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15 October 2007

Una nazione senza chiavi di casa

L'Italia è diventata no man's land (terra di nessuno) già da un pezzo e non esiste più alcun controllo del territorio. T.S. Eliot scrisse un poema dal titolo "Waste land", cioè terra desolata, devastata. Stupisce la semi-assonanza tra waste e west (occidente). Se andiamo avanti così, tutto l'Occidente diventerà un'unica vasta landa desolata. E allora qualche pazzo sconsiderato dirà che forse anche Eliot era leghista.
Ma torniamo a casa nostra. Se gli stanziamenti per le forze dell'ordine previsti dal pacchetto sicurezza Amato (già nato morto) sono la ridicolaggine finora avvenuta, allora possiamo pure passare la mano e rassegnarci alla strage degli Italiani e delle italiane. Infatti sembra che ogni giorno esista un'orgia, un'ubriacatura di nefandezze impunite che va crescendo sempre più. Come una marea montante, incontrollabile. Tanto ormai la giustizia è al collasso e di carceri non se ne vogliono costruire. Tuttalpiù, ne butteranno fuori ancora un po' con l'indulto 2. O anche senza. E se per caso, la magistratura emette sentenze severe, è per reprimere gli Italiani che si difendono (vedi orefici in galera per aver sparato contro chi era armato e voleva depredarlo, o padri di famiglia aggrediti nelle loro case ). E viceversa, incoraggiare i clandestini (si vedano le ultime sentenze emesse per rom, romeni, albanesi e addirittura islamici integralisti di pericolose cellule salafite e qaediste). La polizia ha scorte di benzina razionate, uniformi e scarpe fuori taglia provenienti dalla Romania. Umiliati ed offesi, poveri poliziotti. Come umiliati ed offesi siamo tutti noi. Aumentano crimini, omicidi, furti, rapine, spaccio di droga, stupri etnici di stranieri allupati e assatanati che pedinano ragazze sui bus, le tallonano ai capolinea eppoi le portano nelle straducole secondarie o in qualche casale abbandonato per abusare di loro. Hanno perfino l'impudenza di violentarle davanti al sagrato di una chiesa, come è avvenuto di recente ad una povera infermiera. La sinistra tace e acconsente. Come stupro etnico basato sul massimo disprezzo e sfregio, è quello che avviene durante le rapine dove i malviventi non si accontentano della refurtiva, ma seviziano e violentano le vittime se donne, con il silenzio assordante delle ministre dalle "quote rosa". I "migranti" per costoro (parola che richiama l'uccellagione di passo) non si toccano. Al massimo, ci si attacca ai lavavetri o ai graffitari. Che, intendiamoci, sono anch'essi parte integrante di questo degrado. Ma situati all'ultimo gradino di questa deflagrante illegalità. Eppoi, per il sinistropensiero i veri crimini e misfatti succedono solo in famiglia, e secondo la loro scellerata tesi è inutile conteggiare quelli di importazione. Sarebbe "razzista".
Un buon motivo, secondo questi scervellati, per andarne a importarne degli altri in maniera esponenziale, aggiungendo rischio al rischio, danno al danno. In questo quadro da corte dei miracoli, arrivano le cicliche esternazioni di Amato e le promesse di colpire i puttanieri con multe a domicilio, ma non le prostitute e i magnaccia. Perché? Semplice, perchè i clienti sono italiani, mentre prostitute e protettori sono extracomunitari. Siamo sempre sulla stessa "sottile" linea rossa. Sei italiano? Allora sei una bestia. Sei straniero e immigrato? Allora te la cavi.
Avete osservato i cronisti sui titoli dei giornali e nei TG? Prima usano l'aggettivo " ubriaco". Il sostantivo relativo alla nazionalità viene posto solo alla fine della notizia. Mancano le generalità: nome, cognome e provenienza del colpevole."Un ubriaco ha travolto", "ha ucciso" , "ha distrutto una famiglia" ecc. Solo alla fine senti dire che magari era straniero gonfio di vodka o di altri alcolici o fatto di anfetamine. Certo, ce ne sono anche dei nostrani di ubriachi: bella scoperta, e chi lo nega?! Ma fino a quando è possibile, degli stranieri se ne occulta le generalità e la provenienza. O si crea volutamente confusione. Viceversa si sa, da subito, vita, morte e miracoli delle vittime italiane andando a frugare con indiscrezione e totale mancanza di rispetto nel loro inconsolabile dolore. Cronisti, vergognatevi! Voi, pennivendoli, mezzibusti e gazzettieri siete parte integrante di questo paesaggio degradato.

Abbiamo però rilevato che la tendenza è generale e che riguarda i paesi della Ue. Si veda l'ultimo caso in Germania dello stupratore sardo. In questo caso l''extracomunitario" ( e cioè, il non tedesco) era un italiano. E per giunta sardo. Ergo, scusabile con tanto di sconto di pena. Perchè? Perché siamo giunti al relativismo giudiziario e giuridico, cari signori. Perché la legge non è uguale per tutti ma pratica il giustificazionismo etnico-culturale. Razzisti eurobabbei che non siete altro! E' un' infame giustizia: matrigna coi propri figli e di manica larga con gli adottivi. Da noi come altrove nella cosiddetta Unione Europea.
L'Ue dunque ci rimprovera di non aver importato abbastanza immigrati (si veda il post di Pseudosauro in commento ad un articolo comparso nel Corriere del 2 ottobre). E dove li mettiamo di grazia? e dove andremo a vivere noi nativi? e come vivremo se perseveriamo in questo modo? Per punire Prodi che non ci ha rimpinzato di più di quanto già siamo, Bruxelles ci restituisce sei eurodeputati. Si obietterà: sei mangia ufo di meno. Ma il problema è un altro, purtroppo. Non solo la rinuncia ai seggi dei deputati strapagati, che sarebbe il meno. La verità è che siamo sotto tutela della UE e che abbiamo perduto ogni residua sovranità. Subiremo ogni forma di ricatto se non ci allineeremo al ferreo diktat europeo sempre più stringente e repressivo in materia economica, fiscale,burocratica, giuridica e addirittura soverchiante nelle politiche migratorie. L'Italia è nazione che ha smarrito le sue chiavi di casa e gli Italiani non sono più padroni a casa propria. Senza confini, senza patria, senza moneta (l'Euro è moneta battuta senza stato) e pure senza legge né più stato di diritto. Perchè? Perché c'è il trattato di Schengen che sancisce la libera circolazione degli uomini, delle merci, del denaro e ovviamente delle banche. E tutti si adeguano. Il famigerato Schengen da cui dobbiamo assolutamente uscire se vogliamo preservare quel che resta del nostro bel Paese. Tutto ciò, allo stato attuale crea effetti secondari e indesiderati: si muore man mano un po' di più. Giorno per giorno.... Spiritualmente, moralmente e fisicamente.

79 comments:

enzo said...

Credo che quello che bisogna al nostro Paese sgangherato sia un sistema di polizia. é vero che quando bisogna pensare alle forze dell'ordine come soluzione significa che viviamno in in paese del cavolo, ma il nostro ne ha bisogno. siamo latini e con un incredibile tendenza alla confusione e alla deregulation. insomma, dispiace dirlo ma il manganello resta un'alternativa. non siamo capaci di governarci ecco tutto! bisogna pur ammetterlo...

Nessie said...

Enzo, se il manganello lo usano questi signori che hanno vinto le elezioni coi brogli, francamente io non ci sto. In parte è già così: il manganello lo indirizzano contro gli autoctoni (vedi quel che è accaduto a Bruxelles contro Borghezio e il leader fiammingo durante la manifestazine contro l'islamofobia). Mentre gli alloctoni hanno sempre più LICENZA Di UCCIDERE.

Anonymous said...

Nessie,
la situazione italiana, per restare ai fatti di casa nostra, è sempre più drammaticamente tragica come l’hai ben analizzata e rappresentata tu nel tuo post, i cui riferimenti a fatti e misfatti non sono concetti astratti. Purtroppo. La vita degli italiani, vessati in vario modo in patria è sempre più difficile. Tutte le sicurezze sono venute meno. La sovranità nazionale, a quanto pare, è stata furtivamente e a nostra insaputa abdicata ai signori del Parlamento europeo, non eletti dal popolo. Praticamente siamo stati affidati mani e piedi ad un apparato assurto a compiti di dominio sui popoli. Ne emerge un’illegalità dilagante ad ogni strato, dall’alto in basso. A soccombere è il popolo che paga per tutti in ogni senso. Di ciò nelle alte sfere, nessuno se ne rende conto? Secondo me non rimane che fare una ferma e silenziosa protesta in tutte le piazze delle città d’Italia da parte del popolo italiano, per chiedere: il ritiro dell’Italia dall’UE, o, quanto meno, un’elezione in cui possa esprimere la sua volontà se restare o no; in caso di permanenza nell’U.E., affermare esplicitamente la salvaguardia della propria sovranità nazionale; la reintroduzione della nostra lira, una giustizia giusta per tutti, e quant’altro utile a garantire la nostra sicurezza e la nostra libertà, perse tra le nebbie della massiccia immigrazione globalizzata.
Ma noi italiani saremmo capaci di fare collettivamente una tale protesta?

P.S. Le carceri costruite negli anni passati in varie località italiane, complete anche di arredi, sono risultate vuote e abbandonate, dopo aver sprecato sacchi di miliardi di soldi nostri, com’è stato mostrato in un servizio televisivo. Basta solo utilizzare quelle già pronte, se si vuole.
Marnie4

Nessie said...

Brava Marnie! hai fatto bene a ricordare che le carceri CI SONO: basta avere la volontà di usarle. Ma nella magistratura prevale la TESI ideologica della punizione "correttiva" e non della "pena retributiva". Per questo si vanno a scomodare i residence in riva al mare per il rom, o uffici pubblici che di notte si trasformano in carcere.
Un'ultima cosa: grazie ai signori della Ue, c' è l'imam Zergut di Varese, appartenente a una cellula salfita che da oggi riprende la sua predicazione. Perfino Amato (che è tutt'altro che una cima) era riuscito a rimpatriarlo. La commissione per i diritti di Bruxelles, lo ha fatto fermare mentre era già sulla scaletta dell'aereo a Malpensa in procinto di decollare per i suoi patrii lidi: più evidente di così... non ne verremo mai a capo...Ma voglio poter credere in un mircaolo di un neo Risorgimento italiano.

Massimo said...

Spetta a noi porre al centro la questione islamica e dell'immigrazione. Magari usando gli stessi identici metodi e mezzi utilizzati da chi aiuta l'invasione.

