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11 February 2024

De Immundo






Vorrei parlare di  un altro tipo di dittatura, subdola,  insinuante che va estendendosi nel nostro quotidiano, quella del Brutto, del malgusto e disgusto, alla quale ci vogliono assuefare con ogni mezzo. E' già insopportabile vedere che il pessimo gusto si è diffuso nella società, ma la cosa peggiore è imporlo in modo martellante attraverso media, rotocalchi, campagne pubblicitarie e programmi tv, film, piattaforme tv. Roberto Pecchioli ci ha scritto in proposito, un lungo articolo carico di spunti e suggestioni, ma penso che ciascuno di noi abbia, nel suo quotidiano qualcosa da osservare, nel merito. Capita di vedere in giro donne in età avanzata con capelli tinti di rosa, di viola e di azzurro  che indossano gonnelloni sgargianti come le piume di un fagiano o attillatissimi leggings, e che ad un cenno di appunto critico si sollevano stizzite : "Embé?  che c'è di male? Oggi io mi sento così". Ecco  dunque  un nuovo dogma, farsi avanti: ciascuno è come si sente. 
La fine (per fortuna) della sagra sanremese del Malgusto ci ha mostrato culone in sovrappeso felici di mostrare le grosse chiappe rivolte ai telespettatori quale terapia d'urto anti "body shaming" (ovvero la vergogna del proprio corpo). 
 

Ragazzi che sembrano mettersi in testa gli scovolini del water per farci capire che lo si fa per allegria. Un conduttore che cambia giacca ogni due per tre con lustrini, paillettes da luminarie di Santa Rosalia e la faccia da Bafometto dei tarocchi.  Il sorriso è talmente stereotipato da sembrare quasi un ghigno. Carampane gonfiate e siliconate simili a mascheroni da fontane, cantanti uomini con la gonna perché si sono svegliati al mattino con il pallino di dover esibire la loro parte femminile. Ma tralasciamo pure il palcoscenico...

In fondo, basta aspettare all'uscita di una scuola superiore per vedere alunni con orride magliette coi teschi e scritte in inglese, pantaloni col cavallo così basso che impedisce la deambulazione di chi li indossa; ragazze e ragazzi tatuati, borchiati e orecchinati col piercing al naso o sul labbro, o all'ombelico, messo  in bella mostra. "Rozzi cibernetici signori degli Anelli, orgoglio dei manicomi" cantava, non senza ragione, Battiato in "Shock in my town".
A tutto ciò, fa riscontro la bruttezza e la bruttura del linguaggio, l'uso costante del turpiloquio e della parolaccia usata ormai come intercalare o interiezione. Le facce scure, torve e l'atteggiamento aggressivo sempre pronto alla rissa. Avete notato che alzare i decibel della voce per farsi sentire anche da vicini occasionali è diventata la norma? Così come è diventata norma,  far ascoltare imbarazzanti conversazioni che dovrebbero rimanere riservate, al  telefono cellulare, divenuto sempre più una sorta di  irrinunciabile microchip nonché amplificatore delle nevrosi. E' come se tutti quanti si sentissero immersi in uno di quei volgarissimi talk show dove tutti si danno sulla voce, si scannano come galli da combattimento beccandosi l'un l'altro creste e bargigli -  galli che starnazzano in un pollaio di reclusi incattiviti. Ma soprattutto,  in simili circostanze, non può  venire mai alla luce nessuna verità, poiché è quello lo scopo precipuo di buttarla in caciara. 
La bruttezza e la bruttura del paesaggio urbano si estende a edifici, muri, treni e altro: 

L’ambiente circostante si adatta perfettamente all’umanità disfatta che vi deambula: edifici brutti, parallelepipedi, cubi di vario colore o di nessun colore, muri e treni imbrattati da ogni genere di ghirigoro, arte di strada, street art, dicono , poiché parole e concetti devono essere biascicati in globish. Naturale che idee e visioni del mondo siano quelle che sono. (da Fenomenologia woke di Pecchioli)

