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31 August 2017

La guerra delle statue e dei simboli negli Usa





L'ultima malattia mentale americana è la guerra delle statue. Tutti ricorderanno le violenze a Charlotteville, ma anche le falsificazioni della stampa per proteggere i provocatori rossi (ci sono anche negli Usa) che hanno attizzato i fuochi  della protesta e delle ritorsioni attraverso la guerra delle statue: da quella del mitico generale Lee, eroe della Guerra di Secessione dalla parte  dei confederati, a quella più recente di Cristoforo Colombo, passando per la statua di Italo Balbo, reo di essere stato "fascista".  Gli incidenti di Charlottesville, dove è morta la ragazza, sono nati proprio per la volontà di un  sindaco Dem di asportare dal parco della città la statua del generale Lee.

Da mesi l’America è attraversata da violenze di piazza, aggressioni, manifestazioni cruente scatenate dalle truppe cammellate di Soros per contestare l'elezione di Trump, secondo quella regola tipica delle sinistre di tutte le latitudini  “la democrazia vale solo se vincono loro”. Ed è questo clima di intolleranza diffuso generato dai liberal, che offre l’alibi ai  cosiddetti "suprematisti" bianchi di scendere in piazza e dare spazio alla loro violenza. Pertanto Trump ha ragione a denunciare con fermezza il crimine razzista e la morte della giovane ragazza; ma poi, ha condannato con altrettanto vigore  “le violenze da ambo le parti”, scandalizzando le anime belle del politically correct statunitense.

Statua di confederato abbattuta a Baltimora


L'iconoclastia nei confronti delle vestigia, il distruggere simboli non è propriamente buttare giù  i castellini di sabbia come fanno i bambini dispettosi. Significa ferire al cuore nel profondo dei sentimenti delle persone, distruggere il loro spirito d'appartenenza, la loro identità. 


L’ultimo sudista non era un soldato in carne ed ossa, ma un soldato di bronzo. Una statua eretta nel 1924 “in memoria dei ragazzi che hanno vestito la divisa grigia”, come recitava la targa.
Non raffigurava un generale a cavallo, un politico, ma solo un semplice soldato, uno di quelli che nelle guerre ci entra per dovere, ideale, coraggio, follia, amore.
Più che un soldato era un simbolo e per questo faceva ancora più paura; perché le armi del significato sono più potenti delle armi della distruzione.


Statua del soldato sudista in North Carolina

Così descrive Giampaolo Rossi nel suo articolo "L'ultimo sudista e l'America di fine stagione"  circa l'abbattimento della statua dell'ultimo sudista abbattuta a Durham in North Carolina.

E così una folla delirante e invasata di democratici progressisti gli ha messo una cinghia al collo, lo ha abbattuto e poi si è scatenata su di lui con calci e sputi;


E ha altresì ragione  quando scrive sul suo blog:   "L’America del 1924, quella che eresse la statua, era una democrazia giovane e vitale che si affacciava con l’ottimismo della sua eccezionalità dal parapetto della storia pronta a lanciarsi nel vuoto di quel ‘900 di cui sarebbe stata protagonista. La statua dell’ultimo sudista non fu voluta da nostalgici confederati, idioti suprematisti bianchi o nazisti dell’Illinois di John Belushi; fu voluta ed accettata fino ad oggi da un’intera comunità per rendere onore a quei giovani che nella Guerra Civile combatterono dall’altra parte, quella sconfitta. Per ricordare a tutti che la forza di una democrazia sta nel saper includere non nell’escludere, nel saper vivere il passato nella consapevolezza non nella paura"


La parola "simbolo" viene dal latino symbolum che a sua volta si origina dal greco σύμβολον [symbolon] ("segno") che a sua volta deriva dal tema del verbo συμβάλλω (symballo) dalle radici σύν «insieme» e βάλλω «gettare», avente il significato approssimativo di "mettere insieme" due parti distinte. Asportare i simboli (bandiere, statue, monumenti, stemmi, cippi, ecc.) significa rimuovere qualcosa che va al di là del mero significato, qualcosa che ha a che fare con il sacro, o quantomeno con la sacralità e la storia di un popolo.

