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21 August 2018

Propaganda mondialista del duo Benetton-Toscani

Benetton come Chaplin ne Il Grande Dittatore, ma con gli United Colors sottobraccio.

La chiamano già "pubblicità regresso", perché non si limita a promuovere merci da acquistare, ma veicola attraverso i messaggi visivi-choc, una pericolosa propaganda di diretta emanazione della famigerata Agenda NWO. Sto parlando di Oliviero Toscani, uomo spregiudicato al limite della costante provocazione visiva   a libro paga presso i signorotti di Treviso, azionisti di Atlantia (Autostrade per l'Italia), la cui mostra  in corso a Genova (guarda caso)  è stata boicottata dai genovesi indignati e giustamente arrabbiati dopo la tragedia del Ponte Morandi.  Ricordo la sua invettiva sugli Italiani che sarebbero un popolo cattivo.
Secondo lui il popolo italiano è "frustrato" e "infelice": "Da fotografo e da uomo immagine - aggiunge - posso dire proprio questo: siamo un popolo di infelici, incattiviti. Ce l’abbiamo con la nostra condizione, secondo me è per una colpa nostra. Ma allora prendiamoci a sberle per strada, sarebbe più sano a questo punto. Che popolo cattivo… E non dico solo quello italiano, l’umanità. Ce l’abbiamo con tutti…" (intervista Corsera).
E così scopriamo che Toscani (foto sotto) ha anche la vocazione del Savonarola: tutto da bruciare, tranne le sue immagini fotografiche.


 Prima che la tragedia  genovese finisca in terza o quarta pagina, sbiadita  e già in dissolvenza in forza di altre sciagure (terremoti, bombe d'acqua, alluvioni) pronte a sovrapporsi,  è bene non dimenticare che i magliettari della premiata ditta Benetton (oggi Maletton) non saranno forse riusciti a promuovere un marchio di qualità tessile (è fuffa che dura da Natale a Santo Stefano  e le materie prime come lino e cotone non sono di buona qualità), ma si sono fatti conoscere per il mondo, grazie alla pubblicità ridondante, scandalistica e chiassosa di Toscani del quale la sottoscritta ebbe ad occuparsene in tempi non ancora sospetti nel lontano 2008 a causa di una disgustosa pubblicità apparsa sul rotocalco "Donna Moderna", legata al "gender": con la scusa di  fare una campagna sulla violenze contro lo donne, non ha trovato nulla di meglio che fare scempio dell'infanzia, inchiodandola a un destino atroce. Un bambinetto si chiama Mario, e vi compare nudo con la scritta "carnefice": certo è un maschietto e può compiere un "femminicidio" (lo chiamano così). Una bambina si chiama Anna ovvero "vittima". Certo è nata femminuccia è può essere violentata o ammazzata.  Entrambi coi corpicini nudi e sansebastianizzati da una pubblicità indecente: la sua. Ovviamente ci fu una pioggia di lettere di protesta  per richiedere l'intervento dell'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria  con sede in Via Larga 15 - 20122 MI.

https://sauraplesio.blogspot.com/2008/03/oliviero-toscani-gi-le-mani-dai-bambini.html

In quel caso, la "carta di Treviso" sui minori non funzionò e i bimbi  - chissà perché - non vennero nemmeno schermati.
E comunque ecco un'antologia di immagini da lasciare ammutoliti. Il lupo Toscani perde il pelo, ma non il vizio e le querele gli servono per accrescere la fama.
A proposito di lupi, ecco il  Lupo e l'Agnello che secondo il Toscanipensiero, trovano una pacifica coesistenza, nonostante i diversi colori e razze. Oh Yeah!
I cuori battono nonostante la differenza di colori. Scene da macelleria, più che messaggio salvifico come avrebbe voluto il fotografo.
Migrazione è bello se vestono Benetton. Dopotutto gli stracci non si negano a nessuno
Non è vero che solo gli immigrati delinquono - ci racconta Toscani - in galera ci vanno tanto i bianchi che i neri. Ecco la famosa foto di "insieme in manette".

