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31 October 2019

Frugano l'oro nei nostri cassetti





C'è una notizia di questi giorni comparsa su alcune  agenzie di stampa (Ansa, Adnkronos) e su altri giornali  di economia e finanza che mi ha incuriosito, ma anche insospettito. Hanno calcolato in media quanto oro e quanti preziosi possediamo nei cassetti o nelle casseforti delle nostre case.  Insomma mentre non sappiamo esattamente dove sia finita la riserva aurea dell'Italia (c'è chi dice che giaccia nei caveaux della Fed) , c'è chi invece tratta gli Italiani da nuovi custodi di  tante piccole Fort Knox. A che scopo? Senz'altro nel mercato dei finanziamenti hanno scovato anche questa ghiotta  opportunità per gli istituti di credito:

I gioielli degli italiani, ricevuti in regalo, alle volte in eredità o acquistati, rappresentano un piccolo tesoro spesso sottovalutato. Ogni italiano infatti, possiede in media 7 oggetti di valore tra gioielli e beni preziosi per un totale di circa 64 grammi di oro e un valore stimato di duemila euro (2.064,00 euro). Preziosi che si trovano in casa, magari custoditi nei portagioie, nascosti in qualche cassetto e che , il più delle volte vengono poco usati o indossati. Il 37% infatti usa meno di 5 preziosi almeno una volta l’anno.  (ADNKronos- Un tesoretto di 2000 tra gioielli e oro nelle case degli Italiani)

Se da un lato l’82% del campione è consapevole che i propri gioielli rappresentino una ricchezza e un’importante risorsa, pur non sapendo quantificarne il valore, solo il 30% considera i propri preziosi come un valore economico, mentre il 52% li lega spesso a ricordi o occasioni speciali, considerandoli molto più che semplici oggetti. (ndr: fanno inchieste e proiezioni statistiche anche sui nostri sentimenti e ricordi!). 

Ma questi oggetti possono rappresentare una garanzia per ottenere un finanziamento attraverso un prestito con la formula del credito su stima, che è ancora attualissima, nonostante le sue origini risalgano al XV secolo. A confermarlo sono i dati forniti da Assopegno (Associazione Italiana degli Istituti di Credito su Pegno): in Italia il business del credito su pegno vale circa 800 milioni di affidamenti e un taglio medio del prestito concesso di 1.500 euro. Un servizio, che secondo i dati Doxa-Affide conosce il 69% degli italiani e una forma di prestito a cui si rivolgerebbero 8 connazionali su 10 in caso di necessità .

Poi nell'articolo ecco la conclusione volutamente "rassicurante":

"Il credito su stima è la formula ideale di prestito per gli ottimisti, perché permette di accedere a un credito in tempi rapidissimi, senza fornire ulteriori garanzie se non il bene stesso, con modalità di restituzione del capitale prestato certe e garantite”, sostiene Andreas Wedenig, Direttore Generale di Affide -è anche per questo che 124.000 persone ogni anno si affidano a questa secolare forma di finanziamento, riuscendo nel 95% dei casi a riscattare i beni impegnati”. 
Mmmh, voi ci credete?

Secondo la testata INVESTIRE, il  profilo tipo di chi ricorre al finanziamento su pegno sono  quarantenni, appartenenti a una classe medio bassa, secondo quanto riferisce Wedenig. Non sempre la necessità spinge alcuni a questa forma di credito: alcune persone decidono di depositare i propri beni nei caveau, magari durante le vacanze estive, per poi riscattarli al ritorno versando il capitale insieme agli interessi dovuti, un prezzo decisamente inferiore rispetto a una cassetta di sicurezza. E ancora, arrivano in Affide chi vuole far valutare oggetti di valore, come gioielli, argenti, orologi e monete (la valutazione è gratuita).

