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29 January 2022

Il Dragarella succede a se stesso...

 

Il tandem Draghi-Mattarella succede a se stesso, con un'unica variante:  il Topo. Un Topo messo al top della Consulta, la Corte Costituzionale. Una variante sconfortante. Non ho seguito che molto sommariamente le Pecorarie del Quirinale (Le Quirinarie), perché era scontato che da lì non ne scaturisse niente di buono.  E non mi basta nemmeno attribuirle il pregio, di averci tolto la Covidology dalle palle, per qualche giorno. E' vero che siamo rimasti per qualche giorno senza vedere siringhe né bollettini, ma ciò non basta. Siamo rimasti gli ultimi al mondo con elezioni presidenziali "per delega partitica", e questo mi rende totalmente disinteressata all'evento. Trovo che delegare alla partitocrazia (o meglio, a quel che ne resta) sia una vera forma di barbarie contro il popolo italiano che aspira all'elezione diretta del Capo dello Stato. 

Inoltre, ora assistiamo in diretta,  alla disintegrazione della politica, dei partiti (Fogna Italia ha silurato una sua stessa candidata come la Casellati, peraltro  persona di buon profilo istituzionale), al commissariamento del Parlamento, alla  sua irrilevanza e  nullità. Non credo che Mattarella sia così triste di riprendere in mano il suo incarico sul Colle e di disfare gli scatoloni. Il potere è sempre un ottimo Gerovital. Mai dire mai in politica e lui è uscito dalla porta principale per rientrare dalla finestra.  Il precedente lo aveva già creato Napolitano: non si può dire di NO, "se serve". E ora il REPLAY è stato istituzionalizzato. Sette più sette fanno quattordici, e la democrazia non si rafforza affatto con un vecchio che se ne sta lì, appollaiato  sul Colle per quattordici anni, eletto  in forza di compromessi e  di camarille interne.  


Il tandem Dragarella è stato riconfermato perché si vuole continuare sulla stessa falsariga. Per dirla con toni calcistici, squadra che vince non si cambia. Draghi fu messo lì  a Palazzo Chigi proprio da Mattarella. E senza bisogno di dargli l'imprimatur di senatore a vita, come almeno fece Napolitano con Monti secondo  il "metodo Caligola".  Ma la cosa peggiore è il fallimento della politica. Prima, commissariata e costretta a fare la cortigiana del Tecnico-Troika in un osceno "embrassons-nous" tra la destra, il centro e la sinistra. Ora, perfino incapace di presentare un candidato in grado di fare da "successore" a Mattarella. Draghi ha esercitato anche in questa circostanza la sua moral suasion: c'è lo spread, e il quadro politico-istituzionale non si può cambiare. Si, padrone -  gli hanno risposto tutti i partiti in coro. Ed ecco, allora,  il Mattarella reloaded. 

Vengo alla "variante" del Roditore. In queste ore di futili chiacchiere a reti unificate, ciò che non si vede, ciò  di cui le telecamere non si occupano, è invece  ciò che conta. Amato  non è solo colui che nottetempo (nel 1992) ci sfilò il 6 x 1000 da tutti i conti correnti e perfino dai librettini-risparmio dei bambini, che è un po' come rompere i porcellini di terracotta, ma uno degli autori-redattori (insieme a Jacques Attali) di quella costituzione europea che hanno chiamato Trattato di Lisbona affinché passasse inosservata: 280 pagine farraginose e incomprensibili, costruita in modo tale che non se ne potesse uscire fuori.  Così si vantò Attali quando c'era di mezzo il referendum sulla Brexit. Ora Amato che fu a capo di un governo "tecnico" per poi essere stato pure Ministro dell'Interno nel 2007,  è diventato presidente della Corte Costituzionale, e quale potrebbe essere la sua emerita funzione? Valanghe di denunce per tutta Italia premono contro le inique misure di Draghi, contro  quelle di Speranza, contro tutti gli abusi  e misfatti anticostituzionali che ci hanno perpetrato in questi due orribili interminabili anni, potrebbero non trovare mai giustizia, grazie al  nuovo supervisore della Corte Costituzionale, detto il Dottor Sottile.  Dunque, blindatura completa senza pietà: dal Colle, a Palazzo Chigi, passando per la Consulta. 


