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28 July 2025

Glavlit, ovvero quando la propaganda sovietica sbarca da noi




La faccenda di Valery Gergiev, il direttore d'orchestra russo a cui hanno rifiutato la direzione artistica alla Reggia di Caserta, ha aperto una sorta di vaso di Pandora. Ci è toccato perfino di dare ragione a Vincenzo De Luca (con il quale abbiamo conti in sospeso per il suo comportamento da caporale sanitario durante la cosiddetta "pandemia") quando, fino all'ultimo, ha cercato di non prestarsi alla preclusione ideologica di negargli l'incarico. Mai vista una mobilitazione e una caciara così rumorosa e meschina come quella dei 30 premi Nobel, come pure la stessa moglie di Navalny, più tutto il circo mediatico, che fecero tutti pressione affinché lo spettacolo alla Regia di Caserta venisse annullato.. E non è finita. Tutta questa orrida canea del "dàgli all'artista" (specie se putiniano), ora si è estesa anche a un pianista ucraino russofono a nome Alexander Romanovskj. Il sindaco di Bologna  Matteo Lepore è, con ogni evidenza, fedele ai 18 pacchetti di sanzioni Ue con un ipotetico nuovo 19esimo pacchetto: quello dei boicottaggi artistici. 
In passato, all'inizio del conflitto russo-ucraino a ben pensarci, ne abbiamo viste anche di peggio. Conferenze di critica letteraria su Dostoevskij e Tolstoj, rinviate e annullate perché considerate "non in linea". In questa sorta di demenza collettiva ci sono dentro tutti: sinistra e destra. Sì, perché anche il ministro della Cultura Giuli (sempre più Giulivo) ha detto e fatto la sua parte di corbellerie.

 "La scelta libera e insindacabile assunta dalla Direzione della Reggia di Caserta trova il mio pieno e convinto sostegno: pur nel rispetto dovuto alla eccezionale qualità artistica dell’evento, l’annullamento del concerto diretto dal maestro Gergiev, anche alla luce di una sopraggiunta strumentalizzazione ideologica di parte, obbedisce a una logica di buon senso e di tensione morale volta alla protezione dei valori del mondo libero". 
Peccato che alla reggia di Caserta, la scelta di respingere l'evento, non sia stata libera né insindacabile ma fortemente condizionata. 

Reggia di Caserta - Palazzo Reale

 E' inutile sottolineare che dopo la caduta del Muro e la fine della Guerra Fredda (9 novembre 1989), uno spirito malefico si è sparso per il mondo occidentale, uno spirito di nome Glavlit, ovvero la propaganda  con tanto di censura sempre all'opera, versione sovietica del Minculpop. I nostri intellettuali della demenza bipartisan parlano di "fascismo" e di "nuovo Minculpop", quando invece i frammenti di Guerra Fredda e di becero sovietismo stanno  ogni giorno, sotto gli occhi di chi non vuole vedere. Nessuno infatti vuol ricordare che da quando la Ue è andata a regime (mai termine fu più consono), ci siamo ritrovati dentro a restrizioni di ogni tipo, Pensiero Unico, e misure liberticide anche sul web (il DSA), con siti che vengono censurati e chiusi su modello cinese (altro regime comunista ancora in auge). Già a partire dal linguaggio (Troika, Eurokomissar, tecnici) non si possono non rilevare le analogie con l'Urss. Ricordo infatti che i "tecnici" per Lenin e Trotstky erano  denominati i nuovi politici sorti nella  Duma dopo la rivoluzione bolscevica. E non dimentichiamo i "passaporti interni" tra un comune e l'altro sotto il governo Conte 2, durante l'emergenza del virus. Ovvero la "propiska" sovietica, da lui chiamata "autocertificazione". I francesi, durante i confinamenti la chiamavano "attestation", ovvero la solita zuppa. 
Nel romanzo di  Boris Pasternak "Il dottor Zivago",  il protagonista Jurij, sensibile medico-poeta, per  potersi recare con la sua famiglia, nella sua casa in campagna a Varikyno da Mosca, ebbe bisogno di una "propiska". E buon per lui che a firmagliela fosse il suo fratellastro Evgraf , un importante commissario del popolo. Senza quella non avrebbe potuto muoversi. Gli italiani hanno avuto la loro propiska da scaricarsi dal computer (ovvero un passaporto interno) per transitare da un comune all'altro, e non se ne sono nemmeno accorti. 
Chi scrive non è certo filo-putiniana e in quanto a Putin, non è sicuramente da considerarsi una mammoletta, né vorrei andare a vivere sotto il suo governo. Ma salta agli occhi che 18 pacchetti  di sanzioni contro la Russia, più tutte le vessazioni contro artisti di chiara fama, rei di essere russi o filo tali, sia una forma di odiosa "Glavlit", verso la quale anche il governo Meloni si è piegato. Specie se poi analogo trattamento non lo si è ancora visto mettere in atto per l'altro despota carnefice di Tel Aviv, Benjamin Netanyahu.

SS Nazario e Celso

21 July 2025

La croce della chiesetta di Gaza è rimasta salda


Nonostante il male (a mio avviso volontario e non "errore tecnico") inflitto a questa modesta chiesetta è accaduto un piccolo miracolo: la sua croce di pietra bianca è rimasta salda e ben ferma. Lo fa notare il Vicario della Custodia di Terra Santa padre Ibrahim Faltas. Tre persone sono morte, dieci sono i feriti, tra i quali padre Gabriel Romanelli.  Ma la tempestività e  determinazione con la quale il Patriarca Latino card. Pierbattista Pizzaballa e il patriarca ortodosso Teofilo III, si sono precipitati a Gaza sotto le bombe, con tutti i rischi del caso, è un segno molto forte che parla da sé. Quando le cancellate si sono aperte dietro ai due patriarchi in tonaca sono passate 500 tonnellate di cibo, farmaci, bende e medicamenti stipati sui Tir. E immediatamente è arrivata la telefonata del papa che ha monitorato l'evento, passo dopo passo.

Ho letto un articolo di Silvana De Mari, comparso su "La Verità"  di domenica 20 luglio che mi ha letteralmente indignato, dato che sembra uscito dall'ufficio stampa del governo Netanyahu, da tanto è ottusamente fazioso. Intanto lei sposa subito la tesi che tutto sia avvenuto "per errore", cosa tutta da dimostrare, dato che "l'errore tecnico" da parte dell'esercito israeliano era già accaduto nel 2023, errore che ha ucciso una madre e una figlia, nell'attimo in cui la prima si apprestava a dare soccorso alla seconda.  Poi fa l'elenco di tutti i cristiani uccisi nelle zone calde, lamentandosi che  questi morti non facciano notizia com'è invece avvenuto per l'episodio della Sacra Famiglia di Gaza. Seguono cifre, numeri di chiese date al fuoco, di cristiani torturati, stuprati, imprigionati nel mondo (Corea del Nord, Somalia, Yemen, Libia, Sudan, Eritrea, Nigeria, Pakistan, Iran, Afghanistan, Arabia Saudita e Myanmar). Tutto vero, ma resta il fatto che la Sacra Famiglia e la piccola missione di 500 cristiani a Gaza, rappresenta un presidio di civiltà, di grazia, di mitezza e di carità che in quel contesto fatto di morte, di dolore e di distruzione accanita,  assume oggi più che mai, un valore simbolico morale e spirituale elevatissimo. Bisogna essere miopi per non constatarlo. Dava così fastidio al furore e alla crudeltà dell'Idf un piccolo esemplare luogo di culto come la Sacra Famiglia? Avevano forse paura che sfamassero qualche bimbo palestinese in più?  

La De Mari, diventata ormai una sorta di Oriana Fallaci fallita, dimentica un altro particolare importante: i cristiani di Terra Santa, hanno diritto a presidiare il culto nei territori laddove il cristianesimo è nato e mi domando che razza di cattolica sia lei, che ignora o sottovaluta questi passaggi storici. Esiste lo status quo che risale a Solimano, un decreto detto firmano che autorizza a  presidiare a orari e giorni alterni i luoghi religiosi. Le comunità cristiane d'Oriente nel Santo Sepolcro, oltre ai Latini (rappresentati secondo lo Statu Quo dall'Ordine francescano), sono gli Ortodossi Greci, gli Armeni, i Copti, i Siriaci e gli Etiopi.

Parlavo poc'anzi della valenza simbolica di una piccola chiesa bombardata con tre morti e 10 (c'è chi dice 12) feriti. E certamente la sottoscritta non può essere accusata di svegliarsi all'ultimo momento dato che ha già scritto numerosi post contro la carneficina dei Gazawi in atto da anni che ha accumulato cataste di cadaveri di bimbi arabo-palestinesi, vecchi, donne, uomini. La cosa incredibile è  che quando si difende la preziosità e l'unicità della vita e delle vite umane, salta fuori il solito nesci ad accusarmi di "sinistrismo". In queste ore questi poveri disgraziati infelici vengono costretti nuovamente a spostarsi con ordini perentori di evacuazione, da Nord a Sud e viceversa, manco fossero topi e non  uomini. Chi invece ha aspettato questo sciagurato evento che -  con grande disappunto della De Mari -  ha fatto finalmente il giro del Pianeta, è stata Giorgia Meloni che ha fatto in extremis, un commento di riprovazione. Se si svegliava prima era molto meglio per lei. Inoltre ha avuto un'altra occasione d'oro per fermarsi a riflettere circa il Memorandum di cooperazione militare con una potenza aggressiva e bellicosa, togliendovi l'automatismo di rinnovo che scade in aprile 2026.  Il suo governo non lo ha fatto. In 142 (cioè la maggioranza) hanno votato alla Camera a favore del mantenimento di tale Memorandum. Dovranno renderne conto alla Storia. 

Ma torno agli uomini di tempra e non agli omiciattoli o alle donnette. 


Pizzaballa ha portato la Chiesa oltre le unanimi parole di condanna internazionali: esserci, a Gaza, materialmente, con le braccia spalancate, esserci con il proprio corpo, mentre gli attacchi dell’Idf continuano, e ancora ieri sono stati uccisi altri civili palestinesi.
Esserci: oltre ogni parola, come se ognuno di quei morti, di quegli sfollati, fosse un fratello, o un figlio. (fonte: Avvenire).

