Ai tempi in cui era ancora cardinale, Joseph Ratzinger parlò chiaro contro l'ingresso della Turchia in Europa. E giustamente. Oriana Fallaci, dedica una buona parte della sua auto-intervista a farsi delle domande e a darsi delle risposte sul perché la Turchia non deve entrare nell'Ue (suo ultimo libro "L'Apocalisse). Nell'Ue, la Turchia non la vuole nemmeno Ida Magli ( la quale, addirittura, non vorrebbe nemmeno l'esistenza di una Ue). Poi ci sono alcuni elementi che, ai superstiziosi e agli scaramantici, NON dovrebbero fare optare per l'ingresso turco: ben due papi minacciati di morte. Papa Wojtyla venne ferito gravemente e per poco gli costò la vita proprio per mano del turco Ali Agca, e la Turchia invece di favorire le indagini, cercò di osteggiarle con il teorema del solito "pazzo".
Papa Benedetto XVI, deve proprio alla Turchia (oltre che ad Hamas nei territori) la scintilla che ha attizzato l'oscena Jihad della Mezzaluna messa in piedi contro di lui, l'indomani del suo discorso a Ratisbona. E ora ad Ankara minacciano pure di arrestarlo, se viene in visita per novembre. L'anno scorso a Trebisonda c'è stato un assassinio a sfondo religioso: don Andrea Santoro, il quale perse la vita per mano di un fanatico musulmano, caricato d'odio per l'affaire vignette danesi: come se le vignette le avesse disegnate il povero sacerdote. Ma vai a far ragionare questa gentaglia!
In quell'occasione la nostra classe politica cercò di minimizzare l'assassinio a sfondo religioso, per paura di ostacolare i cosiddetti "buoni rapporti" con Ankara. Sono tre importanti accadimenti che ci fanno capire che dalla Turchia finora, non ne abbiamo ricevuto che del Male.
RecepTayyip Erdogan chiede al Papa che si inginocchi davanti ai suoi muezzin dai berci sgraziati solo per aver tenuto una dotta lezione (Lectio Magistralis) che nemmeno lui si mai è preso la briga di leggere.
Papa Benedetto XVI, deve proprio alla Turchia (oltre che ad Hamas nei territori) la scintilla che ha attizzato l'oscena Jihad della Mezzaluna messa in piedi contro di lui, l'indomani del suo discorso a Ratisbona. E ora ad Ankara minacciano pure di arrestarlo, se viene in visita per novembre. L'anno scorso a Trebisonda c'è stato un assassinio a sfondo religioso: don Andrea Santoro, il quale perse la vita per mano di un fanatico musulmano, caricato d'odio per l'affaire vignette danesi: come se le vignette le avesse disegnate il povero sacerdote. Ma vai a far ragionare questa gentaglia!
In quell'occasione la nostra classe politica cercò di minimizzare l'assassinio a sfondo religioso, per paura di ostacolare i cosiddetti "buoni rapporti" con Ankara. Sono tre importanti accadimenti che ci fanno capire che dalla Turchia finora, non ne abbiamo ricevuto che del Male.
RecepTayyip Erdogan chiede al Papa che si inginocchi davanti ai suoi muezzin dai berci sgraziati solo per aver tenuto una dotta lezione (Lectio Magistralis) che nemmeno lui si mai è preso la briga di leggere.
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Questo ieri. E oggi a distanza di quasi dieci anni?
Le cose vanno addirittura peggio. E ragioni per non volerla in Europa, ce ne sono ancora più di ieri. Dopo essere stata tenuta fuori dalla porta dal 1962, sembra che ora gli eurocrati abbiano fretta di accoglierla nel consesso. Proprio ora che la governa un leader come Erdogan, capo di un partito islamico confessionale. In Turchia ammazzano i Curdi, e più in particolare si uccide il Capo degli avvocati curdi, incarcerano i giornalisti, abbattono un aereo russo uccidendone uno dei piloti, scaricano bombe umane di profughi sulla Grecia nelle isole Sporadi, hanno un bel contenzioso con Cipro, mantengono il muro di divisione con la parte greca dell'isola senza che da Bruxelles, si levi un solo "beh" come invece fanno istericamente con Orban il quale ha il solo torto di difendersi dalle invasioni migratorie; finanziano e aiutano i terroristi dell'Isis in Siria e Iraq, il figlio di Erdogan, Bilal, fa addirittura l'intermediario di compra-vendita del petrolio Isis... E la Ue cosa fa? Li premia pure. Bene, bravo, bis!
Il summit del 29 novembre sull'ingresso della Turchia in Ue |
L'Europa è morta perché afflitta da un gravissimo cupio dissolvi. Oltre a ciò c'è lo stanziamento di 3 miliarducci, pagati con i nostri soldi "per la gestione dei profughi" (Erdogan ne pretende di più e questi sono solo una tranche d'acconto). Abbiamo ben visto come li ha gestiti finora! I media mainstream (Corriere in testa) si limitano a dare la notizia asciuttamente e acriticamente del summit appena avvenuto ieri 29 novembre, senza batter ciglio. Non un commento di contradditorio, non un dissenso. Eppure il 29 novembre sarà considerato una data storica. Il famigerato capitolo 17, quello relativo all'ingresso formale della Turchia in Europa, è previsto nel nuovo summit del 14 dicembre. Che è domani.
Ma perché tanta fretta?
La Nato ha bisogno di estendere le sue piattaforme belliche, in caso di un possibile conflitto con la Russia, eventualmente cacciata dai suoi presidi siriani e di una Siria fatta implodere e ridotta a spezzatino da bande jihadiste. Ankara si è mostrato un fidato cane da guardia. Gli Usa vogliono mantenere costantemente l'Europa sotto il suo tallone di ferro anche attraverso spese pazze militari, migrazioni selvagge, sanzioni commerciali che la penalizzano (vedi le recenti contro la Russia), trascinandola in guerre e guerricciole contro i suoi stessi interessi. Oltre a ciò, c'è l'incompatibilità a carattere etnico-confessionale che grava soprattutto sulla convivenza pacifica dei cittadini europei, a fronte di una religione fanatica e pervasiva.
Resta da capire perché in Europa nessuno si sveglia e si ribella.
Resta da capire perché in Europa nessuno si sveglia e si ribella.