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22 May 2023

Maggio senza lucciole e senza ciliegie

 



Un maggio senza lucciole la cui trama luminosa si accendeva e spegneva a intermittenza tra i cespugli di lavande  a rischiarare le nostre sere fino a non molto tempo fa, tepide e profumate; un maggio dove le rose appena fiorite si sciupano e diventano fradice  per l'eccesso di umidità; un maggio senza ciliegie, l'unico frutto nostrano non soggetto al mercato globale; un maggio  dove piove troppo alle porte dell'estate rischiando di farla saltare, mentre gli inverni sono stati asciutti e senza neve. Insomma un maggio alluvionale, carico dei soliti misteri italiani. Un cielo greve con nuvole grigie, pesanti, minacciose, con i venti di bora che, dai Balcani arrivano fino al Tirreno e al Ligure,  e che i pescatori chiamano "tramontana bastarda". Acquerugiola fradicia e interminabile che sembra il fall out di una bomba atomica. E i notiziari che trasmettono disgrazie e calamità 24 ore al giorno. Scene tremende di gente che scava acqua, scava fango, scava e piange. Pezzi di colline che si spaccano, si sgretolano e si sbriciolano. Canotti di gomma che trasportano anziani impauriti, gatti, cani,  poche vettovaglie. Cadaveri di animali agricoli che scorrono lungo i canali ingrossati a dismisura. Gente infreddolita e il sole, il sole che è  sempre stato la vera medicina dell'Italia (quante  nostre canzoni, parlano di sole?)  che non si vede, proprio nei giorni gloriosi dell'anno, nei quali la luce prevale sul buio.  Questo accade in una Romagna, non più "coraggiosa", ma in ginocchio. Già, il sole di maggio che scarseggia  da settimane e settimane, privandoci di una medicamento naturale. Oltre alle ossa, il sole fa benissimo anche a muscoli e articolazioni, favorendo in modo naturale il rilassamento muscolare e la mobilità del corpo. Negli uomini, il sole aumenta i livelli di testosterone, mentre nelle donne quelli di progesterone per un immediato benessere fisico e mentale. Tra i più importanti effetti che l'elioterapia favorisce a livello cutaneo, ricordiamo la trasformazione della vitamina D nella sua forma attiva (D3). L'attivazione della vitamina D nel suo componente attivo sta alla base della cura contro il rachitismo, causato appunto dalla sua carenza. Dev'essere per questo che qualche mente bacata dopo averci tolto le medicine domiciliari d'ordinanza durante questi ultimi tre maledetti anni, per mostrare al mondo che non c'è altra cura al di fuori del vaccino, ora vuol toglierci il sole. Non era forse Bill Gates l'uomo che odiava il sole e che studiava la maniera di oscurarlo?
Ma veniamo alle menti perverse e bacate che non se ne vanno, ma vogliono completare la loro Opera in nero. La diga non aperta di Ridracoli che ha raggiunto in marzo  il limite massimo di piena, ma per creare l'emergenza siccità l'hanno tenuta chiusa. Era ai primi di maggio quando con livelli massimi di piena, più la pioggia incessante di una notte, l'hanno aperta tutto d'un colpo. Immaginiamoci rilasciare tre miliardi d'acqua così, di botto. Qui, la fonte ufficiale di ridracoli.it.
Poi, c'è  tutta questa inutile ciarla sul "surriscaldamento globale" e da qui l'eco-teppaglia verde-rossa col suo "fate presto! fate presto!". "Avete visto cosa è accaduto in Emilia-Romagna?". E allora già che ci siamo, anneriamo anche la fontana di Trevi per "sensibilizzare" i cittadini alla crisi climatica. Ma non c'è nessuno che dia loro una sana scarica di legnate, di quelle che rinsaviscono chi non le ha mai prese da bambino? 
Il paradigma  è sempre quello: Terrore del virus per far passare il vaccino come cura ineluttabile.  E ora, Terrore del clima per far passare il Green New Deal. 