S. Costanzo

23 January 2022

Un governo di tagliagole




Ci ho ripensato. E'  peggio di una dittatura, è un governo di tagliagole. Nelle dittature (perfino in quelle peggiori) il diktator ci tiene a favorire la popolazione con qualche azione che ne assecondi gli interessi allo scopo di ingraziarsela. Mussolini fece le bonifiche dell'Agro Pontino e della Maremma per eliminare la malaria, tanto per citare una sua riforma, Lenin, Stalin e i sovietici cercavano di garantire la scuola, l'istruzione e la cultura per tutti. Questo governo di tagliagole  tiene i non vaccinati fuori dalle biblioteche pubbliche per favorire l'ignoranza di ritorno, gli studenti fuori dalle scuole di ogni ordine e grado e fuori  dagli Atenei per annullare l'istruzione pubblica, con la scusa della DAD, ovvero il nulla. Caccia via  i veri malati (che attendono in liste chilometriche, di essere curati)  dagli ospedali, con la scusa del Covid, facendo saltare per aria la sanità pubblica, per poi chiamarla "salute pubblica"  proprio come i giacobini ghigliottinatori.  Il corpo umano è diventato  improvvisamente terreno di "tracciamento", ma non di vera cura. E guai a chi non ha il nuovo braccialetto elettronico: il green pass. Ora hanno trovato una nuova vessazione, una nuova angheria, una nuova tortura. Ricordate i vecchietti che alla posta ritiravano la pensione sociale, detta anche e semplicemente "la sociale"? Nemmeno Monti riuscì a costringerli a farsi un conto/corrente bancario o postale, perché (giustamente) vogliono poter avere la soddisfazione di contare quel poco di denaro del quale dispongono per il loro sostentamento mensile. Beh, ora Draghi e il suo governo di tagliagole (non ho altri termini per definirli) hanno trovato un nuovo infame sopruso:  farli vaccinare o far far loro il  tampone (che comunque ha un costo) per ritirare quei  pochi quattrini. No tampone, no pensione. Fa anche la rima.  Meglio ancora se no pensione without vaccinazione. Insomma il ricatto infame è chiaro: chi non si vaccina, non avrà di che sostentarsi. Stipendio o pensione che sia. A quando il blocco dei bancomat e il "corralito" argentino? Questi scellerati tagliagole sono capaci di tutto. E nessuno dice nulla! Mi è capitato di sentire ragionamenti a pera come questo: beh, io la pensione ce l'ho accreditata in banca. E si chiamano fuori da categorie più deboli e  quindi più ricattabili, come se la cosa non li riguardasse.  Idioti! Chi fa del male, prima o poi quel Male lo estende a tutti. 

Non è così che si ragiona! Intanto occorre ricordare che anche per entrare nella propria banca, nella propria filiale, ci vuole il green pass cosiddetto "di base". Quello che si ottiene col tampone. Un altro gravissimo sopruso perché è un mezzo per allontanare la gente dal proprio denaro, dai propri risparmi. E' stato fatto  per arrivare all'home banking e altre forme di smaterializzazione del denaro prossime venture  (l'euro digitale in arrivo e altre "riforme" basate sulla digitalizzazione).  La situazione è grave ed è oltremodo seria. Oltretutto siamo privi di una vera forza politica che si assuma la responsabilità di dirigere  e incanalare la giusta ribellione, che già  esiste, ma che è suddivisa in mille orticelli, mille movimenti  di sigle e siglette varie e variegate.

TUTTE le forze politiche contrarie al governo Draghi dovrebbero unirsi in pochi ma chiarissimi obbiettivi unificanti: 

1) FINE DELLO STATO DI EMERGENZA che invece è stato prorogato nientemeno che al 31/12/2022 con un colpo di mano choc. 
2) fine delle misure repressive anti contagio e delle umilianti quarantene anti-influenzali (poiché il virus è null'altro che un'influenza un po' più severa).
3) fine dei ricatti vaccinali per chi deve andare al lavoro o deve percepire una pensione.
4) fine del green pass che gli altri paesi hanno già abbandonato.
5) riapertura di tutti i commerci, ed esercizi e degli uffici pubblici  e fine della limitazioni e discriminazioni su chi ha o non ha il green pass, che costituiscono un vero e proprio  lockdown di fatto.
6) ritiro dei Dpcm e fine della buffonata delle regioni da colorare di volta in volta.

