Purtroppo colui che più d'ogni altro si è speso contro l'Italia, scatenandogli addosso i suoi nemici che sono navi Ong, Onlus, ONU e per un'Italia schiava d'Europa e delle élites transnazionali è come il titolo di un film con Bruce Willis:
Die Hard,
duro a morire. E sta lavorando in tutti i modi per impedire il risveglio del nostro paese, l'indipendenza e la sovranità. Parlo del vecchio malefico George Soros. In queste ore siamo tutti quanti un po' più delusi e l'incanto dei post primaverili, in particolare quello che titolava "
Ma schiava d'Europa Iddio non la creò" , sembrano inseriti in giorni di luce ormai lontani, entusiasmi lontani e sogni lontani. Ho riletto tutti i commenti degli amici e lettori di questo blog: eravamo tutti felici e contenti, sorpresi positivamente e perfino un poco commossi. Girava un filmato davvero avvincente ed elettrizzante in quei giorni:
questo video .
"
Noi umili patrioti abbiamo lottato così duramente per sostenere i nostri eroi" recitava una scritta posta sotto l'ombra del Colosseo in un tripudio di tricolori sventolanti.
Di Maio, Salvini e Conte dovrebbero guardare e riguardare quel
video e cercare di capire che la peggior cosa che si possa fare ad un popolo è interrompere e frantumare questo sogno per gettarlo in pasto a
Juncker, a Moscovici e Dombrovskis. Lo so, lo so, il ricatto è pesante. Provate a dire a un Italiano che se fosse passata la "procedura di infrazione" voluta dalla Commissione Ue, avrebbe forse perso metà stipendio e metà pensione! O che gli avrebbero prosciugato il conto corrente. E poi vedrete che i forconi li imbraccia sì, ma contro i Dioscuri e il Premier Conte. Criticare è fin troppo facile.
Tuttavia
saper tenere con fierezza
il punto durante la
trattativa sarebbe stato un bel messaggio forte. Anche perché con certa gentaglia bisogna saper fare il muso duro, sennò ti torturano per il resto dei tuoi giorni. Pertanto può avere ragione Claudio Messora su Byoblu a dire che minacciare di starci col fiato sul collo a gennaio per verificare come spenderemo i nostri soldi è da interpretarsi come una forma di "commissionariamento"
de facto (qui il
video)
. Gentiloni, però deve stare zitto: loro le manovre le hanno sempre scritte (e fatte) sotto dettatura e nessuno è così scemo da credere alla loro vocazione autonomista e indipendentista dell'ultima ora.
Ma torno al Grande Malefico Soros. Non crediate che se ne stia buono e che rinunci ai suoi progetti egemonici anche se ha 88 anni suonati. Per cominciare ha infiltrato le sue truppe cammellate nelle rivendicazioni ungheresi in piazza contro la " cosiddetta legge schiavitù" , quella sugli straordinari e dei sacrifici chiesti agli ungheresi per non inserire forza-lavoro allogena. Ovviamente per questi, e per numerosi altri servigi resi, il Financial Times lo ha insignito del titolo di uomo dell'anno. Quello che sta per concludersi. Non è un bel presagio: THINK PINK! La Finanza si veste di rosa, anche quando pratica stragi.
La scelta, ammette il Financial Times , è politica: “Di solito scegliamo la persona dell’anno solo in base agli obiettivi raggiunti, stavolta l’abbiamo scelta anche per i valori che rappresenta: Soros è l’alfiere riconosciuto della democrazia liberale e della società aperta, idee attaccate sistematicamente dai populisti”. Bum, smascherati, colpiti e affondati!
Così scrive
Roberto Pecchioli nel suo pezzo dal titolo
"IL LORO EROE". Glielo daremmo e lasceremmo volentieri a loro, ai circoli finanziari londinesi, "il loro eroe", se non fosse che oltre ad aver attentato alla Lira fino a sprofondarci (1992) lo fece anche con la Sterlina. Quando si dice il masochismo! Masochismo all'Inglese.
L’umorismo sembra diventato una specialità dei gazzettieri di Confindustria, poiché sostengono senza arrossire che “ quella del FT è chiaramente anche una scelta di resistenza: Soros è additato ovunque nel globo, presso una certa opinione pubblica, come l’origine di tutti i mali, l’uomo che in virtù dei suoi soldi e delle speculazioni degli anni Novanta sulla lira e sulla sterlina, ha il potere – secondo le bacheche di Facebook e i siti di complotti – di manovrare l’opinione pubblica di Europa, Americhe, Paesi sperduti della sconfinata Asia, formare e far cadere governi, decidere recessioni e causare improvvisi crolli di Borsa, spostare carovane di migranti da un continente a un altro, svuotare addirittura quei continenti per riempirne altri (Mosè si era limitato a separare le acque per un fugace passaggio). “.
Il buon vecchio George, al contrario, è un innocuo benefattore incompreso dalla suburra populista, un generoso filantropo, vecchia parola dal retrogusto massonico.
Forse non è l'unico geniaccio del Male che mentre si finge "benefattore", "risucchia i risparmi della povera gente. Ma... chi attacca la moneta sovrana, chi manipola i mercati finanziari, chi ha in mano l’emissione monetaria, finanzia movimenti di popolazioni, manovra l’arma letale del debito e possiede tutto, compresi i media di informazione e intrattenimento, non può pretendere gli applausi delle vittime.
Durante uno dei suoi frequenti viaggi in Italia a Trento nel marzo di quest'anno (venne anche invitato da Gentiloni lo scorso anno, senza che nessun giornale gliene chiedesse conto) mise in guardia dai pericoli dell'amministrazione Trump. Ma mostrò di avercela anche contro Salvini e contro il voto italiano dell'attuale governo. Una ragione di più per rifiutare quel Patto Globale contro la migrazione dell'ONU, veicolo principale del sorosismo. Rinviare, far slittare non basta: occorre bocciare e metterlo agli atti, una volta per tutte.
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Sia invece i
l vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal Maligno”.
Capito o Governo? Se nei giorni più corti, freddi e bui dell'anno, il sogno di Giugno si allontana e appare nebuloso, noi non lo abbandoneremo e lo porteremo avanti lo stesso. Con o senza di voi.