La crisi continua a strangolarci, si bruciano posti di lavoro in ragione di migliaia al mese, il risparmio delle famiglie si prosciuga a vista d'occhio, i giovani fanno come i nostri nonni di un tempo: emigrano. In compenso non passa un giorno, che gli Italiani non subiscano il lavaggio al cervello quotidiano sulle politiche omosessualiste. Fateci caso, ogni giorno sembra che ci sia un picchiatore appostato dietro ai muri in cerca di un omosessuale da pestare, a giudicare dai media sempre così zelanti mestatori nonché interpreti dell'agenda mondialista.
Ogni giorno un
evento (termine che di solito promette il
vuoto che mantiene)
gay friendly, come si dice nel lessico in uso. Il primo vergognoso tentativo è stato fatto a
Padova, subito dopo naufragato. Un artistoide in vena di clamori pubblicitari ha pensato bene di mandare in scena una delle sue cosiddette "installazioni" d'avanguardia: sodomia d'artista. Leggere i dettagli sul
Corriere del Veneto, sull'iniziativa dal titolo di "
Hedonistic Corruption" che contemplava in scena, un coito anale. In seguito è stato annullato (per presunte minacce di ambienti detti di "estrema destra"). Ma è inutile tirare il fiato: ci riproverà. Resta un enigma: un uomo e una donna sorpresi ad accoppiarsi fuori dalle mura domestiche possono venir denunciati per atti osceni in luogo pubblico. Due uomini invece, si limiterebbero a fare uno spot "
anti-omofobia". Dei filantropi, a quanto pare.
Non paghi di ciò, il
sindaco Pisapia ha creduto opportuno offrire lo spazio della piscina Saini, abituale luogo di svago di famiglie e bambini, ad una festa esclusiva per gli omosessuali. Perché? non potevano forse entrare in piscina con gli altri cittadini a farsi un bagnetto per rinfrescarsi dalla calura?chi mai glielo impediva? erano forse discriminati? Hanno bisogno di uno spazio esclusivo "tutto loro" per le loro feste con tanto di
porno-divo quale ospite d'onore?
E' chiaro che Pisapia vuol mettere il cappello della sua giunta sulle
politiche omosessualiste come se i gravi problemi di Milano trovassero in ciò, la loro soluzione.
Non è finita. Il Presidente della Camera
Laura Boldrini insieme alla ministra per le Pari Opportunità
Josefa Idem, si preparano a fare le madrine dellla
giornata dell'Orgoglio omesessuale che si terrà a Palermo il 14 di questo mese. Udite udite quali sarebbero le loro politiche pro Mezzogiorno: "Il Pride nazionale punta al Sud risorsa fondamentale di contaminazione e dialogo" ha spiegato la presidente Titti de Simone, presidente del comitato organizzatore di Palermo. Cosa intenda costei per "
contaminazione e dialogo", lo sa solo lei. Poi aggiunge: "Solo la parità di diritti può far crescere il nostro paese e farlo uscire dalla crisi".
Fantastico! Basta un bel Gay Pride, et voilà... la crescita economica è garantita, il lavoro per tutti, pure. Si aprono evidentemente, nuove aree di mercato. Esulta il governatore
Crocetta per un Sud così...emancipato. E difatti pensa già di dar loro uno speciale
reddito di cittadinanza di 400 euro mensili, per l'appartenenza alla genìa, un merito, che evidentemente va ricompensato.
("Sarà garantito un reddito minimo ai nuclei di convivenza senza distinzione tra le coppie more uxorio e quelle gay. Il reddito minimo favorirà l’inclusione sociale per i disoccupati, gli inoccupati e i precariamente occupati")
La signora Boldrini si recherà al raduno omosessuale nazionale (“Gay Pride”, per gli amici) di Palermo. Ora, la signora ha il diritto ovviamente di andare dove più le piace, ma poiché attualmente riveste un ruolo istituzionale “super partes”, se vuole andare a presentare le sue riverenze al raduno degli omosessuali dovrebbe avere l’onestà di rassegnare le dimissioni dal prestigioso ruolo di presidentessa della Camera (qui tutto l'articolo su
Riscossa Cristiana).
Già perché non tutti gli Italiani approvano le politiche omosessualiste della Boldrini. E sempre a proposito di queste, è assai probabile che il comune di Roma venga occupato da un sindaco, solerte esecutore delle politiche onusiane accelerate come Ignazio Marino secondo il quale "il matrimonio e la famiglia sono a geometria (sessuale) variabile".
Dulcis in fundo, si pensa già a una narrativa per bambini che promuova "atteggiamenti positivi"
verso l'omosessualità, la bisessualità, il transessualismo e il superamento dei "generi", mediante una propedeutica a base di cartoni animati. Me lo segnala Josh con questo link su
Libero relativo a un supereroe già in circolazione negli Stati Uniti:
Shezow, il primo eroe transessuale.
Il protagonista è il dodicenne Guy Hamdon, che grazie a un anello dotato di super poteri – lasciatogli in eredità dalla zia – e alla formula magica "Forza Ragazza" si trasforma in una moderna wonderwoman, con tanto di tacchi a spillo, rossetto, mantello rosa shocking e pure vestitino leopardato.
In versione superdonna, Guy combatte i cattivi e diventa paladino della giustizia. Fa trionfare il bene sul male. La prima puntata del cartone animato è andata in onda lo scorso 1 giugno sul canale satellitare americano The Hub, che generalmente ha un pubblico di età compresa tra i tre e gli undici anni. Cosa risponderanno i genitori quando i loro figli chiederanno se Shezow è una donna o un uomo, non si sa. E proprio su questo è subito polemica. In particolare, in Australia.
Ma la polemica - purtroppo lo sappiamo - è sovente il veicolo migliore della pubblicità e in seguito, dell'accettazione acritica di modelli di comportamento e di costume tra i più destabilizzanti. Si vuol preparare l'adolescente all' uomo senza identità, fatto di tenui appartenenze e di generi interscambiabili.
Mi fermo qui anche se l'elenco di queste nequizie potrebbe riempire un'intera enciclopedia. Ci tocca vivere in tempi troppo foschi e cupi, e presto sarà considerato reato penale perfino osare criticare tutto questa immondezzaio che ci buttano addosso. Ormai è un martellamento quotidiano e ininterrotto operato su più fronti e con più mezzi a loro disposizione.
Una domanda: affidereste dei bambini in adozione a gente come i marciatori in rosa di cui alla foto in alto?