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22 December 2023

Quando i bambini scrivevano letterine di Natale

 


Mi sono soffermata, l'altro giorno,  a vedere un mercatino di cose vintage. E, meraviglia delle meraviglie, una bancarella esponeva vecchie letterine di Natale con brillantini nei profili dei disegni. La memoria è andata a ritroso quando a scuola ci insegnavano a mettere in brutta copia  le letterine destinate ai nostri genitori, poi le si passava accuratamente in bella. Ovvero sulla carta da lettere. Dovevamo essere rispettosi dei margini, del rigo, imparare a suddividere bene le sillabe quanto si andava a capo. Insomma, tutte le regole della scrittura e della grafica dovevano essere rispettate. Erano testi semplici e ben corretti. Vi si esprimeva buoni sentimenti ai genitori, promesse e richieste al Bambin Gesù di esaudire qualche desiderio. Accanto agli auspici di buona salute per mamma, papà, fratelli e nonni, c'era pure la richiesta di un regalo. Non più di uno, perché sapevamo accontentarci di poco per essere felici.  La letterina veniva messa sotto il piatto dei genitori  tra lo stupore dei commensali, e non di rado, i brillantini invadevano la tovaglia.

Mi duole invece constatare che oggi i bambini possiedono montagne di giocattoli, ricevono pacchi di doni a non finire per Natale che aprono  con curiosità per poi dimenticarne in fretta il contenuto.  Ma soprattutto non hanno più la capacità né vengono stimolati a scrivere bene una letterina,  una pagina di quaderno, o altro, dato che sono figli della digitalizzazione. Magari sono velocissimi a comporre un messaggio sulla tastiera dello smart,  ma non sanno scrivere le parole in corsivo. 

Ho comprato una letterina di quelle d'antan per avere un ricordo di un tempo lieto che non tornerà mai più. Ma è bello aver ritrovato quel modesto oggetto che oggi si fanno pagare dai 5 ai 7 euro sulle bancarelle.

Viviamo tempi rapaci. Oggi ci sono presidi  di scuola più asini dell'Asino della capanna che scalda il Bambinello,  dirigenti e docenti che proibiscono il presepe a scuola, nell'ansia di essere à  la page,  con  maestre ignoranti che sostituiscono  Gesù con "cucù" durante i canti, nel tentativo di  essere più "inclusive" rispetto ad alunni di altre religioni.  

Papocchi oscurantisti che si sentono "progressisti",  travisando perfino i documenti teologici, predicano  a vanvera di un Gesù "nato nelle periferie". Ma quando mai? La periferia è frutto dell'urbanesimo e urbanizzazione, e ai tempi di Gesù di Nazaret eravamo in piena società agro-pastorale.  Ma questo sarebbe ancora il meno. Il problema è l'aver promosso l' istituzionalizzazione di famiglie e coppie omosessuali, benedette da Bergoglio, in sfregio al settimo Sacramento e a ridosso della festa della Natività. Ce n'è abbastanza per uno scisma e una ribellione da parte dei fedeli, già fortemente provati dall'emarginazione dai riti e dalle liturgie cristiane ai tempi della "pandemia". 


Non abbiate paura di continuare a  fare i vostri presepi e se qualcuno ve lo distruggerà, allora verrà ricostruito più bello di prima.  Perché di una cosa sono certa: queste lotte sulla  distruzione e sulla cancellazione dei simboli cristiani, è sempre stata, nei secoli,  una lotta perdente in partenza, per chi la fa. E tale sarà, ad onta dei cancellatori del Sacro.  Pertanto, Buon Natale! 

Coro natalizio da ascoltare: Carol of the Bells: https://www.youtube.com/watch?v=SQadcm_dwEM

Santa Francesca Cabrini

33 comments:

Anonymous said...

Ho ancora le letterine che avevo scritto al papà me le aveva conservate la . Non le scrivevo solo al papà ma anche al nonno e ricordo ancora l'ansia che provavo nell'attesa della scoperta delle letterine.Erano bei momenti con noi viveva anche la bisnonna alla quale la nnonna dava del voi.Avrei voluto continuare la tradizione con i miei figli ,ormai erano altri tempi anche se ho sempre cercato di tenere vive alcune tradizioni della mia infanzia.
Maria Luisa

Nessie said...

