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27 November 2022

Quando la pubblicità vende dottrine e non prodotti



Assistiamo sempre più attoniti a un fatto del tutto nuovo nelle campagne pubblicitarie: invece di aver a cuore la vendita del prodotto secondo l'antico motto "la pubblicità è l'anima del commercio", la pubblicità del nuovo mercatismo nell'era della "fine del lavoro" si  preoccupa soprattutto di veicolare dottrine ideologiche. Chiamarle "finestre di Overton", è far loro un complimento, dato che quello che un tempo era subdolamente allusivo, ora è tutto esplicito e messo bene in evidenza. Andiamo con ordine. Lego Group da tempo si impegna per costruire un ambiente di lavoro " inclusivo". Non possono mancare quindi le "costruzioni  Lego gay friendly" arcobalenate. Non parliamo poi della Disney con Topolino e Minnie rispettivamente con calzoncini e gonnelline arcobaleno.  Per non dire dei numerosi messaggi LGBT+ in molti cartoon. La Chicco conta su due madri evidentemente lesbiche che accudiscono il loro bebé mettendo bene in evidenza il marchio dei suoi prodotti. Se la politica si è  divisa sul ddl Zan, molte aziende si portano avanti comunque, schierandosi e  facendosi pubblicità con campagne che sono inni alla cosiddetta "inclusione". Basta vedere anche la Barilla con la sua collezione di spaghetti N 5,  che con illustrazione lesbo della designer Olimpia Zagnoli segnalava un punto di svolta. Sbagliato credere che sia solo per allargare il cosiddetto "fatturato". Anche perché se è vero che di minoranze trattasi, queste non possono spostare cifre  così esorbitanti. Il vero fatturato di un'azienda è il suo marchio di qualità, inutile girarci intorno. E' evidente che anziché il brand di qualità, questi vogliono venderti nel loro pacchetto all inclusive, modelli di vita, dottrine e ideologie.  E mettersi direttamente al servizio di ONU, Oms, Unicef e vari organismi  mondialisti.  Del resto è la Barilla stessa che sottolinea con vanto come l’Onu le abbia riconosciuto “alti standard di condotta contro le discriminazioni Lgbt”. Vengo ora a un tasto ancora più  dolente: i bambini presi in ostaggio come testimonial per veicolare la pedofilia.

 

Quando Balenciaga si occupava solo di Haute Couture

L'ultimo scandalo della Maison Balenciaga, parla chiaro. L'azienda nasce come una prestigiosa casa di moda fondata nel 1917 dallo stilista spagnolo Christobal Balenciaga, ma la Guerra Civile spagnola lo costrinse a lasciare la Spagna  per trasferirsi a Parigi. Non pochi furono i suoi allievi di atelier, destinati a diventare a loro volta, illustri firme dell'Alta Moda, come Christian Dior che lo considerò "il maestro di tutti noi", Ungaro e Paco Rabanne.  Nel 1968,  un periodo in cui la moda andava "democratizzandosi" verso il pret-à-porter, non volle mai adattarsi alla perdita di aura dei suoi splendidi capi, e, ormai molto ricco, decise di chiudere  e di ritirarsi da quel mondo.  Morì, di lì a poco, nel 1972.  Dobbiamo aspettare fino al 1986 quando   la Maison fu rilevata da Jacques Bogart che resta in carica fino agli anni '90. 

