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17 September 2024

I 400 colpi di Draghi


 A volte ritornano; anche perché purtroppo non sono mai andati via. E' il caso di Draghi il Revenant, il quale, ai tempi della sua presidenza del Consiglio dei ministri, si era autodefinito un "nonno d'Italia", ma nessuno di noi era tanto fesso da credere che si sarebbe dedicato ai nipotini da accompagnare ai giardinetti. Dalle nubi di incenso sparse dalla nostra stampaglia asservita al potere, c'è subito da intuire che la sua ricetta di 400 pagine su come salvare questa Europa, non poteva che essere l'ennesima turlupinatura. E' curioso come i media siano sempre pronti ad andare in deliquio per lui, se solo usa termini come "pilota automatico", "bazooka", "what ever it takes", "quantitative easing". E siccome ho compilato da poco un "Somario"asinino di bestialità in globish, mi sono resa conto che quando parlo del suo caso personale,  andrebbe compilato uno speciale Dragario. Non certo per fargli onore, ma per sottolineare come il Nulla e il Male riscuotano facilmente e inevitabilmente applausi. Quattrocento pagine di rapporto con ben 170 proposte, che andrebbero battezzate "i 400 colpi di Draghi"  con un’ipotesi di 800 miliardi di euro di investimenti all’anno. Abbiamo ancora da digerire il suo "Non ti vaccini, ti ammali muori e fai morire",  abbiamo da metabolizzare lo choc per l'orrendo marchio verde senza il quale non si poteva lavorare né studiare né vivere, che già arriva un nuovo decalogo su come raddrizzare questa Ue. 

Inutile illudersi o sperare che gente della sua risma possa cadere sotto la mannaia di qualche inchiesta giudiziaria nell'anno 2021-22 per tutto quanto ci ha fatto sopportare e patire. Gli ermellini sono mustelidi rosicanti che amano troppo il Potere per pensare di opporvisi. Tuttalpiù si possono cimentare nell'arte del bowling e far cadere qualche birillo (amministratori locali accusati di "corruzione", politici ad essi non graditi) e null'altro. Ma torno alla sostanza politica dei suoi 400 colpi nella speranza che si tratti di petardi. E dico politica e non economia che nel caso della Ue, ne è una semplice rivestitura.

"Quando Draghi parla di fiscalità comune, quando nel suo Rapporto dice che sarà opportuno condividere il debito, non sta parlando solo di economia, ed è lo stesso identico modo quando qualcuno parla di "esercito comune" o di "politica estera comune", non sta parlando solo di economia" (Boni Castellane).  

Analogamente, quando Draghi nasconde nel rapporto "il seme velenoso" che trasformerebbe la Ue in impero europeo relegando gli altri stati al definitivo irrevocabile rango di colonie (si parla di far sparire il diritto di veto dei singoli stati), superando il principio di unanimità, non sta parlando di "normative" (fonte cit.).  No, non solo.  Certamente c'è in questo rapporto, l'ambizione draghista di mettere "a regime" in tempi accelerati un vero e proprio Superstato eurocratico, senza che nessuno di noi cittadini, ne sia stato interpellato. Se poi riflettiamo anche sui sistemi di controllo  digitale in perenne via di perfezionamento, allora possiamo dire  già fin d'ora che la democrazia, per questi eurocrati, è l'ultimo futile intralcio di cui sbarazzarsi alla chetichella. E' scontato che per raddrizzare questa Ue la ricetta sia la solita trita ricetta: per guarire da questa Europa ci vuole più Europa ( o + Europa, come  recita il logo di un pessimo servile partitino). Ovvero,  per curare il malato ci vuole più malattia. La visione di Draghi è chiara: solo un’Europa unita, innovativa e sostenibile potrà tornare a essere protagonista nell'economia globale. Al Dragario e alla sua Ue, manca solo una paroletta  a lui tanto cara: "resiliente". Olé!

