ora siamo alla "riforma" (ma perché tutte le nefandezze le chiamano "riforme"?) delle pensioni. Sciopero generale contro la riforma delle pensioni voluta da Emmanuel Macron il 5 dicembre scorso a ridosso delle festività, vi ricordate? Oltre 250 cortei e un’adesione altissima dei lavoratori di tutti i settori paralizzarono l'intero paese, andando avanti per settimane. Sull’Eliseo incombe il fantasma degli scioperi di massa che, nel 1995, costrinsero il governo a ritirare il contestatissimo “Plan Juppé” sulle pensioni.
Come andrà stavolta dopo ben 38 giorni di scioperi (la temibile "grève")? E Macron, sarà costretto a fare marcia indietro?

Il “muro” dello sciopero generale in Francia è di quelli contro cui Macron rischia di schiantarsi. Lo sanno bene all’Eliseo, bersaglio del malumore dell’intera società francese. Ferrovieri (i famosi "cheminots"), insegnanti, dipendenti dell’amministrazione pubblica e persino operatori sanitari e poliziotti, vigili del fuoco hanno incrociato le braccia in una giornata pesantissima, a cominciare dal fronte dei trasporti. Dalle prime cifre, gli annullamenti dei treni hanno sfiorato il 90% del totale, un volo su quattro è saltato e a Parigi circolano appena cinque linee di metrò su 16. Et voilà, a un anno dalla ‘marea’ dei gilet gialli, salutati da molti come il segno tangibile della fine dei sindacati, uno sciopero sindacale paralizza la Francia e pone Macron a un banco di prova cruciale. Era stato proprio lui a definire quella sulle pensioni “la madre di tutte le riforme” con le quali l’ex enfant prodige della politica transalpina, intende cambiare il volto del paese. (fontehttps://www.ispionline.it/it/pubblicazione/la-republique-engreve-24568).

Ma il punto, indipendentemente dall'attacco alle pensioni è Macron e la sua politica di austerità di strangolamento eurocratico che non viene accettata. Anche gli avvocati sono scesi in sciopero buttando le loro toghe davanti alle scalinate dei  Palazzi di Giustizia, e pure i pompieri. Quanto agli artisti dell'Opéra hanno intonato il nostro "Va' Pensiero" (e non "Oh bella ciao!") in ottimo italiano.

Oggi 11 gennaio 2020 - La Francia, a sorpresa, ha ritirato il punto più contestato del progetto di riforma delle pensioni che da settimane sostanzialmente stava bloccando il Paese, tra scioperi sistematici e blocchi ai settori nevralgici dell’economia.

Il nodo su cui nello specifico il governo francese ha deciso di fare retromarcia, ma solo in via “provvisoria”, è quello che riguarda la decisione di creare un’età di equilibrio a 64 anni per ottenere la pensione a tasso pieno. Era stato questo il passaggio più contestato dai sindacati.


Sul cartello di protesta  sta scritto: "Chi semina miseria raccoglie collera" 


Il presidente Emmanuel Macron nel suo discorso alla nazione di fine anno si era mostrato irremovibile: “La riforma delle pensioni sarà portata a termine” aveva tuonato.

Eppure la popolazione ha avuto la meglio, almeno per ora. Il premier Edouard Philippe, in una lettera inviata alle organizzazioni sindacali, ha scritto, quanto segue:

Per dimostrare la mia fiducia verso i partner sociali, e non pregiudicare l’esito dei loro lavori sulle misure da attuare per ottenere l’equilibrio nel 2027, sono disposto a ritirare dal progetto di legge la misura di breve termine che avevo proposto, che consiste nel convergere progressivamente, a partire dal 2022, verso un’età di equilibrio di 64 anni nel 2027. (fonte: Qui Finanza)
Perché parlo del problema pensionistico dei francesi, quando noi siamo pieni di guai fino agli occhi?Semplice: perché loro saranno antipatici, malmostosi, ma sanno assumersi dei rischi. Noi invece no.  Perché perfino i loro sindacati sono diversi dai nostri. Da noi  (o meglio, da chi per noi, ovvero la Trimurti) si è fatto dello sciopero uno strumento spuntato, trasformandolo in  frequenti passeggiate romane coi fischietti in bocca, berrettini e il cestino della merenda gentilmente offerto dalla Triplice. I loro invece sono dei duri e non vi auguro, come è avvenuto alla sottoscritta, di transitare per Parigi durante una loro grève: impossibile avere un caffè, trovare qualcosa di aperto, e perfino i grill delle autostrade vengono lasciati in condizioni desertiche desolanti.  Per non parlare di treni, metropolitane, bus, taxi, eccetera. Perché loro non fanno "vacanze romane" tanto per marcare visita  e non andare al lavoro: loro pensano che i veri scioperi devono essere rari, ma  duri e in grado di creare disagio e lasciare il segno.  Per paradosso, per loro, scioperare è un "duro lavoro", da resilienti. Perciò, allons Enfants de la Patrie! 




Ecco la foto scattata a Cernobbio (2012) che i lavoratori e pensionati italiani non dovrebbero mai dimenticare, dei loro sindacati. La CGIL in occasione della manovra economica del governo Monti-Passera-Fornero  (cioè dei banchieri), fece uno scioperetto-farsa di sole 3 orette. Il loro obiettivo principale era: cacciare Berlusconi. Obiettivo raggiunto!



