C'è un bel contro-decalogo sull'epidemia e su tutto il vero significato delle misure restrittive applicate che nulla hanno a che fare col virus, il quale andrebbe imparato a memoria. Suo titolo è "Non combattono l'epidemia, ma....". Sarebbe da recitare come le preghiere per svegliare chi dorme. Sì, perché col 31 gennaio 2021 scade lo stato d'emergenza di un pesantissimo anno. Ma non vedo una grande mobilitazione preventiva per impedire che venga prorogata la data ancora di un anno. Pare che venga prorogata al 30 aprile, tante per far bollire ancora un po' le rane che siamo noi. Non perdo più tempo a studiare le camarille interne alle forze politiche coinvolte in questa crisi di governo, che diventano devianti rispetto a problemi ben più gravi. Vada come vada, intanto è pacifico che non ci faranno votare. E che se mai, andassimo alle urne, i partiti di "opposizione" sarebbero già addomesticati come barboncini da salotto, fino a renderli completamente futili e inoffensivi. Intanto mandano avanti gli sbirri sanitari come Ricciardi dell''Oms, l'attoruccio di Merola ne "L'ultimo guappo", che ora fa il guappetto in camice minacciando di rinchiuderci per un altro annetto e senza nemmeno più il beneficio dei 200 mt dietro casa col cane. C'è pure il sessantottino Galli, grande amico di Capanna (una vera referenza!) nonché medico in eskimo, il quale non è un virologo, come spesso sostenuto, ma un infettivologo del Sacco. Presente, invasivo e pervasivo, perfino asfissiante, non si perde una trasmissione sinistrata dalla Gruber e dalla Berlinguer, sostenendo la tesi che ci vorrebbe un lockdown durissimo infinito e uguale per tutta Italia. Poi si allarga al punto da pontificare l'annullamento delle elezioni: creano contagio. Ma come osa questo medicastro in eskimo di allargarsi perfino ad ambiti che non sono i suoi? E perché non si rinchiude lui in qualche manicomio sovietico di cui sembra avere tanta nostalgia? In mancanza di meglio, gli suggerisco un baule in soffitta con cui rinchiudersi a chiave. Forse eviterebbe anche qualche virus di troppo nel cervello. Come ho spesso suggerito, ignorate la tv e le sue malefiche mostruose sirene. Gli orchi terroristi in veste di mezzibusti, le immagini (tutte vecchie e di repertorio) delle sale di terapia intensiva con infermieri in perenne affanno. Insomma le politiche sanitarie oscillano da strega-comanda-colore regione per regione, al ricatto più brutale del "vi cacciamo tutti in casa nuovamente". Magari a vita. E i secondi aguzzini duri servono a farci digerire i primi. Così il popolino bove si accontenta delle regioni colorate, considerate il meno peggio. Stoccaggi di mascherine acquistate dai governi per almeno due o tre anni, dovrebbero insospettirci. E' evidente che si sta creando un girone infernale di tipo ricattatorio: senza vaccino non potrete esibire il vostro vero volto. Senza vaccino non vi sposterete da casa, non potrete viaggiare. Nello stesso tempo, si tira per le lunghe con le scorte, in modo da farlo desiderare agli sprovveduti che credono nel siero-Messia. E tutto ciò è funzionale alla costruzione di un'anagrafe sanitaria mondiale che hanno in mente di mettere in piedi. Senza contare il fatto che i nostri dati, a partire dalla carta sanitaria, appartengono già alla Ue. La quale Ue li avrebbe venduti financo alla Cina con cui tratta. Il Grande Reset, prima tenuto nascosto, poi fatto trapelare a piccole dosi e vendutoci come se si trattasse dell'alba di un nuovo sol dell'avvenire, avanza a grandi passi. Qui in questo link che rimanda a un documento, è stato analizzato in tutte le sue parti (politica, economico, sanitaria, intellettuale, psicologica, etica e morale) dal prof. Francesco Lamendola, di cui raccomando la lettura:
