L'estate sta finendo, e siamo agli ultimi scampoli settembrini di belle giornate. Ma già è tempo di bilanci della stagione turistica e perfino la rubrica SuperQuark condotta da Piero Angela & figlio, è costretta ad ammettere che nonostante la quantità dei Beni Culturali e delle opere d'arte, delle meraviglie archeologiche, di quelle paesaggistiche (Alpi, Appennini, villaggi su colli e colline, laghi, mari con 7.450 Km di coste, isole, vulcani), stiamo retrocedendo rispetto a
Francia, Spagna e Grecia.
Cosa ci manca? Innanzitutto l'umiltà di ammettere che il turismo è qualcosa di transitorio che passa e va, e che per accaparrarsi gli
aficionados e farli tornare, ci vuole una solida organizzazione, progetti, amore per il proprio lavoro da parte di esperti operatori turistici, cura e capacità gestionali che noi non abbiamo. Ci crogioliamo in rendite di posizione e pensiamo che siano eterne, ma non è così. "Tanto i turisti almeno una volta nella vita ci verranno in Italia a vedere il Canal Grande, il Palazzo Ducale o il Colosseo, i Fori Romani, i Musei Vaticani, o la Valle dei Templi ad Agrigento ecc". Appunto! E' proprio questo ragionamento al ribasso che andrebbe evitato. Anche se ci sono paesaggi impagabili, se deteniamo il più grande numero d' opere d'arte del mondo, non esistono blasoni né posizioni di privilegio che ci permettano di
campare di rendita.
Mi è capitato di assistere alla scena di una turista, ancora pallida e non abbronzata, poiché reduce dal lavoro, la quale doveva imbarcarsi per le isole toscane. Beh, un avido barcaiolo, su un costo di 8 Euro del trasporto e un biglietto di 20 euro che la turista gli aveva allungato, tentò di rifilargli il resto di 2 euro come se si fosse trattato di un biglietto da 10 , e non da 20. Normale che la turista se ne torni a casa con uno sgradevole ricordo. Altro che
Souvenir d'Italie. Della serie, io provo a farti fesso, tanto non so se ti rivedrò.
Altro punto dolente: i trasporti. Treni in ritardo di mezz'ora come minimo, con toilette schifose e portiere non funzionanti, zecche e pulci tra la moquette, poltrone spelacchiate e vetri luridi.
Ecco un'altra scena alla quale ho assistito. Una coppia di turisti inglesi dovevano scendere a Monterosso, ma la portiera del loro compartimento di prima classe era bloccata. Allora corrono in seconda classe, ma neanche quel portello si apriva. Lacrime, urla, spintoni e calci alla portiera, parolacce, a base di fucking train of fucking country, fucking service ecc. I due poveretti sono dovuti scendere alla stazione successiva, perché nel frattempo il treno si è rimesso in moto. Per riaspettare un altro treno nella direzione desiderata.
Poi c'è stata l'Odissea traghetti della Tirrenia con l'episodio di quella povera disgraziata che si risvegliò interamente ricoperta di zecche da capo a piedi nella sua cuccetta. Le zecche le finirono perfino in borsetta. E il bello che la Tirrenia negò fino all'ultimo l'evidenza e non volle che venisse pubblicato il nome della Compagnia di navigazione sui giornali. La malcapitata è andata a farsi visitare in ospedale, ma con le zecche non si scherza dato che possono causare infezioni al sangue di natura mortale.
Ricorderete anche il recente episodio della povera olandese violentata da pastori romeni, con il marito immobilizzato e malmenato. Il sindaco Alemanno rispose, in occasione, con un linguaggio da perfetto minus habens: un'altra volta staranno più attenti a dove piazzano la tenda. Ma come?! Non doveva essere lui il Rudy Giuliani dalla tolleranza zero? Quello che quando c'era Veltroni durante il caso di Giovanna Reggiani disse "mai più un altro caso da Tor di Quinto" "nessuna tolleranza verso le zone franche"?
Ultimo in ordine di tempo ma non certo di importanza il degrado e la fatiscenza nei quali lasciamo i nostri Beni Artistici e Archeologici. Quark ha mostrato, a proposito di Pompei, interi reparti chiusi a chiave col lucchetto, guardiani imboscati a fare la pennichella e statue coperte di lava in stato di abbandono sbattute lì in giacenza , insieme a travi e laterizi.
A Pestum la zona archeologica è stata presa per un vespasiano da ineducati, quale deposito dei loro materiali escrementizi. E nessuno se ne cura.
