Credevate che "l'emergenza Covid" strombazzata a reti unificate, facesse passare in cavalleria la legge bavaglio Zan-Scalfarotto? Errore. Depopolamento (l'epidemia serve anche a questo) sostituzione etnica (gli sbarchi incessanti servono a questo) e pure incoraggiamento alle "minoranze sessuali" LGBT fanno parte del medesimo pacchetto. Inutile chiedersi e stupirsi sul perché, in pieno luglio, in un Paese mal ridotto come il nostro con altre gravi priorità ben più urgenti che varare una legge falsamente democratica nonché liberticida, si parla con sempre maggior insistenza proprio di questa, manco fosse questione di vita o di morte. "La dittatura dei sodoma farà sembrare la Ghepeù un organo di benevoli vigili urbani" scrive Blondet. E Costanza Miriano:
“Questa è una battaglia di civiltà sull’ultima trincea, quella della realtà. Una legge che impedirà di dire che i maschi sono maschi e le femmine femmine è la fine della civiltà, della adaequatio rei et intellectus (corrispondenza tra realtà e intelletto), della Verità. Dopo questo, basta, potremo dire tutto: tutto sarà vero e falso insieme, perché se io posso dire che mi sento maschio, dunque sono maschio, vale tutto”.
Restiamo Liberi di esprimerci
Restiamo liberi di educare
Restiamo liberi di pensare
Prelevo il testo dei movimenti Pro Vita sul ddl Zan-Scalfarotto contro l'omotransfobia:
Alcuni vorrebbero una legge penale contro l’omofobia e la transfobia, e in Parlamento sono state fatte diverse proposte di legge.
Ma le persone omosessuali e transessuali sono già giustamente protette dalla legge contro atti violenti, ingiuriosi o discriminatori, al pari di qualsiasi altro cittadino. Allora, a cosa serve una legge contro l’omotransfobia?
In realtà, questa legge nasconde gravi pericoli. Punire le persone in base agli ambigui e imprecisi reati di “istigazione alla discriminazione omofobica o transfobica” rappresenta una minaccia per la libertà di pensiero, di religione e di associazione di tutti i cittadini.
I politici che propongono queste leggi spesso indicano come “omofobi” coloro che sono in disaccordo con loro su temi come la famiglia, la sessualità, i diritti dei bambini. Sostenere che i bambini hanno diritto di crescere con una mamma e un papà sarebbe omofobico, manifestare pubblicamente la propria contrarietà all’utero in affitto o alle adozioni gay sarebbe omofobico; leggere pubblicamente alcuni passi di San Paolo apostolo sarebbe omofobico; affermare che i sessi sono due maschio e femmina e non sono fluidi sarebbe transfobico.
Sono molti gli esempi di persone perseguitate o condannate per omotransfobia per le loro opinioni in paesi dove queste leggi esistono già.
Nel Regno Unito, Caroline Farrow, madre di cinque figli, è sotto processo per essersi rifiutata di usare pronomi transgender.
Negli Stati Uniti, il pasticciere Jack Phillips è stato processato più volte perché, in ragione della sua fede, non vuole preparare torte per matrimoni gay.
Anche la madre di Harry Potter, J.K. Rowling è stata attaccata per transfobia perchè si è apertamente schierata contro il transgenderismo, denunciando i pericoli che corrono tutte le donne “quando aprono la le porte dei bagni e degli spogliatoi a qualsiasi uomo che crede di sentirsi donna”.
Prevedere aggravanti o reati speciali di omofobia o transfobia rischia di trasformare le persone omosessuali e transessuali in una “categoria protetta privilegiata”, violando il principio di uguaglianza con tutti gli altri cittadini.
Migliaia di cittadini, di madri e padri di famiglia, di associazioni… ognuno di noi rischierebbe la reclusione o la denuncia a causa delle proprie convinzioni.
Vivremmo tutti nella paura di essere dichiarati “omofobi”.
L’Italia non ha bisogno di tutto questo. Diciamo NO ad una legge anti omotransfobia. Per l’uguaglianza, per la libertà.
