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08 December 2019

Il governo malfermo e l'opera iettatrice




Pare che il governo sia stato in procinto di esplodere e che il Giuseppi sconsolato sia ricorso a Mattarella, per venirne a capo. Dall'alto del Colle un cavillo per non scioglierlo si trova sempre.  L'uomo del Colle - si sa - non ama le elezioni, specie dopo questi ultimi sondaggi perdenti per il suo partito.  I duellanti sono soprattutto il PD e la cosa "viva" renziana. Ma anche il PD e i 5 stelle non vanno d'amore e d'accordo.  Secondo  Il Tempo, "nella serata di ieri dopo colpi di scena, tavoli chiusi e riaperti, uscite di Conte per incontri istituzionali con il presidente del Ciad e con il presidente Mattarella, il premier ha annunciato la ritirata sulla prima impostazione della Manovra. È il vero punto di svolta è proprio in quell’incontro al Colle dove Conte, spossato dalle trattative della giornata, ottiene una sorta di lasciapassare per evitare l’implosione dell’esecutivo. Anche se Conte ha puntualizzato: «Con Mattarella nessun accenno alla tenuta della maggioranza». Uhmmm...Excusatio non petita, accusatio manifesta. Insomma, il governo si è salvato a pochi secondi dall'esplosione. E ancora una volta, grazie al Tessitore Canuto.   Più che la tessitura, però poté la Tosca in mondovisione alla Scala. Ve la immaginate una crisi nel bel mezzo della prima alla Scala con la musica diretta da Chailly? Non si può fare, dato che anche la politica vive di immagine.

"Dopo l'approvazione del ddl ci sarà un clima diverso e molte sono le risorse in cantiere", ha rassicurato Giuseppi il Bugiardino che dopo aver ,di fatto, ritirato quasi interamente la stretta fiscale, ha detto: "È una menzogna che sia la manovra delle tasse". Ma qui lo sappiamo: in realtà le menzogne le dice solo Giuseppinocchio.
Intanto ieri sera, Mattarella, melomane e appassionato di lirica si è recato in grande spolvero alla Scala ad assistere a "La Tosca" di Puccini, durante la fatidica (e per molti fatale) première di Sant'Ambrogio.  Perché fatale?
Ricordo che  sull'aria del Don Giovanni di Mozart cadde la testa a Berlusconi: erano sul palco i  suoi due spietati "esecutori" Napolitano e Monti, ad assistere alla caduta del Grande Dissoluto.  Il che, mi lascia ben sperare. La Tosca, forse per le sue atmosfere cupe, sanguinarie e delittuose,  è un'opera considerata menagrama e iettatrice per molti artisti della lirica. Alcuni tenori, molto famosi, si rifiutarono di  eseguirla. Diciamo la verità: anche Mattarella con la sua andatura da vecchia scopa incassata ha l'aria di uno iettatore e la Tosca è proprio la sua opera...in nero. Naturalmente, come nell'ormai consueta New Italian Banality, anche in questa occasione  sono stati sparse forzature ideologiche sul "ritorno del fascismo", sulla "Tosca femminista" modello #Metoo, sulla caduta dell'"uomo solo al comando" e altre mediocrità insopportabili da bieco scontato "sinistrume".
E  il risorgimentale "Viva Verdi!", è diventato, a comando, un nauseante "Viva Mattarella".

Due parole sull'opera: il soprano Anna Netrebko nella scena in cui pugnala il suo seduttore, il tiranno Scarpia, sembrava una macellaia che scannava qualche quarto di bue.  Non è sfuggita la stecca nell'aria assai popolare di "Vissi d'arte". Ma ormai la "stecca" è diventata una metafora ben più allargata che invade tutti i campi.



Ma torniamo al governo. Siamo al toto-scommesse. C'è chi scommette che durerà fino al 2023, ma anche chi cadrà a breve.
"C'è voglia di elezioni anticipate, scrive l'astuto Bru-neo Vespa nel suo editoriale su Il Giorno. E la cosa potrebbe avvenire prima di una nuova legge elettorale visto che "il vecchio sistema fa gola anche a chi lo nega: a chi vince, perché vince di più; a chi perde, perché perde di meno. È vero che il referendum autunnale (a esito scontato) delegittimerebbe il Parlamento appena eletto, ma come diceva Andreotti tirare a campare è meglio che tirare le cuoia". (fonte : Libero).

Se proprio devo scommettere anch'io, penso che prima delle nomine delle partecipate il governo non cadrà. Prima le nomine, poi la caduta. La partita si sposterà sulle grandi partecipate pubbliche i cui vertici - in particolare quelli di Eni, Enel, Leonardo, Terna, Poste e Enav - scadranno con l'approvazione del bilancio 2019. Insomma una strada tutta in salita sulla quale pesa l'incognita politica e governativa. Ma è pur vero che è pronto il grande banchetto spartitorio.

Fino ad allora...E lucevan le stelle ed olezzava la terra. 



80 comments:

Anonymous said...

Ogni tanto lavoro al teatro dell'opera della mia città. Mi ricorda l'Italia del Pd: raccomandati e debiti.
Pubblico sempre meno. Debiti sempre più alti. Raccomandati e piddioti. Speriamo finisca presto la pacchia...
Mario

Massimo said...

E' una illusione pensare che quelli aprano una crisi e si vada ad elezioni.
Sanno perfettamente che il voto, oggi, premierebbe il Centro Destra e possono solo pensare di prendere tempo, sperando che gli Italiani si stanchino di essere in tensione e facciano acquiescenza a tornare sudditi dello straniero. In fondo è quello che abbiamo fatto per centinaia di anni, dopo la caduta dell'Impero Romano, quando ogni pezzetto d'Italia, ad eccezione della Serenissima che aveva una sua politica autonoma, si prestava a fare lo scudiero (poco fidato) di Francia, Spagna o Austria. L'unica speranza può arrivare da un qualcosa di imponderabile, ma soprattutto dallo scouting che si può fare tra i senatori grillini per ribaltare la maggioranza. Quindi Mattarella se la ride, perchè sta assolvendo perfettamente al compito che gli hanno affidato da Berlino e Bruxelles. Il brutto è che quando andremo al governo troveremo una situazione ingestibile, dove Conte e compagni si sono venduti tutto quello che avevano e anche quello che non avevano e i cocci saranno tutti nostri.