Orsetto con collare e lacci sado-maso di Balenciaga

Dal 2001 fino ai nostri giorni, la Maison è di proprietà della francese Kering. Ma ora sta commercializzando la sua produzione estendendola a scarpe sportive  col marchio italiano Vibram e vari tipi di giocattoli e peluches. Tra i quali quelli sotto accusa in questi giorni come gli orsetti fetish  legati al bondage (pratiche sado-maso) finiti nelle mani di bambini, i quali toys hanno sollevato rimostranze nei social. Immediate le scuse della Maison che ritira la campagna pubblicitaria dei prodotti con queste parole:   “Abbiamo rimosso la campagna da tutte le nostre piattaforme. Lo zainetto Plush Bear non avrebbe mai dovuto essere ritratto tra le mani di un bambino. Porgiamo le nostre scuse a chi si è sentito offeso”, ha scritto Balenciaga in una storia Instagram. E aggiunge: “Ci scusiamo per aver pubblicato immagini disturbanti. Stiamo prendendo la faccenda seriamente e intraprenderemo un’azione legale contro i responsabili di questo set per aver incluso nella campagna accessori mai approvati. Condanniamo fermamente l’abuso dei minori in qualsiasi forma”.  

Sì, però, come spesso avviene sul web, le foto non sono state rimosse e ad una ricerca si vedono ancora. Il dubbio che assale la mente, è chiaro: come mai una svista tanto grossolana ed evidente, in una Maison di primo piano e  di  così antiche tradizioni? 

Un tentativo analogo, dove pare che non ci siano state le  stesse scuse di Balenciaga, è avvenuto nel 2018 all'azienda israeliana Nununu , con la collaborazione di Céline Dion quale testimonial,  per la presentazione di collezioni di vestiti per bambini con riferimenti simbolici al satanismo e a prese di posizione No gender con lo slogan inquietante: "I nostri figli non sono davvero nostri". Ecco il videohttps://www.facebook.com/giorgettistrass/videos/celine-dion-satanista-no-gender-outfit/2119548144776349/. Nel video fa irruzione in un reparto maternità e come una strega, toglie i pigiamini rosa e azzurri ai neonati per mettere loro quelli neri tutti uguali con una scritta inequivocabile: NEW ORDER.

Il mondo No Gender e No Color di Céline Dion. 

Mi pare ovvio che più che vendere prodotti, la loro preoccupazione è  che la mente del consumatore  debba essere opportunamente plasmata, manipolata e orientata. Gli ostaggi finali di questo processo sono i bambini, come al solito,  vittime inconsapevoli di questi disegni perversi. 


Prima domenica di Avvento



20 comments:

Cangrande said...

E la dottrina Kalergi sparsa a piene mani nelle pubblicità ?

Improbabili negrette che guidano costosissime Mercedes ?

Famiglie felici da Mulino Bianco con una coppia uomo negro-donna bianca ?? (Fateci caso: non avviene MAI il contrario. L'uomo bianco deve essere fatto fuori. Prima idealmente. Poi........).

Pubblicità di merendine con bambini felici SEMPRE con l'immancabile negretto/a ? (Mi sembra, finora, che resista solo la Ferrero).

Di esempi ce ne sono a bizzeffe.

Ed è sempre la solita tattica del "far credere che..."

Nessie said...

Questa purtroppo è da parecchio tempo che c'è. Almeno da 15-20 anni. Con un'accelerazione dopo il 2000. E negretti che fanno dondolare marche di panettoni italiani sotto Natale, cantando sotto la neve? Per non dire delle fiction televisive dove mettono "risorse" anche in racconti filmici che si svolgono nel più sperduto villaggio delle Madonie.

Ma le cose più sordide e preoccupanti sono il lavaggio al cervello sui minori.

28/11

Anonymous said...

Altro che limitarsi ai calzoncini e al vestitino arcobaleno di Minnie e Topolino! La nuova direttrice Burke della Walt Disney non fa mistero di voler "educare" le sane famiglie con bambini a diventare almeno per la metà, Lgbtq+ e chi più ne ha, più ne metta.

https://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2022/03/31/news/disney_la_svolta_arcobaleno_i_personaggi_per_meta_saranno_lgbtq-343611022/

Fabio

Nessie said...