Perché trovo inquietanti queste notizie?  Sarò sospettosa ma ora il governo-Troika degli abusivi nonché cravattari strozzini senza ritegno alcuno, potrebbe servirsi  di  queste inchieste statistiche per calcolare anche i gioielli di famiglia degli italiani da inserire nello status patrimoniale ISEE. Ordini di scuderia da Bruxelles? Come non si sa, ma durante la grande crisi (indotta, come tutte le crisi) del 2011-2012 con a capo Monti e gli androidi della Ue, molti poveracci furono costretti a vendersi i piccoli tesori di famiglia (catenine, bracciali, orecchini, anelli e orologi ecc.) per pagarsi i debiti o anche per pagare le bollette e i consumi. Da lì sono risaliti a una campionatura. 
C'era una volta il segreto bancario.
Quando non te li fanno rubare dagli zingari specialisti in effrazioni alle porte e alle finestre, ci pensano le banche. Una cosa è certa: ci lasciano il dubbio amletico se è meglio correre rischi con i rom, o con le banche, alle quali molti ingenui cittadini, affidano in custodia nelle cassette di sicurezza i loro ricordi di famiglia, più o meno preziosi. Come minimo servono per fare "inchieste statistiche", rendendo palese il proprio status di polli da spennare e spolpare. Del resto sono riusciti anche a sapere quante volte all'anno ci mettiamo quel collier regalato magari da un marito a una moglie in occasione di un anniversario. Quante volte ci mettiamo quegli orecchini di perle, quante volte sfoggiamo quell'anello di fidanzamento che ora invece giace nel cassetto. Inoltre che ci stanno a fare quei regali della Prima Comunione dei vostri bambini se ora sono cresciuti?

 Osservate e ascoltate questo breve spot sui nostri  tesoretti: loro sanno anche quello che noi non sappiamo:
 http://vs.ansa.it/sito/video_mp4_export/o20191018143837589.mp4

Il Grande Fratello si è già messo in azione, ci guarda ci spia, ci scruta, fa i conti nelle nostre tasche e  fruga pure nei nostri più reconditi nascondigli della casa.

Giorno di Santa Lucilla


45 comments:

Anonymous said...

Non so esattamente da quando hanno cominciato a proliferare i "compro oro", ma mi pare più che da vent'anni. Prima c'era il Banco dei Pegni, al quale si rivolgeva chi era in particolari ristrettezze economiche, ma si trattava di un'attività in cui lo scopo sociale prevaleva sul guadagno. Nessuno, allora, impegnava i propri ricordi a cuor leggero; oggi si sentono vecchi che parlano di disfarsi di vecchie catenine e piccoli preziosi come fossero un ingombro. La mentalità è cambiata, ed è già pronta all'esproprio. Del resto, banchieri travestiti da politici come M.E.Boschi hanno parlato pubblicamente di "aggredire il risparmio privato". Ho trovato su Byoblu una lunga, ma esaustiva spiegazione del fenomeno generale, per bocca di un ex dirigente di BNL: Guido Grossi. https://www.byoblu.com/2018/10/26/il-tempo-delle-responsabilita-diffuse-e-condivise-guido-grossi/

IL SAURO

Nessie said...

Grazie Sauro, ora consulto quel link. Di tutta questa pubblicistica che ho riportato si arguisce che le banche aspirano esse stesse a fare da COMPRO ORO, in forme apparentemente più legalizzate. E che non vogliono lasciare indietro niente.
Qualche ingenuotto magari dirà: sempre meglio che portarli ai COMPRO ORO, i quali li fondono e poi li mandano nei caveaux delle banche svizzere. Magra consolazione!

Huxley said...

Buongiorno Nessie, credo che i tuoi sospetti siano più che fondati, se non sbaglio è già successo in Grecia (la nostra macchina del tempo): https://scenarieconomici.it/sentite-qua-in-grecia-le-imposizioni-fiscali-stanno-diventando-folli-come-da-noi-una-super-patrimoniale-in-arrivo-per-i-paesi-indebitati/
"i greci dovranno dal prossimo febbraio 2017 denunciare tutti gli averi in loro possesso, inclusi gioielli, monili, quadri, denaro sotto il materasso etc. etc., dando spiegazione della modifica degli averi “quando accade” e non a fine anno!"
L'articolo è del 2016 ...

Nessie said...

E tuttavia è pur vero che la mentalità anche delle persone anziane è cambiata e che vengono incoraggiate a farsi una bella crocierina in cambio dei ricordi preziosi custoditi nel cassetto. Perfino Renato Pozzetto si prestò a fare uno spot pubblicitario del genere!

Nessie said...

Grazie Huxley. Non si può essere corrosi da un sospetto che con questi usurai, diviene già CERTEZZA! Quello dell'articolo che proponi è uno scenario da romanzo di Ray Bradbury. A breve sarà considerato "evasore" anche chi custodisce l'orologio da taschino ricevuto in eredità da un padre o da un nonno!

Anonymous said...

Ho sbagliato il collegamento. Era questo: http://www.websuggestion.it/perche-sei-povero-guido-grossi/

IL SAURO

Nessie said...