Oswald Cobblepot (the Penguin) said...

Ma la Annunziata ci è o ci fa?

Oswald Cobblepot (the Penguin) said...

Oggi, in questo preciso istante - ore 15.57, domenica 8 dicembre 2019 - è iniziata la campagna elettorale per Romano Prodi.
Un saluto da Gotham City, il Pinguino.

Nessie said...

Mario, come ti capisco! Questi dannati vermi hanno okkupato nel tempo, tutto l'occupabile possibile: cinema, editoria, teatro, media, spettacoli, tempo libero, eventi musicali ecc. Oltre a ciò, riescono a stare al governo anche (e specialmente) quando perdono.

Nessie said...

Pinguino, spiegami a cosa ti riferisci, a proposito dell'Annunziata che non seguo, poiché mi dà sui nervi.

Nessie said...

Massimo, a me non piace il moralismo da strapazzo e non sono mai andata a lanciare uova alle prime della Scala. Non criminalizzo il lusso, e non odio la borghesia. Ma vedere Mattarella e la Casellati (e prima di lui Napolitano) tra smoking, lustrini e collane di perle e diamanti, con un parterre di VIP di un'eleganza super-griffata, quando in Europa c'è chi vorrebbe metterci alla fame e all'indebitamento come la Grecia nonché agli espropri del risparmio con il Mes, mi fa dare semplicemente di stomaco. Giuro che se ci fossero stati dei contestatori contro con le bombolette di vernice, ne sarei stata lieta. Ma come vedi, queste pecore feroci (ossimoro voluto) si muovono solo a comando.

Per la caduta di questo governo, tutto è possibile e può darsi che qualche fulminato a 5 stelle venga fulminato sulla via di Damasco. In ogni caso va tenuta presente la data della scadenza delle partecipate a Marzo, che è una data-chiave. Prima di allora, non vedo possibile nessuna crisi, neanche in caso di vittoria in Emilia-Romagna.

Anonymous said...

ha l'aria di uno iettatore
solo "l' aria" ? È tutta la vita che è circondato da questa nomea
https://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/04_Aprile/19/mattarella.shtml
sia chi lo ha "contrastato" ( lima ,forlani buttiglione, ) sia chi lo ha imbarcato ( de mita martinazzoli castagnetti dallai, rutelli,d'alema) così facendo ha fatto " il canto del cigno" " della sua vita ( politica).

Tra questi ultimo "ilrignanese" che si agita si agita, ma da quando lo ha "elevato al colle" non ha fatto altro che ruzzolare indietro.

E purtroppo così facendo "renzino" ci ha pure conciato per le feste come paese, ricordatevi che costui
https://www.dagospia.com/mediagallery/Dago_fotogallery-130011/636529.htm
firmerà il MES2.

Un consiglio quindi per salvini : al colle ci vada il meno possibile e con potenti amuleti nelle tasche.
ws

Nessie said...

Infatti. Dal "Toscone" fatale, bisogna portarsi amuleti e talismani. Il rosario non basta. Ci vuole qualche corona d'aglio e mazzi di peperoncini. Comunque prima o poi qualcuno porterà una sfiga cosmica pure a lui. E' la giusta e meritata pena di contrappasso.

Nausicaa said...

Preso da un social:

"La minoranza borghese benestante della Milano Bene omaggia la massima carica dello Stato mentre la gente normale (che è maggioranza) che fatica ad arrivare a fine mese rimane esclusa da questa corte di privilegiati rinchiusa nello splendore della Scala".

una mia idea sul perché non c'erano contestatori contro la corte di Mattarella. Ora al governo ci sono loro, e non c'è nessun bisogno di sguinzagliare dai loro covi la feccia dei centri sociali con le loro bombolette spray eil lancio di uova sulle pellicce. Sarebbero saltati fuori in massa solo se, puta caso, ci fosse stato Salvini alla Scala. Ma lui da quelle parti non ci va.

Oswald Cobblepot (the Penguin) said...

Gentile Nessie, oggi pomeriggio, io girellavo sui canali televisivi. Mi è capitata la visione di "1/2 ora in più", format di approfondimento che Lucia Annunziata usa come un agit-prop su Rai3.

La prima parte (della mia visione, poiché la trasmissione era già cominciata) vedeva l'intervista dell'ineffabile Lucia a Salvini, il quale ha dovuto fare lo slalomista tra i vari trabocchetti dialettici che la giornalista gli tendeva. Con alcuni risultati comici, poiché all'incauta domanda "Quindi la Lega in combutta con altri farà cadere il governo?", Salvini - superato il primo momento di incredulità - ha avuto ottimo gioco di rispondere: "Guardi che i governi cadono non per via delle opposizioni, ma perché si sfaldano le maggioranze"; l'Annunziata ha preferito tacere.

Subito dopo, c'è stato un comizio (mascherato da intervista) a Marco Damilano, direttore de L'Espresso; i due si sono lanciati in 10-diconsi-10 minuti di encomi, elogi, peana verso nientepopodimenoche Romano Prodi, per via del fausto compimento dell'ottantesimo genetliaco del Mortadella. Dopo una citazione della lungimiranza del Romano verso le sardine ("Lasciateli vivere!" sarebbe il motto politico dell'ottuagenario), hanno trasmesso alcuni spezzoni di una specie di documentario celebrativo del Liquidatore Massimo, ed al termine hanno esibito un titolo de Il Giornale, con cui si dichiaravano le manovre per eleggerlo alla presidenza della Repubblica.

Attendo - da un momento all'altro - un'intervista del compunto Fazio al Lìder Maximo (che in trasmissione è stato proclamato "sempre vicino al popolo").

Un saluto da Gotham City, il Pinguino.

Nessie said...

Ah, meno male che ero impegnata a fare shopping e non ho visto il programama, perché io il Bisonte strabico Lucia non lo sopporto. Vedo che il Mortadella si è convertito agli Omega 3 di cui il pesce azzurro è portatore.

Nessie said...

Nausicaa, qualcuno sui social ha scritto: dalle uova alle ovazioni! E comunque la gauche caviar e champagne, ha, senza alcun dubbio. trovato il suo nuovo tempio: dalle Botteghe oscure alla Scala. Ovvero dal sottoscala alla Scala. Però ne hanno fatta di strada, i compagnucci!