Stimmate di S. Francesco 

09 September 2024

Il Somario raglia in Globish





Di tanto in tanto mi è necessario fermarmi a riflettere sulle parole che impieghiamo. Ho già compilato altri Bestiari con parole usurate e banalmente ricorrenti. C'è il Bestiario luogocomunista,il Somario sanitario. Il Somario che non parla italiano, ma in compenso riempie il suo vocabolario di termini inglesi. 

Mi soffermo su quest'ultimo per approfondire quel globish che ci viene imposto  ad ogni pié  sospinto, sul piano mondiale. Intanto cos'è il globish, un neologismo coniato dal francese Jean-Paul Nerrière dell'IBM nel 1998, che deriva dalla fusione delle parole “global” e “english” e si riferisce a una varietà di inglese che si basa su un vocabolario e una grammatica ridotti, ma utili a una comunicazione internazionale immediata, specie on line.  Così Fashion week sarebbe la settimana della moda. Per non dire dei termini informatici come update, refresh, log in, log out, tag ecc. 
Quando parlano di guerra si teme l'escalation invece di un' estensione del conflitto.
In un recente passato le nostre orecchie rimbombavano di "lockdown", e tutti ma proprio tutti  i cittadini italiani  quale che fosse la classe sociale d'appartenenza e il livello di istruzione (dai più ignoranti ai più eruditi) ripetevano a pappagallo la parola. Mica chiusura, mica confinamento!

Il turismo di massa è diventato improvvisamente overtourism.  Per non parlare dei termini medico sanitari, inventati di sana pianta, a seconda dell'"emergenza".  Ed ecco che "vaiolo delle scimmie è  diventa monkey (M). Ovvero, scimmia. E Pox (vaiolo). Ovvero una sigla Mpox. Sigle e acronimi sono, del resto, parti integranti del globish. 
Ogni volta che salta fuori un nome in globish, sappiate che  è fregatura garantita. Vi ricordate il Jobs Act di Renzi?  Ovvero, una Legge sul Lavoro che contemplava l'eliminazione dell'art.18. Ecco servita la turlupinatura. 
E l'"overtourism" che serve a sostituire il termine "turismo di massa" e a giustificare il numero chiuso e l'adozione dei pass? E "genderfluid"? per giustificare il cambiamento di sesso e magari pure i bloccanti per la pubertà? 
Usare il linguaggio dei nostri nemici, significa solo permetter loro di vincere più agevolmente nella loro azione manipolatoria.

E' già insopportabile sentire che il sesso maschile e il sesso femminile (cioè qualcosa di fisico e oggettivo) vengano coniugati secondo moduli grammaticali da concordarsi in fieri e a piacere, come gender (genere). Ma c'è un perché nell'adozione che è diventata quasi obbligatoria,  di questo vocabolo:  Maschio o Femmina si nasce, mentre il genere lo si costruisce e lo si modifica di volta in volta. Ed è proprio quel che vogliono loro: privarci della certezza della nostra identità sessuale natale.

Il grottesco lo si sfiora con "sentiment", un termine che mi rifiuto di adottare, tanto mi è insopportabile. Non è chiara l'etimologia ma pare che venga adottato nelle Borse e nei mercati, per indicare lo stato d'animo, la tendenza ai segnali che ne derivano. Insomma, l'inglese del "feeling" è diventato  improvvisamente, quello del "sentiment".

A ben pensarci, il più disgraziato dei popoli è proprio quello Inglese, poiché diffondendo per il mondo questo lessico depauperato, ridotto  e triturato come becchime  da dare in pasto ai polli (polli d'allevamento), ha perduto per sempre la  lingua dei poeti, dei letterati e degli artisti come Shakespeare, Chaucer, Milton, John Donne. In altre parole, il linguaggio del Bello e del Sublime. Dovranno ripensarci  i popoli negli anni a venire, poiché sottrarre la ricchezza e le mille sfumature di un linguaggio significa rubare la loro anima. 

