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11 December 2018

I nostri presepi, nonostante gli iconoclasti



Iconoclastia, malattia inguaribile dei comunisti e dei radicali, che già fecero in tempi non ancora così sospetti, battaglie per la rimozione dei crocefissi nella scuola. C'erano già degli antefatti storici durante la rivoluzione bolscevica dove i comunisti di allora fecero esplodere con dinamite bellissime artistiche chiese ortodosse della Russia e organizzarono spedizioni punitive contro i fedeli cristiani nonché un'aberrante controfestività detta "Festa della derisione del Natale". Curiosamente l'iconoclastia di ieri e di oggi è coincidente con l'iconoclastia islamica, la cui religione impedisce di rappresentare il loro dio. 
Presidi e direttori didattici che bandiscono i presepi dalle scuole con la scusa del multiculturalismo e degli alunni di altre religioni, significa che poco o nulla capiscono su come si difendono le tradizioni autoctone di un paese sovrano.  Non ultimo ci sono insegnanti supini e proni al dictat dei loro dirigenti scolastici, quando non addirittura più zelanti di loro. E ora ci si mettono anche preti spretati, diventati furiosamente iconoclasti e perfino apostati. Iconoclastia parola proveniente dal greco εἰκών - eikòn, "immagine" e κλάω - kláō, "rompo") è stato un movimento di carattere religioso sviluppatosi nell'impero bizantino intorno alla prima metà del secolo VIII. In senso figurato e più esteso, l'iconoclastia indica un'opposizione spregiudicata e violenta verso le convenzioni, le ideologie e i principi comunemente accettati dalla società. Ora sono i cosiddetti ministri del Signore che in nome dell'"antisalvinismo"  e del suo decreto Sicurezza, predicano di non fare il presepe.  E affiggono pure manifesti davanti alle chiese. E' successo a Biella.



Un tal don Luca Favarin, della diocesi di Padova, ha invitato gli italiani a non fare il Presepe se approvano il decreto Salvini che non mantiene i nigeriani i quali secondo lui, sono i ‘Gesù di oggi’. Dunque Gesù, secondo la sua aberrante interpretazione evangelica era un africano che viaggiava in barcone per invadere altri paesi, e noi non lo sapevamo. Pare che il suddetto sacerdote del No al Presepe, abbia avuto seguaci.
Noto però  con piacere, che nel tempo si è sviluppata una tendenza positiva: genitori e figli che fanno presepi da soli, magari nell'aiuola di un giardino pubblico davanti alla scuola, contro direttori e insegnanti. Come pure ci sono fedeli che sollecitano i parroci resi ciechi e narcotizzati dalla chiesa bergogliona, a fare presepi. Qua e là fioriscono associazioni di quartiere che si chiamano "Amici del Presepio", e così via. Non sono poche le chiese che rinunciano a farlo, con la scusa che ci sono pochi sacerdoti, che i preti sono occupati altrove. Del resto, non   un mistero che non vadano nemmeno più a benedire le case: troppa fatica!
E tuttavia  cittadini, abitanti di rioni, di case, cortili, condomini allestiscono presepi nei loro giardini, nelle aiuole dei parchi, nei vicoli,  e gareggiano tra loro per il presepe più suggestivo del quartiere, del villaggio. Anche una legnaia diventa lo sfondo di un presepe. O un vecchio lavatoio. O una stalla in disuso o la cavità di un fontanile. E così si scatena la creatività popolare.