 Questa caro Toscani, è talmente volgare e disgustosa che non la vorrebbe nemmeno uno stalliere all'ippodromo. Ma tu nella volgarità ci sei sempre vissuto e campato. Anzi, ti frutta soldi.

Il meraviglioso mondo di Toscani-Benetton non vuole guerre di religione ed è per  il Pensiero religioso Unico. Se poi c'è l'Ammore....

Ognuno è come si sente. E tutti hanno il diritto di essere daltonici. Le razze non esistono e i colori nemmeno.
Angioletti bianchi e diavoletti neri, vanno educati fin dall'infanzia ad amarsi.

Meticciato è bello e occorre incoraggiare i matrimoni misti. Ce lo dice United Colors of Benetton.



Non poteva mancare il bacio Lesbo. Dopotutto si deve vendere anche a loro.

Concludendo: boicottare la mostra del prezzolato di Benetton. Se proprio non resistete alla tentazione di una mostra fotografica, fate dei selfie al vostro gatto. O prendete vostro zio, mettetegli  un saio da frate, una penna d'oca in mano e fate un clic mentre finge di scrivere su un'antica pergamena.

Intanto a Fiumicino ricordano l'uomo dal mappamondo colorato sottobraccio. 
BenettOFF amigo!  Il tuo tempo è scaduto.


23 comments:

Anonymous said...

Hai detto bene di Toscani, ci sguazza in queste polemiche ed eventuali censure, sono il suo fango. E' un esibizionista alla Pannella, per intenderci. Del resto tra le sue bravate c'è anche l'immagine della povera ragazza anoressica - anche lì deleteria per le povere ragazze che l'hanno vista -, o un'intervista in cui ha definito i veneti vigliacchi e speculatori (la trovi sul sito raixevenete.net).
E' comunque interessante verificare la propria capacità di indignarsi, ritrovarsi assieme nella comunità dei non-anestetizzati.

Eugenio

Nessie said...

Ciao Eugenio, "italiani cattivi", "veneti vigliacchi e speculatori", ma lui, Toscani, si sente così innocente e candido?
Poi se non sbaglio è al servizio di una ricca famiglia veneta e si è fatto ricco grazie a loro. Spero che la sua mostra sia un flop. Non merita che bastonate, uno spregevole individuo simile.

Anonymous said...

L'unica foto che mi piace è quella di Fiumicino. Deve assere una mostra sull'indottrinamento al Pensiero Unico. Le altre sono perfette per arredare le regge dei kapo' di regime. Adesso che le ho viste tutte insieme mi devo bere un doppio litro di digestivo per smaltire la nausea.
PS: occhio che questi con l'aiuto dei loro potentissimi e insediatissimi amichetti stanno puntando a tenersi gli utili socializzando la perdita che abbiamo sotto agli occhi. E' una cosa in cui quelli di quel giro infernale sono abilissimi. E magari saremmo abilissimi tutti se a pararci le terga ed a compilare i papelli avessimo gli amichetti loro.
Scarth

Nessie said...

E non è tutto Scarth. C'è anche quello della suora capellona che bacia il prete. Sempre targata UNITED COLORS:

https://www.corriere.it/cultura/12_luglio_03/agnese-manifesto-scandalo-prete-suora_46af88a2-c513-11e1-a141-5df29481da70.shtml

E' curioso come con l'andare del tempo tutto sia permesso e vengano fatte digerire senza doppio filtro di digestivo le immagini più aberranti.

Anonymous said...

Ciao, credo che sia OT, ma vedi un po' tu...
https://www.controinformazione.info/la-chiesa-di-svezia-adotta-il-dio-gender-neutral/#
Pazzesco!!! E Dio sarà chiamato ancora Dio o Dia? O Die :-(
Laura

Nessie said...

Laura, se magari la vede Toscani è capace di farne una bella immagine pubblicitaria per la Benetton United Colors.
Come vedi nell'antologia non si è fatto mancare di niente.

Anonymous said...

Cavallo nero e cavalla bianca: un messaggio non tanto velato al meticciato?
Maria Luisa

Elena said...

