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26 June 2025

Lea Massari e la Ballata del tempo

 


Avrei dovuto fare l'ennesimo post sugli orrori che ci circondano, ma sinceramente di parlare di giochi di guerra veri o simulati che siano,  con bombardamenti veri o falsi o concordati che siano, con tregue vere o fittizie,  non me la sentivo proprio. Rincorrere l'attualità ti fa perdere di vista quell'Inattuale di cui abbiamo bisogno. L'Inattuale è il mondo segreto nel quale rifugiarci quando i nostri tempi si fanno insidiosi. Il 23 giugno è morta con discrezione una vera artista che ha concorso a rendere grande l'azienda Rai del periodo in bianco e nero. Parlo di Lea Massari, volto intenso, fascinoso e intelligente  del piccolo schermo e grande attrice del cinema. Ha lavorato con registi del calibro di Antonioni (L'avventura), di Zurlini (Le soldatesse e La prima notte di quiete), di Dino Risi (Una vita difficile). Poi Monicelli, Sergio Leone, I fratelli Taviani, Giuseppe Bertolucci. Ne "I sogni muoiono all'alba" di Craveri recita su un copione tratto da un testo teatrale di Indro Montanelli. Molto apprezzata in Francia lavora con registi del calibro di Louis Malle (Un soffio al cuore), di Sautet, di René Clément, proprio quando venne trascurata dal nostro cinema. "Se non fosse stato per la Francia, sarei morta di fame", era solita dichiarare. In altro film poco conosciuto in Italia film con Alain Delon è "Il ribelle di Algeri" (L'insoumis), del 1964, diretto da Alain Cavalier. E' un film, di genere noir, è ambientato in Algeria e racconta la storia di un ex legionario che, dopo aver disertato, si ritrova coinvolto in situazioni pericolose. I due interpreti, Lea e il bell'Alain, si ritrovano poi nel citato "La prima notte di quiete" di Zurlini, dramma psicologico ambientato in una Rimini quasi invernale e narra la storia di un professore di liceo tormentato dalla sua vita sentimentale che si innamora di una sua allieva. Massari interpreta il ruolo un po' ingrato della moglie gelosa e con pulsioni suicide. "La plus françaises des actrices italiennes" l'ha definita France 24  E la rassegna stampa dei quotidiani e rotocalchi francesi le rende un bell' omaggio dimostrando (mi rincresce dirlo) come i cugini d'Oltralpe abbiano più fiuto e rispetto per i veri artisti, di quanto ne abbiamo noi. Perché parlo di questa anziana signora morta senza  alcuna ridondanza mediatica all'età di 91 anni e ad esequie già avvenute?
Perché la Rai ha mostrato coccodrilli sulla morte di Alvaro Vitali, noto per film pecorecci e volgari e solo in seconda battuta ha dato alla spicciolata notizia della scomparsa di questa grande signora del cinema. Ci si sarebbe aspettato un suo bel film in prima serata e invece il Pierino grossolano e volgarotto ha avuto la meglio su un personaggio ed interprete raffinato grazie al quale gli italiani sono diventati un po' più colti. 
Per gli sceneggiati televisivi comparve infatti ne "I promessi sposi" di Sandro Bolchi nel ruolo della Monaca di Monza. Indimenticabile fu ne "I Fratelli Karamazov" da Dostoevskij nel ruolo della Grushenka. Qui, il volto dagli occhi a mandorla un po' russi e il temperamento magnetico di Lea riescono non solo a incantare il pubblico, ma a stimolarlo nella ricerca più approfondita dell'omonimo romanzo. È una figura femminile complessa e affascinante, che gioca un ruolo significativo nella trama, soprattutto nella vita dei tre fratelli Karamazov. E' accaduto alla sottoscritta da ragazzina. Non fosse stato per lei, non mi sarebbe forse mai saltato il ticchio di leggere anzi, di divorare i due volumi del citato "Karamazov". La grandezza del romanzo sta nel dramma umano che narra, con grande sapienza, degli innumerevoli risvolti dell'anima, con insuperabile potenza evocativa. Ma lo sceneggiato tv riesce pur nell'inevitabile riduttività, a rendere più che dignitoso un testo di tale importanza. Notevole fu anche la sua interpretazione da "Anna Karenina" di Tolstoij. La tanto vituperata dai comunisti, Tv di Bernabei, sapeva educare il pubblico al buon gusto. 

Inoltre la Massari intraprese attività teatrali e non ultimo, la commedia musicale come il celebre Rugantino, di cui fu la prima insuperata interprete. La sua voce del timbro profondo la ritrovammo ne "La ballata del tempo", che fu a lungo la sigla della Rai nella trasmissione Almanacco. Questo pezzo un po' malinconico sta a ricordarci lo scorrere del tempo che passa e va, e forse la fine di tempi più gioiosi. Nella storia tutto è gloria/passa e va.  Un'aura di classe e mistero accompagna per sempre la vita e la carriera di Lea Massari. 


San Guglielmo

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