Bei ricordi, Maria Luisa, grazie di averceli raccontati. I tempi cambiano e i figli, com'è naturale, si allontanano da certe situazioni per certi aspetti, irripetibili.
Buon Natale a te e ai tuoi.

23/12

Anonymous said...

Aggiungiamo all'Argentino, che non oso nemmeno chiamare "Papa", la sua benedizione alla Ong Mediterranea e allo scafista Casarini. Il resto sul mondo capovolto, lo ha scritto Blondet. Sembrano più i Saturnali romani che il Natale:

https://www.maurizioblondet.it/buoni-saturnali-a-loro-buon-natale-a-noi/

Buon Natale a tutti noi, buon Satunale a loro.

Stella

Nessie said...

E' vero, siamo nel mondo alla rovescia che è tipico del demonio. Quindi a loro i Saturnali che rovesciano la realtà e a noi il buon Natale, a dispetto dei poveri "cucù" :-).
Per costoro ci sarà bisogno di una nuova evangelizzazione. Auguri.

23/12

Anonymous said...

Un tempo (che non è un passato remoto), i bambini facevano i bambini. Gli adulti facevano gli adulti e nessuno si sognava di dire "con mio figlio ho un buon rapporto di amicizia". Perché i figli non sono amici dei genitori e viceversa. E ciascheduno manteneva i propri ruoli. Ora a Natale arriva Babbo Amazon e genitori sempre più assenti devono farsi perdonare riempiendo le vite dei bambini di pacchi-dono.
Con le "famiglie arcobaleno " ne vedremo ancora delle belle.
Marco

Nessie said...

Hai toccato un tasto sacrosanto, Marco: il travalicare i ruoli e non saper rispettare i confini. Se i genitori fanno gli infanti e gli "amici" dei loro figli, i bambini non si sentono in dovere di rispettarli. Se i docenti si fanno dare del TU, gli alunni non ne rispetteranno l'autorità che non possiedono e che non sanno esercitare. Da qui il fallimento dell'educazione.

23/12

Cangrande said...

Comunque, è soprattutto propaganda. Il famoso "fare credere che".

Almeno dove sto io, i regali per i bambini sono una cosa ancora letteralmente sacra.
Tutti i bambini scrivono la letterina come quella dell'articolo.

È che qui...arriva santa Lucia !

Paura la sera (e nei giorni precedenti) e gioia indescrivibile la mattina del 13 dicembre.

Un veronese (a parte gli idioti comunisti, ma sono dei tarati mentali fin dal concepimento) farebbe le barricate per le strade per difendere santa Lucia.

Buon santo Natale a Nessie e ai lettori.

Bruno il bruno said...

...ben fatto Nessie, richiamare i ricordi è sempre un toccasana per lo spirito... Leggo sempre con piacere questo blog (anche se sto frequentando poco la rete per altri impegni) e ne approfitto per augurare Buon Natale e Buone feste a Nessie e a tutti i frequentatori di questo frizzante blog!
Bruno il bruno

Nessie said...

Io non sono pessimista, Cangrande, ma i bambini sono cambiati (e non è "propaganda", ma poi a che pro?), semplicemente perché sono cambiati i genitori, il concetto di famiglia e la società tutta. E quando scrivo di piccoli principi annoiati che aprono in fretta regali che poi dimenticano in fretta, so di che parlo, perché ho pure piccoli parenti in casa che si comportano in questo modo. E ti assicuro che non sono un'eccezione. Se poi lì a Verona avete ancora degli angoli di pace, tranquillità e normalità, non posso esserne che lieta. E mi fa piacere per il ritorno di Santa Lucia :-).

Contraccambio volentieri gli Auguri di Buon Natale.

Nessie said...