02 September 2024

Cloroformizzare i popoli




Confesso che non so più da che parte incominciare. Ogni giorno che passa c'è qualche odioso sopruso, iniquità a bizzeffe, tragedie disumane e spesso ci sorprendiamo a chiederci qual è il grado massimo di sopportazione degli esseri umani. Ma quand'è che basta? quando il vaso è colmo e magari stracolmo? E dove è finito il concetto idraulico di quella  sana aggressività, propugnata da Lorenz? Arrestano il patron di una piattaforma molto popolare come Telegram dai  numerosi iscritti, con la scusa della mancata moderazione verso terroristi, delinquenti e pedofili, mentre lasciano andare una Montagna di Zucchero (Zuckerberg) solo perché ammette di aver obbedito a Biden e  di aver fatto cancellare e censurare numerosi profili non graditi al sistema sanitocratico del periodo falsamente emergenziale della cosiddetta "pandemia". Permettono di cantare sconcezze che esaltano lo stupro e gli omicidi metropolitani a rapper e trapper come Bello Figo (difeso da esegeti di sinistra) e Sfera Ebbasta, i cui testi sono peggiori dei graffiti dei cessi pubblici mentre censurano il povero Povia, perché è contro l'aborto e le vaccinazioni obbligatorie. Creano un agosto di suspense alla ricerca dell'assassino della povera Sharon Verzeni , ma ecco che poi salta fuori un "nuovo italiano" proveniente dal Mali con un nome prettamente bergamasco come Moussa Sangare, che se ne va in giro con quattro coltellacci per massacrare le persone che incontra, ma "non sa perché lo fa". E si fa largo il sospetto che sapessero già dove andare a investigare, ma che avessero di proposito depistato, alla ricerca del mostro domestico, bianco, femminicida nonché fautore del "patriarcato". Insomma, un Turretta bis, secondo il collaudato copione ideologico. Scenari déjà vu con lo stragista Kabobo e il piccone al Niguarda di MI, con Osegale e le valige trolley coi resti della povera Pamela. Sì, ma gli Italiani che fanno? 
In Inghilterra almeno hanno tentato sommosse, poi represse brutalmente per l'uccisione di quelle tre bambine di Southport ad opera di un 17enne di famiglia ruandese. 
Cosa rende gli italiani tanto inoffensivi, tanto remissivi, tanto capaci di sopportare l'intollerabile? La Chiesa? La sinistra? I media e le conseguenti manipolazioni di massa? Il governo con le sue promesse mancate? Cosa li rende così mansueti e  incapaci di distinguere il Vero dal Falso? 

"Oggi un esercito di tecnici, scienziati , psicologi al servizio di un’oligarchia di predatori, lavora per consolidare il potere di chi già lo detiene, facendo dell’umanità un gregge diretto dall’alto, obbediente, non pensante, impegnato a corrispondere alle parole d’ordine dei suoi dominatori. Più di sempre, poiché la violenza bruta di altre epoche è sostituita dal controllo sociale, dal lavaggio del cervello, dall’assoggettamento a una potentissima macchina impersonale gestita da eserciti, apparati riservati degli Stati, immensi potentati privati. Verità elementari vengono negate e sostituite da “narrazioni” imposte. La maggioranza non batte ciglio, crede a ciò che gli viene fatto credere e odia chi dissente" . 

