#Parlateci della Toscana e dell'Emilia

Terzo post sul coronavirus nel giorno (che volge al termine) di S. Albino di Angers. Qualcuno mi dica se ha visto giungle di microfoni e di telecamere di giornalisti e paparazzi vari, messi davanti alla bocca di Enrico Rossi e di Stefano Bonaccini. Nossignore. Questi  cronisti sono troppo occupati a rilevare qualche peto dei governatori Zaia e Fontana. Insomma, sono come il virus: sono altamente selettivi. Fa più notizia la mascherina di Fontana  su cui si sono abbattute valanghe di critiche, e i cinesi  mangiatori di topi di Zaia (ora è ufficiale: tra i veneti c'è anche la sinofobia),  che tutto il resto. Le cose di sostanza, invece, passano in cavalleria. A dire la verità, ieri  il secondo dei due,  Bonaccini ha rotto il silenzio ed è comparso a Stasera Italia su rete 4 per dire che ora c'è bisogno che il governo intervenga con misure che diano "uno shock all'economia" (bella scoperta!). E con che denaro di grazia, visto che non si può fare deficit? Ma è evidente che il suo basso profilo (o understatement) fin qui tenuto, così come ha pagato nella campagna elettorale regionale, paga anche ai tempi del coronavirus. Bonaccini parla poco, e, intendiamoci, fa pure bene, tenuto conto del ruolo di "mestatori" dei media sempre pronti a  fare la gran cassa di notiziuole di poco conto, ignorando invece le questioni cruciali.   Bonoccini si comporta  come se quasi l'emergenza epidemiologica  non lo riguardasse, nonostante che l'Emilia sia la terza regione più colpita.

Fino a sabato l'Emilia-Romagna ha avuto ben 145 tamponi positivi (sono dati non aggiornati e quindi in crescita, riportati da "La Verità").  Eppure i notiziari tv non mostrano nessuna selva di microfoni ad attenderlo al varco. Nessun collegamento speciale  con e per l'Emilia-Romagna. Va ricordato che parte della bassa Padana, riguarda anche il Piacentino che, se son erro, si trova  proprio nella sua regione ed è  colpito  e contagiato dal virus.

Veniamo al convitato di pietra, a Enrico Rossi, governatore della Toscana. Curiosamente nella regione più popolata da cinesi si parla di "situazione stabile", situazione sotto controllo, con pochi casi (tre: Aulla, Carrara, Firenze). Detta così, sembrerebbe che questo virus sia altamente selettivo, troppo selettivo, per non destare sospetti. Giungono inoltre  voci che a Prato ci sia un inquietante deserto silenzioso e che  ci sia un coprifuoco di cinesi. Dove sono finiti? Sono in quarantena "fiduciaria", ovvero volontaria? E perché non esiste un giornalismo investigativo pressante e continuo come avviene per le due regioni più colpite che sono la Lombardia e il Veneto, dove ci hanno rotto gli zebedei con dirette estenuanti come le vecchie cronache sportive di Nando Martellini, tutto il calcio minuto per minuto? E continua...

Si parla di  un  totale di 921 persone in isolamento domiciliare di cui 443 prese in carico attraverso i numeri dedicati attivati da ciascuna Asl. E si presume che siano quasi tutti cinesi. Ma come nel caso nazionale, le autorità continuano a non indicare la nazionalità di infetti e persone in quarantena. Il che fa presumere che l’incidenza dei cinesi sia massiccia.  (fonte:  voxnews) 

Sembra di ascoltare "Cocktail d'amore", la canzone di Cristiano Malgioglio  cantata da Amanda Lear: "la nazionalità non è importante". Altroché se è importante, invece! E nella misura in cui viene taciuta e omessa, significa che è addirittura basilare. 

Vale la pena di riportare le esternazioni etiliche a base di lambrusco di Bersani che si è improvvisato virologo: ora finalmente il virus non ha gli occhi a mandorla  e non parla cinese, capito italiani? Non  ci sono prove che provenisse dalla Cina, secondo il suddetto genio di Bettola. Mamma mia che patrioti! E volete che con una simile scuola di pensiero patriottico, Rossi ci dica la verità sugli infetti nascosti in  Toscana? 

Roberto Burioni il virologo, asserisce che il peggio deve ancora venire, supportato in questo,  dal Medical Facts  che riprende le parole di Massimo Galli, primario di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco: “Chi ha cercato di infondere tranquillità, e li capisco, non ha considerato le potenzialità di questo virus. In quarantadue anni di professione non ho mai visto un’influenza capace di stravolgere l’attività dei reparti di malattie infettive. La situazione è francamente emergenziale”.

#Contevirus dimettiti

Aggiungo, chi di voi lettori vive in Toscana, Emilia-Romagna, Marche (ovvero nelle regioni rosse da loro amministrate) ci dia testimonianza diretta se sa qualcosa; ci dica, se ne ha notizia, cosa succede veramente là dentro. E non per giocare al "mal comune mezzo gaudio" (c'è ben poco da gioire), ma per evitare che ci siano speculazioni elettoralistiche alle spalle dei cittadini, mediante una comunicazione omissiva e parziale che lede il diritto all'informazione, alla sicurezza e all'incolumità.

Ci vuole la loro faccia tosta a parlare di "senso di responsabilità nazionale" come  sbraitano in queste ore, dopo aver provocato questo disastro mediante una politica migratoria a dir poco criminogena!

Aggiornamento del 2 marzo: "Il Resto del Carlino" a pag. 9, riporta che ieri 1 marzo, i  contagiati della Regione Emilia-Romagna erano 213 con 1550 tamponi prelevati.  Oggi lo stesso "Carlino" ci informa che sono cresciuti a 285. 
Si classifica pertanto, la seconda  regione contagiata e non la terza (come  ho più sopra riportato da "La Verità") e  come ben rettificato da Massimo, blogger di questa regione.