Esiste, ovviamente, la  bruttezza e le brutture della politica, ma quelle ormai, sono date per scontate e nessuno reagisce più a nulla.  Ma la cosa più triste è che viene sempre avanti il cretino socialmente imposto come se lo aveste scelto voi. Qualche volta capita pure che siano gli Italiani stessi in preda alla disperazione, a votarlo.  E' capitato al  giullare Grillo e tutti seguirono il suo Movimento, dato che di un comico si fidarono di più che  di un politico. I risultati emersi sono stati chiari: il Comico, in fatto di disastri, è riuscito nella non facile impresa di superare perfino il Politico.  Per rimanere in tema, è stato un comico ucraino a trascinare il suo popolo in una guerra devastante, i cui danni li stiamo ancora pagando tutti noi. Così, tanto per ridere, anche se allo stato attuale, c'è ben poco da ridere.
La colonna sonora a tutto questo sconquasso, è una brutta musica assordante (il rap e il trap), priva di ogni melodia e armonia con testi simili ai graffitari dei cessi pubblici.  Del resto, siamo quotidianamente sommersi da immondizie musicali, anche al tavolo  di una Caffetteria, mentre sorseggiamo una bevanda, perché il rumore deve imperversare dappertutto, senza tregua, come uno spazio acustico che va riempito ad ogni costo. Pessima letteratura nelle librerie dove soubrette sul viale del tramonto raccontano le loro scorribande erotiche del buon tempo che fu.  O magistrati a fine carriera scrivono di corruzione.  Brutto cinema,  sempre meno "fabbrica del Sogno" e sempre  più vetrina e megafono del sistema e della famigerata Agenda mondialista 2030 (fatte salve poche eccezioni).
 In Usa è da molto tempo che imperversa la cosiddetta cultura del "risveglio" (woke). Il governo Biden si è avvalso della collaborazione di un ingegnere gender fluid in tutù da ballerina classica e tacchi a spillo.  Si tratta, per l'appunto, di un  trans, vice-segretario aggiunto per lo smaltimento alle scorie nucleari, legato al suo governo. E pazienza se poi da loro buttano giù qualche statua del generale Lee, eroe sudista della Guerra di Secessione, perché da noi va ben peggio.  
I danni che procurano da noi gli attivisti di Ultima (de)Generazione sono di maggiore entità, dato che in Italia tutto è patrimonio storico-archeologico e   tutto è artistico. La dittatura dell'Immondo che si fa sempre più monnezza diffusa, prevede di muovere guerra senza frontiere al Bello e al Vero,  in un'ottica simile alle pozioni e agli intrugli delle  tre Streghe del Macbeth scespiriano. Bello è Brutto, Brutto è Bello, sghignazzano con sarcasmo le tre streghe per poi sparire nella nebbia. Deve essere questo il Nuovo Ordine Estetico. Tutto ciò, calato nella realtà, fa certamente a pugni con la ragione e  ci rende sempre più sgomenti, poiché il  rovesciamento dei modelli di vita, dei criteri e dei valori è diventato parte integrante della subcultura che respiriamo. Perfino il culto dei cibi e  dei buoni piatti dei quali siamo sempre stati  apprezzati ambasciatori nel mondo con pietanze che sembrano dei ricami gradevoli alla vista, oltre che buoni al palato, viene messo a dura prova col nuovo orrorifico cibo Frankenstein a base di cavallette e grilli fritti, scorpioni arrostiti, farine di vermi. Perché credete che lo facciano? Per umiliarci e trattarci da animali quali non siamo,  per privarci della nostra anima e tradizione, oltre a costituire un monito palese sugli scaffali per un'imminente carestia, quale "nuovo" cibo di eventuale rimpiazzo, in caso di "emergenza" da essi stessi procurata. 


Lontano è il tempo in cui san Bonaventura predicava la delectatio. Docere et delectare: a lungo l'arte ha avuto come fine di arricchire lo spirito e di deliziare i sensi. L'arte contemporanea sembra aver cambiato completamente registro. L'età del disgusto è subentrata all'età del gusto: esibizione e desacralizzazione del corpo, svilimento delle sue funzioni e delle sue forme visibili, mutilazioni e automutilazioni, fascinazione per il sangue, gli umori corporali e gli escrementi, coprofilia, coprofagia...  (da De Immundo di Jean Clair). 