L'idiozia  collettiva che attraversa il continente americano si sta spingendo fino a voler riscrivere la loro storia e le forme d'arte. Ora è la volta di "Via col vento" (1939), il film di Victor Fleming sulla guerra di Secessione tratto dall'omonimo romanzo di Margaret Mitchell che ha fatto sognare intere generazioni. Mia madre mi raccontava, a tale proposito, che si portavano da mangiare al cinema, dato che durava 4 ore.  Ecco cosa scrive al riguardo Maria Giovanna Maglie:





Non ci avreste mai creduto che saremmo arrivati a Via col vento? Ebbene sì, un cinema di Memphis, Tennessee, ha annunciato che smette di fare la sua annuale proiezione dello storico film con Clark Gable e Vivien Leigh perché è un film privo di sensibilità. Proprio così.

Il Teatro Orfeo ha mostrato questo film come parte della serie classici tutti gli anni più volte negli ultimi 34 anni, in fin dei conti e’ un film che ha vinto 10 Oscar, compreso il ruolo oggi infame di attrice non protagonista a Hattie McDaniel per Mammy, la tata nera di Rossella.

Che cosa e’ mai accaduto a rompere la felice tradizione nel 2017 ? È accaduto che la sera dell'11 agosto, la stessa degli incidenti a Charlottesville, il teatro ha ricevuto lamentele e proteste perché continua a proiettare un film nel quale il vecchio Sud e i neri sono dipinti in modo idilliaco ed edulcorato.

Detto fatto, il film non sarà più presentato perché come ha spiegato il presidente del Orpheum Theater Group: “in quanto organizzazione la cui missione è quella di intrattenere, educare e illuminare le comunità che serve, la Orpheum non può mostrare un film così insensibile a un grande segmento della popolazione “.

Eccoci serviti di ideologia mondialista becera  e talebana nonché di forme nemmeno troppo larvate di CENSURA.  "Via col vento", film "suprematista" dato che parla della sconfitta dei Confederati e della caduta di un Sud orgoglioso, ribelle e sognatore?

Bandiera dei Confederati

E' un caso se la talebana de noantri Laura Boldrini ha fatto capire che, se fosse lei a decidere, passerebbe alla distruzione fisica degli edifici e dei simboli del Ventennio fascista? No, nulla è per caso. Significa solo che il governo mondiale a guida Onu è sempre più vicino. La Boldrini ha argomentato che ci sono persone che si sentono offese nel vedere i simboli del regime di Benito Mussolini e ha riferito che recentemente ha ricevuto alla Camera un gruppo di partigiani, i quali le hanno fatto notare che in Germania i simboli del nazismo sono stati distrutti. Pertanto ha detto di rispettare la sensibilità di questi vecchi combattenti. 
Domanda: abbattere gli acquedotti solo perché li ha fatti costruire il Duce? Ripristinare le malsane paludi della Maremma e dell'Agro Pontino, solo perché la bonifica la fece Mussolini?
E via delirando...



Ma torniamo agli Usa, Ecco l'ultima follia: dare del piccolo KKK a un bimbetto biondo sui  cosiddetti social. Perchè? E' biondo, bianco di pelle, ha gli occhi azzurri e ha una bandierina stelle e strisce in mano. Ergo...
Siamo arrivati dunque al razzismo anti-bianco. Ma di questo nessuno parla.



Aggiungo questa ballata sulla caduta del vecchio Sud (The Night they drove old Dixie Down). 

24 August 2017

Non è un Papa Re, ma solo un PapOnu



Leggo un articolo di Sallusti, direttore de Il Giornale dal titolo sensazionalista "Il Golpe del Papa RE".  E' un titolo che fa effetto e che intriga subito il lettore, ma non è veritiero. Non siamo più  da un bel pezzo nello Stato Pontificio e c'è pure stata la Breccia di Porta Pia con la presa di Roma il XX Settembre 1870, data  che ha sancito la perdita del potere temporale da parte del Papato. Nel corso del tempo il Vaticano è diventato sempre più una succursale del Palazzo di Vetro, sede dell'ONU, di concerto con l'Unione delle Chiese Mondiali con qui si riunisce per stabilire la "religione unica, col Dio unico".

Caro parà Sallusti,
hai preso male la tua mira. Bergoglio entra a "gamba tesa" nella politica italiana, non come Papa addetto alle cose spirituali, ma come portavoce ONU e in ossequio alla sua "religio civilis", quella dei diritti cosiddetti "umani", troppo umani. E solo in questo modo che può intimidire un galoppino delle consorterie Ue come Gentiloni: facendogli il promemoria delle scadenze in corso, non già contenute nel calendario gregoriano come sarebbe ovvio, ma sull'almanacco delle "giornate mondiali"  già stabilite dall'ONU. Ce le ricordano anche su Google. 
E il 14 gennaio 2018 ci sarà "La giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato".