Il concetto di MARKET UBER ALLES, che emerge anche dall'articolo che linki impone di "movimentare" (verbo che tanto piace alle banche) tutto ciò che è giacente nei cassetti o cassette di sicurezza. Ma volendo estendere il discorso, anche a case, terreni di proprietà...

Hanno iniziato coi libretti di piccolo risparmio costringendo i risparmiatori a trasformarlo. Ora il librettino aperto dai nonni per le spese scolastiche dei nipoti non esiste più perché ci hanno mostrato che può essere "scippato" (vedi Amato nel 1992, che anticipò il "bail-in" in versione domestica). Perciò, sono passati ad altri "scippi". Come questo dell'oro e dei tesoretti di famiglia. Si attaccano proprio a tutto, questi becchini!

Nausicaa said...

"Ma volendo estendere il discorso, anche a case, terreni di proprietà..."

Come no? Le tasse immobiliari sulle case, destinate a crescere anche con questo governo fino a rendere non conveniente mantenersi una seconda casa in località di villeggiatura, servono proprio a "movimentare" quel mercato immobiliare che prima passava di mano da genitori a figli. Ora le immobiliari (spesso in mano a tedeschi) fanno razzie di dimore di lusso a prezzi di sottocosto.

Nessie said...

Intere ville, appartamenti, case in localitò di villeggiatura sono già passate in mano ai tedeschi. Se vai a Salò sul Garda, lungo la passeggiata senti solo parlare tedesco. E una delle più importanti agenzie di compra-vendita immobiliare in Nord-Italia, è tedesca:

https://www.engelvoelkers.com/it-it/italia/?gclid=Cj0KCQjwjOrtBRCcARIsAEq4rW7qwATF3gVbO01tI_n3cY9oBsdRpNU5DIDRl2qJhTWTOuIXf7J1jFEaAmVYEALw_wcB

Oswald Cobblepot (the Penguin) said...

La Banca d’Italia è il quarto detentore di riserve auree al mondo, dopo la Fed, la Bundesbank e il Fondo monetario internazionale. Solo 1.100 tonnellate (poco più del 44%) di quell’oro è in Italia, il resto è detenuto nei caveau di altre banche centrali per ragioni storiche, legate ai luoghi in cui l’oro fu acquistato, ma anche a una strategia di diversificazione finalizzata alla minimizzazione dei rischi e dei costi di gestione: il 43,29% è negli Usa, il 6,09% in Svizzera e il 5,76% nel Regno Unito. (Fonte: Davide Colombo, https://www.ilsole24ore.com/art/oro-bankitalia-ecco-perche-riserve-non-si-possono-usare-ABF3HhSB, in data 11.02.19.)

Per quello che concerne l'oro "privato", sicuramente c'è da stare all'erta, ma occorre tenere presente che inserire l'oro nel futuro paniere ISEE non è facile, poichè stiamo parlando su un metallo il cui valore è molto volatile. A metà settembre era quotato 1.557 dollari l’oncia sul mercato londinese (un’oncia troy equivale a 31,1034768 grammi); adesso è 1.059 dollari. Probabilmente si tratta di una manovra di psicologia sociale: più che cercare di carpirselo, stanno convincendoci che è superfluo, che non ci serve, che è un investimento migliore e necessario (s)venderlo ai vari compro-oro, per reimmetterlo quindi sul mercato dei preziosi. Da evitare (se non in casi di gravissima necessità).

Un saluto da Gotham city, il Pinguino.

Nessie said...

Scusa Pinguino, ma io non condivido il tuo ottimismo. L'oro degli Italiani (sapevo che l'Italia era il quarto detentore di riserve auree), è di proprietà degli Italiani solo quando se ne ha la disponibilità. Se quell'oro è altrove, ciò significa che la disponibilità non c'è.
Farò un esempio banale. Una mia amica quando va in ferie, si porta appresso le sue gioie, perché se stanno in banche non le può usare.
Oltretutto ogni volta sento dire voci diverse circa la sua giacenza, e la cosa è alquanto sospetta. Il guardasigilli Castelli della ex Lega di Bossi, disse una sera in tv da Vespa che si trovava nei caveaux della FED, ad esempio.

Anonymous said...

seguo sempre con grande interesse questo blog e vorrei chiedervi se avete visto la "finanziaria".
sembra scritta dal duo travaglio-davigo ed è un delirio di tasse e manette che tratta l'evasione fiscale (che esiste in tutto il mondo, mica solo in italia) come se fosse la mafia: più carcere, più intercettazioni, confisca di TUTTI i beni...

