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20 October 2023

Le insidie del fantastico mondo di Barbie


Conosco già l'obiezione. Con tutti i disastri e i cataclismi che si abbattono per il mondo, ti metti a parlare di un filmetto frivolo come "Barbie"? Purtroppo sì, perché è un prodotto filmico che è riuscito a riportare nelle sale cinematografiche gente che le disertava da tempo. E pure a sbancare i botteghini. E i fenomeni di massa interessano sempre e comunque. Aspettatevi un'orgia di carinerie, di birigneo e birignao, di 50 sfumature di rosa (dal rosa confetto al rosa shocking, passando per il fucsia), di pellicciotti, costumini, berretti, borsette, camicie, nastri, scarpette, occhiali e suppellettili...tutti rigorosamente in rosa. Ma dietro a tutto ciò, non c'è la vie en rose: tutt'altro.  

Mi dicono che alle prime di Milano la gente - impazzita- entrava al cinema vestita in rosa o con qualche indumento in rosa bene in vista. Del resto, dopo  i confinamenti pandemici, è facile rincretinire le persone già sufficientemente provate: basta promettere un po' di evasione. 

L'inizio del film promette una nuova palingenesi con il brano  musicale "Così parlò Zaratustra" già adottato da Kubrick in "2001 Odissea". E' solo che invece di vedere i primati pelosi che scagliano per aria tibie e ossa spolpate, ci sono bambine che si ribellano alle bambole classiche, spaccando teste e facendo volare e gli arti. Volano teste di bambocci perché le femminucce si ribellano e non vogliono fare la fine delle loro madri: partorire nel dolore e allevare marmocchi nutrendoli, vestendoli e portandoli alle soglie della maggiore età con sacrifici.  Qualcuno ha voluto vedere in ciò, un'apologia all'aborto. Ma per fortuna, arriva lei, la bambola-Diva bella, elegante, raffinata, ben vestita, ben pettinata, ben truccata, super accessoriata,  nella quale le bambine possono proiettare le loro ambizioni e le loro vanità di future donne. Fu creata dall'imprenditrice Ruth Handler per la figlia Barbara alla quale voleva dare una bambola speciale, già ispirata a Lilli, una bambola tedesca bionda e longilinea. Il personaggio di Ruth compare da anziana, anche nel film prodotto dalla Mattel stessa, la ditta che ha fabbricato Barbie. Una multinazionale già presente da tempo sulla scena commerciale mondiale che si trasforma, per la bisogna,  in una Corporation cinematografica come la Fox o la Metro Goldwin Mayer, e che ha messo in piedi un'astuta operazione di marketing del tutto autoreferenziale. 

La trama è legata a un viaggio avventuroso tra lei e il suo boy-friend Ken, che escono dalla casa di bambole per affrontare il mondo reale. Ma nella Barbie Land ci sono tante altre tipologie di Barbie di varie etnie, e di converso nel Kendom (regno di Ken), varie tipologie di Ken di tutte le razze (si può dire?): dal wasp al latino, passando per l'orientale e l'africano, perché sì, il mercato non deve conoscere confini.  Insomma Barbie è e dev'essere all inclusive secondo la formuletta mercatista che - guarda caso  - è diventata poi  anche una formula del più trito politichese "progressista": inclusivo,  parola-tormentone che ormai ci esce dalle orecchie.  Nel magnifico mondo di Barbie c'è spazio per tutti, tant'è vero che vi partecipano un attore gay e un(una) trans.  Ma in mezzo a tanto glamour,  a tanto sfarfallìo e a tante stravaganze, passano quasi inosservati. Ecco un'altra furbata: inserirli in un caravanserraglio  multicolore in modo da renderli accettabili agli occhi di chi guarda.  Come leggero e superficiale è ogni tentativo di critica sociale che scaturisce dai personaggi. Nel rutilante mondo arcobaleno "barbista", c'è posto per tutti, tranne che per una donna incinta. Non si può, perché la maternità non sarebbe "trendy" né "cool" come si dice nel demenziale gergo anglofono. E poi la gravidanza guasta la linea, perciò, scordiamoci che possa esserci una Barbie-mamma. Del resto Barbie è tutto e alla fortunata bambina che la possiede non resta che sognare cosa farà da grande, grazie a lei : astronauta, manager, donna in carriera, avvocato, dottoressa, atleta, ecc. C'è solo l'imbarazzo della scelta. 


