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04 February 2025

Uscire dall'OMS non sarà una passeggiata




Uscire dall'OMS (anche se sulla scia delle decisioni trumpiane) non sarà una passeggiata per noi. Intanto bisogna vedere se in USA le grandi lobby farmaceutiche legate direttamente alla finanza consentiranno al governo Trump di attuare una politica sanitaria indipendente. Risulta pure che intorno a Bobby Kennedy jr, abbiano già scatenato l'intero suo clan parentale al completo (notoriamente il clan Kennedy è  dem). Ma non mettiamo ostacoli alla Provvidenza. 
Scendiamo piuttosto sul pratico e più nello specifico parliamo di noi, cioè della periferia dell'Impero.  Già si parla di divisioni all'interno della coalizione  di maggioranza, con un Tajani, solitamente "atlantista di ferro", che in questo caso, però si smarca pure da Washington. "Forse in un mondo globalizzato un'istituzione simile è indispensabile",  ha commentato infatti lo stesso Tajani su "Affari italiani".
In ambito leghista Salvini  sui social si esprime così: l'Italia non deve più avere a che fare con un centro di potere sovranazionale - profumatamente finanziato dai contribuenti italiani - che va a braccetto con le multinazionali del farmaco. Usiamo quei 100 milioni per sostenere i malati in Italia e finanziare i nostri ospedali e medici!".
Una proposta sulla quale per il momento Fratelli d'Italia e Forza Italia si mantengono tiepidi. Quindi, cominciamo già a dire che mentre la Lega spinge, gli altri partiti di governo frenano. Inoltre, c'è da fidarsi di una Lega che dopo le sparate di Salvini  può  vantare solo i soliti Borghi e Bagnai, mentre tutti gli altri tacciono? C'è da fidarsi di governatori a caccia di terzi e quarti mandati come Zaia che si è mostrato più accanito di un piddino alla Boccia durante il periodo pandemico? O peggio, di un Fedriga legato indissolubilmente all'immagine dei  poveri portuali triestini docciati dagli idranti della polizia  alle 6 del mattino? 
Ma andiamo avanti. 
A fugare ogni dubbio e a togliere le illusioni, ci pensa il ministro della Salute Schillaci, passato alla cronaca, come Orazio "Ponzio" Schillaci, la cui arte di lavarsi le mani è ormai cosa nota. E' noto che l'attuale ministro della Salute facente parte del passato ISS, abbia lasciato alle strutture ospedaliere la  libertà di organizzare come vogliono, ogni eventuale "emergenza" sanitaria. Ciò significa che vediamo mascherine, distanziamenti, dinieghi e limiti di visite parentali e pure ospedali che richiedono certificati di avvenuta vaccinazione ai ricoverati, a seconda del capriccio dei dirigenti. Siamo dunque ancora in piena anarchia legislativa, a discapito degli assistiti.  
Ma ecco cosa dichiara il ministro stesso al Sole 24 ore a proposito dell'OMS. “Dobbiamo rafforzare il ruolo dell’Italia e del nostro modello nei consessi internazionali perché isolarsi non rappresenta una strada percorribile per affrontare le complesse sfide sanitarie globali del nostro tempo. Il nostro obiettivo dev’essere contribuire a rendere più efficace e trasparente la governance mondiale della salute, nell’interesse dei cittadini e dell’intera comunità internazionale”.
Inoltre nella citata intervista, minimizza i versamenti del nostro paese all'OMS arrivando a smentire quanto affermato da Salvini sui 100 milioni di stanziamenti a detta organizzazione:
 
“Faccio chiarezza sugli stanziamenti : l’Italia partecipa all’Oms attraverso il versamento annuale di un contributo obbligatorio che nel 2024 è stato pari a circa 18 milioni di dollari. Nello stesso anno ha inoltre versato contributi volontari per un totale di circa 7,8 milioni di dollari, destinati a finanziare le priorità del Programma di lavoro, come approvato dall’Assemblea mondiale della Sanità a cui partecipa. Questo finanziamento ci colloca al 19° posto tra le nazioni dell’organizzazione”.

E allora? Dov'è il problema? Se anche versassimo pochi spiccioletti, uscire da un carrozzone burocratico, corrotto, mendace, diretto da personaggi come Tedros Ghebreyesus e sussidiato da altri magnati del calibro di Bill Gates è sempre un affare per una nazione che vorrebbe avere le mani libere  in materia di politiche sanitarie, di libertà di ricerca e di cure. 
Serve altro? Sì che serve altro...
 