Nel mentre,  a Lugo di Romagna nel Ravennate, la Protezione civile crea profughi su profughi, anziché impegnarsi a salvare e preservare case, aziende agricole, vettovaglie, beni. Sindaci e Protezione civile, sembrano eseguire lo schema di Schwab ("non avrai nulla e sarai felice"): salvare la gente in gommone per mandare in malora quelle case sulle quali cercano di  avventarsi con ogni mezzo.  Ed è già nato un nuovo insulto per quelli che giustamente ricordano che ciclicamente episodi estremi  come alluvioni, in Italia ne sono sempre avvenuti : "negazionista", la nuova lettera scarlatta. Ci sono "negazionisti" del virus, "negazionisti" del vaccino e ora "negazionisti" del clima, rimproverati nientemeno che dagli sbufalatori di professione come Dagospia (sempre più Digos) che se la prende con quel povero Red Ronnie perché parla di "cloud seeding" (inseminazione di nuvole), indicandolo come dedito ai "complottoni" sui suoi titolacci  sputtanatori, sparati ad alzo zero. Insomma lo scenario lo conosciamo già da tre anni: vietato resistere alle sirene della Grande Paura "strutturante" (come la chiama il beffardo Attali), la sola che possa produrre quei cambiamenti che tanto piacciono all'Oligarchia. Troppe strane coincidenze rivelate dai social, troppe testimonianze di chi ha sperimentato sulla sua pelle che i soldi per mettere in sicurezza gli argini c'erano, ma la Nomenklatura rossa non ha voluto (né saputo) investirli.  Si parla addirittura di più di 55 milioni non spesi, dal duo Bonaccini-Schlein. E ora per aggiungere beffa al danno, chi dovrebbe essere alla testa di commissioni per la ricostruzione con  tanto di "poteri straordinari" per la regione Emila-Romagna? proprio quel Rais rosso-antico che l'ha amministrata per anni facendone una sorta di usucapione. Proposta irricevibile. Ricordo pure a chi se ne fosse dimenticato che il bolscevico Bonaccini durante la crisi sanitaria era quello che minacciava: "Vi staneremo casa per casa". Mi hanno inviato fotografie di  montagne di detriti vegetali ammassati sotto ai viadotti e sui greti dei  torrenti mai ripuliti e con la scritta sarcastica di
"Tropicalizzazione del clima". E sono foto che parlano chiaro in fatto di incuria e di degrado, in barba alle futili chiacchiere ecologiste. Brava gente laboriosa e simpatica, questi romagnoli, ma con un vizio: troppo obbedienti nei confronti di amministratori predoni e ideologizzati. Meno male che per farsi coraggio,  cantano "Romagna mia" e non "Bella ciao".


 
Un'ultima cosa. Quando ci fu la "pandemenza" le due regioni più colpite furono Lombardia e Veneto, ovvero i locomotori industriali d'Italia. Ora la grande crisi agricola che può procurare rincari alle stelle e carestie di prodotti agro-alimentari su chi è stata scatenata? Sulla terza regione agricolo-industriale più ricca d'Italia, l'Emilia-Romagna, ovvero l'orto-frutteto della Penisola. E anche qui, ogni giorno si contano quei morti che si potevano e dovevano evitare. Siamo alla terza coincidenza dei gialli di Agatha Christie. E tre coincidenze come dice la Christie, fanno un piano vero e proprio.
Un maggio senza lucciole, senza rose e con le ciliegie bacate col verme, un maggio che lascia l'amaro in bocca.  

Santa Rita da Cascia (la santa dei casi impossibili)


17 May 2023

La tournée di Zelensky




Zelensky sta completando il suo giro delle 7 chiese  in cerca di armi. Sembra una frase ossimorica ma non la è. Insomma la sua tournée in Europa è per battere cassa e assicurarsi che gli stati abbiano voglia di spendere denari su denari per la sua guerra. E' andato dal papa vestito da militare con l'effigie di  una madonna che ha un'ombra al posto del Bambin Gesù. Un'icona blasfema, dal momento che è pur vero che nelle guerre muoiono i bambini, ma questo non gli dà il diritto di modificare l'iconografia cristiana della Vergine col piccolo Gesù, senza urtare la sensibilità dei cristiani. I giornaloni si sono molto concentrati sul look della Meloni in abito bianco in visita qualche giorno prima da Bergoglio, e sull'etichetta vaticana non rispettata,  perché bianco è anche il colore dell'abito talare del Pontefice. Ma sono stati tutti ben  zitti sulla sua mossa politica di rifinanziare armi per la missione fino alla "vittoria finale" dell'Ucraina.




