Ricordate la scena del film "Intrigo internazionale", un classico di Hitchcock con Cary Grant in elegante abito grigio che corre all'impazzata inseguito da un aereo che cerca di mitragliarlo? Poi stremato e spaventato, si rifugia in un campo di granoturco per sfuggire alla minaccia, ma l'aereo gli irrora un pesticida letale con l'evidente intento di avvelenarlo o stanarlo dal nascondiglio. Qui la
sequenza completa: guardatela bene, perché quel povero malcapitato siamo un po' tutti noi. Non passa giorno ormai nel quale non siamo impegnati a schivare qualche pericolo.
Questi tiranni imbecilli pur di realizzare la "seconda ondata" (quindi un'altra morìa) sarebbero capaci di irrorarci virus cinesi con l'aereo. Infatti non abbiamo fatto in tempo a criticare il prolungamento dell'emergenza fino al 15 ottobre che i media già ci bombardano e ci mitragliano ogni giorno facendoci capire a chiare lettere che la nuova ondata è già qui. Dapprima in sordina, poi ogni giorno che passa, con sempre maggior
ridondanza. Tamponi, tamponi, tamponi.
Di rientro da Fiumicino e da Malpensa, dalle isole greche, da Malta, dalla Croazia. Non c'è più un lembo di terra dove starsene in santa pace per godersi la stagione: né in patria né altrove. Gli ignari vacanzieri ora devono tornare in quarantena, rinchiudersi in casa, riprovare a sottoporsi a tampone fino alla negatività dell'esito. C'è da impazzire. Ecco cosa succede a non ribellarsi in massa al prolungamento dello stato di emergenza di Conte! Succede che poi le regole le fa e le disfa lui, il Caudillo di Volturara Appula e i suoi sgherri dell'esecutivo, dall'oggi al domani.
Oggi sono le discoteche. Ma nessuno di noi protesta perché molti come me in discoteca, data l'età, non ci vanno più da un pezzo. Eppoi le discoteche fanno rumore e ben gli sta a chi ci va. Domani la scuola, ma nessuno protesta perché non tutti gli Italiani vanno a scuola. Dopodomani il divieto di campagna elettorale, il divieto di recarsi alle urne e magari il voto per posta, ennesima truffa ed ennesimo broglio antidemocratico. Il divieto di referendum a causa dei possibili affollamenti. Massì, togliamole pure queste elezioni, se poi sono fonte di "contagio".
La salute prima di tutto, è diventato lo slogan melenso di una faccia sciapa come quella di "sua Pallidezza" il ministruccio Speranza. Che ce ne facciamo della salute come valore assoluto, in una società intrinsecamente malata, repressiva, antidemocratica, liberticida, irrespirabile che ci costringe alla brutale vita zoologica (la "nuda vita")?
Fatti non foste a viver come bruti... - diceva Dante.
Ma molti si sono zombificati volentieri ai supermercati come nei film horror di Romero: morti viventi col carrello perpetuo da trainare, l'occhio fisso e sbarrato per la paura di morire di fame. Poi a casa, disinfettano persino i prodotti ad uno ad uno, prima di riporli in frigorifero. Non sia mai che col polistirolo della confezione si acchiappi il
virus cinese.
"Ma non è tutto, perché Giuseppe Conte e compagni hanno deciso una nuova stretta sull’uso delle mascherine: dalle 18 alle 6 sarà obbligatoria su tutto il territorio nazionale, anche all’aperto. Quindi a mezzogiorno il virus non circola, si può uscire tranquilli senza mascherina: l’ennesima assurdità di un governo che sembra sempre più interessato a far perdurare lo stato di emergenza..." (fonte Libero) . "Sembra"? Ma è senz'altro così senz'ombra di dubbio. E lo sottolinea anche l'infettivologo Matteo Bassetti: "Sappiate che in Italia il virus lavora e contagia solo di sera e notte. Di giorno invece si riposa. Sarà mica un virus fornaio? Rido per non piangere”.
Siamo alle farse tragicomiche.
"Non solo l’esecutivo ha richiamato all’ordine i governatori, ma ha anche messo nero su bianco che non sono ammesse deroghe regionali al
Dpcm del 7 agosto scorso, che già prevedeva la sospensione delle attività in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso. I governatori non hanno potuto far altro che subire la volontà dell’esecutivo"
(fonte cit.)
Capito o governatori? In fila per due e marciate disciplinati come scolaretti delle elementari: vi comanda a bacchetta Conte. Ecco cosa succede a non volersi differenziare dal governo, nel non perorare la causa dei cittadini trattati come cavie da laboratorio, nel multare quelli senza mascherine, nel minacciarli di portarli in tournée nelle sale di rianimazione, per vedere l'effetto che fa.
Ce n'è ovviamente anche per le forze dell'Ordine che si lamentano di venire derisi, scherniti, umiliati, quando non direttamente colpiti con pugni, calci e morsi dagli immigrati i quali arrivano persino a sfilar loro l'arma di ordinanza, grazie alle direttive sull'immigrazione che danno licenza di agire indisturbati agli extracomunitari.
Aiuto signora Ministra dell'Interno, quell'immigrato mi ha fatto la bua! Ma non vi sentite impotenti e ridicoli a perseguitare inermi cittadini, ma di converso, a chiudere gli occhi per i misfatti di torme di invasori ?
Aspettiamo una crepa nel muro repressivo i cui mattoni si susseguono a mattoni fino alla blindatura, ma finora non se ne vedono. Non si vedono crepe strutturali nel muro dell'omertà delle procure. Non si vede il muro dell'omertà crollare tra le forze dell'ordine che sempre si lamentano dei loro superiori e delle procure le quali vanificano i loro sforzi, rilasciando immigrati rei dei peggiori misfatti o cominando loro pene lievi lievissime.
Morale:
non c'è che il popolo.
Ma il popolo minuto subisce sempre nuove angherie e vessazioni senza muoversi. La verità è che quando Conte ha prolungato la sua emergenza fino al 15 ottobre, un popolo con tanto di spina dorsale e con un po' di fierezza, dopo tutta la sequela di angherie, di crudeltà, di morti procurate, di violazioni di diritti umani e costituzionali nel corso dei tre mesi di confinamento, avrebbe dovuto
in massa scendere per tutte le piazze d'Italia, radunarsi sotto le istituzioni e far strombazzare i clackson delle auto a tutto decibel, a dimostrazione che la misura era già stracolma e che non erano più disposti a sopportare. Ma questo non è avvenuto.
Era l'ultima chiamata, l'ultima occasione!
Giorno di Santa Giovanna della Croce