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23 December 2019

Il Natale in affanno



Non so se è la mia impressione, ma ogni anno il Natale arriva sempre più di corsa e in affanno. Le pessime manovre finanziarie a ridosso delle feste, il MES e la consultazione intorno a questo meccanismo predatorio finita come sappiamo,  le stoccate contro gli Italiani, le cattiverie  di avversari (per non dire nemici) politici perpetrate a dispetto di un periodo dell'anno che ci vorrebbe migliori (si veda la malvagità di tricoteuse partenopea di Di Maio ansiosa di poter assistere all'esecuzione di Salvini). Per non dire del povero presepe sempre più bistrattato. Presidi di scuole che si rifiutano di festeggiare questa festività, dando ordini tassativi ai docenti di non turbare altri alunni di "altre religioni". E ancora,  fenomeni sempre più frequenti di vandalismo e  blasfemia, alcuni addirittura  con particolari vomitevoli che non cito per non rovinarmi il fegato.
Per contro i cittadini reagiscono come possono con presepi viventi, con aiuole dietro casa prese a prestito per allestire piccole mangiatoie col Bambin Gesù. Con casali abbandonati le cui vecchie stalle, rinnovano il miracolo della Natività. Ma soprattutto giardini, orti dietro casa, portici, androni è tutto un fiorire e rifiorire di presepi, quasi nel timore di perdere questi presìdi  (e non presidi come quello citato) di cristianità sempre più messa in pericolo. Mi viene in soccorso un bell'articolo dal titolo "La gioia del presepe tornante" di Marcello Veneziani comparso qualche tempo fa su "La Verità" che parla del presepe  e di come  ci fa rivivere il nostro albero genealogico con gli antenati, quelli che non sono più tra di noi, ma che ci hanno lasciato vividi ricordi di quando eravamo bambini.

Il giorno dell’Immacolata, a casa mia, facevamo il presepe. Era un rito domestico di edilizia sacra che da bambino mi dava gioia. Riprendevano vita dopo un anno di latenza i personaggi, il bue, l’asino, le pecore e le oche, la grotta e la stella cometa. Si rianimava di luce la casa, gremita di angeli, pastori, sacra famiglia, montagne di cartapesta, fiocchi d’ovatta a mo’ di neve, ciuffi di muschio, specchietti rubati alla vanità femminile per fungere da laghetti. Era un work in progress, il presepe. All’inizio non era visibile il Bambino nella culla e i Re Magi erano fuori inquadratura, lontani dalla meta. Due venivano col cammello, uno era a piedi ma con un cappotto di cammello. Gesù sarebbe planato nella culla la notte di Natale, previo processione domestica. E i Re Magi sarebbero arrivati alla grotta solo alla Befana seguendo il navigatore stellare, il giorno prima che il presepe fosse smantellato.

Gli angeli appesi sulla grotta con un fil di ferro pendevano serafici e minacciosi, a volte cadevano dalla precaria sospensione facendo strage di pastori e papere. Era un piccolo incanto, e mi piaceva essere assunto da mia madre, direttrice dei lavori, come operaio del presepe. 
Io invece, venivo assunta "operaia del Presepe" da mio padre che mi mandava a prendere il muschio in una località del mio paese che chiamavano "la Siberia", per via del freddo umido e della brina. Mi piaceva andare "in Siberia" a raccogliere "l'erbino" (come lo chiamavo col linguaggio fanciullesco) con le perle di brina sopra (la "sorella della neve", la definivo) .  E mi piaceva anche parlare col "fumetto"  tipico delle mattinate gelide con i miei amici di gioco ingaggiati anche loro come piccoli "operai del presepe"dalle loro famiglie, prima che l'impazzimento delle stagioni ci portasse via perfino  l'inverno rigido.