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Restiamo liberi di educare
Restiamo liberi di pensare
Prelevo il testo dei movimenti Pro Vita sul ddl Zan-Scalfarotto contro l'omotransfobia:
Alcuni vorrebbero una legge penale contro l’omofobia e la transfobia, e in Parlamento sono state fatte diverse proposte di legge.
Ma le persone omosessuali e transessuali sono già giustamente protette dalla legge contro atti violenti, ingiuriosi o discriminatori, al pari di qualsiasi altro cittadino. Allora, a cosa serve una legge contro l’omotransfobia?
In realtà, questa legge nasconde gravi pericoli. Punire le persone in base agli ambigui e imprecisi reati di “istigazione alla discriminazione omofobica o transfobica” rappresenta una minaccia per la libertà di pensiero, di religione e di associazione di tutti i cittadini.
I politici che propongono queste leggi spesso indicano come “omofobi” coloro che sono in disaccordo con loro su temi come la famiglia, la sessualità, i diritti dei bambini. Sostenere che i bambini hanno diritto di crescere con una mamma e un papà sarebbe omofobico, manifestare pubblicamente la propria contrarietà all’utero in affitto o alle adozioni gay sarebbe omofobico; leggere pubblicamente alcuni passi di San Paolo apostolo sarebbe omofobico; affermare che i sessi sono due maschio e femmina e non sono fluidi sarebbe transfobico.
Sono molti gli esempi di persone perseguitate o condannate per omotransfobia per le loro opinioni in paesi dove queste leggi esistono già.
Nel Regno Unito, Caroline Farrow, madre di cinque figli, è sotto processo per essersi rifiutata di usare pronomi transgender.
Negli Stati Uniti, il pasticciere Jack Phillips è stato processato più volte perché, in ragione della sua fede, non vuole preparare torte per matrimoni gay.
Anche la madre di Harry Potter, J.K. Rowling è stata attaccata per transfobia perchè si è apertamente schierata contro il transgenderismo, denunciando i pericoli che corrono tutte le donne “quando aprono la le porte dei bagni e degli spogliatoi a qualsiasi uomo che crede di sentirsi donna”.
Prevedere aggravanti o reati speciali di omofobia o transfobia rischia di trasformare le persone omosessuali e transessuali in una “categoria protetta privilegiata”, violando il principio di uguaglianza con tutti gli altri cittadini.
Migliaia di cittadini, di madri e padri di famiglia, di associazioni… ognuno di noi rischierebbe la reclusione o la denuncia a causa delle proprie convinzioni.
Vivremmo tutti nella paura di essere dichiarati “omofobi”.
L’Italia non ha bisogno di tutto questo. Diciamo NO ad una legge anti omotransfobia. Per l’uguaglianza, per la libertà.
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Ho partecipato a uno dei vari presìdi che si sono tenuti un po' per tutte le città d'Italia. Questi sit-in hanno avuto successo, ma i media li hanno volutamente ignorati. A tale scopo narrerò un particolare buffo. Mi ero dimenticata la mascherina a casa. Che fare in presenza anche della polizia? Allora decisi di tenermi il volantino con la donna incerrottata di rosso davanti al viso per un'ora. Poi alla fine del presidio dovevo fare certi acquisti al grande magazzino lì vicino e in mancanza della mascherina resa obbligatoria all'interno, pensai di gironzolare al reparto profumi col volantino stampato in faccia, così gli avventori avrebbero almeno letto le motivazioni. Mi misi in fila alla cassa per pagare e la cassiera non fece una piega.
I casi sono due: o essere "incerottati" e imbavagliati è diventata la norma e viviamo in un universo di alienati, o - ipotesi più ottimista - erano d'accordo con le motivazioni del volantino. "Si è accorta che questo è un foglio di carta e non una mascherina?" ho chiesto alla fine ridendo alla commessa. "Lo sa che non me ne sono nemmeno accorta? " mi ha risposto lei. Le conclusioni traetele voi. Io spero solo che quel pezzo di carta con le motivazioni di cui sopra, abbia illuminato qualche testolina.
Lettura consigliata sul tema:
https://www.tempi.it/omofobia-un-quarto-del-ddl-zan-e-gia-diventato-legge-nascosto-nel-decreto-rilancio/
Giorno di S. Liliana
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