Barbie, prova ad aggiungere un altro elemento, ancora più delicato da gestire nei dialoghi, ovvero quello di critica sociale. Lo fa in maniera superficiale, perché, pur venendo rappresentata nel film come una forza antagonista, l'impresa Mattel è in ogni caso tra le case produttrici del film. Dal canto suo, l’azienda i cui top manager compaiono nel film mentre cercano di  fermare la loro diabolica invenzione in rosa,  si presta in maniera opportunistica a questo ruolo, consapevole comunque che l’intera produzione rappresenti un’enorme occasione di  business, grazie alla quale pagherà i suoi dividendi e incasserà i suoi utili.




La sceneggiatura di Barbie  firmata da Noah Baumbach,  pur con diverse trovatine pungenti, gioca secondo le regole del sistema mercatista  che vorrebbe mettere in discussione, finendo per bilanciare in maniera astuta e conciliatoria elementi di rottura e  con elementi di tradizione: la paura di tagliare fuori importanti "fasce di mercato" fa novanta e la si coglie per tutto il film che vorrebbe riuscire nell'impresa impossibile di piacere a tutti. Tu chiamale se vuoi, piacionerie di mercato.  E tanto peggio se poi ne verrà vietata la distribuzione in paesi come la  Russia o in Brasile. L'importante è che se ne parli.

Margot Robbie, la bionda protagonista che  è  anche co-produttrice del film, interpreta la Barbie più canonica che ci sia: lo stereotipo della bambola di Mattel, che vive ogni giorno perfetto nella sua casa dei sogni a Barbie Land, sorridendo continuamente a 32 denti, tutti scintillanti, sfoggiando abitini frou-frou, molti dei quali a quadretti bianchi e rosa in stile BB anni '50.  

Ryan Gosling è un Ken bravissimo a fare l'allocco in Paradiso che vive di luce riflessa, con la zazzera biondo-rosata, i bermuda coloratissimi e i giubbini modaioli.  Ma per quanto ce la metta tutta a mantenere un basso profilo allo scopo di non oscurare la sua bella, alla fine è lui la vera star  che risalta nel film. Infatti Ryan-Ken balla, suona e canta a meraviglia (l'attore protagonista di La La Land è anche musicista e compositore). Il resto del film è prevedibilmente intriso di cultura woke e di femminismo elementare e didascalico che deve comprendere, ovviamente la guerra tra i sessi, quando i vari Ken,  cercheranno di riappropriarsi del patriarcato perduto, dedicandosi ai cavalli e alla vita da rancheros alla John Wayne (forse la scena più divertente del film), perché stufi del gineceo in rosa.  La leggerezza del musical e del film-giocattolo  non riesce però a cancellare la voglia di lanciare messaggi  gender fluid, da parte della regista Greta Gerwick, femminista dichiarata.  Ed è questo che alla fine rende il film diseducativo e inadatto a un pubblico di  bambini. La voglia di spensieratezza che ci trasciniamo dietro da tre anni a questa parte - anni cattivi e in cattività - anche questa volta viene vanificata dalla famigerata Agenda 2030, alcuni elementi della quale, riescono a far capolino qua e là, in modo intrusivo nella trama filmica. Si strizza l'occhiolino anche alla maternità surrogata e all'elemento transumano,  tanto per finire in banalità, quando Barbie, dichiaratamente asessuata e priva di genitali, nella scena finale si reca dal ginecologo in presumibile gravidanza. Ovviamente non sarà figlio di Ken né di nessun altro, ma solo figlio suo.  Questo, il film lo allude, ma  non ce lo dice apertamente. What a wonderful world!

Santa Irene

33 comments:

Anonymous said...

L'ho appena visto. Un megaspottone pubblicitario per la Mattel che celebra se stessa e la sua storia aziendale. Uscendo dal cinema dopo una proiezione di due ore, ci si sente come reduci da una pasticceria con troppe torte alla panna. Un film eccessivo e zuccheroso. Per fortuna ho una nipotina che non ha mai giocato con la Barbie
Laura

Nessie said...

Sei fortunata Laura, se la tua nipotina non ha mai giocato con quel tipo di bambola. La manipolazione educativa delle bambine incomincia tutta da lì. Barbie va al party, Barbie va in piscina, Barbie va in vacanza, Barbie in spider con Ken eccetera. Oltre a rappresentare un dispendio di denaro in accessori, vestitini eccetera il messaggio è molto chiaro: si vuole scoraggiare la maternità. Molto più esplicitato lo fa il film che non a caso, è stato rinviato al mittente in Russia, dove non è stato distribuito, perché in odore di propaganda LGBTQ. Loro sono molto più attenti di noi. A Milano entravano nei locali cinematografici vestiti di rosa (anche i maschi) e qualcuno ovviamente, indossava pure mascherine rosa. Quando si dice la demenza collettiva!