Così scrive  Roberto Pecchioli. Ma non siamo ancora fuori pericolo e la gente, nel frattempo, non si è scaltrita, non ha fatto tesoro di tutti gli inganni, di tutti i raggiri subiti. Prova ne siano, i governatori-ducetti alla Emiliano in Puglia con il vax contro il papilloma virus reso obbligatorio tramite ricatto di assunzioni.  Poi c'è Fedriga nel Friuli-Venezia Giulia che mette a repentaglio la vita di neonati e lattanti  con nuovi vaccini contro la bronchiolite e la febbre Dengue. Basta un nuovo allarme, la minaccia di una nuova malattia, una martellante campagna di propaganda emergenziale ed è pronta a ricredere che arrivino i Marziani come accadde ai tempi di Orson Welles allorché spaventò a morte gli americani in una nota trasmissione radiofonica. E si trattava solo di Radio, non di mezzi potenti come quelli odierni. Insomma l'umanità sta vivendo in una sorta di anestesia emozionale, di abulia  telecomandata, in uno stato di cloroformizzazione permanente da applicarsi alle varie vicende drammatiche della vita e della società. La "nuda vita",  la chiama Giorgio Agamben, ovvero mettere in salvo la pellaccia e rassegnarsi allo zoo animale, è  per lei la cosa più importante. Esiste una deriva censoria contro chi si azzarda a smascherare la Grande Impostura (il Digital Service Act abbreviato in DSA), ma chi censura ti fa credere che è per il tuo bene; che è per evitare fake news (scritto regolarmente in Inglese perché la cosa acquisisca più verace solennità.). Del resto anche le malattie, così come le leggi, vengono scritte e nominate in inglese. Come la nuova  Mpox, che poi è l'abbreviazione di Monkey (scimmia), Pox (vaiolo). Ma guai a dire la stessa cosa in Italiano. Vaiolo delle scimmie sarebbe razzista e inappropriato contro gli scimpanzé. Si sfiora la più assurda ridicolaggine, ma in pochi sembrano rendersene conto e c'è già chi si adegua a ripetere la nuova sigla, senza sentirsi un pappagallo privo cervello. I nostri nemici hanno imposto la loro Neolingua, sovente in un pessimo inglese globish, in modo insinuante quanto pervasivo, e  alle parole non corrispondono più cose tangibili e palpabili, ma i loro nefandi propositi.


Potrei fare dozzine e dozzine di altri esempi di questo strano diabolico poltergeist che tutto rovescia e tutto mette sottosopra, ma mi soffermo sul golpe di Napoléon Le Petit, ovvero il rothschildiano Manou Macron. Mai, i francesi sono stati tanto numerosi e partecipativi come durante le ultime elezioni legislative del 30 giugno/7 luglio.  Ma ecco un altro risultato paradossale. Vince il Rassemblement National, ma viene congelato e non può governare. Ma perché? Perché no. Perché è  di "estrema destra" o "ultradestra". L'equilibrista Manou, si serve della Francia Indomita (France Insoumise) di Mélenchon in funzione di testa d'ariete contro il pericolo facho. 
Ma poi, anche la sinistra "indomita" non può governare perché non omologata. Inoltre non dà  sufficienti garanzie sul conflitto israelo-palestinese ed è "palestinista" sulla questione di Gaza. Per giunta, non ha la maggioranza. Ci sono le Olimpiadi, ci sono le Paralimpiche 24 , non è il momento... Non è mai il momento per applicare le regole democratiche. In pratica l'unico che può governare la Francia è lui, Micron-Napoléon. E ai francesi delle due sponde contrapposte che non lo hanno votato, fa "cippirimerlo" e  se ne sta su ugualmente. 
Cloroformizzare i popoli e indurli a un voto che poi viene buttato alle ortiche, per l'ennesima volta. Lui che cercherà di mettere insieme un governicchio con rottami socialisti e residui del UMP. 
La Poire Hollande è già matura e pronta per l'uso. E ai francesi non resta che cantare quella stupida canzoncina d'antan le pere, le mele e poi scoubidou... (des pommes, des poires et des scoubidous)

La Poire Hollande


Non si illudano i cugini italioti che possa scoppiare un 14 luglio  da esportare bell'e pronto da noi, magari contro questa Ue, la cui scintilla scaturisce da quelle parti. Innanzitutto perché le vere rivoluzioni le fanno da tempi immemorabili, le oligarchie finanziarie.  Tuttalpiù ci sarà qualche disperata jacquerie in stile gilet gialli, prontamente repressa con la scusa di qualche "infiltrato terrorista dell'Isis", nelle loro file. 