Il presepe ha subito negli anni un paio di assalti. Il primo fu quando fu trasformato in una specie di congresso dell’ONU, in cui il messaggio non era più la nascita di Gesù, la santa maternità, la famiglia ma la società multirazziale fusa; pace pace, no al razzismo, accoglienza global, amnesty international. Anche gli angeli apparivano un incrocio tra i caschi blu e il gay pride.
Il secondo è invece ancora più radicale e mira ad abolire il presepe perché, dicono, offende chi è di altra religione. C’è sempre un insegnante idiota che propone ogni Natale di cancellare il presepe. Continuo a non capire cosa ci sia di offensivo in un presepe (...)

 Non lo capiamo nemmeno noi. Il presepe ci rimanda alla nostra infanzia, alle zie che preparavano qualche  buon dolce casereccio, alle nonne che tiravano il collo a un galletto tenuto in serbo proprio per il pranzo natalizio, quando si era forse meno spendaccioni, ma si sapeva apprezzare le buone cose  genuine, quelle che si mangiavano "solo a Natale". Ecco, forse questo vuol dirci Veneziani nel suo articolo: il presepe è l'insieme de nostri antenati redivivi, i Lari, custodi del focolare; è   la famiglia  quella che oggi purtroppo fa acqua da tutte le parti,  ritrovata e riunita al desco  anche se per pochi giorni.  Il presepe è l'Elogio della Lentezza contro la vita ansiosa e ansiogena dei nostri giorni che trasforma il Natale in una bolgia mercantilista. Pertanto, ci rimanda a quando ancora esisteva qualcosa che oggi è scomparso: l'educazione all'Attesa, impartita ai bambini.  La  capacità di saper aspettare un evento, magari accompagnato poi da  un unico regalo quale premio  e non da montagne di pacchetti da scartocciare nevroticamente sotto l'albero come nei film hollywoodiani. Un unico dono a ricompensa di quella lunga Attesa che però ci rendeva capaci di apprezzare la gioia semplice, quella che richiede più impegno del dolore.

Buon Natale a tutti i lettori e internauti. 

30 comments:

Anonymous said...

Di tutte le "innovazioni" che ci stanno piovendo addosso più che per un suo essere un simbolo religioso il presepe sviene attaccato per il suo essere appunto una memoria CULTURALE un "ricordo" che su noi vecchi ha il fascino melanconico della nostra infanzia perduta.

Personalmente , mai fatto un presepe , non era nelle "tradizioni" familiari; ma ho un vivo ricordo infantile di quella magia natalizia , quella notte passata intorno al fuoco e quel "grasso" pranzo di natale con tutta la famiglia "estesa" raccolta intorno ai vecchi in un RITO molto più vecchio del cristianesimo e che il cristianesimo aveva fatto sincreticamente proprio .
Un rito propiziatorio che celebrava il "solistizio di inverno", il momento topico del difficile superamento de l' inverno in cui proprio i vecchi e i bambini avevano le peggiori speranze di farcela.

Sopprimendo il "natale" non è tanto la nostra religione che vogliono sopprimere ( quella l' hanno già soppressa 60 anni fa ) , ma è la nostra identità di "europei".

ws

Josh said...

Bel post, con un'analisi molto pertinente... sono fagocitato dagli eventi, per cui rapidamente Auguri di un Santo Natale a te e famiglia, e a tutti i lettori

Oswald Cobblepot (the Penguin) said...

Il Presepe (o Presepio) è lo strumento con cui l'arte domestica ha cercato di esprimere la propria fede verso il primo mistero della religione cristiana: ossia l'Incarnazione del Verbo.
L'Occidente rigetta il Presepe, proprio perché rigetta il Verbo divino, non ne vuole più sapere; in fin dei conti si tratta sempre della stessa menzogna originale, pronunciata dal nemico del genere umano: "Non morirete affatto, se mangerete il frutto di quest'albero! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male".
Ecco: l'uomo moderno rifiuta l'idea che Dio possa essersi fatto uomo, perchè esso uomo vuole essere dio di se stesso.

