Ancora una volta, Benedetto XVI mostra d'essere il papa giusto al momento giusto che segue il suo corso e lascia dir le genti. C'era da aspettarsela la reazione dei 138 giureconsulti musulmani. C'era da aspettarsi il livore dei network arabi e degli islamici "moderati" di casa nostra. E pure il sarcasmo dei nostri islamocomunisti alla Vauro, sulla conversione impartita ai catecumeni nella notte di Pasqua, tra i quali Magdi Allam. Ma c'era da aspettarsi anche le reazioni della nostra intelligentzia fatta di anime belle che intendono impartire al Papa, i precetti su che cosa sia la vera fede cristiana, stabilendone modi, tempi e luoghi. In realtà, attaccano Magdi Allam per arrivare a pontificare contro Ratzinger, e a insegnargli il suo mestiere di sommo teologo. Tutti lì, a invocare il preticello di qualche sperduta chiesetta di campagna che impartisce in silenzio i sacramenti al catecumeno famoso, poiché la "fede è un fatto interiore". Certo, anche. Ma non solo. La fede è pure testimonianza e pratica diretta di fede stessa. Come l'amore. Avete mai visto due fidanzati che si amano veramente, tenere nascosto il loro amore e non presentare la persona cara ad amici e familiari?
In caso contrario (la fede come mero fatto interiore), allora non dovrebbero esistere la liturgia, i riti, le festività, i sacramenti, i simboli, i santi patroni, il calendario gregoriano, ecc.
Ma veniamo alle "teste pensanti" che occupano le colonne dello stesso quotidiano per cui scrive lo stesso Allam, Il Corriere della sera del 25 marzo.Claudio Magris - "Una certa sorpresa ha destato pure il fatto che sia stato il sommo Pontefice a battezzare Magdi Allam, in un rito pasquale che di solito prevede il Battesimo pubblico a nuovi cristiani, significativi, in quel momento in quanto anonimi (leggere tutto qui) .
In realtà papa Claudio, benché prenda la questione in modo laterale, aspira a pontificare e a indicare alla Chiesa la scaletta dei catecumeni più "papabili". E cioè gli sconosciuti. Siamo tutti "anonimi" di fronte al Signore, caro Magris. E nel contempo, siamo tutti importanti in egual misura. Eppoi, che ne sa lui dei dialoghi "privati" che sono intercorsi in questi anni tra Allam e la S.Sede, la quale per abitudine si muove sempre lentamente e assai prudentemente?
Vittorio Messori - Apparentemente più equilibrato del pezzo di Magris, anche Messori intravede nel neobattezzato un "radicalismo", un'impazienza, un eccesso di foga" . "Così non riusciamo a condividere la condanna radicale di un islam definito "fisiologicamente violento e quasi come radice di ogni male" (leggere per intero qui).
In pratica se ha avuto "impazienza" Allam, è come se Messori alla fin fine insinuasse che è stato intempestivo e frettoloso pure Benedetto XVI. Lo sa o no il vaticanista Messori, a proposito di "dialogo interreligioso" che il musulmano moderato Yahya Pallavicini del Coreis accusa Magdi Allam di apostasia, contesta, nella culla del Cattolicesimo, il suo diritto a ricevere i sacramenti e il diritto del Papa a somministraglieli urbi et orbi?
E come la mettiamo con questa "moderazione islamica", basata sulla moscheizzazione sistematica del nostro territorio italiano?Ian Buruma - Critica il paradosso voluto da Ratzinger sul Cattolicesimo come "religione della Ragione" . "La religione non può che essere in conflitto con una scelta di pura fede", afferma nell'intervista di Cecilia Zecchinelli dal titolo "Una cerimonia che crea tensioni ,ma la sfida del Papa non è coi musulmani".
Ah sì? Se lo ricorda il prof. Buruma, a proposito del dualismo fede-ragione, che il razionalismo preilluminista ha avuto esponenti di spicco cristiani come Cartesio, Leibniz e i Giansenisti di Port Royal?
Ratzinger si conferma ancora una volta un papa rivoluzionario proprio perché intrinsecamente conservatore. E oggi la vera rivoluzione è conservare il nostro patrimonio spirituale, preservandolo perfino dalla superbia dell'eccesso di intelletto. Prendendo sotto le sue ali i neobattezzati (sconosciuti e famosi che siano) papa Benedetto fa capire chiaramente alla Città e al Mondo (urbi et orbi) : guardate bene, chi tocca loro, tocca me.