Credevate forse che gli orrori si limitassero ad essere relegati nei musei d'Arte Moderna  sotto il nome di "installazioni" o ready made, con  barattoli contenenti materiale organico ad opera di avanguardie bislacche,  felici di praticare la destrutturazione della figura umana e del paesaggio? Macché, fuori dai musei, c'è la democrazia e  ciascuno, nel suo piccolo,  si sente portatore di "monnezze" in proprio. E se ne vanta pure, portando a spasso il "capolavoro" di se stesso, in cerca di uno sguardo compiaciuto e di approvazioni che disgraziatamente, non tardano mai a farsi sentire. 

Nostra Signora di Lourdes


34 comments:

Anonymous said...

Bel post. E' proprio a partire dalla dittatura del Brutto che mi sono ricordata di avere certi libri sul Bello che avevo. Oggi dilagano dappertutto brutture e mancanza di gusto con ragazzi che mostrano chiappe e seni, che bestemmiano e che credono di essere anticonformisti usando abiti squallidi e un linguaggio omologato. Brutta la gente, brutte le città e adesso vogliono abbruttire anche le campagne desertificando il tutto o mettendo pannelli fotovoltaici che sono pur sempre un orrore.

Rosaspina

Anonymous said...

Grazie per il tuo aricolo, ultimamente ho rischiato di convincermi di essere io al di fuori del mondo e di essere una vecchia "boomer" incorreggibile( a proposito in tv ho sentito un giornalista dire che le cose non cambieranno fino a quando tutti i boomer non saranno schiattati, sì ha usato il verbo schiattare). Da tempo ho notato che sta imperversando la cultura del brutto: nel cinema, nella letteratura ( ormai ho il blocco del lettore ed i pochi libri che sono riuscita a portare a termine mi hanno delusa), nella musica, nell'abbiglianento; abito in una strada pochissimo frequentata,se si eccettua l'affollamento degli studenti all'uscita dai licei: non ho mai visto una generazione così brutta.hai notato come non siano capaci di esprimersi e fare un discorso senza luoghi comuni? Di affrontare una conversazione con spirito critico?Ma quello che è peggio sono i nuovi edifici che vanno costruendo ( tralascio le chiese orribili, sono abituata alle linee rinascimentali del Rossetti) sono cubi, più meno sovrapposti, tutti intonacati nelle varie sfumature di grigio e, come se non bastasse, anche le casa ristrutturate le dipingono di grigio: angosciante sembrano le costruzioni di Metropolis. Non mi ritrovo più in questo mondo.

Maria Luisa.
PS
Ho compiuto ieri 74 anni, sono proprio un residuato del Giurassico.

Nessie said...

Credo che alla base di tutto questo, ci sia una strategia che io chiamo strategia della barbonizzazione. Se ci fai caso, è uguale un po' dappertutto, al di là dei confini. Ci intristiscono con lo squallore del paesaggio urbano, suburbano e ora anche agricolo. Impongono modelli freakettoni con jeans laceri e le ginocchia fuori e ora anche con le cosce che sbucano dagli sbreghi anche d'inverno. Tutto concorre a volerci deprimere, perciò dobbiamo potenziare i nostri livelli di resistenza.

11/2

Cangrande said...

Articolo molto bello e profondo.

Comunque il "brutto" e l' "ignorante" in tutte le loro forme sono, di forza, imposti dall'alto, secondo la collaudata tattica psicologica di massa del "far credere che".

I più pirla ci cascano in.pieno e saranno gli ascari del potere.

La maggioranza meno pirla, verrà manipolata attraverso l'ignoranza indotta.
Programmi scolastici per decerebrati e "cultura" imposta per trogloditi.

E poi con la censura.
Un esempio per tutti:

provate a cercare il libro "Bagatelle per un massacro" di Cèline, dove sono svelati e descritti perfettamente i "mandanti" e gli organizzatori ultra-secolari di tutto questo...

Nessie said...

Intanto voglio specificare che quanto ho scritto nel commento delle h. 9, 50 pm era la mia risposta a Rosaspina.