Schillaci e Bassetti


Pare che il ministro Orazio Schillaci abbia investito Centomila Euro in azioni di otto aziende farmaceutiche, tutte quotate alla borsa di New York. Sono nel portafoglio di titoli del nostro ministro Tentenna con qualche sospetto di eventuale "conflitto di interessi". Ne parlano molte testate mainstream e non solo qualche sparuta testata "alternativa". Qualche fonte? Il Fatto, Affari italiani
Pertanto, lasciamo ogni speranza a noi che vorremmo uscire dal carrozzone Oms. A proposito, Speranza (quello con la S maiuscola, ministro della Sanità dei due peggiori governi Conte e Draghi) ha ripreso a promuovere il suo libro piantonato dalla Digos che se ne sta lì  a difenderlo da ogni eventuale contestazione, nonché dal servizio d'ordine piddino. E' accaduto a Villafranca di Verona. Ave o Spes, morituri te salutant.
Le ultimissime di Speranza: Tachipirina e vigile attesa sarebbe stato inventato dai "no vax" 




San Gilberto

28 January 2025

Il solito "atto dovuto" per la Meloni


Chissà perché l'avviso di garanzia all'indirizzo di  Giorgia Meloni, del ministro della Giustizia Nordio, del ministro dell'Interno Piantedosi e del sottosegretario  di Stato con delega alla Sicurezza Alfredo Mantovano, mi ricorda  tanto un film già visto. Per l'esattezza mi pare di tornare al 1994 quando Berlusconi a un vertice internazionale (G7)  che si tenne al Maschio Angioino di Napoli, venne a sapere dai giornaloni (non i suoi) che era indagato. 

Premetto che non ho votato per Giorgia Meloni alla quale non ho mai risparmiato critiche (specie nell'ambito sanitario con un ministro che si mostra troppo pilatesco), ma questa faccenda sembra proprio una storiaccia italiana basata sul principio di ritorsione. Tu fai una bella riforma della Giustizia che si basa sulla separazione delle carriere e io ti fermo su un'altra faccenduola: il rimpatrio del generale libico Almasri, con l'accusa di favoreggiamento e peculato

Confesso che mi aspettavo ritorsioni giudiziarie sulla faccenda dell'Albania e della "deportazione" dei cosiddetti "migranti", ma con la magistratura palamara, non si sa mai dove si vada a parare. Detto prigioniero libico era accusato dalla Corte Penale Internazionale di crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Devo ammettere che qualche sospettuccio ce l'ho. Perché la Corte dell'Aja ha esitato così tanto a spiccare mandato d'arresto e Almasri ha potuto gironzolare indisturbato per mezza Europa? 

"Purtroppo questa vicenda si inserisce in una cosa piuttosto brutta che è la guerra tra la politica e la magistratura - ha spiegato Mario Giordano in tv - In una vicenda che è determinata da una ragion di Stato interviene una magistratura a fare una denuncia addirittura per peculato per l'uso dell'aereo di Stato che è sinceramente surreale". 
E che altro dovevano riservargli? un volo di linea Alitalia? In ambienti leghisti si chiedono: «Perché Almasri a 150 chilometri dall’Aja non interessava? Perché è diventato un soggetto da fermare soltanto quando è arrivato in Italia?».
Insomma, si fa sempre più strada  il sospetto che sia stato un bel pacco ben confezionato con la scritta "Destinazione Italia".
Ricordate il caso Ocalan il leader curdo del PKK arrestato nel 1999 ? C'era allora al governo Massimo D'Alema e anche a lui confezionarono il bel  "pacco" a sorpresa. E che pacco!  I curdi convenuti da ogni dove, ululavano per le piazze del centro di Roma che pareva diventata piazza Kurdistan.  Ocalan venne impacchettato e rinviato al mittente presso il  governo turco dal quale era ricercato per attentati terroristici e separatismo. 
Riporto questo  episodio che risale a quasi 25 anni fa, per ricordare che in quel frangente non mi risulta che ci fossero magistrati che emisero "avvisi di garanzia" o "atti dovuti" all'indirizzo di Baffino per mancato diritto d'asilo, il quale rilasciò e rispedì via il Curdo. Poi col suo solito fare sprezzante e sussiegoso non si degnò di dare spiegazioni alla stampa adducendo i soliti "motivi di sicurezza". D'Alema poté concludere in santa pace la sua carriera politica e ora da pensionato si dà alla coltivazione delle vigne (sette ettari in Umbria) e dell'uva da buon vino che egli stesso produce.  
Altri tempi, altri "pacchi a sorpresa". Ma soprattutto, altri rapporti  tra magistratura e politica. 
Vedremo gli sviluppi del nuovo  caso Meloni e del cosiddetto "atto dovuto" (o voluto?) verso il suo esecutivo. E' curiosa anche la tempistica dell'avvenimento. Non fa in tempo a tornare in patria da prestigioso incontro con Trump e Musk che già arriva l'avviso di garanzia. Ma forse siamo troppo sospettosi. 