Il Patriarca latino è un bergamasco pugnace e non se ne andrà mai  da quei territori. Chi lo ha conosciuto asserisce che non si farà intimorire dalla ferocia di chi ha la forza, ma non la ragione. E ieri ha celebrato, impassibile e solenne, la santa Messa sotto le bombe e i missili, raccogliendo in preghiera i suoi fedeli. Che il buon Dio ce lo conservi.


Lorenzo da Brindisi 


13 July 2025

Un governo color can che scappa





Sono passati tre anni ed è tempo di tirare le somme su questo governo, ultimamente molto adulato dalla stampa mainstream. Il che desta in me qualche sospetto. Se proprio devo tirare le somme a medio termine, direi che la prima cosa che non mi è piaciuta è l'aver accettato a scatola chiusa il diktat europeo  del DSA messo definitivamente a regime dalla Ue il 17 febbraio 2024, senza un minimo di dibattito parlamentare.  Ho visto un'accettazione supina e prona al solito "ce lo chiede l'Europa". Gli euroburocrati di Bruxelles stanno costruendo un vero e proprio "muro digitale" in tutta Europa per soffocare le nostre idee e i nostri valori. Non si tratta, con questa legge, di fermare i discorsi dell'odio online, con la scusa della regolamentazione: si tratta di zittire ciò che loro odiano. Essi vogliono controllare il flusso delle libere informazioni, idee e opinioni  dei cittadini in Europa col pretesto delle fake news. Il risultato di questa legge sovietica dal nome inglese ( Digital Service Act), è che ora molti siti e blog vengono via via rimossi  (leggi: oscurati) senza fornire alcuna spiegazione. Nemmeno una email  di riferimento o una Pec per poter fare ricorso alla piattaforma censoria in oggetto. Non prendo di certo le parti di questi colossi Big Tech, ma occorre precisare che se non si piegano ai voleri di Bruxelles, perdono il 6% del loro fatturato. 
Beh, su questo tema, non ho udito un suono sillabico provenire dagli ambienti governativi, non una Atreju messa in piedi per l'uopo, né un gruppo di studio né altro...Vi va bene così? Una Ue con tanto di mordacchia sempre all'opera su modello cinese? 


Passo ad altro punto, il Gavi. In occasione del Vertice globale "Salute e prosperità attraverso l'immunizzazione", tenutosi in questi giorni a Bruxelles, i leader mondiali hanno rinnovato con forza il proprio impegno a favore dell'immunizzazione globale. L'Italia ha confermato il proprio ruolo "di primo piano" nel sostegno alla salute globale, annunciando un contributo di 250 milioni di euro a Gavi, the Vaccine Alliance, per il periodo strategico 2026-2030. Curiosamente questo governo è riuscito a superare perfino il governo Conte 2, in fatto di generose elargizioni. Si arrabbiano quelli del governo quando Francesco Borgonovo lo ricorda in un suo articolo e l'Ufficio Stampa del Ministero degli Esteri nella sua replica alla Verità,  si arrampica sugli specchi per smentire che il GAVI (acronimo di Global Alliance for Vaccines and Immunization), abbia più o meno direttamente a che fare col ricchissimo magnate Bill Gates il quale ne sarebbe uno dei finanziatori di maggioranza. Gavi, come è noto, va poi a confluire dentro il mare magnum dell'Oms. Il curioso è che mentre in Usa si tende a uscire e disimpegnarsi  dall'Oms, in Italia si fa il contrario. 


Chi si aspettava inoltre un segno di discontinuità con la gestione "pandemica" dei governi precedenti Conte 2 e Draghi,  è rimasto deluso e a bocca asciutta. Il ministro Schillaci non ha perso tempo e, morto il papa, ha messo in piedi un cardinalone sanitario le cui intenzioni sembrano identiche a quelle dei  suoi predecessori. Ricordate quel Franco Locatelli  presidente del Consiglio Superiore di Sanità, noto per  parlare come un robot? Era uno dei supertecnici, assai ciarliero davanti alle telecamere.  Ora a lui, succede Alberto Siracusano, medico psichiatra.
Siracusano è molto gradito al ministro Schillaci che è molto gradito al predecessore Speranza: che resta da capire, da discutere quanto ad un grumo di potere che supera i regimi, che è un continuum tra regimi? Siracusano è psichiatra e, sbaglieremo noi, ci pare avallare prospettive inquietanti. 

Infatti la prima cosa fatta da costui una volta insediatosi è stata  quella di magnificare le misure restrittive dei suoi predecessori con la scusa della solita "emergenza". Spiacente, caro ministro della Salute e caro governo, ma serve maggior coraggio. Non si può rifilare ai cittadini sempre la stessa sbobba, come se niente fosse successo, in questi ultimi terribili anni di sofferenze.

Un'altra cosa che non mi garba della Meloni è la sua esaltazione da sorella d'Ucraina per Zelensky e la iattanza con la quale si mette di traverso contro la Russia, a nome di tutti noi. Parlo della recente conferenza per la Ricostruzione per l'Ucraina, tenutasi a Roma il 10 luglio scorso. 
No cara Giorgia, faccia un'inchiestina in giro e vedrà che buona parte degli Italiani non ne possono più di sentire parlare di Rearm Eu e di altri quattrini sottratti al nostro bilancio nazionale come i 10 miliardi aggiuntivi per Kiev, che vanno sotto la solita etichetta di Piano Marshall. E poi a che titolo  dichiara: "Putin ha fallito"? E' forse parte integrante di un corpo militare d'alto grado per emettere una simile impegnativa sentenza? E in cosa si tradurrebbe la scelta di potenziare le sanzioni contro la perfida Russia? Rifornire di armi l'Ucraina comprandole magari dagli Stati Uniti?
Transeat sulla catastrofica vicenda di Gaza  e relativo sterminio dei Gazawi, sulla quale la premier sembra aver perso l'uso della parola. Come l'uso della parola sembra averla perduta sui comportamenti di Netanyahu, tutta presa com' è a inveire contro Putin, il "nuovo male Assoluto" del XXIesimo secolo.

L'aver votato personalmente contro la mozione di sfiducia a Ursula von der Leyen ex aequo con l'eurosorellina di sinistra Elly Schlein, non fa che aggiungere del materiale al mio crescente scetticismo. Sembra quasi un "Elly e Giorgia unite nella lotta", tanto per tenere in piedi ad ogni costo, la Frau Ursula. 
E' assai difficile riconoscersi in questa deprimente Ue ed accettarne la sua visione di superstato etico-normativo occhiuto, autoritario e intrusivo - quello stesso che ci opprime ogni dì che passa. 
 Un governo un po' così,  color can che scappa è un governo che, ad onta del suo sedicente "sovranismo", è destinato a non lasciare alcun segno. E' un po' un rimanere al potere facendo quel che fan tutti, con l'implicito ricatto che se non lo si accetta, le cose potrebbero andare peggio. 

San Enrico

05 July 2025

Si vis pacem para Pacem




Tutti i papi (da quelli preconciliari a quelli post conciliari) sono sempre stati contrari alle guerre. E' facile trovare l'obiezione: volete forse che un papa si schieri a favore della guerra? Ma poi lo diceva pure il temibile Baffone con gelido sarcasmo: quante legioni ha il papa? Come dire: ovvio che tutti i papi siano pacifici. 
Le guerre esplodono, immiseriscono le società, creano catastrofi umanitarie, carestie, epidemie, malattie, fiumane di profughi e di sfollati... E quando poi finiscono, non si ricorda nemmeno più perché deflagrano con tanto furore. Qualcuno ricorda forse i 150 giorni di bombe su Belgrado e perché sui Balcani ci fu una guerra benedetta dall'Ulivo nostrano con olivetani di varie sfumature di rosso? E con aerei che decollavano ogni giorno dalla base di Aviano targati Nato?
E' dunque più che vero che la guerra è una sconfitta per tutti a prescindere da chi vinca, una pessima avventura senza ritorno. Trovo, pertanto, meschino e velleitario fregiarsi di frasi fatte latine come "Si vis pacem para bellum", conosciuta grazie al prologo del libro III dell’Epitoma rei militaris di Vegezio. Abbiamo forse velleità espansioniste imperiali come gli antichi Romani noi poveri italiani che contiamo quanto un due di briscola? Oppure c'è qualcuno che intende aggredirci? Che so, Putin? Perciò, la mia risposta è  che si tratta di propaganda, di becera propaganda camuffata da un difensivismo in realtà aggressivo
Purtroppo non è per nulla naufragato, in Ue il progetto di creare un maxi stato federale e ridurre i singoli Paesi satelliti in fornitori di armi e soldati. Ma per farlo e per indurre gli stati a cedere ulteriore sovranità, serve una crisi. Ricordate il motto montiano "abbiamo bisogno di crisi, di forti crisi"? C'era anche un video divenuto in poco tempo virale nel quale Rigor Mortis raccontava che poi le crisi passano, ma che intanto si mettono in moto leggi, normative restrittive tali da creare un "segmento di irreversibilità". Un modo elegante per dire che tutto viene spazzato via e niente è, né sarà mai più come prima. 
E la crisi viene puntualmente alimentata descrivendo la Russia come possibile stato invasore-aggressore. Ne ha parlato anche un europarlamentare lussemburghese a nome Fernand Kartheiser, un diplomatico di professione espulso dal  ECR per aver effettuato un viaggio diplomatico in Russia, in un' intervista  a Martina Pastorelli.

