Ormai è chiaro che ci stanno trattando come il personaggio del racconto di Buzzati di cui parla Francesco Borgonovo ne La Verità di ieri. Il racconto titola "Sette piani" e parla di un poveretto che per caso si chiama anche lui Giuseppe di nome, e Corte di cognome, il quale in questo caso, è una vittima: è affetto soltanto da una leggerissima forma di morbo non specificato che lo costringe a rimanere in una casa di cura. Lì, i pazienti vengono suddivisi in sette piani: all'ultimo i meno gravi, al primo i moribondi. Il personaggio in questione viene trattenuto al settimo piano, facendogli credere che è imminente il suo rilascio. Corte protesta e non vuole farsi ricoverare. "Resista ancora un poco, 15 giorni", gli dicono. Le dimissioni che parevano dietro l'angolo nei primi giorni, si allontano un po' alla volta, sempre di più, rivelandosi un miraggio. Intanto il tempo scorre e lui scende sempre più in basso di pianerottolo. Beh, la nostra realtà non si discosta molto da quella del povero malcapitato descritto da Buzzati. In queste ore fingono di farci ammirare da lontano la Terra Promessa che possiamo raggiungere, solo grazie al vaccino. Ma ecco che immediatamente dopo, ci dicono senza mezzi termini che ci siamo sbagliati. Che nonostante il vaccino accompagnato dalle fanfare delle comunicazione governativa, dobbiamo stare ancora in campana, rinchiusi in casa, in zone di cui non si fa in tempo a individuare il colore, la fascia, le regole, che già ci vengono cambiate sotto gli occhi, con giochi di prestigio. E' sua Pallidezza Speranza stesso, con fare emaciato e sepolcrale a farci capire che l'attesa non è finita e che la guarigione non è dietro l'angolo. Ma allora, la "salvezza" del V Day, dov'è ? E' l'ennesimo imbroglio!
Domani è l'ultimo giorno di un anno orribile che nessuno rimpiangerà e che non vediamo l'ora di mandare a quel paese. Ma anche questa semplice festività dell'amicizia e della socialità, di un po' di baldoria in compagnia che è il Capodanno, ci è stata tolta con una protervia poliziesca davvero inquietante. Fino alle 22.00, il virus non è nocivo. Dalle 22.00 in poi, passando per la mezzanotte allo scoccar del nuovo giorno, invece ecco attaccarvi l'infezione...notturna. Ma chi diavolo vogliono ingannare questi maledetti impostori? Non c'è più ombra di dubbio che siamo precipitati ufficialmente in dittatura sanitaria e poliziesca. E’ evidente che i nostri corpi, le nostre menti, i nostri dati interessano potenti oligarchie, e che pertanto, non hanno interesse a mollarci in nessun modo. Con o senza vaccino.
Ci hanno tolto la libertà rinchiudendoci per un anno e ora fingono di restituircela, con la condizionale.
…A condizione che ci vacciniamo tutti con un vaccino di cui si sa poco e che non c’è nemmeno stato il tempo per sperimentarlo.
…A condizione che si stia a casa a Pasqua per salvare il Natale che però ci hanno blindato. O a Natale per salvare la Pasqua. Imbrogli su imbrogli, bugie su bugie. Così come non ci concedono neppure il Capodanno, a consolazione di un anno drammatico per il Paese.
Avete in serbo buone bottiglie? Potete stapparle entro le 22,30 e anticipare il cambio dell'anno nel calendario: vi sarà consentito. E ora cos'altro si inventeranno? State a casa, non uscite, non comprate, non chiacchierate senza la mascherina, non passeggiate insieme; vietato qui, vietato là...
La libertà che davamo per scontata ci è stata tolta, col pretesto (oserei dire, con la foglia di fico) del virus cinese. L’aria che respiravamo e che davamo per acquisita, ci viene filtrata da una mascherina (obbligatoria) che ci fa pure venire il mal di testa. Nessuno e niente, può giustificare i soprusi ce le restrizioni che ci hanno costretto a sopportare, nemmeno la peste nera. Pertanto, riprendiamoci la vita. Ri-assumiamo un volto vero, il nostro, e non quello mascherato. Riprendiamo a sorriderci, a dare cordiali strette di mano, ad abbracciarci l'un l'altro. Riprendiamo saldamente in mano la nostra vita. Nessuno può farlo al posto nostro. Gli esseri umani hanno sempre convissuto con i virus, attraversando i secoli. Esistono qualcosa che si chiamano "anticorpi" dei quali la vaccinomania impostaci, sembra non voler tenere conto.
Aprite, aprite aprite tutto, e non abbiate paura e non restatevene rinchiusi. Lo dico a commercianti, artigiani, esercenti grandi, medi e piccoli. Uscite, uscite, uscite lo stesso, circolate, muovetevi. La mia, la vostra libertà vale di più di 400 euro.
Buon Anno a tutti voi, tra il vischio sotto il quale vi bacerete, e il rischio di un altro anno da vivere pericolosamente, ma che dobbiamo comunque a imparare ad acciuffare per le corna.