Un augurio di Ss.mo Natale di Cristo Signore.

Nessie said...

Condivido caro Pinguino, e credo che quest'orgia di blasfemia e di iconoclastia che si accanisce sui piccoli presepi, provenga in primis dalla Rivoluzione Francese, in seguito dalla rivoluzione bolscevica (che le deve moltissimo) e che da noi, continua con la sinistra più becera.
La società liberista e liberoscambista ha fatto il resto trasformando il tutto in quell'orgia mercantilista che fa tanto gola alle grandi corporation: vedi la pubblicità della Coca Cola dai colori bianco-rossi di Babbo Natale (e viceversa).

Un Santo Natale anche a te.

Nessie said...

ws, certamente alcuni riti solstiziali sono preesistenti il Cristianesimo, ma le tre cose (religione, cultura e identità) sono intrecciate insieme in modo simbiotico. Non possiamo inoltre impedirci di constatare che la nostra Europa "bella", quella intesa come continente geografico e non come "comune mercato finanziario", tra le sue origini culturali proprio da abbazie, monasteri e atenei, vere e proprie ordinate comunità di conservazione della cultura.
Buon Natale a te e famiglia.

Nessie said...

Ciao Josh, grazie. Mi raccomando, non esagerare coi "cucinamenti" emiliani :-). Buon Natale.

Josh said...

Hai ricevuto anche tu la strana letterina di Babbo Natale? La mia dice " paga in 5 giorni la tua quota per il MES in banconote di piccolo taglio e nessuno si farà del male " ...

Josh said...

Cara Nessie, troppo tardi per la cucina. Per assecondare i vecchietti di famiglia, abbiamo e ho cucinato di tutto, tra cui 14 uova di sfoglia per tortellini. E non é finita. Avrei bisogno di 2 settimane di ferie, dopo, per riprendermi dalle 2 settimane di feste.
Famiglia impegnativa..

Almeno non occupo chiese in cui faccio l'oste con le sardine e il solito sinistrume davanti all'altare e al tabernacolo...

Anonymous said...

Grazie nessie e ricambio di cuore, sebbene non abbia mai sentito dentro e intorno a me un natale più triste di questo ( eppure mia suocera morì 10 giorni al natale e mio suocero finì di patire a epifania ).

È sicuramente il mio stato d'animo, ma vedo sempre più gente senza grandi speranze. Non c' è rabbia ne disperazione ma solo la malinconia di chi si sente preso in un destino inevitabile o vicino ad una prova terribile.
Ma la nostra vita è qui ed adesso e va comunque sempre valorizzata perché non ne avremo altre, quindi felici feste a tutti.
ws

Nessie said...

Grande Josh! Stai facendo, senza saperlo, qualcosa di straordinario. E oltretutto tieni alto l'indice di sovranità alimentare :-)

PS: che amara letterina sarebbe mai quella di cui parli? Mi riferisco a "paga in 5 giorni la tua quota per il MES in banconote di piccolo taglio e nessuno si farà del male " ...

Ti riferisci forse alla disgustosa manovra finanziaria che ci hanno appena cucinato?

Nessie said...

ws, è vero che ogni anno i Natali a ridosso delle porcherie e soperchierie somministrateci dalla Ue per il tramite dei loro servi, ci sembrano sempre più difficili e anche malinconici (la malinconia nasce dall'inibizione dell'azione). Io però la mia buona azione l'ho compiuta regalando in giro un po' di Pandori Melegatti, fabbrica sempre a rischio di estinzione, che oltretutto fa un prodotto veronese davvero buono.

A proposito, so che su questo blog sfondo una porta spalancata, ma COMPRATE PRODOTTI ITALIANI VERACI.

Anonymous said...