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Nel frattempo si è inserita Maria Luisa a cui rispondo. La tua idea del Giurassico la devi lasciare perdere. E pure quella della boomer. Se vogliono che i cosiddetti "boomer" (cioè quelli che hanno avuto la fortuna di nascere durante il periodo pimpante del miracolo economico) schiattino, allora è bene che se lo scordino. Anche perché sono di una tempra ben più resistente di quelli della generazione d'oggi. Mi spiace per la giornalista in questione. E hanno il dono della memoria storica e di una cultura che oggi se la sognano. La giornalista pensi lei, a scrivere bene. E a far scrivere meglio quegli analfabeti dei suoi colleghi.
Anche a me, dà fastidio sentire questi poveri ragazzotti esprimersi con povertà lessicale e constatare che hanno la pigrizia di usare sempre gli stessi vocaboli. Ma la scuola ha perso la sua valenza educativa. E peggio della scuola, forse sono ridotti solo gli ospedali e la Sanità. Due cose diverse, ma essenziali pilastri della società. Allora Buon Compleanno, Maria Luisa.

11/2

Nessie said...

Grazie Cangrande. Il libro di Céline che citi ce l'ho in biblioteca. Soprattutto rinunciate all'idea di liberarvi dei volumi cartacei pensando che siano ingombranti da tenere in casa. E' il mondo di Gutenberg, quello che davvero forma i cervelli. Negli ebook e testi on line, espungono intere pagine dal contesto e possono manomettere a loro piacere, come si è visto.
Mi soffermo su questo passaggio dell'articolo di Pecchioli che ho testé linkato:

"Tra fotografie ingiallite e un pizzico di tenerezza per il mondo di ieri, una cosa ci è balzata agli occhi in modo lancinante: la dignità personale, dell’abbigliamento, della postura, perfino dello sguardo, dei nostri genitori. Gente povera, e tuttavia fiera, ordinata nel vestire, portatrice di un decoro e di un ordine, esteriore e interiore, che abbiamo smarrito. Il paragone con il presente è devastante (...)".

L'ho ricopiato perché penso che oggi il pessimo gusto, la mancanza di decoro e di rispetto si è trasferita anche in chiese e nelle chiese. Gente che entra in ciabatte, calzoncini, smanicata e smutandata senza nessuno che impedisca niente di tutto ciò.

11/2

Anonymous said...

La canzone di Battiato a cui fai riferimento era avanti di almeno 20 anni, rispetto al degrado odierno subito dalla gioventù. E i signori degli Anelli a cui fa riferimento non ha nulla a che fare con il mondo degli hobbit di Tolkien, ma sono gli anelli al naso, alla lingua e dappertutto che si mettono questi lobotomizzati di cui parli:

https://www.youtube.com/watch?v=-J8Kld7wLhE

"Generazioni senza più passato"? Adesso sono privi anche di presente e di futuro. Difficile pensare in un risveglio.

Fabio

Nessie said...

Sono d'accordo, Fabio, è una canzone apocalittica e il video che hai messo, mette quasi paura anche oggi che bene o male, siamo tutti più scafati. Oltretutto, parla anche della vita da insetti che ci toccherà fare.

"Ho incontrato allucinazioni, allucinazioni/Stiamo diventando come degli insetti, simili agli insetti".

12/2

Anonymous said...

A proposito di cattivo gusto, è stata una cosa pessima usare una sagra della canzonetta per fare propaganda di voto alle europee con tutto quel mostrare matite e foglietti, e ripetere votate! votate! votate! E' evidente che sono in preda alla tremarella da astensione.

Fabio

Nessie said...

Certo che sì, che se la fanno sotto. Se la Ue (e i suoi tirapiedi) ricorre a Sanscemo per sollecitare al voto, significa che è il momento buono per astenersi e cercare di cooptare altri all'astensione. Sì, vederli con le matite è stato uno spettacolo a dir poco penoso.

12/2

Cangrande said...

@ Fabio 8.52 p.m.

Esatto.
Il regime teme SOLO l'astensione. Sono terrorizzati.
I patetici teatrini pro-voto di Sanremo otterranno l'effetto contrario.

Andranno a votare vecchi rincoglioniti, trogloditi piddioti e i banditi che avranno un interesse personale.

Sarà l'inizio del crollo del regime, ma umanamente, non credo che faremo in tempo ad assistervi.

Il sistema tirerà avanti ancora qualche lustro con un 35% di decerebrati votanti. I piddioti vinceranno col 30% sul 35% di chi andrà a votare.

Ma, come per una legge fisica, il regime, più avanti crollerà.

Attenzione: fa sempre parte del "loro" piano (parlo dei "veri organizzatori" ultra-secolari) la dissafezione verso la politica, in favore dei "loro" regimi tecnocratici
Ma in questa fase, non c'è alternativa.
Prima bisogna fare fuori questi veri e propri parassiti.
Usando QUALSIASI metodo.

