Molti sul web e pure su questo blog l'hanno già letto e consigliato. Non è un romanzo d'evasione da leggere tranquillamente sotto l'ombrellone, ma è stupefacente e ben scritto, pur nello scenario inquietante e distopico che descrive. Parlo del libro di Jean Raspail "Il Campo dei Santi" (Le Camp des Saints), un libro corale e polifonico a più protagonisti, scritto nel 1973 ma che si ambienta più avanti, negli anni '90. L'acre sarcasmo che pervade il romanzo, il suo tono irriverente e ironico, contrasta singolarmente con quella che potremmo definire la sua dimensione "religiosa". Raspail vi ha infatti introdotto una serie di riflessioni sconsolate sul cristianesimo contemporaneo e sulle tendenze che a suo avviso, rischiano di trasformare il Vangelo in sovversione con il Cristo tradito da una chiesa devastata dalla retorica pauperistica e terzomondista.
Con un Papa che - guarda caso - si chiama Benedetto XVI, ma che lungi da rassomigliare a papa Ratzinger, rassomiglia fin nelle virgole a Bergoglio. Come Bergoglio è latino-americano (brasiliano, anche se non proprio argentino), non vive nelle stanze del Vaticano ma si atteggia a "poverello d'Assisi". Nel libro dorme infatti su un duro pagliericcio di ferro, redarguisce i frati benedettini dell'Abbazia di Fontgembar etichettati come "integralisti" che vedevano in lui un "antiPapa" e confisca loro i fondi dell'Abbazia, frutto di donazioni di mecenati. "Perché sperperare somme così ingenti quando altre voci gridano da mesi, la miseria che affligge la terra del Gange, del Brasile, del Terzo Mondo?"
Alla fine adorerà e farà adorare ai nuovi accoliti un Cristo con le sembianze di Che Guevara.
Fin dove può spingersi l'immaginazione di uno scrittore che preconizza con un larghissimo anticipo quello che già stiamo vivendo in modo drammatico?
Con un Papa che - guarda caso - si chiama Benedetto XVI, ma che lungi da rassomigliare a papa Ratzinger, rassomiglia fin nelle virgole a Bergoglio. Come Bergoglio è latino-americano (brasiliano, anche se non proprio argentino), non vive nelle stanze del Vaticano ma si atteggia a "poverello d'Assisi". Nel libro dorme infatti su un duro pagliericcio di ferro, redarguisce i frati benedettini dell'Abbazia di Fontgembar etichettati come "integralisti" che vedevano in lui un "antiPapa" e confisca loro i fondi dell'Abbazia, frutto di donazioni di mecenati. "Perché sperperare somme così ingenti quando altre voci gridano da mesi, la miseria che affligge la terra del Gange, del Brasile, del Terzo Mondo?"
Alla fine adorerà e farà adorare ai nuovi accoliti un Cristo con le sembianze di Che Guevara.
Fin dove può spingersi l'immaginazione di uno scrittore che preconizza con un larghissimo anticipo quello che già stiamo vivendo in modo drammatico?
Intanto sotto le volte delle cattedrali tra fumi di hashish e marijuana e chitarre pagane ecco echeggiare la canzone che accoglie lo sbarco dell'armata del Gange (gli invasori del libro), cantata da una negra. Roba da far venire i brividi...
Budda e Allah
Si sono recati a salutare il piccolo Dio cristiano
L'hanno schiodato dalla croce
Gli hanno asciugato il volto deluso
L'hanno fatto alzare in mezzo a loro:
"Ci devi la vita, piccolo Dio,
Che cosa ci darai in cambio?"
"Vi darò il mio regno,
Perché il tempo dei mille anni sta finendo
E sta finendo il tempo dei mille anni...
Nel romanzo si narra di milioni di diseredati dell’area del Gange (indiani, pachistani, bengalesi), che aizzati da una specie di profeta straccione detto il "coprofago" s’impadroniscono di centinaia di “carrette del mare” e intraprendono un folle viaggio verso l’Europa cercando di raggiungere la Costa Azzurra. «A quel tempo ho immaginato una massa di immigrati asiatici – ha spiegato Raspail in una recentissima intervista – ma l’etnia era indifferente, per me simboleggiavano l’intero Terzo Mondo». Ma forse Raspail ha scelto "invasori lontani", per essere al riparo dalle contumelie terzomondiste dei "più vicini" dell'Africa francofona.