Che fa un papa se solo facesse  almeno finta di fare il Papa e non l'emissario ONU?  Cercherebbe di consolare gli afflitti, di dire parole buone alle famiglie dei martiri del terrorismo, si recherebbe  di persona nelle zone terremotate....Insomma farebbe il buon Padre spirituale  che conforta gli Italiani sulle varie calamità che ci affliggono.

Si preoccuperebbe del calendario liturgico delle festività cristiane e su come organizzarle.
Ricordo che l'8 dicembre ricorre l'Immacolata Concezione, che il 24 è la Vigilia del Natale, il 25 il santo Natale, il 26 Santo Stefano primo martire della Chiesa.
Poi c'è l'1 gennaio,  quindi il 6 gennaio l'Epifania ecc. Glielo devo ricordare io a un Pontefice di fare il Pontefice? E' sempre più  evidente che i cristiani per il  gesuita-massone  Bergoglio dai disinvolti atteggiamenti sono l'ultimo dei suoi pensieri. Pertanto si porta avanti col calendario non cristiano. Addirittura alla metà di gennaio 2018 per  caldeggiare e sollecitare lo ius soli, prima di quella data. In altre parole, FA politica.

Considero una provocazione aperta un Papé Satan  (lo chiamo così a causa delle corna in evidenza quand'era nelle Filippine, gesto criticatissimo) che dopo il disastro di Barcellona con numerose vittime cadute schiacciate sul selciato (tra le quali 3 italiani) faccia dichiarazioni pro ius soli,  come quelle apparse su numerosi quotidiani circa i "migranti" le cui "competenze" sono tutte da valorizzare e che rappresenterebbero "nuove risorse" per il bel Paese:

http://roma.corriere.it/not...

Il suo motto è "accogliere, integrare, proteggere e promuovere". Avanti così, a far del male agli Italiani e ai buoni cristiani che disertano sempre più in massa la sua chiesa.


 Gesuiti euclidei vestiti come dei bonzi per entrare a corte dagli Imperatori...

Ma è proprio quello che vuole, ed è proprio con questo precipuo scopo che è stato dimesso Ratzinger per insediare l'Usurpatore argentino:  accelerare quanto prima la disgregazione della civiltà cristiana.

E visto che parliamo di Città Eterna guardate un po' cosa si svolge in queste ore da quelle parti, appena fuori dalle mura vaticane... 

Violenza all’ alba in piazza Indipendenza, nel centro di Roma, durante lo sgombero di circa cento clandestini, che dopo essere stati allontanati dal vicino palazzo di via Curtatone si erano accampati da sabato nei giardini della piazza, contro gli agenti sono stati lanciati sassi e bottiglie e usate bombolette di gas al peperoncino. Utilizzato l’idrante. Al momento ci sono due fermati. (fonte voxnews)

Risorse all'attacco a Roma 

Solo due? Andiamo avanti e vediamo altre scene di Guerriglia Afro-urbana

Lanci di bombole a gas, lanci di bottiglie incendiarie, sassi, bastoni, oggetti contundenti, il tutto accompagnato da ululati belluini e beduini. Mentre la polizia che fa? Si limita agli idranti (fonte vox).
Ovviamente  si tratta di  "profughi" (poverini!) coperti  e protetti da "mandato internazionale" Onu che non vogliono sloggiare dalle abitazioni abusive da essi stessi occupate e si parla già di dar loro nuove case (addirittura villette alla faccia dei romani indigenti!).

E' inutile dire che se gli Italiani non impugneranno direttamente con forza e vigore  il loro destino, limitandosi a delegarlo alle forze politiche, accontentandosi solo delle elezioni prossime venture le cui date sono ancora tutte da stabilire, di questi scenari ne vedremo sempre più. La destabilizzazione e gli scenari urbani infernali corrono assai più velocemente delle elezioni e della politica politicante.


Intanto il PapOnu, piange come al suo solito calde lacrime extracomunitarie. Di converso, ciglio asciutto per i morti ammazzati italiani. Ma lui, si sa, "proviene dalla fine del mondo". E questa fine la vuole accelerare quanto prima.