Già, l'arte dei giornalisti è quello di concentrarsi nelle quisquilie, trascurando la buona sostanza, per depistare l'opinione pubblica. Così come sono stati silenti sulla  tenuta mimetica dell'Ucraino in Santa Sede, sulle sue sparate arroganti e sussiegose a  proposito della mediazione di pace della quale lui non ha bisogno, e sui doni discutibili fatti al Pontefice. Soprattutto nessuno, ad eccezione dei soliti siti di nicchia, si è soffermato a criticare i corifei di salamelecchi sorridenti che vanno dalla Meloni (l'"amica Giorgia" che si profonde in  baci e abbracci e in mossettine civettuole alla sua presenza - roba da farci rimpiangere la fredda asciuttezza di Draghi), al loquace troppo loquace Mattarella, ad un intero collegio di pennivendoli prezzolati con in testa il Gran Maggiordomo di Regime, buono per tutte le stagioni, per tutti i governi (destra, centro, sinistra, governi tecnici) e per tutte le guerre di aggressione, purché sotto bandiera Nato: Bruno Vespa, i cui nèi si accendono a intermittenza di contentezza quando può avere l'esclusiva di qualche personaggio mediaticamente speciale.   Il collegio di pennivendoli prezzolati che ha fatto da corona a Zelensky ci ha dato la misura del servilismo della stampa di  questo Paese, un paese di  ciambellani e cortigiani di regime. 

Torniamo ai doni di Zelenzky al Papa. Ha donato a Francesco, oltre all'icona della Madonna sui resti di una piastra antiproiettile, anche un quadro intitolato "Perdita", sull'uccisione dei bambini durante il conflitto. È raffigurata una Madonna con un bambino in braccio, in nero, come fosse stato cancellato. E' una buona idea? A mio avviso, è semplicemente grottesco mescolare l'iconografia e la liturgia cristiana, alla guerra. E' evidente che in guerra i bambini purtroppo sono le vittime innocenti, ma ha un che di grottescamente blasfemo ritoccare la Maternità della santa Vergine.  «Questo rappresenta l'uccisione dei bambini», ha spiegato per lui al Papa un interprete dall'ucraino all'italiano che era presente alla visita. Doni per sottolineare che il nemico è barbaro e con lui non si può trattare. E men che mai, occorrono mediatori non graditi.
Il pontefice, a sua volta,  ha donato al presidente ucraino, una piccola scultura  in bronzo che rappresenta un ramoscello d'ulivo, simbolo della pace. E a proposito di pace e di mediazione di pace ecco le parole arroganti di Zelensky pronunciate urbi et orbi in luogo di colloqui riservati.

"Con tutto il rispetto per Sua Santità, noi non abbiamo bisogno di mediatori, noi abbiamo bisogno di una pace giusta", dice ancora Zelensky dopo quaranta minuti di faccia a faccia con Papa Francesco, che pure invita a Kiev. Se mai ci può essere un piano di pace è solo quello "ucraino", e lui stesso ha chiesto al Papa di "unirsi alla sua attuazione". (fonte: Ansa). 
Capito? Zelensky si mette a dare lezioni di protocollo diplomatico allo stato del  Vaticano e al papa. 
Nessuno gli ha spiegato che un pontefice (pontifex, colui che costruisce ponti) non è un diplomatico in livrea e che la sua eventuale mediazione, semmai, è solo a carattere etico e spirituale? Lo sapeva perfino Stalin con la sua battuta: "Quante divisioni ha il papa?". Qualcuno obbietterà: con un papa così, l'Ucraino sfonda una porta spalancata e non trova freni alla sua protervia, nemmeno nelle stanze vaticane. 
Acqua in bocca da parte dei cronisti e degli opinionisti italioti che hanno riferito delle sue frasi senza criticarne il contenuto. 