L’invasione è pacifica, ma il numero dei miserabili in arrivo dall’Asia è già di per sé una minaccia per la Francia e per l’intera Europa. Eppure – e qui sta la genialità e la preveggenza di Jean Raspail – i governi e le élites culturali non sanno come affrontare il problema. Anzi, con la complicità di religiosi, di intellettuali radical-chic, organizzazioni umanitarie, media, cercano di preparare il terreno con una martellante campagna propagandistica che deve far accettare all’opinione pubblica l’avvento della società multirazziale. Cioè praticamente quanto sta capitando oggi in Italia con la tambureggiante campagna-stampa in favore dello ius soli e gli sbarchi incessanti all'insegna del mantra "noi salviamo vite".
Quando la flotta degli immigrati arriva sulla Costa Azzurra, un gruppo di cittadini animati da spirito patriottico che tenta di resistere, viene bombardato dalla stessa aviazione francese, inviata dal governo a proteggere la marcia trionfale degli immigrati.
http://www.barbadillo.it/8499-il-ritratto-jean-raspail-e-la-preveggenza-de-il-campo-dei-santi/
L’orda asiatica di chi parte alla conquista del "paradiso bianco" e che sta per travolgere l'Europa, non trova alcuna opposizione sul piano militare né sotto l’aspetto istituzionale; e men che meno – sembra dirci l’autore – dal punto di vista culturale e della salvaguardia della sovranità. La Francia è un Paese vecchio, non più abituato alla guerra, senza più un’identità né una religione. Gli ultimi eroi distintisi nella guerra d'Algeria, sono tutti morti (I Francesi di fegato? Gli ultimi sono morti in Algeria).
Quindi soccombe senza combattere al numero e alla vitalità dei popoli diseredati del Terzo Mondo, che impongono facilmente il loro stile di vita (se così può chiamarsi) ai cittadini francesi. I quali, anche grazie al martellamento propagandistico, accettano passivamente gli eventi, malgrado rimanga loro il dubbio se l’avvento della società multietnica sia davvero il migliore dei mondi possibili. I politici annegano nei loro fiumi di parole con i loro uomini di governo che si consultano febbrilmente, senza mai approdare a un bel nulla.
Ma ormai "viviamo nel secolo del verbo dissolutore. Le parole ci hanno dispensato dall'agire, in attesa dell'ineluttabile, perché sapevamo che l'ineluttabile è al di là delle parole" (pag. 210).
Quanto all''ideologia relativa ai nuovi arrivati, ecco alcuni elementi del nuovo Pensiero Unico...
...Si sa che esistono due tipi di razzismo: quello dei bianchi, ingiustificabile e odioso, a prescindere da qualsiasi motivo, e quello dei negri, assolutamente giustificabile, a prescindere da qualsiasi eccesso, perché esso esprime un giusto sentimento di rivalsa e sono i bianchi, dopo tutto, che devono comprendere. A Parigi, alla città universitaria, era capitato persino di sentire un leader americano del Black Power iniziare il suo discorso apostrofando così l'uditorio: "Vedo che i fratelli e le sorelle nere sono in piedi, mentre i bianchi sono seduti. Bianchi, alzatevi e cedete il posto ai neri!"
Ma, fatto ancora più incredibile, quelli a cui era rivolto il rimprovero si alzarono docilmente e gli altri li applaudirono." (pag.253)
Quindi soccombe senza combattere al numero e alla vitalità dei popoli diseredati del Terzo Mondo, che impongono facilmente il loro stile di vita (se così può chiamarsi) ai cittadini francesi. I quali, anche grazie al martellamento propagandistico, accettano passivamente gli eventi, malgrado rimanga loro il dubbio se l’avvento della società multietnica sia davvero il migliore dei mondi possibili. I politici annegano nei loro fiumi di parole con i loro uomini di governo che si consultano febbrilmente, senza mai approdare a un bel nulla.