Ma quel che nemmeno Quark osa dire è che il turismo vive di immagine. E che l'immagine di una Penisola perennemente presa d'assalto da disperati del mare su navi-carretta provenienti dall'Africa Subsahariana, nuoce a chi deve sceglierla come intinerario per ritemprarsi lo spirito. Mi spiace per il Santo Padre con le sue esortazioni alla camomilla sui "migranti", ma esiste un limite preciso anche all'accoglienza. Ora Lampedusa non basta più e i lampedusani ne hanno piene le scatole di essere il cuscinetto ammortizzatore degli assalti africani. Allora sapete quale è la nuova pensata da parte del Viminale? Trasformare l'intera Penisola in un CPA e CPT dislocati a macchia di leopardo.
In compenso abbiamo l'esercito dislocato per le città a fare le pie Orsoline.
Riepilogando:
- c'è scarsa onestà nei commercianti e nessun rispetto verso il turista (vedi l'episodio del barcaiolo)
- i trasporti fanno letteralmente schifo
- mancano mappe di ricognizione dell'intero patrimonio artistico e conseguente valorizzazione dei Beni, tale da creare richiamo per i visitatori
- la sicurezza è una chimera, dato che stupri, rapine e ubriachi al volante hanno allietato la nostra "estate violenta"
- i clandestini sbarcano incessantemente via mare, cielo e via terra da Est, creando una caduta d' immagine della Penisola.
Ma torno alla Spagna. La quale promuove corsi per giovani manager e operatori turistici, ristorazione con piatti personalizzati e si è creata un logo di marchio turistico da diffondere anche via web sul "vieni a fare le vacanze in Spagna". Ce l'abbiamo noi un logo? Neanche per sogno. Città, tante. Campanili, pure. Logo: nessuno. Mentre la Francia di Sarkozy ha rispedito al mittente i rom con l'escamotage di "rimpatrio umanitario". E' proprio vero che chi è furbo non viene di certo a insegnarti l'arte dell'astuzia che custodisce per sé.
34 comments:
Ecco perchè quando posso partire, decido di scappare altrove. Posso raccontarti della mia vacanza dell'anno scorso in irlanda, della gentilezza degli irlandesi e di quanto ci tengono alle loro chiese, musei, ruderi antichi, cimiteri e quant'altro. Alla pulizia dei sobborghi di Dublino e delle cittadine minori, al fatto che nonostante scorra la guinness a fiumi, gli sbronzi di qualunque nazionalità non litigano, non ti aggrediscono, non creano disagi. Al fatto che lungo temple bar o lungo l'o'connell street puoi girare col portafogli in mano e nessuno ci fa caso? Al fatto che nei bed e breakfast, gli irlandesi ti accolgono a braccia aperte per due soldi? E potrei raccontarti molto altro su quanto gli irlandesi tengono ai turisti per mostrare ciò che di bello, bellissimo hanno.
Bene Elly, mi hai dato un'idea per il mio prossimo viaggio: l'Irlanda!
Però è un peccato portare fuori di casa i nostri quattrini.
Eh, purtroppo gli italiani si sono abituati al turismo e non ritengono piu' di coccolarlo e di affezionarlo.
Tuttavia devo dire che l'Italia é ancora nei sogni di molti canadesi.
Molti ci son già stati e molti la sognano. Molti hanno raccontato disavventure.
L'Italia e il made in Italy e sopratutto la cucina, sono ancora molto presenti nelle televisioni e nei libri. ma fino a quando?
So che molti agenti di viaggio mettono in guardia i turisti dagli scippi e dagli imbrogli..si vengono a sapere queste cose..
Figurati Lonty se con l'industria mediatica universale dei network, certe cose (come la povera olandese violentata dai "pastori" romeni) non si vengono a sapere...
E quanto a furti e brogli dei commercianti, quello di trattare il turista come un povero pollo da spiumare è un pessimo costume.
Mi piacerebbe sapere se qualcuno conosce l'indirizzo della Brambilla che è sottosegretario al turismo. Se qualcuno lo sa, inviatemelo, che le mando volentieri questo pezzo. Se vogliamo risalire la china, ce ne sono davvero tante cose da fare.
Ciao Nessie, ben tornata e come vedo sempre attenta.
L'Italia é un paese così bello e ricco d'arte che per decenni é vissuto di rendita. Adesso i nodi vengono al pettine.
Io ho visto molti stranieri in montagna, ma là l'accoglienza é tutta un'altra cosa.
Inoltre non esiste il problema della sicurezza.
I punti che hai citato tu sono tutti veri.
