Con le feste natalizie c'è senz'altro più tempo per leggere. Suggerisco pertanto due libretti non voluminosi per numero di pagine, ma come si dice, "di sostanza", per contenuto. Ci sono libri belli, libri buoni, libri utili e libri che sono addirittura necessari.
Ecco, con "La dittatura europea" di Ida Magli, antropologa di chiara fama, e "L'Europa s'è rotta" di Eugenio Benetazzo, predicatore finanziario del tutto sui generis, abbiamo due testi necessari per capire il labirinto mortale europeo che stiamo vivendo.
La dittatura europea - Ida Magli (BUR) .
Inizio dal primo libro. Le ragioni per cui è stato ideato questo testo, ce li ha spiegati la stessa Magli in questo articolo. Il motivo principe è l'uscita del nostro Paese da quella zona euro che ci porterà alla rovina. E come esorta lei stessa, "chiunque sia in grado di farlo, lo faccia".
Nel libro un capitolo importante è riservato al tradimento delle monarchie europee (quella inglese, olandese e le monarchie scandinave) nei confronti dei loro rispettivi paesi. Poi è la volta dei politici, dei pavidi intellettuali, dei media e della Chiesa. L'autrice ci racconta della difficoltà di individuare solidi alleati nel contrastare un simile progetto, che privandoci de facto della sovranità monetaria ci sta privando di ogni autonomia e indipendenza tout court. Dove va dunque la moneta senza Stato? Ma soprattutto dove vanno i popoli senza Stato? La Dichiarazione universale dei diritti umani con la sua dottrina egualitarista scaturita dalla Rivoluzione Francese, applicata su scala planetaria può diventare (come diventa) un temibile strumento d' imposizione globale - il grimaldello per fare a pezzi le Costituzioni degli stati sovrani.
L' immigrazionismo come strumento di decomposizione sociale e di frantumazione dell'unità culturale dei popoli, in prima luogo e di invasione coatta nonché di istigazione a scontri interetnici, in secondo luogo. Il fine ultimo, è la sostituzione delle masse autoctone con quelle allogene. La libera circolazione degli uomini, delle merci e dei capitali, quale dogma del fondamentalismo mercatista. Il mercato come unica regola di vita, imposto con una cieca quanto ottusa fede che è diventata sempre più terroristica nei confronti di chiunque tenti di contrapporvisi. Altri acceleratori di questo becero egualitarismo livellante sono il matrimonio omosessuale, l'eutanasia, le fecondazioni in vitro e gli espianti d'organi, i quali danno vita ad un autentico mercato internazionale illegale di criminali al suo servizio.
L' immigrazionismo come strumento di decomposizione sociale e di frantumazione dell'unità culturale dei popoli, in prima luogo e di invasione coatta nonché di istigazione a scontri interetnici, in secondo luogo. Il fine ultimo, è la sostituzione delle masse autoctone con quelle allogene. La libera circolazione degli uomini, delle merci e dei capitali, quale dogma del fondamentalismo mercatista. Il mercato come unica regola di vita, imposto con una cieca quanto ottusa fede che è diventata sempre più terroristica nei confronti di chiunque tenti di contrapporvisi. Altri acceleratori di questo becero egualitarismo livellante sono il matrimonio omosessuale, l'eutanasia, le fecondazioni in vitro e gli espianti d'organi, i quali danno vita ad un autentico mercato internazionale illegale di criminali al suo servizio.
Su tutto questo sfacelo, i banchieri uber alles e le loro consorterie affiliate in sigle, in "concili" (council), in "board" a cui la Magli dedica numerosi capitoli nel tentativo di capire perché il "progetto Ue" col suo famigerato "trattato di Lisbona" è sempre coperto da cortine di ".segretezza" e di silenzio-assenso da parte del mondo mediatico e intellettuale. Sfilano sigle come il MSE (movimento sinarchico d'Impero), l'Istituto affari internazionali britannico (Ria), il CFR americano che poi diventerà anche ECFR (European Council of Foreign Relations), Aspen Institute, il Bilderberg Club, la Commissione Trilaterale, e numerose altre massonerie internazionali antiche e moderne, come la Round Table britannica, la Fabian Society, la Pilgrim's Society ecc. Cosa intendano queste élites per "nazione" è presto detto. E' un concetto che non viene mai definito in base alla presenza di un popolo che abita in quel preciso territorio, con una sua vita storica, linguistica e culturale, ma che si definisce in base al suo sistema di governo. E che come tale, può essere sciolto, dissolto e rovesciato per confluire in quel Nuovo Ordine Mondiale che altro non è se non una suprema forma di dittatura estesa all'intero globo. E i politici asserviti ai banchieri stanno a guardare.
L'Europa s'è rotta di Eugenio Benetazzo e David Parenzo (Sperling & Kupfer).
Reca un sottotitolo inquietante: salvano le banche e fanno fallire gli stati, che ne sarà dei nostri risparmi?
Il libro è costruito come un'intervista fra un giornalista "ingenuo" e "incompetente" in economia (o che si finge tale per poter fare l'avvocato del diavolo) e cioè David Parenzo, e il trader finanziario Eugenio Benetazzo, che lo bacchetta e lo stigmatizza continuamente, per meglio divulgare e fare arrivare a tutti una materia ostica. Insomma, una sorta di poliziotto buono e credulone contro uno "cattivo" che però la sa lunga sul disastro che a partire dalla Grecia si sta estendendo per tutti gli altri stati europei. A cosa è servito l'euro? Perché tanta fretta nel farcelo accettare con le buone o con le cattive? Perché paesi a economia debole, hanno dovuto arrancare a fatica dietro a una moneta "forte"? E la Ue per come è strutturata oggi ha ancora un futuro? A che cosa ci porteranno i continui "salvataggi" nei confronti dei paesi insolventi? Andremo incontro a un euro di serie A per i paesi più forti, e uno di serie B, per i paesi dell'area mediterranea (i cosiddetti PIGS)?
In fondo al libro, una caustica e corrosiva postfazione di Massimo Fini, che plaude al pamphlet di Benetazzo come ottimo strumento per mettere a fuoco "questo modello di sviluppo paranoico". Lo riporto testualmente.
La distinzione tra capitalismo finanziario e capitalismo industriale ("l'economia reale") è un inganno. Infatti il capitalismo industriale si basa sulla stessa logica di quello finanziario: un'inesausta scommessa su un futuro , additatoci continuamente, per tenerci al basto, come Terra Promessa, che arretra continuamente davanti ai nostri occhi con la stessa inesorabilità dell'orizzonte per chi abbia la pretesa di raggiungerlo. Casomai il capitalismo finanziario, con la sua brutalità, ha il pregio di smascherare questo giochetto infame che dura due secoli e mezzo e che deve finire. E che finirà. In un bagno di sangue, quando crollato questo modello di sviluppo paranoico, la gente delle città , accorgendosi che non può mangiar cemento e bere petrolio, si dirigerà verso le campagne, dove verrà respinta a colpi di forcone da chi, avendo compreso le cose al momento giusto, sarà tornato, come ai vecchi tempi, all'economia di sussistenza (autoproduzione e autoconsumo) in cui il valore di una mucca, a differenza di quello del denaro e del petrolio, resta sempre tale, perché una mucca bruca, trasforma l'erba in latte, caga come Dio comanda e concima, in un ciclo biologico perfetto, e al limite se ne può sempre far bistecche.
Buona lettura e Buon 2011!