E' assai pericoloso privare la gente dei loro simboli, dei loro riti, delle credenze e usanze religiose. Ne sanno qualcosa proprio nell'attuale Russia. La desertificazione bolscevica durata quasi un secolo ha prodotto oggi una reazione di diffusione del culto, mai vista prima. Vengono edificate cattedrali di legno perfino dentro la "taiga" russa tra boschi di betulle secolari. A Ekaterinburg, dove gli zar furono barbaramente massacrati e trucidati, ora sorge la Cattedrale sul Sangue, in onore e commemorazione  dello zar Nicola II e della sua famiglia. La chiesa principale fu consacrata dai membri del clero proveniente da ogni parte della Russia il 16 giugno 2003, 85 anni dopo l'esecuzione della famiglia dei Romanov.
Ma fallito il bolscevismo (dopo quasi un secolo, era ora!), stiamo vivendo oggi una sorta di sovietismo globale camuffato da mercatismo deregolamentato, basato su false libertà e vere prigioni e divieti.
E non è nemmeno un caso che quasi ogni anno ci siano attentati di matrice islamica contro i mercatini di Natale attorno alla zona dello shopping delle capitali europee del Nord Europa.  Il 19 dicembre del 2016, un camion si getta contro la folla che sta visitando i mercatini di Natale di Berlino e provoca una vera e propria strage: 12 morti e 56 feriti. E a distanza di due anni ce ne siamo quasi dimenticati.
Come sta avvenendo in queste ore a Strasburgo (Alsazia-Lorena) del quale non si hanno ancora notizie certe circa il numero di  morti (si parla di 4)  e di feriti (forse 11).
Del resto un losco oligarca come Jacques Attali (mentore di Macron), non ha mai fatto mistero di voler utilizzare l'islam quale grimaldello per decristianizzare definitivamente le società europee (c'è il video). Quale migliore pretesto? Una religione abramitica e iconoclasta che ne caccia via un'altra più iconicamente raffinata.

Tutto inutile! Ogni forma di barbara e feroce iconoclastia, produce per reazione, una  sempre più fiorente produzione di immagini, dipinti,  icone, monumenti, chiese, statue e statuine, con relativi culti, credenze e riti di massa.  Come quelle dei nostri cari e domestici presepi. E' nello spirito dei popoli.



27 comments:

Nausicaa said...

Sta spuntando il responsabile della strage dei mercatini, un "alsaziano" di nome Sherif,, un 29 enne di seconda generazione. Scenario déjà vu. Ora nessuno parlerà più dei gilet gialli e tutti parlano di allarme-terrorismo prenatalizio.

Nessie said...

Poco ma sicuro. La cosa più strana è che dopo 4 ore non sappiamo ancora quanti sono i morti e quanti i feriti. Possibile che ci siano solo riprese dai telefonini? In ogni caso, tempistica giusta al momento giusto: la Francia sotto le rivolte dei gilet gialli che ora si ferma per un "alsaziano" di nome Sherif. o Cherif.

Nausicaa said...

Esatto. Con la scusa del terrorismo islamico, forse vieteranno tutto quanto proprio per questo. Adieu, gilets jaunes!
Chissà perché il parlamento Ue questi terroristi non lo violano mai, anche quando sono lì a due passi. Si sono asserragliati tutti là dentro, Tajani incluso.

Nessie said...

Qualche "complottista" insinua che sono proprio loro (gli eurocrati) a mandarceli. Ormai non c'è più da stupirsi di nulla. Del resto, hanno il profilo del "radicalizzato" di seconda generazione giusto.
Intanto tredici generali diffidano Macron dal firmare il GCM dell'Onu:

https://www.maurizioblondet.it/24335-2/

Alessandra said...

Pare che l’assassino (20 condanne tra Francia e Germania nel “curriculum”, per furti, rapine, violenze … oltre che noto radicalizzato. Un bravo ragazzo, non c’è che dire) sia sfuggito a una perquisizione giusto ieri mattina.
Inoltre, a novembre, la polizia aveva annunciato di aver sventato un attentato di matrice islamica che doveva avvenire proprio nel mercatino di Natale della città colpita ieri notte.
A leggere queste cose, per forza si formulano “teorie complottiste”.

http://www.occhidellaguerra.it/attentato-strasburgo-nuovo-terrorismo/

E così l’attentato arriva giusto all’indomani del tentativo di Micron di rifilare il contentino ai Gilets Jaunes. E proprio la scusa di dover tenere buoni i contestatori del bambolotto Rothschild, viene utile a MoscoWC per dirci che “la Francia può sforare il 3%, l’Italia no”.

http://m.ilgiornale.it/news/2018/12/12/moscovici-ora-difende-la-francia-parigi-puo-sforare-il-3-per-cento/1615276/

Riguardo alle tradizioni, al mio paese hanno mandato un nuovo prete e temevo facesse parte della scuola bergogliana … per fortuna sembra di no. È passato a benedire tutte le case, ha ricordato non solo il Natale ma anche Santo Stefano e anche la consueta mostra dei presepi.
Tutte cose che fino a pochi anni fa erano ovvie ma che ora non possiamo dare sempre per scontate, per colpa dei Favarin, Biancalani e compagnia.

