Sì lo so, c'è l'Isis alle porte con le sue stragi estive sulle spiagge, ci sono i capi delle comunità islamiche che propongono di requisire le seconde case degli Italiani per metterci dentro gli immigrati, possibilmente della loro religione. La Grecia è di fatto fallita e i bancomat sono stati prosciugati. A breve arriverà una calura feroce dall'Africa con altre nuove legioni di africani da sistemare in giro per la Penisola e io di che vi parlo? Di formaggio.
Ma la cosa apparentemente banale, in realtà ha un senso ed è ad alta valenza simbolica del disastro planetario che stiamo vivendo.
Sei un produttore caseario onesto? Tieni alla qualità dei formaggi che produci? Hai rispetto per il consumatore? Gli affari ti vanno bene per il mondo perché i tuoi prodotti alimentari sono richiesti? Peste ti colga! Questa Europa dallo scolapasta rovesciato in testa, ha deciso di punire la tua onestà e la tua ottima qualità produttiva. Come?
La Commissione europea ha inviato una lettera all’Italia per chiedere la fine del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari, previsto da una legge nazionale che risale al 1974. Per Bruxelles la norma rappresenta una restrizione alla «libera circolazione delle merci». Tradotto, si chiede all’Italia di consentire la produzione di quelli che Coldiretti chiama «formaggi senza latte» ottenuti con la polvere e nello stesso tempo di aprire il nostro mercato ai «formaggi senza latte» provenienti dall’estero che finora non potevano arrivare sulle nostre tavole. In caso contrario il rischio è quello di una procedura di infrazione con le sue conseguenze. (fonte Corsera)
Il 28 maggio scorso la Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione europea ha ricevuto una lettera di costituzione in mora da trasmettere al ministro agli Affari esteri Sì, avete capito bene. In altre parole vogliono formaggi senza latte e sono pronte altre sanzioni (pecuniarie, of course) se l'Italia non si adegua.
Se producete onestamente prestando attenzione alla qualità, nell'interesse reale del consumatore la Ue vi punirà con una "procedura di infrazione". In altre parole, altri quattrini da versare a questo squallido Mattatoio a 12 stelle, dal quale dovremmo saltar fuori di corsa senza neanche pensarci su due volte. Altro che referendum di Tsipras! C'è bisogno di spendere altri quattrini per una consultazione dall'esito incerto, tenuto conto che anche i referendum vengono manipolati?
Fuori subito da questa gabbia di pazzi che vuole distruggere l'economia e il commercio reali basati sull'indipendenza e l'autonomia produttiva per creare interdipendenza globale! Autonomia produttiva basata sulla buona qualità, per rifilarci in cambio, porcherie adulterate, tarocchi alimentari, contraffazioni come la recente fabbrica clandestina del prosciutto polacco che taroccava il mitico "Parma".
La questione del formaggio serve a farci meditare su tutto il resto... Conservare autonomia produttiva dei prodotti caseari con latte fresco appena munto, ingredienti severamente controllati nonché criteri igienici di lavorazione dei nostri caseifici, va contro il DOGMA eurodemenziale della libera circolazione delle merci, degli uomini e del denaro.
Fuori subito da questa gabbia di pazzi che vuole distruggere l'economia e il commercio reali basati sull'indipendenza e l'autonomia produttiva per creare interdipendenza globale! Autonomia produttiva basata sulla buona qualità, per rifilarci in cambio, porcherie adulterate, tarocchi alimentari, contraffazioni come la recente fabbrica clandestina del prosciutto polacco che taroccava il mitico "Parma".
La questione del formaggio serve a farci meditare su tutto il resto... Conservare autonomia produttiva dei prodotti caseari con latte fresco appena munto, ingredienti severamente controllati nonché criteri igienici di lavorazione dei nostri caseifici, va contro il DOGMA eurodemenziale della libera circolazione delle merci, degli uomini e del denaro.
Ovviamente per il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo sono «le lobby che vogliono costringerci ad abbassare gli standard qualitativi dei nostri prodotti alimentari». Un «attacco» a un altro dei simboli del made in Italy, che nonostante la crisi cresce: le esportazioni di formaggi e latticini sono aumentate in quantità del 9,3% nel primo trimestre del 2015. Ma quel che Moncalvo non dice è che il TTIP già alle porte, sta già producendo i suoi effetti nefasti, proprio a partire dall'eliminazione del nostro nocciolo duro: l' agroalimentare.
«Bruxelles - contesta Giorgio Apostoli, responsabile del settore Latte di Coldiretti - impone un adeguamento al ribasso dei formaggi e degli yogurt italiani. È vero che esistono i prodotti Dop (ndr: denominazioni di origine protetta) e delle indicazioni geografiche Igp (ndr: delle indicazioni geografiche) , ma costano di più e noi garantiamo la qualità anche ai prodotti comuni».
Pensate un po' che crimine, eh? Produrre prodotti veraci e nostrani comuni e per di più, a prezzi abbordabili. E con latte fresco di mucca le cui stalle sono vicino a casa.
Ci hanno sottratto da tempo il tessile nel quale eravamo dei veri maghi; ci hanno portato via il settore meccanico, termomeccanico, chimico, petrolchimico. Ora ci strappano anche il buon cibo dalla bocca.
Che dire? Piccoli, medi e grandi produttori caseari, insorgete!
Noi consumatori vi daremo una mano nel boicottare le ciofeche che tenteranno di rifilarci in alternativa ai vostri prodotti.