Perché accusa l'Ue di condurre un attacco all'umanità?
"Perché vedo una tendenza generale, ispirata dall'ideologia di sinistra che vuole limitare la nostra libertà in svariati campi: dall'indipendenza accademica e universitaria, alla creatività in campo artistico, al settore legale: basti pensare al reato di ostruzionismo previsto dalla nuova legge francese sul "diritto a morire" che considera un ostacolo chi cerca di impedire che una persona attui il "suicidio assistito". Per non parlare della libertà di parola, laddove attraverso il DSA (Digital Service Act) si stabilisce una vera e propria censura". (la Verità 1 luglio)


A ben pensarci, è  il solito trucchetto del procurato allarme, della serie Aiuto-aiuto! C'è il virus che uccide,  che hanno già sperimentato durante la crisi sanitaria procurata nel 2020-23.. La soluzione? Il vax salvifico, i cui effetti nefasti non finiscono di evidenziarsi ogni giorno che passa. Copione regolarmente replicato anche sull' attuale emergenza "CALDO", sparata a reti unificate in modo tale da creare afa psico-fisica, con cartine geografiche caricate di rosso-fiamma, per tutta Europa. 

Ma torno a quel Rearm Europe che per confondere i cittadini, la Meloni voleva chiamare Defend Europe, come se bastasse un'etichetta di nuovo conio, a fare la differenza. 
Ma davvero c'è qualcuno che possa credere di rilanciare l'economia italiana solo grazie all'industria militare, un tempo detta "industria pesante"? E rinunciare all'industria leggera, all'automotive, alla manifattura, all'artigianato di pregio per il quale siamo diventati famosi nel mondo, limitandosi a gonfiare e a far volare le azioni di Leonardo e Fincantieri?

La pace conviene a tutti, perché è con la pace che le società progrediscono, coltivano il Bello e il Sublime, le masse vengono alfabetizzate, le giovani generazioni, educate ad affrontare al meglio la vita e la società. Perciò, non resta che aprire i canali diplomatici e prepararla ad ogni  costo, questa benedetta pace - parola ormai abusata e che oggi gode di discredito, ma essenziale alla civiltà. Il che non vuole dire aggregarsi ai latrati della canea arcobaleno che abbaia alla pace puntualmente ogni sabato per le piazze, senza sapere da che parte costruirla mattone su mattone.

Sant'Antonio Zaccaria

26 June 2025

Lea Massari e la Ballata del tempo

 


Avrei dovuto fare l'ennesimo post sugli orrori che ci circondano, ma sinceramente di parlare di giochi di guerra veri o simulati che siano,  con bombardamenti veri o falsi o concordati che siano, con tregue vere o fittizie,  non me la sentivo proprio. Rincorrere l'attualità ti fa perdere di vista quell'Inattuale di cui abbiamo bisogno. L'Inattuale è il mondo segreto nel quale rifugiarci quando i nostri tempi si fanno insidiosi. Il 23 giugno è morta con discrezione una vera artista che ha concorso a rendere grande l'azienda Rai del periodo in bianco e nero. Parlo di Lea Massari, volto intenso, fascinoso e intelligente  del piccolo schermo e grande attrice del cinema. Ha lavorato con registi del calibro di Antonioni (L'avventura), di Zurlini (Le soldatesse e La prima notte di quiete), di Dino Risi (Una vita difficile). Poi Monicelli, Bolognini, Francesco Rosi, Sergio Leone, I fratelli Taviani, Giuseppe Bertolucci. Ne "I sogni muoiono all'alba" di Craveri recita su un copione tratto da un testo teatrale di Indro Montanelli. Molto apprezzata in Francia, lavora con registi del calibro di Louis Malle (Un soffio al cuore), di Sautet, di René Clément, proprio quando venne trascurata dal nostro cinema. "Se non fosse stato per la Francia, sarei morta di fame", era solita dichiarare. Un altro film poco conosciuto in Italia con Alain Delon è "Il ribelle di Algeri" (L'insoumis) del 1964, diretto da Alain Cavalier. E' un film, di genere noir, ambientato in Algeria, e racconta la storia di un ex legionario che, dopo aver disertato, si ritrova coinvolto in situazioni pericolose. I due interpreti, Lea e il bell'Alain, si ritrovano ancora insieme nel citato "La prima notte di quiete" di Zurlini, dramma psicologico ambientato in una Rimini quasi invernale e narra la storia di un professore di liceo tormentato dalla sua vita sentimentale che si innamora di una sua allieva. Massari interpreta il ruolo un po' ingrato della moglie gelosa e con pulsioni suicide. "La plus française des actrices italiennes" l'ha definita France 24  E la rassegna stampa dei quotidiani e rotocalchi francesi le rende un bell' omaggio dimostrando (mi rincresce dirlo) come i cugini d'Oltralpe abbiano più fiuto e rispetto per i veri artisti, di quanto ne abbiamo noi. Perché parlo di questa anziana signora morta senza  alcuna ridondanza mediatica all'età di 91 anni e ad esequie già avvenute?
Perché la Rai, sempre ripiegata sulla mediocrità più corriva,  ha mostrato coccodrilli sulla morte di Alvaro Vitali, noto per film pecorecci e volgari e solo in seconda battuta ha dato alla spicciolata notizia della scomparsa di questa grande signora del cinema. Ci si sarebbe aspettato un suo bel film in prima serata e invece il Pierino grossolano e volgarotto ha avuto la meglio su un personaggio ed interprete raffinato grazie al quale gli italiani sono diventati un po' più colti. 
Per gli sceneggiati televisivi comparve infatti ne "I promessi sposi" di Sandro Bolchi nel ruolo della Monaca di Monza. Indimenticabile fu ne "I Fratelli Karamazov" da Dostoevskij nel ruolo della Grushenka. Qui, il volto dagli zigomi alti, con gli occhi a mandorla un po' russi,  e il temperamento magnetico di Lea riescono non solo a incantare il pubblico, ma a stimolarlo nella ricerca più approfondita dell'omonimo romanzo. La Grushenka è una figura femminile complessa e affascinante, che gioca un ruolo significativo nella trama, soprattutto nella vita dei tre fratelli Karamazov. E' accaduto alla sottoscritta da ragazzina stimolata dal personaggio così bene espresso. Non fosse stato per lei, non mi sarebbe forse mai venuto in mente di leggere anzi, di divorare, i due volumi del citato "Karamazov". La grandezza del romanzo sta nel dramma umano che narra, con sapienza, gli innumerevoli risvolti dell'anima, con insuperabile potenza evocativa. Ma lo sceneggiato tv riesce, pur nell'inevitabile riduttività, a rendere più che dignitoso un testo di tale importanza. Notevole fu anche la sua interpretazione nello sceneggiato da "Anna Karenina" di Tolstoij, sempre di Bolchi. La tanto vituperata dai comunisti Tv di Bernabei, sapeva educare il pubblico al buon gusto, merce rara oggigiorno. 

Inoltre la Massari intraprese attività teatrali e non ultimo, pure la commedia musicale come il celebre Rugantino, di cui fu la prima insuperata interprete. La sua voce del timbro profondo la ritrovammo ne "La ballata del tempo", che fu a lungo la sigla della Rai nella trasmissione Almanacco. Questo pezzo un po' malinconico sta a ricordarci lo scorrere del tempo che, inesorabile,  passa e va; e forse la fine di tempi più gioiosi nella storia di questo paese. Nella storia tutto è gloria/passa e va.  Un'aura di classe e mistero accompagna per sempre la vita e la carriera di Lea Massari, persona riservata e senza pose divistiche. 


San Guglielmo

17 June 2025

Estati sempre più violente




Ombre estive nonostante la canicola. Con la prima repubblica e tutto sommato anche coi vecchi governi Berlusconi, aspettavano sempre la fine dell'estate per stangarci con qualche manovra finanziaria. Da un po' di tempo in qua, l'estate è diventata estate di guerra, di terrore, di minacce d'espropri su larga scala, di ecopazzie come la minaccia di farci tenere le auto di vecchia immatricolazione in garage dopo averci spolpato soldi coi bolli di circolazione, con il cambio gomme, con la revisione obbligatoria. Della serie, prima paga o  somaro, poi ti toglieremo pure l'uso del mezzo. Lo esige la Purezza dell'Ambiente. 
Mentre tutta la gente è assopita sulla sabbia bruciata dal sol - cantava un vecchio ritornello - ti svegli dal torpore e ti ritrovi in un temibile teatro di guerra che non hai voluto. E a nulla servono quei  futili cortei con le bandiere iridate e ireniche dei professionisti della protesta d'ogni sabato. Del resto, le manovre per il rinnovo dei Memorandum degli armamenti, sono diventati una sorta di  pilota automatico per chiunque stia al governo, quale che sia il colore politico.

Durante le varie estati della Repubblica, i governi erano soliti dare una tregua al popolaccio che lavora tutto l'anno. Un po' di ferie estive, un po' di relax, l'industria delle vacanze e del turismo che ha bisogno di venir incentivato complice la bella stagione, il nuovo disco che suona diffuso per le spiagge. Ora invece, cieli pattugliati, code all'aeroporto, chiusura di alcuni scali di aree calde, tratti di autostrade interrotti e lavori in corso, picchi di aumenti di benzina quando va bene. La mafia uccide sempre d'estate è un brutto film che può estendersi alla Spectre imperiale e imperialista quando agisce impunita, supportata dal doppiopesismo delle cosiddette "democrazie occidentali": 17 pacchetti di sanzioni per la Russia di Putin e mani libere a Netanyahu. Schizofrenie e cortocircuiti per Macron e Starmer che dagli annunci di voler applicare sanzioni a Bibi per le stragi compiute a Gaza, sono già passati con disinvoltura all'offerta di volerlo aiutare per difenderlo dal perfido Iran e creare un baluardo occidentale per la salvaguardia della cosiddetta democrazia.
Schizofrenia e comportamenti borderline e bipolari anche per il nuovo "paciere" Trump, un presidente sempre più capricciosamente Caligola che mentre asserisce di voler trattare con l'Iran per il nucleare, il giorno dopo si profonde  in complimenti a Netanyahu (l'uomo che non ha bisogno di trattative) per l'eccellente riuscita dell'attacco alla decapitazione dei vertici militari iraniani, nella notte tra il 12 e il 13 in un'operazione detta spiderweb (tela di ragno), simile a quella ucraina. Un comportamento inaffidabile da pirata schizoide e schizzato. Intanto si scatenano già disgustose tifoserie: chi sta dalla parte dei turbanti e delle lunghe palandrane islamico-sciite, chi dai "difensori della democrazia" esportata a suon di bombe e di droni kamikaze più o meno "intelligenti", quale ottima occasione per un cambio di  regime da quelle parti. Come se non sapessimo già che fine fanno le democrazie "esportate" a suon di furiosi bombardamenti: abbiamo, nel merito, una sfilza di esempi storici. 
Esiste ancora una differenza tra l'aggressore e l'aggredito? su chi inizia per primo e chi invece è costretto a rispondere? Che fine ha fatto il diritto internazionale divenuto improvvisamente carta straccia? Senza voler considerare che la guerra, (che a quanto pare è parte integrante dell'Homo Demens e della sua storia) non risparmia vittime quale che sia il fronte interessato. Destabilizza il pianeta, crea inflazione e choc economico, rincari incontrollati, merci che non possono più circolare, materie prime che non possono venir rifornite e che scarseggiano, guai col commercio navale. Aspettiamoci dunque scarsità di energia e blackout. Mezzi di fortuna, interruzione di viaggi e spostamenti, fine del tanto vituperato edonistico turismo. Ce n'è pure per l'agricoltura dato che anche il mercato dei fertilizzanti verrebbe bloccato. E agricoltura significa cibo, anche se ce ne dimentichiamo. Per non dire, delle inevitabili fiumane di profughi e di sfollati, che premeranno alle nostre porte, quali effetti collaterali. Sarebbe questo, il vostro "diritto ad esistere"? Il solito mors tua vita mea sarebbe forse da considerare una "lotta esistenziale"?
Dio non voglia poi che scatti la rappresaglia da parte iraniana, sulla chiusura dello stretto di Hormuz da dove transita tutto il mercato globale dell'energia. Ed è qui che si potrebbe giocare, come accaduto spesso in passato, una pericolosa 'guerra ombra", che vede contrapposti Stati Uniti e Israele contro l'Iran.