Cara Nessie, ti seguo sempre con interesse ma è la prima volta che commento sul tuo blog. Io sono di Treviso e questi Benetton li conosco molto bene, come più o meno tutti quelli della zona. È strano che dopo la tragedia del ponte Morandi nessun giornale abbia tirato in ballo ciò che la famiglia degli ex magliai ha fatto a molte aziende artigiane del territorio facendole letteralmente fallire. Dimenticanza? Comunque la storia a grandi linee è questa. Quando i Benetton lavoravano le maglie le davano poi per le finiture a piccoli laboratori artigiani esterni sparsi in tutto il trevigiano.Questi artigiani a loro volta davano lavoro a molti operai. Un bel giorno i Benetton decisero che era ora di cambiare i modelli di maglie e quindi proposero ai laboratori di adeguare le macchine alle nuove lavorazioni, il che voleva dire sostituirle, Ovviamente le macchine le avrebbero scelte i Benetton e vendute ai laboratori a un prezzo che poi si rivelò maggiorato rispetto al reale costo. E così fecero. In pratica obbligarono le piccole aziende famigliari ad acquistare le nuove macchine pena revoca del lavoro di finitura maglie. I macchinari erano molto costosi, ora non ricordo quanto, ma la maggioranza degli artigiani pur di non perdere le commesse accettarono di acquistarli indebitandosi con le banche. altri non potevano permetterselo e furono costretti a fallire subito. Ma il bello viene adesso. Dopo aver fatto acquistare i nuovi macchinari ai laboratori esterni i Benetton rivolsero le loro attenzioni speculative altrove, tra cui la telefonia ( blu.. ricordi?) e abbandonarono il territorio e tutti gli artigiani pieni di debiti e senza lavoro facendoli fallire tutti. Ecco, ti fo raccontato in breve quello che sono capaci di fare i Benetton, persone senza scrupoli di coscienza. È la storia risale a decenni fa...è proprio vero, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Si trova ancora qualche articolo on Line sulla Tribuna di Treviso, ( ma sempre meno) perché ne seguirono cause legali che durarono anni. Buon lavoro e continua con il tuo lavoro di informazione

Nessie said...

Maria Luisa, l'apologia al meticciato pervade vari altri messaggi pubblicitari di Toscani (quasi tutti). In particolare quello dei cavalli e quello della donna bionda col bimbo nero.

Nessie said...

Italicamente italica, ti ringrazio per l'ottimo intervento e benvenuta nel blog.
Tutta la pubblicistica su Benetton e i loro investimenti agevolatissimi dallo stato e nella fattispecie, dal governo Prodi-D'Alema a partire dal 1999, sono stati enucleati nel mio post precedente e nei suoi relativi commenti; ma il tuo aggiunge qualcosa di più anche nello stesso settore tessile, che come ricorderai, è stato il primo settore manifatturiero a fallire e ad essere smantellato in Italia e delocalizzato altrove. Prato e la Toscana ha avuto la iattura dell'invasione dei cinesi e delle cineserie, il Veneto quello dei Maletton. Tanti cari saluti.

Anonymous said...

...e quelli del PD hanno pure il coraggio di dare la colpa agli altri. Ma dovrebbero essere processati loro, su una pubblica piazza.

http://www.imolaoggi.it/2018/08/22/per-favorire-i-benetton-delrio-fece-deferire-litalia-alla-corte-ue/

Z

Aldo said...

Nessie: "E' curioso come con l'andare del tempo tutto sia permesso e vengano fatte digerire senza doppio filtro di digestivo le immagini più aberranti."

Se vuole dimostrarsi davvero così audacemente innovativo, nella piena convinzione dei valori dei quali afferma d'essere così persuaso, perché non ripropone questo poster con la barbaccia imbrattata di un imam o, ancor più audace secondo la sua indole dichiarata, del Profeta in persona? Non vedo l'ora. Se hai un contatto, perché non glielo proponi apertamente?

Nessie said...

Grazie Aldo. Ma questi soggetti sono pure dei vigliacchi e sanno chi prendere di mira e chi no. Un simile post a un imam o ad un rabbino non lo farebbero mai. Tuttalpiù si limita a fare la foto all'imam e al rabbino che si tengono amorevolmente per mano in un utopico "embrassons-nous".