19 August 2017

Minniti, il falso sceriffo




E' ufficiale: Minniti passa per essere un duro dell'Oklahoma, anzi essendo calabro,   dell'Aspromonte. Tutti a declamare l'efficienza e l'abilità del ministro dell'Interno del governo Gentiloni. Perfino Luttwak che gli ha riservato parole al miele.  
"Minniti ha acquisito negli anni una expertise in materia di sicurezza e contro-terrorismo, è un professionista che conosce il mestiere. Fa bene l' Italia a scegliere ogni tanto qualche ministro dotato di competenze specifiche".

Ora devo dire che superare Alfano l'Africano ci vuole poco. Ma Minnì Tirabusciò (copyright:  ws) finora ha sfoggiato solo uno sguardo trucido, una lucida pelata e inflessibilità di intenti. Lo avete letto bene  il suo codice Minniti?Eccolo nei suoi tredici punti:

1. PRESENZA DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA A BORDO DELLE NAVI: è il punto più contestato che ha portato al no di MSF. Il codice infatti prevede la presenza “a bordo, per il periodo strettamente necessario, su richiesta delle autorità nazionali competenti, di ufficiali di polizia giudiziaria” per raccogliere informazioni e prove finalizzate alle indagini sul traffico di esseri umani, “senza recare ostacolo alle attività umanitarie“. Le Ong chiedevano che gli agenti fossero senza armi, cosa che è stata respinta.


2. DIVIETO DI TRASBORDO: altro punto molto contestato è quello che vieta il trasbordo dei migranti su altre navi e l’obbligo di portare a terra le persone salvate. L’unica eccezione concessa è quella “per i casi richiesti dal competente MRCC” (il Centro di coordinamento marittimo) e “sotto il suo coordinamento“.

3. NO ACQUE LIBICHE: il codice Ong prevede che le navi non entrino nelle acque libiche “salvo in situazioni di grave e imminente pericolo che richiedano assistenza immediata” e che non ostacolino “l’attività di Search and rescue – ricerca e salvataggio ndr – da parte della Guardia costiera libica“.
4. FINANZIAMENTI TRASPARENTI: il codice Ong comporta la dichiarazione “alle autorità competenti dello Stato in cui l’Ong è registrata“, di “tutte le fonti di finanziamento per la loro attività di soccorso in mare e a comunicare, su richiesta, tali informazioni alle autorità italiane nel rispetto dei principi di trasparenza“.



5. TRANSPONDER SEMPRE ACCESI: le navi Ong non dovranno spegnere o ritardare “la regolare trasmissione dei segnali Ais (Automatic identification system) e Lrit (Long range identification and tracking)” che permette di identificare la loro posizione.

6. NIENTE SEGNALAZIONI PER LE NAVI IN PARTENZA: non si potrà “effettuare comunicazioni o inviare segnalazioni luminose per agevolare la partenza e l’imbarco di natanti che trasportano migranti, fatte salve le comunicazioni necessarie nel corso di eventi Sar“.
7. AGGIORNARE LA MARINA ITALIANA: le Ong dovranno obbligatoriamente “tenere costantemente aggiornato il competente MRCC“, cioè il centro di coordinamento della Marina italiana, e cooperare “eseguendo le sue istruzioni ed informandolo preventivamente di eventuali iniziative intraprese autonomamente perché necessarie ed urgenti“.
8. COMUNICARE CON LO STATO BANDIERAle comunicazioni sulle attività della nave dovranno essere inviate anche alle “competenti autorità dello Stato di bandiera”.
9. ATTESTATO DI IDONEITA’:Le Ong dovranno avere certificati di “idoneità tecnica, relativa alla nave, al suo equipaggiamento e all’addestramento dell’equipaggio, per le attività di soccorso“.

10. SOCCORSI IN AREE PARTICOLARIin caso di soccorsi in zone fuori da quelle di ricerca, le navi dovranno avvisare il proprio Stato di bandiera.
11. COOPERAZIONE NEGLI SBARCHI: la cooperazione con le autorità competenti dovrà essere garantita anche nel luogo di sbarco.