Mi soffermo sull'aspetto psicologico perché è di questi giorni la notizia di bambini di 9 e 10 anni e di adolescenti indotti al suicidio da queste pessime politiche dell'isolamento e della reclusione che li portano a ritirarsi nella vita virtuale e nei mezzi tecnologici, tra i quali anche la cinese Tik Tok coi suoi "role play". Guarda caso, Trump in Usa la fece chiudere. Qui da noi, invece, qualsiasi minore può accedervi :
Già da anni i meccanismi tipici della tarda modernità spingono le persone verso una dimensione psicologica anaffettiva, sociopatica, schizofrenica, ossia ad una crescente chiusura narcisistica dell’ego e ad una crescente strumentalizzazione dell’altro ai propri fini; basti pensare, per fare solo un esempio, a orribili programmi televisivi come Amici o Il grande fratello, nei quali si esalta quanto di peggio esiste nell’animo umano e lo si trasforma in qualcosa che è necessario per potersi affermare, e dunque qualcosa che merita ammirazione e che suscita, semmai, invidia da parte del pubblico, e non - come dovrebbe - disgusto e repulsione. Ora questa tendenza è arrivata al limite estremo, con la predicazione sistematica dell’isolamento, della diffidenza, del sospetto nei confronti dell’altro, spingendo tutti a vedere nel vicino, nel collega, nell’amico e perfino nel congiunto, un possibile untore che va tenuto a distanza per il suo e il nostro bene. Gli effetti perversi delle politiche d’isolamento e di chiusura sono ormai visibili nell’intera popolazione, ma sono particolarmente gravi e durevoli fra bambini e adolescenti, già predisposti a isolarsi dai coetanei per comunicare preferibilmente via telefonino, o a passare tutto il loro tempo libero infervorandosi e immedesimandosi nei giochi elettronici e alienandosi sempre più dalla realtà e da una affettività normale, fatta di relazioni dirette e personali con l’altro. (cit: da Lamendola)
Aggiungo a ciò, il fatto che la scuola è diventata una specie di burla "a distanza" e che quell'unica occasione di socialità rimasta in piedi ai più giovani, che è la didattica dal vivo con il rapporto diretto tra docente e discenti, è sempre più soggetta ai pareri dispotici del Comitato Tecnico Scientifico (CTS), del governo, di qualche presidente di regione timoroso anche della sua ombra che non vuole passare per "permissivo" e "negazionista" del virus, e via reprimendo. Inoltre la catena di comando dettata dal terrore, ha portato anche qualche insegnante a operare punizioni becere e insensate come quella maestra elementare che ha sospeso una bambina, colpevole solo di aver abbracciato l'amichetta. La socializzazione, asse portante per la crescita e lo sviluppo cognitivo dei più piccoli, viene frustrata e repressa sul nascere.
Vengo alla mia esperienza personale. Alcuni amici non osano varcare i limiti comunali col risultato di rimanere volontariamente "autoconfinati". Male! Rinunciare ad espandersi almeno per il proprio territorio, porta ad avere un angoscioso senso di chiusura degli orizzonti. Altri mi dicono che se proprio devono "osare" si tengono le uscite contabilizzate solo per parenti stretti e familiari. Con ciò, i rapporti di amicizia si inaridiscono, facendo il gioco di chi ci ha ridotti in questo stato. Poi c'è qualche conoscente fissato, patofobico e timoroso che continua a farsi portare la spesa a casa (rinunciando così, all'unica occasione di distrazione). Non prima però di aver disinfettato pacchetto per pacchetto di alimenti, prima di metterlo in frigorifero. Alla fine, se questa manipolazione terroristica è arrivata così nel profondo della psiche umana, che speranze di affrancarci abbiamo? In Olanda hanno già iniziato a ribellarsi, idem in Danimarca e in Austria. Duole dirlo, ma qui da noi, siamo al "ciascuno per sé" e al "si salvi chi può". E ha ragione il grande Carmelo Bene quando asseriva: "Chi ama la libertà, si prepari ad attraversare il deserto".
Giorno di S. Angela Merici