20/10

Anonymous said...

Appunto, con tutti i disastri e i cataclismi in atto e quelli incombenti, ci vorrebbe qualcosa per liberare la mente, per rasserenarsi, invece ci propinano un film/ pubblicita' che utilizza tutte le tecniche piu' sofisticate della comunicazione per dire che cosa? Per parlare di "inclusività" e per dare di femmina e maschio un'immagine piu' stereotipata dello stereotipo.Sembra tutto bello e allettante, si usano i colori ( rosa colore del chachra del cuore) e altre sfumature vivaci, si ripetono frasi e parole per rendere piu' incisivo il messaggio:la donna e' bella e intelligente, non ha bisogno dell'uomo neanche per fare figli....per disumanizzare uomini e donne. Dietro questo mondo scintillante e colorato c'e' una grande tristezza.

Rosaspina

Nessie said...

Hai colto nel segno tu che porti nel nome quel colore. Nella vecchia Hollywood non esisteva il musical ideologizzato, ed era un genere di mero intrattenimento, proiettato per divertire e divertirsi.
"Cantando sotto la pioggia", tanto per fare un esempio tra i più famosi, era privo di messaggi subliminali. E in fondo nemmeno nel recente "La La Land" prima della "pandemia". Qui invece sì. I modelli di vita, vengono di continuo esibiti come belli, buoni, giusti, veritieri, ma soprattutto "inclusivi" (parola che odio). Ecco perché la gente poi diserta le sale cinematografiche. Hanno trovato il trucchetto per richiamarla, ma non durerà a lungo. La Disney production, ad esempio, non ne azzecca più una da quando proietta i film-woke:

https://www.secoloditalia.it/2023/10/disney-non-azzecca-piu-un-film-dettami-woke-e-ossessioni-gender-affossano-i-conti-tutti-i-flop/

20/10

Anonymous said...

Non per fare del machismo, ma trovo anch'io che alla fine la scena più divertente sia quella in cui i vari Ken cercano di riappropriarsi del patriarcato perduto, dedicandosi ai cavalli e alla vita da rancheros alla John Wayne, nauseati dalle casette rosa delle Barbie. In fondo lì erano almeno se stessi. Negli altri contesti parevano tanti idioti sottomessi. Il film l'ho visto per compiacere mia moglie, sennò ne avrei fatto a meno. Oltretutto è troppo lungo (2 ore) e pure noioso. E alla fine, l'ha trovato noioso anche lei. Però il battage pubblicitario è stato geniale, perché ci ho trovato molta gente e la sala era quasi piena. Un altro buon pezzo sul cinema che da fabbrica del sogno è diventato pericolosa vetrina del mondialismo. Se ben ricordi Nessie, partecipai anch'io in quello che hai scritto alcuni mesi fa.

Fabio

Nessie said...

Sì, mi ricordo di te, bentornato Fabio. Il post a cui fai cenno è questo, suppongo:

https://sauraplesio.blogspot.com/2023/02/il-cinema-da-fabbrica-del-sogno-vetrina.html

Il salto di qualità da parte delle Major cinematografiche ormai è visibile. Premesso che erano espressione della finanza anche prima, avevano però al loro servizio fior di sceneggiatori, registi, attori e artisti che lavoravano in autonomia. Ora invece anche la Disney production, tanto per fare un esempio, è in crisi con tutti quei cartoni animati transgender, woke e politicamente corretti. Certo, ben gli sta se poi fa FLOP e il pubblico diserta in cinema: chi è causa del suo mal pianga se stesso.

20/10

Anonymous said...

Sì, era quello, Nessi. Sull'idiozia collettiva, ormai non mi stupisco più di niente. La gente per tre anni ha creduto a un virus che uccideva, a un vaccino che salvava e ha obbedito a ordini assurdi che non servivano alla sua salute, ma che al contrario la danneggiavano. Perciò ci sta anche il fatto che corra a vedere delle baracconate. La Mattel l'avrà messo in conto. Nel locale c'era ancora chi si aggirava in mascherina. Bambini non ne ho visti per fortuna.

Fabio

Nessie said...

Ti do ragione, baracconata rosa al 100%. E quando mai le case di produzione di giocattoli si costruiscono le loro amate favolette cinematografiche sui loro affari commerciali? Dopo LEGO MOVIE , questo è il secondo caso.

21/10

Eleonora said...

Vado spesso al cinema e guardo molti generi di films. Di questo, anche se i protagonisti, mi piacciono come attori, mi sono rifiutata di andare proprio per tutti i motivi che hai descritto.