Uno said...

Visto quel che il teatro d'opera non è più, essendosi ormai ridotto alla salma imbalsamata di se stesso, simbolo di decadenza spocchiosamente snob, direi che è parecchio preferibile l'immagine di un Salvini in spiaggia con la sua panzetta all'immagine di uno stuolo di stronzetti in pompa magna, con la puzza al naso e quel fetore ancor più nauseabondo che si leva dagli armadi ove ripongono i loro numerosi scheletri.

Ma questo è "discorso d'odio". Mi rimangio tutto.

Nessie said...

Ah ah! Bravo Uno! Salma imbalsamata: ecco le parole che mi mancavano e non solo per il Teatro d'Opera. Sul palco d'onore, ...la Salma Sicula. In fama di iettatore per un'opera menagrama :-).

Vissi d'arte, vissi d'amore
Non feci mai male ad anima viva


Seeee! Contala a un altro...

Oswald Cobblepot (the Penguin) said...

Mi perdoni Uno: il suo non è un discorso di odio, ma è errato.

Il teatro d'opera soffre di due difetti, il primo dei quali consiste nell'osservare come sia nelle mani di persone non competenti. Chailly ha deciso di restaurare alcune parti dell'opera pucciniana originaria. Ma se Puccini stesso le aveva tagliate, ci sarà pure un motivo, o no? La Netrebko si è inchiattita nella voce e nel corpo, e quindi strilla. Infatti Raina Kabaivanska - presente al delitto - pare abbia stroncato il tutto.

Il secondo difetto dell'opera consiste nel suo essere stata abbandonata a se stessa; qual è la cultura musicale che oggi si fa nelle scuole ovvero tra i giovani e giovanissimi? Zero, oppure Sfera Ebbasta, ed altre creature artificiali delle major discografiche. Stop. D'altronde, non si può pretendere più di tanto, in un paese che considera De Andrè un compositore da inserire nelle antologie letterarie per le scuole, oppure da intitolargli le scuole stesse.

Gli appplausi a Mattarella. Effettivamente ci sono stati, ma per quale ragione? Perché il Teatro alla Scala è - ahimè - posizionato nel pieno centro di Milano, ossia un quella Zona 1-Centro storico, che è l'unica in tutta la città a dare voti in maggioranza al PD. Questo ha scandalizzato molti melomani (non necessariamente loggionisti, solo intenditori d'opera), i quali hanno notato come la rappresentazione sia cominciata con 10 minuti di ritardo (cosa impensabile fino a pochi anni fa).

Salvini con la trippetta da quarantenne è stata un'astuta mossa elettorale, ma non c'entra nulla con le difficoltà del teatro musicale italiano.

Non me ne voglia male. Un saluto da Gotham City, il Pinguino.

Alessandra said...

Sul sito di Nicola Porro sta avendo successo questo articolo tagliente di Max Del Papa:

https://www.nicolaporro.it/lelite-barricata-dentro-la-scala-applaude-se-stessa/

Nessie said...

Ottimo pezzo davvero, Ale. Condivido fin nelle virgole.

Nessie said...

Pinguino, concordo. La decadenza della nostra musica è iniziata da un bel pezzo. E già che si parla di Scala, l'occupazione da parte di direttori artistici stranieri, registi d'opera che fanno le prime donne e scavalcano i direttori d'orchestra, e via squaadernando. Se proprio vogliamo trovare una data spartiacque, metterei la "prova d'orchestra felliniana" che ha estromesso il nostro Muti per mettere in piedi Barenboim. E da allora la tendenza è quella di considerare la Scala come una holding finanziaria.

Non mi faccia parlare dell'agiografia intorno a De André finito nelle antologie della letteratura italiana, perché si tirerebbe all'alba.

Anonymous said...

La Galleria di tutti quelli che possono spendere 2.500 euro di biglietto per la Scala e 15.000 euro per un abito, sono stati quelli che hanno applaudito Mattarella per 5 minuti. Perciò, niente uova ma solo standing ovation

https://www.maurizioblondet.it/la-dittatura-plutocratica/#disqus_thread

Z


Nessie said...

Dalle ova alle ovation, a quanto pare. La casta governativa si applaude, si austima, si esalta e si celebra! Sfilano la Boschi, Vittoria Puccini, Franceschifo e consorte...tutti muli di villaggio vestiti a festa.

Nessie said...

PS: by the way, ecco dove firmare contro il MES

https://www.legaonline.it/stopmes/

Io ho già firmato.

Uno said...

Pinguino, se vuoi sentire dell'opera degna d'essere ricordata, lascia da parte quella ottocentesca e/o novecentesca, e balza all'indietro d'un altro paio di secoli. Scoprirai la meraviglia di personaggi come Caccini, Peri, Monteverdi, perfino Vivaldi... e da oltralpe una schiera di imitatori di classe, non ultimo e sicuramente in buona compagnia Haendel. La compostezza dei tempi d'oro dell'opera che proveniva dalle nazioni di quella che sarebbe molto più tardi diventata l'Italia (anche quando composta da imitatori estranei alla penisola) era già in gran parte perduta ai tempi di Mozart, devastata ai tempi di Verdi, resa caricatura ai tempi di Puccini. Qualche esempio? 1, 2, 3, 4, 5.

Ovviamente si tratta di opinioni e, in quanto tali... be'... opinabili.

Nessie said...

Un grazie per il contributo di Uno che ha reso vivace questo forum di commenti. E a proposito di blasfemie, mi urge far notare la rockettara Patti Smith che dopo aver incassato una laurea ad honorem a Padova (ancora mi sfuggono i meriti), è stata notata alla Scala con una "mise" che pareva quella dei barboni descritti da Jannacci, sotto i cartoni dell'Idroscalo ( "L'an trova', sota a un muc de carton/ l'an guarda' che'l pareva nisun" ).

Oswald Cobblepot (the Penguin) said...

Per Nessie: era possibile firmare anche ai banchetti, uno dei quali domenica era a 100 m. dalla chiesa che abitualmente frequento (ahimè che furia, ahimè che folla, uno alla volta per carità!).