Gli orticelli "antiDraghistan" devono imparare ad unirsi se vogliamo uscire da questa fogna. Vorrei sottolineare inoltre un altro particolare di non poco conto:  dal 1 Febbraio anche per comprare i giornali (che già vendono pochissimo) ci vorrà il green pass. Ma i pennivendoli che tanto si riempivano la bocca con la funzione democratica della "libera stampa" non protestano di questa gravissima limitazione? Ben gli sta, verrebbe da dire, dopotutto  non sono  che i megafoni del Potere.  Io però un  bel sospettuccio ce l'ho. Non è che questi pigliano comunque i soldi dello stato e gli va bene così, mentre l'unico giornale che vende  per davvero (La Verità) con ottime tirature,  perché racconta fatti e non veline governative, viene limitato bell'apposta nella sua diffusione presso i lettori? 

Santa Emerenziana

20 January 2022

Voglia di un altro film che non sia questo




Forse vi stupirò con questo post di "discontinuità", ma voglio uscire da questo  film da incubo sempre uguale che dura da  più di due anni. Ho come l'impressione di vivere in una sorta di  ergastolo interiore. Quando passo per la strada la gente non parla più della vita vera, ma del Virus e delle "dosi". Per questo quando martedi sera Rai Movie trasmise "Un mercoledi da leoni" (Big Wednesday), un vecchio film di John Milius uscito nel 1978  di cui già possiedo il DVD, ho ignorato tutte le trasmissioni di attualità, compreso Giordano che pure fa il suo dovere, per rivederlo. Sarà perché stanno impedendo lo sport e le varie  attività motorie a bambini, adolescenti e adulti, ma un film che esalta salute ,bellezza e giovinezza, spavalderia, vigore dei corpi e ardimento, ha catturato la mia attenzione. E' la storia di tre amici  il biondo Jack, Leroy (detto Spaccatutto) e Matt un grande campione con il vizio del bere; del mare e delle spiagge californiane, vicenda  che si ambienta nelle comunità dei surfisti. Il surf venne battezzato dallo scrittore Jack London  che lo scoprì alle Hawaii uno sport da re, perché ti permette di cavalcare sulle onde.  Non si dice forse "essere sulla cresta dell'onda" per indicare il trionfo e il successo?  Il film invece che in tempi (o capitoli) si suddivide in 4 mareggiate e questa è un'idea registica geniale. La prima mareggiata era del 1962, la seconda nel 1965,  la terza nel 1968 e la quarta ed ultima nel '74. Mareggiate che avvengono nelle 4 stagioni  della vita che corrispondono a quattro determinate frazioni temporali: estate 1962 – autunno 1965 – inverno 1968 e primavera 1974. In poco più di dieci anni, che non casualmente coprono la fase più importante del conflitto Vietnam-Usa. Ma è  anche un decennio storico della loro vita. 




A ben vedere,  vera protagonista del film è l'Amicizia virile tra i tre ragazzi che tra cavalcate di surf  sui cavalloni, crescono,  si innamorano, qualcuno si sposa, qualcun altro, divorzia,  attraversano la guerra del Vietnam e  un ragazzo della combriccola (Waxer)  vi muore; si inseriscono nella società , ma non abbandonano mai gli amici, i ricordi e gli incontri sulla cresta delle onde della loro spensierata giovinezza. Non è il solito film spiaggiaiolo  e balneare  all'Italiana con i Jerry  Calà, ma un vero e proprio romanzo di formazione dall'adolescenza all'età adulta. Gli incontri sembrano casuali sulle spiagge californiane in un 'epoca   felice dove per incontrarsi non avevano bisogno dei telefonini, le escursioni in auto dalla California al Messico in cerca di avventure, ragazze, musica e sbronze di birra. Non mancano i party domestici a casa di Jack con la lotta tra gli "imbucati" alla festa e i regolarmente invitati che finisce in una goliardica scazzottata. La rimpatriata dei tre amici nel '74  sembra avvenga per caso, quando ormai i ragazzi sono  diventati dei giovani uomini e hanno ciascheduno la propria vita.  In realtà avevano bisogno di ritrovarsi quando la mareggiata del '74 cresceva e cresceva gonfiandosi  a dismisura quasi a creare montagne di mare altissime e inaccessibili. L'appuntamento di un destino sportivo che li unisce quasi inconsciamente in un momento topico perfetto e irripetibile. Attraversano la spiaggia, nella scena finale,  come tre guerrieri armati della fatidica tavola di legno.  In alto sul picco della falesia altri aspiranti guerrieri guardano i tre Avventurieri del mare  sparire tra le onde  selvagge e procellose come cavalli galoppanti ebbri di vita,  onde che si susseguono con fragore le une alle altre, in un biancheggiar di spume che li travolge, li scaraventa in alto e li sommerge  e poi li fa riemergere.  Ben lo sapeva Bear (Orso), personaggio comprimario, ma figura-chiave del film, l'artigiano costruttore di tavole che conosceva da che parte tirano i venti e come si formano le mareggiate individuando l'altezza delle onde e la loro frequenza. Bear è il personaggio più anziano  del gruppo, molto rispettato nella comunità dei surfisti, capace di individuare i profili  psicologici dei veri campioni o di quelli in fieri. Qui la trama filmica. 