Nessie said...

Ciao Ele. Quindi hai fiutato da lontano la situazione e pure le varie insidie nascoste. Sì, gli attori è l'unica cosa che si salva. Ma come vedi, non basta.

21/10

Aldo 21/10 said...

Penso che ti farà piacere sapere che NON mi hai incuriosito - non sento nessuna spinta a vedere quel film, proprio nessuna.

Nessie said...

Non era questo il mio scopo, Aldo. Tu chiamala, se vuoi, stroncatura preventiva.


21/10

Alessandra said...

Anch'io Nessie non sono andata a vedere questo film perché avevo sentito puzza di bruciato già dal trailer.
La campagna di promozione è stata studiata benissimo, del resto vi hanno dedicato molti anni: basti pensare che il progetto era stato annunciato già nel 2009.
Per quanto riguarda l'universo Barbie, il suo fascino su di me si è esaurito presto: sentivo che limitava la mia creatività anziché stimolarla, e ho abbandonato le bamboline a favore dei libri e del disegno. Le ho usate ogni tanto, per fare dei vestitini. :-)
Comunque c'è stato un periodo in cui la Mattel proponeva giochi che promuovevano la vita famigliare, anche se si tratta di quasi 40 anni fa.
A metà anni '80 infatti, era in commercio la "Famiglia Cuore" ("The Heart Family" in originale) ovvero due cloni di Barbie e Ken con i capelli scuri, genitori di due gemellini (naturalmente un maschietto e una femminuccia). C'erano pure i nonni e il cagnolino.
Mi sa che il mio "Ken" era in realtà il papà della famiglia Cuore ... i miei genitori devono aver pensato che tanto era identico. :-)
Uscì pure una versione di simil-Barbie incinta del terzo figlio, ma non ebbe molto successo e la produzione di quei giocattoli si interruppe all'inizio degli anni '90.
Chi era già un po' cresciuto all'epoca ricorda che ci furono anche delle polemiche ... a ennesima dimostrazione che l'indottrinamento parte da lontano.

https://tutto80.it/Content/famiglia-cuore

Un'altra icona cinematografica nel mirino della controcultura woke è James Bond ... l'attuale interprete del personaggio di Q ha dichiarato che vorrebbe uno 007 omosessuale. Qualche anno fa anche l'ex Bond Pierce Brosnan aveva auspicato una "svolta gay" o almeno la scelta di un attore nero.
La produttrice Barbara Broccoli però ha fatto bene i suoi conti e ha fin qui risposto picche. Già nel 2012 avrebbe voluto fare eliminare da "Skyfall" la scena in cui Bond, ostaggio del cattivo di turno che cerca di sedurlo, allude a una presunta bisessualità.
Davvero produttori e case cinematografiche sono disposti a continuare a perdere introiti pur di obbedire alla lobby LGBTQ?

(22/10)

Nessie said...

"Davvero produttori e case cinematografiche sono disposti a continuare a perdere introiti pur di obbedire alla lobby LGBTQ?".

Per il momento, io penso di sì. Può darsi che io mi sbagli e che sia troppo pessimista, ma per il momento è l'ideologia woke tout court che ha la meglio sul resto, a prescindere dai profitti. Non so se avrai seguito la ribellione degli sceneggiatori che, grazie all'Intelligenza Artificiale, perderanno la loro occupazione. E' evidente che le Corporation non vogliono più da tempo un cinema di grande scrittura come le stupende commedie di Billy Wilder (a proposito, da mercoledi su Rai Movie rifanno il ciclo a lui dedicato). Ma vogliono un cinema di effetti speciali in stile AVATAR. E allora possono fare a meno degli scrittori e della scrittura delle scene e dei dialoghi. E con gli effetti speciali, basta l'IA e gli algoritmi.

Torno ai giocattoli di cui parli. Ho avuto la fortuna di avere bambole da vestire, calzare eccetera, e questo, lungi dalle stronzate femministe, abitua le bambine ad avere un po' di manualità. Pur non sapendo fare lavori sartoriali (sono negata), almeno attaccare i bottoni e gli orli li ho imparati a fare :-).
Poi via via, ci sono state bambole bellissime e sempre più sofisticate. Mio padre dagli USA mi portò una bambola alta che camminava , bambola in stile Rossella O'Hara di Via col Vento. E lì, c'erano cappelli e accessori da cambiare. Però, per mia fortuna Barbie non c'era. Ho conosciuto invece alcune operaie che lavoravano alla Mattel la cui filiale era a Gazzada (VA). Le loro figlie avevano interi armadi di abitini già preconfezionati della Barbie, piscine, automobili per il Big Jim e per i vari Ken, quando lei va ai party, e altre scemenze. Insomma, l'apoteosi del consumismo più giocattolaio e poco educativo. Ora pare che la Mattel stia studiando pure una Barbie trans, e allora siamo a posto! :-(. Altro che indottrinamento!
Hai notato che il rosa è diventato il colore preferito delle Drag Queen, tanto per accrescere un po' di confusione?
Così se nasce una bambina, fiocco rosa non sarà più un contrassegno sicuro.