Ma secondo me gli stranieri sono anche disincentivati dai prezzi italiani.
L'Italia é cara. Lo é per noi, lo é per chi viene da fuori.
Per fare una vacanza in Italia appena decente, devi mettere in conto qualche migliaio di euro, in Spagna, in Grecia spendi la metà.
Ovvio che chi ha un budget ridotto fa scelte più convenienti, soprattutto quando si tratta di vacanze improntate al rilassamento e al godere delle bellezze della natura.
Le città d'arte che potrebbero richiamare un certo tipo di turismo, beh oltre ad essere care sono estremamente pericolose....
Ovvio che gli stranieri facciano scelte diverse.
Ciao Mary
Hai fatto bene a ricordare le montagne, Mary. Avrei dovuto farne cenno nel post, ma ne approfitto per farlo qui.
Infatti se dovessimo riorganizzare "una resistenza" mi sa che dovremmo rifugiarci lassù, dato che sono rimasti gli unici luoghi "sicuri" dalla maramaglia teppistica che si trova nelle città; i prezzi sono davvero abbordabili, e l'accoglienza dei villaggi montani con la qualità dei servizi offerti (specie in Trentino-Alto Adige con le sue valli, ma anche l'alto Cadore,la Carnia, la Valle d'Aosta, la Valtellina)è incomparabilmente superiore.
Sì, l'Italia è diventata cara come il fuoco e rozzamente attrezzata. Tranne che per lo località montane nominate.
Ciao Nessie, e agli altri amici, sono tornato. In realtà è qualche giorno, ma sono stato occupato. Un'estate calda e io detesto il caldo. L'Italia non ha proprio una buona organizzazione per il turismo. A me tocca fino a un certo punto, visto che sono stato o in casa mia o d'amici, ma nulla è ben organizzato, i prezzi sono a mio avviso molto alti, i servizi pochi e malfunzionanti. Ho usato specie l'auto, e anche in questo caso le condizioni delle strade, il traffico e la viabilità sono messi male. Un Paradiso d'arte e bellezza gestito (o non gestito) in modo infernale. Concordo con i 5 punti (almeno) di grande demerito. Sul caso Spagna paragonato a noi: noi non abbiamo un logo, casomai solo quel sito..com'era? Italia.it che costò un sacco di miliardi e non va, oltre che brutto. Aggiungi che siamo la patria di tutti i clandestini, che però sempre aiutati soccorsi nutriti e ben presto assunti riparati accasati, faranno ben presto diventare noi clandestini a noi stessi.
Ciaooo Josh! Bentornato! :-)
Beh, se hai fatto il creativo, il "logo" potresti inventarlo tu e magari venderlo bene a chi di dovere. Io metterei tre campanili di basiliche famose intersecati tra di loro, le cime dolomitiche del Lavaredo e i
faraglioni di Capri collegati insieme, in un unico marchio. Ma non sono brava nel design.
Se concordi con "almeno" 5 dei miei punti, in realtà sei d'accordo con tutto. Già, anche le autostrade stravecchie e in via di rifacimento hanno il loro peso nella voce "trasporti".
Mi permetto: tutto assolutamente vero quel che dici,ma vado spesso in Spagna, la conosco abbastanza bene e l'idillio e' rimasto solo con le isole, Baleari e Canarie (e neanche tutte, a Tenerife non stanno messi bene). Perche' la terraferma e' maledettamente cara,poco pulita e stracarica di immigrati. Saranno anche regolari e non ci credo molto - ma ce n'e' a carrettate.
Certo che se giri per le campagne ed i piccolissimi centri,e' tutt'altra aria,ma se frequenti i luoghi famosi...
E Parigi e Londra?
Le ho trovate molto,molto costose,molto poco pulite,molto poco cortesi e per amor di Dio tacciamo del resto,che' il politicume corretto li ha da un pezzo ridotti arabi,tutti.
Austria con Vienna, bellissime, piu' pulite del resto d'Europa, ordinate e cortesi,molto costose.
Mi manca un tour al Nord-molto-Nord,mi manca l'Irlanda e medito di andarci presto: ma non mi pare che siamo i peggio messi d'Europa,in fatto di accoglienza turisti. Non e' un buon motivo per fare i cretini,certamente.
Se dico minkiate,crocifiggetemi.