12. RECUPERO DELLE IMBARCAZIONI: “una volta soccorsi i migranti e nei limiti del possibile“, le Ong dovranno recuperare le imbarcazioni e i motori fuoribordo usati dai trafficanti di uomini.
13: INFRAZIONI PER CHI NON FIRMAla mancata adesione al codice o la sua inosservanza potrà “comportare l’adozione di misure da parte delle autorità italiane nei confronti delle relative navi, nel rispetto della legislazione internazionale e nazionale, nell’interesse pubblico di salvare vite umane“.
Dopo tanto rigore articolato in ben 13 punti,  sapete cosa ha detto Minniti alle Ong ribelli? "Rispettiamo le Ong che non hanno firmato", dal che sembrerebbe che aver firmato equivale a nulla, perchè diciamo la verità, il codice Minniti è il Nulla.
Quanto alle ONG nel loro lato oscuro,  sono una copertura per i vari servizi segreti  e pullulano pure di informatori  pagati dalla Cia e da altri servizi di Intelligence. Dopotutto sono "società private" costruite a scatole cinesi, incaricate di mettere  a dura prova i governi e  di smantellare gli stati nazione. Pertanto ci vuole altro che un codicillo Minnì Tirabusciò per fermarle. Eppoi quali sarebbero "gli stati Bandiera", di cui si parla nel Codice Minniti? E' noto che spesso le loro navi battano bandiere-ombra.

Ora c'è appena stato un attacco in stile nizzardo alla Rambla di  Barcellona (la mafia terrorista colpisce preferibilmente d'estate), e naturalmente il nostro sceriffo per differenziarsi da Alfano l'Africano ("la discontinuità"),  ha appena chiesto di tenere elevato il livello di vigilanza, rafforzando sul territorio le misure di sicurezza a protezione degli obiettivi ritenuti più a rischio, nonché verso i luoghi che registrano particolare affluenza e aggregazione di persone. A tal proposito, il Viminale emanerà una circolare ai Prefetti. È quanto emerso dalla riunione del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo convocata al Viminale dal ministro Minniti.
In Italia «l'attenzione rimane altissima», ma «il livello della minaccia non cambia»: è ciò che emerge al termine del comitato straordinario al quale hanno partecipato i vertici nazionali delle Forze di Polizia e dei Servizi di Intelligence e i rappresentanti della sicurezza di Spagna a Roma (fonte: Sole 24h). 



In altre parole, la medicina è sempre quella: ci vuole più Europa. Più Intelligence congiunta e magari l'Eurogendfor in arrivo. Se appena però dovessero impedire per davvero e senza "panicelli caldi" gli sbarchi state certi che cominceranno a intimidire anche noi con qualche attentato in grande stile. Perciò, non c'è di che stare allegri per essere stati finora risparmiati.

Tanto per rimanere nell'argomento Spagna, è sempre stata più virtuosa  di noi nel bloccare i suoi confini. Secondo quanto riportato sulle cronache del 2016, lo scorso anno, grazie agli accordi bilaterali con il Marocco e la militarizzazione delle frontiere del mare, diversi migranti furono rimandati indietro o, addirittura, non riuscirono a partire. È di un anno fa la notizia che un centinaio di migranti provarono a scavalcare il muro di Melilla, così come quella che 11 immigrati furono salvati dal ribaltamento di un barcone nello stretto di Gibilterra. Nessuno di loro toccò mai il suolo spagnolo. Ma quella che a più riprese è stata definita «la frontiera dimenticata», oggi torna a essere il varco di accesso verso l'Europa. Nel corso degli ultimi giorni hanno attraversato lo stretto di Gibilterra, secondo quanto riportato dai media spagnoli, 169 immigrati, partiti a bordo di 5 imbarcazioni e di una moto d'acqua. 
Manovra a tenaglia? Certo! A est sbarchi in Grecia, al centro l'Italia e a ovest la Spagna

Se pensate che i 15 morti di Barcellona (tre dei quali, nostri connazionali) e  gli innumerevoli feriti servano ad attuare uno STOP invasione, siete degli ingenui, La parola d'ordine globale è quella immutata : "non si può generalizzare", "occorre separare il grano dal loglio". E in queste ore l'esimio conte Gentiloni conferma:  "lo ius soli è un atto di civiltà." "lo ius soli arricchisce la nostra identità"
Per rimanere entro i confini nazionali,  in quello che chiamano tutti "l'imbuto di Ventimiglia", ecco altre organizzazioni dette non profit, ma assai approfittatori, i NO BORDERS che facilitano i passaggi in Francia.  Ecco chi sono:
https://noborders20miglia.noblogs.org/chi-siamo/

Ci si  aspetta che lo sceriffo dell'Aspromonte stili anche un Codice No Borders. Ma per quelli che favoriscono gli ingressi in casa nostra, però. Dopotutto le elezioni sono alle porte, perciò, mai mettere ostacoli alla Provvidenza.

