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24 February 2022

I cosiddetti valori occidentali contro Putin




Tra le tante calamità, dopo essere usciti stremati da quella che chiamano "pandemia" e che ha comunque procurato numerosi morti  vuoi per incuria, vuoi per tagli alla Sanità, vuoi  per reiterati protocolli assassini, eccoci ora anche alla guerra. Non ci facciamo mancare proprio niente qui sul fronte occidentale!. Le guerre sono sempre una grande incognita (in particolare questa che è legata alle fonti energetiche di cui l'Italia è sprovvista e ai conseguenti rincari di materie prime), ma finora l'unica cosa positiva, è che almeno  si è costretti a parlare d'altro e non si parla  solo di Covid né di bollettini del contagio. E cioè di quel fronte interno che ci tormenta da due anni. 

Si fa per dire, perché in queste ore si improvvisano tutti analisti strategici da salotto,  dotti slavisti, attenti russofili.  Provincie del Donbass che  fino a pochi giorni fa, nemmeno  sapevano che esistessero, vengono pronunciate in tv con ostentata familiarità,  come se fossero villaggi dietro casa. Si pensi che perfino una Virostar come Galli, ora si mette a parlare di geo-strategie. Mamma mia,  quante eclettiche e polivalenti  scienze infuse! 

In queste ore nelle quali siamo inondati da pessima e nauseante retorica pacifondaia (a cominciare da Bergoglio che si è già schierato contro Putin senza SE e senza MA),  mi corre l'obbligo di aggiungere qualcosa sui presunti "valori occidentali" delle cosiddette "democrazie liberali",  valori dei quali tutti i cronisti da salotto nonché analisti strategici, si riempiono la bocca. Con gentaglia come il premier canadese Justin Trudeau che blocca i conti/correnti dei camionisti su ordine delle banche delle quali è servitore, e manda  pure la polizia a indagare tra i commercianti minacciando la galera a chi fornisce cibo e carburante ai trucker, si permettono  pure di criticare Putin e la sua mossa  di annessione del  Donbass e altre province russofone?
Il totalitarismo purtroppo, piaccia o meno (e a me non piace per nulla) si è spostato a Occidente. Ma nessuno lo vede bene e nessuno fiata, se non per stracciarsi le vesti contro Zar Putin, reo di voler estendere il suo dominio su modello di novello Pietro il Grande. 

Non poteva mancare il discorso fatto con studiata e grave voce di circostanza da parte di  Mario Draghi, il tecnico "non eletto":

«Voglio prima di tutto esprimere la mia più ferma condanna per la decisione del governo russo di riconoscere i due territori separatisti del Donbass. Si tratta di una inaccettabile violazione della sovranità democratica e dell’integrità territoriale dell’Ucraina». 

Ah sì? e che cos'è allora l'aver privato l'Italia della sua sovranità nazionale, per il tramite del  prestito europeo chiamato PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che ci renderà ancora più indebitati e con un carnet di "riforme" suicide dettate direttamente dalle cancellerie europee? 

E che cosa sono quei piani vaccinali "a tappeto" se non l'intenzione di violare la sovranità del nostro corpo? Quando mai esistono vaccini buoni per tutti  quanti e inflitti coi  peggiori ricatti di perdere il diritto al lavoro e il diritto allo studio?  Quando mai si proibisce ai bambini e agli adolescenti lo sport e le attività motorie, se non si vaccinano? Quando mai si fa pressione e pubblicità nemmeno troppo occulta, presso i genitori per favorire la vaccinazione pediatrica,  pena l'esclusione sociale dei propri figli? 