06 January 2020

L'Italia che affonda sotto il Governo degli Incapaci



Sera  dell' Epifania. E come dice l'adagio, tutte le feste le porta via. Ma con i lieti giorni di festa andati, rieccoci ai problemi d'ogni giorno e i buoni propositi  dell'anno nuovo, vanno scemando man mano che si presenta il solito inevitabile tran-tran. Di che parliamo? Della guerra all'Iran? di chi c'è dietro? del fatto che Trump sembra essere il burattino di Bibi?
Preferisco prendermela con chi ci è più vicino: ovvero il peggior governo delle 4 sinistre disunite, ma riunite  per gli scranni, mai visto fino ad oggi. Lo so, lo so: alla fine diventa retorico e stancante,  dire il solito "piove governo ladro", ma un paese come il nostro che potrebbe facilmente rifiorire, se solo ci fossero uomini nuovi  e ben intenzionati, con una costellazioni di città tra le più belle del mondo, oggi abbrutite da un'immigrazione fuori controllo, fa male al cuore solo parlarne.

Di che scriviamo? Del bis-Conte inchinato alla Merkel? delle 5 Stalle che sprofondano ogni giorno di più nel loro letame? del Bibitaro  di Pomigliano che si improvvisa ministro degli Esteri nel cuore della più grave crisi mediorientale (la crisi libica) e dell'Asia Centrale (la questione Iran)?
Un po' per pigrizia, un po' perché non amo ripetermi, mi viene in soccorso questo buon articolo di Antonio Socci su "Come questo governo sta affondando l'Italia", soffermandomi su alcuni passaggi-chiave.

I primi cento giorni della sua vita, che di solito trascorrono come una luna di miele, sono stati invece una luna di fiele : i partiti governativi sono stati divisi su tutto, in lite fra loro e al proprio interno, perdendo parlamentari e ministri, fra scissioni e dimissioni, senza alcuna idea condivisa sul Paese, sul suo futuro, sul ruolo nel mondo e perfino in Europa (ormai l’Italia nella Ue è ridotta a fare la cameriera della Merkel e di Macron).

Oltretutto con un livello di sfrontatezza mai visto dal momento che non nascondono di essersi coalizzati (fra nemici acerrimi) solo per due motivi: impedire alla maggioranza degli italiani di mandare al governo il centrodestra e fare l’abbuffata di nomine della primavera.


Già, le nomine di primavera. E chi se le scorda le nomine delle partecipate di stato che si rinnoveranno  tra l'aprile e il maggio di quest'anno? E' il mastice, il collante principale di questo governo. Ecco qui una mappa  approssimativa prelevata  da Milano Finanza di quelle in scadenza. Ed è già febbre di Potere.  Ma andiamo avanti:..

Hanno incasinato situazioni drammatiche come l’Ilva che sembravano avviarsi a soluzione e ora sono nel marasma; si azzuffano su questioni gravi come l’abolizione della prescrizione e la concessione delle autostrade; brancolano nel buio sulle diverse situazioni di crisi come Alitalia (così pure sulla Popolare di Bari e il Mps).

Non è una robetta da niente l'abolizione della prescrizione voluta dal grullota Bonafede che è riuscito nella singolare impresa di farci rimpiangere perfino quel due di coppe di Orlando, l'ex guardasigilli del Pd. Con l'abolizione della prescrizione rischiamo di avere dei processi infiniti, per inseguire solo i famosi "principi astratti" del giustizialismo che tanto piacciono a Travaglio. 

Infine hanno reso l’Italia totalmente irrilevante sulla Libia, dove abbiamo sempre avuto forti interessi economici e strategici (dal petrolio alla questione immigrazione) e dove eravamo i principali giocatori in campo, mentre ormai siamo negli spogliatoi con una serie di altre potenze che si confrontano sul terreno.


 L'attuale governicchio italiota è un caso patologico di inettitudine strategica e diplomatica  



Questo è poco ma sicuro. Come è sicuro che dalla Libia arriveranno "profughi" non stop per trasformare l'Italia nel lazzaretto di quell'Europa che predica accoglienza, ma poi chiude le sue porte per  declinare e girarci con ogni mezzo, questa sciagura. 

È difficile immaginare un bilancio peggiore, ma a questo deprimente quadro manca il tassello più surreale, quello della legge di bilancio, che è il principale atto politico di un governo.

Oggi, tirando le somme, possiamo ricostruire la sua parabola come un’autentica farsa. Per giorni si è andati avanti con una serie di annunci poi rimangiati di tasse o balzelli punitivi inverosimili (dalle merendine, alla plastica, dal contante alle auto aziendali).

Poi siamo passati alla giostra delle rimodulazioni e dei rinvii delle tasse all’estate per non far perdere il Pd alle regionali in Emilia Romagna. In ogni caso sempre tasse, quando il governo precedente, gialloverde, non aveva introdotto nuove imposte, né aveva varato inasprimenti fiscali, ma aveva semmai messo soldi nelle tasche degli italiani.

A proposito di ciò, ve ne aggiungo in particolare una odiosa: la tassa sulle vacanze. Ovvero quel rimborso fiscale di spese realmente sostenute dai contribuenti (spese sanitarie, spese di ristrutturazioni case, spese dentistiche ecc.) che gli Italiani aspettano per potersi permettere qualche svago vacanziero. NIET. Nella manovra è confermato lo slittamento dei rimborsi IRPEF in ottobre invece che in luglio: tanto per fare cassa.
Manovra recessiva in quanto ridurrà i consumi, come dice giustamente Garavaglia. Nella calza della Befana c'è anche questo "pacco".