Anonymous said...

cara nessie,
è la prima volta che scrivo su un blog, ho scoperto il tuo per caso e ti faccio i complimenti per l'impaginazione. meno complimenti, in tutta sincerità, per i contenuti.
premetto che non professo, almeno ufficialmente, alcuna fede politica o religiosa di qualsivoglia tipo. sono italiano anch'io, e in quanto tale, non so se definirmi ateo, agnostico o chissà cosa, visto che in italia, nessuno, credo, possa evitare l'influenza della cultura cattolica, ma questa è un'altra storia...
volevo provare a obiettare su alcuni punti da te sollevati:
1: la sovranità territoriale degli italiani è una baggianata grossa come una casa. non si è mai realizzata, perlomeno dal 1943 in avanti ce l'anno tolta completamente. ricordo che abbiamo perso una guerra e ci siamo svenduti e indebitati a chi ci ha ricostruito, permettendo loro l'installazione di basi militari (e il relativo recente ampliamento), l'invio di soldati dappertutto vengano richiesti, l'ingresso di modelli, stili di vita e quant'altro costituisce l'esempio più subdolo, ma anche più distruttivo, di colonizzazione: quello che toglie l'identità nazionale.
2: se credi che questo paese, senza immigrati, sarebbe l'isola della pace, beh vai a leggerti le denunce fatte e gli archivi giudiziari. il fatto che con gli italiani non si abbia la benchè minima benevolenza forse è vero, ma d'altra parte, in questi mesi, vedo senza dubbio come si tenti di far passare l'omicida o lo stupratore italiano come un povero disadattato o malato di mente (vedi garlasco o erba), mentre il rumeno o l'albanese come un efferato criminale mi pare troppo.
del resto le famiglie italiane, meridionali sopratutto in quanto tradizionaliste, con gli stupri e le violenze sulle donne hanno un rapporto mica da ridere: fino a trent'anni fa la lesione dell'onore era per la nostra legge una attenuante all'omicidio, e ancora oggi rimangono sacche sconosciute di violenze all'interno della famiglia in diverse realtà. insomma, su queste cose, noi italiani non abbiamo nulla da imparare.
dall'altro lato, noi "nativi" abbiamo fatto già il passo successivo: i criminali li votiamo e li applaudiamo in piazza,o siedono nei consigli di amministrazione di grandi banche o finanziarie. loro che spesso auspicano sicurezza e legalità. e lasciamo perdere i dati su questo punto, li sai sicuramente anche tu. insomma, meno studio aperto o tg4 e qualche libro di storia, visto che li citi, non farebbe male.
3: i rapporti fra gli stati si basano su relazioni di forza economica. tornare alla lira significherebbe scivolare nel terzo mondo, dove forse meriteremmo di stare. ora nessuno, che abbia una voce autorevole, riesce a prospettare una simile favola, di uscire dall'europa o dall'euro. siamo troppo poveri di risorse naturali, indebitati con l'america (a sua volta indebitata con la cina, ebbene si...), e non solo, da poter pensare di autogovernarci anche materialmente. e quindi i nostri rappresentanti altro non possono fare che leccare il sedere a quelli che comandano veramente.
il problema immigrati esiste, sono d'accordo, troppa gente vive non si sa come, e in qualche modo deve pur mangiare. quando hai fame, sei disposto a tutto. se poi trovano un paese dove la polizia si comporta come le poste, i ministeri, le scuole, gli ospedali, cioè in pieno fancazzismo o quasi, prendiamocela con noi stessi innanzitutto.
il paese dove esistono più musulmani non nativi, guarda caso, sono proprio gli stati uniti, ma la libertà religiosa lì non si tocca. con gli arabi si fanno gli affari. il resto della gente, il popolo, come si dice, combatte solo una guerra fra poveri mentre loro cenano insieme, magari ridendo di noi.
sarebbero ancora tante e più ancora le cose da ribattere, preferisco fermarmi qui.
spero che pubblicherai questo commento, almeno per essere politicamente corretta.
grazie ciao
giuseppe

Nessie said...

Caro Giuseppe,
come "politicamente corretta", caschi maluccio. Io non lo sono affatto. Anzi, con la "correttezza politica" sono in guerra. Ho pubblicato il tuo post perché anche se cortese, è un lungo manifesto luogocomunista di idee trite e ritrite e di una casistica "prestampata" che ho già contemplato a priori nel mio post. Che, evidentemente non devi aver letto. Perciò non potrei risponderti che con i concetti testé esposti.
Riassumo:
1) secondo il tuo commento le nazioni non esistono.

E' falso, ripassati la storia.

2) i veri criminali siamo noi italiani.

E' parzialmente vero sul fatto che ci siano regioni che sfuggono al controllo dello stato (Campania, Sicilia, Calabira e Puglia). Ma non è una buona ragione per importare situazioni che creerebbero legami pericolosi tra criminalità italiana e quella straniera.

3) esisteva il delitto d'onore e che non possiamo dare lezioni di civiltà agli altri.

Abbiamo fatto una congrua campagna di sensibilizzazione e di moralizzazione per ovviare a questa arrettratezza e ora che abbiamo relativamente modernizzato la Sicilia, non è una ragione buona per ricominciare daccapo con altre etnie e religioni.

4) scrivi che la polizia è fancazzista.

Sì, i poliziotti guadagnano al massimo 1.800 (quando sono in anzianità di servizio), ma a renderla svogliata fancazzista è stato il SIULP e la sindacalizzazione a sinistra dei nostri agenti. Purtroppo. Inoltre è proprio la sinistra che urla nei suoi cortei "polizia fascista" e che la criminalizza sempre nelle sue giuste azioni di repressione.

Anonymous said...

La polemica sui lavavetri pare cessata ma, in ogni angolo della città (milano) questo frutto del precario equilibrio della nostra società continua incessante la sua apparizione

1) su you tube impazzano persino le candid camera

2)Ecco come un’azienda che produce autoradio aveva anticipato con ironia la polemica ed ora lascia la parola agli automobilisti

3) L'acceso dibattito sui lavavetri può essere d' aiuto nella lotta all'obesità

4)Il problema dei lavavetri è stata ed è ancora una questione di maquillage e di marketing politico che ha visto abboccare, secondo alcuni sondaggi di importanti testate nazionali, l'80% dei rispondenti

Anonymous said...

cara nessie,
ti ringrazio per avere pubblicatro la mia risposta, non me ne aspettavo una da parte tua così repentina, e visto il notevole stimolo che forniscono le tue argomentazioni, vorrei provare, se non ti angoscio o disturbo, a rispondere:
1: non ho detto che le nazioni non esistono. rileggi il punto 1. parlavo di quella italiana. la nazione italiana è ed è sempre stata un embrione che non si sviluppa mai, forse perchè non ha fatto in tempo ad essere concepita, forse è stata subito repressa, annullata, schiacciata l'ideale di nazione nasce nell'epoca romantica, ripresa da totalitarismi a fini di propaganda, e ora sulla via dell'abbandono nei paesi occidentali che tendono sempre più verso il multiculturalismo, mi pare. comunque, ad ogni modo, di fondare la nazione su idee romantico-nostalgiche non mi sembra proprio il caso, tanto meno per noi. se proprio abbiamo un collante che tiene storicamente unita la sicilia con il piemonte, credo si tratti del vaticano (credo), e non so se esserne orgogliosi. delle altre nazioni ad est o a ovest del mondo, se ne può parlare quando vuoi, ma ti ripeto, credo che come concetto sia in via di desuetudine. è esistito, per altri ma non per noi.
2: il prblema immigratorio, esploso da noi come una bolla quando altri paesi ci hanno fatto i conti da tempo, nasce come seconda faccia della medaglia che si chiama capitalismo. si tiene una fetta del mondo in condizioni di povertà più o meno estrema come riserva di manodopera a basso costo. io a lavare i vetri non ci vado, ma i nostri antenati in america pulivano le scarpe dei passanti. i nostri nonni lavoravano in fabbrica mentre noi siamo tutti laureati e professionisti. molti stranieri sono già ritornati nel loro paese con due soldi guadagnati raccogliendo pomodori e riescono già a fare una vita migliore. i paesi dell'est sono in forte crescita, anche grazie a noi che delocalizziamo la produzione di molti beni,con previsioni tra il 5 e 6 per cento annui (fonte unicredit banca), cifre per noi ormai impossibili. non sono esperto e non mi piace l'economia, ma non voglio parlare di russia e india, che ci comprerebbero e ci venderebbero ogni volta, se volessero. non siamo in grado di cacciare i cinesi perchè una guerra economica contro di loro la perdiamo e basta. gli stessi italiani, per studio o per lavoro, sono tuttora "migranti", e non ci vedo nulla di male.
2: sulla modernizzazione, ti rispondo che i mafiosi hanno messo giacca e cravatta e sono andati a scuola, abitano dappertutto nel mondo e non si distinguono più, come nei film di franco e ciccio. lo stato ha semplicemente delegato la mafia di controllare quelle regioni da te nominate, ammesso che non lo faccia anche altrove.i legami pericolosi ci sono già, c'erano precedentemente. anche qui lo spaccio di droga per strada o il traffico di prostitute di basso bordo viene lasciato alla bassa manovalanza che costa poco, perchè noi ora sediamo nei consigli di amministrazione, nelle segreterie di partito, nelle organizzazioni internazionali. ritorna, mi dispiace, l'argomento della guerra fra poveri. è sbagliato questo modello di sviluppo, che riempie barconi lasciati alla deriva sulle coste, non sono sbagliati quelli che vogliono venire qui. purtroppo dobbiamo riconoscere che noi, genericamente considerati, abbiamo fatto in modo che questi venissero qui.
3: la polizia soffre, come tutti i settori dello stato, dello stesso male che affligge i pubblici uffici. dire che la polizia è fancazzista, e basta, mi sembra estremo. guadagnano poco, vero, ma metterla sul politico, anzi sul partitico, mi sembra superfluo per meritare una risposta. non parlo di partiti, mi fanno pena e a volte, non sempre, mi fa pena chi vota convinto di esercitare un diritto, peggio ancora un dovere.
3: anche gli stranieri si evolvono. spontaneamente, con la cultura. dobbiamo solo garantire che si possa convivere pacificamente.si spedisca fuori dall'italia chi non rispetta le nostre leggi e non lavora mai, perchè uno così va fuori da tutti i paesi, occidentali e non. per il resto, lavoreranno con noi, i loro figli faranno le scuole con i tuoi e con i nostri, si confronteranno, e le differenze che li rendono inconciliabili spariranno prima di quanto si immagini.
dal basso non cambia nulla. quanti poliziotti dovrai assumere, quanti manganelli vorrai acquistare, quanti posti di blocco vorrai stabilire... è dall'alto, è chi comanda che deve cambiare.
la cronaca nera terrorizza e incattivisce, ed è una delle prime armi del potere per mantenerci buoni. non nego che certe cose accadano o possano accadere, ci mancherebbe, ma non si vede quasi l'ora che accadano. nessuno ci dice che questo è un paese sull'orlo del fallimento, ma perdono mezz'ora a raccontare di tre omicidi o stupri o incidenti su sessanta milioni di abitanti!
francamente mi sembra troppo...
scusami di nuovo per lo sproloquio, ma vista la tua "correttezza politica", ne approfitto...
di nuovo grazie e ciao
giuseppe

marshall said...

Nessie,
valga per questo post il commento che ho testè lasciato a Massimo.
Per quanto riguarda l'Euro, lascia che ci prendiamo una rivincita verso l'Europa.
Secondo la conclusione a cui penso di arrivare col mio post su "L'Argentina insegni", ritengo che il rapporto di cambio della nostra vecchia Lira con l'Euro sarà da rivedere, stante ormai l'assoluta impossibilità di portare il rapporto debito/PIL al 60%.
Per cui, godiamoci, finchè ce lo consentiranno, quel rapporto di cambio a 1936,27: la differenza ce la stanno pagando loro, i "gonzi" (detto benevolmente) europei.

Grande post, anche questo!

Nessie said...

Marsh, non capisco un'ostrega di economia e di finanza, ma verrò a leggerti volentieri. Nonostante sappia fare malapena i 4 conti della serva, però, capisco che l'euro è una grossa fregatura. Grazie per la visita.

Grillo parlante ho visitato i tuoi links e quel you tube sui lavavetri mi ha fatto ridere :-D

Giuseppe, dovrei rispondere al tuo lenzuolone con un altro lenzuolone, ma l'ora è tarda e sono un po' stanca.
Prenderò in esame malapena il punto 1) della tua controreplica.
Il concetto di nazione e di nazionalità (in sé in grado di conferire autonomia, dignità e sovranità ad uno stato) è stato cancellato dagli utopici universalismi considerati di entità superiore. Ovviamente come conservatrice non sono d'accordo. E proprio perchè tale, non mi sento affatto ridicola né inutilmente romantica nel rivendicare un raddrizzamento patriottico di tipo neorisorgimentale. Il socialismo e il comunismo tendono a considerarsi universali e ad espandersi. Si veda la politica egemonica dell'ex URSS.
Ma anche il capitlaismo e il mercatismo selvaggio,ovvero la libera circolazione degli uomini, delle merci e del denaro contro cui mi batto. E contro il quale chiedo l'uscita da Schengen.
Sui media e la cronaca nera, mi spiace ma non concordo con quanto scrivi. Al contrario noto nel giornalismo velinaro che abbiamo, la preoccupazione costante di mettere la sordina e il silenziatore a quanto sta accadendo, rinunciando a rispondere alle fatidiche 5 W del giornalismo canonico (Who? What? Where? When? why?).

Anonymous said...