Che cos'è il green pass se non uno strumento di palese discriminazione sociale con lo scopo primario di una schedatura per l'identità digitale, (ID), primo importante passo verso quel governo mondiale (NWO) che fa strame delle costituzioni nazionali, e quindi delle sovranità statuali e dei diritti primari dei cittadini? Mi meraviglio che si abbia il coraggio e la faccia tosta di parlare di "valori" dell'Occidente da contrapporre alla Russia di Putin. Per non parlare delle "sanzioni" economiche e commerciali già dettate dalla Ue contro la Russia che penalizzano fortemente i paesi stessi che le emettono. In particolare, il nostro che  è il più esposto e dipendente dal  mercato energetico.

Valori occidentali

E se proprio vogliamo trovare un eclatante simbolo del marcio occidente da contrapporre, ecco che provvede  per l'uopo un Presidente statunitense eletto con voti postali (quindi, in odore di brogli),  il quale ha nominato  una Drag Queen al Ministero dell'Energia che rilascia pure dichiarazioni di zoofilia. Uh, ma  quanto è "rock" questo vecchio  Sleepy Joe con la sua dentiera traballante! Forse daranno anche a lui, una copertina sul magazine illustrato "Rolling Stone".

Peggio di così si muore. E difatti questo occidente è già spiritualmente un cadavere putrefatto.

S. Etelberto

17 February 2022

Chi non si siringa, non mangia





Il contrasto al virus ha costituito, per le élite,  un'imperdibile occasione per sperimentare sempre nuove oppressive forme di controllo sociale.  Lo si è visto ieri l'altro 15 febbraio giorno infausto per la fascia anagrafica dei lavoratori dai 50 anni in su. Non sfugge ai più, il fatto che mentre buona parte del mondo  occidentale festeggia la fine d'ogni emergenza, l'Italia castiga una fascia di lavoratori del settore privato colpevoli di aver più di 50 anni. Prima toccava ai dipendenti pubblici d'ogni ordine a grado. E prima ancora ai sanitari. E i  prossimi? Chi saranno?  Si procede con la tecnica che i feudatari applicavano ai nemici che dovevano oltrepassare il ponte levatoio per entrare nel castello: tu si, tu no, tu non ancora ma sarai il prossimo, e così via.  Così succede, ad esempio, che se si castigano i dipendenti pubblici, i privati non insorgono. Se si castigano i privati 50enni,  i 30-40enni non si muovono. Quando sono stati colpiti i sanitari, chi non lo era non si è mostrato solidale con chi indossava il camice.  Chi si è vaccinato  offrendo il braccio alla Patria, non è solidale verso chi non lo è. Anzi, spesso con stizza ribatte: se si fossero vaccinati come me,  non sarebbero stati licenziati né sospesi. Chi ha ottenuto il green pass perché guarito da malattia, si rilassa e non muove un  dito verso chi non lo ha ancora. Si chiama suddivisione in "bioclassi", creata bell'apposta per disumanizzare gli uomini, riducendoli a numeri.  Male molto male! 
Questo popolo fa pena.  Anzi, a proposito degli italiani, è perfino sbagliata la nozione di "popolo". In questo caso, si tratta di individui  sparsi che pensano  a salvaguardare il loro "particulare". La morale di questo fasullo fuggi-fuggi da cui non si sfugge, è  che le élite attraverso i loro squallidi sicari vanno avanti con le loro torture. Hanno trovato il sistema di scompaginare le varie categorie lavorative e di metterle con perfidia inaudita, le une contro le altre. I veri collaborazionisti dei quali  i lavoratori dovrebbero ricordarsi,  sono soprattutto i Sindacati con figure squallide come Landini, un servo, tutto  felice di farsi abbracciare da Draghi. Prima di lui,  c'era la Camusso,  tutta contenta di condividere il desco con Monti  a Cernobbio mentre si sganasciava di risate con la boccaccia ricolma di cibo - uno spettacolo indecente. Non che i partiti politici siano meno responsabili (in particolare quelli che sono stati eletti come "oppositori"). Ma i Sindacati godono di   un'organizzazione tentacolare sul territorio e se solo avessero voluto unire tutti i lavoratori contro il ricatto  tecno-sanitario del  "chi non si siringa non mangia", la forza contrattuale per opporsi, l'avrebbero avuta.  Ma sappiamo benissimo che molti di loro devono le loro carriere al fatto di far parte dei consessi internazionalisti (Bilderberg, Trilaterale ecc.) 