Stretto di Hormuz, passaggio strategico
 

Netanyahu che è  uno dei figli espliciti della dottrina sionista (leggi: espansiva con accenti ultrareligiosi e toni messianici, con i nomi della Bibbia usati pure per  indicare le armi e i mezzi militari come "i carri di Gedeone", "la fionda di Davide") è riuscito nella singolare impresa di tenere aperti ben sette fronti: la già dimenticata Gaza che ora si tenta di far passare come conflitto secondario, ma dove regna una prigione di morte e di dolore; la Cisgiordania sempre più erosa dai coloni, il Libano, la Siria (dove c'è appena stato un cambio di guardia che ha portato al governo un tagliagole), lo Yemen, l'Iraq e dopo il 13 giugno (data da ricordare), l'Iran con cui sta ingaggiando una guerra che non può più chiamarsi "regionale",  e che potrebbe trascinarci di fatto in una guerra mondiale. Ma è mai possibile che nessuno al mondo sia in grado di fermarlo, nonostante tutte queste palesi violazioni?

C'era una volta l'estate italiana rigorosamente in bianco e nero, con le sue notti magiche, le lucciole delle nostre sere fatate, i giochi sulla sabbia un po' stupidi ma innocui, la festa patronale, le sagre di villaggio. Ora invece c'è quasi da aspettarsi qualche drone sulle spiagge tra i pedalò e gli ombrelloni. E anche se non c'è, è già penetrato nel nostro Immaginario. 
Ma niente paura:  c'è il governo sovranista al comando, e allora siamo tutti più liberi e sicuri.

San Ranieri

08 June 2025

I morti di Gaza non hanno colore politico


Ci sono state in questi giorni astute quanto subdole manifestazioni politiche pro Gaza a ridosso del referendum che hanno visto la sinistra suddividersi in tronconi. Subdole, perché i morti di Gaza sono stati cinicamente strumentalizzati per fini elettorali e referendari. C'è il troncone pro-Pal col Pd, M5S e Avs.  
C'è l'altro troncone del duo Renzi-Calenda i quali credono che basti legare le due bandiere insieme ( quella palestinese e quella israeliana) per essere dalla parte della pace. Ridicoli. La verità è che quel progetto dei due popoli due stati è fallito da un pezzo (e loro lo sanno), e che la cosiddetta "comunità internazionale"  ha praticato il più smaccato laissez-faire nei confronti delle politiche espansive israeliane anche in Cisgiordania. Perciò, non ci saranno più "territori", ma solo macerie. Sono più di  50 anni che la sinistra e le Ong campano sulla questione palestinese e che autoalimentano il loro circo di chiacchiere, cortei e distintivi, percentuali sugli aiuti, affari. Essendo dei parlamentari avrebbero altri strumenti per incidere, ma si guardano bene dal farlo nel concreto. Ora ci mancava pure lo Yacht di Greta Thunberg, in giro a fare passerella "ecologista" al largo di Gaza. 
Men che meno mi piacciono a destra, quando fanno i pesci in barile nel timore-tremore di venire marchiati come "antisemiti", nipotini di zio Adolfo, "fascisti", "nazisti" e via con le etichette nere. Intanto ve lo diranno lo stesso e comunque, alla prima mossa o parola che non incontra il loro favore. 
 Questi poveri morti, ormai accumulatisi in quantità incalcolabile (50.000? 60.000?) e quanti bambini? (30.000?), in realtà non hanno colore politico. Sono i cosiddetti "danni collaterali" dei civili dilaniati dalle bombe e su questo dovrebbe esserci la più larga unità e convergenza di intenti allo scopo di  creare un vasto movimento d'opinione autenticamente civile contro quella che si configura come una  feroce pulizia etnica. Ma so che si tratta solo di un bel sogno.
Del resto, occorre essere realisti e constatare che la causa palestinese non viene sposata nemmeno dai loro più ricchi fratelli arabi. Restano sul campo (se così può ancora chiamarsi) i civili morti ammazzati e i superstiti costretti a subire la tecnica della caccia ai topi impazziti: a scappare da una parte all'altra della Striscia con povere masserizie e sgangherate vettovaglie, in uno scenario da incubo. Senza contare che ci vorranno anni per identificare tutti i morti e tutti i cadaveri rimasti imprigionati in macerie che richiederanno molto tempo per essere rimosse. Altro che "riviera" con aperitivi e resort! Sul blog di Gioia Locati  (sezione commenti) prelevo un commento dell'utente Tobi che fornisce una serie di articoli mettendoli tutti in riga (alcuni dello scorso anno, altri più recenti) nei quali si parla della complicità delle nostre industrie nazionali, dei governi precedenti e pure dell' attuale nostro governo in tutta questa sporca faccenda. Ci sono molti link da aprire e molte letture da fare, e di questo chiedo venia a voi tutti, ma non si può continuare ad ignorare questo scempio :


Faccio una premessa. Questa serie di articoli non vuole essere una critica esclusiva all'attuale governo. Sono responsabili, a destra come a sinistra, anche alcuni di quelli che ora stanno abbaiando contro le guerre ma che lo fanno solo per racimolare consensi. Essendo parlamentari hanno anche altri strumenti per opporsi alle guerre ma se ne guardano bene dal farlo. Ce n'è poi uno in particolare di questi che ora abbaiano che quando era al governo ha aumentato la spesa militare. Anche i governi precedenti hanno partecipato ad analoghi abomini con le varie guerre. Chiusa la premessa.

In mare, a pochi Km dalla costa di Gaza c'è un immenso giacimento di gas naturale. Erano in corso trattative tra Israele, il Libano e la Palestina per dividerne lo sfruttamento. Ma con il 7 Ottobre gli accordi sono stati fatti saltare. Ed indovinate chi si prenderà tutto il gas? Israele. Già si sapeva che questo era uno dei motivi del genocidio dei palestinesi della striscia di Gaza. Che rimarrà tutta ad Israele, inclusi i giacimenti di gas naturale. Però non sapevo che nelle operazioni di estrazione fosse coinvolta anche l'ENI. Questo spiega molte cose, soprattutto il complice silenzio dei nostri governanti nei confronti di questo genocidio. E se qualcuno osa dire qualcosa a difesa delle vittime palestinesi, subito scatta l'accusa di antisemitismo. Vietato per noi parlare. Vietato per i palestinesi vivere.

Armi e petrolio: i legami dell’Italia con Israele
Il nostro Paese è il terzo esportatore di armi verso lo Stato ebraico. E l’Eni sta concludendo un accordo per l’estrazione di gas al largo di Gaza
https://www.terzogiornale.it/2024/12/27/armi-e-petrolio-i-legami-dellitalia-con-israele/

L'Italia arma Israele: droni, caccia e radar
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/06/in-edicola-sul-fatto-quotidiano-del-6-giugno-litalia-arma-israele-droni-caccia-e-radar/8016342/

Export armi italiane: continua la crescita delle autorizzazioni, mentre la modifica della Legge 185/90 potrebbe sgretolare la trasparenza

3 Aprile 2024
Oltre 6,3 miliardi di autorizzazioni per la vendita di armi italiane all’estero: continua l’export verso Paesi autoritari o con violazioni di diritti umani e anche verso l’Ucraina in guerra. Se la modifica della Legge185/90 attualmente in discussione verrà confermata quella del 2024 potrebbe essere l’ultima Relazione annuale con un buon grado di trasparenza.
https://retepacedisarmo.org/export-armi/2024/04/export-armi-italiane-continua-crescita-delle-autorizzazioni-modifica-legge-sgretola-trasparenza/

Sempre più armi italiane all’estero: autorizzazioni ad oltre 7,6 miliardi nel 2024
Nel 2024 il Governo ha approvato un sensibile aumento di licenze per la vendita di armi italiane all’estero: sfiorati gli 8 miliardi complessivi (considerando anche le intermediazioni) di cui 7,6 (+1,4 miliardi in un anno) derivanti da autorizzazioni individuali e licenze globali. Continua l’export verso Paesi autoritari o con violazioni di diritti umani e anche verso l’Ucraina in guerra; se verrà confermata la modifica peggiorativa della Legge 185/90 attualmente in discussione questa potrebbe essere l’ultima Relazione annuale con un buon grado di trasparenza.
https://retepacedisarmo.org/export-armi/2025/04/sempre-piu-armi-italiane-allestero-autorizzazioni-ad-oltre-76-miliardi-nel-2024/


Rilanciare l'economia italiana con gli armamenti?
 