Ma ormai "viviamo nel secolo del verbo dissolutore. Le parole ci hanno dispensato dall'agire, in attesa dell'ineluttabile, perché sapevamo che l'ineluttabile è al di là delle parole" (pag. 210).
Quanto all''ideologia relativa ai nuovi arrivati, ecco alcuni elementi del nuovo Pensiero Unico...
Ma, fatto ancora più incredibile, quelli a cui era rivolto il rimprovero si alzarono docilmente e gli altri li applaudirono." (pag.253)
Nato nel 1925 nella regione della Loira, Jean Raspail è uno scrittore prolifico e versatile, autore nell’arco della sua lunga carriera di almeno una ventina di libri di successo; non solo romanzi ma anche racconti e memorie di viaggio. Nel 1981 con "Moi, Antoine de Tounens, roi de Patagonie" ha vinto il Grand Prix de l’Académie française; nel 1987 SugarCo ha pubblicato in Italia I nomadi del mare, autentico bestseller in Francia, rimasto a lungo nei primi posti nelle classifiche delle vendite e per il quale l’autore ha ricevuto il premio Chateaubriand; infine nel 1996 Raspail si è aggiudicato il Prix Prince Pierre de Monaco e il Prix Maisons de la Presse con il romanzo "L’anello del pescatore", pubblicato in Italia nel 2009 da CasadeiLibri.
Lungi dall’essere il “razzista” dipinto così da certa stampa "progressista", Jean Raspail ha viaggiato per il mondo come etnologo alla ricerca di culture e popoli in via d’estinzione, dalla Patagonia (ricopre l'incarico di console generale della Patagonia) all’Alaska, dalle Antille alle ande peruviane. «Sono un difensore di tutte le razze minacciate – ha sempre detto – compresa quella bianca».
Cattolico tradizionalista, con simpatie politiche per la monarchia, solo contro tutti, Raspail è fedele alle virtù antiquate ormai divenute care estinte: la lealtà, l’onore, la tradizione, il sacrificio, l’altruismo, la fede nel miracolo…”.
E’ questo il Raspail per tanti francesi che lo seguono e apprezzano: il Profeta, il Veggente.
Non ha mai smesso di épater le bourgeois, o forse sarebbe meglio dire i radical-chic: nel 2004 ha scritto per Le Figaro un commento che gli è costato una denuncia dalla Lega contro il razzismo e l’antisemitismo (LICRA). Motivo?
Nell’articolo intitolato «La patria tradita dalla Repubblica» lo scrittore sosteneva ciò che è davanti agli occhi di tutti:
«L’Europa cammina verso la morte. (…) Il silenzio quasi sepolcrale dei mezzi di comunicazione, dei governi e delle istituzioni comunitarie sul crollo demografico dell’Europa dei 15 è uno dei fenomeni più importanti della nostra epoca».
"Vi sarà comunque un altro genocidio, cioè la nostra scomparsa" (pag. 211 da "Il Campo dei Santi").
Cattolico tradizionalista, con simpatie politiche per la monarchia, solo contro tutti, Raspail è fedele alle virtù antiquate ormai divenute care estinte: la lealtà, l’onore, la tradizione, il sacrificio, l’altruismo, la fede nel miracolo…”.
E’ questo il Raspail per tanti francesi che lo seguono e apprezzano: il Profeta, il Veggente.
Non ha mai smesso di épater le bourgeois, o forse sarebbe meglio dire i radical-chic: nel 2004 ha scritto per Le Figaro un commento che gli è costato una denuncia dalla Lega contro il razzismo e l’antisemitismo (LICRA). Motivo?
Nell’articolo intitolato «La patria tradita dalla Repubblica» lo scrittore sosteneva ciò che è davanti agli occhi di tutti:
«L’Europa cammina verso la morte. (…) Il silenzio quasi sepolcrale dei mezzi di comunicazione, dei governi e delle istituzioni comunitarie sul crollo demografico dell’Europa dei 15 è uno dei fenomeni più importanti della nostra epoca».
"Vi sarà comunque un altro genocidio, cioè la nostra scomparsa" (pag. 211 da "Il Campo dei Santi").