Grazie per il "frizzante blog", e infiniti Auguri anche a te, Bruno. Non potendo fare a meno di constatare che questo anno che sta per chiudersi è stato pesantuccio, tanto per non cambiare. Ripassa quando vuoi.

24/12

Anonymous said...

Che bei tempi quelli in cui i bambini erano bambini e gli adulti adulti.Non come nella nostra societa' dove la precoce integrazione dei fanciulli nella vita adulta, dovuta principalmente ai mezzi elettronici di comunicazione, ha fatto finire l'era della protezione.Mentre i bambini sono resi adulti, gli adulti tendono a diventare infantili.
Quando gli adulti erano capaci di essere adulti sapevano creare la magica attesa del Natale, sapevano parlare ai piccoli con il loro linguaggio.Oggi il dono ,un tempo cosi' atteso e richiesto a Gesu' con letterine ben scritte e corrrdate di disegni e greche, e' diventato merce, spesso solo denaro. Le camerertte dei bambini sono piene zeppe di giocattoli e oggetti e i piccoli non sanno scegliere e apprezzare le cose in tale caos ( Maria Montessori).
I bambini hanno bisogno di poco, di rispetto per la loro identita' culturale e valoriale, non certo di ore in piu' per educarli ai sentimenti , hanno bisogno di spazi dove poter realizzare pienamente le proprie potenzialita' e i propri talenti. Non di indottrinamenti adultizzanti.
Rosaspina

Jacopo Foscari said...

Visto che siamo in tema, il celebre San Nicola che porta i doni ai bambini era noto anche per essere piuttosto irascibile con gli eretici. Si narra che al Concilio di Nicea, stufo di sentire le baggianate di Ario, si sia alzato e abbia rifilato al vescovo eretico due begli sganassoni. Ecco, se oggi San Nicola fosse qui quei due sganassoni li rifilerebbe al papocchio in persona come regalo di Natale.

Nessie said...

Che i bambini vengano precocemente adultizzati, cara Rosaspina, lo si vede, purtroppo, anche negli stupidi talent-show dove i più piccoli, spinti da genitori ultra-ambiziosi, si cimentano in gare canore di repertorio musicale adulto. Altro che Zecchino d'oro del Piccolo Coro dell'Antoniano! Ora sembrano tante scimmiette ammaestrate (e non è "propaganda") che imitano le pop star. Non è così che si incentiva il talento artistico. E' vero quel che dici, i bambini hanno bisogno di poco, ma la qualità del tempo che si dedica loro, ha bisogno della sua quantità e continuità. Non esiste il discorsetto del genitore distratto e ultra-indaffarato altrove, che predica che non è la "quantità" di tempo che gli si deve dedicare, ma la "qualità". Palle! La qualità nasce sempre dalla quantità e dal saper seguire i figli con una certa continuità che non dev'essere invadenza. Discorso non facile, di cui tratteremo ancora.
Intanto infiniti auguri di Buon Natale!

24/12

Nessie said...

Ah, Ah! :-). Non sapevo di questi antefatti su San Nicola, Jacopo, tra i primi distributori dei doni ai bambini (Santa Claus, nella tradizione nordica). Vero che rifilerebbe sganassoni all'Apostata argentino. Ma anche S. Antonio da Padova, non scherzava sugli strozzini. Senti cosa diceva di usurai e cambiavalute di allora:

«Razza maledetta, sono cresciuti forti e innumerevoli sulla terra, e hanno denti di leone. L'usuraio non rispetta né il Signore, né gli uomini; ha i denti sempre in moto, intento a rapinare, maciullare e inghiottire i beni dei poveri, degli orfani e delle vedove… E guarda che mani osano fare elemosina, mani grondanti del sangue dei poveri. Vi sono usurai che esercitano la loro professione di nascosto; altri apertamente, ma non in grande stile, onde sembrare misericordiosi; altri, infine, perfidi, disperati, lo sono apertissimamente e fanno il loro mestiere alla luce del sole.»

Beh, decisamente oggi lo chiamerebbero "antisemita"? Che ne dici?

24/12

Jacopo Foscari said...

