I Natali allestiti, o meglio, pre-allestiti troppo in anticipo (già da novembre) nelle nostre città ci fanno sentire più catapultati in un Luna Park che volti alla preparazione di un sacro evento. Aver bandito il sacro dalla nostra vita, circondati da troppe merci, da troppi oggetti, da troppa cibarie che straripa dai carrelli dei supermercati, ci rende scontenti e irascibili. A volte si ha come l'impressione che l'accensione delle luci (per lo più luminarie cinesi) spenga i nostri cuori. Lo chiamano con l'espressione del poeta Baudelaire "spleen", parola inglese che significa "milza" poiché credevano, nella concezione medievale e pre-medievale che fosse la milza a secernere la bile nera, quella della melanconia. E anch'io soffro un po' di questo "spleen de Noël ".
Anche la luce, in fondo, dev'essere desiderata attraverso la sua giusta interazione con le tenebre e non sparata a tutto ampère. Senza il buio non può esserci luce, fin dai tempi della creazione. Non starò a raccontare cose succede nelle diocesi senza sacerdoti (sacer- sacro) che la crisi delle vocazioni ha ridotto drasticamente e numericamente fino ad essere dei commessi viaggiatori da un centro all'altro, da un villaggio all'altro col rischio di far saltare le funzioni natalizie essenziali. Non parlerò dello svilimento dei Natali sempre più scristianizzati fatti di presepi vietati, quando non saccheggiati e di Bambinelli Gesù rapiti dalla greppia. Di bancarelle e mercatini natalizi presi d'assalto da agenti provocatori che magari si dichiarano anti-Islam, ma poi si guardano bene dall' attaccare moschee. Pertanto mi chiedo se esiste ancora qualcosa che sappia toccare le corde dell'anima, dato che la messa al bando del Sacro nelle nostre vite è qualcosa che ci riguarda direttamente, sia quando questo avviene in modo violento e protervo che quando emerge sotto traccia in maniera subdola e insinuante.
Sì, deve esistere per forza qualcosa di trascendente. La musica classica sacra, quella che viene bandita dalle scuole e dagli ascolti televisivi richiede impegno e c'è troppa superficialità e pressapochismo oggi, per apprezzarla. Scoprire musiche e cantici in latino (lingua solenne bandita dalle messe) significa rendersi conto che non tutte le culture sono uguali. Il grande maestro Claudio Abbado pensava al coro come ad una grande orchestra, ma con un aspetto umano molto più profondo:“Il canto è l’espressione musicale più spontanea e naturale e il coro è la forma più immediata del fare musica insieme. In un coro ogni persona è sempre concentrata sulla relazione della propria voce con le altre. L’ascolto dell’altro è quindi alla base del canto corale e in generale del fare musica insieme. Imparare a cantare insieme significa imparare ad ascoltarsi l’un l’altro".
E dato che non mi piace separarmi con l'immagine del Diavolo che sparge la sua nube sulfurea per creare panico e confusione (già ce n'è troppa nel mondo) vi lascio con questo messaggio di semplicità, innocenza e purezza. Ma anche di rigore stilistico canoro. Una è di A.C. Adam dal titolo "Cantique de Noël " (Minuit chrétien) che è stato tradotto in molte lingue (ne esiste una versione italiana e inglese). Ma questa è l'originale.
E dato che non mi piace separarmi con l'immagine del Diavolo che sparge la sua nube sulfurea per creare panico e confusione (già ce n'è troppa nel mondo) vi lascio con questo messaggio di semplicità, innocenza e purezza. Ma anche di rigore stilistico canoro. Una è di A.C. Adam dal titolo "Cantique de Noël " (Minuit chrétien) che è stato tradotto in molte lingue (ne esiste una versione italiana e inglese). Ma questa è l'originale.
Il secondo pezzo, "Carol of the Bells" è un canto di un compositore statunitense di origini ucraine ( Peter Wilhousky) che spero serva a far finire questa guerra assurda in Ucraina, dove ormai vengono ingaggiati perfino poveri vecchi come carne da cannone.
E' una composizione musicale tradizionale nella forma della carola, tendenzialmente di origine inglese, che tratta argomenti relativi al Natale imitando con le voci educate a canone, il suono delle campane. I bambini in entrambi i pezzi sono davvero prodigiosi. Noterete che, nel secondo, pur cantando in inglese ripetono in Latino, l'invocazione "Gloria in excelsis Deo".
Un Santo e sereno Natale e a tutti !
9 comments:
Ricambio gli auguri e condivido un paio di canzoni pure io, se è cosa gradita
https://youtu.be/gx2Mc5K9VO0?si=_k1QHVOJQYZoGOP1
Questa è un carola medievale, qui cantata dalla sempre splendida Loreena Mckennitt.Non è strettamente natalizia in quanto menziona l'intera vita di Gesù Cristo, ma è molto richiesta in questo periodo.
La seconda, per i francofoni, la tradizionale "Il est nè le decine enfant"
https://youtu.be/-fbghjWtOCk?si=cQ9Z7R61ohiBTWs7
Buon Natale a tutti
Grazie Jacopo, ricambio di cuore. Sono due bei pezzi. Il secondo lo conoscevo già perché me lo fecero imparare da bimba. "Le divin", però. e non le decine :-). Domani sera andrò finalmente alla Messa di mezzanotte. E non all'ora del tè :-).
23/12
Tantissimi auguri di un sereno Natale.
Aggiungo anch'io il mio contributo ai canti di Natale: https://www.youtube.com/watch?v=Kz13ufATook&ab_channel=AlfredoGarc%C3%ADa
Maria Luisa
Grazie Maria Luisa, Adeste Fideles è sempre molto solenne e trionfante.
Buon Natale
23/12
Rinnovo i miei auguri per un buon Natale di nostro Signore (e NON "buone feste") a tutti.
Molto belli i pezzi che hai messo, Nessie. Io conoscevo il primo in Inglese col titolo "Holy Night", ma non sapevo che fosse francese in origine. Ne metto uno anch'io. "Alleluja Messia" di Haendel che é sempre un altro pezzo pieno di energia ed esultanza:
https://www.youtube.com/watch?v=IUZEtVbJT5c
Auguri di Buon Natale a tutti !
Fabio
Grazie Cangrande, "buone feste" tutto incluso lasciamolo dire solo ai bottegai. Hai visto la sigla televisiva della Rai? Si è adeguata al "pacchetto".
23/12
Grazie Fabio. Allelujah di Haendel con archi, fiati e coro maestoso è sempre un pezzo di grande suggestione.
23/12
Per fortuna no.
La Rai non la guardo mai da circa 25 anni.
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