San Tommaso d'Aquino

21 January 2025

L'erba voglio del Presidente Trump




Ho ascoltato con attenzione il discorso di Trump, discorso ripreso ieri pomeriggio da dirette televisive quasi tutte uguali. Mi sarebbe piaciuto sentire più cantici e cori, e osservare attentamente il protocollo dell'inaugurazione, in luogo di sentire le voci dei soliti cronisti narcisi che si sovrappongono al parterre e che muoiono dalla voglia di profondersi in profezie farlocche e interpretazioni soggettive  del Trumpismo. Ma è impresa vana ed era chiedere troppo. C'era un tenore e c'erano delle coriste molto brave che cantavano sia a cappella che con l'orchestra. Lo showbiz con le varie Rihanna, Beyoncé, Taylor Swift ha dato forfait alla grande; ma questo - si sa - è sempre stato bacino elettorale dei Dem. 
E' stato un discorso forte, volitivo e possente, e la prima cosa che mi sono detta ascoltandolo è, se avrò mai la grazia in vita mia, di sentir parlare con altrettanta chiarezza di cose che tanto ci stanno a cuore, dai nostri politici: immigrazione illegale da impedire, libertà da censure con la scusa delle fake news, una vera sanità con libertà di cure non mediata dalla nefasta azione internazionalista dell'OMS, la succursale sanitaria dell'Onu. Libertà dalle pastoie delle eco-pazzie (il cosiddetto Green Deal), e libertà di scegliere l'auto che più piace senza imposizioni, fine della cultura woke e del genderismo, ripristino del "buon senso" e fine delle ideologie legate alla cancel culture. Sto ovviamente, parlando del suo discorso presidenziale che potete trovare qui E' certo che quanto Trump e il suo Maga (acronimo di Make America Great Again) farà, vale per il suo popolo e che noi siamo alla periferia dell'Impero ancora rinchiusi nella gabbia eurocratica che  possiamo infarcire di retorica finché si vuole, ma che è pur sempre gabbia delle restrizioni e non una confederazione di stati federali autonomi a stelle e strisce.

Secondo le sue nuove direttive, tutti i dipendenti pubblici USA che avevano rifiutato i sieri anti-Covid dovranno essere reintegrati con arretrati ed anzianità dovuti. Immediatamente ieri sera è spuntata sulle reti Mediaset Beatrice Lorenzin del Pd (detta Lady Vax) che era alterata e paonazza per il livore provato, battezzando il governo Trump come il governo dei "no vax". Occorrerà ripulire la società italiana dai residui bellici della dittatura sanitaria, se vogliamo davvero renderla più civile e a misura d'uomo. Perciò, rivedere simili protervi personaggi, fa male alla salute. E' un po' come quando finisce una guerra ma permangono ordigni pericolosi da disinnescare. 