Per Uno. Non è la prima volta che sento queste osservazioni sull'opera 8/900esca. Ma francamente me ne sfugge il senso: perché a partire da Mozart la lirica sarebbe decaduta? Ho un sospetto (ma posso sbagliare, ovvio): che sopravviva verso molti autori una sorta di pregiudizio "culturale" che è duro a morire. Qualche esempio. Rossini? Solo un crescendo. Verdi? Un autore da bande municipali? Puccini? Decadentismo del 900.

Alle 19,30, su RaiRadio1, andrà in onda "Zapping", uno dei format di approfondimento. Indovinate di che cosa si parla? Ovvio: delle sardine!

Un saluto da Gotham City, il Pinguino.

Anonymous said...

In effetti la decadenza è visibilissima. La classe dirigente che oggi va alla Scala è ignorante come non fu mai nella storia. Applaudirebbe tutto. Va ricordato che questi teatri erano come è stato il cinema ed oggi è il calcio: un passatempo per le masse. Ricordo benissimo come dalle osterie di Parma uscissero cose che oggi nemmeno nei teatri si sentono più. Quella era ancora tradizione popolare. In ogni caso, i colti non apprezzavano particolarmente la lirica, anche se ne parlavano come oggi si fa col pallone. Nemmeno un paragone con la nobiltà dell'Ancien Régime è possibile; allora quasi tutti sapevano suonare almeno uno strumento musicale, e il Re Sole in persona cantava e ballava per la sua corte sulle musiche di Lully. Questi sono solo quattro scalzacani che di solito ascoltano la musicaccia in voga oggi, e vanno al "tempio" solo per conformismo. Questo, per quanto riguarda la sostanza... la forma è pure peggio.

IL SAURO

Nessie said...

Sì, Pinguino, lo sapevo che ci sono i gazebi per varie città. Ma non dappertutto. Per questo ho messo il link per chi volesse votare anche on line.

Nessie said...

Ben detto, Sauro, ma qui pare che ci sia una "querelle" (si fa per dire) sulla lirica tra Uno e il Pinguino. Indicativamente, da che parte stai :-)?

Anonymous said...

Per questo ho messo il link per chi volesse votare anche on line.
in questo momento il sito
https://www.legaonline.it/stopmes/
non carica
l' ultima volta che l'ho caricato ( stamani) contava 46000 firme ( mia compresa)
ws

Nessie said...

Questo pomeriggio caricava. E io ci ho messo la mia.

Anonymous said...

Storicamente l'Italia è la patria del melodramma, dalla Camerata dei Bardi, Monteverdi etc. Il Recitar cantando nasce qui, ma a ben vedere anche la musica strumentale. Fino al Settecento, e anche oltre, musicisti italiani si trasferivano nelle corti del nord Europa, e gli autoctoni venivano a studiare in Italia: Mozart compreso. Quindi è difficile fare una ripartizione così netta. La Germania si è distinta per la grande elaborazione formale (in tutto, non solo nella musica). La Francia ha codificato un suo stile dopo Lully (ma questo era italiano, di Lucca). L'Inghilterra ha prodotto H.Purcell (di origine francese) e importato geni come Haendel dalla Germania; ma Haendel era un cultore dello stile italiano, che era considerato più moderno di quello francese (che poi era italiano pure lui)... quindi fino ad allora l'Italia dava lezioni in ogni campo. Dopo Haydn, Mozart, Beethoven, le cose sono cambiate. Dopo Wagner ancora di più. Infatti la diatriba di fine Ottocento era tra wagneriani e Verdiani.. non solo due stili, ma proprio due visioni del mondo differenti, come si può capire dal titolo del libriccino "L'Opera d'arte dell'avvenire". Poi Wagner è stato messo in ombra per via di Hitler, e il resto sono gli ultimi stracci che rimangono qui. Che si può dire ? Ormai l'idea del sinfonismo è tedesca, mentre l'opera italiana, ma non è così semplice.

IL SAURO

Nessie said...

"mentre l'opera italiana?" Hai lasciato il periodo in sospeso...

Interessante tutto il resto, ma soprattutto è interessante constatare che portiamo i nostri stilemi dappertutto. Mozart aveva librettisti italiani, ad esempio.
Vorrei soffermarmi inoltre sul fatto che col vituperato "melodramma" abbiamo esportato la Lingua italia nel mondo. E ora ci portano via pure questo con coreani che fanno Compare Turiddu nella "Cavalleria Rusticana" e russe corpulente come, per l'appunto la Netrebko, che fanno la Tosca. Qualche anno fa c'era un negro che faceva "L'elixir d'amore" di Donizetti.

Anonymous said...

La punteggiatura. Per quanto riguarda la produzione operistica di Mozart, non tutti i libretti sti furono italiani. All'opera di tradizione italiana, passata per Gluck etc. si aggiungeva il Singspiel autoctono (vedi il Flauto Magico di Schikaneder, suo compagno di Loggia). Certo, M parlava anche correntemente italiano e studiò in Italia, cosa che era indispensabile all'epoca. Non si poteva scrivere un'aria senza conoscere l'italiano, almeno sommariamente. Ma fu proprio con M che le cose cominciarono a cambiare e che il musicista finì di essere una specie di cameriere, per diventare un borghese, cosa che in Inghilterra era già accaduta molto tempo prima.
Per quanto riguarda i coreani, immagina che fatica devono fare per imparare una lingua come la nostra e poi contarci sopra. E' una cosa che ha del prodigioso. Diciamo che con la guerra perduta abbiamo perduto anche questa tradizione, insieme a tutte le altre.

IL SAURO

Nessie said...

Questa è comunque l'esecuzione di Anna Netrebko dove alcuni loggionisti hanno individuato uno svarione. Riascoltala:

https://www.youtube.com/watch?v=F4aMFgHzd-0

Sinceramente non mi è piaciuta.

Nessie said...

...e questa è la stessa aria interpretata dalla Tebaldi. La differenza c'è e si sente: altro stile altra classe...

https://www.youtube.com/watch?v=F7u77WFkcKQ

Anonymous said...

A me pare solo l'attacco iniziale incerto, ma può capitare con i problemi che i registi di oggi riescono a creare. Bella vociona, ma per me era troppo fino la Tebaldi, che è ineguagliata, nonostante lo stacco prima del filato. Altra classe. Un ascolto della Callas può servire meglio per fare un paragone. https://www.youtube.com/watch?v=NLR3lSrqlww

IL SAURO

Anonymous said...

