Tempo d'estate, tempo di spostamenti di massa. Tra le tante cronache di luglio non vi saranno sfuggite le manifestazioni spagnole contro il turismo di massa detto Overturism. Con cartelli assai sgradevoli dalle scritte TOURIST GO HOME e qualche sgallettata con la pistola ad acqua che durante i cortei, bagna i turisti in procinto di sorseggiare bibite o consumare gelati seduti al bar. I conti non mi tornano. Come mai improvvisamente questo sistema di pogrom anti-turistico parte da Barcellona a Malaga passando per le Canarie in un paese che, come il nostro, di turismo ci ha sempre vissuto dal dopoguerra a oggi? e tutto sincronizzato all'unisono come ai tempi dei canti sul balconi durante i confinamenti della falsa pandemia? Ma la cosa più disdicevole è che ora rimbalza pure in Italia, e a Venezia, qualcuno ha proposto di replicare lo stesso grottesco copione. Come se non ci fossero già abbastanza limitazioni col ticket di ingresso a pagamento.
Tutti sappiamo che l'eccesso di turismo guasta e droga il mercato immobiliare, il mercato degli alloggi e delle pensioni, crea la comparsa di Bed &Breakfast come funghi, c'è chiasso a tutte le ore con valige trolley che si trascinano per i vicoli e le stradine secondarie. Poi, i cestini della nettezza urbana sempre pieni di cartacce alimentari. Ma ecco il punto: certi manifestanti da che mondo è mondo, se ne accorgono solo ora? E quelli che manifestano, restano sempre fissi nelle loro località di residenza senza mai spostarsi a loro volta? Sono esseri perennemente stanziali come lo erano le nostre nonne dedite solo ai loro orti e ai pollai con le galline? Una vacanza-viaggio in località turistica non la fanno mai?
Inoltre va fatta un'altra osservazione. Mi piacerebbe sapere perché la stessa veemenza non viene caricata sul fenomeno migratorio a rischio invasione e sostituzione etnica, nei paesi della Ue. Sono certa che se ci fossero cortei di questo genere, i caricatori di pistole ad acqua sarebbero i primi a tacciare di razzismo e xenofobia chi contesta per la propria sopravvivenza di nazione. Lo afferma perfino mons.Viganò che quasi tutti i capoluoghi italiani si sono trasformati in suk di derelitti, drogati, criminali, zone franche di degrado e sporcizia grazie anche al lucroso business dell'accoglienza delle Ong e del Vaticano. Capoluoghi dove ogni giorno ci sono rapine, borseggi, pusher agli angoli delle strade nonché risse notturne con accoltellatori. Porti con navi delle Ong che rovesciano dai loro boccaporti schiere di invasori che andranno ad accrescere le fila del crimine, l'esercito di riserva degli sfruttati nei campi (quando va bene) e che non troveranno mai quelle opportunità lavorative che non esistono nemmeno per noi. Gli sgallettati dei cortei con le pistole ad acqua lo hanno mai visto quel video di Ceuta e Melilla dove schiere di poveri disgraziati del continente nero, si arrampicavano al confine per entrare nella Penisola Iberica (cioè in Europa) manco fosse stata l'invasione biblica delle locuste? E lo sanno che negli hotspot i nuovi "ospiti" vengono pagati 40 euro al giorno, grazie a questa Ue? Almeno il turista, nonostante le varie controindicazioni testé citate, paga, consuma, fa guadagnare e accresce il PIL. Inoltre il turismo è sempre stato il nostro punto di forza anche quando il resto dell'industria è in crisi.