Ciao Nessie, buon Santo Natale a te e a tutti. Forse è solo un'impressione ma sembra quasi un Natale "di guerra" tante sono le macerie che hanno disseminato in ogni ambito. Naturalmente fatto il Presepio all'8 di dicembre. Fatto anch'io la stessa cosa con il Pandoro Melegatti e stessa linea sui prodotti nostrani. Penso che la mestizia, per non dire di peggio, viene anche o soprattutto dalla truce ed ideologica Chiesa globalista di Bergoglio di cui, visto che è Natale, è meglio non parlare e stare più alla larga possibile.
Scarth

Nessie said...

Ciao Scarth, altrettanto a te. Non è solo una tua impressione, ma la realtà: questo E' un Natale di guerra, una guerra subdola in quanto non dichiarata e combattuta con altre armi come la finanza e l'usura e tutto ciò che ne consegue. E' evidente che le macerie lasciate siano tante.
Ma se riusciamo a combattere anche con la resilienza e con tante piccole azioni "giuste" come quelle che hai citato, penso che alla fin fine, daremo un bel filo da torcere.

Uno said...

Un Natale resiliente sia un Natale di sobrietà e rinunce, in linea con quello spirito cristiano che esalta la continenza e come colpo basso al "mondo dei mercati". Regalate la vostra vicinanza, anche fisica "in presenza" e in carne ed ossa, e ricevetene a vostra volta a piene mani.

Nessie said...

Bravo Uno, ben detto! nell'era dei cellulari, delle community virtuali, dei social e di tante altre corbellerie superflue manca proprio l'essenziale che citi: "la vicinanza e presenza fisica". Auguri anche a te!

Anonymous said...

Come voi ho anch'io l'impressione di vivere un Natale di guerra e cerco di resistere cercando di mantenere le mie, nostre tradizioni, Purtroppo hanno cambiato il nome del mercatino di Natale in festa del regalo, fra speck, formaggi della Valtellina e dolci siciliani resiste solo una bancarella di addobbi natalizi.Sono adata in cerca del pandoro Melegatti e del pampepato FIS, prodotto industrialmente a Ferrara fin dall'inizio del 900 ed ora ripresentato da una cooperativa ortofrutticola del territorio .L'unica cosa che mi rincuora è che continua la tradizione del Presepe in Castello e stasera i sub porteranno il Bambino nella capanna nuotando nelle acqua del Castello.Tengo a precisare che è il trentaseiesimo anno e i migranti non c'entrano, e meno male che perego /arcivescovo) ha il buongusto di non commentare e fare la solita tiritera proimmigrazione.

Tantissimi auguri di un Santo Natale a te a tutti coloro che seguono il tuo blog.
Maria Luisa
PS
Complimenti a Josh io, al massimo, arivo a 12 uova di sfoglia per cappelletti.

Alessandra said...

Molto bello ed evocativo questo tuo post natalizio, Nessie.
Mi ha dato un po' di conforto leggerlo dopo un mese di notizie nefaste e disgustose che da alcuni anni a questa parte sono diventate una molesta consuetudine. E ogni anno ne escono di peggiori rispetto a quello precedente, altro che toccare il fondo! Hanno cominciato con le trivellazioni, vedi le ultime sparate del vignettista rosso ospite pressoché fisso dei talk di Porro e Del Debbio.
Se ci metto anche l'ultimo "regalo" governativo penso che questi farebbero impallidire persino il Grinch.
Venendo a cose più gradevoli ... il racconto tuo e quello di Veneziani sul presepe sono simili a quelli di mia madre: anche lei e i suoi amici erano "operai del presepe" e venivano premiati dalle mamme e dalle nonne con delle granite fatte con le piccole stalattiti che scendevano dai tetti e dalle tettoie (i pìroi, nel nostro dialetto), imbevute con sciroppo alla menta.
Sempre molto gradite nonostante la temperatura. :-) Tanto ci pensavano l'amicizia e l'affetto a scaldare i cuori.
Sono scene che almeno qui nei paesini si vedono ancora, granite artigianali a parte - non ci sono più gli inverni di una volta! - sostituite da una tazza di cioccolata e una fetta di panettone o pandoro, a scelta.
Le solitamente chiamate "piccole cose" sono proprio quelle che vanno difese e preservate con più determinazione.
Buon Natale a te Nessie e a tutti voi!