Ricorre un altro mantra in queste ultime tragiche ore: "coniugare l'accoglienza e l'integrazione con la sicurezza dei cittadini". Cioè il solito  sinistro "non solo, ma anche".



11 August 2017

Esiste già un governo a guida ONU: il nostro




Proseguono le settimane africane, con il Codice Minniti firmato dalle Ong, alcune delle quali più ribelli delle altre che invece non firmano, come Medici Senza Frontiere. Che cos'è e cosa contempla il Codice Minniti, potete prenderne visione qui sul sito NP.  Come potete rendervi conto, è una pagliacciata, il solito pannicello caldo che serve a mettersi la coscienza in pace, e che vorrebbe veicolare il concetto di "immigrazione legale", mettendo d'accordo l'ipocrita "noi salviamo vite" con il suo contrario "non tutti possono stare qui". Impossibile!
Settimane africane  di grande stress che hanno visto come perfino a Ceuta  (l'enclave spagnola in Marocco) gli immigrati abbiano in massa preso d'assalto la barriera come gorilla inferociti.
Ben 187 persone hanno superato di corsa il valico di Tarajal approfittando di una disattenzione delle guardie. Per non dire dell'imbuto di Ventimiglia trasformato in una nuova giungla su modello Calais, con l'aggravante che nella cittadella ligure non c'è spazio. 

Si sappia che i criminali immigrazionisti dispongono anche di "volontari" detti No Borders, i quali istruiscono e aizzano a dovere le truppe cammellate africane.
Avete notato che ogni qualvolta c'è una crisi immigrazionista, i nostri governanti ricevono con tutti gli onori qualche esponente dell'ONU? E che i contenuti di questi colloqui non vengono mai riferiti in Parlamento? E' successo a Renzi con Ban-ki- Moon nel 2015.


Ora è appena riaccaduto a Gentiloni con Ghassan Salamè.  Poi c' è quel geniaccio della politica estera di Alfano l'Africano che invoca addirittura la guida ONU per risolvere la crisi libica. Mai visto né sentito niente di più  tragico e farsesco. 

"Le vicende della Libia devono essere messe in primo piano nell’agenda della politica internazionale e occorre che le Nazioni Unite si assumano la leadership dei negoziati”, ha detto il  siculo Angelino dopo un incontro alla Farnesina con Ghassan Salamé, il nuovo rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu per la Libia. Secondo Alfano, infatti, in Libia ci sono stati troppi negoziati, troppi negoziatori e zero risultati finali”. Ora arriverà direttamente l'ONU e le cose cambieranno. In peggio.

L'Italia brucia e i nostri inetti  governanti invocano i piromani dell'ONU che è autentica benzina sul fuoco, per ottenere ancora più cessione di sovranità e un governo onusiano a guida mondiale.

Il nostro povero paese è al centro di un esperimento di "laboratorio" che dovrà servire da monito e da apripista ad altri paesi europei: è il più crumiro, il più immigrazionista, il più disponibile alla svendita di sovranità, il più suddito, il più eurosuccube. C'è da vergognarsene!

Gentiloni e il portavoce Onu Ghassan Salamé


I partiti identitari devono fare analisi molto precise sul perché quando il governo è in difficoltà chiede direttamente aiuto ai "piromani" in luogo dei pompieri e darne conto agli elettori. Devono richiedere a viva voce che il governo riferisca in Parlamento sulle continue visite da parte di esponenti Onu e sulla loro funzione.  E l'ONU, come ho detto, è benzina sul fuoco. Non a caso, abbiamo già una costola delle Nazioni Unite nella terza carica dello stato. Quando la destabilizzazione etnica, politica, sociale ed economica ne avrà maturate le condizioni, ci ritroveremo con ogni probabilità,  i futili caschi blu ciondolare per le strade. Forse pachistani, afghani, yemeniti o congolesi.  Tanto inutili nella forma, quanto indispensabili nella sostanza, al fine di cancellare anche l'ultimo pallido ricordo, l'ultimo brandello di sovranità nazionale. E per cosa ? Ma per la piena applicazione dei Diritti Umani: quelli di tutti gli altri, quelli dell'universo mondo, ma non i nostri.
Leggetevi un po' la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, e capirete perché hanno obbligato tutte le nazioni occidentali e metterla quale preambolo prima del loro stesso statuto nazionale che sta in subordine.  In particolare gli articoli 13 e 14 che estraggo.