Non so se ci avete fatto caso, ma ora  financo le Virostar televisive hanno cambiato copione di recita. Adesso  si smarcano dal green pass dicendo che lo avevano sostenuto e caldeggiato solo come strumento per incrementare la vaccinazione massiccia. Tra questi, spicca l'onnipresente Bassetti. No, no! Non è così che funziona! Se dopo il 31 marzo il green pass resterà comunque in piedi a emergenza finita,  sarà anche e soprattutto grazie a gente come lui. Poiché, chi cavalca la Tigre, poi non può più deciderne la direzione. Hanno fatto gli utili lacché per il governo e ora che il mondo è in rivolta, fingono di criticarlo.  Non facciano le false mammolette: il vaccino è conditio sine qua non per ottenere quel falso lasciapassare che è il green pass. E questo secondo,  è stato ideato assai prima del vaccino allo scopo di controllare il formicaio umano. Ma ci voleva una forte spinta per farlo accettare a tutti quanti:  il virus cinese  (e il conseguente stato di emergenza che ne è scaturito) è stato il turbo che lo ha fatto accettare agli ignari pesciolini. Purtroppo il green pass mostra  sempre più il suo vero volto grifagno di piattaforma informatica  "autonoma", che serve alla cattura di tanti inconsapevoli tonni, convinti di aver ottenuto il passaporto per la ritrovata libertà.

Viviamo strani giorni -
direbbe Battiato - e ogni conquista di agognata libertà si trasforma in fretta in una nuova inattesa trappola. C'è gente che, in preda alla disperazione, è arrivata perfino ad auto-infettarsi pur di non sentirsi segregata e di poter ottenere la carta verde, lasciapassare indispensabile per poter lavorare. Dal 15 febbraio siamo alla giornata della Vergogna: tra gli over 50, chi non si vaccina non lavora. Un tempo chi non lavorava non mangiava,  motto che aveva in sé una sua dignità. Oggi chi non si siringa non lavora, ergo non mangia.
Epperò siamo sicuri che una volta indossato il fatidico bracciale elettronico incorporato nel telefonino, non entriamo poi in un labirinto pericoloso su modello cinese (credito sociale) che ti può bloccare tutte le richieste più elementari come il prelievo del denaro, transazioni, accesso a cose importanti, in forma ricattatoria? Ce ne dà una efficace spiegazione questo video di Radio Radio che sottopongo alla vostra attenzione :

https://www.radioradio.it/2022/02/minaccia-nascosta-dietro-green-pass-credito-sociale-documentario/

 E a proposito di esperimenti sociali, nelle stesse ore in cui Trudeau il premier canadese che minaccia di mettere mano ai conti correnti dei camionisti, bloccandoli, c'era una Christine Lagarde  che rilanciava il progetto dell'Euro digitale. Parlando lunedì scorso al Parlamento Ue, ha confermato che  stanno studiando "una moneta digitale conveniente, utilizzabile come sistema di pagamento gratuito e sicuro in tutta l'Eurozona". La Lagarde è ricorsa pure alla furberia  di assicurare che "l'euro digitale non sostituirà, ma affiancherà l'euro cartaceo", tanto per non allarmare. (fonte: La Verità)


E' in arrivo la quarta dose detta ipocritamente "richiamo"

Concludendo: il green pass non è solo uno strumento di discriminazione fra chi lo possiede e chi non lo ha, ma  un monitor  multifunzionale di videosorveglianza universale  da cui dovrebbe transitare l'euro elettronico, per renderci ancor più  sudditi, più tiranneggiati e  più oppressi. Ecco perché chi crede di evitare il vaccino mediante guarigione dalla malattia, deve poi fare comunque i conti con la nuova trappola verde e il  suo  relativo database. Siamo in guerra contro il Transumanesimo e restare umani, diventa un imperativo morale. 