Un pò provata per via della salute (l'acuto balla e il filato è scarso), ma l'interpretazione è ai massimi livelli.

Nessie said...

L'ho già fatto. Callas, soprano drammatico, è per davvero Tosca, l'identificazione tra l'interprete e il personaggio è totale. Qui in questa edizione al Covent Garden per la regia di Zeffirelli, poi è di un'espressività e di un pathos che emoziona:

https://www.youtube.com/watch?v=NLR3lSrqlww

la bielorussa avrà pure una "bella vociona", ma mi lascia indifferente.

Nessie said...

PS: abbiamo scelto lo stesso stupendo video della regia zeffirelliana. Sublime.

Anonymous said...

Solo a me Tosca che ascende al cielo ha ricordato ua mongolfiera?
Maria Luisa

Nessie said...

Hai ragione Maria Luisa. Pareva una mongolfiera. Del resto hanno usato una controfigura per fargli fare il salto giù dai bastioni, dove si suicida.

Uno said...

Il Pinguino mi fa questa domanda (abbrevio): "perché a partire da Mozart la lirica sarebbe decaduta?"

La mia risposta (risottolineo: opinabile) è che con l'esaurirsi progressivo di certo Barocco musicale, salvo occasionali eccezioni, si è abbandonato quel senso di recupero della linearità e della compostezza che aveva caratterizzato il nascere del melodramma. Le voci del primo melodramma, per quel che ci è dato sapere, non tendevano praticamente mai allo "strillo", gli accompagnamenti erano essenziali, mai invasivi, le orchestrazioni spesso "minimaliste". L'austerità melodica era un altro valore aggiunto alle realizzazioni di quei tempi, nei quali gli spettacoli erano per lo più "cosa privata", con il buono e il meno buono che questo comporta.

Successivamente, a partire dal meridione (Napoli, se ben ricordo) e dalla metà del '600 circa, prese gradualmente piede la pratica di spostare gli spettacoli in teatri aperti, ai quali poteva accedere virtualmente chiunque, purché sufficientemente "imbottito" di denaro. Dai e dai, il modificarsi della struttura sociale portò in quei teatri un pubblico sempre più diverso da quello dell'aristocrazia che si collocava a cavallo tra '500 e '600, e un pubblico diverso chiede inevitabilmente musica diversa, spesso per scopi diversi. Il musicista, dal canto suo, è per definizione un mercenario, per cui fa quello che richiede il pubblico del quale tenta con ogni mezzo di conquistarsi il plauso (e le conseguenti prebende). Ecco sorgere, con la concorrenza tra musicisti così prezzolati, una malsana concorrenza che sempre più punta sulla spettacolarità, sull'estremizzazione dei caratteri anche musicali, sul gigantismo... Particolarmente raccapricciante ricordare il fenomeno della mutilazione dei bambini per procurare al mondo del teatro i cantanti più spettacolari di tutti: i castrati. La mitizzazione del virtuoso... i "fuochi d'artificio" degli effetti speciali sul palco... l'opulenza degli allestimenti... orchestre sempre più articolate... sale sempre più grandi... urgenza di un volume sonoro sempre più rilevante.... E' una catena che alimenta se stessa in un circolo vizioso, per cui non stupisce che dopo decenni e secoli di "trattamento" l'opera si sia degradata, passando da un collettore di idee e contenuti a un collettore di lustrini, specchietti e fumo, tanto fumo. Chi tentava di resistere, non poteva durare: anche in quel caso il mercato mieteva le sue vittime, tra le quali annovariamo anche il senso dell'arte.

Così la vedo.

Nessie said...

Uno, sei un musicista? Vedo che sei particolarmente competente in materia. Che strumento suoni?

Oswald Cobblepot (the Penguin) said...

Un fuori tema, per Nessie (le osservazioni di Uno sono complesse, e meritevoli di maggiore riflessione).

Maria Cartabia è stata eletta oggi presidente della Corte Costituzionale, prima donna a ricoprire questa carica decisiva (direttrice d'orchestra della conformità di questa o quella legge nazionale o regionale - vedi caso Lombardia/moschee - alla Costituzione più bella del mondo)

Chi è Maria Cartabia? Classe 1963, nata a San Giorgio su Legnano, durante gli studi ha fatto parte della comunità universitaria di Comunione e Liberazione, alla Statale di Milano. Laureata magna cum laude nel 1987 con Valerio Onida (titolo della tesi: “Esiste un diritto costituzionale europeo?”), ed in seguito allieva della nidiata di Giuliano Amato e Sabino Cassese.

Cito una sua frase da “Ricostruiamo la politica. Orientarsi nel tempo dei populismi” (San Paolo edizioni, 2019) di padre Francesco Occhetta, gesuita e membro della redazione della rivista La Civiltà Cattolica (il frammento riportato è inserito nella prefazione al libro sopra citato): “L’urgenza della buona politica: non di quella asservita alle ambizioni individuali o alla prepotenza delle fazioni, delle ideologie o dei centri di interessi, o addirittura preda della corruzione; ma della buona politica, che è, cioè, capace di INCLUDERE, che sa essere coraggiosa e prudente allo stesso tempo, responsabile, collaborativa, disposta a lasciare le sue buone idee, senza abbandonarle, per metterle in discussione con tutti nella ricerca del bene comune.”

Ed anche si può leggere che all’idea di una società fondata sull’ostilità e sulla costante ricerca di un nemico (altro frammento: “L’identificazione di un nemico, la sua distruzione e la contrapposizione frontale con tutte le sue proposte e, infine, la guerra sono le caratteristiche ricorrenti nella storia di ogni agire politico che si fa assoluto, che pretende di collocare il cielo in terra”) la neopresidente della Corte Costituzionale (e quest’estate anche candidata premier: https://www.ilsole24ore.com/art/la-buona-politica-marta-cartabia-che-cita-papa-francesco-ACWQnif, in data 22/08/2019) contrappone una politica “francescana” basata sulla “concordia polifonica dei diversi”.

E' donna, è settentrionale, è cattolica bergogliana, è costituzionalista. L’ideale, no?

Un saluto da Gotham City.

Uno said...