  • Articolo 13 Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese. 
  • Articolo 14 Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni. Questo diritto non potrà essere invocato qualora l'individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.
Vi dice niente tutto ciò? Ecco da dove nasce la protervia di Gentiloni quando asserisce che "il mondo è di tutti". Ed ecco perché tutto il mondo entra da noi. 

Tutte le nostre istituzioni sono state infiltrate e corrose da questi malsani principi. Non dimentichiamo poi che la Terza carica dello stato, la PresidentA Laura Boldrini proviene da quel mondo e ne rappresenta una costola  operativa in parlamento.  La Chiesa cattolica non ha fatto eccezione. E' stata infiltrata e corrosa dall'interno fino ad essere ridotta ad una sorta di ONG e onlus di terza categoria presieduta da un antipapa in odore di massoneria gesuitica, che si comporta in modo sconcertante ed è servito ad allontanare definitivamente i fedeli dalla chiesa. Missione compiuta! Già in chiesa, con quel ridicolo "scambiamoci un segno di pace" durante la Messa, l'Onu ha fatto il suo ingresso mettendo in subordine il Cristianesimo che è nata quale religione di pace e non ha bisogno di simili ostentazioni aggiuntive. 

E' per il nostro bene, è per l'Amore universale, è per il Common Good...tutto ciò che l'ONU fa è sempre e comunque a fin di bontà e a favore dell'Umanità. E' questa la fregatura del nuovo millennio!

Teniamoci questa Matrix, questa immensa ragnatela appiccicosa azzurrina che avvolge il mondo chiuso tra due rami d'ulivo, un logo che non vuole mettere in evidenza nessuna nazione (siamo tutti uguali, perbacco!), ma solo il polo schiacciato,  e che ogni giorno proclama la sua "giornata mondiale" (della terra, dell'acqua, dell'aria, dei popoli indigeni, della gioventù, dei desaparicidos, dell'abolizione della schiavitù, contro le mine, contro il fumo, ecc, ecc). Macché santi, beati e martiri! Ogni giorno, una buona azione onusiana.
Il Palazzo di Vetro tutto vede e a tutto provvede.
La Sala di Meditazine dell'ONU

All'interno del Palazzo di Vetro dell'ONU è presente una Sala di Meditazione, gestita dal Tempio della Comprensione. Essa è costruita a forma di piramide tronca (simbolo illuminatista, N.d.R.), al centro vi è un altare di magnetite perfettamente lavorato ed è il più grande frammento naturale di magnetite mai estratto. Questo "altare" rappresenta un simbolo massonico, in riferimento alla pietra angolare del Tempio (l'obiettivo dei massoni è quello di edificare una società nuova, che in gergo massonico si definisce "Tempio dell'Umanità" N.d.R.). Sulla parete è presente un affresco, che a detta dei teosofi servirebbe a "donare energia" agli uomini lì presenti per mettersi più facilmente in contatto con la verità esoterica. In questa sala si sono raccolti in meditazione moltissimi politici, industriali, tra cui la famiglia Bush e Rockefeller, ma anche leader spirituali, come il Dalai Lama. Il murales misterioso aiuta inoltre i “fedeli” ad entrare in contatto con energie esoteriche, ed aiuta a raggiungere uno stato di coscienza alterato.(da Verità oltre il sistema). 

Se è così, meditiamo gente, meditiamo!.. Ma, intanto,  non perdiamo di vista i nostri traditori che ci hanno consegnato a tutta questa gentaglia. Qui e ora,  si osserva giorno per giorno che il nuovo trasformistico filone piddiota é la parola "respingimenti" (a parole, però!) come chiesto dalla maggioranza degli italiani, a prescindere dal partito votato. Le elezioni sono imminenti e la sinistra deve pur tentare di far dimenticare i vari collassi e disastri che ha provocato per darsi una nuova verginità.
Perché la sinistra è la più vicina all'ONU e perché l'Onu sceglie i partiti della sinistra per i suoi scopi? 
Perché può realizzare attraverso i suoi dettami, un  nuovo e più ampio disegno di  comunismo su scala globale e planetaria. Sempre all'insegna del "Bene Collettivo". 