Santa Marianna

13 February 2022

Nel Green dipinto di Green




 Non è ancora finita un'emergenza che  già ne arriva un'altra. Mentre i giornalacci festeggiano il ripristino delle "aperture" (niente affatto vere, tenuto conto che si tratta  solo di togliere una mascherina all'aperto che  già era assurda prima), ecco che arriva una nuova sorpresina: la modifica in verde della nostra Costituzione, avvenuta martedì 8 febbraio sugli articoli 9 e 41. Certo, là per là, la cosa  non desta allarme. Chi è "al verde" per davvero, non si preoccupa affatto della pennellata green data qua e là alla nostra costituzione, ma pensa a sopravvivere. Ma chi ha un po' di fiuto e sa guardare avanti capisce solo con  che  con questa, hanno instaurato l'Ecocomunismo, modello cocomero: verde fuori e rosso dentro. Veniamo al dunque.  Prendiamo l'art. 9 che compare in alto in foto. Se la Repubblica tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, i cittadini che fanno? Come verranno  responsabilizzati  alla problematica ? In nessun modo. E' lo stato dirigista che impone regole a seconda delle "emergenze climatiche" e delle esigenze ecologiche ritenute improrogabili. 

Va aggiunto che mercoledì 9  con un post sul social, la Consulta capeggiata da Amato, salutava  tutta euforica ed entusiasta il varo di "una storica riforma costituzionale sulla tutela dell'ambiente". Esternazione del tutto inopportuna, tenuto conto che tale organismo dovrebbe vigilare affinché la Carta venga preservata nel suo spirito giuridico e non festeggiarne gli emendamenti.  Tutto ciò, non promette niente di buono. 

La Verità in un articolo di Alessandro Rico fa inoltre osservare un potenziale conflitto di attribuzioni tra diversi livelli di governo. Se spetta alla legge dello stato definire questi novelli "imperativi" animalisti, qualsiasi disposizione regionale legata  all'allevamento, alla pesca, ai rimboschimenti e alla caccia,  diviene potenzialmente censurabile. Siamo ancora una volta alla CENTRALIZZAZIONE CONTRO LE DELEGHE LOCALI E TERRITORIALI. 



Va ricordato inoltre che è la seconda volta  nel giro di dieci anni che sulla scia di "emergenze" la nostra Costituzione viene ritoccata. Nel 2012 la modificarono per inserirvi il pareggio di bilancio (Fiscal Compact), e ora per introdurre la tutela dell'ambiente e animali.  Tutto questo, mentre vengono calpestati e ignorati diritti inalienabili (costituzionali, umani e naturali) verso cittadini sulla scia dell'"emergenza Covid".  Insomma "la più bella del mondo", diventa improvvisamente "brutta, sporca e cattiva", quando si tratta di salvaguardare diritti inalienabili, come avviene anche in questi tristi giorni col green pass e le esclusioni di migliaia di cittadini dal lavoro e dalla vita sociale, se non si sottopongono a vaccinazione, resa obbligatoria con  i ricatti pesanti che sappiamo.  

Sono pessimista se mi aspetto  uno scenario cinese con omini-formica continuamente vessati e monitorati dalla tecnologia? Del resto è lo stesso Cingolani che ha anticipato che la "transizione ecologica" costerà lacrime e sangue. Aspettiamoci anche obblighi di cambiare auto seppur in buono stato, se non hai l'ibrido o l'elettrico. Caldaie buone che dovranno essere disinstallate per quelle "ecologiche", bollette da delirio, come già quelle in arrivo, con la scusa dei mancati approvvigionamenti.  Case che dovranno omologarsi al "ce lo dice la Ue" sulla base del "risparmio energetico" (cappotti e altre misure termiche e isolanti,  già in atto in molti condomini). Inoltre, dal 2024 le automobili dovranno essere costruite con la scatola nera, con controllo GPS. Multe che arriveranno quando meno te l'aspetti se solo si supera un veicolo anche in mancanza di autovelox, e vessazioni con l'etilometro (obbligatorio anche quello)  se si supera il 5 per mille di alcol. Va ricordato che il governo, allineandosi alla proposta della Commissione Europea, ha decretato lo STOP alla vendita delle nuove auto benzina e diesel a partire dal 2035.

