Avete mai visto la tenera e poetica immagine del bambino che prende il secchiello e gioca a svuotare il mare? Bene, in queste ore vorrei poter parlare di cose altrettanto tenere e poetiche ma non si può. La metafora però è chiara: stiamo svuotando la marea col secchiello. E' come se fossimo precipitati in un vortice infernale da cui non c'è salvezza. Me ne accorgo anche dai desolanti discorsi che ascolto in giro nei negozi, dal panettiere, dal giornalaio. E anche qui sul blog e dai blogger amici: è un coro a voce unica. Improvvisamente gli Italiani si sentono espropriati e vulnerabili, delusi, disorientati, amareggiati e traditi. Soprattutto traditi da chi, oltre ad aver consegnato le nostre basi militari in una guerra incomprensibile (Gheddafi ci ha forse attaccato o minacciato? ) permette, anzi vuole, che ci riempiamo di eserciti di disperati dall'Africa. E si badi bene, ho detto Africa e non solo Nord Africa. Poi sarà l'Asia. Perché è vero che l'attuale emergenza di Lampedusa è composta da tunisini in fuga dalla "ricostruzione democratica" i quali non vogliono fare nessuno sforzo per edificarla, ma vanno a casa d'altri dove pensano di trovare una bella "pappa scodellata". Non so quante ore e quanti giorni ci vorranno per ripulire l'isola da cumuli di immondizia, di rifiuti, di escrementi umani lasciati sul terreno, nelle grotte, nelle cavità. Settemila persone, immaginatevi di quanto possono alte le montagne dei loro escrementi. E' razzismo parlarne? Ipocrita, falso e idiota chi lo dice.
Non so quanto tempo ci vorrà per ripulire quei meravigliosi specchi d'acqua, un tempo smeraldina, da sacchetti di plastica e bottiglie galleggianti, con buona pace delle associazioni ambietaliste che nei loro piani di repulisti non prevedono mai le transumanze migratorie, nel nome del correttismo politico. So che non è ancora finita l'emergenza lampedusana, che già scatta l'emergenza siciliana, quella pugliese, quella ligure dei disperati che hanno trasformato la stazione di Ventimiglia in un lurido bivacco non dissimile a quello lampedusano. Eppoi sarà toscana, emiliana, lombarda, piemontese, veneta... Che Berlusconi non si illuda e non ci illuda che accetteremo passivamente di trasformare l'Italia in dieci, cento, mille Lampeduse!
I nostri governanti ci dicano CHIARO e TONDO perché i francesi possono cacciare i clandestini e rimpatriarli alla frontiera a loro spese e a piedi au nom de la Patrie, mentre noi non possiamo farlo. Ci dicano CHIARO e TONDO, perché un paese già densamente popolato come l'Italia dovrebbe assorbire sul suo ristretto territorio questo mastodontico esercito di una sporca guerra demografica non dichiarata. Ci dicano perché dovremmo andarci a impegolare nel pasticciaccio ONUsiano dei distinguo tra "profughi" e "clandestini", fatto apposta per entrare in una spirale perversa e incomprensibile, ma soprattutto a tirarla per le lunghe. Ammesso e concesso che riuscissero a rimpatriare i tunisini, perchè dovremmo prenderci i profughi dalla Somalia, dall'Eritrea, dall'Etiopia, dall'Africa subsahariana, dal Mali, dal Ghana, dalla Libia e via elencando?
Annibale venne in Italia coi suoi elefanti, noi stiamo assistendo ad un esercito ininterrotto di elefanti africani che schiacciano il moscerino Italia. E a nessuno (governo, opposizione, chiesa, Cei, sindacati) se ne importa. Tutto quello che Maroni, Berlusconi, Frattini possono fare è distribuire un tanto di questi extracomunitari per regione.
Parlate chiaro: un tanto, quanto? E fino a quando? Perché qui stiamo svuotando il mare col secchiellino del bimbo che vedete in fotografia e stiamo esaurendo le nostre energie fisiche, economiche, morali, spirituali in una lotta impari, mostruosa e disumana.
Parlate chiaro: un tanto, quanto? E fino a quando? Perché qui stiamo svuotando il mare col secchiellino del bimbo che vedete in fotografia e stiamo esaurendo le nostre energie fisiche, economiche, morali, spirituali in una lotta impari, mostruosa e disumana.
Frattanto si è messa in moto la macchina delle lacrime a buon mercato. Napolitano chiagne (e fotte) le sue lacreme napuletane, dall'America dove va a visitare il museo dell'emigrante. Peccato ometta di dire che i nostri emigranti venivano selezionati per stato di salute, fedina penale con documenti alla mano,secondo cultura, mestiere e li si tenevano in quarantena prima di decidere se farli entrare nel loro paese o rispedirli indietro senza tante complicazioni. Quelli accettati, li lasciavano per strada. senza preoccuparsi di creare punti di accoglienza o mettere su tendopoli, sprecare denaro pubblico. E se commettevano reati gravi, venivano giustiziati, senza andare troppo per il sottile (Sacco e Vanzetti docent). La fabbrica delle lacrime è anche la tv e i media che ci mostrano donne somale che partoriscono a bordo, che sbarcano col neonato coperto di stracci a cui danno un nome tipo "dono del Cielo" e roba simile. Berlusconi ci ricorda che sono "poveri cristi": benissimo, c'è posto ad Arcore, presidente!
Dobbiamo forse correre a fare la carità a tutti i disperati del Pianeta, dimenticandoci dei nostri figli, solo per ubbidire ai decreti dell'ONU o a quegli stracciatonache della Cei? Matrigna e malvagia è la madre scellerata che soccorre i figli altrui facendo morire di fame i propri. E' questo che vogliono?
Non bastassero i minus habentes che ci sgovernano, arrivano in soccorso i becchini liquidatori della povera Patria, dell'opposizione di sinistra: diamo loro il permesso di soggiorno, teniamoceli tutti e facciamoli votare, mettiamoci sul nostro territorio 30 milioni di immigrati, così alzeremo il PIL e ci sarà la ripresa economica, suggerisce il signor Alim (Babà) diventato D'Alema.
Tutti buoni a nulla imbroglioni capaci solo di fare i Samaritani col cuore e con il portafoglio degli altri.
Si vergognino di aver appena festeggiato i 150 anni dell'Unità di un'Italia che non amano e che stanno disonorando e si tolgano dal petto quelle inutili coccarde tricolori!