46 comments:
Ottimo consiglio per la lettura. Vedo se riesco a procurarmelo.
PS
Lo so che non si dovrebbe scherzare su certe cose, ma quando ho letto che McCain ha un tumore al cervello non ho potuto fare a meno di pensare che ora si spiegano molte cose...
Dopotutto in estate si ha più tempo per leggere, no?
Ti dirò la verità: mi è perfino dispiaciuto d'averlo finito, da tanto l'ho trovato interessante e ben scritto.
Certo che ritrovare le stesse dinamiche demenziali sugli immigrati che stiamo vivendo oggi e saperle pensate nel '73, fa un certo effetto.
Mi associo a Jacopo. Me lo procurerò anch'io, visto che è su Amazon a 17 euro. Mi dicono che sia di gran lunga superiore a "Sottomissione" di Houellebecq.
Non c'è paragone Nausicaa.Ho letto tutte e due i libri e su "Sottomissione" di Houellebecq ho fatto a suo tempo una recensione.
Houellebecq è uno scrittore della modernità e del catastrofismo postmoderno con uno stile narrativo atono e dimesso.Inoltre prende in esame solo la migrazione islamica. Raspail anche quando parla dell'Occidente in frantumi lo fa da antico gentiluomo francese fedele a un codice cavalleresco e parla di spostamenti di maree umane intercontinentali.
Due osservazioni: Benedetto XVI l'ha letto prima di diventare papa ? Al che, le persone informate sui fatti in anticipo sarebbero già almeno due.
Poi il titolo. L'interpretazione corrente sarebbe il Camposanto: il Cimitero. Ma nel gergo militare "campo" sta per battaglia, come in tedesco kampf. E la battaglia dei santi non sarebbe che l'Armageddon biblico.
Sono solo due suggestioni preliminari, naturalmente.
IL SAURO
Che sappia io, no, Benedetto XVI alias Ratzinger non l'ha letto. Se così fosse stato sono certa che avrebbe assunto un nome un po' più ben augurante. In ogni caso, il papa testé descritto da Raspail è un brasiliano che si comporta papale papale (scusa il bisticcio) a Bergoglio. Grazie per le suggestioni sul Campo.
Ce l'ho in lista da un po'. Altri romanzi "profetici" ma misconosciuti sono Il seme inquieto (dall'autore di Arancia meccanica, interessante per certi aspetti che sembrano precorrere il gender), Amore tra le rovine (di Evelyn Waugh), Il padrone del mondo (di Robert Hugh Benson) e L'uomo che voleva essere colpevole. Alcuni sono ovviamente fuori stampa.
Molti sono fuori stampa. Lo stesso "Campo dei Santi" non si trova in libreria, e per averlo dalle biblioteche cittadine devi aspettare, perché c'è la fila. Conviene l'acquisto on line.
"Il seme inquieto" è di Anthony Burgess, grande scrittore inglese cattolico, cosa che in GB costa cara. Come cattolico è pure Raspail, nella patria dei giacobini.
E tra l'altro notate che da nessuno di questi romanzi sono stati tratti film o serie TV, mentre di recente è uscita una serie tratta dal libro The Handmaid's Tale (se non mi sbaglio), che parla di un'America sono una teocrazia cristiana.... :-/
Alcuni anni fa uscì la notizia che la casa di produzione Scy-Fy di Spielberg voleva trarre una serie da Il mondo nuovo, ma da allora non se ne è saputo più niente. L'unica serie che esiste è molto vecchia (come d'altronde il film tratto da 1984).
Vuoi scherzare? Figuriamoci se su "IL campo dei santi" ci fanno sopra un film. Questa per le élites è benzina sul fuoco. Se si fa fatica a reperire il libro, figuriamoci se viene divulgato sotto forma di film!
Senti questa frase estratta dal citato testo:
Il Terzo Mondo stava tracimando e l'Occidente gli serviva da fogna
Tra non molto depennerò anch'io "Il campo dei santi" dalla lista dei libri che intendo procurarmi, Nessie.
Oggi è pure toccato sentire Gentiloni affermare di non aver bisogno di lezioni sulla gestione dell'immigrazione.