 Agli Italiani e alle aziende vittime dell'Ecocomunismo  costoso e decrescitista, restano solo le immancabili tasse, per finanziare spese su cui non avranno nessuna voce in capitolo. IL PAESAGGIO DRAGHISTAN in verde (colore dei draghi e degli Alieni) è già incubo. 

La riforma costituzionale del Green in Costituzione è passata alla Camera con 468 a favore, 6 astenuti e 1 contrario. Quell'unico voto è stato espresso da Maria Cristina Caretta di FdI. Nata a Thiene in provincia di Vicenza, 58enne,  la Caretta può, a buona ragione, considerarsi l'unica  parlamentare a votare contro le modifiche verdi introdotte in Costituzione. Una legge detta bipartisan (su iniziativa di  Lorendana De Petris  di Leu, e di Calderoli della Lega), licenziata con solerzia alla chetichella, senza che l'opinione pubblica fosse minimamente informata e coinvolta nella discussione. 


Santa Maura

06 February 2022

Commercianti-poliziotti

 Commercianti-poliziotti? Si può fare. Il trucco è semplice, ma nei regimi funziona sempre. Si prende una parte della popolazione, la si sottomette con la minaccia di megamulte e  di chiusure, e attraverso questa, si cerca  poi di sottomettere quelli che non si piegano ai loro ricatti.  Gironzolando venerdì scorso, ho notato che la città pareva un campo di concentramento col filo spinato: qui non si entra, qui ci vuole il green pass, là ci vuole quello rafforzato (cioè quello ottenuto con  tanto di  vaccinazione), e tutti o quasi mettevano in bella vista i  loro cartelli di divieti.  Spesso i  cartelli e le bacheche di divieti e delle limitazioni si ammonticchiano in una sola vetrina: si entra con la mascherina, occorre sanificare le mani, mantenere le distanze,  entrare  uno o due alla volta, e così via....Insomma, molti esercenti (fatte salve poche eccezioni) si mettono di buzzo buono per trasformarsi  in gestori delle Piccole Botteghe degli Orrori, dalle quali è doveroso stare alla larga. Colgo qui l'occasione per sottolineare  che i non vaccinati (chiamati con la spregevole etichetta di no vax), non sono pochi "irriducibili" sciammanati e bastian contrari, ma appartengono a questa categoria anche quelli che dopo due dosi ed essersi magari contagiati ugualmente, se ne stanno ben alla larga dalla "terza dose". E magari  nel frattempo i loro lasciapassare si sono sbiaditi e non sono più validi. Facendo leva su questo zoccolo duro di gente che se ne sta seduta sul ramo che stanno per segare (i commercianti),  il governo tenta di giocare all'Acchiapparibelli per interposta persona. O "renitenti", come si dice nel linguaggio più ricercato. Qualcuno l'ha capita che perdere il 10 o 20% di clientela, non è un buon affare. Ma i più non capiscono e non vogliono capire. Si sono trangugiati la frottola governativa che col green pass, l'economia vola. Come la signora  della cartoleria a Cascina in provincia di Pisa, della foto  sulla prima pagina de "Il Tirreno" .

Embé? che c'è da stupirsi se i clienti alla parola "green pass", se la danno a gambe? Ma Signora cara, pensa che sia una cosa buona venire "monitorati" (ovvero controllati),  ogni volta che si entra ed esce da un negozio per le più futili ragioni? 

