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10 February 2019

Foibe, quelle scomode verità


Purtroppo siamo sommersi quasi quotidianamente da memorie imposte e ricordi a comando, che come ho già avuto modo di scrivere finiscono con l'oscurare e obnubilare queste due giornate sulle Foibe. Non sono pochi ancora oggi le reazioni scomposte di fastidio, intolleranza o addirittura divieti espliciti o più subdoli da parte di sindaci di sinistra a celebrare queste giornate. Ieri a sorpresa perfino Mattarella ha tuonato contro il negazionismo di certi "partigggiani" i quali hanno tutto l'interesse a raccontare la versione del "regolamento di conti tra antifascisti e fascisti". L'avrà fatto forse per opportunismo, l'avrà fatto per calmare le acque con l'intento pacificatore, non lo so...ma l'ha fatto ed è già qualcosa. Do la parola a un testimone, Toni Concina, comparso sul sito di Porro, in questa bella testimonianza

ll giorno del ricordo che nessuno ricorda"

Ma anche "Una ragazza istriana", preso dal sito di Marcello Veneziani, che inizia così: "Vorrei raccontarvi una storia, dolce e cruenta, tragica e lieve. E vera..."

E quest'altro articolo del sempre ottimo Veneziani sui negazionisti e i resettatori di scomode verità  dal titolo "Foibe e Fobie", articolo scritto per "La Verità".
Estraggo questo suo passaggio:

" A me, vi confesso, non piace parlare di foibe, e ancor meno mi piace contrapporle all’eccesso mediatico-istituzionale sulla Shoah. Non mi piacciono queste partite sul dolore e non mi piace evocare la storia per associarla solo all’orrore. Tantomeno mi piace identificare due parole belle e dolci come memoria e ricordo, l’una che richiama alla mente e l’altra al cuore, con tremendi massacri. Non mi piace applicare il manuale Cencelli agli orrori...".

Una cosa resta certa: il peggiore dei crimini è stato togliere brutalmente casa, terra, lavoro e affetti a chi ci viveva per renderli esuli in Patria (si parla di 300 o 400 mila) e trattarli come fossero dei paria (l'annosa questione dei Giuliani e Dalmati). Ma questo è il retaggio del partito più antinazionale che ci sia: il PCI i cui eredi oggi vanno sulle navi  a portare "solidarietà" e a predicare "accoglienza" a invasori ingaggiati da ricchissimi finanzieri e speculatori. Quella stessa solidarietà e accoglienza che hanno invece negato a Italiani in fuga da un regime dispotico e crudele.  

17 comments:

Nessie said...

Riporto qui sotto due commenti in tema (Jacopo e Alessandra) che sono comparsi in OT nel post precedente.

Jacopo Foscari said...

Il film sulle foibe l'ho visto ancora quando era in sala e, pur apprezzandone l'intento, non mi è piaciuto sinceramente. Attori con accenti non esattamente friulani e soprattutto è stato ridimensionato il ruolo dei partigiani comunisti italiani. Viene data tutta la colpa ai titini omettendo che i partigiani rossi nostrani non sono stati affatto da meno, anzi se possibile erano pure peggiori. Per carità, lodevole l'intento e il fatto che l'abbiano messo in prima serata, ma si poteva fare meglio. Beh, è un inizio.

Alessandra said...

“Red Land - Rosso Istria” si poteva fare meglio, è vero. Sarebbe servito un po’ più di coraggio.
Pur con le sue manchevolezze, è stato oggetto di boicottaggio e di ostruzionismo, poi ci sono i membri dell’Anpi che negano oppure minimizzano giustificando i massacri dei partigiani in quanto “rappresaglie nei confronti delle atrocità compiute dai nazisti”.
Come dire, sì hanno torturato, stuprato e ammazzato, ma l’hanno fatto per vendicare le vittime dei nazisti e per riportare la libertà e la democrazia.
I msm si guardano bene dal condannare queste dichiarazioni.
Se ci facciamo caso, la giornata della Memoria dura in realtà tutto l’anno, mentre quella del Ricordo è già tanto se se ne parla il 9 e il 10 febbraio, giusto perché “si deve” …
C’è ancora molta strada da fare...

Nessie said...

Il film sulle foibe (RED LAND- Rosso Istria) ha certamente dei difetti. Tra i quali quelli che avete già enunciato. Comunque mandarlo in onda durante Sanremo (per quanto calo d'ascolti ci fosse stato), significa condannarlo all'irrilevanza. Tutto calcolato, secondo me.

Giano said...

Giusto una nota storica, (da Foibe? Non so…)su quei bravi compagni che oggi tanto sbraitano a favore dell'accoglienza degli africani.
"“Nella stazione di Bologna, sessant’anni fa, si verificarono atti odiosi e ignobili nei confronti degli esuli istriani: all’arrivo dei vagoni che trasportavano gli esuli da Pola nei diversi campi profughi, essi furono insultati, sputacchiati e offesi dai comunisti bolognesi; fu gettato sulle rotaie il latte caldo destinato ai profughi e fu impedito ai loro treni di fermarsi.”.