Stella
Bentrovata Nessie:)) per te e per Stella: l'Irlanda è splendida, io l'ho vista negli anni 90 2 volte, 1991 e 1994. Di tempo ne è passato. Non era costosa, è un luogo suggestivo (Nessie se vuoi...le mie foto irish in mail) ma è/o era disorganizzatissima. Si viaggiava specie in pullman, perchè la rete di treni era ridicola: prendete per esempio la cartina su http://it.wikipedia.org/wiki/Irlanda, non so se riesco spiegarmi senza essere tutti qui presenti, ma immaginate che le linee dei treni erano da Dublino alla costa, tutte, e non c'erano trasporti se non bus scarcassati tra una località e l'altra della costa (e neanche sempre). Cioè per andare da Waterford a Cork, bisognava tornare a Dublino e fare il percorso 2 volte; per andare da Cork a Limerick bisognava tornare a Dublino e ripartire. Fu il caso in cui accettammo autostop e km e km a piedi. Non perdetevi l'Isola di Aran. Per il resto, Stella, a Londra mi sono sempre trovato bene, ma ormai non è più quella. Probabilmente avendoci trascorso anni era una 2nda casa, e non ero più turista. Parigi invece l'ho sempre trovata maleducata, spocchiosa con gli italiani, e costosissima, e anche certe pensioni o hotel erano peggio che un basso a meno di non sganciare davvero somme esose. Il tour al NordEu-molto Nord di solito è facile, tutto funziona molto bene. Almeno nella mia esperienza. Sull'arabizzazione direi che ormai è generalizzata.
Ottime precisazioni Josh. Nessuno di questi tempi si crea dei miti a buon mercato, ma quel sarchiapone di Zapatero ha solo una fissa nella zucca: battere l'Italia. E ci è riuscito pure alle Olimpiadi. La cosa mi rode :-). E' un po' che manco dalla Spagna e riporto solo le news viste nella trasmissione citata.
Sulla Francia ho già riportato impressioni al link del post (parola Francia in alto) , ma sinceramente, cara Stella, a parte Parigi e Marsiglia, non ho avuto l'impressione che fossero messi peggio di noi. Se non altro i treni arrivano a destinazione. E se sgarrano di soli 5 minuti, non finiscono mai di scusarsi per altoparlante, manco fossero i nostri 40 minuti di ritardo abituale.
Ha ragione Mary, me ne ero dimenticata..I costi in Italia sono elevatissimi, anche in tutta la zona euro naturalmente. E per americani e canadesi é un salasso micidiale.
p.s. Nessie quando dici "Mi spiace per il Santo Padre con le sue esortazioni alla camomilla sui "migranti", ma esiste un limite preciso anche all'accoglienza."
Esatto, esisterebbe un limite all'accoglienza, ma tanto non viene posto da nessuno, nemmeno dai politici dell'attuale centrodestra che versano fantastilioni a Gheddafi. Per il resto il Papa le cose le ha anche dette, ma a lui spettano fino a un certo punto: il camomilla-effect è dovuto comunque al suo essere improntato alla carità...E come sai, dopo il Conc. Vat. II il papa non è che conti più molto, perchè si trova affiancato dal Concilio dei Vescovi (detto, dal Vat. II, di pari autorità, bisogna sempre meditare su questo punto), in cui, come osservavamo mesi or sono, c'è di tutto, intendo alcune figure estreme al limite dell'ortodossia, frutto del periodo Woytila,o vescovi cattocomunisti 'assisiani'-piddisti-veltronianprodiani-tutti all'arrembaggio in Italia- dichiarati. Diciamo, più precisamente, che dopo il Conc. Vat. II, il papa è proprio ostaggio -non libero- del Consiglio dei Vescovi sopradescritto, che così è più chiaro: quindi è già tanto che abbia detto quanto ha detto.
Come sempre, sono ottime le tue precisazioni sul Concilio Vaticano II,e sui poteri limitati del Pontefice, caro Josh.
Vedermi virgolettate le mie pasquinate "alla camomilla" mi hai fatto ridere. :-).
Lonty, certo che è giusta la notazione sui prezzi: è la prima cosa per cui siamo arretrati.
Se c'è il mare bellissimo anche in Grecia e costa la metà della Sardegna, chi glielo fa fare ai turisti stranieri di venire in Sardegna a spendere il doppio?
Ciao Nessie, bellissima analisi la tua. Dopo tutto il declino del turismo è solo la conseguenza del nostro decadimento generale che mi pare sempre più irreversibile. Ad osservare il nostro Paese si nota con costernazione che non sono le aree più degradate a migliorare ma quelle migliori a degradarsi. Interessanti le considerazioni di Josh su Chiesa Vat. II e dintorni...