Ne sottolineo un'altra. Lunedi sera a Quarta Repubblica trasmissione  condotta da Nicola  Porro, il Gran Maggiordomo Vespa di fronte alla statistica che vuole oltre più  del 60% degli Italiani  contrario a questa guerra ha riferito che questi dati fanno disperare Zelensky. Ah sì? e cosa pretende? che gli Italiani siano felici di impoverirsi, di  essere contenti di aver troncato rapporti commerciali amichevoli con la Russia e di pagare il triplo il gas liquido "amerikano"? 
Quanto a Vespa, se l'è presa con il popolo italiano reo di essere servile e di applicare il "Franza o Spagna purché se magna". Ma di chi parlava costui? Forse di se stesso così abile ad essere a libro paga (e che superpaga!) dei Poteri forti. Insomma, senza volerlo, il Vespone si è fatto un bell' Autoritratto. Fategli sapere che gli Italiani non traggono proprio nessuno beneficio a dire di NO a questa guerra. E quei rari intellettuali che ci provano, vengono ostracizzati e  depennati dagli eventi a cui devono partecipare, proprio come avviene in tutti i regimi. Inoltre Zelensky farebbe bene a occuparsi della conquista di "menti e cuori" dei cittadini ucraini, prima di preoccuparsi dei sondaggi su come la pensano gli italiani su una guerra alle porte di casa. Glielo ha spiegato qualcuno che "al cuor non si comanda"? Hanno ordinato agli italiani di mettere mano al portafogli e ora vorrebbe pure sentirsi amato? E' troppo!
Poi Zelensky è volato a Londra per consolarsi presso il suo "amico" Sunak in cerca di armi altrettanto "amiche" (centinaia di missili e droni per la difesa aerea) . Chi mi ama, mi armi - sembra essere il suo motto.  


 San Pasquale

11 May 2023

Le varie mutazioni social-comuniste

Visto che siamo stati per anni ostaggi di un "virus", vale la pena di analizzare un'altra malattia che non passa, ma attraversa imperterrita i secoli, a nome comunismo e socialismo.  Una sorta di ideologia mai morta che è diventata nel tempo, un credo religioso. La si riconosce dalla smania di pianificare sempre tutto, nel tentativo di controllare le nostre vite. Basta guardare tutte le manifestazioni  di quel movimento che si definisce "ultima generazione". Per smontarne la portata c'è già chi la battezza ironicamente "ultima degenerazione". Tra le velleità di questa gente, c'è quella di impedire di viaggiare in auto, di recarsi al lavoro col mezzo proprio ( i giovani di UG si sdraiano sulle autostrade per bloccare il flusso di auto), o rendere un'auto inutilizzabile se di vecchio modello, grazie a sindaci zelanti e fanatici del green (Sala e Gualtieri in testa). I viaggi devono essere scoraggiati: inquinano i cieli. Solo loro hanno diritto di sporcarli i  cieli per interferire col clima.  Si deve mangiare meno ed eliminare i grassi, le proteine e i dolci. Non si deve più comprare alimenti con imballaggio in plastica o polistirolo: inquinano. Non possiamo  costruire nuove case e  occorre ridurre il riscaldamento in quelle già costruite, eliminando le caldaie a gas. Vietato avere barbecue o camini: sporcano.  Insomma, l'ecofanatismo è null'altro che comunismo cucinato in  salsa green, ovvero una sua variante. 

Anche le pianificazioni sanitarie per il prossimo autunno con i vari Palù dell'Aifa che partono già all'attacco col piano vaccinale 2023-25 , ospiti del maggiordomo di regime Bruno Vespa, sono una variante del comunismo (in questo caso, sanitario) basato sul controllo della persona e del proprio corpo. E volendo spingere ad oltranza il discorso, non  è stata forse una mossa totalitaria di stampo comunista,  la vaccinazione di massa che esclude la storia personale e individuale (anamnesi) di ogni singolo corpo umano  e non vuole tenerne in nessun conto?   Non esiste una foglia dell'albero uguale all'altra, ma la vaccinazione è stata fatta impietosamente su donne incinte a rischio di farle abortire (è già successo),  su donne che allattano a rischio di intossicare il neonato (è accaduto) , su soggetti fortemente allergici a rischio choc anafilattico,  su soggetti in preda a malattie autoimmuni, su malati oncologici, su malati diabetici, su cardiopatici, su chiunque fosse affetto da una qualche malattia rara: tutti uguali di fronte all'ineluttabile siringa. 