Sì Fabio, è da parecchio tempo che le associazioni Pro Vita e Famiglia, di cui ricevo decine e decine di newsletter con tanto di petizioni da firmare, denunciano il fenomeno dei cartoon di Disney orientati al transgenderismo, gaiezza eccetera.

https://www.provitaefamiglia.it/petizione/basta-propaganda-lgbt-nei-cartoni-disney

Con le petizioni non si salva di certo il mondo, perché per far fuori questi pervertiti non bastano i lanciafiamme. Ma insomma, vi invito comunque a firmare. Vale la pena di ricordare che lo stesso fenomeno che ho denunciato fin dal titolo, nella pubblicità, la quale vende dottrine al posto di prodotti, vale anche per il cinema: non più narratore di storie a scopo di sogno ed evasione, ma sempre più veicolo di IDEOLOGIE mondialiste. Ma su questo specifico argomento, tornerò magari in apposito post.

28/11

caposaldo said...

Con me si fanno la pubblicita' all'incontrario...le banno, e non compro piu' niente da loro, vita natural durante. Come dovrebbe fare qualsiasi persona normale!

Alessandra said...

Questa campagna pubblicitaria di Balenciaga mi era sfuggita, Nessie: l'orsacchiotto sadomaso è un'aberrazione a dir poco e dalle parole del comunicato della Maison traspare anche uno scaricabarile.
E quando le pubblicità ideologico-manipolative non sono esplicitamente rivolte ai bambini, viene comunque fatto in modo che le vedano, mandandole in onda a tutte le ore: la cosiddetta "fascia protetta" di fatto non esiste più e comunque si fa il lavaggio del cervello agli adulti perché condizionino poi i figli.
I bambini sono educati, da anni, anche al brutto: basta vedere la gran parte dei cartoni animati e dei giocattoli odierni, con disegni pessimi.
​Ricordo da bambina di essermi presa anche delle cotte per certi bellissimi protagonisti, e valeva anche per i maschietti con i personaggi femminili.
Con i cartoni di oggi sarebbe praticamente impossibile.

Quanto al piano Kalergi, credo che i primi messaggi pubblicitari risalgano almeno al 1983, l'anno di "Tartufon c'est bon".
E purtroppo devo informarti, Cangrande, che anche la Ferrero ha ceduto, in modo più sottile, con il nuovo spot di Kinder Maxi:

https://m.youtube.com/watch?v=UqXx7v-Um6A

(28/11)

Nessie said...

Cosa banni, Caposaldo? La pubblicità in rete? C'è sempre quella televisiva, radiofonica e pure dentro i cellulari.

28/11

Nessie said...

Certo che traspare lo scaricabarile, Alessandra. I loro "creativi" non li controllano? Beh, è ora di farlo.
Ti ricordi quando c'era il marchio giapponese di Hello Kitty? Beh, anche quello finì nella bufera a causa dei vibratori e altri ammennicoli porno, veicolati con quel marchio. Tutto ciò, non può essere considerato un caso.

Sono d'accordo poi che i messaggi multikulti legati al melting pot è da parecchio tempo che ci sono. E che siamo stati sommersi da messaggi buonisti di "volemose bene, fratelli bianche e neri" anche nelle fiction poliziesche americane. Ma ho tralasciato nel post questo aspetto sul quale ci sarebbe molto da dire, perché al momento mi interessa soprattutto la manipolazione e i messaggi subliminali sui più piccoli.
Prendiamo ad esempio anche l'innocente LEGO delle costruzioni. E' forse obbligatorio farli "gay friendly? Ecco un esempio lampante:

https://www.lego.com/it-it/product/everyone-is-awesome-40516?wgu=274895_196673_1669649246764_6533969d90&wgexpiry=1701185246&cmp=AFC-AFFILIATEIT-91999-196673-274895-4083492&wgclickid=274895_196673_1669649246764_6533969d90

Nessie said...

Qui, in questo articolo di Inside Over, la rassegna di giocattoli detti "No Gender"o "Gender Neutral" per promuovere la famigerata cultura Woke, un vero incubo alla Dario Argento :

https://insideover.ilgiornale.it/societa/in-vendita-giocattoli-gender-neutral-lultima-follia-liberal.html

28/11

Anonymous said...

