Stiamo attraversando una nuova ondata di "totalitarismo mediatico" e monotematico a reti unificate, simile a quello del "virus" e della pandetruffa che, a onor del vero, non è mai andato via. Da giorni, cerco di spegnare, smorzare, cambiare canale, ma le dirette si susseguono alle dirette inesorabili, martellanti e le
tricoteuses assatanate di sangue maschile (ovvero quello che io chiamo le femministe con l'anello al naso) vengono ospitate dappertutto a spargere ignoranza, odio, livore e
revanchismo da 4 soldi, con slogan nichilisti come "bruciate tutto". La tragica morte della povera ragazza Giulia Cecchettin ad opera del suo fidanzato reo-confesso, ha scatenato un pandemonio a orologeria.
Scrive la Bussola quotidiana: "Siamo di fronte ad un totalitarismo mediatico a sfondo apocalittico, che obnubila le coscienze, tramortisce, ottunde le menti e ignora la funzione rigeneratrice che un sano circuito mediatico dovrebbe svolgere in situazioni tristi come quelle che stiamo vivendo in queste ore. Si andrà avanti così ancora per qualche giorno, fino alla prossima ossessione monotematica". Niente di più vero. E la cosa più patetica è che sulla scia di questa ondata di isterismo collettivo, ci sono ministri cuor-di-Leone come Valditara che si illudono di metterci una pezza attivando dei corsi di "educazione all'affettività". Una vera e propria finestra di Overton per far filtrare politiche gender fluid, quelle che mandano in brodo di giuggiole la Cirinnà, la quale, non a caso ha affermato che certi corsi erano già contemplati nella legge Zan - quella "bocciata dal centrodestra". Complimenti ministro! Lei ha fatto rientrare dalla finestra, quel che era stato cacciato dalla porta principale. Cos'altro dobbiamo ficcarci ancora dentro i programmi scolastici? I risultati di questa bulimia da "curricula" e da "corsi sperimentali" da stipare dentro la vetrina-scuola sono già evidenti: zaini pieni e cervelli vuoti. Patetico e grottesco Larussa che vorrebbe fare un corteo di soli uomini per chiedere perdono di essere nati maschi.
Sono così nauseata da questa stolta ridondanza che vorrei cambiare pianeta. Nel frattempo nuove donne vengono molestate, danneggiate, sfregiate con l'acido e uccise da qualche "risorsa", ma di quelle le cameriere rosse del femminismo comunista non ne parlano. Il mostro è stato prescelto con cura: "domestico", bianco e eterosessuale. Chi si ricorda più della giovanissima Pamela Mastropietro tagliata a pezzettini e messa in due valige da quel lurido Oseghale della mafia nigeriana? E di Desirée Mariottini, violentata e assaltata da un branco selvaggio africano e fatta a pezzi da queste immonde bestiacce? e quando mai le femministe manifestarono per loro ?
Lo disse, a suo tempo, e senza tanti complimenti Susanna Camusso, femminista ed ex segretaria CGIL che i "migranti" non si toccano lasciando capire che certe scelleratezze, sono solo danni collaterali. I piani kalergiani devono essere portati a termine con la complicità di sinistra, Vaticano, sindacati, Confindustria e pure governo "di destra". Dal vociare inconsulto di queste giorni, fatto di "urla e furore il cui significato è Nulla" (Shakespeare), riassumo quanto segue.
Il termine "femminicidio" (che io mi rifiuto di usare) è stato coniato dall'ONU per dare uno statuto speciale ai delitti e alle pene di crimini commessi sulle donne. In realtà, al di là del neologismo, si tratta di omicidio su donne, grave quanto quello su un uomo, su un vecchio-a, su un bambino-a.
La colpa è sempre individuale e il concetto di colpa collettiva è negatore dello stato di diritto - un concetto becero e totalitario, tipico dei regimi liberticidi (parlo dell'ideologismo secondo cui tutti gli uomini sono colpevoli "in quanto nati maschi").
Il patriarcato in Italia è morto con la fine della civiltà contadina e il fenomeno dell'urbanesimo e della trasformazione del nostro paese, da società agricola in società industriale e postindustriale (primi anni '60).
I delitti contro le donne sono assai più numerosi in paesi moderni e avanzati come quelli del Nord Europa e negli stessi Usa e Canada, dove il tasso etilico e l'uso degli stupefacenti tra uomini è più elevato. Inoltre essere patriarchi non significa essere favorevoli alle uccisioni e agli stupri. Il Patriarca Mosè fece incidere nelle tavole della legge il quinto comandamento "Non ammazzare", ci ricorda lo scrittore cattolico Camillo Langone. Per paradosso, era il patriarcato che proteggeva la donna da stupri e uccisioni, tipiche della società disgregante melting pot (detta open society) su modello americano che stiamo attraversando.
Non ho mai aderito a modelli di femminismo, ma riconosco almeno che quello degli 'anni 70 aveva come esponenti di spicco donne che leggevano, scrivevano saggi filosofici, sociologici, psicologici e politici, si documentavano. Soprattutto, non parlavano a sproposito di "patriarcato" in una società oramai senza padri come quella attuale. Parlo di Simone de Beauvoir, di Kate Millet, di Juliet Mitchell, di Phyllis Chesler.
Oggi invece prevale asineria, beceraggine, incultura, pressapochismo. Le sciacquine che vanno in tv, sono ignoranti come capre e parlano tanto per dare aria ai denti. Stupidi, i conduttori che le ospitano, nel timore di non essere abbastanza "democratici" e "liberali". Ma soprattutto perché hanno cinicamente capito che esiste ancora uno stuolo di lobotomizzati pronti a bersi tutte le verità delle famose dirette tv, dei forum e dei social pronti a intervenire come sciami di mosche impazzite in nome dell'aberrante "democrazia digitale" del like-dislike. Senza contare che c'è il "fatturato", ovvero la raccolta pubblicitaria dietro ad ogni disgrazia, ad ogni sventura. Quella non si interrompe mai. Perché allora praticare i fatidici minuti di silenzio nei campi sportivi, ma non interrompere mai gli spot pubblicitari sul Black Friday?
Non ho altro da aggiungere se non che arriverà ad hoc di sicuro qualche altra notiziaccia-bomba, destinata a far tendenza, a diventare programma-format a reti unificate, a trasformarsi in "legge emergenziale" da applicare in modo bipartisan (Meloni e Schlein unite nella lotta!), a causa di un governicchio incapace di pianificare nel nome degli interessi veri dei cittadini; magari con qualche ministro o presidente del senato bischero pronto a mobilitare un corteo di soli uomini. Adesso, tanto per completare la tragica farsa, aspettiamoci pure l'inginocchiamento obbligatorio come avvenne per l'assassinio di George Floyd in Usa, ad opera della propaganda del movimento Black Lives Matter. Ci siamo quasi.
San Clemente I