06 August 2017

Una tragedia ferrarese, italiana ed europea




Di tutte le tragedie di quest' estate africana (e lo dico in tutti i sensi e non solo in quello climatico) , quella che mi ha maggiormente colpito è stata la morte di un povero antiquario  ferrarese che se la passava male con gli affari, che non aveva più il denaro per sbarcare il lunario per la propria famiglia, che essendo stato sfrattato a 77 anni,  non era più sicuro di niente:  né di un tetto sopra la testa, né di un lavoro, né di poter mantenere la propria famiglia. La disperazione gli fa uccidere moglie e figlio, poi si suicida e prima di fare tutto ciò, brucia la casa che gli stavano per requisire mediante sfratto. Qui la dinamica dei fatti.
I nostri poveri connazionali non hanno più diritto alla pubblica assistenza, a far ricorso ai servizi sociali, a parlare con sincerità e col cuore in mano al sindaco della propria città?

Lo avrebbero soccorso? Gli avrebbero dato quella corsia preferenziale che merita chi è nato qui, o lo avrebbero mescolato a tanti altri  (troppi!)"aventi diritto", proveniente da altri continenti, facendolo sentire ancora più solo e isolato?

Io credo che se intorno all'antiquario ci fosse stata  "un'altra città" e "un'altra Italia", questo povero sventurato non avrebbe mai preso una decisione tanto drammatica e senza ritorno. Ma è il contesto che ci circonda che è disperante e che può rendere la vita più insopportabile di quella che è già. Noi siamo soliti leggere i resoconti della cronaca nera espressi in un linguaggio asettico da referto di medico legale:

Il suo corpo è stato trovato intorno alle 7.30 sotto i portici dell’Oca Giuliva, in via Boccacanale di Santo Stefano, di fronte al civico 32: un commerciante in zona ha sentito l’esplosione dei colpi di pistola e ha avvertito le forze dell’ordine. Per terra, accanto al corpo, c’era una pistola a tamburo calibro 38 con al quale l’uomo si era appena sparato. Trovati anche i corpi senza vita di due gatti.


Lo sfratto

Sono ancora da chiarire le ragioni, ma per gli investigatori si tratterebbe di un omicidio suicidio. Ma l’origine dela tragedia familiare è forse da cercare nelle condizioni economiche dell’ex antiquario, molto noto in città. L’uomo attendeva lo sfratto esecutivo dall’abitazione in piazzetta privata Fratelli Bartolucci: a mezzogiorno, l’ufficiale giudiziario avrebbe dovuto dare corso al provvedimento. Un mese fa era avvenuto il primo accesso di sfratto non eseguito perché la casa era piena di mobili e da svuotare.

Ma ecco le domande che ci assillano. Se c'è pietas per gli stranieri (il mantra del "salviamo vite"), perché è sparita per gli Italiani? Se ora si accettano perfino occupazioni abusive di case agli immigrati, perché nessuno ha aiutato a trovare un alloggio al signor Galeazzo Bartolucci e alla sua famiglia?

Ed ecco le solite giustificazioni tardive di chi avrebbe dovuto provvedere ma non l'ha fatto. 



La famiglia Bartolucci non si è mai rivolta all’ufficio abitazioni» del Comune di Ferrara «per richiedere un’eventuale assistenza dovuta ad emergenza abitativa, come non risultano contatti negli ultimi anni con l’Asp per problematiche sociali». Lo chiarisce l’assessore comunale al Welfare di Ferrara Chiara Sapigni, intervenendo con una nota sulla tragedia avvenuta nel centro storico. «Resta pertanto - prosegue l’assessore - una grande amarezza e il rammarico di non aver potuto capire il grande disagio che la famiglia stava vivendo ma che, forse, per dignità ed orgoglio non si è avvicinata ai servizi comunali preposti».



Già, di orgoglio e dignità si muore suicidi e si distrugge il proprio bene supremo: la propria famiglia. La città  (considerata in questa estate torrida,  la più calda d'Italia fino a 50 gradi percepiti) è chiusa per ferie; l'Italia e gli Italiani vanno in vacanza e i ristoranti la sera si riempiono di gente ben vestita che corre a divertirsi fino a tardi. La tragedia di Ferrara in un giorno di atroce canicola agostana, ci fa pensare al contrasto tra la disperazione interiore e l'edonismo di massa di chi rincorre piaceri effimeri.



Ma anche alla falsa ipocrisia di chi pretende sfamare folle di  interi continenti, sprofondando invece i propri cittadini nell'abisso di una depressione (economica e non) che conduce al buio nella mente e a gesti inconsulti. Galeazzo Bartolucci, anni 77 e la sua famiglia: era un antiquario conosciuto che amava il suo lavoro. Altri martiri di questa Italia e di questa pessima minuscola e meschina Europa matrigna. 
E la lista si allunga, si allunga a dismisura.