Ero un pianista. Soprattutto mi considero uno che cerca di guardare sotto la superficie, almeno fin dove riesce ad arrivare. In alcuni campi riesco meglio, in altri peggio, come tutti. Soprattutto non mi fido più delle cose che leggo, dei "compendi", preferisco far girare le mie "rotelle", piuttosto che confidare nella trasparenza d'intenti di chi vorrebbe fornirmi versioni già pronte. E' un atteggiamento che porta con sè vantaggi e svantaggi, un po' come ogni altro atteggiamento.

Josh said...

Trattati UE: una mattina mi son svegliato e ho trovato l'invasor...

Nessie said...

Pinguino, sarò un'inguaribile diffidente, ma prima di conoscere il suo profilo proofessionale, ho avuto un'impressione sgradevelo quando ha detto: "Ho sfondato il vetro di cristallo". Qualche pennivendolo misericordioso, si è sentito in dovere di fare l'editing. "il tetto di cristallo".
Comunque grazie per aver dato conferma ai miei sospetti.

Nessie said...

Uno, molto bene!

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Josh, succede quando al governo ci vanno i "bellaciao" con tanto di MES-CES!

Anonymous said...

Seguo il filone musicale, solo perchè voglio preservarmi le coronarie.

Non sono molto d'accordo con Uno. Il Belcanto prosegue ben oltre Mozart, almeno fino a Bellini e Donizetti. E poi M non è certo la pietra di paragone, in quanto imitatore degli autori italiani, anche se da par suo. Lo stacco si ha con l'Illuminismo, che pretende di razionalizzare l'irrazionale. La pratica dei cantanti castrati dura ben oltre Napoleone e sopravvive fino a fine '800, anche se confinata alla Cappella Sistina. Esiste ancora una inquietante registrazione in cui l'ultimo maestro evirato si esibisce. Il virtuosismo barocco ai massimi livelli, è tutto basato sui castrati, che erano autentiche macchine per il canto. Col declino di questi non ci sono più gli "affetti" da rappresentare, anche se già nello Sturm un Drang si può notare una fase di transizione. Questo è talmente vero che quando si vogliono eseguire brani dell'epoca secondo la prassi allora vigente, la tecnica va rivista da capo a fondo, e così i tempi e i volumi sonori. Ma questo non vale solo per Haendel: vale anche per Puccini. Ci furono testimonianze (Toscanini in primis) di esecutori che hanno diretto le opere, ancora viventi gli autori; infatti sia la scelta dei cantanti che dei tempi e dei volumi risulta molto diversa da quella tradizione a cui eravamo abituati fino a 40 anni fa. Ovviamente, oggi nessuno capisce più niente, quindi gli si può far sentire quello che si vuole.

IL SAURO

Nessie said...

OT necessario: In diretta dal Senato l'intervento di Salvini contro il Mes. Salvini ha risposto ai qualche cronista che ha parlato di 'mercato delle vacche', ribadendo di non aver cambiato idea sulla questione, a differenza dei 5 stelle che, nel programma elettorale avevano scritto: "Il M5s si impegnerà allo smantellamento del Mes". Ora invece Di Maio parla di avallare la "logica di pacchetto".

https://voxnews.info/2019/12/11/mes-senato-parla-salvini-diretta-video/

Risultati alla Camera: 291 favorevoli 222 contrari

Senato: 164 voti favorevoli, 122 contrari-

Morale: la Mes è finita male.

Nessie said...

Sauro, cosa intendi per "affetti" da rappresentare?

Anonymous said...

la Mes è finita male.
beh aldilà della enorme "capacità di fuoco" del sistema, come vi avevo detto fin da l' inizio, questo governo non casca per il semplice motivo che troppa gente non tornerebbe in parlamento( non mi riferisco solo ai 5Seggiole ma anche ai forzisti )
Queste tornate parlamentari (la prossima sarà quando APPROVERANNO il MES) servono solo a due cose
1) inchiodare i TRADITORI
2) informare il più possibile gli italiani.
E questo è ciò che il sistema più teme, notate infatti il metodo omissivo e distorto con cui TUTTE le TV riportano la materia del MES e del dibattito in corso.
Ed in questo particolarmente da ribrezzo si distinque sempre il TG di rete 4, ormai sottosuccursale di TELEKABUL.
Ci si potrebbe quindi domandare perché Salvini mantenga tanta "comprensione" per Mediaset quando l' unica differenza con le alte TV è l' essere solo "meno aggredito" da alcuni talk di rete 4.
Certamente ci sono delle ragioni politiche(*) essendo, come non mi stancherò mai di ripetere, "la politica l' arte del possibile" ( anche quando "tutto semmbra impossibile").
ws

(*) Una è OVVIA; quando voteremo ( se mai ci faranno votare) lo faremo molto probabilmente con una legge elettorale PURA, il che significa che i 4 forzioti rieletti sarebbero in parlamento MOLTO probabilmente l' ago della bilancia tra PATRIOTI e TRADITORI.

Nessie said...

"legge elettorale PURA"? Ma qui si riparla ancora di proporzionale. Altro che "purezza"!
Quanto a Mediaset, è da mo' che fa campagna-acquisti di rottami sinistrati.
La melliflua e melensa Palombelli, ad esempio, la quale non so proprio cosa cavolo abbia imparato dalla grande Magli che ha avuto per docente alla Sapienza. Asini opportunisti e leccapiedi, sono!

Anonymous said...

PROPORZIONALE " pura" ovviamente, mio refuso da scrittura di corsa...

Oswald Cobblepot (the Penguin) said...

Per Nessie direttamente, e per Anonymus indirettamente.
Concludendo le nostre osservazioni sulla Cartabia, questa notte me ne è venuta in mente un'altra: delle 5 maggiori cariche dello Stato, ben tre, ossia Presidenza della Repubblica, Presidenza della Consulta, Presidenza del Consiglio, sono nelle mani di "cattobergogliani", ultima evoluzione della specie politica del "cattomodernista", ossia del cattolico conciliare (Con.Vat.2), impegnato nel sociale.