In questi giorni, in Svizzera, ci sono le elezioni e, chi fa un giretto da quelle parti, può vedere un bel po' di graziosi manifesti, con tre pecore bianche, di cui una, con le zampe posteriori scalcia via, dal campo rosso con la croce bianca su cui si trovano, una pecora nera.
Sopra la scritta: "Per più sicurezza . Iniziativa popolare" per il rimpatrio dei delinquenti stranieri"
Ovviamente, è il manifesto dell'UDC, conservatore, euroscettico ed anti-immigrazionista, che, anche questa volta sembra destinato a raccogliere consensi.
Consiglio vivamente di dare un'occhiatina a questi due link:
Pagina ufficiale dell'UDC
e
Iniziativa per espellere gl'immigrati che commettono reati gravi iniziativa che ha raccolto già quasi 200.000 firme e magari i buonisti targati UE diranno sono tutti razzisti.
A leggere i dati statistici, forniti dalla polizia (veramente preoccupanti, rapportati ad un paese abbastanza piccolo), si capisce chiaramente se chi ha firmato abbia fondati motivi per aver firmato. E qui non si tratta di espellere gli stranieri (e di stranieri, in Svizzera, ce ne sono, eccome!), ma solo quelli che delinquono e comunque pretendere, per quelli che transitano o si soffermano su quel territorio, un comportamento che rispetti le norme del vivere civile, ivi comprese quelle previste dalla legge.
Peccato che pretendere la stessa cosa in Italia sia praticamente impossibile.
Cittadino perplesso

Anonymous said...

Pagina ufficiale della UDC svizzera
http://www.udc.ch/index.html?page_id=1

http://www.typo3start.ch/sites/ausschaffungf/

Nessie said...

Cittadino, ho riportato il tuo commento qui sopra e mi scuso con te, se nel copia-incolla effettuato, compare commento Anonimo.
Conoscevo questo manifesto sulla "Sicherheit" dove c'è il gioco di parole Schaffen che se non erro, vuole anche dire "pecore". Sono statistiche importantissime che da noi i nostri Mannheimer (DS) non faranno mai. Dunque il 52,8% dei misfatti sarebbe da addebitare agli immigrati. Carta canta...
Da noi, non si commissionerebbe mai una ricerca del genere. Hai notato che i media parlano genericamente di "ubriachi" senza specificarne la provenienza e le genralità? Grazie e ciao.

Anonymous said...

GINEVRA - Giornata di elezioni, trionfo conservatore in Europa. E' andato oltre qualsiasi previsione il trionfo della destra populista e nazionalista in uno dei paesi piùà ricchi del mondo, la Svizzera. E anche nelle comunali tedesche le forze governative di sinistra hanno subito una grave sconfitta. Nelle elezioni federali per il rinnovo del parlamento che si sono svolte oggi in Svizzera il partito dell'Unione democratica del centro (Udc), secondo le ultime proiezioni, si è imposto a scapito dei socialisti e dei democristiani. L'Udc, in numero di voti, sarebbe ora la prima forza politica del paese. Così si sarebbe segnta la fine della coalizione quadripartita che per quarant'anni ha governato il paese con una formula che faceva quasi gridare alla magia. E anche la stabilità politica elvetica sembra avere i primi scricchiolii.

Stella

Nessie said...

WOW! che bella notizia, Stella! Allora si mette bene. Avevo perso ogni speranza dopo che ho letto su un sito svizzero che gli "asylantes" clandestini venivano confinati a Lugano in appartamenti dove possono tranquillamente drogarsi e spacciare. C'è un po' di residua speranza...

Anonymous said...

In tedesco, pecora è Schaf (plurale Schafe)
(A proposito di pecore, ecco un sito zootecnico, Mondo di pecore" o, se vogliamo spiritosamente renderlo in italiano, "mondo pecora")
Il verbo schaffen, invece, significa creare, fare in modo di e, con il prefisso "aus", espellere, estromettere.
Il sostantivo derivato Ausschaffung, quindi, espulsione, estromissione.
E' plausibile il gioco di parole Schaf/ ausschaffung, correlato all'estromissione della pecora nera dal gregge, con l'evidente idea di esortare a non essere pecore e prendere una posizione decisa.

(p.s.: scusa il ritardo nella risposta, ma, a causa di alcuni capricci di Firefox che si è bloccato, è la quinta volta che sto scrivendo questo testo)

Lo PseudoSauro said...

Siccome le parole sono importanti, provate a vedere quali partiti hanno conservata la dicitura "Nazionale". E domandatevi come cacchio fa un partito pur vagamente nazionalista a conciliare una politica nazionale con l'invasione migratoria... Nazione viene da "nascere", non da "migrare", e s'intende da genitori a loro volta italiani di nascita, o naturalizzati, non come in USA. Naturalmente quest'aspetto della Costituzione, che sancisce l'autodeterminazione degli italiani, e' molto poco "popolare".

Stella: a me risulta che le elezioni in Svizzera ci saranno tra una settimana. L'UDC e' data per favorita col 27,3, poi viene il PS col 21,7, poi il PLR col 15,5, il PPD col 15,4 e poi i Verdi col 10. Auguri a Blocher, ma siccome i socialisti fanno anche li' quello che fanno in Italia, e' facile che riescano a governare pur senza averne i numeri. Speriamo di no.

Anonymous said...

Bisogna dire che, in Svizzera, a differenza di altre pretese democrazie (presentate come tali solo in funzione dell'aggettivo di un partito dominante, che pretende di rappresentare il popolo), il parere del popolo ha ancora un peso nella politica e solo un numero ristretto di vispe/-i Terese/-i (magari appositamente infiltrati) si fa condizionare da certa propaganda strampalata proveniente dall'estero.
Non è un caso che non abbiano accettato di entrare nell'UE. Ci vuol poco a capire che per loro (e non solo) non sarebbe stato assolutamente proficua una simile adesione e sarebbe significato la fine di una pacchia.
Quanto agli appartamenti di Lugato, destinati ai richiedenti asilo, quasi sicuramente si riferisce a quelli che sono riusciti a superare almeno un paio di colloqui (cosa che, posso garantirti, è tutt'altro che facile, soprattutto ora) alcuni, probabilmente, riuscendo a convincere, almeno fino a quel momento, di essere veramente perseguitati politici bisognosi d'asilo. Prima di arrivare a quegli appartamenti, per lo meno nel Canton Ticino, debbono risiedere in un centro di accoglienza provvisoria a Chiasso (tra la stazione e il punto di frontiera di Chiasso stessa, dove, oltre a dormire, ricevono vestiario, cibo, soldi, un letto, e comunque godendo di una certa libertà, che consente loro di girare tranquillamente per la città, a patto che non commettano reati di alcun genere (in caso contrario, segue l'espulsione immediata, preceduta dalla pena prevista, ove necessario e se possibile). Leggevo da qualche parte, su un sito locale, che molti clandestini (soprattutto romeni o moldavi, zingari e non), che vanno lì a delinquere, una volta presi, chiedono asilo, ripetendo sempre lo stesso rituale e causando la motivata indignazione delle autorità preposte per i rifugiati, che si vedono ricomparire le persone già precedentemente respinte, mentre queste, grazie all'espediente della richiesta d'asilo, anche se poi vengono inevitabilmente espulse, riescono spesso ad evitare l'arresto e il periodo di detenzione previsto.
Comunque è un dato di fatto che gli svizzeri siano esasperati e questo è stato un motivo in più per dar fiducia all'UDC.

Anonymous said...

Errata corrige: Lugano, invece di Lugato, come ho scritto involontariamente (ma forse si era capito comunque).
_________________
Ben detto, Sauro!
Per l'esatteza, La data delle elezioni in Svizzera è il 21 ottobre.

Anonymous said...

Cantone Schaffhausen e' il piu' settentrionale tra quelli svizzeri, ma forse hanno voluto associare schaff con aus per giocare sulle assonanze e rendere manifesto che l'intenzione e' quella di espellere le pecore (nere). Naturalmente le analisi sul razzismo intrinseco, si sprecano, considerato che i moralisti stanno pure li'. Comunque a me risulta sempre che lo spoglio iniziera' il 21 cm. Non si capisce da dove La Repubblica abbia dedotto le cifre che ha fornito, dato che il sondaggio piu' recente e' quello del 10 cm che ho riportato sopra, dove i Conservatori sono di 6 punti sopra ai socialisti. Ma forse da Scalfari hanno uno staff di paragnosti. :-)

Lo Pseudosauro

Nessie said...

Cittadino, carino il giochetto-calembours di parole in tedesco.
Ovvio che le anime belle che abbondano anche lì, ora si indignino delle legittime reazioni dei conservatori.
La verità che l'Europa geograficamente intesa (non parlo necessariamnete della Ue, visot hce la Svizzera non ne fa parte) è aggredita per ogni dove e le sue leggi vengono sempre più forzate, messe a dura prova e alla fine, vanificate. Dunque il disocrso delle nazioni senza chiavi di casa si allarga un po' a tutti. Ma colabrodo come noi, ci siamo solo noi.

Nessie said...

Sauro però, anche la Svizzera non è senza macchia, visto che accetta tutti quei petrodollari dagli sceicchi e dagli emiri nelle sue banche. E alla fin fine i conti si pagano. O si restituiscono i favori che ci vengono concessi. Sempre. Dormire con i serpenti non frutta. E' una regola che l'Europa imparerà a proprie spese. Per quanto riguarda la Confederazione elvetica, io credo che di entrare nel sistema dell'Euro non gli convenga affatto. Ma su questo non sono fessi come noi.

Lo PseudoSauro said...

Chiedo scusa a Cittadino perplesso per il mio povero doppione, ma non avevo ancora letto il suo commento.

Lo PseudoSauro said...

Pecore etc.

Era solo un banale anagramma:

Schaff-haus-en > Schaff-en-aus

manca la H ma direi che funziona e foneticamente e' identico. :-)

Lo stemma di Sciaffusa non e' una pecora nera? Le pecore non sono nello stesso numero dei cantoni svizzeri? Non pascolano sulla bandiera? Direi che forse intendevano proporre l'esclusione di un cantone dalla Confederazione Elvetica.

Anonymous said...

Letto questa sera sul banner che caratterizza i TG nazionali (quello che scorre in fondo allo schermo, mostrando i titoli di notizie che non saranno trattate nei servizi): la Francia si appresta a istituire l'esame del DNA obbligatorio per comprovare i legami di sangue per coloro che richiedessero il ricongiungimento familiare. Direi che, per quanto insufficiente, è una norma che non sarebbe male copiare anche qui da noi. Scommettiamo che non accadrà? Già solo il fatto che la notizia sia stata relegata nel banner e non trattata diffusamente non è un bel segnale, non vi pare? E' come se l'avessero "causalmente" nascosta sotto lo zerbino.

Nessie said...

Consolati Aldo, non solo la notizia viene occultata dai Tg, ma sul Corriere ho visto che pure in Francia c'è un vespaio di polemiche. Con quel damerino play boy fancazzista di Bernard-Henri Lévy che è già insorto contro Sarkozy sul solito razzismo. Che palle!

Anonymous said...

Cari ragazzi, Schaff questo o Schaff quello.. Diceva Archie Bunker un comico Americano che faceva la parte del bigotto in "All in the family" Quando non pronunziava bene un nome e qualcuno lo correggeva, esclamava scocciato < Whatever!!!> e poi si siedeva nella SUA famosa poltrona che si trova adesso nel Smithsonian museum in Washington.
Scusatemi, non ne ho potuto fare a meno. Hugs mytwocents

Anonymous said...