La scena finale, quella  del fatidico Big Wednesday con la mareggiata più alta di tutte e quattro, sembra una vera e propria sequenza per eroi mitologici greci.  Mentre i  tre  giovani  attraversano la spiaggia per intraprendere l'eroica impresa, dall'alto della falesia i neofiti aspiranti surfisti li guardano  con ammirata apprensione, con le loro tavole rovesciate in verticale come armi. Li guardano e imparano, ricevendo il testimone. E il testimone non mancherà alla fine quando Matt compie la sovrumana impresa di cavalcare un'ondata mastodontica che lo scaraventa in alto e poi lo travolge  fratturandogli una gamba, immediatamente soccorso dagli altri due amici Jack e Leroy. Quando esce dalle onde un ragazzo sconosciuto sulla spiaggia , gli offre la tavola nuova appena lustrata da Bear, ma Matt consapevole che il suo tempo sta finendo la regala a lui, pregandolo di farne buon uso da campione.  

"Ma se il respiro di Dio è il vento che dà la forma alle nuvole (e alle onde) allora i tre sono destinati a ritrovarsi nel Big Wednesday della primavera del 1974, il giorno di una mareggiata memorabile. Le immagini dei cavalloni altissimi e dei piccoli corpi che si ostinano a sfidarli creano un groppo in gola allo spettatore che sa quanto è labile il confine tra la vita e la morte. Il ciclo delle esistenze si apre e si chiude rinnovandosi: Jack Matt e Leroy si ritrovano a sfidare le leggi della natura sapendo di avere lasciato una testimonianza generazionale che ha fatto epoca (“abbiamo fatto epoca”). Non si può vivere nel passato ma si può fare in modo che i bei ricordi non rimangano alle spalle. I tre escono dalle porte dell’Eden con il muto sorriso di chi ha compreso: questi giovani dei sono diventati uomini"




"John Milius trasforma la prateria in oceano e i cavalli in tavole da surf e indirettamente disegna un ritratto generazionale di eroi western travolti dalle onde della vita. L’estate del 1962 si apre con il simbolico passaggio attraverso le porte del Paradiso: con una memorabile inquadratura dal basso Milius accompagna i tre protagonisti ad immergersi nei sogni liquidi, piccoli sovrani di un regno ancora non contaminato dall’orrore della guerra. E la guerra non è solo il Vietnam, la guerra è dappertutto: quella delle rivolte dei ghetti neri in televisione, ma anche il conflitto interiore tra la libera spensieratezza di una amicizia virile e la necessità di rientrare nei ranghi in un processo sofferto di normalizzazione" (da "sentieri selvaggi".). 
Ho citato questi due passaggi importanti dal sito  di critica "Sentieri selvaggi", perché non avrei saputo esprimere meglio le mie emozioni da spettatrice. Ci sono film che modificano la percezione di sé stessi e del mondo e deformano il tempo e lo spazio per le opere successive. "Un mercoledì da leoni" non ebbe un grande successo di critica e pubblico al momento dell’uscita nel 1978, ma, per ammissione dello stesso regista, con il passare degli anni ha giustamente raggiunto lo status di film di  culto sempre richiesto e sempre acclamato.  Notevole, la colonna sonora con canzoni di quei tempi diventate  in seguito dei veri   e propri evergreen (The Locomotion di Little Eva, Sherry dei Four Seasons, Will you still love me tomorrow delle Shirelles, What'd I say di Ray Charles),   