"Beh, decisamente oggi lo chiamerebbero "antisemita"? Che ne dici?"

Finirebbe diritto nella lista nera della Segre, la quale è ormai la nuova Befana che compila la lista dei bambini buoni e dei bambini cattivi secondo i suoi canoni

Alessandra said...

Le riforme della scuola pubblica vengono scritte e approvate da ministri e parlamentari che mandano i loro figli a studiare in istituti privati e università straniere - soprattutto inglesi e statunitensi. Già questo indica come il vero obiettivo non sia migliorare la qualità dell'insegnamento e dell'offerta didattica, bensì l'indottrinamento dei bambini e ragazzi e il conseguente degrado della società.

Tra i miei ricordi natalizi d'infanzia ripesco quello di una rappresentazione del presepe, con una bella canzone autenticamente cristiana, non "riveduta e politicamente corretta" come quella delle maestre di Agna. Era inserito all'interno di una recita scolastica messa in scena dalle maestre con noi bambini, negli ultimi giorni prima delle vacanze.
Ricordo con tenerezza e dolce nostalgia anche i preparativi: i teli blu con le stelle di carta dorata per il firmamento, i costumi cuciti dalle nostre mamme e nonne, il bambolotto con i riccioli biondi usato per rappresentare Gesù Bambino, il bue e l'asinello di compensato intagliati dal falegname che abitava vicino alla scuola.
E le prove, con la canzone e la coreografia.
E una volta finita la rappresentazione, mi sono resa conto che la parte più bella era stata forse proprio la preparazione perché c'era la trepidazione dell'attesa con l'impegno che ciascuno metteva per dare vita alla migliore rappresentazione possibile: un lavoro di squadra che aveva coinvolto insegnanti, bambini, genitori e tutti i paesani desiderosi di collaborare.
Credo sia stato uno dei Natali se non il Natale più bello della mia infanzia, sicuramente uno di quelli più sentiti da tutti.

Auguro a te e a tutti un Buon Natale.

(24/12)

Nessie said...

Poco ma sicuro, Alessandra. Chi lavora per il degrado della scuola pubblica manda, per primo, i figli alle private d'élites. Un po' di tempo fa, comparve, a tale proposito, un'intervista sullo scrittore sinistrato Sandro Veronesi che confessò di mandare i figli alle private:

https://www.corriere.it/cronache/08_ottobre_16/veronesi_classi_separate_2daa5258-9b58-11dd-a5ca-00144f02aabc.shtml

e alla faccia delle scuole multikulti e della cosiddetta "integrazione"!

Sai qualcosa di specifico di quanto è avvenuto ieri a Monfalcone? E' davvero inquietante quel che ho letto in giro!

La recita scolastica di cui parli, è un esempio di come certe esperienze rimangano impresse per sempre nella nostra memoria e abbiano un carattere formativo.
A noi facevano fare il "presepe vivente" con la poesia di Gozzano "La Notte Santa", lunghissima e mandavamo tutta a memoria:

http://www.letturegiovani.it/semprenatale/Natale/grandi_autori/LA%20NOTTE%20SANTA.htm

Intanto, Felice Natale anche a te.

24/12

caposaldo said...

Buon Natale a tutti e, vorrei proporre questo confronto toccante, spero arrivi leggibile...

https://uploads.disquscdn.com/images/1d166339df388985f7e7c640c800c07593492da2bd349ab05f0eb261aeea5b77.png?w=600&h=526

Nessie said...

Sì, si vede, Caposaldo. Davvero toccante. Buon Natale!

24/12

Anonymous said...

Tanti auguri di un Felice Natale con le immagini del presepe nel fossato del Castello Estense, niente cucù e nente due mamme. E' una tradizione iniziata nel 1983.
https://www.gazzettadireggio.it/video/2023/12/24/video/presepe-sull-acqua-i-sub-nel-fossato-del-castello-di-ferrara-1.100445464
Ancora auguri a tutti
Maria Luisa

Nessie said...

Che bello, Maria Luisa! E che bravi questi sub. Anche a S. Fruttuoso di Camogli c'è la tradizione del Cristo degli Abissi che si rinnova ogni anno.