Nessie said...

Ciao Maria Luisa, e complimenti per i cappelletti romagnoli vs. i tortellini emiliani e bolognesi di Josh. So che voi dell'Emilia-Romagna fatte sempre delle dispute terminologico-gastronomiche sulle vostre specialità :-). Ho un'amica di Parma che è una tortellinista seriale. Poi ne ho un'altra di Rimini che invece è per i cappelletti. Una volta voleva sottrarsi al rituale natalizio andando in crociera con suo marito, ma i figli l'hanno obbligata a fare i fatidici cappelletti prima di partire. Aveva dimenticato che ora c'è il freezer. Buon Natale!

Nessie said...

Sì, Alessandra, avevo voglia anch'io di respirare una boccata fresca perché non se ne può più di pessime notizie sul nostro povero e bel Paese. Suppongo tu ti riferisca al pecoreccio Vauro, quando parli di vignettisti. Se c'è un personaggio immondo che mi provoca il voltastomaco solo a vederlo è quello!

Bella la trovata della granita alla menta coi candelabri di ghiaccio raccontata dalla tua mamma!
Vero poi che sono le piccole usanze e tradizioni che vanno custodite ancora più gelosamente. Trascorri un sereno Natale coi tuoi e fatti raccontare tante altre belle storie, magari intorno al fuoco.

Anonymous said...

Buon Natale a te, Nessie, ed a tutti i frequentatori del tuo salotto.
Non dico più "buon anno"(minuscolo voluto), perché non ci vedo più niente di buono negli anni nuovi.
Laura

Nessie said...

Appunto, Laura, incrociamo le dita perché l'era del rischio, purtroppo non è finita. Auguri!

Anonymous said...

