Pessimi segni. Chi vuole cambiare il senso delle parole ha come fine quello di impedire la reale conoscenza del concetto che la parola esprime (compresa l'etimologia). E' un reato non solo contro la conoscenza, ma se utilizzato in materia politica e sociale, diventa un reato contro la Libertà dei popoli e la democrazia che ad essa si richiama. Oggi il compito di mettere la mordacchia a pensieri e parole, tocca alla magistratura, ai governanti abusivi e non eletti di cui stiamo subendo la dittatura, a quei numerosi media prezzolati e al loro servizio. L'ultimo caso in ordine di tempo è toccato alla Lega a Saronno.
CLANDESTINO! Da quando in qua dobbiamo assistere a una revisione così liberticida del lessico e dello stesso dizionario? Eppure lo stabilisce una sentenza del giudice Martina Flamini della prima sezione civile del tribunale ordinario di Milano, che ha condannato la Lega a pagare 10 mila euro di danni (oltre a 4 mila euro di spese processuali) "per il carattere discriminatorio e denigratorio dell'espressione clandestini” contenuta nei manifesti affissi nell'aprile scorso a Saronno. Si portano avanti certi giudici: in attesa che la pessima legge sullo ius soli venga approvata (il che non deve mai accadere) provvedono loro a sdoganare il concetto di "cittadinanza internazionale". Siamo tutti cittadini del Pianeta e c'è la libera circolazione degli uomini, merci e capitali... Capito? Ergo, tu cittadino italiano, sopporta e taci.
CLANDESTINO! Da quando in qua dobbiamo assistere a una revisione così liberticida del lessico e dello stesso dizionario? Eppure lo stabilisce una sentenza del giudice Martina Flamini della prima sezione civile del tribunale ordinario di Milano, che ha condannato la Lega a pagare 10 mila euro di danni (oltre a 4 mila euro di spese processuali) "per il carattere discriminatorio e denigratorio dell'espressione clandestini” contenuta nei manifesti affissi nell'aprile scorso a Saronno. Si portano avanti certi giudici: in attesa che la pessima legge sullo ius soli venga approvata (il che non deve mai accadere) provvedono loro a sdoganare il concetto di "cittadinanza internazionale". Siamo tutti cittadini del Pianeta e c'è la libera circolazione degli uomini, merci e capitali... Capito? Ergo, tu cittadino italiano, sopporta e taci.
Ma non finisce qui. Giace in parlamento il famigerato ddl Gambaro. L’Italia adesso ha una proposta di legge per sanzionare con multe fino a 10 mila euro e reclusione fino a due anni chiunque pubblichi o diffonda in Internet (ma non su testate giornalistiche) «notizie false, esagerate o tendenziose» o si renda responsabile di «campagne d’odio». Il testo, con prima firmataria Adele Gambaro del gruppo Ala-Scelta Civica, ed ex Movimento 5 Stelle, è stato presentato in Senato con sottoscrizioni bipartisan. Vale la pena di ricordare che compare tra i firmatari anche un leghista assai "discusso" un tal Sergio Divina, ed è proprio la Lega che in questi giorni subisce, a causa delle parole, un attacco senza precedenti quale pena di contrappasso!
Alcuni articoli del ddl Gambaro |
liberati subito dai provocatori come il Divina, mediante espulsione. Non esiste che per la sua "libertà di coscienza" tutti noi dobbiamo subire un disegno di legge altamente tirannico e liberticida. Inoltre come ho già avuto modo di esprimere, noto che non hai ancora capito che quando c'è un'escalation dittatoriale come questa in atto, bisogna imparare ad alzare l'asticella. In caso contrario si gioca sempre e solo in difesa col rischio di subire vere e proprie intimidazioni, persecuzioni e magari incarcerazioni. Ai giudici non piace la parola "clandestino"? Allora chiamateli direttamente "invasori". Già, perché questa che ci spediscono quotidianamente è soldataglia demografica inviataci dalle élites allo scopo di sostituirci.
Vietato dire "frocio" (solo tra di loro possono chiamarsi così) obbligatorio usare l'acronimo Gay (Good As you). Non si dice "outing" ma si deve usare "coming out". Intanto dobbiamo sentire che a Palazzo di Vetro s' inventano anche reati con parole non semantiche come "omofobia" (neologismo non significante poiché proviene dal prefisso greco ὁμός (uguale, simile), pertanto paura dell'uguale non esiste, giacché l'etero è diverso dall'omo; o "xenofobia" (paura dello straniero) e "aver paura" per costoro, non solo è vietato, ma passibile di reato. Come pure "islamofobia" vietato aver paura dell'Islam, nota religione di Pace.
E che dire del termine divenuto sempre più assillante e ricorrente di "femminicidio" imposto dall'ONU che ha preteso e ottenuto la riscrittura del linguaggio giuridico nazional-istituzionale?Neologismo che obbliga poi a ripetere a pappagallo ai mezzi busti dei TG che tutto ingoiano e trangugiano acriticamente come tubi catodici.
In Italiano si dice e si scrive "omicidio" e la legge lo punisce in egual misura che sia ad opera di un uomo o di una donna. Non esiste uno statuto speciale dei crimini a seconda della vittima; non esiste una vittima più vittima di chi muore per mano omicida, quale che ne sia il sesso. E se poi c'è il caso di una donna assassina nei confronti del marito o fidanzato, come la si chiama? "Maschicida"? Suvvia, non cadiamo nel ridicolo!
Non retrocediamo e stiamo tutti all'erta e tutti alla Pugna!
Cerchiamo di essere consapevoli che queste "linee guida" (si chiamano massonicamente così) provengono da lontano e hanno a che fare con l'appello lanciato in un articolo ("Un patto sociale contro i populismi") tradotto da La Stampa (giornale agnellifero assai sensibile alle dinamiche mondialiste) del 15 febbraio che inizia una collaborazione con l'autore del pezzo: Charles Kupchan, uno di quegli illustri personaggi legati ai think tank internazionalisti, i quali cercano di porre freni alle forze identitarie in USA, in Europa e altrove.
Charles Kupchan è infatti uno dei principali maître à penser dell’establishment americano vicino ai Dem. Docente di affari internazionali alla Georgetown University e membro del Council on Foreign Relations (CFR), assistente speciale per la Sicurezza nazionale di Barack Obama (dal 2014 al 2017). Nel citato articolo sulla Stampa, ha lanciato l'allarme "populismo" e propone i suoi "contrappesi istituzionali" che sono i tribunali, i media, l'attivismo ecc.
...mentre gli Stati Uniti e le altre democrazie occidentali sono scosse dalle forze populiste, gli effetti moderatori dei contrappesi istituzionali saranno di importanza cruciale. Il sistema legislativo, i tribunali, i media, l’opinione pubblica e l’attivismo - rappresentano tutti un freno all’autorità esecutiva e devono essere pienamente adoperati.
Si ode dappertutto un grande tintinnio di manette, una soffocante mordacchia del pensiero, delle parole, e una volontà oppressiva di azzerare i dizionari, la cultura, il buon senso per forgiare un neo lessico mistificatorio, piatto, del tutto avulso dalla realtà, cancellando con esso, le nostre certezze a partire dal dizionario italiano.
Potranno solo ritardare il processo di affrancamento dei popoli, ma non impedirlo.
Qui, una divertente provocazione del blog di Nino Spirlì:
Domenica, 26 febbraio 2017 – San Nestore, martire – a casa, in Calabria clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino clandestino […]