28 September 2005
Saremo l'ultima generazione di monogami?
22 September 2005
L'invasione silenziosa e l'erosione dei nostri valori
21 September 2005
La latitanza, il silenzio e il doppiopesismo delle nostre Istituzioni
Desolante e indecoroso davvero ieri sera a "Porta a Porta" il quadro di una comunità islamica (parlo ancora del caso della scuola di Via Quaranta a Milano) la quale, attraverso i suoi portavoce dichiara in tv, alla presenza di un ministro della Repubblica, che i loro figli non vogliono inserirli nella scuola di stato nel timore che possano diventare come i nostri e perdere la loro "identità". Che vogliono primieramente l'educazione religiosa (il Corano) e la lingua araba. Ma soprattutto è ancora più sconfortante vedere che il ministro Letizia Moratti di fronte a cotanta prepotenza e arroganza, è stata solo capace di "pigolare" - lo sguardo sfuggente e a testa bassa - che la scuola italiana è sempre venuta incontro alle esigenze degli immigrati e che sarebbe pure disposta a inserire lezioni di arabo nei curricoli scolastici. Ma stiamo scherzando? Se si guardano i forum del Corriere in questi giorni, e in particolare quello di Magdi Allam, non vi si leggono che di cittadini imbufaliti sostenere la necessità obbiettiva di salvaguardare la nostra lingua e cultura italiana nonché le lingue straniere europee, dall'assalto di questi ospiti indesiderati e torvamente protervi. Perché, parliamoci chiaro, proprio "assalto" è il caso di chiamarlo. Occupare abusivamente il suolo del marciapiede per regalarci patetiche scene di improvvisati maestri di indottrinamento islamico, non ci strappa affatto il cuore. Semmai ci rende indignati nei confronti di chi è pronto a servirsi di fanciulli da usare come scudi umani. E di ridurre al silenzio le loro comunità come fanno i capi-mafia nei villaggi impervi dell'entroterra siculo: guai a chi parla, guai a chi si dissocia, guai a chi osa manifestarsi in quanto persona e individuo autonomo. Se un cittadino italiano non paga le tasse, si ritrova quanto prima un ufficiale giudiziario alle porte. Se un genitore italiano non fa adempiere il proprio figlio (o figlia) all'obbligo scolastico, gli si manda alla porta una serie di figure: dapprima un messo comunale, poi l'assistente sociale. E in caso di comportamenti recidivi, i carabinieri. Qua nessuno manda carabinieri, né applica vere sanzioni pecuniarie. Quella proposta di pochi euro di multa è irrisoria e vergognosamente discriminante nei confronti di tanti onesti cittadini italiani che compiono il loro dovere. Il "doppiopesismo" è diventata la specialità delle nostre istituzioni: maramaldi e vessatori nei confronti dei cittadini italiani; permissivi, timorosi e lassisti nei confronti di arroganti immigrati. E diciamoci tutta la verità: nessun altro immigrato si comporta in modo altrettanto dispotico. Ci sono cinesi i cui figli sono integrati; indiani e cingalesi pure. Perfino gli albanesi si mostrano assai desiderosi di imparare e di inserire i figli nelle nostre scuole, fiutandone al volo l'opportunità educativa a loro offerta. Loro no. Ma che fa la Procura della Repubblica dove già da un paio d'anni giacciono denunce da parte del Comune di Milano circa le numerose violazioni e illegalità? E che fa il Tribunale dei minori? Frattanto imam già inquisiti come quel Abu Imad della moschea di Viale Jenner, minacciano il trasferimento in Egitto di tutta la comunità musulmana di Via Quaranta. Massì che se ne vadano pure tutti quanti in Egitto! E per affermarlo con stizza un "egiziano" come Magdi Allam sul Corriere di ieri 20 settembre, vuole proprio dire che la misura è stracolma e che abbiamo toccato il fondo.
20 September 2005
Una doverosa presentazione
Ho dimenticato di presentarmi. E' obbligatorio? Ma sì, di solito quando si apre un blog, si dice perché lo si fa e quale ne è lo scopo. Mi piacerebbe poter ospitare commenti che abitualmente non trovano cittadinanza né sulla stampa ufficiale né sui siti ufficiali. Ma questo non è una novità, perché ogni blogger è più o meno animato da questa ambizione. Diciamo più semplicemente che mi limito ad aprire una finestra sulla nostra cultura, la nostra civiltà, le nostre radici e stili di vita e su tutto ciò che mostriamo di non avere abbastanza a cuore. Forse lo diamo per scontato, ma sarà meglio imparare fin d'ora che nulla è così scontato da non poterci essere sottratto con la forza. E questo non lo affermo per scoraggiarci, ma viceversa per imparare a difendere ancora più strenuamente i nostri valori o come vogliamo chiamarli. Se facciamo "tabula rasa" di millenni di storia, di cultura, di religione,di usi e costumi, di filosofie, di antichi saperi ed esperienze, ci sarà subito chi è disposto a rimpiazzarci, dandoci l'ostracismo a casa nostra. A modo suo, però. Quindi la mia domanda è: come intendiamo che vadano le cose? Per ora non ci è dato di saperlo. So solo che esistono già minoranze vivaci, attive e creative impegnate affinché l'Occidente riacquisti un volto, una fierezza, un'identità e una fermezza. Una clemenza, anche, ma senza derogare ai suoi capisaldi. Il mio auspicio è che queste minoranze diventino la maggioranza.
19 September 2005
La lingua araba nelle scuole italiane?
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