Prima il voto.
Poi quello che può venire in mente osservando voluttuosamente un bel lampione.
Ricordiamo SEMPRE che sono stati complici attivi nella truffa assassina vaccinale organizzata da "loro".
Nessun perdono e nessuna pietà.

Massimo said...

Tanta verità in quello che hai scritto. Lo si vede tutti giorni per strada. Non è comunque una novità. Ricordo che negli anni settanta, al liceo, le "femministe" si presentavano sciatte, con tuniche che sembravano prelevate direttamente dal tendaggio di casa, capelli unti che non vedevano il parrucchiere da un pezzo. Ma allora c'erano "gli altri" che, forse per spirito di contraddizione, si presentavano con capelli corti, le ragazze con vestiti che ne esaltavano la linea. Oggi non li vedo, "gli altri". E anche la mia generazione, ormai in pensione, si presenta sciatta e trasandata, con l'aggravante dell'età che li rende ancor più ridicoli, in jeans, maglione informe e si stupiscono quando mi vedono ancora in giacca e cravatta. Colpa nostra che abbiamo consentito, con una malintesa idea di libertà, che prevalesse la sciatteria. Non solo nel vestire.

Nessie said...

Sacrosanto quel che rilevi, Massimo. Sì, c'erano "gli altri", quelli che avevano imparato dai genitori e dalla famiglia (quella che ancora era presente nelle nostre vite), il senso del decoro e del rispetto, del sapersi vestire in modo appropriato a seconda delle occasioni, e che potevano fare da contraltare. Ora invece anche i nostri coetanei, tanto per sentirsi "moderni", scopiazzano dai più giovani, la ridicolaggine e il gusto per l'horror. Sarà capitato anche a te di vedere gente attempata con i tatuaggi sul collo e i jeans strappati con lo sbrego che butta fuori le ginocchia nude anche d'inverno.

"Colpa nostra che abbiamo consentito, con una malintesa idea di libertà, che prevalesse la sciatteria. Non solo nel vestire".

Ecco, io in questo caso, non parlerei più di "libertà" ma di licenza. Licenza di sciatteria e di sguaiataggine. Quelle licenze che fanno tanto comodo all'attuale sistema - quello che ci opprime.

13/2

Anonymous said...

Una delle manifestazioni del brutto, più rivoltanti è senz’altro la musica. Il rap è il buco nero in cui è precipitata da quando i liberatori (invasori) hanno imposto ai colti la musica atonale (Rai3 invece dei grandi trasmetteva solo Honegger, Hindemith..) e agli altri quella tribale, nata nei bordelli (saloon). Fino ad arrivare da un nuovo dirigente Rai a proibire d’un colpo le canzoni tradizionali italiane, troppo melodiche e intollerabilmente inneggianti alla mamma.
Certo non si trattava di arte. Quella si scopre nella canzone napoletana, specie della prima metà dell’ottocento, tesori inimmaginabili per chi non la conosce. Da lì emerge una Napoli d’incanto, di artigiani e pescatori. L’opposto della Londra pullulante di mendicanti e della Manchester dove, come descritto da Dickens, si praticava l’odioso sfruttamento del lavoro minorile.
E pensare che da lì osavano lanciare calunnie contro i regni italici, inviare gli adepti a preparare il le rivolte, corrompere politici e funzionari preparando il terreno per l’asservimento delle nostre genti. Lo sbarco avvenne con l’insediamento di Lucky Luciano e della mafia sciciliana.
La cosa ripeté in grande con seconda guerra mondiale. Spietati bombardamenti a tappeto, vigliacche mitragliate a passanti inermi (l’aereo Pippo), corruzione di ammiragli che preavvisavano le rotte delle nostre navi, ecc... Dopo aver distribuito latte in polvere e cioccolata per rifarsi la faccia, ecco la repentina imposizione dell’american way of life, preparata dai cineasti italiani guidati da Padre Morlion.
Quindi il festival condotto dal Bafometto dei tarocchi (definizione strepitosa) e dal sodale Fiorello, empio dissacratore del divino, non sono che l’esito inevitabile dell’asservimento imposto sì, ma anche supinamente accettato dalle nostre genti.
Per uscire da questo cul de sac è fondamentale riacquistare l’amore per le nostre cose belle, in attesa che siano politicamente riproponibili.