L'infiltrazione della gayezza nei film, l'avevano già inserita nel western, se ben ricordi, genere filmico virile per antonomasia. Niente più John Wayne né Gary Cooper né Gregory Peck né Clint Eastwood, ma coppie di froci nel Far West. Ora non mi stupisce che anche un genere virile come le spy story di Fleming (la serie 007),abbia la sua quota gay. Fa parte anche questo della cultura della cancellazione-sostituzione. Ovviamente non andrò a vederlo. Non sarei andata nemmeno a vedere Barbie, se non fosse stato che esiste anche un sottile perfido piacere di criticare insieme alle amiche :-).

22/10

Alessandra said...

Non sarei andata nemmeno a vedere Barbie, se non fosse stato che esiste anche un sottile perfido piacere di criticare insieme alle amiche :-).
Questo sì è un passatempo intramontabile. :-)

È vero che il genere western è stato devirilizzato già anni fa: uno degli esempi più celebri è "Brokeback Mountain" che andai pure a vedere al cinema.
Purtroppo la Barbie transgender è già stata lanciata sul mercato più di un anno fa, Nessie.
Si tratta di un pezzo della "Barbie Tribute Collection" che (cito da "Vogue") "omaggia i personaggi più visionari e che con il loro contributo sono fonte d'ispirazione".
​La bambola è infatti ispirata all'attore e attivista transgender Laverne Cox che non ha perso l'occasione per lanciare messaggi subdoli ai bambini.

https://www.vogue.it/news/article/barbie-transgender-ispirazione-laverne-cox

Ho sentito dello sciopero di attori e sceneggiatori e temo sia come dici.
Con l'IA creano anche canzoni e addirittura cantanti e band musicali come le "Eternity" (il nome è tutto un programma) che in Corea del Sud hanno spopolato con il brano "I'm Real" (sic!).
Bel mondo moderno, quello del metaverso!

https://www.ilpost.it/2022/12/14/eternity-kpop-intelligenza-artificiale/?amp=1

(22/10)

Nessie said...

Sì è vero Ale, ora che ci ripenso ne avevo sentito parlare, ma l'ho cancellata dalla memoria e me n'ero dimenticata. Forse perché non riesco a credere che tutte queste nefandezze corrano alla velocità della luce. Non si fa in tempo a parlarne che già le applicano. Cmq spero che si tratti di un modello "tribute" isolato. Non penso che farebbero affari d'oro su scala di massa. Noto dall'articolo che hai linkato che c'è una super-inflazione della parola "inclusivo" e "inclusione". Roba da farmi venire l'orticaria seduta stante. L'ultima porcata che ho sentito in anteprima è l'euro digitale annunciato già per novembre dalla Morte Secca Christine Lagarde. Ma di questo, avremo modo di riparlarne.

Ho sentito delle nuove immondizie musicali fatte con l'IA. Poi se c'è una cosa che non sopporto è l'autotune e le voci deformate al computer. Confermano che ormai esiste solo il vuoto dappertutto, anche musicale.

Le coreanate virtuali mi risultano insopportabili.

22/10

Nessie said...

PS: ora a proposito di Ken e del suo ciuffo impazza la Giambruneide e la telenovela scatenata da Ricci con i suoifuori onda.Premesso che considero Ricci un delinquente mediatico (non per nulla è grande amico di Grillo), riesce a farmi sorridere il fatto che mentre il mondo è in fiamme, noi mandiamo per il mondo la soap opera delle corna in diretta. E ci guadagniamo pure i titoli in prima pagina delle testate planetarie. Su questo, riusciamo ad essere unici al mondo :-).

22/10

Anonymous said...

A proposito della Giambruneide, son rimasta stupefatta di come lei abbia così grossolanamente sbagliato . Quindi dopo aver fatto questa e quella ipotesi di carattere umanistico, sono passata ad una ipotesi da pregresso intrigo internazionale, a monte dei recenti fatti. Qui mi fermo sapendo che da queste parti si può ipotizzare ulteriormente e con profitto.
Miss Marple

Nessie said...