Anonymous said...

Tra informazione pubblica tuttora ad uso esclusivo del PD ed interi organismi dello Stato (v. GC) che rispondono apertamente al PD infischiandosene di ministri in carica e nell'esercizio delle funzioni a loro assegnate dalla Costituzione si capisce che l'agiata famiglia concessionaria è già fin da ora in una botte di ferro. Scordiamoci che ci rimettano un solo centesimo, che ci rimettano la concessione o che abbiano il minimo fastidio dopo quello che è successo.
Scarth

Nessie said...

Nessun giornale ha pubblicato quel che ha appena testimoniato Italicamente italica di Treviso (commento 9, 26 am). E cioè che dopo aver creato la linea di prodotti tessili che sappiamo con la relativa filiera di conto-terzi, li ha fatti fallire con lo stesso metodo "De Benedetti" con la Olivetti (leggere il suo commento). Ovvio che se la fai franca una volta, perché non riprovarci con la telefonia e le autostrade?
Oltretutto Benedettone (così significa il suo cognome) ha anche gli aculei nell'editoria e nelle testate. E te pareva.

Cangrande said...

Ciao Nessie !

A proposito del cognome, chissà se il lettori indovinano l'origine "etnica" dei Benetton...

Nessie said...

Già riportata la precisazione etimologica del blogger Lallo Mastro nei commenti del post precedente. Comunque la ripeto :


Il cognome Benetton è una declinazione regionale (veneta) del cognome Benedetti molto diffuso in tutta Italia con tantissime varianti: De Beneditti, Benetelli, Benettini, Venditti …. Deriva dal nome proprio Benedetto già affermato nel medioevo, che adatta al volgare il personale romano Benedictus, che esprime un augurio in quanto deriva da benedicere, benedire, consacrare. Il significato che il cognome Benetton assume è quello di “benedetto – quindi – protetto da Dio”. Augurio confermato dal successo della famiglia Benetton che negli anni ha creato un impero, a partire dal settore tessile. Nomen est omen!

Nessie said...

PS: A proposito di De Benedettini e Benedettoni, avete ascoltato su Repubblica Tv il dirottamento degli applausi destinati a Salvini e Di Maio, dirottati su Mattarella?


https://www.youtube.com/watch?v=GS90FjZ-QoE

Repubblica il Mammassantissima delle "fake news"!

Cangrande said...

La menzogna, "quelli", ce l'hanno nel sangue. Anzi, nel DNA...

Anonymous said...

senza protezioni molto alte questo disgustevole individuo avrebbe dovuto lavorare davvero come gli italiani che tanto disprezza
ws

Nessie said...

Sì, nauseante davvero. Manco a dirlo appartiene alla consorteria dei Radicali pannelliani.
Con loro abbiamo avuto la nostra rivoluzione colorata sorosiana fin dagli anni '70 e manco ce ne siamo accorti. Dopotutto insistere di continuo con la parola "colored", cosa'altro è se non questo?

Alessandra said...

Ovviamente l’unico “bambino cattivo” delle campagne targate Toscani-Benetton ha la pelle bianca.
E c’è chi ha il coraggio di definire questa robaccia “educativa”, definendola “provocatoria” in senso benevolo, come se ci fosse un merito.
Eppure queste immagini shock, per quanto disgustose e aberranti, dopo un’iniziale indignazione, vengono dimenticate fino al prossimo scandalo, e così via.
È vero che già nell’antichità si diceva "O tempora, o mores!" ma mi sembra non si sia mai prodotto così tanto cattivo gusto come in quest’epoca.
E ci si stupisce sempre meno.
Quante finestre di Overton sono state aperte senza che nemmeno ce ne rendessimo conto ….

Nessie said...

Ci pensavo anch'io, Ale. Più che alle finestre di Overton, ormai siamo alle verande. O agli androni.
Il problema è che hanno trasformato i popoli in imbuti: tanto ne entra tanto ne esce.