Non posso andare al cinema  che adoro e che per me è un vero vizio poiché mi è vietato per colpa di un marchio verde che non voglio avere. Unica consolazione è che in questi ultimi anni, danno delle grandi porcherie inguardabili.   Ma ora cercheranno di impedirmi perfino di comprare dei DVD di film che colleziono con cura, nei negozi che li vendono. Ma io non mi rassegno. E mi sono già messa d'accordo col rivenditore. Compilerò le mie liste di film preferiti, glieli detterò al telefono e  poi passerò a ritirarli. Fatti non fummo a viver come bruti e non di solo cibo, supermercato e farmacie vive l'uomo. A dispetto dei nostri carcerieri, ho bisogno di cambiare film. E in un modo o nell'altro entrerò in un'altra realtà, in un'altra vita e in un altro film che non è quello che ci vogliono propinare.  

S. Sebastiano e S. Fabiano






15 January 2022

Il Grande Maligno


C'è una situazione geopolitica  molto fluida per il mondo. Una situazione che crea grandi aspettative e lascia sperare che il mondo venga a patti col Covid convivendoci. Si tratta delle cosiddetta "endemia". Riassumiamo in che modo. La prima notizia giunge dagli Stati Uniti. La Corte Suprema ha abolito l'obbligo vaccinale  che avrebbe voluto Biden nelle grandi aziende. In buona sostanza, nessuna società può pretendere che i suoi dipendenti si facciano inoculare.  E nemmeno che i lavoratori si sottopongano a test. Notizia non ben rilanciata dai nostri servi pennivendoli che hanno fatto acrobazie per mimetizzarla con l'eccezione di pochi (la solita Verità e pure il Fatto).  Poi c'è l'affare Fauci, messo alle strette dai militari. E anche qui le notizie filtrano col contagocce, tra conferme e smentite. Qui qualche anticipazione. Veniamo in Europa. La vicina Spagna del socialistissimo Sanchez (che non ha mai avuto misure simili alle nostre) ora parla di declassamento di Omicron trattato alla stregua di una comune influenza. In pratica, non si possono rinchiudere in casa i cittadini e bloccare l'economia. C'è qualcosa di sano perfino in Danimarca  dove i vertici del quotidiano danese Ekstra Bladet chiedono scusa ai lettori per averli inutilmente allarmati e non aver sufficientemente vigilato sulle autorità.  Quasi come presso i nostri media, eh? Per non dire di Boris Johnson che dopo aver cancellato l'obbligo dei tamponi per chi arriva vaccinato in GB, ora si appresta a cancellare il pass vaccinale (che loro non chiamano green). In pratica si torna a quel che manca da noi: alla normalità. Fanno discutere positivamente anche le sentenze della vicina Francia (tribunali di Parigi e di Versailles) che hanno bloccato con due decreti l'obbligo di mascherine all'aperto, giudicata "un'interferenza eccessiva", mentre il Parlamento ha respinto l'introduzione del "pass sanitaire" (che anche loro non chiamano green), proposta dal governo. E noi? 