Questa è una vergogna che non si può lavare facilmente con un semplice “abbiamo sbagliato”. Troppo comodo. E qual era la gravissima colpa di questi esuli? Era quella di aver lasciato il “Paradiso dei lavoratori” del comunista Tito. E per questa gravissima colpa venivano insultati come vigliacchi e fascisti.


- https://torredibabele.blog/2018/02/10/foibe-non-so/

Vedi anche "Ahi, ahi, presidente, mi è caduto sulle foibe…":

https://torredibabele.blog/2007/02/13/ahi_ahi_presidente_mi____caduto_sulle_foibe____1746822-shtml/


Nessie said...

Grazie Giano, mi ricordavo dei tuoi vecchi post che avevo già letto, sulle Foibe. Sono d'accordo sulle tue critiche di allora a Napolitano. Ma soprattutto sarei d'accordo con la proposta della Meloni di fare revocare allo stato italiano la medaglia al criminale Tito. Che senso ha se il comunismo è stato sconfitto dalla storia?

http://www.ilgiornale.it/news/politica/foibe-giorgia-meloni-revocare-subito-medaglia-tito-1641166.html

anche se Tito è morto e sepolto, sarebbe comunque un gesto simbolico.




Massimo said...

Mattarella ha dovuto, con questo Governo, commemorare le Foibe, come hanno dovuto farlo in Rai. Ma da un lato la Rai ha mandato in onda Red Land durante il Festival di Sanremo (uno schiaccia ascolti) dall'altro Mattarella ha trovato il modo per mettere nel suo discorso il solito pistolotto contro i Nazionalismi e tutto giulivo ha dichiarato che oggi che siamo tutti in Europa non esiste più il confine tra Italia, Slovenia e Croazia. Ancora non ci siamo.

Anonymous said...

«…solidarietà e accoglienza che hanno invece negato a Italiani in fuga da un regime dispotico e crudele».

Parole sante, Nessie, perché non ci fu solo l’episodio vergognoso – che viene spesso ricordato – della stazione di Bologna. Quello che fecero i ferrovieri a Bologna, lo replicarono i portuali ad Ancona e ovunque il Pci aveva una certa consistenza non mancò di “accogliere” alla sua maniera. A Milano e altrove arrivando persino all’aggressione fisica contro (loro sì) «profughi», «disperati», e per di più italiani…
Due volte italiani, aggiungo: per nascita e per scelta, anche a costo di perdere tutto.

Nel 1944, quando il massacro era in pieno svolgimento, Togliatti inviò disposizioni scritte ai comunisti della Venezia Giulia, nelle quali ordinava di «favorire in tutti i modi l’occupazione della regione giuliana da parte delle truppe del maresciallo Tito. Quanta più parte d’Italia sarà sotto il regime di Tito, tanta più parte d’Italia vivrà libera».
Oggi i suoi nipotini esultano all’arrivo di orde di selvaggi africani ed espongo in pubblici uffici bandiere francesi in solidarietà con un mentecatto che ci tratta da zerbini.

«Come una iena non abbandona la carogna, così un marxista non rinuncia a tradire la patria», ha scritto un innominabile...
(no caste)

Nessie said...

Sì Massimo, non credere che mi sia sfuggito. Secondo il Mattarellapensiero, allora c'erano le guerre, perché c'erano i confini; oggi invece c'è la PAX MERCANTILE del mercato comune e quindi bla, bla, bla...No confini, non guerre e volemose bene con tutte le razze del mondo!

E comunque il suo discorso dove ha parlato di "negazionismi" (senza però rinunciare al "pistolotto") è lievemente migliore di quello di Bella Napoli riportato sul blog di Giano di cui al link: vero e proprio capolavoro di ipocrisia, dove sembrava che gli eccidi fossero piovuti dal cielo. Dev'essere per questo che i parenti delle vittime lo ringraziano.

Nessie said...

L'ultima frase "dev'essere per questo che i parenti lo ringraziano", si riferisce a Mattarella e non a Napolitano.

Nessie said...

No caste, Togliatti meno male che venne definito "il Migliore". Mi domando cos'erano i comunisti peggiori! Del resto è sempre stato un servo di Mosca e dei comunismi stranieri. Altro che via "italiana" al comunismo!