Non c'è di che, Sauro! Per come la dici, visto dal nostro punto di vista, potrebbe anche andare.
Quanto all'idea dell'esclusione del cantone, è alquanto remota. é più plausibile l'idea, comune anche in Italia, del cacciar via la "pecora nera", intesa, ovviamente come cacciare chi, con il suo comportamento, si rende indegno di restare nella comunità, nel gruppo, ecc.
In effetti, nello stemma di Schaffhausen c'è un ariete nero, a volte rampante e solitario, a volte nell'atto di uscire da un castello e quindi la relazione con Schaf c'è veramente. Se non vado errato (ma bisognerebbe appurare), dovrebbe significare qualcosa come "case dell'ariete" (intendendo Hausen come "case" - plurale di Haus - e non come lo storione noto come Huso huso)
Nel caso del verbo schaffen e del sostantivo Ausschaffung. pecore ed arieti non c'entrano affatto, ma evidentemente l'idea di usarle nel manifesto, grazie al possibile gioco di parole è evidentemente un'idea dell'UDC.
Io mi sono limitato ad un'informazione linguistica.

Nessie said...

Mytwocents, si dice anche da noi. "Quel che l'è"...dicono a Milano. Che in dialetto corrisponde più o meno al vostro "Whatever". :-)

Amici, per tornare all'Eurabia-Eurss (Unione Europea repubbliche socialiste sovietiche) e a come ci sta vessando e opprimendo, lo sapete che da oggi l'imam Zergut di Malnate (VA), può riprendere indisturbato le sue "serafiche" predicazioni di odio, grazie alla riabilitazione della corte dei diritti di Bruxelles? C'è la sua foto da Mary , del blog Orpheus. Era già sulla scaletta dell'aereo in procinto di decollo ai suoi patri lidi, quando la polizia col telegramma europeo-babbeo, lo ha fermato e ce l'hanno rimpatriato. Grazie Amato! grazie Eurabia!

Anonymous said...

Dimenticavo: è perfettamente corretto quando dice Sauro sull'etimologia di Nazione e derivati, cioè da Nascere. Sarà per ignoranza etimologica o per malafede, cioè per far dimenticare l'origine etimologica, che sono sempre di più quelli che pronunciano quella z come dz, ovvero: nadyione, nadzionale, nadzismo, nadzi-skin e via dicendo? Chissà!
Comunque sembra che l'attuale politica stia ovviando al problema della nascita facendo in modo che etnie alloctone procreino sul territorio nazionale, cosicchè andhe per loro finirà col valer il concetto di "Natio, nationis", non fosse altro che, pur avanzando le pretese di chi è nato sul territorio italiano, quelle etnie non perdono la propria identità etnica, e neppure le opportunità di farla valere e, come se non bastasse, incoraggiati dal governo.
Come ho già detto in un altro commento, è un po' come i Tirolesi, di origine bavaresi, con tutto quel che consegue: lingua, abbigliamento, musica e folclore, cucina, ecc. Quelli del Nord-Tirol sono cittadini austriaci mentre quelli del sud sono cittadini italiani, solo che, prima della cittadinanza acquisita, per loro vale l'origine, e cioè il fatto di essere bavaresi (anche chi di loro è nato in Italia o in Austria mantiene la coscienza di appartenere ad un gruppo etnico alloctono) e questo come si sa, in passato, ha creato non pochi problemi, molti anche gravi. Presi indipendentemente sono gente simpaticissima e le loro tradizioni sono bellissime, per carità, solo che, quando certe esigenze si scontrano con quelle degli autoctoni, cominciano i guai.
Il peggio è che, non tenendo conto di questa esperienza, non ancora risolta del tutto, chi governa sta creando ulteriori realtù analoghe. O forse, di tenerne conto, ne sta tenendo conto, eccome, e le sta sfruttando a scopo destabilizzante.
Io opto per quest'ultima ipotesi.

Lo PseudoSauro said...

Chiedo scusa per il tormentone sulle pecore, ma se non ci si distrae un po', ci si butta dalla finestra.

Gli svizzeri si pongono il problema di buttare fuori gl'indesiderati, mentre noi disquisiamo sottilmente come farne entrare... Noi non abbiamo un vero partito conservatore, ecco tutto.

Nessie said...

...e nemmeno patriottico. Ricordate come fino a qualche anno fa la sinistra aveva coniato l'aggettivo dispregiativo di "patriottardo"? "Retorica patriottarda", ecc.
La sinistra italiana (post e veterocomunista) è la principale responsabile dell'odio verso noi stessi e della totale mancanza di fierezza e di coraggio presso gli Italiani e le forze armate (sempre più in disarmo).

Anonymous said...

Il termine dispregiativo, peraltro di origine francese, cioè "patriottardo", è approdato anche in Romania, dove, dopo la caduta di Ceauşescu, c'è già chi, oltre a buttare alle ortiche ciò che c'era da buttare, ha buttato anche quel poco di buono che c'era, e che non era stato messo da parte neppure durante il regime di trista memoria; perchè, anche se a volte cadeva nel grottesco, il regime ceauşista era comunque nazionalista, patriottico, e tutelava i diritti dei cittadini prima di quelli degli stranieri. Anche se a certi stranieri veniva concesso un po' troppo (così come succede ora in Italia), tanto che molti se ne approfittavano, rendendosi invisi agli autoctoni, tuttavia, c'erano dei limiti. Se uno straniero, durante un alterco, svesse ucciso un romeno, povero lui! Quanto al lavoro, manco a parlarne: a meno di non essere cittadini romeni, manco a parlarne di pensare di trovar lavoro, sempre che non si lavorasse per qualche rappresentanza diplomatica o qualche ditta straniera con sede in Romania, eppure anche in questi casi lo stato pretendeva che vi fosse almeno un romeno tra il personale.
Tutto l'opposto di quanto succede ora.
Tempo fa, in un forum romeno dove si parlava di amor di patria ci fu chi intervenne dicendo che rideva a crepapelle quando leggeva queste manifestazioni obsolete di orgoglio patriottardo.
Evidentemente le idee tipiche dell'UE stavano già mettendo radici anche in quel paese e lo stanno facendo ancora.
Ciò non toglie che un cittadino romeno in Grecia, pur dicendo che spesso, vedendo quanto fanno certi suoi concittadini, non solo in Grecia ma anche in altri paesi, gli vien di vergognarsi di essere romeno e che spesso (come altri suoi compatrioti in Italia), circolando per certi quartieri, evita di far capire la propria origine, per evitare spiacevoli contatti con quella gente. Ciò nonostante, traendo le somme, ha concluso "certo, si comportano male, ma che ci vuoi fare? In fondo son romeni, dei nostri". Quindi, pur ammettendo la poco o per nulla commendevole condotta dei compatrioti, è pronta a giustificarla in nome dell'amor patrio. Certo, un simile atteggiamento, non dimostra una grande obbiettività, ma tralasciando i casi deteriori, nel caso di un ingiusto trattamento di un compatriota all'estero, quanti italiani sarebbero capaci di fare altrettanto?

Anonymous said...

Gurgle, e' vero, le elezioni svizzere non sono ancora avvenute, come fanno ad avere gli esiti??
Ora ricontrollo dove ho pescato l'articolo.

Stella

Anonymous said...

Forse, più che di esiti delle elezioni, si tratterà dei risultati di un sondaggio d'opinione pre-elettorale, con rispettive proiezioni statistiche.

Nessie said...

Che mistero è questo, Stella? Una cosa è certa. La Bananas Repubblica vuole condizionare i voti in senso socialista?
Se lo spoglio in Svizzera non è ancora iniziato come fa la Repubblica a scrivere simili idiozie? La cosa mi puzza... e mi puzza parecchio.

Nessie said...

Cittadino, il patriottismo fasullo indirizzato alla copertura dei misfatti, non lo considero nemmeno tale. Rassomiglia molto alle tifoserie calcistiche, l'unico momento in cui ci si ricorda di tirare fuori il drappo tricolore e di cantare l'inno.
Ne approfitto per dire che i sardi che si sono sentiti offesi dalla sentenza di Hannover contro il sardo stupratore e pisciatore, perché chiamato in causa, mi fanno semplicemente ridere. Dovrebbero, se avessere davvero un po' di orgoglio, prendersela invece con la Ue e il "relativismo giuridico" che imperversa in tutte le procure europee. Ovvero, il comunitarismo e lo spirito di enclave che viene premiato, ottenendo sconti di pena perché gli imputati vengono considerati "arretrati" e "disagiati". E' la fine dello stato di diritto. Questa è la vera offesa alla PATRIA e alle PATRIE.

Anonymous said...

In effetti il giustificare il proprio concittadino anche quando si vede e riconosce che ha torto e dovrebbe farti vergognare di esserene concittadino può essere considerata una manifestazione di orgoglio patriottardo, mentre, per converso, l'orgoglio patriottico consisterebbe nel dare della propria patria la migliore immagine possibile, con un comportamento conseguente.
Ancor più d'accordo con te sul discorso delle tifoserie calcistiche, che cantano un inno, del quale, spesso e volentieri, non capiscono il senso, limitato spesso alla sola prima strofa, limitandosi sovente al "Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta.... la la la ... dov'è la vittoria? Le porga la chioma...la la la" (magari, invece di la la la usando altri fonemi, ma non le parole). A me, personalmente, un inno cantato in tal modo ed in simili circostanze, suona come uno svilimento dello spirito nazionale e patriottico.
Che dire poi di quando, in alcuni telegiornali, mandando in onda parte delle riprese di un gruppo di giovani che, a Milano, a sostegno degli abitanti del quartiere, manifestavano contro la crescente, eccessiva presenza di di zingari, si disse che quei giovani cantavano "inni fascisti" segui lo spezzone del filmato in cui si sentiva chiaramente che si cantava:
«stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte,
già l'ora suonò,
l'Italia chiamò»
Quindi, il ritornello dell'inno di stato!
Ma ovviamente, considerando quanto pochi siano, ormai a conoscere il testo dell'inno nazionale, è possibile presentarne un brano, isolato dal contesto e farlo passare per tutt'altro.
Povero Goffredo Mameli! Se gli avessero detto che il suo inno sarebbe stato presentato come un "inno fascista"! Sicuramente si rivolterà nella tomba.
Visto che siamo in tema, mi ha suscitato non poca sorpresa allorchè un amico, poco tempo fa, mi disse che un cittadino nord coreano gli aveva chiesto una registrazione dell'inno di Mameli e delle canzoni degli Alpini, ai cui raduni, peraltro, diceva di partecipare entusiasticamente.
I casi sono due: o quel nord coreano, (se proprio vogliamo vederla secondo quest'ottica) in una vita precedente è stato un Alpino italiano, oppure il messaggio patriottico trasmesso dall'inno di Mameli e dalle canzoni degli Alpini è talmente pregnante e commovente da coinvolgere emotivamente finanche un cittadino di un'etnia e di una cultura completamente diverse (e questo anche dopo avere letto il testo dei canti). Che si accetti o meno la prima ipotesi, la seconda è sicuramente degna di considerazione. Magari fossero gli autoctoni così sensibili ad un messaggio, ideato dai loro avi dalle loro tradizioni!

Anonymous said...

http://www.repubblica.it/online/fatti/svizzera/elezioni/elezioni.html

Ahhhhhhhh!
E' un articolo del 1999; chiedo scusa,la data e' scritta in fondo fondo fondo e non l'avevo proprio visto.

Ritiro tutto.

Stella

Nessie said...

Stella, di' la verità: avevi bevuto un frizzantino eh? :-)

Cittadino, quel che non viene mai abbastanza sottolineato degli inni nazionali è proprio il rapporto suolo-sangue. Anche la Marsigliese oltre al nostro inno (l'étandard sanglant est levé; armons nos battaillons... marchons,marchons etc.)ha frequenti rimandi a questo concetto. Ma vallo a far capire a certe teste di banana...
Quegli stessi che oggi hanno abolito lo "ius sanguinis" per sostituirlo con lo "ius soli" comunemente adottato in Eurabia.

Anonymous said...