Da Cascina in  Toscana passo alla Lombardia. A Varese in Via Veratti in una paninoteca che molto probabilmente appartiene a una catena, compare un cartello a dir poco inquietante. Potete leggere voi stessi : "Preghiamo la gentile clientela di munirsi e mostrare green pass ed un DOCUMENTO DI IDENTITA'. ". Non è un loro compito! I documenti possono richiesti solo dalle forze dell'Ordine e questo abuso può essere denunciato al Garante della Privacy.  Ma qualcuno  si allarga e sconfina in ambiti non suoi pensando così,  di aumentare il fatturato. 



C'è poi una famosa  cioccolateria-pasticceria  in corso Matteotti, la quale,  nel cartello  esposto  sulla porta vetrata, si permette di sventolare sulla clientela l'ammontare delle multe, se  questa non obbedisce alle regole governative. Multe che vanno dai 400 ai 1000 euro, ricorda il cartello. Molto molto sgradevole da leggere! Peccato che la premiata pasticceria dove spesso andavo a prendere cioccolata calda e  ottime meringhe alla panna, abbia omesso di scrivere che innanzitutto toccherebbero a loro, simili sanzioni. E io  - figurarsi -  sarei anche solidale nel capire i loro problemi. Senonché, l'andazzo è  sempre lo stesso: caricare sui clienti, paure e ricatti ai quali essi stessi non sanno sottrarsi. Le meringhe in quella pasticceria, a incubo finito, non le mangerò mai più. 

Ecco. Ora per fortuna un piccolo spiraglio di luce, una fiammella. In una nota località del Lago Maggiore, un vecchio barista/dall'aria un po'' trista/si gratta la testa/ e serve il caffé (cito  le liriche della canzone di Gaber "Trani a gogò"). In quel ramo  del Lago Maggiore, dicevo,  questo simpatico  barista vedendo che stavano seduti studenti che azzannavano fumanti piadine, famigliole con tranci di pizza, e altri avventori con toast e birre, chiede dal banco, rivolgendosi alla sala: "Ce l'avete tutti il green pass, veroooo?". E lo chiede con aria ammiccante da vecchio goliardo disincantato. "Siiiii!" è stata la risposta scanzonata  in coro. Sembrava di essere tornati a scuola durante la ricreazione. Ecco una persona intelligente, che salva capra e cavoli: è a posto con la cosiddetta "legge" e nello stesso tempo non si aliena i clienti. Non ce l'avevo il green pass, ma ho potuto fare uno spuntino, grazie a lui, dopo aver fatto una lunga passeggiata. "E un toast a me/ nel Trani a gogò", concludeva la canzone. 

Cari esercenti, non siate fiscali e polizieschi coi vostri clienti e avventori. Non è vostro compito controllare e DISCRIMINARE, ma incassare. Non accettate di legarvi  alla miserabile catena di comando che Draghi, Speranza e il CTS vi impongono. Non abbassatevi a fare i loro secondini. Quando questo incubo sarà finito, non saranno dimenticate le ferite inferte per un caffè o un'aranciata negata. E non è vero che poi tutto  finirà a "tarallucci e vino", poiché quel che è fatto è reso. Il green pass non vi consentirà di avviare indisturbati i vostri commerci come vi hanno promesso, ma servirà a dare il colpo di grazia a quel che ne resta.  