Ma forse ha ragione, nel senso che un premier così è da espellere subito!
Poco fa ho sentito al notiziario di una tv veneta che Luca Zaia trova "stuzzicante" l'idea di indagare anche politici e parlamentari per il reato di immigrazione clandestina. Vi immaginate? Sarebbe praticamente un colpo di Stato! :-)
https://m.youtube.com/watch?v=L6h9bYBTCLY
E' un pò lunghetto ma c'è proprio tutto in questa enciclica di Leone XIII°
http://www.quieuropa.it/humanum-genus-leone-xiii-contro-il-relativismo-filosofico-e-morale-della-massoneria/
IL SAURO
Ciao Alessandra, volevo raccontarti una verità paradossale che è già qui. Nel libro di Raspail quando i barbari arrivano finalmente in Francia provvedono a far sparire le donne bianche inducendole coattivamente alla prostituzione dei nuovi arrivati con un subdolo eufemismo al posto di bordello: "Centro di iniziazione alla donna bianca".
Leggendolo, il pensiero è corso alla Merkel e a quel famigerato libretto ad uso...accoglienza sessuale.
Zaia è un gentiluomo: costoro non sono né "distratti" né "pasticcioni", ma delinquenti deliberati.
Sauro, forse sono stata a suo tempo tra le poche (spero di no) ad aver già letto questa enciclica.
Ma hai fatto bene a linkarla perché ne avevo smarrito il collegamento e ora me la ripasso. Certo che lascia davvero esterrefatti per la lungimiranza.
Ultime notizie:
Orban critica aspramente Gentiloni e gli suggerisce la via d'uscita. E' umiliante avere dei goveranti incapaci e servi come i nostri!
http://www.ilgiornale.it/news/politica/lungheria-ci-detta-lagenda-chiudete-i-porti-stop-ong-1423253.html
Avevo già scritto un commento "interessante", poi ho cancellato tutto decidendo di non spedirlo perché certe cosa davvero vanno oltre ciò che si considera pubblicamente presentabile. E' proprio vero -- sono un tipo strano. Il che, oggi come oggi e probabilmente anche in passato, credo possa essere considerata una virtù.
Fate come suggeriva Clooney qualche tempo fa: "Immagina... puoi!"
Cara Nessie, esprimo personalmente la mia gratitudine per aver scritto un articolo cosi vero e su un argomento oramai diventato tabu'!
Molto chiaro e bello! Lo faro' circolare, come faccio quasi sempre!
Un saluto a tutti gli amici del tuo blog.
Aldo, mi aspettavo un altro tipo di contributo da te su un argomento così cruciale. Mi spiace che ti limiti agli slogan della pubblicità :-).
Cara Vanda, merito tuo.
Sei stata tu ad aver sempre detto che quel che stiamo vivendo è uno scenario da "Campo dei Santi". E così mi hai intrigato, incuriosito e spinto a leggere questo testo fondamentale che oltre ad essere terribile è anche bello e ben scritto.
Grazie per la diffusione del post.
Come ti ho detto, avevo scritto cose molto più incisive. Troppo. Sei una persona acuta, e nel tuo acume confido per rendere superfluo l'indicibile.
Anche Raspail ha scritto cose indicibili. Ma questo è lo scopo precipuo dello scrittore-narratore
A proposito di Francia, si è dimesso il capo di stato maggiore delle forze armate francesi, il generale Pierre de Villiers, sfilando senza il kepì:
http://www.ilgiornale.it/news/politica/gi-kep-e-applausi-dei-soldati-generale-che-ha-sfidato-macron-1423543.html
Qui anche un commento di Blondet nel merito:
http://www.maurizioblondet.it/cosi-larmata-salutato-generale-de-villier-umiliato-macron/
Z
Magari ci fosse un bel coup d'état contro questa sbirraglia mondialista da parte dei vertici militari francesi!
Basta guardare a che punto ci ha portati la "democrazia".