Magari "intrigo internazionale" è una parola grossa Miss Marple, ma quel che è certo è che casa Arcore e famiglia Berlusconi c'entrano qualcosa - questo sì. Del resto Meloni è quella che ha tassato gli extraprofitti delle Banche e loro ne sono parte interessata (Mediolanum, ecc.). La telefonata pro forma di Pier Silvio a lei dove dichiara di non saperne niente e che ha fatto tutto Ricci, è la classica excusatio non petita ... Lui non poteva non sapere.

Quanto alla reazione immediata e via social di Giorgia, sono d'accordo con quanto ha già scritto Paolo Becchi:

https://www.nicolaporro.it/laddio-di-meloni-a-giambruno-vi-dico-che-e-stato-un-segno-di-debolezza/

Lei è un primo ministro, non una Chiara Ferragni qualunque. Resta il fatto che noi Italiani abbiamo la singolare prerogativa di trasformare i drammi in burletta: dalla Striscia di Gaza a Striscia la Notizia.

23/10

Alessandra said...

Sulla Giambruneide e la reazione della Meloni credo, Nessie e Miss Marple, che il vostro ragionamento sia condivisibile e sensato ma temo, purtroppo, anacronistico.
Ormai anche i politici sono ormai da diversi anni, ci piaccia o meno, personaggi da rotocalco a tutti gli effetti: basta soffermarsi in una qualsiasi edicola e dare un'occhiata alle copertine delle varie riviste di gossip e ci si trovano, insieme ai vip o pseudo tali dello spettacolo e dello sport, Salvini con la sua ormai storica fidanzata Francesca Verdini (oltretutto ai tempi del governo gialloverde fece clamore la rottura con Elisa Isoardi, annunciata da lei sui social con il famoso selfie sul letto), la Boschi con il fidanzato attore, il deputato di FdI Cangiano nuovo accompagnatore di Valeria Marini, giusto per fare qualche nome.
E sono tutti presenze assidue nei social.
La Meloni si è adeguata allo spirito dei tempi e pare che questa scelta le abbia sorriso, visto il numero dei commenti per la maggior parte a lei favorevoli e l'interesse e la curiosità che questo argomento sta suscitando, come dimostra il numero di visualizzazioni registrato da ogni articolo o servizio-puntata di cui si arricchisce questo brutto feuilleton.
In attesa della "versione di Giambruno" che sta subendo, al di là di ogni opinione, una vera e propria character assassination.
Non è detto che i commenti di approvazione e i "clic" sulle notizie si trasformino poi in voti (non dimentichiamo mai che a giugno ci saranno le Europee), ma penso che per il momento Giorgia e il suo staff della comunicazione abbiano raggiunto lo scopo. Poi, ribadisco, non è detto che paghi a lungo termine.
Mi dispiace solo per la piccola Ginevra, l'unica innocente in tutta questa faccenda.
Antonio Ricci ammette "candidamente" di avere avuto "in frigo" le registrazioni compromettenti di Giambruno fin dallo scorso agosto e di essersi deciso a tirarle fuori e darle in pasto al pubblico dopo l'intervista rilasciata dal giornalista pochi giorni fa su "Chi", da cui traspariva la descrizione di un legame solido.
E qui, come si fa a non pensare male?
​https://tg24.sky.it/cronaca/2023/10/21/meloni-giambruno-ultime-notizie/amp

Per il resto, come avete detto anche voi, il campo è aperto a ogni tipo di speculazione.

Importante OT: il tribunale di Catania ha archiviato le accuse contro Astrazeneca e i sanitari che iniettarono il vaccino al marinaio Stefano Paternò, morto 12 ore dopo l'inoculo. Nessun colpevole, ma la sentenza, pur vergognosa, conferma che la morte avvenne per colpa del vaccino.
Certo che però, aggiungo io, la sensazione è che, per quanto ci si avvicini alla verità, la magistratura trovi sempre il modo per permettere ai carnefici di restare impuniti.

https://lanuovabq.it/it/mori-di-vaccino-sentenza-e-condanna-a-morte-di-stato

(23/10)


Nessie said...