Orbene: per la terza carica che ho citato (pres.cons.min.), la durata è indefinibile, ma la concordanza ideologica che ho descritto pocanzi comporta necessariamente che fino al 13.09.2020 (scadenza mandato Cartabia), le prime due, ovvero quelle che dovrebbero garantire la massima garanzia di imparzialità e correttezza nell'applicazione ed interpretazione costituzionale, sono saldamente nelle mani di due persone (Mattarella-Cartabia) dichiaratamente "catholic left oriented".

Che cosa succederà quindi il prossimo 12.01.2020 (se non erro la data), quando cioè la Corte Costituzionale dovrà decidere sull'ammissibilità del referendum proposto dalla Lega?

Salvini propone - per dirsela in soldoni - che la quota proporzionale oggi prevista per l'elezione della Camera e del Senato (3/8, perché i restanti 5/8 dei deputati e dei senatori sono eletti con il proporzionale secco, avente soglia di sbarramento al 3%) sia abrogata, cosicché il sistema maggioritario uninominale (detto "all'inglese) sia quello definitivo. Pertanto, basta che in un collegio deputatizio o senatoriale uno dei candidati prenda anche un solo voto valido in più degli altri concorrenti perché sia eletto. Immaginatevi che cosa potrebbe succedere se un’ipotesi simile dovesse prevalere.

E se la Consulta dovesse decidere per il NO? Potrebbe farlo adducendo ragioni di opportunità costituzionale, quale – ad esempio – non creare un vuoto normativo, poiché se nel referendum dovesse prevalere il SI', ecco che le dimensioni dei singoli collegi uninominali dovranno essere definite ex novo, ed oltretutto uno per uno.

LET'S FUN!
Un saluto da Gotham City, il Pinguino.

Pierre said...

A questo punto cosa c'è da aspettarsi? Che il mes passi poi che succede?

Nessie said...

Pierre, se lo applicano finiremo come la Grecia. Io non mi fido di Gualtieri e Conte che ci rassicurano sulla "sostenibilità" del nostro debito. Perfino Baffino D'Alema racconta, ora che non ha più alcun incarico di potere, che è una solenne porcata.

Nessie said...

Pinguino, se ho ben capito, stanno tappando tutti i buchi e le falle, mettondovi a presidio ciascuno di Loro. Insomma, la solita porcheria in odore di omertà finto-legale.

Anonymous said...

La questione "corte costituzionale" è molto semplice: la corte rifiuterà tutto quello che non conviene a l'attuale regime di cui è totalmente parte . Le "motivazioni" le troveranno li c' è pieno di azzeccagarbugli alla mattarella tutti malevoli verso il paese come "l' emerito" amato.
E allora perché investirla di quesiti? Per lo stesso motivo con cui bisogna pressare "l' uomo che sussurrava alla merkel ": SPUTTANARLI.
Lo spottanamento politico dei traditori è infatti l' unica arma che ci è concessa, ad esempio qualcuno ci può postare i nomi dei fognaitalioti che ieri hanno votato per "giuseppi" ?

ws

Nessie said...

Sputtanamento dove? La Lega non ha un giornale proprio, ma solo i social. Noi ce la cantiamo e ce la balliamo per blog e per social...
Cerchiamo di essere realisti: tutte le armi della calunnia (che visto che siamo in tema di Lirica, non è un "venticello", ma un "colpo di cannone") ce le hanno Losignori della finanza.

Comunque tra i forzaitalioti mettici pure "l'energumeno tascabile". E per una volta tanto, adotto il soprannome dell'Ulema di Gallipoli.

Oswald Cobblepot (the Penguin) said...

Per Nessie e per Anonymus.

In qualche modo, devono essere ipotecate le massime cariche dello Stato, poiché solo così si può condizionare la politica italiana nei prossimi tempi, e con particolare riferimento ai possibili sviluppi. La questione della Consulta è ancor più machiavellica per una ragione molto semplice. Adesso che il MES è – di fatto – varato (manca la futura ratifica parlamentare per codesto trattato internazionale, quindi la suspense non è finita), ed ora che la manovra 2020 è praticamente approvata, lo sgoverno Contebis a che serve? A niente, poiché questi erano i compiti che gli erano stati assegnati fin dalla celebre telefonata agostana di frau Angela.

Quindi, perché rischiare ulteriormente? E’ sufficiente che uno dei tre soci (Zingaretti per esaurimento nervoso, Renzi per portare a casa un minimo risultato, DiMaio per manifesta infermità mentale) decida che tutto sommato è meglio andare a votare con questo sistema elettorale, il quale una buona quota percentuale la garantisce (con un margine di approssimazione tutti ce la dovrebbero fare a superare la soglia del 3%). Nel qual caso, il voto alla primavera del 2020 è assicurato, e poi vada come vada (riforma legislativa i referendaria della legge elettorale).

Obiezione possibile: ma così la legislatura non arriva al 2022 quando si dovrà eleggere il Presidente. Altrimenti com’è possibile che il Mortadella salga sul volo diretto Roma-Pechino, per farci diventare la neoprovincia dell’Impero Celeste? Vero: ma a questo punto, tanto vale fare cadere tempio e filistei assieme, e poi tentare di trovare un accordo con i vincitori, piuttosto che correre il rischio di andare a votare con un sistema del tutto maggioritario nel 2023. I voti sono come i soldi: pochi, sporchi, subito.

Un saluto da Gotham City, il Pinguino.

Anonymous said...

La tua "disperazione" mi ricorda la mia di ventanni fa, ma io l' ho superata da un pezzo, le cose ora stanno molto meglio adesso anche se questi ventanni buttati sono costati parecchio . Certo , datosi gli enormi danni non c'alcuna certezza d salvezza ( per quello bisognava svegliarsi prima ) e io sono tuttaltro che ottimista , ma adesso sono molto meno arrabbiato perché vedo i segni certi della futura vittoria della REALTÀ su tutte queste IMPOSTURE ( che poi noi ne saremo tra i superstiti è tutto un altro discorso )

Quindi non sottovalutare i social , sono il classico "buco nella diga". Essi ci danno individualmente la certezza che a non portare il cervello a l' ammasso non "siamo soli ne l' universo" che è ciò con cui il sistema cerca sempre di conculcare ogni pensiero idipendente.
Tutte le LORO maschere stanno cadendo e gli IMPOSTORI di sicuro non andranno lontano, per me questo è già una consolazione.
ws

Nessie said...