Cara Nessie hai toccato parecchi punti dolenti:
-la mancanza di stanziamenti alle forze dell'ordine(però guarda caso i soldi ci sono per i finanziamenti ad hoc, alla fondazione di Rita Levi Montalcini, la quale ringrazia sappiamo bene come....)
-La mancanza di carceri con un rimpallo fra di Pietro e Mastella, su chi deve costruire quelle nuove.
Ovvio che loro fanno a scarica barile, perchè i soldi delle tasse li sperperano in clientele e "regalini" elettorali.
-Una magistratura strapagata che definire indecente é un eufemismo.
-L'immigrazione clandestina fonte della maggior parte dei delinquenti, ormai incontenibile grazie anche agli eurobabbei.
-il buonismo criminale,opportunistico e ipocrita della sinistra.
Insomma le cause che hanno portato il nostro paese ad essere "terra di nessuno" sono tante.
Ma noi, perchè non reagiamo? E per noi intendo tutti.
Se fossimo uniti nel volere la sicurezza, (e intendo tutti, perchè come dice Cofferati, la sicurezza non é di dx né di sx) forse qualche risultato l'otterremmo.
Invece a sinistra vedo e leggo sempre le solite stronzate buoniste con gli assassini,gli stupratori e i migranti che delinquono e giustizialiste con il "Previti" di turno e a destra vedo tanto immobilismo.
Ho notato ultimamente anche in tanti blog di destra un "sorvolare" sul problema immigrazione e un tergiversare sul fatto che ad esso é legato a doppio filo anche il problema della sicurezza. In questa situazione i pochi che dicono chiaramente come stanno le cose, si beccano invariabilmente dei razzisti...
Boh sono veramente sconcertata e depressa.
Ciao Mary

Anonymous said...

Nessie,
il libro EURSS ho avuto difficoltà a trovarlo e finalmente l’ho potuto leggere. Sono allarmanti e preoccupanti i fatti riportati. Ieri la trasmissione radiofonica “radiotremondo”, verteva sul seguente argomento “Il socialismo in Italia: fine della storia?” Ospite un certo scrittore Gatti, se ricordo bene, che ha scritto un libro sul socialismo. Macaluso e Formica erano ospiti. Macaluso, contrario al neonato PD, invocava in Italia una politica improntata sull’uguaglianza dei cittadini, menzionando spesso la parola socialismo, distinto da quello che fu di Craxi, secondo il quale non andava bene. Tutta la trasmissione parlava sempre di socialismo. La Russia non è stata mai menzionata nel corso della trasmissione ma mi è parso di capire che proprio a quel tipo di socialismo Macaluso si riferisse. La Cina è stata criticata per il suo attuale sviluppo economico e non è stato fatto alcun riferimento sui recenti fatti della Birmania. Tutto il parlare di Macaluso, improntato sul socialismo che per ora da noi non c’è ma che lo si vorrebbe instaurare, mi rimandava al contenuto preoccupante del libro. Certe idee, anzi ideologie, sono dure a morire. Mi chiedevo intanto se lui ha letto il libro e se è tra coloro che condividono il nefasto progetto e ancora tendono a ricrearlo a nostra insaputa in Europa. Per quanto, con tutto quel che accade e arriva dall'UE, mi pare che la via intrapresa sia proprio quella. Purtroppo.
Marnie4

Nessie said...

Mary, ho toccato vari punti perché insicurezza, illegalità, inGiustizia, incertezza della pena, doppiopesismo dei trattamenti tra autocotoni e alloctoni, forsennata politica migratoria, e di converso, necessità di preservare l'identità nazionale sono tutti temi compenetranti. Sull'indulto 2 (la vendetta), di cui hai parlato sul tuo blog riportando l'articolo del Giornale, ti ho già risposto lì da te.
"Ma noi perché non reagiamo?" mi chiedi. La verità è che l'Italia è spaccata e che gli elettori di sinistra si lasciano intimidire dal ricatto ideologico-morale di sembrare "razzisti", dai loro capoccia.
La destra - l'ho detto già altre volte - lascia la porta socchiusa. La sinistra invece, spalancata. Entrambe prendono ordine dalla Ue. E su questo tema, leggi quel che sto per dire a Marnie, nel commento prossimo.

Nessie said...

Esatto Marnie. Il comunismo è morto ma si è riciclato nel socialismo e nelle socialdemocrazie. Non è un caso che Fassino e D'Alema siano nel PSE (quello europeo che ha per simbolo la rosa nel pugno). Non so se sei già arrivata al punto del libro in cui Bukovskij dice che fallito il bolscevismo non resta che riciclarsi nel menscevismo. Il PSE e tutti i partiti socialisti eurobabbei sono questo. E hanno tutti (Zapatero, i laburisti inglesi, Schroeder, i socialisti francesi, belgi, olandesi, ecc.) lo stesso tabù: la costituzione della società multiculturalista e multietnica. Un tabù, al quale obbediscono anche le destre (Chirac, Sarkò, Berlusconi, Aznar ecc.) E con ciò rispondo anche a Mary e ai suoi interrogativi sulla destra decomplessata e disinibita che purtroppo non c'è.
Per finire se sei arrivata alla fine, leggi da te quel che dice Bukovskij sul rapporto utopia/gulag.
"Se il XX secolo ci ha insegnato qualcosa, è che ogni utopia finisce in un Gulag. NOn ci resta che aspettare, e vedremo quale sarà il Gulag creato dall'Unione europea".
Poi sempre lì a pag.115 c'è un riferimento esplicito a Romano Prodi e alla sua teoria dell'allargamento nel Nord Africa e in MO.Ciao.

Anonymous said...

Nessie,

il libro l'ho letto tutto e, anche che se con una certa angoscia, lo rileggerò. Le parti scritte dagli Autori sono chiare e comprensibilissimi i passaggi e i collegamenti dei dialoghi tra i potenti, un pò meno chiari i discorsi che facevano riguado al progetto della Casa Comune Europea, con Gorbacèv. Chiarissimi i concetti espressi nel Contributo scritto da Vladimir Bukovskij, come pure le risposte date nell'intervista rilasciata a fine testo. Questo libro dovrebbe essere letto da tutti i popoli europei. Non so altrove, ma nella grande città in cui vivo, è stato difficile reperirlo. C'è una sola libreria che lo fornisce a richiesta e su prenotazione. Ti pare normale, Nessie?

Nessie said...

Certo che no. Anch'io ho dovuto farmelo arrivare. E comunque, non so se hai notato come glissano anche al TG sulle VERE cause per la quali avremmo persi 6 eurodeputati. Italia declassata al parlamento europeo - dicono al Tg. Ma non spiegano affatto il perché e gli immigrati li chiamano "non residenti". Se vai a leggere il giornale on line l'Occidentale, c'era scritto ieri che avevamo perso i 6 deputati perché siamo troppo europeisti e non abbastanza capaci di vera iniziativa.Ma non dicono che ce l'hanno con noi perché non siamo ancora strapieni come Belgio e Olanda. Allora mi sono arrabbiata e ho lasciato un commento per dirgli che c'erano più notizie sul Corriere dell'11 ottobre (i links messi dal Sauro) che da loro. Altro che "L'Occidentale", qua siamo in oriente...

Nessie said...

http://www.loccidentale.it/node/7818
Eccoti il link dell'articolo citato sull'Occidentale. Leggilo, Marnie. I cronisti come vedi svelinano di brutto e creano la classica notte in cui tutte le vacche sono nere. Tanto per aumentare la confusione.

Anonymous said...

Citando dal predetto articolo:
«L’Italia è da questo punto di vista penalizzata dal momento che ha molti cittadini residenti all’estero (e dunque computati all’interno di altre realtà nazionali) e un’immigrazione regolare non particolarmente massiccia.»

E meno male che non è particolarmente massiccia! Ché se lo fosse cosa succederebbe? Vedremmo tutti gl'italiani, autoctoni o alloctoni da tempo naturalizzati, scappare con una mano avanti e l'altra dietro (sempre che sia consentito loro scappare), espulsi a forza dalla forza preponderante dei nuovi invasori?
Perché, allo stato delle cose, ci manca solo questo.

Ma io mi domando: l'autore dell'articolo ci è o ci fa?

Nessie said...

...ci fanno, Cittadino, ci fanno... in particolare ci fanno tutti fessi. TG in testa che ierisera al TG, parlava di questo fatto come di una semplice tifoseria calcistica a favore dei 6 eurodeputati trombati, senza spiegare nessun perché né vero motivo ai telespettatori. Sembra abbiano paura di renderci edotti.

Anonymous said...

Polizia arresta due giovani egiziani

"Due cittadini egiziani di 19 e 20 anni sono stati arrestati dalla polizia per rispondere di stupro e rapina: uno dei due ha violentato un giovane passante che aveva tentato di sottrarsi alla richiesta di una sigaretta e alla rapina del portafogli. L'episodio è avvenuto a tarda sera il 29 settembre al Parco Lambro e la caccia ai due responsabili ha avuto esito positivo anche grazie alla testimonianza della vittima.

Sono finiti in carcere Htem Darwish (quello che materialmente ha consumato lo stupro) e Samh Gana Meslhe (che ha partecipato alla rapina e poi ha controllato che nessuno arrivasse quando il giovane è stato violentato). A detta della polizia la violenza è stata particolarmente brutale e la vittima ne è uscita scossa.

Come detto, ai due gli investigatori sono arrivati sulla base delle descrizioni del giovane: uno degli egiziani aveva i capelli tinti di biondo, il secondo aveva delle basette particolarmente pronunciate. Tra l'altro gli stessi, nei giorni successivi, hanno compiuto altre due rapine ai danni di altrettanti passanti. E sempre nella stessa via Crescenzago.

Per primo è stato fermato uno dei responsabili dall'equipaggio di una pattuglia. Poco dopo gli agenti sono entrati in un appartamento di viale Padova e hanno sorpreso il violentatore. Nella casa sono stati trovati il coltello da cucina usato per intimidire le vittime e parte dei bottini delle rapine.

Gli investigatori temono che i due possano essere responsabili di altre rapine nella zona."

Egiziani, ovviamente.

Stella

Lo PseudoSauro said...

Per chi non avesse letto il libro di V. Bukovskij c'e' il post che tu gli hai dedicato poco tempo fa, ma azzarderei una sintesi. Nel testo si legge di un continuo pellegrinaggio di _tutto_ il socialismo europeo (e parte dell'establishment USA) da M. Gorbachov. Si leggono i verbali autografi nei quali i politici europei si rendono disponibili al progetto "casa comune europea" e si rivolgono a G come ad un Mentore in grado di consigliare e disporre. In altre parole, si certifica il tradimento dei rispettivi stati nazionali in favore dell'ideale socialista. Inoltre, si spiega perfettamente che nell'edificazione europea il liberismo economico non e' un tabu' e deve essere usato per ottenere il massimo profitto, anche se si preferisce addossarne la responsabilita' ai (per altro inesistenti) "conservatori". Una volta accertato che i dialoghi riportati sono veri e integralmente riportati, ogni Stato dovrebbe processare questa gente per Alto Tradimento e mettere fuori legge i rispettivi partiti politici secondo le rispettive giurisdizioni. Invece il progetto avanza, pure nell'assenza della sua "sponda ovest", e le destre non vi si oppongono minimamente, rendendosi responsabili dello stesso tradimento, che e' grave indipendentemente dal fatto che trovi motivazioni in una ideologia oppure nell'ignavia e nell'inettitudine.

Nessie said...

Grazie per la promozione di un mio vecchio post rintracciabile nell'archivio di giugno, Sauro. Titolo : "Bukovskij, l'EURSS e gli avanzi della guerra fredda". Il libro, come ha spiegato la stessa Marnie, non è facilmente reperibile. Chissà come mai, eh?...Chi desidera conoscerne almeno la recensione può cliccare su questo link:
http://sauraplesio.blogspot.com/2007/06/bukovskij-leurss-e-gli-avanzi-della.html

Stella, sei il solito formidabile segugio di notizie nefaste. Ma del resto la buona notizia non fa testo...

Anonymous said...

A titolo informativo, andando sul sito BOL (http://www.bol.it), inserendo nella casella "Cerca" la parola chiave EURSS, si accede alla scheda del libro e, da lì, è possibile ordinarlo senza problema alcuno.

Nessie said...

Utile link: grazie Cittadino. Ci sono dei testi davvero irrinunciabili. Eurabia di Bat ye'or analizza il problema delle fonti di approvvigionamento energetiche e di come l'Europa ha accettato in cambio di petrolio di andare a dormire coi serpenti. Eurss, di come attraverso le socialdemocrazie e i socialismi saremo sempre più invasi fino a costituire un "paradiso multietnico socialista (ex?)sovietico).
Due metà della stessa mela per la comprensione di quanto stiamo vivendo.