Quanto al presidente dimissionario Biden, ne ha approfittato per infliggere l'ennesimo sfregio al presidente entrante: la grazia e un bello scudo penale per Anthony Fauci, mettendolo al riparo dalle inchieste giudiziarie. Malgrado i ponti tagliati ad hoc dal suo predecessore, i disastri in corso (penso alla California in fiamme), Trump potrebbe realizzare qualcosa d' importante del suo ambizioso programma, anche se quattro anni non sono poi così tanti e passano in fretta. Tenendo ben presente che lo stato profondo (deep state) cercherà di tarpargli le ali, con ogni mezzo:  lecito e illecito che sia, e lui lo sa. Nel suo discorso non ha, infatti, mancato di porre l'accento sui suoi due attentati. Dopotutto la storia dei presidenti americani è storia di erba voglio falciata sotto i piedi dei migliori presidenti e di vite spezzate senza aver potuto portare a compimento il proprio sogno. Penso all'assassinio di Lincoln e di J.F. Kennedy. Alle morti violente e precoci di Robert Kennedy (fratello di John, il cui figlio è Segretario alla Salute di questo nuovo governo) e di Martin Luther King.
Ma non è detto che ogni storia debba necessariamente finire così. Anche perché l'Uomo non perde tempo e sta già disapplicando un mucchio di decreti di Sleepy Joe. Fa ancora molto freddo e la primavera è lontana, ma lui la sta già propiziando. Perciò fare gli auguri a Trump il quale si è già affidato al buon Dio, significa fare gli auguri anche un po' a tutti noi e al mondo che verrà.

Sant'Agnese

14 January 2025

L'ossessione Fascismo-Antifascismo




Chi sotto le festività avesse bazzicato le librerie in cerca di qualcosa da regalare, si sarà reso conto dello squallore in cui è sprofondata la nostra editoria. Libri di personaggi famosi che rilasciano autobiografie (tutte dettate a chi sa scrivere al posto loro), personaggi televisivi che si improvvisano "scrittori" con volumetti dai titoli strampalati (è in vendita anche il titolo). Ma soprattutto non manca mai l'intellò rigorosamente di sinistra che cerca di rilanciare saggi sul fascismo con lo scopo precipuo di mostrare ai poveri ignorantoni italioti che la camicia nera non passa mai di moda e che l'attuale governo ne rappresenta solo una variante in chiave moderna, contro la quale dover lottare. Parlo del sussiegoso Scurati dal cui libro Sky ha tratto una serie televisiva che ovviamente non guardo; con attori come Luca Marinelli il quale dichiara di vergognarsi di essere stato costretto (ma chi lo costringe?) a interpretare Mussolini.  I suoi tormenti  di attore "antifascista" sono già stati oggetto di sfottò da parte dei social. Il libro da cui è tratto lo sceneggiato, del resto titola con una grande  M sbattuta in copertina. M come il mostro di Düsseldorf  di Fritz Lang, con la stessa grafica del film,  tanto per mostrificare. Ovunque ci si giri e rigiri in libreria, abbiamo un Mussolini in edizioni di lusso o in brossura. Il sempiterno Vespone ha fiutato l'aria che tira e il suo cadeau natalizio titola "Hitler e Mussolini", tanto per cambiare. Giordano Bruno Guerri vuol dimostrare che il Duce era uno di noi e che in ogni italiano sonnecchia  un aspirante Dux in cerca dell'uomo forte quale potenziale alter ego. Per questo il suo libro lo chiama semplicemente "Benito". Già Benito, ovvero uno di noi. Insomma, dappertutto imperversa Mussolini Superstar e ovunque c'è una Mussoliniade seriale che uccide più di un serial killer. 

Non abbiamo più romanzi veri né saggi che risveglino coscienze e la nostra letteratura è sprofondata nell'abisso dell'immediato come il mondo dei coleotteri e degli imenotteri. Non esiste più una vera cultura che abbia il coraggio di essere inattuale e perciò proponibile ad ogni epoca. In questi giorni i  media parlano come  di un "grande esponente della cultura", un fotografo provocatore appena deceduto che ritrae con l'obbiettivo, anoressiche in punto di morire, malati di Aids e tossicomani in crisi di astinenza. Requiescat, ma a mio avviso, non è così che si  contribuisce allo sviluppo delle arti visive e della cultura. 

Pertanto, come diceva Cocteau, leggo, rileggo (e rilego) solo classici. La domanda che mi pongo però è la seguente. Ma dovrò vivere in un paese dove fra 100 anni (che poi è domani) si sentirà ancora parlare in modo angosciosamente assillante di Fascismo e Antifascismo, di Nuovi Fascismi all'orizzonte (magari da Oltreatlantico)  e di Antifa & affini  in perenne mobilitazione? Per dirla in modo irrituale, ma che palle!
E' evidente il tentativo di dar fuoco alle polveri da parte delle sinistre che non possono vivere né far vivere gli altri se non con il mito della "vigilanza rivoluzionaria". Della serie (più o meno televisiva) “Guardatevi attorno. Siamo ancora fra voi e possiamo farvi neri”. La cosa comincia ad assumere risvolti maniacali e patologici. Non sono forse i matti con lo scolapasta rovesciato in testa che ripetono compulsivamente sempre le stesse cose?


