Repetita taediant. Specie per chi scrive. Ma dato che Milena Gabanelli alla quale avevo già dedicato un post, insiste a scrivere sulla bontà dell'eliminazione del contante, sarò costretta a dovermi ripetere anch'io nel ritenerla una talebana integralista. La giornalista "antisistema", quella che si vanta di essere una sinistra che piace tanto anche a destra per la presunta "imparzialità" delle sue inchieste, ha errato e aberrato un'altra volta. E se ne ha pure a male con Monti che dopo aver preso in seria considerazione la sua proposta indecente ricomparsa il 22 agosto sul Corriere, di eliminare completamente il contante e rendere tracciabile anche un bimbo che corre a comprarsi il gelato, poi l'abbia lasciata cadere. Così se ne lagna:
Allora forse si può aggredire il problema rendendo sconveniente l'uso del denaro! E attorno a questa possibilità sto da tempo portando avanti una proposta che potrebbe portare in tempi rapidi al recupero di quei 154 miliardi di sommerso. La strada sarebbe quella dell'eliminazione dell'uso eccessivo del contante. Un suggerimento che il premier Monti qualche mese fa aveva trovato degno di considerazione, ma poi è finita lì.
Se ne lamenta, la signora, dall'alto della sua grande competenza economica. Avevamo un altro grande Genio di Macroconomia e non lo sapevamo! La signora finge di ignorare che il debito cresce in modo esponenziale con la sottrazione di una banca nazionale che batta moneta in proprio e che come è stato costretto a semplificare in tv per simili cervellini, il suo ex collega di Report Paolo Barnard, gli stati non più sovrani sono costretti ad accedere a denaro preso in prestito dalla BCE per poter avere banconote fresche di stampa anche per comprare i cancellini per le lavagne delle scuole.
Ma lei, Milena la Talebana, ha già deciso di suggerire il modo per pareggiare il nostro debito bancomattizzando la società. Cioè rendendola più matta e tracciabile di quanto non sia già.
Equitalia e Befera non bastano. Gli studi di settore di Prodi, Visco e TPS non bastano. I blitz della GdF sulle spiagge italiane che controllano se il poveraccio d'un padroncino di stabilimento balneare che quest'anno la fa magra, rilascia lo scontrino per un ombrellone, non bastano. Lei esige di più, sempre di più, per angariare la vita di tutti noi disgraziati che già veniamo spiati dalla mattina alla sera e che siamo costretti a lasciare la scia come le lumache, d' ogni nostro minimo gesto. Già conduciamo la vita di un gasteropodo, ma la Milena del servizio pubblico non se n'è ancora accorta.
Così scrive di lei Massimo Tosti su Corrispondenza romana in un articolo dal titolo "Tracciabilità, termine inquietante anche per la gente per bene".
Il meccanismo per giungere a questo risultato è semplicissimo (come l'uovo di Colombo): applicare una tassa fissa del 33 per cento su tutti i prelievi e i depositi di contante. Questa tassa verrebbe restituita come sgravio fiscale per i primi 150 euro al mese pro-capite (perché anche la conduttrice di Report ammette che un piccolo fondo spese: per pagare l'autobus, il giornale o il parcheggio, è indispensabile: non cita il bar, dove il cappuccino andrebbe pagato, evidentemente, facendo uso della carta di credito).
Se la proposta della signora Gabanelli trovasse accoglienza presso il governo e il parlamento, ognuno di noi (salvo a pagare un'ulteriore tassa del 33 per cento) sarebbe spiato in ogni momento della sua vita sociale, dovendo render conto alla società di qualunque piccola spesa: un mazzo di fiori regalato a una segretaria in cambio della sua sollecitudine sul posto di lavoro; una camicia acquistata su una bancarella; un cinema strappato a un pomeriggio di noia.
E siamo sicuri che l'ortolano sarà disposto a strisciare la carta per un mazzetto di rosmarino o di basilico?
La «tracciabilità» è un vocabolo inquietante, anche per la gente per bene. Ognuno di noi aspira ogni tanto alla condizione di irrintracciabile (pur senza avere alcunché da nascondere).
Si va in vacanza in un luogo impervio, si staccano i telefoni, per conquistarsi un'oasi di pace. Ci si sente liberi, finalmente. Ci sono altri mezzi per combattere la sacrosanta battaglia contro gli evasori fiscali (che danneggiano tutti noi).
Vergogna Gabanelli! Perché già che c'è, non propone le riedificazione del Muro e il ripristino della Stasi con tanto di guardone del Sociale che rotola km e km di nastro da intercettazione (peraltro ci sono già, si chiamano Serpico e controllano perfino quanto stiamo al telefono) da estendere anche al suo dirimpettaio seduto sulla tazza del cesso, che magari le sta antipatico? Credevo che bastasse e avanzasse la Triade letale Monti-Passera-Fornero, quand'ecco che salta fuori una loro sciacquina pagata di tasca nostra col canone tv.
E' proprio vero: peggio dei tiranni, ci sono i loro servi.