Alle masse, un bel Scoubidoubi-dou-ah!


San Gregorio Magno



24 August 2024

C'è del marcio in Inghilterra



Non so da che mazzo di carte lo abbiano tirato fuori, il nuovo premier laburista britannico Keir Starmer, una faccia anonima e impersonale con un'espressione ben poco accattivante, e con un nome che pare la marca di uno yoghurt. So solo che da quando è stato eletto, la Gran Bretagna è diventata nel giro di due mesi, un paese passato repentinamente dal Common Law alla non comune brutale repressione. Dalla Magna Charta libertatum, promulgata nel 1215 dal re Giovanni Senzaterra, alla riedizione peggiorativa dei protocolli pandemici. Come il Canada ai tempi dei camionisti a cui bloccare i conti correnti se non si vaccinavano. Come l'Australia che durante la pandemia, inseguiva i renitenti perfino nei boschi per vaccinarli a forza. Come la Nuova Zelanda, il cui piano pandemico autorizza la polizia a fare qualsiasi cosa "ragionevolmente necessaria", compreso l'uso della coercizione per somministrare "trattamenti sanitari preventivi" -  tutti paesi appartenenti all'area Commonwealth. E' forse questa la vostra Brexit? Allontanamento dalla liberticida Ue per poi creare, in proprio,  un mercato multietnico di presunta "ricchezza comune"  in forma distopica da film horror?  

La sottoscritta pensava che il nucleo della distopia kalergiana fosse situato in Francia, così ben descritta da Jean Raspail ne "Il Campo dei santi", libro del quale feci una recensione, Ed invece - toh - ecco che spunta un'Inghilterra immigrazionista, clemente con gli allogeni, quanto repressiva con gli autoctoni.  Fino al rovesciamento del comune buon senso. 

Keir Starmer, primo ministro britannico

C'è del marcio
, se la Gran Bretagna sta sprofondando sempre più nell’abisso della sottomissione e del distruttivo correttismo politico. Come ha affermato il neo-ministro della Sanità britannico Wess Streeting , d’ora in poi gli infermieri potranno non trattare con la dovuta cura i pazienti che considerano "razzisti” o “sospetti di razzismo”. Sospetti e sospettati! Cioè saranno gli infermieri stessi, in particolare se extracomunitari, e non i magistrati a stabilire chi è razzista e chi no, chi può essere curato e chi no. Un suggerimento prontamente accolto dal Royal College of Nursering, l'Associazione infermieri britannica che ha aggiornato in merito a ciò, il suo codice deontologico. Ovviamente, con queste licenze, ecco profilarsi scenari di possibili faide fra infermieri di colore e pazienti bianchi, ritenuti magari dei "suprematisti", "razzisti" o dei pericolosi "no vax". Ve la ricordate l'infermiera assassina del romanzo "Misery non deve morire" di Stephen King, da cui trassero il film di Rob Reiner con Kathy Bates e James Caan? Beh, avanti così e possiamo pure preconizzare uno scenario del genere.
Un incubo cui nessuno vorrebbe sottostare, l'incubo del rimanere prigionieri passivi e impotenti nelle mani di chi non si attiene a un codice deontologico di vera medicina, ma di mera ideologia estremista e ultrasinistra.

C'è del marcio se  tre bambine sono rimaste accoltellate e uccise a Southport, ma fino all'ultimo chi di dovere non ha voluto informare circa l'identità e le generalità di quel Muganwa Rudakubana 17enne nato in GB ma di origini ruandesi, nel timore di fomentare disordini. Un paese serio, pensa innanzitutto a fare chiarezza e a informare i cittadini sugli autori dei delitti assicurandoli alla giustizia e a garantire incolumità e sicurezza agli abitanti delle sue città, in particolare  difendendo categorie più deboli, come i bambini. 