Il video che riprende Céline Dion che fa irruzione al reparto maternità e infanzia spargendo polvere di stelle nere, fa impressione. Sembra una strega pazza indemoniata in preda a un accesso di frenesia satanica. L'immagine del neonato vestito di nero con la scritta sul NWO è semplicemente terrificante. Non c'è nessuno che metta al fresco quella fuori di testa lì? E che le dia la lezione che si merita?

Rosaspina

Nessie said...

Anche a me fa impressione. A forza di voler dimagrire le è venuta fuori una faccia da suola di scarpa che mi ricorda la Strega dell'Ovest del mago di Oz. Dirò un'altra verità. A me Céline Dion con tutti quegli urli non è mai piaciuta, nemmeno come cantante. Francamente non l'ho mai sopportata. Bisogna solo essere dei fuori di testa per buttar via 77 dollari per la sua linea di copertine per lettini piene di teschi, destinati ai bambini. E i suoi colori luttuosi neri e grigi, colori inadatti all'infanzia. Per non dire poi di quella scritta sulla tutina che non ha nemmeno bisogno di interpretazioni. Non potevo non aggiungere quella foto del lattante. Purtroppo nessuno ha più il coraggio di indignarsi su certe brutture. Dicono che non riesca più a stare in piedi e che abbia le articolazioni che non la reggono più. Ma se solo osi insinuare al vaccino, allora sei "complottista".

28/11

Alessandra said...

Ricordo bene, Nessie.
C'è chi tira fuori la scusa del marchio che piace alle donne sbarazzine, ma non l'ho mai bevuta.
Devo segnalare, tra i giocattoli storici, la Barbie transgender ispirata all'attore (sì, attore) e attivista LGBTQecc. Laverne Cox.

https://techprincess.it/barbie-transgender-mattel/amp/

Il video con Céline Dion è inquietante.
E quel messaggio secondo cui "saranno i bambini a scegliere il loro futuro" ma di fatto è lei a volerli mettere sulla strada che secondo "loro" dovranno prendere.

(28/11)

Nessie said...

Sì, appunto. Oltre la Lego Group c'è pure la Mattel della Barbie. Ora anche in versione trans. Non sapevo nemmeno chi fosse questo-a Laverne Cox, prima di scoprirlo qui sul link. Di solito non mi occupo di fenomeni da baraccone. Non è che ora avremo pure la bambola vestita in lamé con baffi in stile Conchita Wurst? Sembra che non si possano più fare giocattoli "normali" per bimbi "normali". Anzi, non vogliono più che i bambini possano vivere un'infanzia normale.

Il video "satanico" di Céline Dion risale al 2018, ma ora è alle prese con ben altri problemi, come sai. A quanto pare, quella campagna pubblicitaria non le ha portato fortuna. Ovviamente i suoi manager e tutto lo showbiz cercano di fare silenzio omertoso al riguardo. La congiura del silenzio intorno ai vaccini non può venire scalfita.

28/11

Anonymous said...

Ormai siamo al delirio del genderismo. All'Istituto Virgilio di Empoli una professoressa di ginnastica si è permessa di obbligare gli studenti a un corso di danza nei quali si scambiano i vestiti. I maschi si devono vestire da ballerine col tutù e le femmine da uomini. Se questi fenomeni non vengono fermati con la forza, dovremmo subire la loro violenza

https://www.ilgiornale.it/news/politica/lultima-follia-gender-scuola-maschi-vestiti-ballerine-2090153.html

Eugenio

Nessie said...

Sì ma i genitori, cosa sono lì a fare? Non sono capaci di mettersi tutti insieme per impedire questo scempio anti-pedagogico?

La sedicente "professoressa" (che non può obbligare in nessun modo) con ogni probabilità è un'assidua fan del format americano "Ballando con le stelle", dove ormai ogni sabato sera sdoganano le coppie da ballo gay, tanto per "rompere gli schemi".

29/11

Alessandra said...