Nessie said...

Ciao Ale, non è la prima volta che l’Europa viene colpito dal terrore nei giorni che precedono il Natale. Il 19 dicembre del 2016, un camion si getta contro la folla che sta visitando i mercatini di Natale di Berlino e provoca una vera e propria strage: 12 morti e 56 feriti. E a distanza di due anni, ce ne siamo già quasi dimenticati. Gli assembramenti davanti alle bancarelle nei giorni natalizi rappresentano fin troppo facili "obiettivi sensibili". Ho visitato a Colmar in Alsazia i loro mercatini e sono davvero magici.

Ma è la tempistica in concomitanza con le rivolte dei gilet gialli (di cui in queste ore nessuno parla) dell'attacco a Strasburgo che è altamente sospetta.
Mosco WC, può girarla come cavolo vuole, ma questo suo, si chiama DOPPIOPESISMO della serie la Francia è la Francia e voi non siete un tubo. Ora Conte deve essere duro e determinato. Se noi non possiamo sforare nemmeno del 2% e loro possono per qualche anno sforare il 3% (con la scusa dell'instabilità sociale dovuta all'austerità) significa solo che lui deve tener duro e non deve lasciarsi calpestare né intimidire. Se non porta a casa niente, si vede che non vale niente.

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Sulle tradizioni, da noi i sacerdoti è già più di tre anni che non vengono a benedire. E, grazie a questi, ci sono chiese spoglie che rinunciano pure a fare i presepi, mentre sono i cittadini comuni che non vi rinunciano.

Anonymous said...

Violando le regole della Nuova Chiesa Cattolica Bergogliana ho fatto il Presepio. Detto questo incomincio ad essere non propriamente soddisfatto del nuovo corso leghista e salviniano per come si sta rivelando.
Scarth

Pier Paolo said...

"Le forze di sicurezza sono sfinite e devono potersi concentrare sul terrorismo". Così ha annunciato il ministro dell'Interno del governo francese per giustificare il divieto di assembramento dei gilet gialli prossimo venturo. Come volevasi dimostrare, chiodo scaccia chiodo. Ovvero, "terrorismo" scaccia rivolte.

Nessie said...

Noi ragioniamo all'italiana, ma i francesi li conosco un po' e potrebbero non ragionare necessariamente così.

E per sabato 15 attivare comunque una manifestazione fregandosene di quello che loro ritengono essere un attacco pretestuoso dei servizi segreti. Si vedrà.

Nessie said...

Scarth, l'ho fatto anch'io, violando i dettami bergoglioni. Il nuovo corso salviniano, le sue gaffes sull'Hezbollah e la sua approssimativa visione di geopolitica, lo vedremo nel concreto nei prossimi post. Per il momento posso dire solo che sono perplessa.

Per tornare al topic, speriamo che quel povero ragazzo trentino che sta lottando tra la vita e la morte a Strasburgo, Antonio Megalizzi, possa cavarsela. Certo che i suoi genitori stanno passando dei bruttissimi quarti d'ora, poveretti.

Nessie said...

NB: Il troll che viene qui a fare lo stalker è avvertito: è già sotto la sorveglianza della Polposta. Ecchediamine! Vigliacco, codardo e senza nemmeno il coraggio di mettersi manco un nome di fantasia!

Pier Paolo said...

Non te la prendere Nessie, sono dei poveri malati di mente che non sanno come passare il tempo. Cassali, denunciali tenendo da parte il loro pattume.

Mi sa che sulle proteste ci hai azzeccato: i gilet gialli non hanno nessuna voglia di smobilitare nonostante l'attentato a Strasburgo. Anzi...

https://www.huffingtonpost.it/2018/12/13/parigi-chiede-ai-gilet-gialli-di-fermarsi-dopo-strasburgo-sarebbe-ragionevole-non-manifestare-sabato_a_23616870/

Nessie said...

Grazie Pier Paolo. Una cosa però resta certa: Macron e i suoi, fingendosi concilianti sono riusciti nell'intento di spaccare il movimento, anche se c'è un'ala più radicale che parla di manifestare ugualmente per sabato 15

https://www.francebleu.fr/infos/societe/gilets-jaunes-vers-un-acte-v-ce-samedi-15-decembre-le-gouvernement-espere-qu-il-y-aura-moins-de-1544611107

Cangrande said...