Giorno di Santa Dorotea

02 February 2022

All'estero Convogli per la Libertà; da noi, misure da neurodeliri




Giorno della Candelora. Certo, tira su il morale vedere il Convoy Freedom canadese e gli scherzacci dei trucker contro Trudeau.  Belle immagini e slogan  goliardici su Justin Trudeau. E i nostri TG? Buca-la-notizia, ignorala e fai censura. Non sia mai che potresti disturbare i manovratori (e non di camion) di casa nostra.  "E' durato una settimana il viaggio dei camionisti che hanno percorso in lungo e in largo il Canada prima di arrivare nella capitale, Ottawa. Gli autotrasportatori, che protestano contro quello che di fatto è un obbligo vaccinale (dal 15 gennaio i non vaccinati non possono entrare nel Paese, salvo fare un periodo di quarantena), hanno raccolto l’adesione di altri migliaia di lavoratori e cittadini, contrari all’obbligo introdotto a ottobre per chi esercita una mansione nel pubblico, per chi viaggia in treno, aereo o nave. Camionisti e automobilisti, così, hanno bloccato le strade di Ottawa nel fine settimana e hanno minacciato di stazionare a oltranza fuori dal Parlamento. Come si vede nel video, ieri ci sono state manifestazioni pacifiche fuori dai palazzi della politica canadese. Il primo ministro, Justin Trudeau, che ha vinto da poco le elezioni politiche puntando in modo deciso sulla campagna di vaccinazione, è stato costretto a rifugiarsi in una località segreta insieme alla propria famiglia". (fonte: Il Fatto). 



Ma il Convoglio per la Libertà non si esaurisce nella terra degli aceri rossi. Eccoli sfilare in Olanda, Francia, Belgio. Notevoli le immagini a Nizza sulla famosa Promenade des Anglais con la gente con torce illuminate e cibo da offrire. Ma non finisce tutto qui. In GB si festeggiano giornate di autentica libertà ritrovata dove vaccinati e non vaccinati prendono d'assalto pub e ritrovi vari. E ora a Londra si valuta  perfino se eliminare l'obbligo di vaccinazione per medici e infermieri. Lo stesso clima gioioso travolge la Danimarca, l'Olanda, la Svizzera, l'Austria. Perfino la stessa Francia sta allentando le misure. E noi? 

Noi abbiamo la dittatura  sanitocratica del pallido compagno Berija-Speranza attorniato dalle teste pensanti del CTS e con Draghi che gli batte amorevolmente la spalla, affinché possa continuare. Il Decreto-Deliri del 1 febbraio lo avete già assaggiato di persona. Il resto del pianeta convive col virus, ma in Italia scattano cento trappole e duecento regole. A base di green pass "rafforzato" e di  green pass di base. E giù mappe, mappali e mappature su ciò che è permesso (quasi niente) e ciò che è vietato (quasi tutto). Obbligo vaccinale per over 50 con multe da 100 euro erogate dall'Agenzia delle Entrate. 



Dove diavolo si può andare senza lasciapassare verde? Praticamente solo ai supermercati, in farmacia e nei negozi alimentari.  Un lockdown  in esterni, anziché in interni basato sull'esclusione sociale. Perfino per andare in Posta, banca, uffici pubblici ci vuole il pass "di base" (15 euro per un tampone). Pianti greci di vecchiette che si sono sentite rifiutare la pensione in contanti. Preti incazzati che si barricano alle Poste lanciando anatemi e scomuniche contro la nuova fantascienza di Satana che impedisce perfino di pagare le bollette. Intervento di carabinieri per sedare i tumulti. Studenti con la testa fracassata dalla polizia della Lamorgese. Siamo all'Arcipelago Gulag italico-informatico.   In sostanza anche se i contagi stanno calando, in nome di non si sa bene quale "emergenza" (che ormai è entrata pesantemente nel terzo anno) qui in Italia si va avanti con le restrizioni mentre in molti altri paesi si sta tornando alla normalità.  Da ieri 1 febbraio l'Italia fa un viaggio a ritroso sulla macchina del tempo che non passa. Non ci resta che la Disobbedienza ad oltranza. Aspettando che il Convoglio per la Libertà faccia il suo ingresso anche da noi come tanti simpatici elefanti nella cristalleria, tutti in corteo festante. Spesso la vita fa irruzione inattesa anche per disturbare e interrompere le tragedie.


Giorno della Candelora