Anonymous said...

Nessie,
con riferimento ai fatti, anzi ai misfatti riportati nel libro EURSS, ad un cero punto mi sono posto questo ragionamento terra terra: seppure i governi traditori dei popoli ignari volevano creare, col pretesto della Casa Comune Europea, uno pseudo socialismo in Europa, perché ne discutevano con Gorbacèv, andando da lui e come tappetini si prostravano ai suoi piedi pronti ad ascoltare, condividere e sostenere le ambizioni del capo sovietico? La Francia aveva in serbo il suo bel tornaconto. Infatti, “… L’idea di Mitterrand era che dovessero esserci due poli, Parigi e Mosca, i quali avrebbero effettuato un controllo congiunto su tutti i paesi collocati fra loro” (pag. 78). (scaltra e furba la Francia), ma tutti gli altri governanti europei, con quali opportunistiche prospettive ragionavano e condividevano in vario modo quell’astruso progetto sull’Europa ideato da Gorbacèv, capo della Russia, fuori dell’U.E.? Erano motivati solo dall’ideologia? Mi sembra poco.
Marnie

Nessie said...

La Russia, anzi tutte le Russie (come si diceva ai tempi dello zar), è un vasto mercato. Inoltre possiede enormi risorse di materie prime. Sono problemi geostrategici molto complessi che hanno a che fare con la Guerra Fredda e la sua fine. Reagan ha avuto troppa fretta nel lavorare al dissolvimento dell'impero socialista sovietico (si veda anche il caso polacco con l'asse preferenziale Reagan/Wojtyla). Ma tu sai che quando sciogli una cosa, ne devi preparare un'altra. sennò per certi aspetti ti trovi sfide esiziali come quelle che stiamo affrontando con il califfato maomettano globalizzato.
In ogni caso il rapporto della II Internazionale storica (da cui dipendono le trade Unions e i laburisti inglesi, la socialdemocrazia tedesca, del Benelux, della Grecia di Papandreu ecc.) ha storicamente, sempre intrattenuto ottimi rapporti con quello che veniva considerato un tempo "lo stato guida socialista".
Dunque, al fi là dei tornaconti economici e della concorrenza dell'Europa con gli USA, le tradizioni di famiglia contano...

paoletto said...

Nessie vorrei segnalare a te e a tutti i frequentatori del Loch l'articolo su L'Occidentale a proposito di sinistra e Islam,
si trova nella sezione mondo e riguarda l'incontro dei figli del Che con i mullah.

Anonymous said...

SU Altermedia.ro hanno pubblicato proprio oggi un post sul ben noto incendio che, a Livorno, bruciò una baracca nell'insediamto abusivo di zingari romeni, causando la morte di quattro minori.
Dal post si desume come i due genitori abbiano patteggiato, ottenendo una riduzione di condanna ad un anno e quattro, massimo un anno e sei mesi - che, ovviamente, non sconteranno, rinetrando nei termini per ottenere la condizionale - oltre alla promessa di aiuto per essere integrati in Italia.
Vengono a cadere dunque tutte le lamentele riguardanti un attacco razzista, con bottiglie incendiarie, ad opera di marocchini o albanesi. Perde valore finanche una telefonata di rivendicazione del presunto attacco incendiario, da parte di un sedicente Gruppo Armato Per l'Epurazione Etnica, che aveva minacciato gli zingari in Italia di bersagliarli con altri simili attacchi, se non avessero lasciato il territorio entro venti giorni.
L'incendio, così com'è risultato, è scoppiato a causa di un lumino o candela, ribaltata probabilmente da uno dei tanti ratti che (come ben noto) condividono il territorio con gli abitanti del campo abusivo.
Chissà perché simili notizie bisogna apprenderle dalla stampa estera o, più specificamente, da una fonte estera alternativa (perché quelle più ufficiali sono sempre più contaminate dall'etica del politicamente corretto).

Sarà il caso di aggiungere che Altermedia è internazionale e quindi ha pure una sezione italiana. La notizia in questione è soltanto nella sezione romena, poichè romeni sono gli zingari protagonisti del caso.
Sarebbe interessane anche Eurosceptic, sito correlato, in tema di euroscetticismo (come suggerisce il nome stesso). Purtroppo, in questo caso, esclusivamente in romeno, anche se il contenuto potrebbe essere di notevole interesse anche per gl'italiani.
Debbo evidenziare come, a causa del divario linguisico, associato all'idea che quanto succede in un paese non sia d'interesse per un altro, quand'anche si faccia parte ormai dello stesso guazzabuglio di nazioni. Quindi, come si suol dire, la destra non sa cosa fa la sinistra e, ad ognuno che si lamenta, vien detto dall'alto che è solo lui la pecora nera che osa lamentarsi, che non ne ha motivo, che è un incontentabile, un antidemocratico, e via dicendo.
Tradurre la mole notevole di materiale è un lavoro immane, che rende impensabile il ricorso al volontariato a titolo gratuito. Anche il ricorrere ad una lingua comune comporterebbe il ricorso ad una traduzione spesso non sufficiente, poichè il semplice testo, sufficiente a spiegare le cose agli autoctoni del paese di cui si parla, spesso non descrive in maniera adeguata determinate realtà a chi non le vive direttamente.
Oltre tutto, restando esemplificativamente all'esempio romeno-italiano comunque estensibile ad altre nazionalità, se il romeno in Italia, che legge Altermedia.ro, capta all'istante la realtà descritta, bisognerebbe che fosse poi in grado di comunicarla ad altri cittadini italiani sensibili al problema. I fatti, purtroppo, dimostrano che non è così, che spesso i romeni che vengono in Italia vedono gl'italiani come persone da cui ottenere, a cui togliere (e non parlo necessariamente di attività illecite come furti, rapine, truffe e simili), vedono l'Italia come paese di conquista. Quando non è così, o cercano di dimenticarsi del proprio paese e delle proprie tradizioni (prevalentemente quelli emigrati in vari modi all'epoca del regime ceauşista), alcuni vergognandosi addirittura di essere romeni (ora ancor di più, quando vedono come si fanno notare certi concittadini deteriori). Sicuramente cittadini come Ramona Bădescu, come ho già detto in altra occasione, non sono i più indicati per dare una corretta immagine del proprio paese (vista, peraltro, la scarsissima stima di cui gode, in genere, presso i suoi connazionali). Lo stesso dicasi nel caso di un appartenente alle "minoranze coabitanti": la testimonianza sulla Romania di un Ungherese, un Secui, un Sassone, un Turco o altri vale quanto quella sull'Italia data da un Tirolese; son tutto il rispetto per le etnie citate, nel caso di appartenenza ad una minoranza, è anche immaginabile che la loro testimonianza sia affetta anche da una certa parzialità, soprattutto quando non corre buon sangue con l'etnia maggioritaria.
Quindi, in generale, mancano persone con le quali fare un effettivo scambio di vedute e di esperienze su un piano diverso da quello che viene ufficialmente proposto.
Per il resto, la "ginta latină" cioè la "stirpe latina", messa avanti allorché c'è da insediarsi ed espandersi in Italia, viene meno, allorchè, soprattutto dopo aver ottenuto la cittadinanza, c'è da interagire con gl'italiani, in quanto cittadini di una stessa nazione, che dovrebbero avere interessi ormai comuni da difendere. Oltre tutto la "stirpe latina", elemento tenuto in gran considerazione sotto Ceauşescu (almeno questo veniva rispettato!), è un fattore che rientra in un ordine d'idee che prevede anche una formazione culturale e soprattutto civica, che continua a venir meno nella Romania post-ceuşista (come peraltro viene lamentato in Altermedia e simil), coinvolgndo le giovani generazioni e, soprattutto le nutrite generazioni, prodotto diretto di una politica d'incremento demografico forzato, la cui nascita ha fruttato alle categorie sociali più degradate sussidii finanziari di vario genere, figli visti come fonte di proventi piuttosto che come esseri umani e che, finita la pacchia, si son trovati abbandonati a se stessi, privi di valoro e di punti di riferimento specifici, che altra soluzione non hanno avuto, se non migrare allo sbaraglio, preferibilmente in paesi di cultura neolatina, dove fosse possibile cavarsela alla meno peggio, improvvisando una lingua improbabile. Quelli che non sono riusciti a trovare una collocazione lavorativa altro non hanno fatto se non non ingrossare le fila della malavita organizzata, sfruttati ome manovalanza spicciola del crimine o (volent o non) nei giri della prostituzione.
Va da sè che questi ultimi siano gl'interlocutori ancor meno adatti per quanto dicevamo: parlano la propria lingua natale solo per non farsi capire dagli autoctoni e non gradiscono parlarla con nessun altro, vedendo ciò come una specie di profanazione. Praticamente diventano un'enclave etnica in territorio italiano, così come tante altre. Quello che allarma è che tutto questo, dall'alto, viene visto è presentato come una cosa stupenda; tipico il caso presentato giorni fa, alla radio, di un cittadino romeno, venuto in Italia, a Roma, e "perfettamente integrato" nella locale comunità romena. Da notare: non in quella italiana. Ripeto: ho parlato fin qui del caso romeno, ma, a quanto si può facilmente vedere, lo stesso capita anche con gl'immigrati di altre etnie.
Che poi, ogni tanto, venga indetta qualche giornata dell'amicizia italo-straniera, stile tarallucci e vino, musichette e qualche ballo (magari non dei più tradizionali) e qualche bel discorso limitato al superficiale, non è che serva a più di tanto: sono solo fumo negli occhi e dopo tutto ritorna nella banalità quotidiana, in cui nessuno dialoga più con nessuno.

Anonymous said...

Nessie,

non so se l’hai già letta questa notizia di oggi presa da Il Giornale. Io comunque te la passo.
La rivolta dei blogger: "Vogliono metterci il bavaglio"
di Redazione - venerdì 19 ottobre 2007, 16:01
Milano - Un disegno di legge approvato il 12 ottobre scorso sta creando scompiglio nel mondo dei blogger. All'articolo sette, infatti, si parla dell'obbligo di iscrizione al Roc (Registro operatori di comunicazione) anche per chi svolge "attività editoriale su internet". Il fatto che non vi sia distinzione tra giornali e riviste online e "semplici blog" ha creato moltissime polemiche.
Che ne pensi?
Marnie

Nessie said...

Paoletto, ho letto. Ma i precedenti storici c'erano già tutti con Mossadeq del Tudah (partito comunista persiano). Fece arrestare lo Scià, si alleò coi khomeinisti per la famosa rivoluzione degli aytollah e poi venne fucilato proprio da loro. Coglionazzi e servi suicidi che non sono altro, questi comunisti latini!Latini e italiani, of course.

Cittadino, il fondo lo abbiamo toccato quando dopo l'incendio dei bambini rom, a causa dell'incuria dei loro genitori (che ovviamente non sconteranno la galera) in prima fila c'erano la Bindi e Rutelli alla messa funebre. Ciglio asciutto e presa di distanza invece, per i quattro poveri ragazzi in provincia di Ascoli, i cui genitori devono assistere all'impotenza di una giustizia supina e prona ai malviventi. Col rom Ahmetovic che si prende il sole mantenuto a ufo nel residence di S.Benedetto del Tronto.
Fossi al posto di quei genitori mi farei giustizia da me. E' il solo modo dignitoso per reagire a tanta disperazione.

Marnie, se toccano i blog faremo dei raduni OCEANICI e la folla crescerà, crescerà, crescerà fino a far loro paura. Se lo fanno , prenderemo d'assalto il palazzo.

Anonymous said...