Noi invece abbiamo il Grande Maligno sociopatico a presidente del Consiglio la cui preoccupazione principale è lanciare le sue "fatwe" contro i cosiddetti "no-vax", responsabili - a detta sua - di aver bloccato la guarigione del paese. E' il primo capo del governo che invece di cercare di unire la popolazione la divide e semina pure la zizzania come un satanasso, tra vaccinati e non. Ovviamente non mancano i  gonzi che abboccano, grazie all'azione nefasta dei nostri media prezzolati. Proprio quando emerge che le varianti sono state il frutto di vaccinazioni sconsiderate, mentre appare sempre più chiaro che i vaccinati sono soggetti a riammalarsi ancora di più di chi non lo è. Siamo in lockdown di fatto con lunghe quarantene applicate a tutti, una burocrazia sanitaria che impiega 48 ore per fornire l'esito dei tamponi molecolari (quelli che ti reintegrano al lavoro),  con la scuola in DAD di fatto, poiché basta un piccolo positivo alla materna, due ragazzi alle medie e tre alle superiori per farla scattare. Senza dover contare la sofferenza inflitta a bambini ed adolescenti per la mancanza di sport e attività motorie.  I servizi pubblici vengono devastati dalle quarantene e non sono pochi i funzionari in isolamento con conseguenti corse soppresse per treni e per bus. Non parliamo poi del settore turistico già messo in ginocchio durante le festività natalizie dove sono fioccate disdette last minute  e mancate prenotazioni a causa delle repentine "misure dragoniane".  E si profilano nell'imminenza,  ancora nuove angherie con chiusure di negozi di ogni genere (abbigliamento, calzaturifici, cartolerie ecc.)  per chi non è vaccinato (e  quindi sprovvisto di carta verde).  Una pazzia!  Conte ci segregava in casa, Draghi segrega gli italiani fuori di casa rendendo inaccessibili negozi ed esercizi ai non vaccinati, per ricattarli nel loro vivere quotidiano. Oltre, beninteso, estorcere col ricatto consensi vaccinali, pena la sospensione dal lavoro e successivamente, il licenziamento. Macelleria sociale attuata per mezzo di macelleria vaccinale.  Mai vista prima d'ora una persona più perfida e malvagia priva del minimo senso di empatia. Boriosa, arrogante e col complesso di superiorità dimostrato  anche nel corso della conferenza stampa, quando si è rifiutato di rispondere alla domanda del giornalista inglese di "The Times" il quale chiese un suo parere sulle sulle misure aperturiste attuate in GB dal premier Johnson. Il fatto è che il modello inglese sta funzionando, ma l'uomo-Troika venuto in Italia per ridurre in macerie quanto già non funzionava, non poteva ammetterlo,  specialmente davanti a una corte di lecchini pennivendoli nostrani che applaudono a comando. Avete notato che non si ripete più il mantra di   "ce lo chiede l'Europa"?

Il fatto è che noi abbiamo già  l'uomo Troika in Italia (la Troika è composta dalla BCE, l'FMI e la Commissione Europea) piazzato direttamente a Palazzo Chigi i cui intenti sono chiari: mettere in ginocchio  il paese col grimaldello della "pandemia" per costringerlo a cedere ogni brandello di sovranità.  Per questo "l'emergenza pandemica" deve poter continuare ad libitum: per completare il lavoro sporco! Inutile supplicare mercé a un carnefice speditoci qui con questo scopo. Draghi è il sodale di Schwab e del Grande Reset. Perciò occorre dare battaglia e cercare di fiaccarlo ogni giorno che passa. Dev'essere la nostra missione quotidiana.

S. Mauro abate

10 January 2022

Qualche modesta proposta di resistenza


Ho sollecitato interventi concreti, creativi e operativi anche nei vostri commenti al forum del blog. Viviamo un periodaccio che dura da due anni e non sappiamo quanto reggeranno i nostri nervi. Pertanto, più che concentrarci nel demoralizzante solito cahier des doléeances, sul fatto che le cose potrebbero peggiorare, è bene prepararci a fronteggiare il peggio organizzando le nostre difese. Mi è arrivato un messaggio su WhatsApp da parte del dott. Massimo Citro autore del libro "Eresia" che dà le coordinate su come resistere ai richiami delle sirene vaccinali. La parole d'ordine è non precipitarsi agli hub vaccinali, prendere tempo ed esigere garanzie di esami anamnestici preventivi in caso di obbligo vaccinale. Come è giusto fare. Ho pensato che forse è meglio lasciarlo circolare in versione "samizdat"  sui nostri cellulari (anche se sappiamo che il Big Brother fruga dappertutto anche sulle chat), piuttosto che riportarlo qui, come avrei voluto fare in primo momento. Non sia mai che dovesse servire agli spioni della Ceka nostrana per suggerir loro delle contromosse.

 I vaccini servono al nostro dossieraggio sanitario elettronico (il green pass) e ne costituiscono un formidabile fiore all'occhiello nonché strumento di ricatto. Pertanto anche  chi non rinnova con la terza dose, secondo i tempi e metodi da essi stabiliti, si ascrive alla nuova categoria dei "No vax vaccinati" rischiando di veder svanire i vantaggi del semaforino verde ("vantaggi" si fa per dire, in realtà si tratta della più banale normalità). Perfino Belpietro che non è certo un no vax, paventa un pericolo reale: un OBBLIGO di dosi che può durare in eterno. Oggi la terza, domani la quarta e chissà... In ogni caso, la siringa si trasforma in una spada di Damocle non per qualche milione di italiani come lasciano credere, bensì, per ben 25 milioni di italiani, secondo le stime di La Verità. Il braccio alla Patria costa sempre più caro alla democrazia e al benessere psico-fisico dei cittadini. Proposte operative? 