AS

PS
a proposito di evasione non dobbiamo dimenticare che il famigerato "idraulico che non dà la ricevuta" non è un delinquente, ma è un normale lavoratore che entra nelle nostre case per aggiustarci il rubinetto e non certo per rubarci l'argenteria...(per restare in tema di oro nei nostri cassetti)

Oswald Cobblepot (the Penguin) said...

Mi perdoni, Nessie. Affermare che il 56% (circa) delle riserve auree è fuori dai confini nazionali, non significa che allora sono indisponibili o inutilizzabili. Si tratta di un lascito della 2a WW, quando il governatore Azzolini rischiò la vita per salvare 119 tonnellate di oro italiano dalle razzie naziste, e di quelle riserve solo il 67% (circa) fu recuperato: BankItalia lo mette extra confini, per questioni di sicurezza.

Inoltre, rammenti che disporre delle riserve non è facile. Innanzitutto, BankItalia - come tutte le bance centrali nazionali - tende a comprare molto e vendere nulla. Le BCN tendono a non vendere poichè una mossa del genere verrebbe interpretata come un segnale di difficoltà, con conseguenze immediate sui mercati finanziari. Comprano molto perché le misure di politica monetaria, il persistere di tensioni geopolitiche a livello internazionale e le incognite sulla dinamica della congiuntura economica globale inducono le BCN a riempirsi d'oro. Tenga conto che gli acquisti delle BCN contano per il 14% del mercato globale dell'oro, e poi da soli, USA, Francia, Germania ed Italia detengono il 60% delle riserve ufficiali. Questi stock si sono mostrati molto stabili nel tempo: negli ultimi 40 anni nessuna di queste BCN (a parte alcune piccole operazioni della Banque of France) ha venduto oro sul mercato. (Fonte: Marcello Minenna, https://www.ilsole24ore.com/art/l-oro-forzieri-banche-centrali-sguardo-globale-ACK6fIe, in data 12.08.2019.)

I rischi sono semmai per i privati proprietari, poichè potrebbero essere indotti a "disfarsi di quei monili inutili", per prezzi da truffa. Se è vero che 50% del mercato mondiale dipende dalla richiesta di gioielleria, un consumo di lusso in esplosione soprattutto in Estremo Oriente, se ne deduce che quello nelle mani dei "piccoli" fa gola ai "grandi". Il vero pericolo è lì.

Un saluto da Gotham, il Pinguino.

Anonymous said...

dimenticavo:
ovviamente per giornali e tv gli "evasori-ladri-cattivi" sono il succitato idraulico o il barista sotto casa, mica de benedetti o gianni agnelli...
vedi qui:
https://www.laverita.info/de-benedetti-accusato-di-evasione-fiscale-2626400674.html
e anche qui:
https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/abbiamo-appena-finito-leggere-articoloni-celebrativi-decennale-51348.htm
ricordo che quando il cosiddetto avvocato è morto, pur essendo l'uomo più ricco e potente d'italia ha lasciato in eredità UFFICIALMENTE meno di alberto sordi...

grazie per l'ospitalità

AS

Nessie said...

No AS, la stesura definitiva della finanziaria non l'ho ancora visionata per non farmi venire il mal di pancia. Ogni giorno c'è un ritocco e una smentita del ritocco.
Sono perfettamente d'accordo con la tua visione dell'idraulico. Oggi, come dice Sgarbi, l'evasore è un patriota resistente e i veri farabutti sono quelli che innalzano la pressione fiscale al 67%. Verissimo poi che sembra scritta dal duo Travaglio-Davigo. Con l'aggiunta di Bonafede che è un suo discepolo.

Nessie said...

Pinguino, beato lei che ha tutte le sue certezze! Io sono lieta di tenermi i miei dubbi. Per cominciare se da Banca d'Italia (e cioè nazionale) ora si chiama Bankitalia (e cioè privata) significa che le nazioni sono già in via d'estinzione. Ecco qui il perché le riserve auree appartengono a Bankitalia (e cioè privata) e non al popolo italiano, e cosa avrebbe voluto fare Claudio Borghi in proposito:

https://www.wallstreetitalia.com/riserve-auree-bankitalia-tutta-la-verita/

In detto articolo Bankitalia spiega anche perché quell'oro è di Bankitalia e non dello "stato".

Per favore non mi metta come fonte accreditata il Sole 24, già pieno di scandali a cominciare dal suo ex direttore.

Anonymous said...