Oreste

Anonymous said...

O.T. I vaccini continuano a mietere vittime, e non guardano in faccia a nessuno 😂😂😂

https://www.torinotoday.it/cronaca/guido-crosetto-ricovero-sospetta-pericardite.html

Orion



Nessie said...

Oreste, intanto grazie per gli splendidi commenti sempre stimolanti. Ho notato una cosa: il Bafometto dei Tarocchi ha un nome (Amedeo) e uno pseudonimo (Amadeus) che significa "colui che ama Dio". Non è che questo giochetto del capovolgimento semantico sia stato creato bell'apposta? Ovvero colui che ama Belzebù? Mah...

Ricordo inoltre che l'altro giullare di supporto, ovvero Rosario Fiorello si fece fotografare con Befera, l'usuraio del fisco che cagionò tanti suicidi da parte di nostri imprenditori, quale testimonial sulle "tasse bellissime" (governo Monti). E fu sempre lui a canzonare i poveretti colpiti da effetti avversi e disabilità, durante una delle sue gag sanremesi, non di quest'anno, ma, se la memoria non mi tradisce, di quello del 2022. Ha deriso dunque il dolore umano e ha affermato che gli effetti collaterali NON esistono. Questo tipo di "negazionismo" è sempre molto ben tollerato e perfino incoraggiato.

Altra pessima immagine è quella di Mara Venier, la carampana siliconata che quando l'ambasciatore israeliano ha fatto rimostranze per Ghali e il suo "stop Genocidio", è corsa a leggere, tutta spaventata, la rettifica delll'AD della Rai Roberto Sergio. Quella ha capito fin troppo chiaramente chi comanda il mondo.

13/2

Nessie said...

Orion, sì ho sentito. Speriamo che anche gli esponenti del governo e del parlamento si sveglino e mettano in "correlazione", anche se non ci conto molto.

13/2

Alessandra said...

Io ho sempre trovato sexy un bell'uomo vestito con giacca e cravatta. :-)
Per me il gesto dell'allentarsi la cravatta è l'equivalente dell'abbassamento della spallina per le donne.
Si lascia così spazio all'immaginazione mentre ora si fa a gara a mostrare tutto. Alcuni ne hanno fatto un vero e proprio lavoro remunerativo - vedi la piattaforma Onlyfans.
Anch'io vedo da tempo in giro quello che avete osservato voi: gente di una certa età che ostenta abbigliamento (oggi va di moda dire, ovviamente in inglese, outfit), eloquio, atteggiamenti e gusti forzatamente "giovanili", tardone - ma anche tardoni - di 50-60 anni che vorrebbero dimostrarne metà, ragazzine che spesso e volentieri si abbandonano al turpiloquio e al rutto libero in nome della "parità di genere".
Si salva in blocco solo la generazione degli anziani dai 75-80 anni in su, quelli che hanno apprezzato in pieno "come eravamo" e non si sono fatti sedurre dalle istanze e dagli slogan del Sessantotto.
​Cerco di fare resistenza nel mio piccolo, ascoltando musica vera, leggendo buoni libri, guardando belle illustrazioni e bei film, citandoli e proponendoli poi ai miei interlocutori nel tentativo di invogliare a costruire una memoria storica che rappresenta la difesa contro questa dittatura del Brutto.
Certo è difficile.
La classe, la raffinatezza e il buon gusto vengono liquidati come snobismo e alterigia.
L'educazione e la gentilezza vengono scambiati per debolezza o, peggio ancora, stupidità.
Il rispetto delle regole e dei limiti vengono bollati come moralismo, perbenismo e conformismo (!).
La volgarità e il cattivo gusto vengono invece spacciati per spontaneità e l'arroganza per forza di carattere (in realtà sono in antitesi).
​Mi sento un'anima antica che vive in un'epoca che per molti aspetti non le appartiene.

(13/2)

Nausicaa said...