Non sono "disperata", ws. Diciamo che non sono troppo ottimista. Poi, se come dici, il "buco nella diga" si allargasse fino a diventare una falla, ne sarei ben lieta. Al momento, mi girano i santissimi che mentre in Francia esiste una vera e propria "grève" contro il governo Macron, noi abbiamo solo sardine puzzolenti.

Nessie said...

Pinguino, aggiungi al quadretto, anche le ultime sparate del due di coppe Di Maio, il quale ora che è in via d'estinzione, invoca le toghe contro Salvini per la sua "campagna acquisti" (che lui chiama "mercato delle vacche"). Il bibitaro dev'essere proprio disperato per invocare l'intervento della già fin troppo solerte, magistratura. Poraccio!

Jacopo Foscari said...

Il bibitaro che parla di mercato delle vacche dopo essersi venduto al PD pur di non tornare a fare il paninaro al San Paolo fa ridere i polli. Come si suol dire, son sempre le peggiori bagasce quelle che fanno prediche sulla verginità altrui

Nessie said...

Proprio così, Jacopo. Ci vuole la sua gran faccia di palta.Senza contare che invocare i magistrati rivela la sua indole bassa, meschina e forkaiola.

Nessie said...

PS: Monti ha lodato il Mes e non vede l'ora di Mes-ttercelo in quel posto:

http://www.ilgiornale.it/gallery/vignetta-giorno-monti-che-ama-mes-1798191.html

Uno said...

Intanto l'Inghilterra...

Oswald Cobblepot (the Penguin) said...

Sarà difficile ora, vivere in un'UE senza i "perfidi albionici". Ma che bel ceffone hanno tirato sul muso di Bruxelles! Go, Boris! Do the right things!
Un saluto da Gotham City, il Pinguino.

Josh said...

Visto l'esito del voto in UK? Per me si son detti: dai va là, non vorremo mica fare la fine dell'Italia...

Nessie said...

@ Uno, Pinguino, Josh. La GB ha detto NO. Anzi, BoJo, il signore dal cagnolino! Ma quella è gente pragmatica, capace di fare mucchio selvaggio contro l'Eurocrazia delle URSS-ule e Farage dell'UKIP lo ha sostenuto fino in fondo.
Stamane nevica, e nonostante il fatto che con l'hard Brexit, la Germania ci farà pagare i suoi debiti, sono contenta che in qualche parte del mondo si dica NO a 'sti bastardi.


https://it.insideover.com/politica/schiaffo-ad-europa-ed-elite-bojo-sul-trono-di-londra.html?utm_source=ilGiornale&utm_medium=article&utm_campaign=article_redirect

Nessie said...

PS: a presto un post sul tema. Buona giornata.

Vanda S. said...

Un altro elemento della vittoria di BoJo e' stata la realistica preoccupazione degli inglese di un invasione delle masse di clandestini che oramai arrivano a loro piacimento sulle coste italiane.
Ne hanno visto una parte con le tendopoli di Dunquerque! Essendo dei pragmatici, hanno capito benissimo che in Italia oramai non c'e' piu' controllo e che per proteggersi devono fare muro.
L'Italia oramai si e' ridotta ad un pietoso scenario dal "Campo dei Santi" ed e' gia' troppo tardi per uscirne! Ce ne sono gia' troppi e nessuno li sbatterà fuori, anzi, ne continueranno ad arrivare mentre i nostri politici, come a Bisanzio, continueranno a discutere sul "sesso degli angeli"!

Nessie said...

Esatto Vanda. E oltretutto hanno già parlato chiaro in materia di immigrazione da accettarsi: "qualificata ed europea". A differenza dei nostri governanti che invece importano mafia nigeriana e riti vodoo.

Jacopo Foscari said...

Una notizia che pochi hanno riportato, uno dei numerosi seggi persi dai laburisti è quello di Sedgefield, il collegio che fino a pochi anni fa era occupato dal criminale di guerra noto come Tony Blair. Blair, pur essendo ormai totalmente screditato, ha fatto di tutto da dietro le quinte per guastare la Brexit, beh la risposta gliel'hanno data quelli che per 30 anni son stati i suoi elettori.

Anonymous said...

ed intanto il "teologo" beergoglio..
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/papa-maria-madre-e-meticcia-ha-resto-meticcio-anche-dio-1798328.html

che ci da una domanda e una certezza:
domanda: ma dove lo hanno "aruolato" costui ? I gesuiti un tempo non erano "raffinati intelletti" ? Questo al pur "mortifero" martini non gli lega nemmeno le scarpe.

Certezza: bergoglio non è " l'anticristo" , l' Apocalisse ce lo preannuncia grande "trascinatore di folle", ma nemmeno il suo cane verrebbe " trascinato" dalle " prediche" di bergoglio. Ma in conclave tutti quei masson-vescovoni non avevano niente di meglio da eleggere ?

ws

Anonymous said...

Rimnango sulla musica. La musica (e non solo la musica) barocca si basava sulla Teoria degli affetti http://www.treccani.it/enciclopedia/teoria-degli-affetti/

IL SAURO

Oswald Cobblepot (the Penguin) said...

Per Nessie.
Non sarà l'anticristo, ma sicuramente qualche lacuna in teologia dogmatica ce l'ha.
Se presupponiamo che Gesù è il Dio-uomo, avente quindi natura, intelletto, e volontà duplici, Egli non può essere meticcio di niente. In quanto Dio, non può essersi meticciato con null'altro che con Se stesso, in quanto totalmente trascendente. In quanto uomo, non può che essere un discendente ereditario della casa sacerdotale (Maria) e della dinastia regale (Giuseppe) di Israele.

Uso volontariamente il tempo presente, poiché Gesù è il Vivente, il Risorto, non la parodia in cui il modernismo ("vero compendio di tutte le eresie", S.Pio X) vorrebbe farci credere.

Questa è l'ennesima prova cui la nostra fede è sottoposta, ecco perchè stavolta mi firmo con il mio nome vero, e depongo gli amati panni del mio alter-ego: Alessandro V.E. Mussi. Laudetur J.C.

Nessie said...

OK, grazie. Ho aggiornato il blog con la vittoria dei tory di BoJo.

Nessie said...

@Pinguino, non per Nessie, ma per ws. E' lui che ha toccato questo argomento.