Ma certo che è "anacronistico". Il buon senso non riscuote quasi mai applausi e trovo che un premier che si abbassa a comunicare le sue decisioni sui social con tanto di fotografia di famiglia (bambina compresa), pensando di troncare lì ogni pettegolezzo, ogni forma di gossip significa solo che non non ha studiato bene la funzione dei social media, quali nuova perversa forma di "incomunicabilità" di massa. Infatti, come volevasi dimostrare, hanno fomentato un forte voyeurismo collettivo e l'affaire, lungi dallo smorzarsi, si è incentivato diventando "virale" (altra parola per me detestabile). Poi dato che c'è pure la "likecrazia" (la logica miope del like/dislike) si fa presto a trasformare Giorgia Meloni nell'eroina del "like". E non c'è dubbio che con questa logica (per me aberrante) si faccia presto a farla risultare la vera trionfatrice. Vince, infatti chi totalizza più "like", con buona pace della vera democrazia. Ed è vero che il delinquente del dossieraggio Antonio Ricci abbia il vizio di tenere in frigo i suoi fuori onda per poi tirarli fuori nel momento politico propizio. Ma questo lo fa da sempre, anche e soprattutto quando c'era il Berlusca. In fondo il suo, è un lavoro di m....a non dissimile a quello che faceva la STASI, anche se lì non c'erano le risatine preregistrate. Ovvio quel che dici, che la vera vittima è la piccola Ginevra. E che Giorgia Meloni sia figlia del proprio tempo e ha creduto - in buona fede - di tagliare la testa al toro, usando questo "mezzo". Torno a ripetere, nel caso non fosse chiaro: metto sotto accusa il mezzo , non la persona.

23/10

Nessie said...

La faccenda del povero soldato Paternò (32 anni) inoculato con Astrazeneca e cavia di questo veleno nonché la reazione della magistratura mi lasciano pensare che la verità è ancora lontana e che si faccia di tutto per seppellirla insieme a questi poveri morti innocenti.

Due parolette sul Ken de noantri Giambruno. Alla fine sarà lui a pagare di più. Pier Silvio, magari per rifondere i danni alla Meloni, non dico che lo licenzierà, ma quasi certamente gli toglierà la vetrina, magari demansionandolo.


23/10

caposaldo said...

LA vicenda del marito o ex compagno della Meloni, penso nasce negli stessi ambienti che complottarono contro il governo BErlusconi nel 2011, per lo meno sicuramente gli italiani. Ma io penso che la trama viene da fuori, il motivo peincipale ovviamente e' il mes, per non dare i soldi ai tedeschi, esattamente come nel 2011 cercammo di non darli alle banche tedesche e francesi. Uguale, ora.

Nessie said...

Questo può anche starci, Caposaldo. Il MES è senz'altro un buon movente. Ma gli esecutori materiali sono molto vicini e magari interni alla sua stessa coalizione. Il Male si annida sempre dove meno te lo aspetti. E' un classico.

23/10

Anonymous said...

Per concludere io credo che ci siano prodotti commerciali da una parte, e buoni film dall'altra. Barbie è il classico prodotto istantaneo che magari serve a portare nell'immediato molta gente al cinema, ma in capo a pochi mesi tutti lo dimenticano e nessuno corre a comprarsi il DVD per tenerselo in cineteca a futura memoria. E nemmeno per fare un regalo. Ci sono film che magari passano lì per lì, quasi inosservati, ma poi durano nel tempo e diventano dei veri e propri classici che si riguardano con piacere.

Alex

Nessie said...

Di solito è così, Alex. E se dovessi fare un esempio in proposito, citerei "Un mercoledì da leoni" di John Milius. Quando è uscito nessuno se lo filava. Ora è un film di culto per la gioventù che segna riti di passaggio tra l'adolescenza e l'età adulta. Tanto per fare l'esempio di un "classico". E cioè di un film (o di un libro) che non smette mai di suggerirci qualcosa.

23/10

Cangrande said...

È evidente che la pagliacciata sul compagno della Meloni, sono messaggi/minacce massoniche.

E sono soprattutto "armi di distrazioni di massa" per il popolaccio.

La Meloni ha capito benissimo e ha dichiarato che firmerà il MES, "senza applicarlo" (!!!).

Inoltre, chi sapeva che questo governo "di destra" ha raddoppiato l'IVA per i prodotti per l'infanzia ?

Esempio pannolini e latte in polvere ? (Che già, qui, hanno prezzi più alti in Europa ?).
Segnale chiarissimo di sudditanza ai burattinai satanisti malthusiani.

Nessie said...

Ho sentito anch'io che questa pagliacciata doveva servire a farle firmare il Mes,con la solita paraculata italiota del "firmerò ma non lo uso". Seeeee... Intanto il Giambruno è stato demansionato da quelle Pie Orsoline di Mediaset. Sono tutti così casti e puri là dentro in quel postribolo del Biscione, che ora fanno anche i tribunali per il buon comportamento del mezzobusto.