Veniamo alle case. Il governo della Catalogna in Spagna ha deciso proprio in questi giorni di espropriare gli appartamenti sfitti. Una volta espropriati gli immobili - secondo le loro intenzioni - verranno messi a disposizioni  dei cittadini detti "vulnerabili" e a   " rischio esclusione". Così si legge in una nota che anticipa il nome dei 14 comuni catalani i quali avvieranno un percorso palesemente di matrice sovietica. La Spagna anticipa quindi  i desiderata del Pd in Italia. E' bene sapere  che in Italia giace da circa quattro anni un emendamento al Senato a firma PD che mira a fare esattamente la stessa cosa. Lo fa notare il vicedirettore di La Verità Claudio Antonelli nell'articolo di ieri dal titolo "La Catalogna espropria le case vuote". Chi credete stia soffiando sul fuoco con queste tendopoli studentesche accampate un po' dappertutto per protestare contro il caro-affitti? I giovani che si sono accampati nella piazza davanti al Politecnico di Milano altro non sono che le "nuove sardine" che fungono da quinta colonna della sinistra. Seguono  a macchia di leopardo, piazze come Firenze, Roma e Bologna con analoghi fenomeni di "tendopoli" studentesche che spuntano un po' dappertutto come funghi. La ministra dell'Università Anna Maria Bernini ha già fatto sapere che è pronta a creare un tavolo interministeriale per valutare la riduzione dei prezzi degli affitti. Tu quoque Bernini? 



Dirò subito che tutti questi insulti di governo "fascista" e di Meloni chiamata "ducia" dal  comunista Carlo Rossella (ex Lotta Continua), puntano dritti a uno scopo fin troppo evidente: il rischio che passi invece,  una sorta di intervento statale coatto e dirigista contro la proprietà privata. La Venezia del sindaco Brugnaro  è già la capofila nell'imporre vincoli stringenti agli "affitti brevi" e a dare una mazzata ai numerosi  piccoli affittacamere.  Se c'è un pericolo corso dal governo Meloni non è il "fascismo" del quale si  starnazza stoltamente in giro, ma essere condiscendenti a politiche social-comuniste di matrice fabiana. Basta solo vederla all'opera con le migrazioni, mai così bibliche.  

L'Agenda Davos e Onu 2030 sono di matrice prettamente social-comuniste. Il ricorso ossessivo alla parola "sharing" (condividere) che cos'è, se non la "variante Arturo" del vecchio comunismo? Condividi l'auto (bla-bla car, car pooling ecc.), condividi la casa, condividi la donna, condividi l'uomo (il poliamore magnificato da Attali), condividi il bambino (utero in affitto). E l'elenco delle "condivisioni" sarebbe lungo. Do per scontato che qualcuno drizzi le orecchie di fronte allo slogan  di chiara matrice comunista di Klaus Schwab  "Non avrai  più nulla e sarai felice". Non è inoltre un caso che il movimento Antifa, quello della cancel culture e delle revisioni storiche, si sia diffuso per il mondo, a scopo demolizione controllata del passato, della cultura e della tradizione, imbastendo processi retroattivi sulle opere d'arte, i libri, i film, la musica ecc. Un'altra ossessione iconoclasta di stampo comunista. 

La Merlino, prima si inginocchiava ai Black Lives Matter, ora va in tenda con gli studenti.

E invece in questo paese sono ancora tutti lì, a parlare di pericolo fascista, di ritorno delle camicie nere, con l'Uomo del Colle  in veste di Fata Turchina che si atteggia a Che Guevara brandendo slogan come "Ora e sempre Resistenza", in versione ottuagenaria da Villa Arzilla. Se ottant'anni dopo si squadernano ancora di questi spauracchi demenziali, significa solo che questo paese è fatto di "progressisti"  totalmente incapaci di progredire. E il regresso è l'anticamera della Miseria. Miseria della Filosofia e Filosofia della Miseria. Non può esistere una "decrescita" che sia "felice" magari col monopattino e il piattino di insetti fritti. Le decrescite economiche sono quasi sempre l'anticamera  degli espropri e delle carestie. 

San Fabio martire

04 May 2023

Piantedosi lasci perdere il riconoscimento facciale



Sicurezza! Sicurezza! Sicurezza! Lo facciamo per la tua sicurezza. Paroletta magica che tutto può e alla quale si è aggiunto il prefisso bio (biosicurezza). E in nome della quale si progettano porcherie per i cittadini onesti.  Piantedosi è ministro dell'Interno, vero? Bene la prima cosa di cui si deve preoccupare è di bloccare l'immigrazione massiva. Non si può tollerare che le vaste aree pubbliche come le stazioni ferroviarie si trasformino in zona di bivacco degradato dove sul più bello, da qualche lurido sacco a pelo, salta su un malintenzionato col coltello in procinto di assalire un o una passeggera.  Se il poveretto se la cava, come minimo ci rimette il portafoglio; poi c'è pure di peggio. Come quella povera sventurata violentata sull'ascensore. La stazione Centrale di Milano è diventata un pericoloso letamaio, con rispetto parlando. Idem la Stazione Termini a Roma. E questo geniaccio di Ministro cosa ti va a pensare? Prima fa entrare oves et boves, poi punisce i cittadini onesti  - quelli che lavorano, pagano le tasse eccetera, rei di prendere i mezzi pubblici per spostarsi - con proposte oscene come il riconoscimento facciale e i dati biometrici. Ma allora lo fa apposta! Prima l'alluvione migratoria, poi la punizione a chi oltretutto deve già subirla e pagarne ingenti  danni legati alla propria incolumità personale. Come? Con misure che puniscono soprattutto la gente onesta, presa di mira, controllata, scannerizzata e monitorata come fosse un ricercato speciale, il WANTED del Far West. E' serietà questa? 