MENZOGNE NATO SULLE GUERRE NEL MEDITERRANEO PER IL GAS”. Svelate dal Libro dell’Ex Funzionario Interpol A. Evangelista
Bugie e false verità costruite a tavolino, genocidio ed esodo forzato per impadronirsi delle risorse energetiche.
https://www.gospanews.net/2024/06/14/menzogne-nato-sulle-guerre-nel-mediterraneo-per-il-gas-svelate-dal-libro-dellex-funzionario-interpol-a-evangelista/

Gaza, "Netanyahu fornisce armi a gruppo jihadista nella Striscia affiliato all'Isis": la rivelazione choc di Lieberman
https://www.ilgiornaleditalia.it/news/esteri/711351/gaza-netanyahu-armi-isis-lieberman.html

Dopo 2000 Anni Scomparirà la Presenza Cristiana a Gaza? Centro Studi Federici. Il Piano di Annessione dei Generali.
Carissimi StilumCuriali, 
offriamo alla vostra attenzione questo articolo pubblicato da sito del Centro Studi Federici, che ringraziamo per la cortesia. Con u n aggiornamento: mentre andava in scena il “Pogrom” di Amsterdam con relativo stracciamento di vesti dei media di regime e dei politici, a Gaza Israele bombardava di nuovo i campi dei rifugiati, bruciando vivi nelle tende donne e bambini. Ma il problema, lo sappiamo tutti, è l’antisemitismo…
https://www.marcotosatti.com/2024/11/13/dopo-2000-anni-scomparira-la-presenza-cristiana-a-gaza-centro-studi-federici-il-piano-di-annessione-dei-generali/

DRONI-KAMIKAZE ITALIANI IN VETRINA IN GERMANIA PER LO SHOPPING DI ZELENSKY. Ecco le Prove della Complicità del ministro Crosetto nello Sterminio dei Civili Russi
https://www.gospanews.net/2024/09/14/droni-kamikaze-italiani-in-vetrina-in-germania-per-lo-shopping-di-zelensky-ecco-le-prove-della-complicita-del-ministro-crosetto-nello-sterminio-dei-civili-russi/

LOBBY ARMI – 18 .STRAGE DI CIVILI RUSSI A KURSK COI DRONI-KAMIKAZE PRODOTTI IN ITALIA. Ministro Crosetto OCCULTA Loschi Affari RWM in Sardegna svelati da FORBES
https://www.gospanews.net/2024/08/10/lobby-armi-18-strage-di-civili-russi-a-kursk-coi-droni-kamikaze-prodotti-in-italia-ministro-crosetto-occulta-loschi-affari-rwm-in-sardegna-svelati-da-forbes/

LOBBY ARMI – 17. ITALIA COMPLICE DEL GENOCIDIO DI BIMBI A GAZA. Inchiesta RAI svela Affari di Crosetto con Israele. E spiega il Voto antiPalestina all’ONU
https://www.gospanews.net/2024/05/11/lobby-armi-17-italia-complice-del-genocidio-di-bimbi-a-gaza-inchiesta-rai-svela-affari-di-crosetto-con-israele-e-spiega-il-voto-antipalestina-allonu/

DALLA BANCA CHE SPECULA SULLE GUERRE MAXI-INTERESSI AI DEPUTATI… Dopo l’OK ai Decreti Crosetto sulle “Armi Segrete” di Leonardo per Kiev
https://www.gospanews.net/2024/04/24/dalla-banca-che-specula-sulle-guerre-maxi-interessi-ai-deputati-dopo-lok-ai-decreti-crosetto-sulle-armi-segrete-di-leonardo-per-kiev/

CENTINAIA DI OPERAZIONI FINANZIARIE SOSPETTE TRA VIP E POLITICI. Il Vero “VERMINAIO” dell’Inchiesta sul Dossier Crosetto & Lobby Armi
https://www.gospanews.net/2024/03/08/centinaia-di-operazioni-finanziarie-sospette-tra-vip-e-politici-il-vero-verminaio-dellinchiesta-sul-dossier-crosetto-lobby-armi/

LOBBY ARMI – 15. Inchiesta UE sui Missili all’Ucraina. Giallo su quelli Italiani Secretati da Crosetto, Amico dei Signori della Guerra
https://www.gospanews.net/2024/01/16/lobby-armi-15-inchiesta-ue-sui-missili-allucraina-giallo-su-quelli-italiani-secretati-da-crosetto-amico-dei-signori-della-guerra/

INTRIGO MEDITERRANEO TRA MIGRANTI, MAFIE E JIHADISTI PROTETTI DALLA NATO. Ma Crosetto accusa i Russi che in Africa combattono l’ISIS
https://www.gospanews.net/2023/03/14/intrigo-mediterraneo-tra-migranti-mafie-e-jihadisti-protetti-dalla-nato-ma-crosetto-accusai-russi-che-in-africa-combattono-lisis/

MELONI E CROSETTO NELLA CORTE DEI ROCKEFELLER. Lei nell’Aspen, lui nello IAI: partner di Think-Tank USA Covo di Lobby Armi & Big Pharma
https://www.gospanews.net/2022/11/02/meloni-e-crosetto-nella-corte-dei-rockefeller-lei-nellaspen-institute-lui-nello-iai-partner-di-think-tank-usa-covo-di-lobby-armi-big-pharma/

Grazie Tobi. 

Concludendo, i civili di Gaza non hanno colore politico, ma tutti i colori politici dei vari partiti, si sono impegnati per girarsi dall'altra parte e non vedere la strage degli innocenti in atto. Come pure, il cosiddetto Occidente. 

Domenica di Pentescoste


01 June 2025

I cosiddetti "valori non negoziabili" della Ue




Sinceramente ho esaurito le parole. Quando la Corte Costituzionale ha emanato la sentenza delle due madri lesbiche (una madre naturale e l'altra detta "intenzionale") mi sono cascate le braccia. Anzi, per rendere più convincente la sentenza , e farla digerire anche ai perplessi, i Giureconsulti affermano che si tratta di riconoscere la realtà e di fare tutto quanto nel supremo interesse del bambino. Insomma, l'importante sarebbero le "buone intenzioni", per  poter assurgere al ruolo di madre. Quasi quasi c'è di che portarsi dietro il fazzolettino, asciugarsi le lacrime e dire che questi ermellini sono davvero umani, tanto umani,  troppo umani. Le toghe si preoccupano dunque molto di affermare quei "valori" che tanto piacciono alla Ue, ma che - guarda caso  - dispiacciono alla maggioranza del popolo italiano. E io che credevo che il Diritto fosse inscalfibile, esatto e preciso come la matematica, e non un'opinione! 
La solita Ue in questi giorni pare stia tampinando, attraverso il Consiglio d'Europa,  il refrattario Viktor Orban, il premier magiaro che resiste, resiste, resiste nel non applicare i "loro valori". Ma come si permette costui di negare una buona educazione gender nelle scuole? Non prepara dunque la giovani generazioni "all'affettività" la più "inclusiva"? Non permette manifestazione come il "gay pride". Insomma, una vera spina nel fianco. La dichiarazione, sottoscritta da 20 nazioni su 27, si limitava a esprimere preoccupazione per la decisione di Orban di inserire in Costituzione norme che, di fatto, non solo violano il diritto di manifestazione della comunità Lgbtq, ma introdurrebbero anche forme di repressione inconciliabili con una società libera e aperta. Con la solita Germania capofila, l’Ue minaccia di togliere il diritto di voto all’Ungheria. Ha forse violato le regole dell’Unione sul bilancio come invece fanno ora  i tedeschi che sforano i bilanci per uscire dalla loro crisi? No, Budapest vieta la propaganda gender a scuola, in tv e nelle piazze. E' legittimo? direi di sì, ma a 20 Paesi non piace.

Pride vietato dunque in Ungheria? Risponde risentita la lobby Lgbtq in quel di Milano : "Ora intervenga l'Europa" Il governo ungherese ha vietato il Budapest Pride, in programma per il 28 giugno, approvando una legge che proibisce le manifestazioni pubbliche LGBTQ+ con la motivazione di proteggere i minori. (La Stampa).  Cara La Stampa giornale di Elkann, se è per questo la Ue interviene, interviene anche troppo. Mai sentito parlare di "vincolo esterno"? 
Tuttavia non sono ancora all’orizzonte sanzioni concrete per il governo magiaro, almeno per il momento. Anche perché, l'unica nostra piccola fortuna residua, è rappresentata dal fatto che non è facile mettere d'accordo tutti i paesi membri. 

Tra le novità provenienti dalla perfida Bruxelles, c'è anche la richiesta di una "profilazione" delle nostre Forze dell'Ordine sospettate di essere "razzisti". "La nostra raccomandazione verso il governo italiano è che conduca al più presto uno studio indipendente sul fenomeno della profilazione razziale nelle sue forze di polizia, per poter valutare la situazione". 
È la richiesta avanzata da Bertil Cottier, presidente della commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri) del Consiglio d’Europa, durante la conferenza stampa di presentazione del report annuale 2024 dell'Ecri. 


La Ue richiede una profilazione delle Forze dell'Ordine italiane
 

“È un fenomeno crescente in molti Paesi europei, agenti di polizia fermano le persone basandosi sulla base del colore della pelle, o sulla loro presunta identità o religione, tutto ciò viola i valori europei”, ha aggiunto Tena Simonovic Einwalter, vicepresidente della stessa Commissione.