Stasera sono reduce da una bella funzione suggestiva in località sul Lago. Presepe sulla terrazza, presepe in chiesa, bellissimi addobbi e cori molto affiatati con un buon repertorio sacro.

Ancora auguri

24/12

Alessandra said...

Bellissima poesia, quella di Gozzano che è anche uno dei miei poeti preferiti.
Anche l'apprendimento delle poesie è stato bistrattato per anni e considerato, già ai miei tempi, una "tortura". Come a dire che i bambini e i ragazzi non devono imparare l'importanza dell'impegno e della fatica. E ad associare le parole a immagini, suoni e sensazioni.

Sulla manifestazione di Monfalcone ho trovato le cronache più dettagliate nelle testate locali, come prevedibile.
Le bandiere dell'UE fanno pensare che si tratti dell'ennesima manifestazione eterodiretta, del resto erano presenti anche esponenti della CGIL dell'Anpi, del PD e di un partito che si chiama Open Sinistra FVG.

https://www.ilgoriziano.it/articolo/corteo-strade-monfalcone-bandiere-italiane-europee-contro-divisioni-23-dicembre-2023#

https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2023/12/23/news/siamo_tutti_monfalconesi_la_diretta_corteo_preghiere_vietate-13951865/amp/

La tizia della CGIL ha detto che non si deve cercare l'integrazione (comunque impossibile) ma l'inclusione. E poi, aggiungo io, vorranno la sottomissione. Nostra.
Ecco perché dobbiamo difendere le usanze e le nostre tradizioni, con le unghie e con i denti.

(25/12)

Nessie said...

Vero quel che scrivi sulle poesie mandate a memoria e la loro funzione immaginifica. Oggi non sanno nemmeno più recitare San Martino del Carducci o X Agosto del Pascoli. Ma la cultura, non a caso, sta cercando di cancellare il mondo di Gutenberg della carta stampata e la rete le viene in soccorso.

Su Monfalcone e le bandiere europee mi pare evidente che questa è la classica rivoluzione colorata "made in Ue" per accelerare lo ius soli. La sòla della "libertà di culto" secondo i citati articoli della costituzione, sono per l'appunto un pretesto, perché in realtà la moscheizzazione del territorio serve a creare Dar El Islam, cioè terra dell'islam. Un modo per impadronirsi del nostro territorio con la scusa del culto negato. La sindaca fa benissimo ad attaccarsi al piano regolatore che tra l'altro fece la sinistra stessa. Ma ciò non basta ancora. L'errore di fondo lo fanno gli imprenditori friulani nell'assumere personale arabo-mussulmano. Essere assunti qui, significa poi pretendere la cittadinanza e tutto il resto. Una bella bomba a orologeria, davvero.
Buon S. Stefano

26/12

Anonymous said...

Gli articolo 3, 8 e 19 della nostra Costituzione invocati dalle truppe cammellate islamiche e da chi le sostiene, sono del tutto fuori luogo. La nostra costituzione nasce dalla divisione tra chiesa e stato, tra ciò che è politico e ciò che è religioso, e incarna lo spirito laico. L'islam invece è una dottrina integrale che non scinde la cosa politica da quella religiosa. La sindaca deve far valere non solo il rispetto per il piano regolatore edilizio, ma impedire a chiare lettere che vengano costruite moschee, le quali non sono semplici luoghi di culto, ma luoghi politici dove si fa predicazione di odio. Serene feste a tutti.

Eugenio



Nessie said...

Sintesi perfetta, grazie Eugenio. Se la sindaca spera di cavarsela solo con il piano regolatore è come attaccarsi ai fuscelli quando si sta per precipitare. I piani regolatori possono sempre essere messi in discussione. Lei deve dire a "chiare lettere" che l'Islam è dottrina integrale dove il politico è un tutt'uno col religioso, e che le moschee rappresentano pezzi di Umma (comunità islamica) e di territorialità mussulmana nel mondo.

Buon S. Stefano

Alessandra said...

