Rieccoci. Come ogni anno siamo qui a fare bilanci su quanto è stato realizzato, su quanto resta da realizzare, sulle soddisfazioni ottenute, sulle immancabili delusioni (in politica sempre tante!). Poi si riaffaccia la speranza di un anno migliore, speranza che è quasi diventata una consuetudine. A parte l'anomalia (unica al mondo, ma noi siamo degli originali) dei due Giuseppi (l'uno di un colore politico, che succede all'altro di altro colore con altra coalizione), qualche successo c'è stato: le Elezioni europee vinte dalla Lega, come pure le elezioni in Umbria, la grande manifestazione sovranista a Piazza S. Giovanni a Roma, il ciclone hard Brexit ai primi di dicembre. Successi guastati in parte, da elementi di intralcio come le futili sardine nutrite a mangime da Prodi (a sua volta insufflato da Soros), come in questa vignetta
Poi c'è stata la recente penosa conferenza di fine d'anno di Giuseppi circondato da pungitopi e agrifogli, dove ha prontamente e senza alcun pudore, sostituito il ministro della Pubblica Istruzione Fioramonti appena dimessosi, scorporando due dicasteri: la Azzolina nella scuola e il ministro per la Ricerca universitaria Gaetano Manfredi (attuale presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane). Insomma, una poltrona per due, altro che crisi di governo! O meglio, due poltrone per un ministero scorporato in due ministeri. Del resto, due deve essere il numero preferito di Giuseppi!
Non un giornalista che lo avesse messo in difficoltà, lì, Topo tra i pungitopi. Le domande che andavano per la maggiore erano quelle che sollecitavano la piena messa a regime dell'Agenda NWO. Quando andrà in porto la legge di fin di vita? (questa sì, è la madre di tutte le priorità). Quando ci sarà la liberalizzazione della cannabis? Perbacco: un vero e proprio "diritto umano" imprescindibile! A quando il matrimonio omosessuale? Ma questo, si sa, è il livello infimo della nostra stampaglia.
Questo è stato il mese di quell'ipoteca orrorifica sul nostro risparmio che chiamasi MES. Non mi soffermo perché già ne abbiamo trattato ad oltranza su vari post. Ma noi siamo comandati da camerieri della diarchia franco-tedesca, come nella foto sottostante
Per consolarci siamo perfino costretti a gioire di un successo che renderà le banche tedesche ancora più voraci verso noi poveri Pigs: la hard Brexit di BoJo e di Nigel Farage, il quale ha cavallerescamente rinunciato ad ogni ruolo politico pur di vedere il suo paese libero e sovrano. La libertà ci piace così tanto che arriviamo a esultare quando c'è qualche evaso dalla prigione Ue che taglia la corda. Anche se poi ci sarà "più corda" intorno al collo nostro.
So che nelle cartoline ci starebbe bene anche la stoccata contro Bergoglio e le sue continue omelie sugli immigrati che ci ammanisce a profusione perfino a Natale; so che dovrei tirare fuori la memorabile foto in cui bacia le scarpe ai nigeriani, ma qui la nausea e il voltastomaco hanno preso il sopravvento. E questa, perciò ve la risparmio. Come vi risparmio il silente canuto Uomo del Colle, regista di questo sconquasso che avrà il coraggio di raccontarci il Nulla infiocchettato di retorica, nell'immancabile discorso di fine anno.
Tra poche ore si brinda, si spera, si mangia, si canta, si sta con gli amici in allegria. L'anno che verrà, forse non sarà né migliore né peggiore di quello che ci sta lasciando. Sarà semplicemente un altro anno. Ma prendiamolo così com'è, trasformandolo, per quanto ci è possibile, in quello che vorremmo fosse.
Buon Anno!