La sottoscritta ne sa già qualcosa, una sera che uscendo da un compleanno di parenti venimmo fermati senza alcuna ragione da una gazzella di carabinieri i quali non soltanto chiesero documenti a mio marito, ma anche al "passeggero" (in questo caso io). Stupiti ci guardammo in faccia. Non andavamo forte in auto, non avevamo bevuto che bibite analcoliche.  L'auto aveva tutti i suoi dispositivi e i suoi documenti in ordine. E allora?  Mi ricordai la faccenda della "profilazione" e  perciò sospettai che questi poveri disgraziati, venissero obbligati dalla Commissione a doversi mostrare equanimi "pareggiando i conti" con noi autoctoni, facendo controlli a caso. La verità è che in realtà i giannizzeri di Bruxelles pretendono "più polizia" verso gli onesti cittadini autoctoni e un laissez-faire verso gli allogeni, su modello inglese. E' stato infatti, tra i primi, il sindaco di Londra Sadiq Kahn, britannico di origini pakistane a dichiarare che di fronte a stranieri che spacciano, sarebbe bene chiudere un occhio e magari far finta di niente. Anche la tolleranza verso la  delinquenza serve all'uopo. E cioè,  a destabilizzare e a  mandare in in fretta e furia in rovina gli stati non più sovrani, ma legati mani e piedi da tutta una serie di  "vincoli esterni". 
E questi sarebbero i "valori non negoziabili" della Ue? Una ragione di più per liberarcene. Non so da quanto tempo lo dico e lo scrivo. 

Ascensione di N.S. 1 giugno



20 May 2025

Referendum, specchietti per allodole e cavalli di Troia





Non credo che i referendum landiniani avranno successo. Più che per la consapevolezza politica dei cittadini, sarà magari una bella stagione che tarda a venire e la voglia di scappare al mare, a fare la differenza. Tuttavia non ci vuole un genio per capire che questi referendum servono a chi sogna sempre e soltanto la solita "spallata" contro il governo. Ma servono pure in funzione di "primarie" (una lotta tutta interna alla sinistra) per poter stabilire chi sarà il nuovo segretario di una sinistra a pezzi (Landini vs. Schlein?). Soprattutto rappresentano il cavallo di Troia in funzione di trascinamento del quinto e più importante quesito: quello sulla "cittadinanza breve" agli immigrati, realizzando così il sogno dei sinistri e dei cattosinistri: la sostituzione etnico-occupazionale dei lavoratori, cosa peraltro già in atto in numerosi settori. Secondo la legge attualmente in vigore, un adulto straniero maggiorenne, cittadino di un Paese che non fa parte dell’Unione Europea, deve risiedere legalmente 10 anni in Italia per poter chiedere la cittadinanza italiana. Ecco dunque come recita il quesito N.5:

5) Cittadinanza italiana per stranieri: Si propone di dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale in Italia richiesto agli stranieri extracomunitari maggiorenni per poter richiedere la cittadinanza italiana .

Non c'è che dire: una comoda scorciatoia verso quel mai raggiunto ius soli, una sorta di via sindacale alla cittadinanza breve. Ci sarebbe dell'altro da sottolineare. Il mondo del lavoro e i diritti sociali perduti non si rilanciano coi referendum, oggi un'arma spuntata dato che di questo strumento se ne è fatto un largo uso-abuso, da Pannella in poi. E il povero Magi vestito da fantasma ne è solo la pallida e sbiadita imitazione. Inoltre i nostri sono referendum abrogativi, quindi occorre comunque legiferare al riguardo. E le leggi, fino a prova contraria, le fanno i governi e i parlamenti che le approvano.

Voglio altresì ricordare al signor Landini che in quanto a diritti dei lavoratori merita una solenne bocciatura, dato che in luogo di proteggere operai e impiegati che non volevano vaccinarsi, ha permesso discriminazioni, sospensioni, radiazioni da ordini professionali, licenziamenti e altre punizioni. Inoltre non ha mai speso una sola buona parola per i portuali di Trieste docciati con gli idranti di acqua gelida dalla polizia alle sette di mattina. Chi non ricorda le foto tra lui e Draghi abbracciati e mascherinati? Fu un vero e proprio patto scellerato contro il lavoro. 

Landini e Draghi: un patto scellerato

E tanto per rimanere in tema di collaborazionismo cigiellino, chi non ricorda le risatacce sguaiate di Susanna Camusso con Monti a Cernobbio sul lago di Como seduti al desco insieme, con la bocca piena di cibo? Tanto per rinfrescare la memoria, non ci fu una giornata di sciopero contro la legge Fornero e il fenomeno degli esodati. Ovvero lavoratori che non percepivano né paga né pensione. Così come il sig. Landini che allora era il segretario della FIOM si limitò a uno scioperetto-farsa di malapena 4 ore contro il Jobs Act del governo Renzi (2014), per la cronaca, governo di sinistra, minacciando di occupare le fabbriche. Quali fabbriche? E di grazia, dove sono più le fabbriche? Una presa per i fondelli.
In mancanza di fabbriche da occupare, ora il povero Landini fa saltar fuori dal suo cilindro un bel referendum abrogativo con grande dispendio di quattrini, contro la citata "riforma" che è stata fatta passare, grazie alla loro fattiva collaborazione.
Per parte mia, non ho nessuna intenzione di recarmi alle urne e contribuirò come posso a invalidare questo referendum.
C'è ancora molto altro.
La precarizzione del lavoro, la de-industrializzazione del nostro paese, magari effettuata col pretesto di realizzare politiche green ed ecologiste (come nel caso dell'Ilva), la spinta alla delocalizzazione degli impianti in paesi detti "emergenti" (il cosiddetto terzo e quarto mondo), le politiche globaliste e tutti questi fenomeni oppressivi, hanno potuto realizzarsi grazie al collaborazionismo sindacale e alla Sindacatocrazia che ha soffocato e soffoca il mondo del lavoro.

Personalmente, per l'assistenza fiscale, preferisco recarmi presso un commercialista, in luogo dei loro CAF ai quali non voglio dare i miei soldi. Anche perché presso i sindacati della Trimurti (e in particolare la Cgil) è ormai d'uso adibire stranieri all'assistenza fiscale. E non mi si venga a cantare il solito ritornello che quelli dell'assistente fiscale sono "lavori-che-gli-italiani-non-vogliono-più-fare", come recita ormai da tempo,  la loro stracca favoletta. Un lavoro così, pulito e salariato molti italiani lo vorrebbero, eccome.

Va bene così, intanto il loro copione filmico lo conosciamo già: mobilitazione per tutte le piazze d'Italia da qui all'8 giugno per affermare più diritti del lavoro, più soldi, più sicurezza delle norme e bla-bla-bla nel nome del solito "antifascismo" e magari contro la RAI color fiamma tricolore che non fa abbastanza propaganda ai loro salvifici quesiti referendari. Qualcuno ci cascherà di nuovo. Io non ci casco. Et si omnes, ego non.

San Bernardino da Siena

13 May 2025

Cercasi medico di famiglia disperatamente

 



In molte regioni e provincie italiane la popolazione è priva del medico di famiglia, più banalmente chiamato "medico di base". Anche la stampa mainstream e quella locale, hanno dato conto di regioni e provincie interessate. Trovare un medico è complicato anche fuori dalle grandi città: intere aree interne, piccoli comuni e comunità montane ne sono attualmente già prive e la situazione è particolarmente grave in alcune zone di 4 Regioni - Abruzzo, Marche, Molise, Umbria - già rimaste senza medici di Medicina generale. Non mancano zone anche della laboriosa Lombardia che sono rimaste scoperte in ambito sanitario. Poi ci sono molte zone "scoperte" della Sardegna.
In Italia al momento, mancano più di 5.500 medici di famiglia. Un numero destinato a crescere nei prossimi anni a causa dei pensionamenti e del calo di interesse da parte dei giovani medici verso questa professione.

Non c'è di che stupirsi: era proprio quello che volevano dopo il tempo di quella che continuano a chiamare "pandemia". Oggi occorre prendere atto che il sistema sanitario è clinicamente morto con liste d'attesa interminabili e ingestibili, con presidi sanitari sguarniti e con la conseguente spinta verso la sanità privata per coloro i quali possono permetterselo. Ma la cosa più desolante è constatare che buona parte dell'opinione pubblica ha accettato  questo "passaggio strutturale", manco fosse una fatalità inevitabile, senza mai interrogarsi sui responsabili nazionali e internazionali che lo hanno causato. Pazienti troppo pazienti! - è questo il guaio.
Io stessa mi sono ritrovata ad assistere al fuggi-fuggi dei medici in pensione che non volevano venire travolti dal caos sanitario, e a dover subire un interregno senza un vero medico di famiglia. Mi capitò poi un dottorino giovane che pareva meticoloso. Comparve nella primavera del 2023, ma il tempo di arrivare all'autunno che sparì dalla circolazione senza che l'ASL o ASST come la chiamano, si degnasse di darmi comunicazione della sua cessata attività. Men che meno, il dottorino in questione che forse, spaventato dagli assistiti in esubero, deve aver deciso che da grande, quello non poteva essere il mestiere della sua vita.
Mi ritrovai in seguito registrata come "assistita"  presso una giovane dottoressa. Grazie a Dio, partii per il mare che insieme al sole è sempre una grande cura, e non ne ebbi bisogno per un po'. C'è  da accendere un cero alla Madonna, perché in autunno  e  per tutto l'inverno, non presi un raffreddore. Torna la primavera e l'estate 2024. La mia buona salute, mi rendeva assai pigra e restia nel voler andare a conoscere questa dottoressa. Se c'è una cosa che ci ha insegnato la crisi sanitaria (procurata) del 2020-2023 è la sfiducia nella classe medica. Spiace dirlo, ma è una categoria che poco ha fatto per accaparrarsi la nostra fiducia (o almeno, la mia), durante tutto quel periodo. E di questo si dovrebbe prendere atto. 
Ma ecco che la necessità di fare delle radiografie ad un piede, mi ricondusse all'ambulatorio snobbato da circa un anno. Con disappunto mi accorsi che le visite erano tutte su appuntamento e che non esistevano più i giorni "liberi" di ambulatorio, nei quali, chi aveva un'urgenza, si imbucava lì e aspettava. Ma ancor più, mi inalberai nel constatare che il caro vecchio medico di famiglia del buon tempo che fu, quello che ti dava l'appuntamento immediato, era relegato al mondo dei ricordi e che la dottoressina, faceva filtrare le telefonate da una segretaria che, quando si degnava di rispondere,  ti rinviava alle calende greche. "Fino alla fine del mese non c'è posto" - mi sentii dire. Ma scherziamo? Non scherziamo col fuoco. 
Io avevo bisogno di una semplice impegnativa (ovvero la prescrizione), perché sì, perché ora anche i cosiddetti laboratori diagnostici privati che spuntano qua e là come funghi un po' dappertutto, vogliono quel foglietto del "medico di base". 
Un controllo sovietico a carattere sanitario? Un'intrusione di Babbo Stato, anzi, di Babuscia, ogni qualvolta  si accede al cosiddetto libero mercato della Sanità?  
Ne chiesi conto al laboratorio privato e mi dissero che era per "coerenza" allo scopo di "valutare un percorso diagnostico e terapeutico", una spiegazione che mi convince poco..
Dovetti così tornare allo studio medico della dottoressina, dato che avevo bisogno della prescrizione anche per le terapie. E alla faccia del "libero mercato" e della libertà di cura! Ancora una volta mi ritrovai dei blocchi davanti. Pareva che stamparmi quel fogliettino, costituisse per la dottoressa, la stessa fatica  di Sisifo quando  sollevava un  enorme masso.  "Guardi che lei deve fare solo click e stampare", le dissi dopo aver visto la sua faccia scura. 
"Sì, ma se tutti facessero come lei e dovessi fare tanti click...", mi rispose piccata. Si riferiva al fatto che  mi ero fiondata in ambulatorio senza appuntamento. Ma non potevo fare altrimenti, tenuto conto che avevo già preso la prenotazione per le terapie private (e cioè pagate di mia tasca).  
Insomma, per farla breve, mi sono resa conto che il privato copia la burocrazia del pubblico, mentre nel pubblico anche tra i medici della mutua, alcuni si comportano  da baronetti: pochi assistiti un tanto al giorno, ambulatori semi-vuoti, mezza giornata come orario, da lunedì fino a venerdì (settimana corta). Poi ci sono i ponti festivi dove è vietato ammalarsi: inutile reperirli. Tuttalpiù, alla malaparata si chiama la Guardia Medica.