Sull'Irlanda aggiungo anche la mia più calorosa raccomandazione in particolare per il Connemara. direi che potrebbe diventare la nostra Patria adottiva sempre che ci vogliano...
Considerati i Paesi occidentali che mi è capitato di girare a partire dalla metà degli anni '80 direi che il nostro rimane decisamente il più cialtrone se non decisamente il più inaffidabile e insicuro. E devo dire anche che l'Ungheria e la Cecoslovacchia dei primi anni novanta mi parevano più organizzate ...
Scarthorse
Ecco Scart, hai trovato una sintesi perfetta: "non sono le aree più degradate a migliorare, ma quelle migliori a degradarsi".
Mia sorella appena giunta da Procida mi ha raccontato di aver trovato monnezza a tutto spiano (perfino vecchi frigoriferi buttati accanto ai cassonetti), rumore assordante di vespini e motorini a tutte le ore e traghetti strapieni. A Capri poi (ho messo pure l'immagine dei faraglioni), c'era tanta di quella ressa che pareva di essere a Calcutta. In piazzetta quasi quasi ti sospendevano da terra per camminare - mi si racconta. Ecco perché ho parafrasato la canzone Capri c'est fini. Ora mi chiedo io: siete capaci di fare un bel "numero chiuso" per salvaguardare le vostre isole o volete proprio cancellarle dal globo terracqueo?
All'arcipelago della Maddalena lo hanno fatto, dopotutto, il numero chiuso e il "parco acquatico".
Ho fatto del mio meglio per evitare il mio intervento perche` potrei dirne di tante da farvi rizzare i capelli in testa. Procida? Ci sono stata con mio marito un paio di anni fa, ho dato uno sguardo intorno e me ne sono subito scappata sulla terra ferma lasciandolo al Chamber Music workshop. Ischia e Capri non molto migliori. Ti affacci sui parapetti lungo la stupenda costiera amalfitana e vedi immondizia e borse di plastica.
Preferisco non continuare, perche` il sud! Un po` peggiore di altri posti. Si` hai ragione Nessie, sono stata nella Valtellina, verso i laghi e piu` in alto. Un`altra cosa proprio! Che peccato!
Mytwocents
I capelli ce li ho già dritti di natura, perciò Mytwocents, puoi pure raccontare...:-)
Peccato che luoghi così incantevoli che tutto il mondo ci invidia siano tenuti così male!
Io poi, sono una patita del mare, e per me rifugiarmi in montagna ad alta quota, è un vero sacrificio, una sorta di penitenza. Soffro di "mountain blues" quando non posso vedere l'orizzonte marino, ma vedo i picchi e i monoliti sopra la mia testa. Anche se trattasi delle splendide Dolomiti. Però devo ammettere che in montagna non si trova nemmeno una carta di caramella fuori posto. Viceversa nelle località marine (e parlo anche della Riviera Ligure)vi si trova della gran fetenzia, rumori molesti e imbecilli che viaggiano a 200 all'ora sui motoscafi, credendo di essere in autostrada.
Da qualunque parte la si guardi c'e' da spararsi.
Domandiamoci il perche', che esiste e non e' solo un fatto culturale. Il perche' e' la democrazia, che in Italia non puo' essere altrimenti intesa se non come l'interesse privato di una moltitudine di parassiti. E poi non c'e' democrazia senza corruzione, burocratizzazione o inefficienza. Varia solamente il tasso di civilta' del rispettivo popolo, ma, ben lontano dal migliorarlo, il sistema non fa che peggiorare anche quello. Basta vedere l'Inghilterra... la democrazia e' nata li' e guarda com'e' ridotta. Pero' non andrebbe dimenticato che parallelamente nacque la Banca d'Inghilterra (1869 se non sbaglio). Si potrebbe azzardare dunque che la democrazia ha a che vedere con il sistema bancario internazionale... e allora tutto si spiegherebbe: il denaro non ha che un'etica propria; un'etica che sostituisce tutte le altre.
Che fare? Credo che ne' a livello nazionale, ne' a livello regionale si possa fare piu' niente. Forse a livello locale (se non di condominio) si potrebbe, ma e' solo una speranza. Bisogna riconquistarsi il territorio palmo a palmo come fece von Clausewitz.
Resto fermamente al topic e non mi allargo all'Inghilterra né ai modelli politici scaturiti dalle società capitaliste.
Riconquistare il territorio "palmo per palmo " sarà dura. Ma è pur sempre dalle "piccole realtà" che si deve ripartire.
Rilevo che in montagna i commerci sono più equi e meno rapaci che al mare (fatte salve località mondane come Cortina).