Ne parla con competenza Enrica Perucchietti, che abbiamo già imparato a conoscere perché sempre molto attiva sulle radio della rete. e perché autrice del saggio UNISEX contro il marasma di genere, del quale la sottoscritta ha fatto recensione. Ascoltatela in questo video-intervista a proposito della proposta indecente di Piantedosi. 

 https://www.byoblu.com/2023/05/03/piantedosi-riconoscimento-facciale-nei-luoghi-pubblici-una-tecnologia-distopica-e-liberticida-enrica-perucchietti/

NO, caro ministro,  vada pure a nascondersi: non è così che funziona. Vuol fare repulisti della teppaglia accampata nelle stazioni ferroviarie? La faccia, ma  non funziona che apriate finestre di Overton per abituare i cittadini a sentirsi spiati  nei loro passi e nei loro spostamenti in stile DDR elettronica.  E' finito il vostro disgustoso Truman Show dove, grazie a un virus, vi siete garantiti   il controllo di tutti i nostri movimenti, delle nostre vite spiate minuto per minuto, perché anche se la stampa complice non parla, ormai ne parlano tutti i giornali stranieri del  famigerato "modello Italia" .  Il Corriere del Ticino, quotidiano svizzero italofono, per cominciare, parla ora  del Covid come la più grande truffa sanitaria effettuata a scopo "controllo della popolazione":   https://presskit.it/2023/04/04/corriere-del-ticino-definisce-covid-la-piu-grande-truffa-sanitaria/ 

L'immigrazione si blocca e si respinge a monte, non si presenta il conto ai passeggeri  onesti e paganti.  Imparate dai vostri colleghi francesi così bravi a rigirare le carte e a fare les tricheurs: fanno gli umanitari con le debolezza altrui ma poi fanno trovare l'uscio di ferro a chi vuole penetrare in territorio gallico. Scommetto che dopo che vi sbollirà l'arrabbiatura per come vi stanno trattando in queste ore,  siete già pronti a pigliarveli indietro, i "reietti" di Ventimiglia, o beoti che non siete altro!  E a far pagare la vostra codardia ai cittadini onesti con norme vessatorie, liberticide  in stile Xi-Ji-Ping con tanto di relativo "credito sociale". Non ci caschiamo più. 

Quando era il Pd e i 5 stelle a fare queste boiate, la Meloni faceva la pasionaria barricadera del "blocco navale". Era una finta, naturalmente. Così come è fasullo oggi lo sdegno ipocrita della falsa opposizione piddiota  quando finge di scandalizzarsi per la videosorveglianza della quale  sono stati  i primi mastini  a inaugurarne la stagione: la famigerata polizia predittiva dei romanzi di  Philip Dick cui fa seguito la patologizzazione del dissenso, quella che abbiamo subito in questi tre anni.   

Il riconoscimento facciale permette di controllare chi entra, chi esce, chi si sposta, chi si ferma e tutto questo è l'ennesimo tassello  di un mosaico che va verso la via cinese al controllo umano. Mappare i cittadini, raccoglierne tutti i dati sensibili e riservati per eventuali nuovi coprifuochi, nuove misure restrittive. Creare dunque una biomassa indistinta di allogeni e autoctoni rimescolati insieme senza diritti al fine di accelerare il NWO e l'agenda di Davos, portata avanti a corrente alternata: una volta a sinistra, una volta a destra. Algoritmi, Intelligenza artificiale, identikit elettronici.  La riservatezza e i diritti umani, quelli naturali, sono già  tutti alle nostre spalle. Ascoltate Enrica e svegliatevi!


San Silvano