De Villiers come De Gaulle? Chissà, magari... io fossi la Le Pen un pensierino ce lo farei
Anch'io, ma non vorrei farmi delle inutili illusioni. Raspail nel suo libro ha descritto le forze armate francesi ad un livello pietoso. Ed eravamo negli anni '70. Se poi prendi le dichiarazioni dei nostri, allora noterai che sembra quasi abbiano paura di parlare.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/migranti-bloccare-e-non-accogliere-oppure-litalia-muore-1423539.html
Intanto Barbapapà attacca Macron, parbleu! Contrordine compagni, Macron è Macroleon! All'armi!
http://www.repubblica.it/politica/2017/07/23/news/la_grandeur_di_macron_che_minaccia_l_italie_e_l_europa-171423283/
Ma 'sto vecchio rimbambito ne ha mai imbroccata una nella sua lunga e miserabile esistenza?
Ne avesse azzeccata Una! Macron mi fa schifo per cento altre ragioni, ma sull'immigrazione cerca astutamente di rubare il vento alle vele della Le Pen, e ha fiutato l'aria che tira, a differenza dei miserabili di casa nostra!
Tanto per rimanere agli anni '70, chi ricorda "Aggiungi un posto a tavola"?
Era il 1973 ed è stato replicato almeno sette volte, anche oggi, tanto che hanno dovuto rifare tutto il cast da cima a fondo molte volte.
La storia è apparentemente neutra e introduce il tema del celibato dei preti in un contesto paragonabile a quello del "Don Camillo" di Guareschi spogliato delle implicazioni politiche.
La simbologia è quella che ormai conosciamo: dopo il diluvio universale arriva l'arcobaleno.
Nonostante il tema dell'immigrazione non venga minimamente toccato, le prime migrazioni dei "vù cumprà" dal nord Africa sono iniziate proprio allora.
Il precedente è "Guess Who's Coming to Dinner" (Indovina chi viene a cena) del 1967, che con un titolo molto simile affronta invece la questione razziale in USA e prepara all'abolizione dei residui razzisti che avverrà nel 1968.
Tutto questo per dire che le dinamiche in oggetto erano già attive quando esce "IL Campo dei Santi". Solo oggi hanno raggiunto la loro massima accelerazione.
IL SAURO
"Aggiungi un posto a tavola" non l'ho mai visto perché era una commedia musicale di Garinei e Gioovannini che davano solo a teatro.
L'altro film invece sì e rompevano già allora coi matrimoni misti. In pratica vuoi dire che in quegli anni c'erano già le problematiche presentate allora come optional, mentre oggi vengono imposte con la forza. Purtroppo è così e non vedo all'orizzonte un'opposizione altrettanto forzuta di questa violenza quotidiana impostaci.
Sai Nessie, ho saputo che in alcuni paesi e zone di città ci sono ragazze che si fanno iniziare alle gioie dell'ammmore dalle "new entries".
Spero si tratti di situazioni sporadiche, comunque sì, quel "centro di iniziazione alla donna bianca" non può non far venire in mente quel famigerato manuale.
Piacerebbe tanto anche a me l'idea di un coup d'état in Francia: il bambolotto "antisistema" comincia già a trasformarsi in "Macrogan".
Mio padre negli anni '70 era un ragazzino e mi racconta sempre che a quei tempi vedere un nero era come vedere un extraterrestre.
Quando ero ragazzina io, invece - quindi fine anni '90 - una rivista per ragazzi che si intitola "Il Giornalino", tra l'altro fondata nel 1924 da un sacerdote, don Giacomo Alberione, pubblicò per diversi numeri un fumetto dal titolo "La famiglia Arcobaleno", dove la moglie era una giornalista italiana, bianca e biondissima, il marito un medico originario dell'Africa Nera, il figlio nato dal loro matrimonio ovviamente mulatto e un'altra figlia adottiva, di origine asiatica. Più una cuoca americana.
Questo romanzo è così attinente alla realtà che è incredibile che sia stato scritto nel ’73. Sembra un reportage di guerra scritto ieri. E tu lo hai recensito in maniera egregia. Ma chi ha la vista lunga sa prevedere le conseguenze di fatti di attualità che, al momento che li viviamo, sembrano ininfluenti. E Raspail, evidentemente, è una mente acuta e libera che sa guardare nel futuro (Come lo era la nostra Fallaci). Così, come succede spesso, ci accorgiamo degli errori solo quando è troppo tardi per rimediare. L’immigrazione è uno di questi errori gravissimi di cui ancora, forse, non abbiamo capito tutta la carica devastante per la nostra civiltà.