Se ho capito bene, per preservare la Riserva aurea dalle razzie naziste, si è pensato bene di spostarle nei caveaux della FED e della City, per oltre il 70%. Una volta sconfitti i nazisti le si è lasciate lì per dimenticanza, o per paura delle razzie comuniste ? Abbozzo un'ipotesi: quello che i nazisti potevano fare con la brutalità, i vincitori l'hanno fatto con l'ipocrisia, ma il risultato è identico. Anche ci fosse da fidarsi (chiedere ai cinesi per verificare quanto), uno degli elementi fondanti della Proprietà è la Disponibilità; non vi può essere l'una senza l'altra. Quale piega stia prendendo la situazione finanziaria internazionale, la si vede bene oggi che già si ventila la possibilità, da parte della Banca, di accedere alla cassetta di sicurezza del cliente; e non parliamo nemmeno di tutto il corollario di provvedimenti che di fatto limitano fino la disponibilità del denaro che si tiene in tasca. Mica me l'invento io ora... In un contesto come l'attuale (che non mi pare quello di Bretton Woods), ci si può fidare ? pare che Russia e Cina, oltre ai cosiddetti "paesi emergenti", stiano accumulando riserve auree; e queste vengono collocate nei rispettivi paesi. Evidentemente le nazioni interessate non nutrono la stessa nostra cieca fiducia. Ipotizzo: non sarà forse che tra gli accordi (ancora secretati) dell'Armistizio breve ci fosse qualche accenno alla riserva aurea italiana ed alla sua collocazione fisica ? Per come la vedo io, i nazisti erano più degni di fiducia del regime opaco vigente oggi.

IL SAURO

Nessie said...

Sauro, se non hai trovato il tempo di leggere il link che ho messo per il PInguino, lo pubblico qui:


Borghi vuole proteggere le riserve auree italiane per precisare a chi appartengono le migliaia di tonnellate di oro gestite dalla Banca d’Italia. Nel testo si specifica che l’oro è dello Stato italiano e non di autorità esterne, ossia della Bce. In realtà come vedremo più avanti, le cose stanno diversamente.

L’iniziativa potrebbe però aprire la strada all’ipotesi di vendere le riserve auree. Progetto di cui aveva discusso più di cinque anni fa Beppe Grillo, confondatore del MoVimento 5 Stelle, sul suo blog. Con l’obiettivo di servirsi del ricavato per per rimettere in carreggiata i conti pubblici.
(continua)...

Nessie said...

L’Italia sostiene di avere in mano 2.451,8 tonnellate (metriche) di riserve auree. Se le cifre sono corrette, si tratterebbe della quarta somma più alto dopo la Germania, gli Stati Uniti e il Fondo Monetario Internazionale. Saremmo il paese custode del terzo ammontare di oro al mondo. Al contrario della maggior parte delle nazioni, in cui le riserve auree sono di proprietà dello Stato ma gestite dalla banca centrale, in Italia la banca centrale detiene e custodisce l’oro allo stesso tempo.

Il problema è poi che la Banca d’Italia fa parte dell’Eurosistema e dunque deve sottostare alla Bce. L’Articolo 127 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE, ex Articolo 105 del Trattato EC), stabilisce che le riserve valutarie e auree fanno parte delle riserve di proprietà dell’Area Euro.

Bankitalia possiede fisicamente inoltre 119,4 tonnellate di oro, riserve auree depositate a Palazzo Koch a Roma. Mentre l’altra metà si trova alla Federal Reserve Bank di New York (FRBNY). Un’altra piccola fetta è custodita invece a Londra presso la Banca d’Inghilterra e un’altra ancora a Berna, nei forzieri della Banca Nazionale Svizzera (SNB) per conto della Banca delle Banche centrali, la Banca dei Regolamenti Internazionali (Bank for International Settlements).

Non ci sono tuttavia prove concrete su queste riserve, specialmente per l’oro detenuto all’estero. Su cui non è possibile effettuare verifiche. I 16-20 miliardi di ricavi previsti con la vendita di oro sarebbe la somma ideale per sterilizzare l’incremento dell’IVA l’anno prossimo. Ci vorrebbero infatti 32 miliardi in due anni (20 e 12) per scongiurare l’attivazione delle clausole di salvaguardia.

Oro: la controversia ruota intorno a Borghi e Grillo
Il problema del piano sarebbe che la vendita delle riserve auree è una misura una tantum. Per scongiurare l’aumento dell’IVA serve invece una misura di finanziamento ricorrente nel tempo. Il progetto – anche se fosse veramente fattibile – servirebbe solo a rimandare un problema.