Sono d'accordo che le manifestazioni di massa, anche se giuste, sacrosante e legittime abbiano fatto il loro tempo. Dopo il momento della festa gioiosa, dell'happening di massa, ci si ritrova soli coi nostri problemi di sempre. Praticamente isolati. Meglio sarebbe, secondo me, costituire dei Gruppi di Sostegno Territoriale (GST, per chi ama le sigle), per quando si va in posta, negli uffici pubblici, sui mezzi e laddove abbiamo diritto di andare. L'unione fa la forza e se tutti fossimo privi di paura di non avere il green pass (un vero e proprio braccialetto elettronico che registra i nostri passi e le nostre azioni), nessuno potrebbe attuare discriminazioni  tra cittadini vaccinati e non, possessori di pass o no, con la scusa di venire a sua volta punito.  Occorre pertanto spezzare la perversa catena di comando. 
Oggi lunedi 10, primo giorno di messa a regime del decreto, una barista di un piccolo circolino popolare, mi ha chiesto il green pass pure per un cioccolatino. Avete presente quei boeri con il liquore? Beh, stizzita sono uscita lasciandolo lì. Se fossimo stati una decina ben determinati, ecco che la tipa si sarebbe fatta passare le paturnie e la paura di prendere multe, improvvisandosi poliziotta fallita. Questo, tanto per fare un esempio. Fate qualche proposta voi, su come mettere in difficoltà il governo Draghi e la sua corte  di gnomi del Draghistan.

In merito al Decreto legge del 1/4/21 art. 4 sulle vaccinazioni dai 50anni  in su, ho letto che  il gruppo di avvocati Libera Scelta 2021 consigliano di non rispondere a messaggi né telefonate ma solo a PEC e  raccomandate  (consigliano di ritirarla il 28esimo giorno per prendere tempo) . Occorre considerare che il decreto sarà convertito in legge non prima di giugno.  Quindi più si va in là, meglio è. Noi possiamo solo prendere tempo. In ogni caso, non firmare nessun consenso da essi definito  non senza sarcasmo, libero e informato, poiché essendo noi soggetti a costrizione, firmarlo sarebbe un falso. Non c'è bisogno che ricordi che questo è un consenso ESTORTO con i mezzi più malvagi,sadici, illegali e illegittimi. 


Sant'Aldo l'Eremita

  

06 January 2022

Le strette anti-Covid? No, anti-Italiani, semmai

 



Nella calza della Befana, i politici non mettono mai cose buone. Vi ricordate quando Monti cercò di ripianare i debiti di Morgan Stanley (i cosiddetti derivati) coi nostri soldi? Correva il 3 Gennaio del 2012. Vietato dimenticare.  Pare impossibile, ma oggi si replica con cose  ancora più tremende.  Il Consiglio dei Ministri del governo dei  cosiddetti "migliori" ha deciso di creare un surrettizio e fasullo obbligo vaccinale per gli over 50 (lavoratori e non). E' una legge all'insegna del buon diritto? No, è un altro di quei decreti-legge fatti d'urgenza lontano dal Parlamento  di zombie sempre più esautorato e commissariato. 