"L'insistenza e questa elevazione a paradigma assoluto e universale per assolvere il presente dai suoi mali e dalle sue storture nel nome di un male trapassato remoto e sepolto. È questa fissazione che costringe, a volte, di malavoglia, a occuparsene ancora. C’è qualcosa di malato o di malafede nell’abuso odierno di fascismo per criminalizzare ogni cosa che si discosti dal presente." (Veneziani).


Ecco perché alla fine è bene non soffermarsi troppo sul paradigma alzheimeriano della ripetizione e reiterazione ad oltranza  su un tema che tanto piace a sinistra al quale la destra risponde in modo pusillo prendendo le distanze dai cosiddetti "mali assoluti", cercando di esibire goffamente un certificato di verginità antifascista per la sopravvivenza. 
Frattanto però, i nuovi totalitarismi tecnologici e tecnocratici, quelli che con il 5G, l'IA e gli algoritmi, i portafogli e le identità digitali, i droni che controllano e controlleranno le vite degli altri, vengono ignorati per inseguire i fantasmi del passato. Quasi certamente i padroni di questi mezzi e di queste tecnologie saranno tutti di provata fede "antifascista". C'è da giurarci. 

San Felice

09 January 2025

Londonistan chiama Milanistan

 


Molto è stato scritto sui disordini di Capodanno in una Milano dove viene colpevolizzato  e multato chi fuma in un parco,  ma  dove ogni giorno ci sono furti, rapine, stupri, e nel caso della passata notte di S. Silvestro, anche molestie e abusi di gruppo su inermi turiste straniere, come già avvenne nel 2022, ad opera di energumeni allupati incapaci di contenersi. Ci sono stati precedenti ancora più gravi in Gran Bretagna  occultati vergognosamente  dai nostri media. Il primo ministro laburista Keir Starmer  ha taciuto in qualità di procuratore sul racket degli stupri e degli abusi ad opera di pakistani e asiatici su bambine, nel timore di reazioni legittime ma considerate "razziste", da parte dei cittadini. E questo, per anni. Prelevo questo pezzo di Roberto Pecchioli dal titolo "Inghilterra, stupri etnici  e sottomissione"  dal  suo sito "Ereticamente" che mette in relazione  i misfatti britannici con quelli milanesi. 

https://www.ereticamente.net/inghilterra-stupri-etnici-e-sottomissione-roberto-pecchioli/


Chi scrive ha il triste privilegio di essere stato tra i primi a parlare della vergogna degli stupri di massa in Gran Bretagna ai danni di bambine e ragazzine bianche povere da parte di bande di stranieri, per lo più pakistani. Un silenzio aberrante ha circondato questi fatti, protrattisi per anni. Poi è avvenuto l’eccidio di tre bambine a Southport da parte di un africano con probabili legami islamisti. Gli incidenti successivi alle proteste popolari hanno scatenato un’ondata di arresti, addirittura di un undicenne, nella peggiore tradizione britannica. Il premier Starmer se l’è presa con i manifestanti, non con chi ha commesso atti abominevoli. E’ però tornata a galla una delle storie più sconvolgenti di sottomissione, paura, violenza, uso politico del potere.

Per molti anni bande di pakistani e asiatici – quasi tutti cittadini britannici – hanno violentato, qualche volta ucciso, un numero impressionante di bambine e ragazzine bianche senza che nulla sia stato fatto per fermarli. Le amministrazioni locali – in mano ai laburisti – avevano paura di reazioni “razziste” e di scontentare le loro clientele elettorali immigrate, mentre la magistratura taceva e i governi nazionali – conservatori – ignoravano tutto, nonostante coraggiose denunce, bollate come naziste o di estrema destra. Un cortocircuito impressionante, uno scandalo orribile rilanciato nelle ultime settimane dagli attacchi di Elon Musk al governo britannico.

