In Olanda ci provano coi manifesti in lingua araba. La solita coalizione delle sinistre antinazionali (tutto il mondo è paese anche se trattasi di Olanda), ha cooptato candidati elettorali di etnia araba e turca, e per far loro un favore, permette addirittura l'affissione di manifesti nella loro lingua. Leggere qui . La scusa? L'Olanda è un paese liberale e tollerante, no? E allora la sinistra olandese pensa di sopravvivere a suon di arabeschi, magari cancellando la propria lingua e cultura. Ma torniamo in Patria, dove sembra di essere sprofondati in un reparto psichiatrico analogo, se non addirittura peggiore.
L'ARRE, ovvero l'Associazione per il rispetto di tutte le religioni e la convivenza pacifica delle etnie culturali – presieduta dal Prof. Franco Romano – Presidente onorario Sergio Cardini – dopo attenta e meditata valutazione e, in seguito alle sollecitazioni pervenute da ogni parte d'Italia, ha deciso di inoltrare al Ministro della P.I, Maria Stella Gelmini, la seguente petizione.
Segue quindi un vero e proprio sproloquio da camicia di forza, di cui ne riporto alcune parti:
Ill.mo Signor Ministro,un numero crescente di cittadini italiani di religione islamica, insieme all'Associazione tosco-emiliana per la difesa delle tradizioni cittadine e alla Federazione GGR (Gruppi Gay Riuniti) chiede di espungere la 'Divina Commedia' – un poema, oltretutto, scritto in una lingua non più comprensibile dalle nuove generazioni – dai programmi d'insegnamento di ogni ordine di scuole. Quello che si ritiene, a torto, il capolavoro della letteratura italiana, infatti, contiene centinaia, se non migliaia, di versi che violano ogni political correctness, offendono gravemente non poche minoranze di cittadini, legittimano pesanti discriminazioni nei confronti dei diversi, rappresentano una intollerabile violazione dei 'diritti soggettivi' vanificati dal mancato rispetto della dignità delle persone. La 'Divina Commedia'
- offende le religioni non cristiane. V. il Canto XXVIII dell'Inferno: «Mentre che tutto in lui veder m'attacco,/guardommi, e con le man s'aperse il petto,/dicendo: 'Or vedi com'io mi dilacco!/vedi come storpiato è Maometto!/Dinanzi a me sen va piangendo Alì, fesso nel volto dal mento al ciuffetto» dove all'empio dileggio nei confronti del Profeta dell'Islam si unisce lo scherno;
- contiene la prima teorizzazione di quel becero antisemitismo che ispirò, nel 1938, le famigerate leggi razziali di Mussolini. V. il Canto V del Paradiso, non a caso abbondantemente citato dalla fascista 'Difesa della Razza': «Se mala cupidigia altro vi grida,/uomini siate, e non pecore matte,/sì che 'l Giudeo di voi tra voi non rida!»;tra voi non rida!»;
- offende la stessa religione cristiana con espressioni violente che farebbero arrossire gli stessi atei razionalisti, da Piergiorgio Odifreddi a Margherita Hack. V. il Canto XIX dell'Inferno: «la vostra avarizia il mondo attrista,/calcando i buoni e sollevando i pravi/Di voi pastor s'accorse il Vangelista,/quando colei che siede sopra l'acque/ puttaneggiar coi regi a lui fu vista/ quella che con le sette teste nacque,/e da le diece corna ebbe argomento,/fin che virtute al suo marito piacque»;
- legittima le concezioni più retrive, avanzate nei secoli dalla medicina ufficiale nonché dalla filosofia e dalle teologia morale, sull'anormalità di determinate pratiche sessuali. E, quel ch'è peggio, sembra attribuire tali pratiche soprattutto alla 'repubblica dei dotti', rafforzando, in tal modo, un antico pregiudizio antintellettualistico e plebeo. V.,a riprova, il Canto XV dell'Inferno: «In somma sappi che tutti fur cherci/e litterati grandi e di gran fama, /d'un peccato medesmo al mondo lerci.
Per il Presidente dell'ARRE
Il Segretario organizzativo
Dino Cofrancesco
Ci auguriamo che il ministro Gelmini, faccia l'unica cosa sensata possibile: prenda questa petizione, la stracci riducendola in coriandoli (Carnevale è passato da poco) e la butti tra i rifiuti. Non ho altre parole, se non che la misura è stracolma e che mantenersi calmi e civili con questi minus habentes ormai quasi giornalieri, diventa sempre più difficile. La lingua araba ha origini religiose? Bene, che se la tengano. Anche la nostra lingua e letteratura ha origini religiose (S. Francesco d'Assisi, Jacopone da Todi, Dante Alighieri, ecc. ) e non vogliamo rinunciarci . Non gli va bene? Sloggino a studiare a casa loro. I gay si sentono offesi per Brunetto Latini o altri canti contenuti nella Divina Commedia? Si scrivano un poema gaiamente corretto per conto loro. Chissà mai che tra di loro non salti fuori qualche genio dantesco. Basta con le pagliacciate!