Buon Natale a te e i tuoi ed ai tuoi fedeli lettori.
E'evidente,che c'è un attacco contro il nostro sistema pluricentenario di vivere la nostra vita conservando almeno le tradizioni più care che arrivate fino ad oggi,mi sembrano già da sole sufficienti a dare alla stessa vita un SIGNIFICATO.Senza fare apologie di nessuna sorta,non capisco perché chi è affezionato ai suoi ideali religiosi(DIO),e alla sua Terra natale( madre Patria) che fu quella dei suoi padri/madri e antenati . e infine trova anche da ridire per chi gioisce a vedere una giovane coppia(Famiglia) che sbaciucchia il suo bambino,quasi fosse una meraviglia della natura...(e disquisisce su modelli di famiglia alternativi,ritenuti moderni,ma solo sulla carta,ma non benedetti dalla natura....e bocciati dalle leggi sacre in vigore,vedi Deuteronomio).
Ti viene il sospetto che(in quest società decadente) ci potrebbe essere,addirittura, chi in maniera sommersa lavori ad appiattire il mondo, tentando di privarlo dei valorori millenari ad oggi ancora considerati più alti...Una enorme risorsa per chi invece ,conservando la sua identità,la potrebbe utilizzare a suo vantaggio e a vantaggio di tutta la sua comunità nella terra nella quale vive(sempre ed anche con il rispetto di altri,che nella stessa terra hanno e amano diversi usi e costumi).
Finisco ,con la diatriba(alquanto infelice e sciocca) del bambinello nero nel Presepio,novità di questi ULTIMI giorni,inventata sicuramente da una persona di non alto Q.I.
Italia madre di geni,nella quale,come funghi nascono movimenti propagandati come spontanei.Ma sono veramente spontanei?....P.E..movimenti,come quello nuovo ittico può crearsi dal nulla. spontaneo(????)Ma è così ben organizzato(sotterraneamente) ,da realizzare radunate di tante candide persone "contemporaneamente" in varie piazze d'Italia lontane fra loro.Chi propaganda l'adunata?Chi l'organizza?Chi paga le spese per attuarla?.....Non certo il simpaticissimo Leader con lunga e folta coda di capelli intorcinata,alla Raketa. dietro il capo.
Ritorniamo al bambinello nero,che "fortunatamente"nessun genio della comunicazione ancora non fa nascere,accompagnato da un coro di angeli,che cantano "bella ciao".
Nel Presepio che faccio da bambino,non ho mai pensato lontanamente,che ci si potessero ritrovare(o volutamente inserire) elementi razzisti.....Il Bambinello ,figlio di Giuseppe(discendente della tribù regale di David)e di Maria(probabile di famiglia sacerdotale,visti i legami di parentela con la cugina ,madre di Giovanni),è un bambino di religione ebraica che la tradizione descrive di carnagione chiara,e "festeggeremo" presto (il primo gennaio)la sua circoncissione.
Per i non praticanti in materia,ricordo che tra i personaggi importanti,in quella stalla o grotta(?),ci furono pure ad omaggiare il"Signore"tre RE,i famosi re Magi,per cui ,il benpensante amante dei colori della pelle dovrà aspettare il 6 gennaio.... ma sarà finalmente soddisfatto di vedere Baldassarre,Re di "carnagione scura"(ma senza contestazioni per questo fatto),anch'esso venuto da lontano e ben accolto ... a portare in quel caso doni.
I pastori local venuti ad adorarloi.li possiamo tutti sicuramente pensare Ebrei locali ,rispettosi e consapevoli dell'evento eccezionale
Auguri e Saluti,da un rassegnato Mar,che vede che chi ci governa(l'accademia dei filosofi...e si!!! i nipotini del PCI sono quasi tutti laureati in filosofia)e le cinque stelle cadenti. . ogni giorno ci riservano una giornata non migliore della precedente.Con tanta preoccupazione per il nostro futuro.
PS per gli auguri di capodanno,ci potremmo rifare all'altro aspetto della nostra civiltà e cioè alle Tradizioni "ROMANE" dello stesso periodo....prendendo qualche spunto dai FASTI di Ovidio per il mese di gennaio.
Saluti MAR

Nessie said...

Ciao Mar, siamo alla sera di un Natale assai particolare. Discorso assai grosso quello del Bambinello nero. Ma di questi tempi ti assicuro che di blasfemie ce ne sono davvero di peggiori. L'ultima delle quali è la versione LGBT della Sacra Famiglia. Gorgoglio, benedice ed è preoccupato anche nel giorno di Natale dei soliti "migranti". Comunque, Auguroni.

Cangrande said...

Seppur in ritardo, un buon Natale a te, Nessie, e ai tuoi meravigliosi commentatori (in particolare ad Alessandra, che stimo moltissimo anche perché mi sembra che sia giovane ed è quindi una speranza. Oltre che viviamo abbastanza vicini).

Nessie said...

Grazie Cangrande altrettanto a te. Sì, è come dici.

Anonymous said...

Filastrocca di Natale,
la neve è bianca come il sale,
la neve è fredda, la notte è nera
ma per i bambini è primavera:
soltanto per loro, ai piedi del letto
è fiorito un albereto.
Che strani fiori, che frutti buoni
Oggi sull’albero dei doni:
bambole d’oro, treni di latta,
orsi dal pelo come d’ovatta,
e in cima, proprio sul ramo più alto,
un cavallo che spicca il salto.
Quasi lo tocco… Ma no, ho sognato,
ed ecco, adesso, mi sono destato:
nella mia casa, accanto al mio letto
non è fiorito l’alberetto.
Ci sono soltanto i fiori del gelo
Sui vetri che mi nascondono il cielo.
L’albero dei poveri sui vetri è fiorito:
io lo cancello con un dito.
(Gianni Rodari)
Anche se ai supplementari, Buon Natale e Felice Anno Nuovo , a te , cara Nessie e
a tutti gli amici commentatori di questo fantastico Blog. (il Vate)

Nessie said...