Ci sono immagini che salvano e ci sono immagini che dannano. Oggi abbondano le seconde. Per fortuna possiamo viaggiare attraverso il tempo e cercare di ritrovare le prime nelle epoche felici del passato. Non possiamo assolutamente accettare di farci avvilire e deprimere da tutto il caravanserraglio che vediamo in giro, qui descritto con maestria. Raccolgo l'invito di Oreste secondo cui, per uscire da questo impasse, è fondamentale riacquistare l’amore per le nostre cose belle, nell'attesa che ci sia nuovamente un tempo in cui rivedremo le stelle.

Cangrande said...

@ Oreste 4.51 p.m.

Meraviglioso commento.

In poche righe sono condensati più di 150 anni di storia di questo paese servo, dal 1861 degli inglesi.

Più precisamente, ininterrottamente, di proprietà personale della corona britannica, tramite la massoneria (a parte la parentesi della Repubblica Sociale Italiana).

P.s.: hai citato il tradimento degli ammiragli.
Ai vertici erano QUASI tutti massoni e/o con mogli inglesi.
Comunicavano le rotte per l'Africa agli inglesi, i quali affondavano le navi con migliaia e migliaia di marinai italiani.
Chi non seguiva le rotte indicate da Supemarina, si salvava.

Storia appositamente tenuta nascosta.
La guerra è stata perduta per tradimento (anche in Germania).
Chi è interessato al tradimento degli ammiragli, necessario leggere il fondamentale e sconvolgente "Navi e poltrone" di Antonino Trizzino.

Nessie said...

Hai scritto cose importanti, Alessandra, e notazioni di lucidità estrema.

"Cerco di fare resistenza nel mio piccolo, ascoltando musica vera, leggendo buoni libri, guardando belle illustrazioni e bei film, citandoli e proponendoli poi ai miei interlocutori nel tentativo di invogliare a costruire una memoria storica che rappresenta la difesa contro questa dittatura del Brutto".

Ecco io penso che una "resistenza" del genere, in fondo non dovrebbe costare molta fatica, per chi è già orientato in questo modo. Al contrario, costa moltissimo doversi adattare a tutta la robaccia che hai citato e criticato.

Un film che ti consiglio di andare a vedere è "Perfect Days", di Wim Wenders, appena uscito. E' una perla rara, di questi tempi. Ma si obbietterà, Wenders in collaborazione con uno sceneggiatore giapponese, è quasi un ottantenne. E i giorni perfetti del protagonista del film, non sono necessariamente giorni felici. Ma tendono a una perfezione che il protagonista sa trovare nelle cose piccole. Qui, la recensione, se ti può interessare:

https://www.orticalab.it/Perfect-Days-e-la-solitudine-cosciente-Wim-Wenders-Oscar-film

14/2

Nessie said...

Giusto Nausicaa, il consiglio finale del commento di Oreste è da cogliere al volo per tutti noi. Cerchiamo di essere lucidi, ipercritici, ma senza farci deprimere imparando a collezionare le cose belle che in questo paese, in fondo non mancano. Non dico che potremo ritrovare un nuovo Rinascimento, ma proviamo a metterle da parte in attesa di tempi migliori.

14/2

Cangrande said...

@ Alessandra - 11.40 p.m. del 13/2.

Citazione:

"​Mi sento un'anima antica che vive in un'epoca che per molti aspetti non le appartiene.".

Frase stupenda nella quale mi identifico pure io !

Jacopo Foscari said...

Condivido la scelta di astenersi dal voto, come già ho fatto alle politiche e farò anche alle europee, ma non credo produrrà cambiamenti. Penso che, come se ne fregano nel voto, se ne fregheranno allegramente anche del non voto. Personalmente credo che bisogna solamente rifugiarsi nel particulare di guicciardiniana memoria. Leggere gli eventi mondani tra il serio e il faceto e andare avanti con la propria vita e pensare alla salvezza della propria anima. La soluzione è squisitamente individuale.

Nessie said...

Non sarà certamente la nostra astensione a far crollare questa Europa. Almeno, non subito. Ma se non altro, astenendoci, non concorreremo a tenercela in piedi. Ad ogni modo non era questo il topic di discussione del post.

15/2

Anonymous said...

Il film Perfect Days l'ho visto anch'io e concordo con l'opinione di Nessie sulla perla rara, specie in questi tempi bui. Un uomo umile che fa un lavoro che più umile non si può e che persegue sempre la bellezza. Sembra paracadutato in un mondo moderno che non gli appartiene, tant'è vero che rifiuta l'universo digitale che lo attornia.