Inoltre, diverse comunità montane (del Cadore, della Val Gardena, del Sud Tirolo ecc. ) utilizzano un sistema interessante: radono l'erba e decespugliano per tutto l'habitat eppoi mettono fuori il conto a chi non ha provveduto a farlo intorno al proprio chalet. Così facendo obbligano gli abitanti a tenere il decoro intorno al proprio abitato. Sono piccoli, ma significativi segni di una mentalità più civile e capace di organizzarsi razionalmente in piccole comunità autoctone.
Per il resto sono d'accordo con von Clausewitz, ma anche con Chateubriand ("le foreste precedono i popoli, i deserti li seguono") e ovviamente con Junger in "der Wildwanderer".
Solitamente, per una serie di motivi tra i quali penso che prevalga la predisposizione psicologica di chi vaga con l'intento dichiarato di spassarsela qualche giorno, l'opinione che ci si fa di un luogo vivendolo da turista è sempre migliore di quella che se ne ricava vivendolo da abitante abituale. Dunque, Nessie, se la percezione che il turista ha dell'Italia è quella evidenziata dagli aneddoti che hai citato, cosa dovremmo dire noi Italiani da sempre e, per amore o per forza, per sempre? La situazione veramente grave non è quella del turista (che comunque passa e se ne va): è quella degli autoctoni.
P.S. La precisazione non è una critica a quel che hai scritto, ma una semplice postilla.
Errata corrige su Juenger: der Waldgaenger (ho fatto confusione con l'Inglese) :-)
Aldo, più che giusto. Ma c'è il fattore assuefazione che non è di poco conto. Al malessere e alla mancanza di urbanità e di civiltà, purtroppo ci si assuefa.
In un certo senso, chi spende dei quattrini per venire nella Bella Italia, e vi trova l'inferno che ho testé descritto, ammetterai che è un guasto che poi ci ritorna indietro non solo in termini di immagine, ma anche in termini di entrate economiche e di redditività.
Un'ultima cosa: la confusione e il sovraffollamento spesso sono frutto del cosiddetto "turismo locale". Quelli, cioè, che partono da casa col fagottino della merenda e delle bibite e rientrano in giornata a casa loro. E' il turismo che lorda e che non frutta un tubo.
E' sorprendente come un Paese che ha i beni ambientali ed artistici più belli del mondo abbia anche, purtroppo, una popolazione che spesso non li valuta come dovrebbe. Come mi spiace che questo popolo che amo non sappia sempre apprezzare le sue ricchezze.
Xavier
Nessie: "Un'ultima cosa: la confusione e il sovraffollamento spesso sono frutto del cosiddetto 'turismo locale'. Quelli, cioè, che partono da casa col fagottino della merenda e delle bibite e rientrano in giornata a casa loro. E' il turismo che lorda e che non frutta un tubo."
Quest'affermazione mi intristisce e proprio non me l'aspettavo.
Fermo restando che è realmente deprecabile la zozzonaggine di molti (troppi), ai quali taglierei letteralmente le mani, direi che quello locale è il turismo che dovrebbe avere la precedenza: dopotutto siamo a casa nostra, se non possiamo neppure goderci quel che abbiamo per riservarlo ad altri siamo messi ancor peggio di quel che si dice!
Tra l'altro, il turismo locale condotto con civiltà ha un duplice effetto favorevole sull'ambiente: a) non inquina a causa dei trasporti e b) porta la gente a valorizzare la propria "casa" (almeno in teoria).
Se non si è capito, io sono da sempre uno di quelli col fagottino (ma non uno zozzone). Sai, non tutti hanno fior di soldoni da spendere per girare in lungo e in largo il globo, specie con i tempi che si prospettano.
Xavier: sapessi a chi lo dici...:-).
Aldo, con te la comunicazione è piuttosto faticosa. Anche a me intristisce molto venir fraintesa in modo abbastanza "ottuso" e unidirezionale. Perciò te lo spiego domani, eh?
Aldo, tu parli la mia lingua, i sozzosi siamo noi, i turisti locali che strangolerei. Ieri con mio marito sono andata a farmi la solita passeggiata che termina ad un orto della comunita`. I locali si affittano una parte di quella terra dalla citta` e piantano erbe aromatiche, vegetali etc. lungo la bellissima strada pulita non ho visto bottiglie di acqua vuote?