Sul tema pedofilia, ci sono anche le pubblicità "progresso" in cui il prodotto da promuovere è il pedofilo stesso.
​In Gran Bretagna avrebbero infatti distribuito nelle scuole dei volantini che invitano i bambini a non essere diffidenti nei confronti degli estranei adulti che provano ad avvicinarli ma anzi incoraggiarli, perché "vogliono solo fare amicizia". Si arriva addirittura a suggerire di invitare l'estraneo a entrare nella propria casa e presentarlo ai famigliari.
Naturalmente gli sbufalatori si sono subito premurati di smentire la notizia poiché sarebbe una balla montata da un sito russo e non ci sono prove che quegli opuscoli siano veri -?- né che siano stati diffusi nelle scuole.
Spero sia come dicono, intanto però questi messaggi perversi e pericolosi sono comunque apparsi.
Ne ha scritto anche Blondet, insieme ad altre notizie allarmanti.

https://www.maurizioblondet.it/lagenda-educa-i-bambini/amp/

​Una volta la raccomandazione era di non dare confidenza agli sconosciuti e spero che per i genitori e per chi si prende cura di un bambino continui a essere tale, a dispetto di queste perverse, criminali campagne pubblicitarie.

​(29/11)

Nessie said...

Ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori in questo ambito. Perfino le autorizzazioni di Drag Queen dentro le scuole materne a raccontare favolette "transgender". Fuori i nomi dei presidi e dei direttori didattici che autorizzano simili porcate. Se da questo letamaio pensiamo di uscirne solo col voto, stiamo freschi! Tanto per cominciare le trasmissioni dette "gay friendly" (parola soft che nasconde invece le intenzioni palesi di indottrinamento) in RAI sono rimaste invariate.

Intanto, ecco che si fa nelle scuole primarie a Bologna (città che diede la laurea honoris causa a Soros). Portano a scuola vagine di pelouche a scopo indottrinamento sessuale:

https://www.secoloditalia.it/2022/11/lgbt-da-bologna-arriva-la-vulva-di-pelouche-per-educare-fin-dallasilo-con-i-soldi-della-regione-emilia-romagna/

Associazione Orlando, come il titolo del libro di Virginia Woolf nel quale la protagonista cambiava di continuo sesso nelle varie epoche storiche.

29/11

Nessie said...

OT: passo questo messaggio in vista della decisione della Consulta di domani. Un po' per tutte le città italiane stasera ci sono veglie e fiaccolate, un po' dappertutto. E' utile partecipare. Io andrò:

https://www.ilgiornaleditalia.it/news/cronaca/430759/veglia-notturna-29-novembre-contro-l-obbligo-vaccinale-due-parole-prima-di-abbracciarci-e-di-cantare.html

https://sfero.me/article/martedi-29-novembre-2022-veglia-in-atteda-della-sentenza-della-corte-costituzionale-sull-obbligo-vaccinale

29/11

Anonymous said...

La campagna Balenciaga è anche peggiore di come ce la immaginiamo. Pare che le sue modelle siano state fotografate vicine a libri fotografici di pittori che ritraggono scene di cannibalismo con bambini dai braccini e gambe monche, un vero orrore!

https://www.youtube.com/watch?v=dFiyz62_m2w

Per quanto riguarda la veglia ierisera 70 piazze italiane erano presidiate da cittadini che non vogliono un verdetto punitivo sull'obbligo vaccinale. Non so se servirà, e se questo orienterà la Consulta, ma almeno è la testimonianza di quelli che dicono NO.

Vinicio

Alessandra said...

L'udienza pubblica in Corte Costituzionale si è conclusa ma hanno deciso di tenerci sulle spine ancora per qualche ora.

https://metronews.it/2022/11/30/domani-il-responso-della-consulta-sullobbligo-vaccinale/

Le immagini orride delle campagne di Balenciaga tolgono ulteriori dubbi alla falsità delle loro scuse.
La violenza, il satanismo, l'infanticidio e anche il cannibalismo vengono fatti passare per pratiche "glamour".
Mostruosità e abominio sono le uniche parole che mi vengono in mente.

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