Chi faceva per davvero il medico di famiglia con il borsone nero e con lo stetoscopio, non aveva bisogno di mandarti di continuo dallo specialista a fare le analisi perché tastava, visitava, ti faceva fare il colpo di tosse. Ed è  già archeologia del passato, anche se, in realtà  correva l'anno 2019, anno che Schwab chiamava A.C. che non vuol dire Avanti Cristo, ma "Ante Covid" (vedere le sue "perline sociopatiche").  
E l'unica libertà sanitaria che ci è rimasta è quella di cambiare medico, sperando di guadagnarci nel cambio. E difatti ho dovuto ancora una volta, cambiare dottore. Alla prossima odissea, allora! E che ciascuno racconti la propria. 

Beata Vergine Maria di Fatima

08 May 2025

Fumata nera, fumata bianca

 


E' curioso vedere questa marea umana in piazza San  Pietro col naso in su a guardare quel comignolo che finora ha emesso solo fumate nere. E non si tratta solo di fedeli, ma di turisti e avventori curiosi. In questo momento la vera superstar è un gabbiano che non vuole spostarsi da quei paraggi. Pare che da uno, poi ne siano arrivati due. Sinceramente non mi aspettavo che questo conclave si trasformasse in un evento mediatico così pervasivo. Emittenti tv che danno reportage tutti uguali e tutti in copia. Più di 4000 giornalisti accreditati che invadono terrazze romane limitrofe, reporter, teleobiettivi potentissimi, giungle di parabole satellitari. Ma quel che sconcerta è il totoscommesse di queste ore, sui 133 cardinali "papabili". Purtroppo l'eredità bergogliana ci ha lasciato una specie di concerto rock da stadio, fatto di cronisti assaltatori di tonache svolazzanti che cercano di sottrarsi alla curiosità morbosa. In mancanza di vere notizie, abbiamo la mono-news dei talk show, sempre abilissimi nel discettare sul Nulla. E' difficile che nel mondo non accada nient'altro che l'elezione di un papa, ma l'impressione che se ne ha in queste ore, è quella della sospensione,  perfino dalle guerre. Financo, dai soliti fattacci quotidiani. E da una parte, è pure meglio così, tenuto conto della morbosità mediatica e delle  estenuanti dirette anche sui casi di truculenta cronaca nera. La cosa più ridicola e grottesca è la vecchia Tele-Kabul comunista (ovvero Rai 3) che fa le dirette papali, con le relative Giovanne Botteri & affini, trasformatesi per l'uopo in "vaticaniste". Roba da rotolarsi per terra dalle risate. Ce ne sarebbe anche per quei cardinali africani che hanno scolato liquori dal frigo-bar pensando che fosse tutto gratis. Per altri, che fino a poco tempo prima del fatidico "extra omnes"  parlavano al microfono  ai "follower" dei loro siti e profili. 

Non faccio previsioni, ma soprattutto non mi faccio soverchie illusioni. Temo che un vero "pontifex" che faccia da tramite tra Terra e Cielo in grado di essere una vera guida spirituale per l'umanità, faccia parte della nostra legittima aspirazione, ma che difficilmente potrà realizzarsi, tenuto conto che il tarlo del "progresso" e della "modernità" è penetrato da tempo nei labirinti del Vaticano. Per cominciare ci sono buchi neri che vanno assolutamente rischiarati quando in occasione del governo Obama venne fatto sloggiare papa Ratzinger, facendogli leggere una "declaratio"  di rinunzia in pessimo latino. E' tempo di fare chiarezza su questa oscura vicenda che lascia pensare a un "colpo  di stato", con un sostituto già bell'e pronto. Ne diedi conto qui in "Giallo vaticano",  un post più volte ripreso da altre piattaforme, blog e siti. 

E ora, a distanza di dodici anni,  perfino il sito di Nicola Porro non esclude la strana coincidenza della rimozione forzata di Berlusconi del 2011 e due anni dopo,  di quella di Benedetto XVI nel 2013.  Meglio tardi che mai e beato a chi si sveglia! - verrebbe da dire. Nel primo caso si installò, come è noto, un governo "tecnico". Nel secondo, l'argentino Jorge Mario Bergoglio. 


Colomba straziata da corvo nel 2014

Frattanto, si consumano le dirette  a reti unificate nei luoghi di nascita del papabili italiani con cronisti che si fiondano a Schiavon nel trevigiano, luoghi di don Piero (ovvero l'astuto diplomatico Parolin), di don Matteo (ovvero di Zuppi, della comunità di Sant'Egidio, un'ipotesi di elezione che non mi piace per nulla) e del card. Pizzaballa nella bergamasca che è l'unico che ha ancora un'anziana madre novantenne. Dei tre, ovviamente preferisco il terzo, ma non credo che in queste ore sia ben visto da parte israeliana, tenuto conto che è il cardinale che sapeva e sa troppo, che ha troppo visto, troppo sentito, e che le dinamiche di quel mondo lui le conosce  fin troppo bene. Oltretutto, conosce bene lingue arabe e l'ebraico. Inoltre la sua missione pastorale di Patriarca di Gerusalemme, è collocata in un importante crocevia tra Oriente e Occidente,  a forte valenza simbolica. 

Che altro aggiungere giunti a questo punto? Forse dovremo attendere ancora un po' perché i cardinali convenuti da ogni parte del mondo, non si conoscono e non parlano quell'unica lingua unificante che prima coloro i quali indossavano la talare, sapevano: il Latino. Pur tuttavia, mai porre dei limiti alla Provvidenza. 


Aggiornamento: E' comparsa la fumata bianca, al quarto scrutinio. E' un papa americano che si chiama Robert Francis Prevost e ha preso il nome di Leone XIV. 


San Vittore - Madonna di Pompei

03 May 2025

Il ritorno della virostar Bassetti. Cosa nasconde?




Giovedì sera sul programma di Del Debbio "Dritto e Rovescio" è riapparsa la virostar Matteo Bassetti dell'ospedale San Martino di Genova. La cosa stupefacente era l'intervista in ginocchio di Del Debbio in stile Vespa, tanto per intenderci. Bassetti ha continuato a terrorizzare coi numeri prendendosela coi "negazionisti" e "no vax" che a fronte di oltre 200.000 morti a causa del virus, hanno il coraggio di sottovalutare la gravità del caso. La cosa sorprendente non era lui, ma l'intervistatore incapace di porre un minimo di domande scomode. Nessuna parola sulle politiche dei tagli dei posti letto ospedalieri che hanno obbligato a giocare alla roulette russa i pazienti. Nessun cenno ai ventilatori cinesi che hanno bruciato i polmoni dei ricoverati in luogo di salvarli. Ma soprattutto nessuna obiezione sui medici di base irreperibili, sugli ambulatori  rimasti chiusi secondo precisi diktat, sui farmaci d'ordinanza come antiinfiammatori e antibiotici, praticamente negati.  Sul  famigerato protocollo "tachipirina e vigile attesa", sulle denunce già in atto, sulle varie inchieste in corso d'opera. Per non dire della sequela dei "malori improvvisi" e dei bollettini di guerra quasi quotidiani. 

E siccome ho buona memoria,  ricordo che fu lo stesso Bassetti a "sconsigliare" in una delle sue tante comparsate TV in camice bianco, l'uso dell'azitromicina. Ovvero un antibiotico indicato per il trattamento delle "vie respiratorie alte" e pure "basse", incluse bronchiti e polmoniti (prelevo dal bugiardino). Antibiotico, tra l'altro, prodotto anche dalla stessa Pfizer a nome Zitromax, un prodotto diventato molto comune.  
Del Debbio, che scrive pure per La Verità (ma mai su questi argomenti), giornale che si è distinto con articoli coraggiosi come quelli di Patrizia Floder Reitter, Maddalena Loy e Angela Camuso, se ne stava lì zitto zitto seduto davanti a lui, annuendo. Sedia di fronte a sedia come fece Trump con Zelensky nella storica foto in San Pietro, con un Bassetti più che mai ringalluzzito dalla presentazione del suo nuovo libro. Lui sì che se ne intende di promozione! Non bastava, infatti, lo spottone pubblicitario, praticamente una televendita, che lo ritraeva in pigiama da notte sul letto di una suite alberghiera (ovvero l'Hotel di sua moglie), in versione Mastrota sul materasso.