Secondo Grillo permetterebbe di respirare offrendo una copertura extra al bilancio, senza violare i vincoli di bilancio. “Ma soprattutto metterebbe finalmente fine a questa litania sul fatto che non ci sono soldi”.

La proposta di legge di Borghi, presentata per la verità alla Camera per la prima volta il 6 agosto del 2018, va in questa direzione. L’intento è quello di “assicurare chiarezza interpretativa poiché la Banca d’Italia, secondo quanto dispone l’articolo 4 secondo comma, del testo unico, provvede in ordine alla gestione delle riserve ufficiali, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 31 dello statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea”. (continua)

Nessie said...

L’Italia, pur impegnandosi a rispettare gli obblighi internazionali derivanti da trattati, vuole esplicitare la “permanenza della proprietà delle riserve auree allo Stato italiano“. Vista la natura ibrida assunta dalla Banca d’Italia nel corso degli anni, la proposta di legge di Borghi conclude che “una specificazione su questo punto si rende necessaria”.

Riserve auree: la bozza di legge di Borghi
La bozza del testo, dice Borghi, è solo un’ipotesi al vaglio del governo. La proposta di legge non è ancora stata ufficialmente presentata in parlamento e, anche se fosse, non vuol dire che il governo abbia intenzione di vendere sul serio le riserve auree.

L’intento di Borghi con le sue dichiarazioni ai media è quello di “rassicurare la gente sul fatto che il governo non intende cedere oro” per porre rimedio alle difficoltà riscontrate sul fronte delle finanze pubbliche.

“La mia proposta di legge vuole semplicemente chiarire che le riserve auree appartengono allo Stato, non a qualcun altro”, ha precisato Borghi a Bloomberg. Se ci fossero dubbi sulle nostre intenzioni, si ricordi che c’è un’altra legge che dice che le riserve auree non possono essere vendute senza la maggioranza di due terzi del parlamento“.

Quello che vuole dire Borghi qui, è che servirebbe infatti un ordine per legge costituzionale. (continua)

Nessie said...

Riserve auree: perché appartengono a Bankitalia e non lo Stato
Fino agli Anni ’60 le riserve auree non erano detenute dalla Banca d’Italia bensì da un ente chiamato l’Ufficio Italiano dei Cambi (UIC). Autorità fondata nel 1945 il cui compito principale era quello di gestire le riserve valutarie straniere (oro compreso) dell’Italia.

Le operazioni di acquisto di oro condotte negli Anni 50 e 60 sono state fatte dall’UI e non dalla Banca d’Italia. Negli Anni 60, tuttavia, qualcosa è cambiato. Furono effettuati due trasferimenti enormi di oro da UIC a Bankitalia nel 1960 e cinque anni dopo. In totale le due transazioni ammontavano a 1.889 tonnellate metriche.

A quel punto la funzione principale dell’istituto diventò la gestione delle riserva valutarie e non delle riserve auree. Nel gennaio del 2008 l’UIC cessò di esistere, perché tutti i suoi poteri, compiti e funzioni sono stati trasferiti alla Banca d’Italia. Secondo il vice premier e leader della Lega Matteo Salvini “le riserve auree sono di proprietà del popolo italiano e di nessun altro”.

Ma le autorità della banca centrale la pensano diversamente. E la legge è dalla loro parte. Sfortunatamente per il governo, i banchieri centrali non vorranno nemmeno affrontare una discussione sulla vendita delle riserve auree. Figuriamoci se accetteranno di procedere alla cessione di oro.

(continua)

Nessie said...

CONCLUSIONI

Resta da vedere ora quanto in là oseranno spingersi Borghi e il governo. Forse sarebbe conveniente e potrebbe portare a qualche risultato, se chiedessero e ottenessero un audit indipendente di tutte le riserve auree italiane. Sia le 1.200 tonnellate depositate a Roma sia quelle custodite nei forzieri delle banche estere, principalmente – come visto – a New York.

Nessuno infatti le ha mai viste e se non si prova l’esistenza delle riserve auree non si possono certo vendere. L’oro a New York potrebbe anche non essere più là, per esempio. L’ultima volta che si ha avuto prova delle riserve auree italiano nei forzieri della Fed era il periodo compreso tra il 1974 e il 1978, quando circa 542 tonnellate di oro sono state usate come collaterale per garantire un prestito in dollari Usa concesso dalla Bundesbank tedesca.