C'è del marcio se sui social si può passare per violenti "estremisti di destra" se solo si mette un'emoticon ritenuta sbagliata  dalle procure, sotto un commento. Un giudice a nome John Temperly, infatti ha condannato a tre mesi di reclusione, un cittadino inglese solo per aver utilizzato una emoticon ritenuta "violenta".

Potremmo anche fregarcene se non fosse che la gramigna poi si diffonde in fretta,  e che il pronipote di Badoglio, Antonio Tajani di FI (l'anello più debole della compagine governativa), starebbe già progettando un ridicolo "ius scholae"  per gli immigrati,  che rappresenta una vera e propria finestra di Overton allo scopo di fare strame dell'attuale ius sanguinis.  Quanto ci viene riportato da  lassù in terra d'Albione, mai così vicina, è solo un assaggio di quanto può diffondersi per tutto l'emisfero occidentale. Una breve lapidaria puntualizzazione. La scuola italiana in dissesto permanente dal '68 a oggi,  non è in grado di formare cittadini italiani e di educare all'amore di patria, volete forse che formi degli stranieri, per il tramite di un surrettizio "diritto scolastico"? 

Ma torno al Regno Unito e dico che c'è del marcio, se per applicare in modo ottuso e miope l'ideologia woke (in inglese, quella del presunto risveglio) in ogni settore della vita e della società, si viene a instaurare una sorta di pedagogia punitiva in perfetto stile sovietico.

Giorno di San Bartolomeo

17 August 2024

Piccoli Pangloss crescono e abbondano

 



Vi sarete senz'altro imbattuti in persone che anche di fronte all'evidenza di storture e guasti della vita mantengono un imperturbabile ottimismo, riuscendo a vedere del buono anche se non ce n'è traccia. Si dice che l'ottimismo smuova le montagne e c'è del vero in tutto ciò. Se l'ottimismo è una costruzione dello spirito utile a non abbattersi di fronte ai tanti ostacoli della vita, allora ben venga. Se l'ottimismo è un gesto di volontà per raddrizzare i torti, benvenuta volontà, forza e determinazione.  Ma la rete e i social hanno sdoganato una strana forma di ottimista da parte di chi non vede l'ora di mostrarsi tuttologo e onnisciente e perciò in grado di vedere-prevedere forzosamente il sereno oltre i nubifragi e tempeste, che io chiamerei panglossismo. Da Pangloss  (pân, "tutto") e γλῶσσα (glôssa, "lingua, linguaggio") , il precettore del Candido, una lettura (o rilettura) sempre consigliata per le vacanze sotto l'ombrellone o al fresco di un campeggio montano.  Candido ovvero l'ottimismo, saggio semiserio di Voltaire, è un piccolo immarcescibile classico nel quale uno dei principali personaggi,  è per l'appunto, il citato Pangloss filosofo precettore del giovane e ingenuo Candido che si affaccia alla vita pieno di entusiasmo. Inguaribile ottimista, quali che fossero le traversie, le tragedie e le disgrazie che gli piombavano addosso, il Maestro sempre saccente e al limite della petulanza,  concludeva  la sua lezioncina filosofica presso l'allievo con "siamo nel migliore dei mondi possibili"..  Il saggetto filosofico-letterario di Voltaire risulta ancora oggi godibile  e leggero anche se le diatribe filosofiche tra il metafisico Leibniz, secondo cui la divina Bontà sceglie sempre la migliore combinazione possibile,   e lo stesso Voltaire, grande seguace dell'empirista inglese John Locke, sembrano oggi, essere superate. Non è però superato l'incalzante lieve ritmo narrativo che, come scrisse  Italo Calvino nell’introduzione, si regge sull’«accumularsi di disastri a grande velocità» mentre dipana un «mondo che va a catafascio, in cui nessuno si salva in nessun posto». Né è superato lo sberleffo, la piccante canzonatura, l'ironia che trapela nel volumetto e l'efficacia vivida dei personaggi ben tratteggiati, personaggi paradossali nei quali potreste imbattervi anche oggi, dato che il mondo nel suo caos destrutturante non è poi così cambiato.  E' un libretto che piace a destra come a sinistra, come tutti i grandi classici. "Candido" infatti fu scelto come titolo  del settimanale umoristico, fondato nel 1945 a Milano da Giovanni Mosca (padre di Maurizio e Paolo) e Giovannino Guareschi (che ne fu anche direttore fino al 1957), edito da Angelo Rizzoli. Fu un giornale di satira politica, prevalentemente anticomunista. La satira era rivolta alla politica italiana degli anni del dopoguerra, in particolar modo verso i comunisti italiani, verso l'Unione Sovietica e i Paesi del Patto di Varsavia. In seguito passò sotto la direzione di  Giorgio Pisanò nel 1968, il quale rese omaggio a Giovannino Guareschi in lettera redatta pochi giorni prima della sua morte, assicurandone la continuità.