La televendita pubblicitaria di Bassetti nell'hotel di sua  moglie

Rieccolo lì,  apparire sul teleschermo esortando gli altri suoi colleghi a fare altrettanto.
A cosa dobbiamo il ritorno del Bassetti allarmante? Allarmante, perché ha parlato del pericolo imminente di "aviaria" e di un eventuale "salto di specie" tra gli animali (anche domestici) e gli uomini. Qui, il  video.

Frattanto si viene a sapere che la Commissione Europea ha approvato un nuovo vaccino anti Covid, il Kostaive prodotto da una big Pharma giapponese, la Mejii Seika Pharma. Qui al link per saperne di più.


La FDA statunitense, tuttavia, lo ha rifiutato. Non si sa quando sarà disponibile in Italia ma è certo che arriverà. “Essendo stato autorizzato a livello Ue, è automaticamente autorizzato in Italia” avverte l'Aifa.
Lo chiamano già vaccino "autoreplicante", per via per via della capacità dell’RNA di autoreplicarsi all’interno della cellula”. E già sul piede di guerra ci sono schiere di medici che ne hanno denunciato la nocività.

Non so pertanto se la visitina di Bassetti, il quale ha pure esortato i suoi colleghi a "scendere dal piedistallo e a sporcarsi le mani" andando in tv a divulgare i loro saperi, sia foriera di qualche altra diavoleria del genere, in preparazione. Dico solo che noi li abbiamo già visti e sentiti abbastanza questi sacerdoti mendaci in camice bianco e che per il Bene dell'umanità dovrebbero fare qualcosa di molto semplice: sparire da tutti i radar.

Ma soprattutto è sconfortante constatare che non abbiamo avuto un solo alleato né in Rai né in Mediaset, né su La7. E non si chiede loro di schierarsi dalla parte dei non vaccinati o dei danneggiati: sarebbe troppo! Ma di imparare almeno a fare domande da giornalisti scomodi. Un tempo si diceva che i giornalisti erano una vil razza di cortigiani. Oggi si dovrebbe dire di... vespasiani.

SS Filippo e Giacomo

24 April 2025

Archiviare il Vaticano II?


 "La morte di Jorge Bergoglio pone anche la chiesa di fronte alla necessità di uscire dal Novecento e di assecondare i segni di una rinascita". Così conclude in un suo articolo comparso su "La Verità" Boni Castellane l'indomani del decesso del papa, il quale, a differenza di me, non mette il punto di domanda al titolo del suo pezzo. Forse perché più speranzoso e ottimista. Certamente si dovrà fare i conti col risultato che emergerà dal Conclave che si profila quanto mai difficoltoso, poiché dietro ai suoi millenari rituali solenni, emerge pur sempre la politica e nel caso della scelta del Pontefice tra i tanti cardinali, perfino la geopolitica. Ma i numeri dei convertiti al Cattolicesimo stanno crescendo nel mondo. Mi sono capitati alcuni video francesi che parlano di una ripresa di interesse delle giovani generazioni nei confronti della religione cattolica. Si parla infatti di 18.000 battezzati nel giorno di Pasqua, molti dei quali sono giovani dai 18 ai 25 anni, segno evidente che le nuove generazioni sono stanche del nichilismo, della subcultura woke, e della riduzione della chiesa cattolica al concetto di ONG. Il Telegraph in Gran Bretagna ha parlato di "rinascita cattolica" che rischia perfino di superare l'Anglicanesimo; per non dire negli Usa dove la religione cattolica si impone sempre più come forza trainante trovando in JD Vance, un fiero testimone di conversione. Tutto questo, mentre l'emorragia della fede cristiana del mondo registra un calo drastico di vocazioni sacerdotali. In particolare da noi in Italia antica culla della cristianità, le chiese sono vuote, ad onta di papi che tanto piacciono ai non credenti e ai non praticanti. Guarda caso, Bergoglio fu un po' tutto questo. Non solo vuote, ma molte sono state sconsacrate e trasformate in alberghi di lusso o centri turistici o B&B. Uscire perciò dal Novecento, significa la fine degli avanguardismi e dei riformismi di maniera, della cosiddetta "teologia della liberazione", per aprire al Trascendente, nutrirsi di spiritualità e farla finita con l'Agenda ONU et similia. In fondo il vero "relativismo" stigmatizzato da papa Ratzinger nel suo libro "Senza radici" sta tutto contenuto nell'enciclica Nostra Aetate, della quale raccomando una rilettura per chi l'avesse già letta (e una lettura per chi ancora non lo avesse mai fatto). Nel primo paragrafo si fa riferimento all'induismo e al buddismo. Riporto integralmente il passaggio. 

Quanto alle religioni legate al progresso della cultura, esse si sforzano di rispondere alle stesse questioni con nozioni più raffinate e con un linguaggio più elaborato. Così, nell'induismo gli uomini scrutano il mistero divino e lo esprimono con la inesauribile fecondità dei miti e con i penetranti tentativi della filosofia; cercano la liberazione dalle angosce della nostra condizione sia attraverso forme di vita ascetica, sia nella meditazione profonda, sia nel rifugio in Dio con amore e confidenza. Nel buddismo, secondo le sue varie scuole, viene riconosciuta la radicale insufficienza di questo mondo mutevole e si insegna una via per la quale gli uomini, con cuore devoto e confidente, siano capaci di acquistare lo stato di liberazione perfetta o di pervenire allo stato di illuminazione suprema per mezzo dei propri sforzi o con l'aiuto venuto dall'alto. Ugualmente anche le altre religioni che si trovano nel mondo intero si sforzano di superare, in vari modi, l'inquietudine del cuore umano proponendo delle vie, cioè dottrine, precetti di vita e riti sacri.


E' una premessa che rimanda a una sorta di mercato simoniaco delle religioni, laddove in ciascheduna esiste qualcosa di buono fino a ricercarne un facile sincretismo. In successione cronologica c'è un paragrafo sulla religione musulmana. Infine il terzo paragrafo sulla religione ebraica  è scritto un po' all'insegna di una sottomissione ai "fratelli maggiori". 

Non tutte le religioni sono uguali e ritenere che la propria sia la migliore, non è da considerarsi un crimine che deve necessariamente portare al suprematismo o al razzismo. O peggio ancora, ad una  guerra di religione contro altre religioni. Inoltre è proprio una chiesa con un cristianesimo che salva,  che dovrebbe restituirle la sua funzione originaria. Penso pure, sia una vacua presunzione credere che basti il "dialogo interreligioso" per trovare un accordo e un compromesso con altre confessioni, manco si trattasse di un Parlamento delle varie religioni. Mi riferisco agli incontri-convegni tra le varie chiese mondiali del WCC  (Consiglio Mondiale delle Chiese). Ecco un altro modo per "mondanizzare" e politicizzare il Cristianesimo, privandolo di ogni  trascendenza. 


Dialogo interreligioso

Perciò, è il momento di dire basta alle chiese trasformate in stadi da concerti rock e pop. Basta con cori da boy scout accompagnati da schitarrate sgangherate. Via dallo sguardo, avventori smandrappati con le ciabatte infradito, al posto di veri fedeli, sempre lì pronti a rispondere a telefonini che squillano anche durante l'eucarestia, e con macchine fotografiche o cellulari che fanno di continuo click-click.

Non posso non citare a tale scopo una poetessa e saggista a lungo emarginata dal panorama letterario italiana, perché tacciata di "reazionaria" allorché si schierò apertamente con mons. Marcel Lefebvre con il quale intrattenne una  fitta corrispondenza. Difese strenuamente il rito tridentino, oggi emarginato, talora perfino bandito. Parlo di Cristina Campo (all'anagrafe Vittoria Guerrini), scrittrice bellissima, di grande rigore stilistico, con una ricerca perfino estenuante della parola giusta. La Campo considera, unica nel suo genere, la lingua  quale il luogo d’incontro tra il Tempo e l’Eterno. Concordo con l'autore dell'articolo di cui al link sottostante: "Chi nutre una profonda ammirazione per la figura e l’opera di Cristina Campo prova di certo un poco di imbarazzo a scriverne. Lei stessa dichiarò che avrebbe preferito aver scritto meno di quanto fece, giacché “di ogni parola dovremo render conto”. È però un bene che quell’imbarazzo venga superato per omaggiare degnamente e dedicare ancor più attenzione ai suoi testi"


Cristina Campo 1923-1977

"La Campo combatté quella degenerazione, raccolse firme perché la liturgia antica potesse venir celebrata almeno nei monasteri (aderirono tra gli altri Montale, Borges, De Chirico, Maritain, Quasimodo, Ceronetti), diede vita alla sezione italiana dell’associazione tradizionalista "Una voce", collaborò alla stesura dell’esame critico del Novus Ordo Missae indirizzato a papa Paolo VI. Sconfitta dalla spirito del tempo, si rifugiò nel millenario e puro rito bizantino, (era solita frequentare la chiesa di Sant'Antonio Abate all'Esquilino) ancora capace di suscitare magia e divinizzare i partecipanti".

Del resto chi ha potuto assistere ai riti liturgici bizantini  così solenni e fastosi (mi è capitato di assistere a uno nella Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme) non può non notare la banalità di una nostra chiesa resa  desertificata, usa a praticare, durante la Messa, quel  "segno della pace" da scambiarsi tra i fedeli manco si fosse un una succursale ONU, con il sacerdote che si rivolge direttamente al pubblico e non verso il Signore. L'Eucarestia con l'ostia messa direttamente nelle mani del comunicando, la fine del canto gregoriano e via dissacrando....Quando non ci sarà più nulla da distruggere né da dissacrare, si dovrà pur trovare il modo più idoneo per ricostruire. 
"Questo tempo di orrori e di crolli spirituali è reso sopportabile dalle radici in terra e dalle campane in cielo”, diceva Cristina che nella sua breve vita (morì a soli 54 anni, a causa di una malformazione cardiaca congenita) ebbe il coraggio di osare l'Impossibile. 

San Fedele