Se le autorità italiane vogliono veramente sfruttare le riserve auree, potrebbero anche chiedere un nuovo prestito internazionale simile a quello degli Anni 70. Come allora, l’oro italiano potrebbe essere usato come collaterale. Anche in quel caso, però, bisognerebbe provarne l’esistenza.

Mentre negli Anni 90 e 2000 paesi come Belgio, Olanda, Francia, Portogallo, Spagna, Canada, Australia e Svizzera vendevano oro, l’Italia non ha ceduto nemmeno un’oncia dei suoi possedimenti.

FINE

Anonymous said...

Concordo con la visione di Borghi, ma mi viene un sospetto. Non è che i leghisti del governo precedente li hanno fatti cadere anche per questa storia dell'Oro?
Comunque venire a spiare nei cassetti degli italiani nel tentativo (spero vano) di accumulare al patrimonio anche i preziosi personali, è roba da ricettatori.

XY

Nessie said...

Rispondo alla tua domanda. Certamente non sarà l'unica ragione. Ma nel computo, mettiamoci pure anche questa, anche a costo di passare per complottisti.

è roba da ricettatori.

Ricettatori e pure degni compari del racket del Compro Oro. Solo in forma più legale.

Jacopo Foscari said...

Reati di opinione, schedatura dei dissidenti e oro alla patria. Meno male che questi sono gli anti-fascisti

Nessie said...

Buona questa! E' vero: ancora peggio di Mussolini che almeno l'oro alla patria, lo rendeva facoltativo.

Hai sentito della commissione Segre? Da far accapponare la pelle.

Qui una Maria Giovanna Maglie da incorniciare scrive in proposito:

Domani 14:30 LIVE #magliestrette Commissione #antiodio: non vi fate fregare. Si dice che sia stata voluta contro razzismo e antisemitismo,e siamo tutti d'accordo. Ma quando si parla di #nazionalismo #islamofobia #etnocentrismo #pregiudizi #stereotipi, che significa?
Stupisce che Liliana Segre e l'intera comunità ebraica non lo comprendano, visto che dovrebbe riguardarli molto da vicino, la differenza tra una misura liberale ispirata alla memoria e una misura illiberale che mescola esigenze legittime con tentativi di censura.

Jacopo Foscari said...

Certo che ho sentito della commissione Segre. D'altronde Mattarella l'ha messa apposta a Palazzo Madama come clava da usare contro i nazionalisti. Tra la commissione della Segre e la schedatura proposta da Marattin siamo a cavallo. Come diceva Flaiano, abbiamo due tipi di fascisti in questo paese, i fascisti e gli anti-fascisti.

Comunque l'oro italiano venne trasferito negli USA in epoca della guerra fredda, l'Italia e la Germania Ovest erano in prima linea e, se la guerra fredda fosse divenuta calda, c'era il rischio concreto che l'Armata Rossa si appropriasse dell'oro. Infatti anche l'oro tedesco è custodito negli USA come quello italiano. Però, questa ratio era valida in era di cortina di ferro, oggi l'URSS non c'è più e i paesi dell'Est non sono più regimi comunisti. Quindi l'oro avrebbe dovuto rientrare un minuto dopo il dissolvimento dell'impero sovietico, invece è ancora oltreoceano per motivi che sfuggono alla logica.

Nessie said...

Mi ricordo che quando Mattarella la fece senatrice a vita avevi commentato: "La Mummia sicula si è portata avanti.....". Altroché! Intanto i senatori a vita in caso di esiti incerti al Senato, forniscono sempre ottime stampelle.

Non vorrei che analogamente anche gli Americani pe recondite ragioni, si "portassero avanti" col nostro oro. Hai letto l'articolo che ho copiaincollato in 5 commenti dal link di https://www.wallstreetitalia.com/riserve-auree-bankitalia-tutta-la-verita/ ?

Beh, lì informa che:

"Bankitalia possiede fisicamente inoltre 119,4 tonnellate di oro, riserve auree depositate a Palazzo Koch a Roma. Mentre l’altra metà si trova alla Federal Reserve Bank di New York (FRBNY). Un’altra piccola fetta è custodita invece a Londra presso la Banca d’Inghilterra e un’altra ancora a Berna, nei forzieri della Banca Nazionale Svizzera (SNB) per conto della Banca delle Banche centrali, la Banca dei Regolamenti Internazionali (Bank for International Settlements)."

Insomma, una buona fetta sarebbe in Usa e le altre sono sparpagliate in UK, CH.

Anonymous said...