Una borsa di plastica etc.. era troppa roba per me raccattare ma ero cosi` arrabbiata a notare come in una citta` ben messa e pulita si trovano pure cose del genere. Io son di quelle di far da se`!!! In un supermercato se vedo una qualcosa caduta da uno scaffale la raccolgo e metto a posto o se non possibile perche` un vetro rotto ed allora non di mia competenza chiamo qualcuno. Un negozio di giocattoli si chiama " Toys R Us " Io dico " La munnezza siamo noi "
Hugs amici, Mytwocents
'la munnezza siamo noi' :)
sembra un'esacerbazione del mio concetto sopra, che presto ci faranno diventare clandestini anche a noi stessi, in casa nostra:)) ci butteranno tutti come spazzatura...Hugs a tutti/e
Vabbé , vediamo un po' di ragionare, visto che è così difficile intendersi.
Facciamo degli esempi concreti. Siamo al mare. Ma se si va in spiaggia dopo le 10, non si trova più un lembo di asciugamano da stendere perché gli spazi sono stati occupati e pure uno scoglio sponzuto diventa una difficile ricerca.
C'è gente dappertutto con borse, borsette, borsoni, valige frigo; si mangia, si beve, si legge il giornale, si spalmano le creme. Eppoi se vai a cercare magari un angolo fresco sotto un albero ti accorgi che nel cespuglio adiacente, ci hanno buttato il pannolino Lines zozzo di qualche lattante che ha fatto i bisognini. Perché ? Perché le sane famiglie italiane hanno il diritto a farsi le ferie coi loro pargoli ecc. ecc. Eppoi non tutti possono andare al ristorante ecc. ecc. O al bar e bla, bla bla.
Poi leggi i giornali e senti dire: c'è un calo turistico di tot percentuali in meno, rispetto all'anno scorso.
Di quale "calo" parlano? Ma è evidente: di quei turisti nord-europei (norvegesi, svedesi, danesi, tedeschi, inglesi, francesi ecc.) che abitualmente erano fonte di gettito per il nostro Paese perchè si sistemavano in :
1) alberghi a una stella, **, ***, ****, ***** stelle.
2) Bed & breakfast
3) case-vacanze
4)residence
5)ristoranti
6) PUBS E ritrovi, e così via.
Non veniamo a fare la lezioncina morale che i "locali" hanno più diritto degli altri di divertirsi. E' evidente che è così. Ma che scoperta.
Ma quando si fanno i conti a fine stagione, i conti della casa (e della cassa) Italia non quadrano. Perchè? Perché il turismo estero non arriva. O non ne arrivano abbastanza. Chiaro adesso?
In compenso dall'Africa subsahariana arrivano altri "ospiti" ( e non turisti) non propriamente desiderati che inventano le più strane scuse per accamparsi qui (scappano dalle dittature, sono profughi di inondazioni, cercano l'America in Italia ecc. ecc. ). E quelli costano soldi per le motovedette di salvataggio, i medici, gli infermieri, i trasferimenti, i pasti ecc.) Chiaro adesso?
Buona notte e hugs a tutti!
Aldo non ha poi tutti i torti. La consistenza delle casse dello Stato non dipende principalmente dal turismo, ma lo Stato deve garantire la proprieta' del territorio ai suoi cittadini. E questo ha la priorita' in un sistema basato sulla sovranita'. Ormai sembra che conti solo la proprieta' individuale, ma quando viene a mancare quella collettiva si intuisce che tra liberismo e comunismo non c'e' alcuna differenza sostanziale soprattutto quando si raggiungono parametri globali: tutti proprietari = nessun proprietario.
Un esempio: se il sottoscritto se ne va per monti (pur avvertendo le autorita' preposte sull'itinerario proprio come in URSS) si puo' ritrovare multato per aver bivaccato su di un bricco sperduto e accusato di "vagabondaggio". E' capitato anche questo. Il tutto, mentre gli zingari bivaccano liberamente nelle citta' ed a questo fine vengono pure sovvenzionati dai comuni. Eppure sono "turisti" anche loro, almeno formalmente. Hanno un visto di soggiorno e, a volte, pure di residenza fino in assenza di documenti d'identita' validi. Vogliono questo tipo di "turismo", evidentemente. Lo vogliono ideologicamente e la gente lo ha capito.