Però non ho capito l'onorificenza al boia Tito da parte dell'atlantista Saragat. Siccome , da buon piemontese, alzava il gomito col buon vino del Monferrato, non sia mai che fosse stato ubriaco :

Josep Broz Tito venne decorato nel 1969, dall’allora presidente Giuseppe Saragat, come «Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana» con l’aggiunta del Gran cordone, il più alto riconoscimento. Nessuno ha mai pensato di levargli questa onorificenza per «indegnità», come è previsto dalla legge. L’Italia l’ha fatto lo scorso anno, per la stessa onorificenza di Tito, che Napolitano aveva appuntato sul petto di Bashar al Assad nel 2010. Il presidente siriano, pur immerso fino al collo nel bagno di sangue nel suo Paese, non ha mai ucciso però un solo italiano

http://www.storiainrete.com/7712/stampa-italiana-2/che-ci-frega-delle-foibe-tito-e-stato-un-grande-statista/

e comunque non c' è solo la Meloni che vorrebbe far ritirare questa medaglia al boia.

Anonymous said...

Nessie, l’atlantismo di Saragat era famoso almeno quanto il suo amore per la bottiglia… Ma non dimentichiamo che, dopo la rottura con Stalin, Tito era molto corteggiato dall’Occidente. E soprattutto non dimentichiamo la “solidarietà partigiana”, la stessa che gli fece amnistiare Francesco Moranino (alias Nedo), capo partigiano, due volte deputato e una volta senatore, condannato all’ergastolo per «omicidio plurimo aggravato e continuato e occultamento di cadavere», che Togliatti fece scappare in Cecoslovacchia, dove rimase fino al 1966.
E visto che ci siamo, nominiamo anche l’altro presidente-partigiano, Pertini. Io me lo ricordo piagnucolare ai piedi della bara del Boia, quando questi rese l’anima al diavolo. Ricordo anche che quando andò in visita a Trieste si rifiutò di recarsi a Basovizza.
Per lui le foibe non esistevano, erano solo un’invenzione dei fascisti.
(no caste)

Nessie said...

Sì, è vero, Tito venne corteggiato dall'Occidente quando aderì al movimento dei Non Allineati e scattò da parte di Stalin la caccia al "titoista". I compagnucci, come sai, sono un po' come i movimenti ereticali religiosi: sempre in guerra tra di loro.

Di Francesco Moranino (un altro criminale) coperto e amnistiato grazie alla protezione di Togliatti, ricordo che me ne parlò mia madre. E a Genova hanno intitolato una via a quel povero martire cattolico da lui trucidato insieme alla sua Missione: Emanuele Strasserra. Si tratta, ovviamente, di riconoscimenti postumi, perché Genova era (ed è ancora) una città a prevalenza comunista.

Non ricordavo invece, l'episodio di Pertini che citi, ma non mi stupisce, perché è sempre stato un gran ruffiano. Basta vedere come si era comportato alla morte di Berlinguer... E dire che anche i socialisti hanno rischiato di fare una brutta fine dai comunisti!

Del resto, basta vedere cosa hanno fatto in seguito a Craxi!

Giano said...

Vedi qui "Lettera sui confini giuliani" di Togliatti.

https://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/letteratogliatti.htm

Jacopo Foscari said...

Visto che siamo in clima sanremese, mi fa piacere ricordare "Vola Colomba", interpretata da Nilla Pizzi che vinse la manifestazione ligure nel '52. Ora, non tratta strettamente delle foibe ma della questione triestina che è comunque legata alla vicenda

https://www.youtube.com/watch?v=0vj26bTTl-Y

Riguardo alla questione in generale, ora la Grecia ha per decenni posto il veto alla Macedonia sull'entrata nell'UE e nella NATO per la questione del nome. Un problema abbastanza banale se vogliamo. Per quale motivo l'Italia non ha fatto altrettanto con Slovenia e Croazia su una questione ben più grave come quella del riconoscimento della pulizia etnica in Istria? Non vorrei che questa mancanza di fermezza fosse dovuta agli arcinoti peccati dei partigiani nostrani e la coscienza sporca dei comunisti italiani e dei loro pronipoti come il nostro caro Napolitano. Peccati che personalmente trovo pure più intollerabili di quelli dei titini. Personalmente provo molto più schifo nei confronti dei comunisti nostrani, che di quello scempio furono volenterosi complici, che non nei confronti dei titini stessi. E appunto, non vorrei che la reticenza italiana nell'uso del veto sull'entrata di Croazia e Slovenia nella NATO e nell'UE fosse dovuta appunto a quelle antiche complicità. Come diceva il Gobbo, pensar male è peccato, ma spesso ci si azzecca.

Nessie said...

Grazie Giano, davvero un bell'esempio di "internazionalismo comunista" alla faccia degli interessi della Nazione.

Nessie said...

Sì, Jacopo ero piccolina piccolina e mia mamma mi cantava questa canzone, ma non ho mai fatto caso che parlava di S. Giusto e di Trieste. Pensavo alla colomba che portava messaggi e basta. Me ne accorgo solo ora. Non è mai troppo tardi :-)

Anch'io provo schifo per il collaborazionismo dei comunisti nostrani sempre obbedienti all'Internazionale Comunista e mai ai nostri interessi. E purtroppo anche oggi continuano su quella stessa perversa via...