Leggina dopo leggina, commissione dopo commissione,per non parlare di omaggi e prostrazioni periodiche e istituzioni di giornate dedicate, siamo ormai diventati una repubblica in amministrazione controllata e sotto occhiuta osservazione per pensieri e parole fatti passare per reati.
Con i sinistri ormai iscritti alla gara a chi denuncia con più foga l’antisemitismo ritornante. Il potere della genia europoide è fondato sull’agitazione di spettri (spread, fobie,..) e sul conseguente richiamo ricattatorio.
Quello che a me fa accapponare la pelle è che i 3 partiti della presunta dx si siano ovinamente astenuti invece di reagire con veemenza.
Oreste

Nessie said...

Anche Meluzzi parla di Psicopolizia:

https://voxnews.info/2019/11/01/meluzzi-commissione-segre-e-regime-di-psicopolizia-video/#respond

Nessie said...

PS: astenersi non basta! Occorreva avere il coraggio di dire un NO, chiaro e tondo!

Jacopo Foscari said...

"PS: astenersi non basta! Occorreva avere il coraggio di dire un NO, chiaro e tondo!"

Completamente d'accordo. L'astensione è stata una scelta troppo timida e paracula, dovevano avere il coraggio di dire no.

Nessie said...

...sì, e di motivazioni ce n'erano a schiovere, tenuto conto che questa commissione Segre sarà la foglia di fico per perseguire tutti i reati d'opinione ("omofobia", "transofobia", islamofobia ecc. ). E pure i "rimpatri" verranno passati al vaglio ad uno ad uno, e accusati di razzismo e xenofobia.
Questa commissione è un'applicazione diretta di quell'obbrobrio giuridico che è la Legge Mancino.

Nessie said...

Ecco qui cosa contiene la mozione: "incitamento all'odio sarà anche sostenere l'espulsione di un determinato gruppo di persone"

https://voxnews.info/2019/11/02/la-commissione-segre-applichera-il-metodo-boldrini/#comments

Vanda S. said...

La sinistra e' abituata a trafugare l'oro altrui.....non dimentichiamoci di che fine a fatto quello di Dongo!

Nessie said...

Già. Non paghi di tutto ciò, rubano (o fanno rubare) il nostro.

Nessie said...

Vanda, intanto dall'oro, passano ai ricatti sugli stipendi. In Emilia-Romagna fanno le liste di proscrizione dei dipendenti COOP sul voto, per ricattarli. Pensa te! Sanno che la loro fine in quella roccaforte è vicina.

https://voxnews.info/2019/11/02/emilia-romagna-pd-minaccia-lavoratori-coop-rosse-per-farsi-votare/#respond

Uno said...

Quale gruppo religioso, in merito al quale non sono ammesse critiche ufficiali e diverranno illegali le critiche ufficiose, è al momento maggiormente seminatore "d'odio" verso gli Ebrei, gli omosessuali, gli atei, i Cristiani... ? Saranno perseguiti i predicatori di quel gruppo e i loro seguaci? Facciamo una scommessina?

Nessie said...

Leggi questo. La mozione avrebbe potuto essere votata da tutti se vi fossero stati inseriti questi elementi che invece, guarda caso, sono stati bocciati:

https://it.blastingnews.com/politica/2019/11/fazzolari-fdi-su-commissione-segre-sara-censura-in-rete-per-le-idee-non-gradite-003009545.html

Vanda S. said...

Naturalmente la censura in rete riguarderà l'Italia! Voglio vederli a censurare tutto il resto del mondo!

Nessie said...

Adagio adagio tenteranno anche quello. Anche se non credo che gli riuscirà.

Vanda S. said...

Io sono iscritta a FB statunitense perché risiedo negli USA e come me ci sono tanti altri italiani oramai cittadini di altri paesi, che risiedono all'estero e scrivono ANCHE in italiano: questa e' una barzelletta! Purtroppo invece credo che, come al solito, i perseguitati sono soli gli italiani e saranno controllati attraverso i loro indirizzi IP. (per chi non sapesse come funziona un indirizzo IP, https://support.google.com/wifi/answer/6246678?hl=it)

Nessie said...

Sì, però ho sentito che Zuck ha un pessimo sistema di policy e che fa applicare la sua "correctness" un po' ovunque e non solo in Italia. Prova a scrivere "negro", poi vedi, tanto per fare un esempio...

Jacopo Foscari said...

"Prova a scrivere "negro" "

No, non si dice più "negro" e neppure "nero". Si dice "Diversamente pigmentato".

Nessie said...

Vale anche per Balotelli.