Dove hai letto che il governo ha raddoppiato l'Iva per i prodotti per l'infanzia? Puoi darmi qualche link? E' una notizia che hanno fatto passare sottotraccia.

25/10

Nessie said...

Ah, ecco qui, trovato! Bella roba. E queste sarebbero le politiche pro-famiglia?

https://www.open.online/2023/10/24/manovra-aumento-iva-latte-polvere-bambini-assorbenti-coppette-mestruali/

Cangrande said...

Appunto.

Per questo servono le "armi di distrazione di massa".

I giornali (sull'IVA RADDOPPIATA per i prodotti per l'infanzia) o in silenzio o parlano di "rimodulazioni" e puttanate orwelliane simili.
Veramente una cosa infame.
Seconda solo alla complicità verso chi arrostisce vivi innocenti palestinesi.
Compresi i bambini, chiaro sacrificio umano di quei satanisti ai loro Moloch e Baal.
Tutti i giornali (a parte, stranamente, il sito sionista Open).

Bisogna che la gente capisca che "destra e sinistra", non esistono più.
È una truffa per illuderla che possa decidere qualcosa.
Questi, tutti, vanno delegittimati e basta.


Nessie said...

Cangrande, e bisogna pure che tu capisca che convertire la gente che non vuole capire è come lavare la testa all'asino: si perde acqua, sapone e spazzola. E' da mo' che pubblichiamo quella vignetta delle pecore che vanno al macello con i due corridoi per la mattanza: uno a "sinistra" e uno "destra". Titolo della vignetta: LIBERTA' DI SCELTA.

Se gli italiani non si sono svegliati quando c'era di mezzo la propria vita e la propria incolumità e salute (parlo dei vaccini), vuoi che lo facciano ora?

25/10

Nessie said...

PS: ora vedrai che salterà fuori pure la "rimodulazione" del MES.

caposaldo said...

Ma perche' @Cangrande le cose si dicono a meta'? L'iva sui pannolini questo governo l'aveva portata dal 22% al 5% l'anno prima, ora lo riporta al 10% meno della meta' di prima, perche' non ha funzionato,https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwiurN6UoZGCAxVrhf0HHbS_CS0QFnoECBoQAQ&url=https%3A%2F%2Fpagellapolitica.it%2Farticoli%2Ftaglio-iva-prodotti-infanzia-legge-bilancio&usg=AOvVaw3XJZ1XfUSTrJETNvSjZ83V&opi=89978449 cioe' la diminuzione del prezzo in parte non comportava la sua diminuzione, ma maggiori margini per i produttori, il governo ha quindi parzialmente fatto marcia indietro. Per quanto riguarda "ha dichiarato firmera' il mes senza applicarlo", e' del dicembre 2022 . E nel frattempo, forse grazie a questa come minimo rimandata firma, l'italia ha potuto farsi valere su altri provvedimenti. Magari le case green che avrebbero portato ad un esproprio, il provvedimento e' stato rimandato pare al 2050? Grazie al governo italiano come hanno scritto in diversi. MA se cade il governo, lo approvano subito. Continuiamo a tifare contro! Che l'italia e' sempre capofila nell'oposizione a provvedimenti nocivi o assurdi della ue, ieri ci hanno prodotto un altro danno, facendo fuori le ns imprese (eravamo leader), che producono gli involucri in plastica per gli alimenti? Purtroppo l'italia non ha trovato abbastanza sponde, ma si e' battuta al meglio, basta informarsi. Che l'italia e' alla testa delle 7 nazioni d'europa che con una lettera contestano la cessione di sovranita' all'oms? (non so' chi sono gli altri 6), sembra poco?. Che in italia, che si sappia, non e' ancora partito niente sulla diminuzione della fornitura di energia elettrica alle famiglie, gia' annunciata/in vigore, in Uk, Olanda e francia? La francia che ha pure centrali nucleari, e quindi, e' evidente che e' un disegno preciso di Davos/ue...questo e molto altro. Io ho votato questo governo solo pensando al danno minore, evitare il pd. Ma invece va molto meglio anche rispetto a quanto credevo. Se poi si e' sognatori e si pretende (senza averlo votato) che dichiari guerra agli Usa e la vinca(subito e senza danni), e' un altro discorso, bisogna essere concreti. Se va a fare pagliacciate con biden o zele o l'italia partecipa purtroppo in qualche maniera alla guerra (come tutti gli altri, del resto) contro i palestinesi, e' perche' non puo' fare altrimenti, vedere Cassibile, trattato 1947, ecc.ma pero' come abbiamo visto in compenso porta a casa risultati in altra forma...no?