Contemporaneamente apprendiamo di molestie sessuali e violenze – tentate o consumate – ai danni di donne e ragazze durante i festeggiamenti di fine anno a Milano. Possiamo definirli senz’altro stupri etnici, episodi in cui si uniscono violenza, sottomissione, odio per la nostra gente, disprezzo per la legge e per le donne. Una civiltà finisce nel modo più vergognoso senza neppure il coraggio di difendere le proprie figlie, cianciando di femminicidio e di eteropatriarcato quando i reati sono commessi da europei, tacendo, giustificando e tremando di paura se i delitti sono opera di stranieri. E’ vomitevole il comportamento di alcuni settori del femminismo e del progressismo, ma la viltà coinvolge gran parte della nostra morente società.

Sugli eventi inglesi occorre un esame di coscienza da parte nostra. Diremmo le stesse cose, proveremmo la medesima indignazione, rabbia, collera, se l’ accaduto – terribile – avesse vittime ed aguzzini di opposta origine etnica? Sì, perché il male non ha razza, ma non possiamo dimenticare che lo stupro del nostro modo di vivere e essere è figlio di un’immigrazione agevolata, voluta dall’alto. Le oligarchie occidentali pensano che uomini e popoli siano intercambiabili, che nulla contino l’origine etnica, le tradizioni civili, etiche, spirituali. Siamo – noi e i nuovi arrivati – pedine di un gioco criminale. Nulla sarà più come prima, e diventa grottesco sentir parlare di remigrazione, ovvero dell’allontanamento di masse troppo imponenti per potere essere governate, non diciamo cacciate. E poi, chi cacceremmo, dal momento che abbiamo confuso cittadinanza e nazionalità e un numero impressionante di stranieri tali non solo per la legge?

Un amico milanese, a proposito dei fatti di Capodanno in città, ha ricordato i dati di una rapida estinzione citando i registri della sua parrocchia, dove nel 2024 sono stati celebrati tre funerali per ogni battesimo. Disarmati moralmente, invecchiati, impauriti, sterili per scelta, viviamo sul Titanic tra oblio e futili discussioni. A Milano pare che il problema sia il fumo all’aperto, non il degrado generale di quella che era la capitale morale d’Italia. In Inghilterra, come in Francia, sono più avanti nel processo di decomposizione. Domani sarà peggio, inutile nascondere la verità. Sconcerta l’indifferenza, l’incapacità di reagire, di indignarsi, altrettanti segni che la malattia è entrata in una fase irreversibile. Le istituzioni sono nemiche: quando privati, polizia o carabinieri reagiscono, finiscono indagati al posto dei criminali multietnici.

Il caso inglese è orrendo, la spia terribile di un domani incombente. Colpa nostra: chi si fa pecora, il lupo se la mangia. Nel magma britannico c’è di tutto: violenza, pedofilia, perversione sessuale, omertà di un potere complice, riduzione delle vittime ad oggetti, la follia del multiculturalismo (in realtà vuoto culturale), paura, l’interesse di bande politiche non meno colpevoli delle “maranze” immigrate. Già nel 2003 la deputata laburista Ann Cryer denunciò che nella città di Rotherham stavano avvenendo centinaia di abusi sessuali, quasi sempre a danno di minori, da parte di “giovani uomini dell’Asia meridionale”. La sua battaglia iniziò quando sette madri andarono da lei per denunciare che le loro figlie erano state violentate da membri della comunità pakistana. Nessuno prendeva sul serio i loro racconti. Il partito laburista accusò la Cryer di razzismo, l’unico crimine imperdonabile d’Occidente.

Il giornalista del Times Andrew Norfolk scoprì la verità, ammettendo a distanza di anni di non aver parlato per timore di favorire l’estrema destra. Poi capì e iniziò a lottare. A seguito del suo lavoro, si accertò che almeno millequattrocento minori, quasi tutte bianche di modesta estrazione sociale, avevano subito abusi sessuali nel corso di oltre dieci anni. Un rapporto ufficiale descrive una situazione raggelante: “numerose minorenni sono state violentate da diversi uomini, portate in altre città e paesi del nord dell’Inghilterra, rapite, picchiate e intimidite; alcune, comprese bambine di undici anni, sono state vittime di stupri di gruppo e traffico di droga. Molte sono state cosparse di benzina e minacciate di essere arse vive, minacciate con armi da fuoco, costrette ad assistere a stupri brutali e minacciate di essere le prossime se avessero detto qualcosa”.