In questo caso, auguri di Buon Anno, o Vate. Grazie per la filastrocca.

Oswald Cobblepot (the Penguin) said...

Come al solito: ovvero Follow the money (più fine di "Chi caccia il grano"). Vi suggerisco la lettura di questi due articoli.

(1) https://stopcensura.info/sardine-santori-per-ritornare-in-piazza-ora-pero-ci-servono-i-soldi/?fbclid=IwAR2z4BtiP5EHRCxliSG09HMzUVgx8xE5f2v48k8VW0nbZcoq2G456dRtbOQ, in data 26\12\2019.

(2) http://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2019/12/26/news/benedette-sardine-1.342090?preview=true, in data 26 dicembre 2019.

Chissà se anche questa la bolleranno di "becera provocazione della propaganda neofascista".
Un saluto da Gotham City, il Pinguino.

Anonymous said...

Alessandra dice:
"vedi le ultime sparate del vignettista rosso ospite pressoché fisso dei talk di Porro e Del Debbio."
In effetti è presente frequentemente(non solo a quelle),e sempre alla fine,mostra il suo carattere un po' litigioso,che contemporaneamente suscita spesso non solo a te o Nessie,ma anche a me per esempio... un senso di fastidio,per come parla,per le banalità degli argomenti che tratta,non accompagnati da una solida cultura alle spalle,più esperienze professionali che giustifichino i suoi argomenti.Anche il vestire,da proletario(mai camicia e cravatta),con stellina rossa al collo, seminascosta che non si capisce se è un portafortuna,un regalo , o un simbolo politico o religioso il cui significato conosce solo Lui....anche se non ci importa niente di saperlo.
Tu pensi che dopo queste frequenti interviste ci guadagna o ci perde in valutazione degli ascoltatori?Se fa questo effetto a te,Nessie e spesso anche me,potrebbe fare lo stesso effetto anche su altri e magari non pochi ascoltatori.E allora ripensaci sui metodi della comunicazione che talvolta vanno ad influenzare gli indici di gradimento dei personaggi,graditi o sgraditi, dei sempliciotti che abboccano a dare importanza a quelle chiacchierate.E cambierai forse parere sulla sempliciotteria di questi Shows.
Ciao MAR

Alessandra said...

@ Cangrande
Grazie per gli auguri, che ricambio, e per la stima (anche questa ricambiata)!
Per fortuna non tutti quelli della mia generazione (anni '80) sono "sardine". È solo che queste ultime fanno più rumore, avendo dalla loro i media, a battere la grancassa. Ma non è detto che tanto clamore e compiacenza si traducano poi in voti pro-Bonaccini.

@ MAR
Può essere che Porro e Del Debbio invitino Vauro e altri rappresentanti più o meno noti della sinistra politica e "intellettuale" (?) nelle loro trasmissioni per fargli fare delle figuracce ed esporli così alla disapprovazione del pubblico. Qualche settimana fa, ad esempio, ho visto un video tratto da "Quarta Repubblica" in cui lo stesso Porro (vicedirettore del "Giornale") e Sallusti hanno praticamente fatto gioco di sponda per smontare le balle che la piddiota Ascani andava raccontando sulle clausole di salvaguardia.
Il punto è che ogni anno ne sento sparare di sempre più grosse. Ormai si è superata abbondantemente la linea della decenza e usare il presepe per fare "satira" anche su Bibbiano, pur di far passare Salvini e la Meloni per "cattivi" è vomitevole a dir poco.
Gesù parlava di macine da mulino da legare intorno al collo, come giusta punizione per chi "scandalizzava i piccoli" …
Una cosa è certa: la presenza di individui di tale risma mi fa cambiare … canale.