Se mi è consentito, nel frattempo, dire la mia, la cosa è orripilante! Puzza già di limitazione della libertà, di espressione per i blogger personali (cfr. tutte quelle specie di diari personali, contenenti foto, poesie, canzoni e quant'altro: definirli "Operatori di cominicazione" mi sembra veramente troppo) ma soprattutto per i vari blog/forum di discussione sugli argomenti più disparati, soprattutto in tema di politica. In questo caso si fa avanti il sospetto (o il timore) che dall'altro si voglia arginare la libertà d'espressione e di sereno scambio d'idee. In effetti dà proprio l'idea di voler mettere un bavaglio ai blogger.
Oltre tutto, chi apre un blog, soltanto per questo deve fornire dei dati personali a chi fornisce lo spazio web e questa ulteriore richiesta (a proposito: l'iscrizione prevede pure una tassa?) rende tutto assai più gravoso.
Per fare un parallelo, è un po' come se amici e conoscenti che per abitudine si riuniscono, a casa o in un qualsiasi luogo di ritrovo, per parlare o discutere delle cose più disparate, dovessero registrarsi, rendendo conto volta per volta su luogo, data, ora e motivo della riunione, dando rapporto dettagliato sulle persone, gli argomenti e la durata della riunione, magari registrando anche gl'interventi. Se le cose prendessero questa piega, la cosa avrebbe un pesante impatto sulle comunicazioni interpersonali e su coloro che, non potendo comunicare altrimenti, trovano nella rete un'alternativa. Le prospettive sono veramente inquietanti.
La domanda che sorge spontanea (come direbbe quel noto conduttore) è: quegl'intellettuali di sinistra che sovente si ergono a difensori della libertà di circolazione delle idee su Interne, dove sono? Fanno qualcosa, oppure plaudono a questa nuova trovata istituzionale?

P.S.: Proprio ora, al TG3 hanno parlato dei giovani e del tempo da loro impiegato a comunicare tramite i blog, spiegando sommariamente cosa sono, ma senza far cenno alcuno a questo disegno di legge (e magari ne parleranno, se ne parleranno, solo quando sarà già operativo).

Anonymous said...

Cara Nessie,
sempre lentamente connesso per volere della Telecom(un vero scandalo:mi hanno comunicato la data ultima di consegna del kit adsl: 11 ottobre, e poi 17 e ora 23...di questo passo arriviamo a Natale ed oltre)ho letto velocemente i commenti che sono riuscito e voglio dare un mio piccolo contributo scomodando Agatha Christie la quale- morta decenni prima dell'11 settembre 2001- appare come una profetessa circa gli atteggiamenti "accoglienti" dei nostri Ferrero e compagnia bruttissima, nei riguardi dei feroci assassini albanesi e rumeni che hanno trasformato la nostra miseranda Italia nel Far West di tanto tempo fa...Dunque Dame Agatha, che di delitti se ne intendeva, osservava sconsolata(rielaboro con parole mie ma il concetto è della Christie)che la vittima non intenerisce nessuno, è subito dimenticata;appena la giustizia(scusate la bestemmia, con Mastella come Guardasigilli)acciuffa il colpevole, si scatenano in tanti:psicologi, sociologi, cuochi, pasticceri, animatori da villaggio vacanze etc etc.Tutti e ciascuno di loro con lo stesso identico scopo:il RECUPERO del criminale!Infanzia difficile?Madre autoritaria o padre rimbambito?Stupri plurimi in famiglia?Dipendenza dalle droghe e/o alcohol dei genitori, dei nonni, dei consuoceri?Quale che sia la causa scatenante la ferocia del reo (che magari ha ucciso due ragazzini per rubare loro un cellulare un accendino e pochi euro, previo stupro perché ormai, si sa, i media ne parlano sempre e quindi deontologicamente non si può prescindere da esso e limitarsi al furto)i suddetti psicologi, sociologi, catechisti, zitelle di quartiere etc etc si prodigano instancabilmente a recuperare il poveretto, la cui infanzia, dicevamo, è stata funestata da indicibili tragedie.E la vittima?Peggio per lei!Ha sbagliato a trovarsi sulla traiettoria della lama, del proiettile, della spranga.
Dulcis in fundo:gli assassini su suolo italiano li recuperiamo sì, ma non banalmente, costringendoli all'aria malsana delle città:in montagna, Cortina o Courmayeur, e ancora:Capri o Ischia (ci sono anche le terme:il recupero è davvero notevole)...Potremmo continuare ma ci fermiamo qui.
Un saluto da un sempre più incazzato Occidentale

Anonymous said...

Ho appena letto da Mary il post sul disegno di legge anti blog.
Come ho detto prima, la situazione presenta prospettive inquietanti.
Finanche Grillo sta protestando, dicendo che che "il DDL sull'editoria uccide i blog".

Nessie said...

Cittadino, Marnie e altri amici, non ho ancora letto il disegno di legge, ma so che stavolta abbiamo dei precursori negli americani.In America hanno già iniziato a far pagare, ad esempio.
Quel Levi sottosegretario di Prodi ha parlato in tv di siti commerciali ed editoriali e non di blog amatoriali. In ogni caso, vorrei vederci chiaro, dato che io, di questa gentaglia non mi fido neanche un po'.
Occidentale, tu hai tirato in ballo Agatha Christie; io Eliot, ma scomodare questi grandi per quest'orrenda teppaglia che infesta il nostro bel paese, mi pare quasi di profanarli. In ogni caso è vero, della vittima e delle vittime ci si dimentica in fretta e quando le istituzioni sono così in sfacelo come è oggi in sfacelo la giustizia ,è chiaro che le scene da Far West arrivano pure in tribunale - un luogo che non incute più alcun timore reverenziale, a quanto pare. Come è avvenuto l'altra mattina a Reggio Emilia ad opera di un albanese che ha compiuto una strage.
Auspici per i tuoi collegamenti prossimi venturi.

Anonymous said...

Cittadino perplesso: "Quindi, come si suol dire, la destra non sa cosa fa la sinistra e, ad ognuno che si lamenta, vien detto dall'alto che è solo lui la pecora nera che osa lamentarsi, che non ne ha motivo, che è un incontentabile, un antidemocratico, e via dicendo."

Tecnica codificata e ampiamente impiegata da ogni tipo di "dirigenza" dedita alla manipolazione sociale. Si veda, per un breve spunto di riflessione, http://www.lucifereffect.com/guide_cialdini-c.htm

Tecniche di quel genere funzionano in ambienti grandi e piccoli, ma sono più efficienti in quelli grandi, nei quali le persone si trovano a interloquire con un inarrivabile animale-massa collettivo tanto intangibile da apparire irreale nella sua impersonalità.

Si provi a leggere, alla luce di questo principio, il nuovo provvedimento in merito alla pubblicazione di contenuti sul web. Il web, oggi, è una piazza virtuale tramite la quale è possibile scoprire (in un apparente anonimato) altre persone che condividono i nostri atteggiamenti e le nostre attitudini, quali che siano. Il web costituisce un forte elemento destabilizzante per tecniche di controllo sociale come quelle descritte da Cialdini. Il web è dunque un elemento destabilizzante per le dirigenze, per il potere. Come tale, le dirigenze paiono ritenere che debba essere neutralizzato.

La neutralizzazione di questo mezzo di anti-persuasione renderà, come è ovvio, ben più efficaci le tecniche di persuasione attuate tramite i mezzi di formazione di massa, consentendo a chi le gestisce di indirizzare il sentire comune (al quale, come abbiamo visto, l'individuo ben difficilmente si oppone se si sente "diverso tra i simili") verso la direzione voluta. Quando le fonti di formazione confluiscono verso un unico punto, divengono possibili aberrazioni del linguaggio, della comunicazione e del pensiero che riportano alla mente le [un tempo] fantasiose ipotesi orwelliane in tema di newspeach, bipensiero e costruzione del futuro tramite la manipolazione del passato e del presente.

Nessie said...

Aldo, grazie per il link. Dunque nel villaggio globale (una contraddizione in termini) c'è bisogno di sopprimere il dissenso della piazza o agorà virtuale per meglio normalizzare e omogenizzare il potere. E le cosiddette liberaldemocrazie (non parlo della nostra, perché non è né liberale né democrazia) saranno comunque costrette ad assimilare metodi da dittatura cinese e birmana. :-(

OT, anzi NO, siamo in tema: oggi hanno malmenato il giornalista Lamberto Sposini. Volevano rubargli l'auto, ma si sono accontentati dell'orologio.
Erano due romeni. Siccome anche Sposini è de sinistra, speriamo ci risparmi la melassa del "non dobbiamo generalizzare", formuletta magica già usata da Morandi e da Tornatore. Li pestano, vanno in ospedale con una prognosi di 10 giorni eppoi quando escono recitano il solito "ego te absolvo": che palle!

Anonymous said...

Nessie,
ti segnalo dal sito http://www.civile.it/internet/visual.php?num=45745 la seguente notizia
7000 commenti in poche ore sul blog di Grillo e Di Pietro che annuncia di far cadere il Governo - AntonioDiPietro
Sto ricevendo moltissime email e commenti di critica sul disegno di legge “Nuova disciplina dell’editoria e delega al Governo per l’emanazione di un testo unico sul riordino della legislazione nel settore editoriale”. Una precisazione: il disegno di legge non è stato discusso nel Consiglio dei Ministri del 12 ottobre perchè presentato come provvedimento di normale routine. Ho letto il testo oggi per la prima volta e la mia opinione è che vada immediatamente bloccato il disegno di legge che, nei fatti, metterebbe sotto tutela Internet in Italia e ne provocherebbe probabilmente la fine. E’ una legge liberticida, contro l’informazione libera e contro i blogger che ogni giorno pubblicano articoli mai riportati da giornali e televisioni. Io faccio parte del Governo e mi prendo le mie responsabilità per non aver intercettato il disegno di legge, ma per quanto mi riguarda questa legge non passerà mai, anche a costo di mettere in discussione l’appoggio dell’Italia dei Valori al Governo. Da Antoniodipietro.it
Buona Domenica.
Marnie

Anonymous said...

Ho desunto dal blog di Grillo questa interessante pagina dove, oltre a spiegare chiaramente gli estremi, e fornire il link per scaricare il testo del DDL, l'autore conclude, manifestando serie preoccupazioni per la libertà e, ammettendo di averli votati, specifica di non riconoscersi più nell'attuale maggioranza.

Praticamente, finanche il minorenne che intenda tenere un blog dovrebbe sottostare a tutta una serie d'adempimenti specifici di un imprenditore, con le spese non solo di bolli, ma anche di retribuzione del giornalista-direttore responsabile, il tutto magari per estrinsecare al mondo intero, se femmina, quanto è innamorata persa del "figo" di turno (magari, nel caso di personaggi come attori o cantanti, pagando i diritti per l'inserimento della o delle foto dello stesso) o, se maschio, per comunicare quanto lo "attizza" la "marpia" che in classe occupa il secondo banco.
Se poi uno che vuol far vedere quanto è bravo, che so, come grafico o come autore, sperando di essere agganciato dal talent scout o mentore di turno, uno per cui, non potendo permettersi le spese pubblicitarie, il proprio sito o blog era l'unica alternativa economica, dovrà rinunciare, a meno di non disporre già in partenza di congrui capitali. E meno male che sbraitano tanto di aiutare i giovani!
Se poi qualcuno, in un impeto di malcontento o frustrazione, magari commentando in uno di questi blog registrati, del minorenne innamorato perso, come pure di chiunque altro, dovesse farsi scappare qualche parola di troppo nei confronti dei personaggi sbagliati (e non parlo necessariamente di voci di dissidenza), ci scapperebbero le rogne legali, sia per i diretti interessati che per i genitori (nel caso di minori).
Non c'è che dire: tutto ampiamente democratico! E meno male che parlano di
«tutela e la promozione del principio del pluralismo dell'informazione affermato dall'articolo 21 della Costituzione e inteso come libertà di informare e diritto ad essere informati»
In altri termini, per tutelare la libertà ed il pluralismo, cominciamo ad arginare la libertà stessa, restringendo tutto ad una sola fonte autorizzata.
Ci riagganciamo così al "bispensiero" di orwelliana memoria, richiamato nel più che condivisibile commento di Aldo (che spero non me ne voglia, se riporto qui ilink completo da lui segnalato e risultato accidentalmente troncato)

Anonymous said...