Mi ha colpito il commento di Alessandra che riporta un’idea di Zaia sulla possibilità di indagare anche politici e parlamentari per il reato di immigrazione clandestina. E’ un’idea che da tempo propongo sul Giornale (quasi ogni giorno lascio dei commenti; ma è tempo sprecato). Ma non mi limito al reato di immigrazione clandestina. A mio giudizio il reato è molto più grave: è crimine contro l’umanità ed alto tradimento.
L’ho ripetuto per l’ennesima volta anche ieri nell’articolo “In Italia i migranti meno istruiti che i paesi dell’UE ci scaricano”. Ecco il link:
http://www.ilgiornale.it/news/politica/italia-i-migranti-meno-istruiti-che-i-paesi-dellue-ci-1423627.html#comment-6996850
Riporto solo un breve passo: “Questa invasione mascherata da motivi umanitari è un atto di guerra che ha una precisa regia internazionale; è alto tradimento. E’ un autentico crimine contro l'umanità, è genocidio. Ed in guerra i traditori vengono giudicati da una Corte marziale. Qualcuno dovrebbe alzarsi in Parlamento e, a nome del popolo italiano, della Costituzione e delle norme internazionali, accusare chiaramente di alto tradimento il governo e chi lo sostiene politicamente, culturalmente e mediaticamente.”.
Lo ripeto da anni, ma senza riscontro. Eppure sono certo che, prima o poi (vedi Zaia), qualcuno prenderà la proposta in seria considerazione. Lo spero.
Ciao Ale, negli anni '70 l'immigrazione iniziava a rilento e si vedeva di tanto in tanto qualche ambulante marocchino. Specie nelle spiagge del Sud.
POi è arrivata la legge Martelli del 1990 a dare la stura a tutto. Quella sanatoria, fu uno spartiacque, purtrppo!
Da allora in poi le cose sono sempre peggiorate per via dei trattati (nascosti) dei nostri governanti coi paesi africani come quello di Marrakech che sancì la nascita del famigerato WTO.
Ciao Giano, ti dirò di più: dovremmo costituirci TUTTI parte civile contro un governo che mette ogni giorno a repentaglio le nostre vite e si situa OGGETTIVAMENTE E SOGGETTIVAMENTE contro la nostra incolumità. Ecco qua l'ultimo (solo in ordine di tempo) episiodio di controllori e bigliettari feriti. Oggi c'è uno sciopero all'unisono:
http://www.milanotoday.it/cronaca/sciopero-treni-lunedi.html
Comunque insistiamo e persistiamo.
arrivata la legge Martelli..
ogni tanto infatti è bene ricordare tutta la marmaglia massonica di quartordine di cui il "cinghialone" fece un partito ricevendone poi la prevedibile " gratitudine" per aver portato contanta mediocrità/viltà ad una "vita previlegiata".
E bene ricordarsi sempre questa vicenda perché non è stata la prima e non sarà l' ultima . Infatti anche quando questo paese incappa in un "buon generale" ( che non è proprio il mio giudizio su craxi ) la sconfitta rimane certa perché di sicuro poi "la truppa" è quella .
Daltronde essendo la politica "l' arte del possibile" "il brodo" va fatto con quel che si trova e in italia "la verdura" è MEDIAMENTE sempre "marcia".
ws
Martelli divenne il Re degli Extra e fu il suo suicidio. La Lega di Bossi cavalcò l'onda anti-immigrazionista proprio a partire da quella brutta legge detta "sanatoria".
E' OT, ma nel capitolo Apocalisse ci può stare. I giudici inglesi hanno fatto perdere troppo tempo ai genitori di Charlie e ora pare che anche su parere medico non ci sia più nulla da fare e gli interventi sperimentali non sarebbero più efficaci. Charlie non festeggerà il suo compleanno il 4 agosto:
http://www.corriere.it/esteri/17_luglio_24/charlie-gard-genitori-ritirano-domanda-portarlo-usa-tardi-trattamento-inutile-5b4c61e8-7073-11e7-be1b-246fdcb5746c.shtml
Avevamo tutti quanti sperato e questa storia ha commosso il mondo.