Molto bello il coro natalizio di cui hai messo il link alla fine del tuo articolo.
Quando la funzione immaginifica della poesia è studiata e apprezzata, anche i testi in prosa sono meglio scritti e comunicano più emozioni. Penso sia uno dei motivi per cui i romanzi contemporanei lasciano in larga parte, molto a desiderare.
Ai miei tempi "San Martino" era una delle poche poesie imparate a memoria senza difficoltà perché Fiorello ne aveva fatto una canzone-tormentone.
Certo, con questo "metodo" i bambini manderebbero a memoria più facilmente le poesie, ma senza capirne realmente il significato proprio perché banalizzato da operazioni come questa che, per fortuna, non hanno avuto seguito.

Sulla manifestazione di Monfalcone sono perfettamente d'accordo con te ed Eugenio.
Buon Santo Stefano.

(26/12)




Nessie said...

Parli ovviamente di Carol of the Bells con quelle voci angeliche di bambini. Sì, molto suggestivo e quando lo ascolto e penso, di converso, alle sgradevoli voci dei muezzin, non posso fare a meno di considerare che non è vero che tutte le religioni (e le culture che da esse provengono) sono uguali.

Ricordo bene l'operazione Fiorello con il testo di S Martino. E per fortuna simili banalizzazioni non hanno più avuto seguito.

Ho sentito cose mostruose su Netanyhau e la riduzione in macerie di Gaza anche nei giorni di Natale. Un vero macellaio, odiato anche dai suoi, che ha fatto bombardare sulle chiese cristiane. Bisogna fermarlo. Certo, queste festività natalizie sono cadute nel momento peggiore.

26/12

Anonymous said...

L'esercito israeliano ha colpito pure la Mezza Luna, l'equivalente della Croce rossa dei paesi arabi. Naturalmente ci sarà stato qualche esponente di Hamas all'interno. Oramai i loro pretesti per ridurre tutto indiscriminatamente in polvere, macerie e cadaveri li conosciamo.

Nessie said...

Sì, certo come no? Pure gli ostaggi israeliani con la bandiera bianca in mano su cui hanno sparato, saranno state "spie di Hamas" da far fuori.

27/12

Jacopo Foscari said...

Ma non possiamo contattare l'ambasciata israeliana e comunicare loro che la commissione europea, la bce, Montecitorio, palazzo madama e il Quirinale sono sedi di Hamas?

Nessie said...

Ma certo, come no?? Ed è iniziata la caccia all'"antisemita", per chi osa criticare la macelleria di Netanyahu. Il card. Pizzaballa cardinale, patriarca cattolico e biblista italiano dell'Ordine dei frati minori, dal 24 ottobre 2020 patriarca di Gerusalemme dei Latini? "Antisemita" anche lui, perché ha OSATO criticare i bombardamenti israeliani sulle chiese cristiane e si mette ogni tanto la kefiah intorno al collo, cosa che peraltro, usano tutti quanti in Cisgiordania, come una comune sciarpa, dato che da quelle parti non c'è Ermenegildo Zegna o Burberry.

27/12

Alessandra said...

Altra tiritera diventata ormai insopportabile è quella del diritto all'esistenza e alla difesa "dell'unica democrazia del Medio Oriente" con cui si giustifica questa sequela di crimini di guerra e si nega il genocidio in atto.
Anche e soprattutto da parte di esponenti di partiti che, a parole, difendono la religione cristiana e brandiscono crocifissi e rosari.

(27/12)

Nessie said...

Essì, non basta ai nostri politici fare gli identitari con presepi e alberi di Natale se poi si permette il massacro nei luoghi santi della nascita di Gesù, nel silenzio-assenso generale. Betlemme quest'anno è un vero pianto. Famiglie distrutte e separate dalla guerra che non riescono a riunirsi. La vigliaccheria intorno al genocidio di Gaza è tanta, è troppa. E i coloni non aspettavano altro che questo disastro per fare bottino in Cisgiordania, violando e calpestando qualsiasi diritto all'esistenza altrui.

27/12