Ma veniamo a oggi. Il Panglossista odierno vi dirà che il governo attuale è il migliore dei governi possibili, che la Meloni è una specie di infiltrata dentro il NWO, la quale non può fare a meno di assecondare le istanze dei potenti della Terra nei meeting internazionali, ma che sotto traccia lavora per smantellare, una sorta di sabotatrice occulta del globalismo. Il Panglossista vi dirà che solo Trump può salvarci da questo disastro, il quale farà finire il conflitto russo-ucraino, farà finta di concedere Gerusalemme capitale a Netanyahu, ma in realtà porrà termine alla strage e allo sterminio di Gaza. Così come vi dirà che il NWO è già alla frutta e che il mondo multipolare è già una realtà consolidata; che in futuro saranno i Brics, ovvero i nuovi liberatori, a decidere delle sorti del mondo. Il Panglossista può essere indifferentemente di destra come di sinistra, ma essendo un tifoso della sua squadra (in questo caso del suo schieramento) ne perdona con facilità gli errori, le gaffe e gli svarioni, concludendo immancabilmente che "non si poteva fare altrimenti" e che bisogna saper aspettare i tempi della politica, ovvero, "l'arte del possibile".  Il Panglossista pensa rosa e trova sempre il lieto fine ai suoi numerosi pensieri augurali (wishful thinkings, li chiamano gli americani). Spesso confonde la realtà coi suoi pii desideri. 

Ho una vecchia conoscenza che mi invia  su WhatsApp del materiale sui peggiori misfatti che ci preparano; mi trasmette una sequela di soprusi e di ingiustizie da far rizzare i capelli, ma poi puntualmente ha bisogno di auto-rassicurarsi chiosando: "Qualcosa, però,  si sta muovendo"., "La gente si sta ribellando". Insomma, fra terremoti, guerre, stupri quotidiani, rapine, alluvioni e  stragi, la rivoluzione  dei popoli è già alle porte. Perfino sulla nascita della commissione che indaga sulla pandemia, mi scrive : "Forse Speranza non dormirà sogni tranquilli". Panglossismo allo stato puro, dato che invece la commissione è composta da vaccinisti feroci e da chiusuristi ottusi e aguzzini. Pertanto, mancava a completare quella bella nomenklatura, giusto uno Speranza.  Il Panglossista, tutto sommato, è un benpensante e guarda con sospetto il diffidente che manifesta spirito critico, considerato un "disfattista" e un "negativo", perché  come canta un tormentone di Jovanotti, lui pensa positivo perché è vivo, perché è vivo. Credo che ciascuno di voi, almeno una volta in vita propria, si sia imbattuto in soggetti di questo tipo. E la tentazione di credere in questi personaggi può anche essere forte, dato che le favole sono sempre più  rassicuranti della realtà. Parlate, se vi va, di qualche panglossista incontrato da voi...

https://www.letture.org/candido-o-l-ottimismo-voltaire

Sant'Eusebio