Ah ah !!! L' "attentatore" di Strasburgo è stato ucciso... Come volevasi dimostrare.
La classica "firma" che è stato organizzato tutto dalla Cupola.
Ma ancora qualcuno crede a tutto questo ???

Nessie said...

Ciao Cangrande, ho appena letto. E non vedremo MAI il cadavere dell'attentatore, un po' come è successo per Bin Laden ad Abbottabad.
Il movimento dei "gilet gialli" è appena stato dichiarato "complottista" e "cospirazionista" dalla stampa mainstream, perché OSA non credere e vuole proseguire la sua lotta. "Indegno" l'hanno definito all'Eliseo.

Anonymous said...

Visto che si tratta di iconoclastia, mi sono capitate tra le mani queste foto che vengono dalla Spagna degli anni 30.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=152706609034639&set=gm.365429654242172&type=3&eid=ARBfWHs-61pgAVLfGKr00vF4l-vcUrPwxk5kd2arSo3d2sTHssGcL_RQ-F8K5nxvT80tjmPOtoAQtzbv&ifg=1
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=152706542367979&set=gm.365429347575536&type=3&eid=ARBv9lfEu1L0KIQCVklHmKI_w_WskA305rbFjn-OZ7zjtUtaKZlJjPFau0_9LcYLesDHesFDuqHdlnDR&ifg=1
In epoca moderna solo due entità politiche si sono distinte in queste pratiche: quella liberale di Napoleone e quella comunista di Lenin e Stalin. Tutte le altre (nazisti compresi) si sono adattate, anche se avrebbero preferito una visione neo-pagana. I franchisti in Spagna, i fascisti in Italia, i nazionalsocialisti in Germania, le Croci frecciate in Ungheria, le Legioni di S.Michele in Romania, etc.

IL SAURO

Nessie said...

Ciao SAURO,
visto che non tutti hanno la registrazione su FB potresti sintetizzare di che si tratta? Ho provato a linkare ma non si riesce a visualizzare.
E' proprio l'iconoclastia il clou di questo post e hai fatto bene a ricordare che non è solo islamica, o comunista, ma anche liberal-massonica.
Ci sono molte località del Midi della Francia dove i rivoluzionari del 1789 hanno distrutto statue e monumenti religiosi per impiantare alberi al loro posto. E lo stesso Napoleone è noto per essere entrato nelle chiese con la cavalleria.

Nessie said...

Qui alcuni fatti storici relativi ai rapporti fra Napoleone e il Papato:

https://it.clonline.org/news/chiesa/2012/09/10/pio-vii-il-papa-prigioniero-di-napoleone

Anonymous said...

l'iconoclastia è un classico sintomo della "gnosi" il "lato oscuro del' umanità" sempre presente tra noi dalla notte dei tempi.
Altro classico sintomo della gnosi è "l' odio per il bello" da cui tutta questa maledetta " arte" destrutturata e " musica " belluina non a caso giunteci dagli U$A, il " paese" fondato sui principi gnostici ( il puritanesimo) che primo nella storia è riuscito ad imporsi su tutto il mondo.
ws

Gabriele Casari said...

Sull'iconoclastia ci metterei dentro pure il voler cambiare il Padre Nostro ed altre preghiere e tutta la nuova edilizia di chiese e simili secondo i dettami dell'architettura moderna religiosa come sta facendo la chiesa presunta cattolica .
Si distrugge per sostituzione ed è veramente molto infido.
Per chi è credente converrà con me che questo è proprio un'aprire le porte al Male non solo nel clero modernista, che ormai ha già cambiato padrone ma nel popolo , esiguo , ma pur sempre popolo dei fedeli .Le conseguenze posso essere immaginabili .

Nessie said...

Perfettamente d'accordo Gabriele. Il "revisionismo" del Pater e di altre preghiere, fanno parte di questo processo. Come pure l'omissione della parola "Gesù" sostituita con laggiù, come ha costretto a fare una maestra scema, sempre per non urtare "altre confessioni". Palle! il problema di questi minus habentes non è il rispetto per altre "culture e confessioni", ma la destrutturazione e l'estinzione della propria.

Nessie said...

