Non se ne può più di sentire pronunciare dai media con estrema banalità e superficialità la parola "emergenza". Credo che sia la parola più frequente dei soliti bollettini di guerra trasmessi dai TG: emergenza siccità, emergenza incendi, emergenza immigrazione, emergenza sbarchi, emergenza criminalità, emergenza sicurezza, emergenza terrorismo, ecc.
Non va meglio nella cattiva stagione invernale: emergenza maltempo, emergenza neve, emergenza valanghe, emergenza alluvioni,... In ogni caso, è una parola buona per tutte le stagioni. Provate a contare tutte le volte che viene pronunciata. Credete forse che sia per caso? No, non lo è.
Ce lo disse Attali in un famoso video già abilitato in precedenza, che dallo stato di emergenza non si potrà mai più uscire, poiché i governi darebbero subito un'immagine di debolezza. Disse anche che avendo debellato la pena di morte e con l'estinzione del comunismo a Est, ci vuole qualcosa che metta soggezione ai popoli. E che questo qualcosa per i governi in carica, chiamasi l'état d'urgence (lo stato di emergenza).
Veniamo all'Italia che brucia. Ogni zona ha i suoi gruppi criminali che bruciano. Bande che vogliono ottenere appalti in cambio della sicurezza delle zone boschive (o mi dai l'appalto o brucio tutto); clan che attraverso il fuoco rendono inedificabili i terreni da cui vogliono ottenere percentuali sulle concessioni edilizie e i lavori di costruzione; e ancora con il fuoco le organizzazioni trasformano parchi nazionali in spazi ideali per le discariche abusive (da materiale plastico a stoffe, rifiuti speciali il cui smaltimento comporta oneri che le aziende aggirano appaltando alla camorra).
Dal Vesuvio alla riserva degli Astroni, ormai distrutta per oltre un terzo, da Roma alla Maremma, alla Costiera Amalfitana, l'Italia brucia come ogni estate con la differenza, significativa, di un dato allarmante che dovrebbe imporre alla politica una seria autocritica: in un solo mese, da metà giugno a oggi, in Italia è andato in fumo tutto quel che è bruciato nell'intero 2016. Quindi nessuna regia unica o piano eversivo, ma solo ciò di cui non si vuole parlare, mai: il fuoco come declinazione - l'ennesima - dell'economia criminale che può esistere perché il territorio è in balia di se stesso senza alcuna seria possibilità di prevenzione, previsione, monitoraggio e intervento. (La Mafia del Fuoco- Repubblica).
Ma a parte tutto ciò ben riportato, non si tratta unicamente della solita camorra o della solita mafia, ma soprattutto di un motivo di plateale evidenza: gli esseri umani hanno bisogno di spazio, e provenendo dall’Africa e dall’Oriente vogliono a tutti i costi impadronirsi di quello più abbordabile: l’Italia, che è ormai quasi del tutto piena, e la Grecia, piccola per estensione ma luogo di ancoraggio utilissimo per tutti gli altri luoghi dell’Europa d’Occidente. (Italiani in via d'estinzione - Ida Magli).
Patetico l'intervento di Mattarella sui presunti "piromani". Macché piromani coi mozziconi e gli accendini! Questi sono fior di criminali ben organizzati che agiscono impunemente con ettolitri di combustibile alla mano. Inoltre Mattarella finge di non sapere che l'Italia è un porto di sbarco aperto alla peggior teppaglia criminale possibile, che è una nazione che ha smarrito da tempo e le sue chiavi di casa e che chiunque degli "sbarcati" o dei "nuovi italiani" può essere arruolato in questo tipo di criminalità.
Non va meglio con il problema "siccità". Ora si parla di "nasoni" (i rubinetti sempre aperti) a Roma che farebbero disperdere troppa acqua. Di fontane, fontanelle e fontanili e di tubature obsolete che favoriscono gli sprechi. Roma, la città imperiale più famosa nel mondo per gli acquedotti e per le terme oggi è diventata la città-zimbello. Qui su questo sito, la storia della rete idrica e della cultura delle acque nell'antica Roma. In California alle stagioni della siccità, fanno riscontro affari eccellenti della Nestlé che continua a "imbottigliare" grazie allc concessioni delle riserve idriche a basso prezzo, tanto per fare un esempio.
Non va meglio da noi dove lo stato di allerta coinvolge tantissime regioni e non solo il Lazio coi suoi laghi di Bracciano e Bolsena quasi in magra totale. In particolare Parma e Piacenza. Il Piemonte affronta una riduzione delle risorse idriche relativa ai fiumi dimezzate del 60%. In Sardegna è stato diramato uno stato d’emergenza, la regione non affrontava una crisi così dal lontano 1900. La Sicilia fa i conti con risorse idriche al limite, il Veneto ha emanato provvedimenti specifici per combattere la crisi idrica. Infine il Friuli è stato colpito da un vero e proprio deficit idrico dovuto ai fiumi e bacini in secca. Ma è una realtà che ha più facce. Da una parte la diminuzione costante e repentina dell’acqua dovuta a fattori e mutamenti climatici (anch'essi tutti da analizzare). L‘altra faccia è rappresentata dalla vendita delle risorse idriche italiane alle Multinazionali a prezzi di concessione minimi. I dati certi sono rappresentati dal business della vendita dell’acqua in bottiglia da parte di varie Multinazionali, parliamo di circa due miliardi di euro. Conti alla mano, i prezzi dei concessionari dell’acqua sono di circa 1 euro ogni mille litri. Praticamente un 0,001 cioè un millesimo al litro. È evidente che le regioni concedono canoni a prezzi irrisori alle Multinazionali.
Intanto però, a essere colpiti da questa ondata di caldo torrido sono tutti i cittadini, tant'è che si parla di avviare un programma di razionamento delle acque per tutta la Penisola. Ce lo dice l'Europa? Tempo fa a Bruxelles avevano già detto che gli Italiani sono degli spreconi perché hanno il pessimo vizio di docciarsi con "acqua potabile". E qui mi urge aprire una parentesi.
Cari Farabutti di Bruxelles,
lo sapete o no che si respira anche con la pelle? E che in caso di veleni disciolti nell'acqua si può rimanere contaminati anche dai pori?
Volete a mezzo doccia, farci fare la fine della ragazza di 007- Missione Goldfinger, o strozzini che non siete altro?
L'acqua detta "oro azzurro" o "oro blu" è un bene per tutti, il primo bene supremo della terra. Ma a quanto pare c'è chi trae da questo stato di permanemte "calamità naturale" e di "emergenza" alla Attali, il proprio tornaconto per imbottigliare e vendere a tutto spiano. Tutta colpa dell'incremento turistico - si dirà. Ma è così da parecchie estati (almeno quindici): chiedetevi il perché.
Della terza cosiddetta "emergenza" (quella degli sbarchi) ho già parlato anche troppo in vari post. Mi limito a dire che dietro al solito mantra del salvare vite c'è in realtà, il loro assicurarsi che lo sbarco e la conseguente invasione sul nostro territorio, proceda indisturbata.
Nel mentre, si brucia, si appicca fuoco, si riducono le aree boschive, si rendono abitabili vecchi "bassi" che un tempo non avrebbero mai ottenuto "l'abitabilità" dall'Ufficio Igiene, si mettono a secco le città e si raziona l'acqua aad una popolazione aumentata in modo esponenziale tra turisti e immigrati, eccetera.
Tre "emergenze" in un solo colpo? Dubitare dei loro scopi e vederle slegate le une dalle altre, sarebbe un po' come dire che tre coincidenze non fanno un piano.
Il Governo Mondiale ha fretta: fate presto, fate presto!