Davvero impressionante la preveggenza di questo autore. Mi chiedo se tutto questo sarebbe stato possibile se "Lorsignori" non si fossero preventivamente impossessati dei mezzi di informazione e intrattenimento a livello planetario cosa che gli ha consentito di sfornare quelle armate intere di marionette che gli hanno tacitamente o fanaticamente consentito lo sfacelo. Così come non si fossero preventivamente impossessati sempre a livello globale di tutte quelle istituzioni chiave teoricamente "imparziali" che gli consentono di eliminare le opposizioni permettendo ai suddetti "Lorsignori" di completare il saccheggio e la conquista del mondo.
Sulla vicenda del povero Charlie e dei suoi genitori pensando a quanta sofferenza i Mostri (e non scherzo affatto con questo termine) gli hanno consapevolmente inflitto non mi restano parole salvo che anche questo fa parte dell'Orrore pianificato.
Scarth
Scarth, con ogni evidenza Raspail che è etnologo ha avuto la vista lunghissima:
1) perché ha viaggiato in lungo e largo per il mondo
2) perché ha potuto vedere le politiche di decolonizzazione e di disimpegno e le sue catastrofiche conseguenze, come pure l' implosione del Terzo Mondo
3) perché è cattolico tradizionalista e ha visto i cascami del Concilio Vat. II
4) perché ha conosciuto l'ONU, la Fao, e le cosiddette associazioni non governative.
Accanto a queste ci sono ragioni che non possiamo vedere, ma credo che questi punti siano più che sufficienti.
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La tragedia del piccolo Charlie non finisce mai e questi criminali bastardi ora negheranno ai genitori perfino il piccolo conforto di portarlo a casa loro, tenendolo nell'ambiente-prigione falso-asettico dell'ospedale. Una preghiera per lui e la sua famiglia.
Ora è davvero finita. Ho sperato praticamente fino a oggi, ma quei bastardi ci sono riusciti, alla fine.
Come previsto, i medici hanno anche negato a Chris e Connie Gard di trascorrere le ultime ore a casa, con il loro bambino.
Anch'io prego per questa famiglia.
Ho sentito Ale, che tristezza infinita! Hanno fatto finta di aprire uno spiraglio per poi negare a questi due bravi genitori perfino l'accompagnamento a casa.
"Questa vicenda - ha detto Connie Yates (la madre) - ci spinge a promuovere una cultura dell'accompagnamento" e "dire tre grandi no: quello all'eutanasia, all'abbandono e all'accanimento terapeutico".
..... e aggiungo.... NO ai sacrifici satanici. Perché di questo si tratta....
Fosse per me li metterei al rogo.... ma letteralmente, non per modo di dire.
Anch'io Cangrande, questo ha tutta l'aria di essere un sacrificio satanico. Oltretutto se il piccolo fosse stato un negretto o comunque di colore, non si sarebbero mai permessi di farlo, in nome della solita ideologia multikulti. Ma i due poveri giovani genitori hanno un'aria molto nordica e nord-europea. Anche l'idea di allontanarlo dal nucleo famigliare e di fare tutto all'interno dell'ospedale-prigione, ha un che di sovietico. Leggi quel che ha scritto Bukovskij ex dissidente dell'Urss su quel che ci stanno preparando:
http://www.libreidee.org/2017/07/bukovskij-lue-coniata-con-lurss-aspettatevi-kgb-e-gulag/
Questo inflitto al piccolo Charlie e ai suoi poveri genitori è un abominio, Male totale, sconfinato. Troppo doloroso anche solo a parlarne. Restano le preghiere perchè quei Mostri siano fermati attraverso quel Male che seminano a piene mani.
Scarth
Siamo tutti molto addolorati, sì non ci restano che le preghiere, caro Scarth.
Ho appena aggiornato il blog con nuovo post. A dopo.
Suggerisco anche "l'uomo eterno" di chesterston... Illuminante
Grazie anonimo, sei su un post di 7 anni fa.
27/6/24
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