Dopo gli abusi, alcune ragazze sono diventate dipendenti dalla droga e dall’alcol; altre soffrono di disturbo da stress post-traumatico e di problemi psicologici e mentali. In molti casi si sono verificate gravidanze indesiderate e aborti forzati. Lo stesso documento afferma che i responsabili della protezione dei minori non potevano non sapere. Molti funzionari, giornalisti ed esponenti politici hanno mostrato “nervosismo quando si è trattato di identificare l’origine etnica degli autori del reato per paura di essere considerati razzisti. Altri ricordano istruzioni molto chiare di mantenere il silenzio da parte dei loro superiori”. Nel 2020 un alto funzionario di polizia ha ammesso di aver ignorato per decenni gli abusi sessuali sulle ragazze poiché “si aveva paura di aumentare le tensioni razziali”. Rule Britannia, Domina Britannia, domina, le onde! I britannici non saranno mai schiavi, è il refrain di un canto patriottico.

Lo scandalo è riemerso quando Jessica Phillips, responsabile laburista per la tutela e la violenza contro donne e ragazze, ha rifiutato di appoggiare l’apertura di un’ inchiesta pubblica. L’ attuale primo ministro Keir Starmer fu per anni a capo della Procura della Corona. Ma la riluttanza ad intervenire è stata generale. Chi avrebbe dovuto proteggere i più vulnerabili ha chiuso gli occhi su orribili violenze a bambine, per lo più bianche, da parte di bande di immigrati. Nel corso del tempo sono emersi abusi in dozzine di località. Ma le storie si sono diffuse lentamente, i dettagli sono raccapriccianti e non vengono ancora rivelati per intero. Una quattordicenne povera di Bedford in carico ai servizi sociali ha ripetutamente denunciato stupro, abusi e coercizione. Quando ha dovuto sposare il suo aggressore per soffocare lo scandalo, il suo assistente sociale ha partecipato alla cerimonia. Rule Britannia. Una sedicenne è morta insieme alla madre e alla sorella perché il suo aggressore ha dato fuoco alla loro casa. Aveva dato alla luce il frutto della violenza a soli quattordici anni e quando è stata uccisa era incinta. La sua morte fu usata per terrorizzare altre minorenni. Tuttavia, le autorità guardarono dall’altra parte.

Quando un’indagine indipendente è stata finalmente pubblicata nel 2022, si è scoperto che gli agenti di polizia descrivevano parti delle città come “zona vietata”, mentre i testimoni avanzavano accuse di corruzione e favoritismo nei confronti di membri della comunità pakistana. Nei palazzi del potere, preoccupati di non apparire razzisti, hanno ignorato le accuse. I funzionari erano terrorizzati dalla possibilità che gli abusi sulle bambine innescassero una rivolta razziale. La negazione della portata del problema è profondamente radicata nel sistema politico britannico: a Rotherham un alto ufficiale di polizia ha detto a un padre sconvolto che la città sarebbe esplosa se l’abuso sistematico di bambine bianche da parte di uomini di origine pakistana fosse diventato pubblico. A un padre preoccupato per la scomparsa della figlia è stato risposto con noncuranza che un “fidanzato asiatico più grande è di moda”. Non poche bambine undicenni sono state violentate in gruppo. Un rapporto governativo sull’adescamento di minori non è stato pubblicato nel 2020 con la motivazione che la divulgazione non era “interesse pubblico”. Ancora Rule Britannia, culla della democrazia.


Maranza a Milano durante il Capodanno


I timori per le tensioni razziali e il politicamente corretto hanno reso lo Stato riluttante a difendere le vittime e protetto gli aggressori. In almeno due casi i genitori hanno rintracciato le loro figlie e hanno tentato di allontanarle dalle case in cui subivano abusi.. Sono state incarcerate vittime minorenni per comportamento “ubriaco e disordinato”, anziché gli uomini adulti con cui si trovavano. Mentre era nella stazione di polizia, una ragazzina abusata ha ricevuto un messaggio dal suo aguzzino che la informava di avere rapito la sorellina. La ragazza ritirò la denuncia. Nessun agente di polizia, funzionario pubblico o politico è stato perseguito. Le vittime – ripetiamo bambine e adolescenti – sono state abbandonate al loro destino in nome delle relazioni etniche. Il quieto vivere degli sconfitti. Un prezzo assurdo, imperdonabile, che non ha portato a nulla: la falsa pace fondata sulla menzogna non dura. Lo scandalo monta, ma il male è fatto. Benvenuti a Londonistan, regno di Babilonia. E a Milano, colonia emergente.

San Marcellino