Nessie,
non vorrei apparire inopportuna. Cerco solo di dare il mio piccolo contributo alla giusta causa dei blogger. Ancora dal sito Civile.it ho copiato questo pezzo scritto dall’Avv. Spataro.
Bill of right di internet: i perche' di un errore. Era il 1994: scrissi due righe, e fu polemica. - Spataro
“Nel 1994 scrissi la "Carta dei diritti e dei doveri nelle telecomunicazioni". Era un testo frutto di mie personali e discutibili soluzioni. Ma la prima credo che fu importante: le telecomunicazioni sono risorsa dell'umanità. Questo metteva internet sotto la tutela espressa dei diritti umani, riconosciuti dalle nazioni unite. Questo consentiva di ritenere espressamente i diritti conquistati in secoli di storia applicabili a chi vive su internet. Internet non e' fuori dalla legge. E' nella legge, e le leggi vigenti sono applicabili. Oggi, non domani. In pochi casi si e' arrivati espressamente a situazioni nuove, non normativamente previste ne' dove le norme possono essere applicate grazie alla loro interpretazione. In tutte le altre vi e' una carenza di conoscenza della natura degli istituti giuridici e della natura tecnica di internet. Questa ignoranza fa si' che si possano fare leggi nuove credendo che siano situazioni non previste dalle esistenti regole. Ad oggi vi sono gia' numerose regole specifiche. Altre si possono applicare per analogia. Ai parlamenti possiamo chiedere di dare la possibilità a tutti di parlare, leggere, accedere. In qualsiasi modo, con qualsiasi contenuto. Riconoscendo la volontà degli autori di distribuire la conoscenza per scopi non commerciali. Nel dettaglio si puo' entrare per anni: io lo sto facendo qui dal 2000. Sono aperto a critiche. Ma non si facciano nuove regole quando basterebbe riconoscere i diritti e i doveri gia' previsti dalle norme vigenti. Non e' vero che su internet si resta impuniti. E' vero il contrario: restano talmente tante traccie, che e' piu' facile. Le indagini contro la pedofilia, le truffe telematiche, sono di successo su internet. Basta avere personale preparato, non nuove leggi. Spataro Link utili: "Carta dei diritti e dei doveri nelle telecomunicazioni"

Secondo me c’è molto materiale inerente da consultare.
Marnie

Lo PseudoSauro said...

Pure Agatha Christie per quest'accozzaglia di deficienti...

Dissento livemente da Aldo, ma siccome capita di rado... in effetti il sistema piu' persuasivo rimane sempre la televisione, mentre il web, pur prestandosi a manipolazioni occulte, e' molto meno efficace, anche se con l'attuale potenza di calcolo sarebbe possibile controllare ognuno degli utenti in rete, fossero anche 6 mld. Fortunatamente la produzione di tecnologia software, non e' concentrata, ma decentrata, quindi spariglia spesso le carte ed offre sempre nuove alternative. Fino a che rimarra' prevalentemente decentrata, naturalmente. Il weblog e' quello che ha fatta la differenza, rendendo accessibile il web anche a chi ne ha poca o nessuna esperienza e questo non e' stato previsto. Quindi, direi che piu' che di controllo, qui si tratta di vera e propria repressione che, se in USA avrebbe parecchie giustificazioni, in Europa non ne ha nessuna, considerato che qui gli stranieri entrano ed escono a loro piacimento, ottengono la cittadinanza in un battibaleno etc. E questo al punto che in USA fanno ormai lo screening degli europei prima ancora che intraprendano il viaggio. Naturalmente con il beneplacito delle nostre pseudo-autorita' che non ci dicono nulla alla faccia della privacy... In Europa, infatti, si preferisce controllare i cittadini, soprattutto se autoctoni, e ormai non e' piu' lecito pensare che sia dovuto a stupidita': e' proprio voluto. Comunque, allegri, perche' se salta il web salta anche la globalizzazione, il che non credo sia tra gli obiettivi di nessuno. :-)

Nessie said...

Marnie, ma figurati! Non vai affatto OT visto che fino a lunedi non aggiornerò il blog. E visto che in un post dal titolo "una nazione senza chiavi in mano" bisognerebbe aggiungere - alla luce dei nuovi sviluppi - "...e con il bavaglio in bocca". Perché oltre a non consentirci di difenderci ora non ci vorrebbero nemmeno più far parlare, sfogarci ed esprimerci: una vera vergogna!
Quel Levi sottosegretario di Prodi è un vero paraculo. L'ho sentito in tv come zigzagava sulla questione dell'art. 7 dei detto provvedimento. Ed è proprio in detto articolo che esiste l'inghippo per mettere i blog sotto tutela.
Comunque voglio essere schietta e dire che anche gli ebrei su questo tema non sono affatto limpidi e specchiati. Un po' di tempo fa, Riccardo Pacifici della comunità ebraica romana, aveva paventato l'eventuale chiusura di certi blog a lui non graditi, tra i quali , quella dello stesso Grillo, a causa di commenti posti sopra. Ora gli ebrei dovrebbero capire che non si possono fare provvedimenti ad personam senza che poi certe trappole e tagliole poste nel percorso vadano a colpire il resto delle blogsofera e della libertà d'espressione tout court. Compresa la loro. Infatti le loro pressioni sul Parlamento europeo di introdurre il reato di negazionismo (ddl Mastella) guarda caso chi avvantaggiano? Gli islamici e il reato di islamofobia. Cui prodest?
Grazie anche a te Cittadino. Arrivati a questo punto, se questi signori potessero, chiederebbero perfino la carta di identità anche ai pensionatio che fanno i capannelli davanti al bar per parlare di calcio. Non dobbiamo lasciargliela passare.

Nessie said...

Anch'io, Sauro,non credo che far saltare la globalizzazione non sia tra gli obiettivi raggiungibili e immediati. Nemmeno per un governo di acefali come questo. E la rete, del mercato globale, ne è un veicolo portentoso. E' di stasera la presa di distanza di Gentiloni che promette radicali modifiche al ddl Levi. Temo che questo decreto sia più "levitico" che "prodiano". Ma stavolta sono proprio scivolati sulla merda.

Anonymous said...

Dalla pagina Wikipedia
riguardante Ricardo Carlo Levi, in particolare nella sezione dedicata al DDL, in relazione alla protesta di Grillo, risulta che il Levi ha detto che:
«A Beppe Grillo, Levi ha risposto direttamente con una lettera aperta[3] che in sostanza ribalta l'interpretazione della legge, sottolineando che i requisiti esatti che rendono obbligatoria l'iscrizione al ROC saranno specificati in un secondo momento» e proprio questo desta non poche perplessità, anche se, nella lettera aperta a Beppe Grillo, il sottosegretario ha scritto:
« Quando prevediamo l’obbligo della registrazione non pensiamo alla ragazza o al ragazzo che realizzano un proprio sito o un proprio blog.»
Non so perchè, ma quella frase i requisiti esatti che rendono obbligatoria l'iscrizione al ROC saranno specificati in un secondo momento» desta perplessità, lasciando troppo spazio per attuare quanto paventato dai blogger, per l'appunto in un secondo momento»

Nessie said...

Caro Cittadino, grazie per i links di questo paraculissimo Levi. Qui vediamo la volontà di trasformare in "prodotto editoriale" anche le chattate che ci facciao inter nos: uno schifo!
Oltretutto che spendiamo per connetterci, dovremmo pagare anche la registrazione al ROC? Questo è un provvedimento repressivo e coercitivo.

Anonymous said...

Giusto per continuare a restare in tema con il post, proprio ieri, in TV (TG3 Regione, mi sembra, ma si puş comunque verificare) c'era un servizio su un'esposizione storica tematica sui Longobardi. Ha parlato la specialista in storia medievale, organizzatrice e curatrice dell'evento, presentando i Longobardi non come invasori che venivano per conquistare, bensì "per abitare, per integrarsi con gli abitanti locali", e, a suffragare la sua tesi, il fatto che si spostassero con le famiglie.
Ancora una volta, nihil sub sole novi! Così stando le cose, è appurato che anche gli Unni si spostavano con armi (soprattutto), bagagli e nucleo familiare al seguito, ipotizzo che per la storica in questione anche gli Unni venissero non per invadere e conquistare, ma per integrarsi. Si è anche scoperto, da studi approfonditi, che gli Unni andassero in battaglia (forse per integrarsi: chissà...), con a seguito i carri con a bordo le loro donne, mogli, sorelle, e via dicendo, che (poichè è risaputo che dietro un grand'uomo c'è sempre una gran donna) gridando, incitavano mariti, padri, fratelli ecc e strepitando a più non posso, stordivano sicuramente gli avversari (qualcuno, probabilmente, soccombeva per il mal di testa). Evidentemente si trattava di un'incitazione all'integrazione! Come gli Unni, anche Vandali, Goti e chi più ne ha più ne metta, arrivando poi ai Mori, ai Turchi e a chiunque abbia avuto ambizioni di conquista (pardon: integrazione) in quella che Metternich definiva "una semplice espressione geografica", facendo indignare i patrioti italiani, ma ispirando gratitudine agli anti-italiani che ripetono ancor oggi quella stessa definizione. Comincia già a leggersi tra le righe che gli autoctoni della penisola, a quei tempi erano dei grandissimi razzisti e xenofobi, così come, prima ancora i Romani con i Galli (dalla rilettura storica, Furio Camillo non sarà più un eroe, ma da biasimare come razziata ante litteram), Germani, e via dicendo.
Praticamente, si sta riscrivendo la storia italiana, dagli albori ad oggi, seguendo l'interpretazione attuale xenofila, presentando il popolo autoctono italiano come un popolo spregevole, biecamente razzista (aggiungiamoci, perchè no, imperialista), che meritava e merita di sparire dalla faccia della terra, consegnato al vituperio della storia settaria e di chiunque venga ad insediarsi in quello che un tempo era, ma non è più il Bel Paese.

Nessie said...

Cittadino, sì l'impostazione xenofila e anti-italiana già presente nella vecchia legge Turco-Napolitano (due nomi, una garanzia, sic!)è andata progressivamente degenerando fino al lungo peana che Amato ha tenuto su RESET e che - guarda caso - è stato presentato in Corriere-cultura. Perché proprio sul Corriere di Bruxelles (io lo chiamo così)? Semplice, perché è il giornalone ammiraglio che non solo ha caldeggato questa magnifica compagine governativa, ma perché è il giornale delle Banche, da cui viene finanziato. Uno dei suoi principali finanziatori è Giovanni Bazoli della BCE. E la libera circolazione degli uomini, delle merci e del denaro è tra i punti cardinali della globalizzazione made in Europe.
Quella, che per l'appunto, ci riduce in questo stato di "semplici espressioni geografiche".
Se vuoi partecipare alle discussioni successive, ti consiglio di passare al piano di sopra (si fa per dire)del Loch dove ho aggiornato il blog con un argomento che non mancherà di appassionarti: "Carceri piene, menti vuote". Ovvero l'indulto 2 e come svuotare le carceri a spese nostre. Ciao e alla prossima.

nuovopatriota said...

Stiamo pagando, e continueremo a pagare, la demonizzazione fatta di Berlusconi. La Sinistra, con i Ferrero, vera rovina del nostro stato sociale, è risalita al potere solo per questo motivo. Ci piaccia o meno, il cavaliere è stato forza e debolezza della Destra. Siamo vicini al tracollo economico e sociale.
Mi sovviene un servizio visto al TG dove, una famiglia disagiata, dopo aver atteso a lungo una casa popolare, se la è vista assegnata... e rubata da extracomunitari che l'avevano occupata abusivamente. Gli italiani in questione hanno dovuto ripiegare nella rulotte.
Questo è inamissibile ed è lo specchio della situazione attuale.

+nuovopatriota+
[mai domi! il vero patriota è irriducibile!]

Nessie said...

Disgraziatamente sono casi sempre più frequenti. Anche di squatter che occupano abusivamente residenze secondarie di gente che magari fa anche sacrifici per comprare una csa in località di villeggiatura. E lo stato pusillo tace e acconsente. E la polizia inerte (oltre ceh inerme). La proprietà non è tutelata, perché secondo i marxisti è sempre un furto anche quando costa immani sacrifici.