E' una tesi, la tua ws. E come tutte le tesi, ha diritto di cittadinanza. Ma mi pare un po' troppo raffinata per talune concezioni di iconoclastia assai più basse e BARBARICHE. Pensa un po' te se i Talebani che hanno bombardato i Budda nella Valle di Bamiyan pensavano alla "gnosi"!

Sono invece d'accordo nel parlare di "gnosi" nella concezione del mondo di alcune logge massoniche. Esse sono iconoclaste, ma in modo subdolo e ambiguo, legato alle loro architetture e alla loro sinarchia.
Interessante, invece, mi pare il tuo discorso sull'"odio per il bello".
Nel corso del tempo, si fecero largo scuole pittoriche basate sulla dissoluzione della figura umana (per il cristiano, a immagine e somiglianza di Dio) e si elaborarono quelle forme degenerative dell'arte e quella dissolvenza e destrutturazione della figura che, a partire dal XX secolo ci perseguitano fino ai nostri giorni (vedi Cattelan e altri orrori). E si badi bene, non più soltanto come interessanti sperimentazioni novecentesche di geniali capiscuola cui portiamo rispetto, ma come mero gusto per “l'immondo”. E qui ci sarebbe da parlare fino a domattina...

Anonymous said...

Ho dimenticato che ci vuole l'iscrizione a FB e il gruppo è chiuso. Le foto ritraggono chiese devastate dai rivoluzionari spagnoli che vanno sotto il nome più rassicurante di "repubblicani", mentre in realtà erano prevalentemente comunisti. Solo una parte della rivoluzione socialista dei primi del secolo scorso a cui è seguita una reazione nonchè la guerra conseguente per ripristinare lo status quo: una contro-reazione. Guarda caso, dopo un secolo esatto la destabilizzazione è ricominciata, ma in una forma che rende la matrice indistinguibile. Nel frattempo hanno perfezionato sia il modello che le modalità per realizzarlo.

IL SAURO

Nessie said...

Non ridere, ma Calenda, nuovo enfant prodige del PD, vorrebbe chiamare il vecchio partito col "nuovo nome" di "Unione dei repubblicani". Siamo "all'eterno ritorno" dei nomi rassicuranti. E il bello è che sono sempre loro!

Vanda S. said...

Sauro, pur avendo FB non posso vedere i link.

Giano said...

Ciao Nessie, in merito all’odio verso il bello e gusto dell’immondo (che condivido in pieno; è uno dei segni della dissoluzione del nostro mondo) proprio avantieri, a proposito dell’assegnazione dell’Oscar come miglior attore europeo a Marcello Fonte, ho scritto questo post “Oscar…rafone”. Riporto un passaggio.
“In altri tempi non lo avrebbero preso nemmeno per una recita scolastica, per evitare traumi ai bambini sensibili. Ma oggi sono cambiati i canoni e i criteri estetici. Lo spettacolo è alla continua ricerca di ciò che crea scalpore, reazioni violente, polemiche, proteste. Bisogna essere sempre sopra le righe, borderline, stupire, provocare, per ottenere l’attenzione mediatica e del pubblico, per fare notizia. Così, in questa folle corsa verso l’horror, il trash, lo splatter, l’orrido, il ripugnante, truculento, si deve sempre superare il precedente limite; sempre oltre, sempre peggio.
Così si finisce per assegnare l’Oscar a Oscar…rafone. Segno dei tempi che cambiano anche nel cinema. Siamo passati da grandi attori (Gassman, Sordi) e registi che hanno fatto la storia del cinema (De Sica, Visconti, Fellini) a Vincenzo Salemme, Pieraccioni, Rubini, Pannofino, Rocco Papaleo e Marcello Fonte; interpreti di fiction e B movies da salette di periferia per un pubblico di coatti e burini di bocca buona. Mi ricorda i premi e riconoscimenti ad Alba Rohrwacher ed al film Via Castellana Bandiera. Del resto, se qualche anno fa a Parigi hanno fatto una retrospettiva delle pierinate di Alvaro Vitali, possiamo aspettarci di tutto; anche un Oscar a Lino Banfi.”.

https://torredibabele.blog/2018/12/20/oscar-rafone/

Nessie said...

Grazie Giano. Dici bene. L'immondezzaio si espande oramai su tutto. E' il caso di dire che "ogni scarraffone è bello a' mamma sua".
Su Lino Banfi, ci hai quasi azzeccato: è già iniziata da un pezzo la sua agiografia.