Ed ecco le news su come agiscono le restrizioni nella nostra vita d'ogni giorno da un testimone oculare: la sottoscritta. Ero in sosta all'autogrill sulla Cisa  verso le 13 e 30  di ieri, quando sento con l'alto parlante una voce che ripete in modo più o meno suadente che i signori clienti possono fruire del servizio al banco solo se muniti  di super green pass, "Solo se in possesso di super green pass", tuona una voce maschile. Un modo carino per dire, solo se vaccinati. Chi controlla? La polizia? No, il barista, completamente fuori legge, dato che il controllo di documenti privati spetta solo alla polizia. Coglioni e aspiranti falliti anche agli esercenti! Credono forse di realizzare lauti guadagni  accettando la  discriminazione tra i consumatori vaccinati e  quelli non vaccinati? Roba da regime sudafricano. Ritarderanno appena un po' di più il loro fallimento già programmato nell'Agenda di Davos per il 2030. Ricordiamo la frase di Schwab sui lavori destinati ad estinguersi, per via dell'inserimento dell'intelligenza artificiale. Nella sua lista, per primi ci sono proprio baristi e ristoratori (vedere "perlina" N.3).  Non sono pochi infatti gli addetti ai commerci che si illudono che "solo il green pass" (nelle sue varianti super e mega) possono salvare l'economia. Palle!  Vaccinati o meno, mettersi nelle mani di questi farabutti governativi non è mai un buon affare. Di promesse mancate sono lastricate le vie del loro Inferno.  E se i non vaccinati sono i primi ad essere esclusi, gli esercenti, cari miei, saranno i secondi. Perché troveranno molte altre scuse per impedirvi di fatturare incassi.  Molti altri pretesti per sempre nuove chiusure. Ma l'annuncio con l'altoparlante  fatto al grill che sottolineava l'apartheid riservato agli italiani non vaccinati destinati a prendersi panini e bibite e ad uscire alla chetichella, è roba da far venire le lacrime agli occhi.  E dovrebbe farvi venire addosso un bel po' di vergogna! Non è forse dal dopoguerra dopo il caso Eichmann che continuano a triturarci gli zebedei per spiegarci che l'Obbedienza non è sempre una virtù?  E che chi obbedisce a ordini nefandi è corresponsabile? Bene, baristi, ristoratori, esercenti: un giorno sarete chiamati a dare conto della vostra Obbedienza a leggi inique e scellerate! Negare un bicchier d'acqua al banco è insieme peccato e reato. 

Questa sera ci sono stati collegamenti a reti unificate sulla riunione del CdM. Arrivano bozze, controbozze sempre più aggiornate in "tempo reale" di quel che intendono fare "per contrastare il Covid", come si dice in massmediese. In realtà contro gli italiani.  "Misure", "strette", arrivano i PDF delle decisioni prese. 

Provvisori o definitive che siano, non promettono proprio niente di buono. Poi col solito sistema servile, i giornaloni si piegano a squadernare tutta la casistica, su dove, come e quando ci vuole il super-mega pass (parrucchieri, estetisti, banche, poste e telegrafi, centri commerciali, ) senza un battito di ciglio né un sussulto di sdegno. In pratica, il non vaccinato è BANDITO da tutte le parti. Non ci faranno più vivere né sopravvivere.  Qui le "misure" secondo il CorServa, uno dei più tronfi megafoni governativi:

https://www.corriere.it/cronache/22_gennaio_05/nuovo-decreto-obbligo-vaccinale-scuola-oggi-d21b1ad8-6e04-11ec-b03a-4a0e157e4787.shtml

La Lega merita solo biasimi ed esecrazioni. Ha cercato di fare un po' di mercanteggiamento sulle "strette". Facciamo che l'obbligo vaccinale scatti dai 60 anni in su, invece che 50, dài! Ma dico: è serietà  di un'opposizione vera, questa? Non fatevi più vedere in circolazione perché potrebbero arrivarvi sputi addosso, proprio come si addice ai traditori! Parlo dei vertici leghisti, ovviamente.


Molto rumore intorno al tennista serbo Novak Djokovoc, per aver osato contrapporsi alla nuova religione sanitaria universale: il Dio Vaccino. Come è noto il tennista ha richiesto un esonero, senza sbandierarne le motivazioni secondo la legge delle riservatezza. Apriti cielo! Le prefiche del "comunismo sanitario" hanno iniziato a starnazzare come oche del Campidoglio. O tutti o nessuno! Siamo tutti uguali di fronte al Dio Vaccino e non ci devono essere eccezioni. Bloccato, rifiutato, segregato  all'aeroporto di Melbourne.  E ora, col visto d'ingresso cancellato e il DIVIETO di entrare in territorio australiano. Non sia mai che ci sia anche un solo esempio di ribelle vaccinale al mondo! Un mondo diventato improvvisamente impazzito, meschino,  ristretto, asfittico come un condominio di  vecchie comari  velenose e invidiose. 

Giorno della S. Epifania