L'incuria e' una diretta conseguenza del fatto che nessuno si sente piu' proprietario di casa sua. Conto meno io cittadino italiano, che me ne vado a scarpinare senza sporcare nulla che una mandria di nomadi che sporca dappertutto e vive di un'economia parassitaria. In Svezia ognuno va dove gli pare, ed e' un turismo che rende poco o niente allo Stato, ma questo perche' e' il principio che conta. Eppure la Svezia e' ancora una nazione ricca... ma certo non dipende solo dalla civilta' dei suoi abitanti. Chissa' che non sia per il fatto che pur essendo due volte l'Italia ha 6 milioni di abitanti (non sessanta: sei). L'impresa viene dopo e non e' un dogma. La sensibilita'alla salvaguardia del territorio non e' una variabile dipendente dell'economia, ma e' un fatto sacrale quanto la Patria e tutto il resto. Ovviamente questo giova anche all'economia e al turismo, ma quando si e' obbligati a considerare "comproprietari" dell'Italia anche i lettoni e i maltesi, capirai...
Senza nulla togliere all'atavica incivilta' degli italiani (o parte di essi), questi si comportano secondo i canoni culturali vigenti, anzi, sono piu' coscienziosi dei tedeschi, a ben vedere, che' l'ordine teutonico con il casino globalizzato e' in esatta antitesi e, probabilmente, durera' ancora per poco. :-)
Stavolta non posso essere d'accordo. Cedere all'entropia che fatalmente la globalizzazione planetaria reca in sé è rassegnarsi al cupio dissolvi e allo sconfittismo.
Perciò sono solidale con l'"ordine teutonico" che costruisce sulla sabbia come se fosse cemento. E' un cruciale paradosso della vita a cui bisogna rassegnarsi, se si vuole vivere. Sennò, W il Dr. Mortis, a questo punto.
A prescindere dalle innumerevoli italiche carenze carenze che hai enunciato e che possiamo toccare con mano quando ci si muove da turisti lungo la penisola, dobbiamo prendere atto che la concorrenza a livello planetario è molto più forte che in passato. Eppoi c'è un dato caratterial-sociale: non siamo più i "poveri ma belli" di una volta, non ovviamo più alle nostre carenze oganizzative e strutturali con il nostro italico "savoir faire" di una volta, non siamo più tanto simpatici e abbiamo perso un bel po di "appeal". Poi noi stessi siamo diventati un popolo di turisti "globetrotters"; ci siamo globalizzati in peggio mantenendo infatti i lati sconvenienti, disorganizzazione, provincialismo...
Se vado in Francia a visitare un qualche pulcioso castello lungo la Loira, il biglietto lo pago e salatissimo, però noto che c'è la fila fuori per entrare...A torino abbiamo il museo egizio una delle più ricche collezioni del mondo (dopo il Cairo, davanti al british museum!) ma quanto credete che incassi a stagione? C'è molta piu gente che va a visitare il castello di Agliè sulle tracce di... "luisa di Rivaombrosa"! Ecco un nodo centrale secondo me: il "mito". Questo è quello che manca o si è perso in Italia. Il turismo in Francia vive gran parte sull'idea del mito dei Re di Francia. All' Italia ormai rimane solo il mito della Ferrari...
Fabio
Non posso che condividere per la concretezza degli argomenti apportati. Se vado a Napoli e davanti a una chiesa di bellissimo barocco spagnolo, c'è un cassonetto tracimante di rifiuti, capirai se riesco più a pensare al Barocco. E questo è solo uno degli innumerevoli esempi che si possono fare. A Le Grazie (SP) c'è una Villa Romana di grande interesse archeologico, proprio davanti al Varignano. Ma il suo custode è della serie "chi l'ha visto"? E nonostante davanti all'ingresso ci sia un cartello con gli orari per le visite, il cancello resta sempre imspiegabilmente chiuso col lucchetto.
Ciao Nessie,ben ritrovata a ferie passate, che ci hanno mandato in furie.
Ha ragione lo pseudo sauro “Da qualunque parte la si guardi c'e' da spararsi”, e questo vale soprattutto per il sud Italia, dove ne ho viste e sentite di cotte e di crude.
Il sud non risorgerà mai perché non è nella volontà degli abitanti di cambiare le cose, che per essi, invero, vanno bene. Hanno tutti belle case, splendidi arredi, belle automobili, senza parlare dell’abbigliamento: obbligatoriamente griffato. Per tutti: grandi e piccoli. Però tutti camminano con le facce scure, irritate o insoddisfatte, o a bocche amareggiate, come se avessero bevuto veleno. Quello lo danno in tanti modi ai forestieri e ai loro cittadini emigrati. Per esempio a me.
E con questo, ho detto tutto.
marnie
E' vero Marnie, per cambiare le cose dovrebbero esserci delle carestie o altri sgradevoli eventi. E benché insoddisfatti e con le facce scure (come mi dici), stiamo ancora tutti troppo bene. Ciao.
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