Rosaspina

Nessie said...

Mi fa piacere. Sono così poche e rare le cose belle di cui parlare di questi tempi! Il cineasta tedesco Wenders è bravissimo a mantenere sempre viva la curiosità verso il protagonista, nonostante la normalità dei suoi gesti. Ci si aspetta sempre che nel film succeda qualcosa di straordinario, ma in realtà possiamo definirlo poetica dell'ordinario.

15/2

Alessandra said...

@ Cangrande
​Grazie. Dall'eccellente articolo di Nessie e dai nostri commenti si capisce che è uno stato d'animo molto diffuso qui dentro.
Raccogliere l'invito di Oreste è un buon viatico per affrontare e attraversare questi tempi ardui.

​Nessie, grazie per il tuo consiglio su "Perfect Days" di Wim Wenders, ho letto la recensione e mi ha invogliato a vederlo.
Sembra proprio che quel poco di bello che si trova in questo periodo venga dai vecchi o comunque da chi ha studiato e imparato bene le lezioni dei maestri del passato.

(15/2)

Nessie said...

Bene, mi fa piacere, poi mi scriverai la tua impressione. Siamo tutti analogici e poco avvezzi al digitale, allora :-). A guardare bene, anche l'agricoltura appartiene al mondo della classicità col solco ben arato e ordinato. E' bello vedere un vigneto ben curato dipanarsi in filari, mentre è orrendo vedere una selva di fotovoltaici o di pale eoliche occupare terreni.
Sarà lotta dura, ma man mano che si fa chiarezza e consapevolezza nelle nostre menti, aumenteremo le nostre possibilità di sopravvivenza, io penso.

16/2

Nessie said...

PS: aggiungo una piccola nota in relazione alla faccenda dell'Antico e del Moderno, espressa da Alessandra (h.11.40 p.m. del 13/2) e ripresa poi da Cangrande. In realtà non tutto ciò che è antico è da preservare (orrori ce ne sono stati in tutte le epoche), e non tutto ciò che è moderno è da rigettare. Non a caso, ho parlato di "classico". Ed è un mondo classico, civile ed esemplare quello che sa mettere l'essere umano al suo centro. Oggi assistiamo alla soppressione feroce di tutto ciò e non possiamo né dobbiamo permetterlo.

16/2

Cangrande said...

@ Nessie. - 6.43.

Infatti.

"Loro" odiano in un modo feroce, belluino, satanico, violento, osceno, tutto ciò che è "classico".

Tutto ciò che è bello, armonioso, puro, logico, normale, civile, umano, elevato, giusto, tradizionale, vero.

Sempre "loro" e da sempre.

Nessie said...

Salvo poi, confiscare opere di valore inestimabile per battere asta nelle case Sotheby's o Christie's.

"Non si dipinge per tenersi arte
in casa ma per vendere e vendere
presto e con profitto..." (Ezra Pound - Canto CLV)

17/2

Alessandra said...

Certamente, Nessie.
L'aggettivo "antica" era riferito più che altro a espressioni come "essere all'antica" o "uomo/donna di altri tempi" usate sempre con significato positivo, a indicare che certe qualità e certi valori erano apprezzati più nel passato che nel presente. E anche al mio sentirmi non certo "al passo coi tempi", una specie di "boomer inside" come direbbe chi invece nella melma odierna sguazza alla grande.
Sul significato e l'importanza del "classico" non posso che sottoscrivere te e Cangrande.

(17/2)

Nessie said...

Infatti è così, Ale. Il "classico" può anche comprendere quella parte della modernità che va nell'interesse degli esseri umani. Nell'ambito strettamente letterario "un classico" è un'opera che non smette mai di trasmetterci qualcosa, anche in tempi moderni e attuali. Trovo profetica e quindi "classica" la poesia Contro l'Usura" di Ezra Pound:

https://www.poesieracconti.it/poesie/a/ezra-pound/contro-lusura

e pure "Il mercante di Venezia" di Shakespeare. Ce ne sono tanti oggi di Shylock, un personaggio ributtante sempre alla ricerca spasmodica di quattrini! Un tempo nella Serenissima gli usurai li buttavano giù dal ponte di Rialto, adesso invece sono loro che mandano sotto i ponti le popolazioni. Buona notte e buona domenica.

18/2